38
Il Gargantua
che colpiva,
la
passerella che cedeva sotto i suoi piedi, il grido di Noctis prima di
precipitare nel vuoto.. Queste erano le ultime cose che
Selenis si ricordò una volta ripreso conoscenza.
Quando
aprì gli
occhi
per un attimo non vide nulla, il suo campo visivo era sfasato, la mente
faceva ancora fatica a raccogliere i pezzi. Sbattè ancora un
paio di volte le palpebre, mettendo finalmente a fuoco una bocca irta
di denti aguzzi sormontata da un paio di occhi
lattiginosi
La ragazza
gridò, tirandosi indietro così
velocemente da andare a sbattere contro la parete alle sue spalle.
Sdraiato a
terra
c’era un Goblin, ma solo dopo qualche secondo Selenis
capì
che doveva essere morto. Non accennava a muoversi e il suo sguardo era
vacuo.
-
Dove diavolo sono?
–
La
principessa era in una cella dalle pareti di cemento grigio,
con l’unica compagnia di quel deamon e l’uscita
bloccata da
spesse inferiate di metallo. La ragazza si
avvicinò alla porta della cella che risultò
impossibile da aprire: era chiaramente in trappola.
-
Maledizione!
– esclamò furiosa, percuotendola con
più foga – Fammi
uscire di qui! – sbraitò, dando un sonoro calcio
alle
sbarre.
L’eco
del suo colpo si spense nel più totale silenzio.
Inascoltato... o quasi.
-
S.. Selis? Sei tu?
–
La
principessa credette di sognare e poco ci mancò che il suo
cuore smettesse di battere.
-
Prompto?!
– disse sorpresa, schiacciandosi contro le inferriate per
cercare
di vedere l’amico – Prompto dove sei?! –
-
Qui –
rispose la voce un po’ stanca del ragazzo – vedo la
tua mano - aggiunse.
-
Stai bene?! Ti hanno
fatto del male?! – chiese la giovane.
-
Diciamo che me la
cavo – replicò lui.
-
Siano
ringraziati gli Dei!! – esclamò con voce spezzata
la principessa
– Ti abbiamo cercato dappertutto! –
-
Anche gli altri sono
qui? Davvero siete venuti per me? – disse Prompto.
-
Sì!
Ovvio che siamo venuti per te! Che discordi sono?! – lo
rimproverò lei – Eravamo tutti assieme
all’inizio,
ma poi Ardyn ci ha separati – spiegò –
è
stato lui a portarti qui? –
-
Quasi.. –
replicò Prompto.
Il tono
della sua risposta allarmò Selenis, ma prima che potesse
aprire bocca per
chiedergli spiegazioni, la voce dello stesso Cancelliere li interruppe
riverberando nell'aria.
-
L’Impero
ha compiuto passi notevoli nello sviluppo dei deamons, sotto la mia
direzione certo – disse, rivolgendosi con tutta
probabilità
a Noctis ancora impegnato a cercarli - Li
producevamo proprio qui… - affermò.
-
Cosa diamine sta
farneticando..? Cosa vuol dire che li producevano?! -
mormorò la principessa confusa.
-
La
testa non serve solo a portare la corona, usala – rise
l’uomo, e per un attimo Selenis pensò che l'avesse
sentita – Ti sei mai chiesto da dove vengono i deamons?
– domandò con voce melliflua – Beh, un
tempo erano
bambini, uomini e bestie… ohhh e tu ne hai uccisi
così
tanti –
Selenis
ascoltava quelle
parole sentendosi soffocare. Com’era possibile che la vera
natura
di quelle creature fosse in realtà così vicina a
loro?
Com’era possibile che nessuno lo avesse mai scoperto?
-
I
soldati di fanteria, che voi con leggerezza dite essere dei fantocci
vuoti, in origine erano bambini.. - continuò
l’uomo.
-
Smettila!
– gridò a quel punto Selenis mettendosi le mani
sulle orecchie.
-
Marchiati
con un numero seriale, venivano incubati qui finchè non
erano
pronti a combattere.. povere anime innocenti, destinate a soffrire per
colpa di un re straniero.. Non sono così vuoti alla fine,
no? –
-
Bugiardo! –
La
principessa si
scagliò ancora una volta contro le sbarre, afferrandole e
scuotendole, più per placare il tumulto che sentiva dentro
che
per scappare di lì.
-
Purtroppo non sta
mentendo.. -
-
Cosa? –
domandò scioccata nell'udire la voce di Prompto.
-
Questa
parte della Zegnautus era adibita ad area di ricerca – disse
il
ragazzo – E' stato scoperto un agente patogeno chiamato
Plasmodium mutante che è all’origine della
trasformazione
in deamon.. gli Imperiali hanno iniziato a studiarlo per impiegarlo
come risorsa bellica, e dopo diverse sperimentazioni sono riusciti a
creare i
Magitek – spiegò Prompto con voce spenta
– Negli
ultimi mesi però, la situazione gli è sfuggita di
mano e
i
deamons sono andati fuori controllo.. contagiando tutti quanti
–
Selenis
ascoltava
attonita le parole dell’amico. Il fatto che la struttura
risultasse deserta ora aveva trovato un fondamento.
-
Quello che ha detto
è tutto vero purtroppo… - concluse il giovane.
-
Prompto…
tu come fai a sapere tutte queste cose? – domandò
con voce tremante la ragazza.
-
Già
Prompto, come fai a saperle? –
Selenis si
voltò di scatto, per ritrovarsi faccia a faccia con lo
stesso Ardyn.
-
Oh! Le mie scuse,
non era mia intenzione spaventarti – sorrise
l’uomo.
-
Cos’hai
fatto? – mormorò la principessa guardandolo
sconvolta.
Se ne
rendeva conto per la prima volta solo ora, che quello che aveva di
fronte era la causa di tutti i loro mali.. Non era mai stato
l’Impero il vero nemico, ma lui.. C’era lui dietro
a tutto
quello e per colpa sua erano morte così tante persone...
-
Cos’hai
fatto ai miei amici?! Alla mia casa?! A questo mondo?! –
gridò con rabbia lanciandosi contro di lui.
Ardyn, quasi
divertito,
schivò i suoi pugni, afferrandola poi saldamente per i polsi
e
sbattendola contro il muro in cemento della cella.
-
Selis! –
esclamò Prompto udendo il gemito dell’amica.
-
La domanda corretta
è cos’avete fatto voi.. –
replicò Ardyn ad un soffio dal volto della giovane.
-
Sono
stanca dei tuoi giochetti mentali – esclamò con
rabbia la
ragazza – Prima o poi ti ucciderò, che tu sia
immortale o
meno –
-
Così
forte.. – mormorò l’uomo, avvicinandosi
ulteriormente e sfiorandole con la punta del naso la
pelle delicata dietro l’orecchio.
Selenis si
irrigidì e provò a divincolarsi, ma Ardyn, con il
peso
del proprio corpo la teneva inchiodata al muro senza lasciarle
possibilità di fuga.
-
Smettila!
– urlò spaventata.
-
Lasciala stare!
– le fece eco Prompto.
-
Così
fiera, esattamente
come l’immagine che ho nei miei ricordi.. –
continuò Ardyn posandole le labbra contro il collo.
A quel punto, l’anello
al dito di
Selenis diede un potente bagliore, facendo
retrocedere l’uomo e salvando così la ragazza da
qualcosa che la terrorizzava più di qualsiasi deamons.
Per un
singolo istante,
alla principessa sembrò che il volto di Ardyn fosse
cambiato, che
crepe grigiastre gli solcassero il viso e che i suoi occhi fossero neri
come la pece. Il Cancelliere si
limitò a ridere,
sistemandosi il cappello scivolato all’indietro per il
movimento improvviso. Nello stesso momento si udì il rumore
di una porta che veniva aperta,
seguito dall’eco di alcune voci.
-
Il
nostro tempo temo che sia finito.. – disse l’uomo
–
Peccato non averne avuto di più! – aggiunse,
inchinandosi
con ironia per poi scomparire nella semioscurità della cella.
Selenis,
ancora con le
spalle al muro e scossa dai brividi che nulla avevano a che fare con la
temperatura della stanza, si lasciò scivolare lungo la
parete, sedendosi a terra. Sentiva ancora la pressione di
quell’uomo contro di sè e la cosa la nauseava
oltre
l’immaginabile.
-
Selis! Stai bene?!
Ti ha…? -
-
Sto
bene Prompto.. – ansimò la ragazza – e
credo che tra
poco saremo liberi tutti e due – aggiunse sentendo
avvicinarsi le voci di prima
– Noct! Ignis! Gladio! – gridò.
Un secondo
dopo, le figure famigliari dei loro amici comparvero davanti alle
celle.
-
Selis! –
esclamò l’Amicitia.
-
Aiutate Prompto
– disse la ragazza tirandosi in piedi.
-
Ci penso io
– disse Noctis.
Mentre il
principe si occupava dell’amico, Gladio aprì la
porta della cella di Selenis.
-
Sei qui..
– disse lei lasciandosi avvolgere dalla sue braccia.
-
Cos’è
successo? – le domandò.
-
Quando mi sono
separata da Noct, Ardyn mi ha rinchiusa qui dentro.. –
spiegò la giovane.
-
Cosa?! –
esclamò l’Amicitia, scostandosi e prendendola per
le spalle.
Selenis
voleva mantenere un tono neutro, ma la voce le tremò
visibilmente.
-
Ti ha fatto
qualcosa? – chiese Gladio con gli occhi che mandavano
bagliori.
-
Non..-
-
Ti ha toccata?
–
-
Ci ha
provato… - ammise alla fine la ragazza con le lacrime agli
occhi.
-
Figlio di
puttana… se mi capita sotto tiro... –
sibilò il ragazzo incollerito.
-
Non
farlo! – lo fermò la principessa – Temo
che non sia
un avversario che possiamo battere così facilmente
–
La ragazza
non diede altre spiegazioni, ma superato
Gladio, uscì dalla cella per raggiungere Prompto.
Il pistolero
era seduto per terra, sotto una struttura a croce che era servita a
tenerlo imprigionato. Quando Selenis
comparve, Prompto, che aveva
appena finito di parlare con Noctis e che sembrava piuttosto scosso,
alzò gli occhi chiari su di lei e sorrise.
Selenis si
lasciò cadere in ginocchio e lo abbracciò di
slancio,
affondandogli il viso nella massa di capelli biondi. Quel sorriso le
era
mancato da morire.
-
Siano
ringraziati gli Dei.. – mormorò con tono umido
mentre il
ragazzo rispondeva all’abbraccio
– Fammi vedere in che condizioni sei – aggiunse
dopo un
momento liberandolo.
-
Sto bene Selis,
davvero – cercò di minimizzare lui.
-
Questo lo devo dire
io – puntualizzò la ragazza.
Prompto era
tutto sommato
in buone condizioni. Un profondo taglio gli solcava una tempia, sulle
braccia aveva delle vistose ecchimosi, mentre
vicino al polso c'era un segno circolare là dove era stato
immobilizzato.
-
Come
ti hanno ridotto – borbottò la giovane a denti
stretti
– per fortuna non sembra niente di grave… anche
perchè non
c'è niente con cui medicarti in questo schifo di posto
– aggiunse con una smorfia di
disappunto.
-
Mi sei mancata
veramente tanto – sorrise divertito Prompto.
-
Anche tu..
– replicò lei.
Stava per
chiedergli
altro, ma il ragazzo scosse impercettibilmente la testa. Qualsiasi cosa
fosse successa non voleva parlarne, o almeno non in quel momento. La
principessa quindi rispettò il suo desiderio, limitandosi ad
alzarsi in
piedi.
-
Quindi che si fa?
– domandò Gladio.
-
Torniamo indietro
– rispose Noctis – non possiamo fare altro
–
-
Lo sentite anche
voi? –
I quattro
ragazzi si
voltarono verso Ignis.
-
Cosa? –
chiese Selenis senza capire a cosa l'amico di riferisse.
-
L’ho
notato anche sul treno.. subito prima che le nostre armi diventassero
inservibili – spiegò il ragazzo – Viene
da qui
vicino, forse è la chiave per recuperare i vostri poteri
–
azzardò.
-
Penso di sapere da
dove può venire – replicò Noctis
– venite –
Il principe
guidò
i suoi amici a ritroso, portandoli in una strana sala circolare. Le
pareti erano piene zeppe di nicchie ospitanti rettangoli metallici alti
quanto un uomo, alcune aperte altre chiuse.
Al centro
della stanza
c’era un’altra camera circolare, chiusa da una
spessa porta ermetica con una
complicata serratura elettronica. Sopra di essa c’era una
macchina
conica che emetteva una forte luce rossa.
-
State attenti alle
nicchie.. dentro sono piene di Magitek – li avvisò
Noctis.
-
Per Ramuh..-
mormorò Gladio.
-
Il rumore viene
dall’interno – disse Ignis fermandosi davanti alla
porta blindata.
-
È chiusa
– affermò il principe guardandola da sotto in su
senza trovare la minima apertura.
-
Non
c’è modo di entrare? – chiese il
ragazzo.
-
Non
credo che tu possa buttarla giù a calci – disse
Selenis ben interpretando l'espressione del suo ragazzo.
-
Un modo
c’è –
A sorpresa
fu Prompto a
parlare. Il ragazzo era fermo di fronte alla serratura
elettronica… con il viso contratto in una smorfia
alzò il braccio,
passando davanti al lettore il dorso della propria mano. Con un
bip, la chiusura scattò e le porte si aprirono.
-
I Magitek hanno un
codice, lo stesso che ho io… - mormorò.
-
Davvero? Non ci ho
mai fatto caso – replicò Noctis.
-
Già..
in pratica.. sono uno di loro – confessò il
pistolero,
facendo saettare lo sguardo sul pavimento – Non è
esattamente una cosa che potevo dire
crescendo a Lucis.. però..-
La voce gli
si incrinò, e il ragazzo dovette sbattere più
volte le palpebre per ricacciare indietro le lacrime.
-
Voi ragazzi siete
gli unici amici che abbia mai avuto.. spero solo che le cose tra noi
restino come prima – disse.
-
Va bè,
cosa importa dove sei nato? – fece spallucce Noctis.
-
Non riesco a
immaginare che tu possa tradirci, ne ora, ne mai – soggiunse
Ignis sorridendo
-
Grazie ragazzi..
però non posso cambiare le mie origini.. –
replicò il pistolero affranto.
-
Da quando hai
iniziato a dare peso a chi siano le persone? –
ribattè il principe alzando le sopracciglia.
-
Eh? –
domandò perplesso Prompto.
-
Quando mai mi hai
considerato un principe? –
-
Ti ha fregato
– commentò ridendo Gladio.
-
O me una principessa
– gli fece eco Selenis con un ghigno divertito.
-
Non ti ho mai
sentito dire "vostra Altezza" nemmeno una volta – disse Ignis.
Prompto li
guardava esterrefatto, con gli occhi spalancati e senza poter credere
alle proprie orecchie.
-
Sai?
Credo che Noct abbia ragione.. sei proprio uno stupido –
sorrise
Selenis, avvicinandosi al giovane e dandogli un leggero bacio sulla
guancia.
-
Qui abbiamo finito.
Andiamo, suddito? – domandò sarcastico Noctis.
-
Sei ancora uno di
noi no? – disse Gladio dandogli una pazza sulla spalla.
-
A meno che tu non
preferisca altrimenti – affermò Ignis.
Prompto
chiuse gli occhi
per un momento, mordendosi il labbro inferiore che aveva preso a
tremare, poi annuendo raggiunse i suoi compagni all’interno
della
stanza. Quest’ultima
era
piuttosto spoglia in realtà. Le due pareti laterali erano
occupate da alti server pieni di cavi e luci, che sembravano collegati
direttamente con il macchinario che adesso avevano sopra la testa,
mentre sul fondo, alla fine un un tappeto rosso, c’era il
trono
di quello che era stato l’Imperatore.
-
Temo
che abbia fatto la stessa fine dei suoi sottoposti –
commentò Selenis osservando gli abiti che giacevano sulla
seduta.
-
Non mi sento molto
dispiaciuto per lui – replicò Gladio.
-
Penso
che se fermiamo questi cosi, anche l’affare lassù
dovrebbe
spegnersi – disse Prompto guardando con interesse i server.
-
C’è
solo un modo per scoprirlo – affermò Noctis,
facendo
apparire la spada e conficcandola senza tante cerimonie in mezzo
all'apparato di macchine.
Dapprima ci
fu uno scoppio seguito da una cascata di scintille, poi con un
borbottio tutto si spense, compreso l’apparecchio sopra le
loro
teste.
-
Ma quella non
è…? – domandò Selenis
indicando l’arma del ragazzo.
-
La
spada di mio padre, sì… L’ho recuperata
quando
siamo precipitati – rispose il principe – Ho
trovato il
cadavere di Ravus alla base dell’ascensore, penso.. penso che
me
la volesse restituire – spiegò.
-
Che riposi in pace
– mormorò Selenis.
La stirpe dei Fleuret si era definitivamente estinta.
-
Quindi.. dite che ha
funzionato? – chiese Prompto guardando per aria.
-
Ora che il
dispositivo è fuori uso, Noct e Selis dovrebbero aver
recuperato i loro poteri – disse Ignis.
-
Forza, provateci
– li esortò Gladio.
-
Va bene. Il momento
della verità, sei pronta? – domandò
Noctis alla cugina.
-
Ah, ah –
assentì lei.
Entrambi
stesero una mano in avanti e un secondo più tardi questa si
chiudeva attorno ad un'arma.
-
Siamo tornati baby!
– esclamò Gladio osservando Selenis evocare un
perfetto scudo.
In quel
momento, un allarme iniziò a suonare per tutta la fortezza.
-
Ah non di nuovo!
– sbottò Noctis.
-
Di nuovo cosa?
– domandò preoccupato Prompto.
-
Dobbiamo
andarcene, quelle nicchie si apriranno tra poco e avremo un intero
esercito di Magitek alle calcagna – disse il principe
precipitandosi fuori.
-
Dove andiamo?
–
-
Possiamo dirigerci
solo verso l’hangar – replicò Ignis.
-
Forza allora!-
I ragazzi
imboccarono nuovamente il corridoio che portava alle prigioni,
prendendo però una strada diversa.
-
Ecco il comitato di
accoglienza! – disse sarcastico Noctis.
Davanti a
loro la strada era bloccata da una squadra di soldati che andava
infoltendosi.
-
E noi ringraziamoli
a dovere! – replicò Selenis.
-
Questa è
la mia ragazza – commentò Gladio.
La
principessa evocò
il kukri, che lanciò colpendo il primo nemico dritto nel
nucleo
rosso e facendolo rovinare a terra. Poi si spostò di lato,
per
permettere a Gladio di abbattere il secondo. Nello stesso
momento,
Noctis infilzò con una lancia la schiena di uno dei Magitek,
inchiodandolo al muro dove Ignis gli diede il colpo di
grazia.
-
Attenzione!
– esclamò all'improvviso Prompto.
I suoi amici
gli lasciarono campo libero e il pistolero, evocata una mitragliatrice,
ridusse ad un colabrodo altri due soldati.
-
Ne arrivano altri
– brontolò l’Amicitia con la spada
appoggiata alla spalla.
-
Me
ne occupo io – affermò Noctis, facendosi avanti e
puntando
l’anello dei Lucis verso il nuovo gruppo di nemici.
Con il
solito bagliore rosso, questi furono risucchiati per poi svanire nel
nulla.
-
Vedo che ti sei
deciso a mettere l’anello – osservò
Prompto mentre proseguivano per il corridoio.
-
Ho
dovuto – replicò il giovane – senza armi
non avevo
scelta e poi sai? C’è qualcuno qui che deve
combattere per
salvare il cristallo… per non parlare del vostro culo
–
aggiunse con un ghigno.
-
Parole degne di un
vero Re. Era ora! – commentò Gladio.
-
Magari un
po’ più scurrili del dovuto, ma va bene
– soggiunse Selenis ridendo.
-
L’anello
rappresenta un grave fardello, ma non devi sostenerlo da solo
– intervenne Ignis.
-
Vero.. soprattutto
ora che avete recuperato le vostre armi – concordò
il principe.
-
Aspettate
– li fermò la principessa, attardandosi in una
delle sale di controllo.
-
Cosa
c’è? –
La ragazza
stava osservando una piantina che illustrava il piano sul quale si
trovavano.
-
Noi
siamo… qui – disse la giovane, facendo scorrere il
dito sul
percorso che avevano fatto fino a quel momento –
quindi…
si può avere un po’ di quiete? –
sbottò
rivolta ai Magitek che avevano appena fatto irruzione.
-
Facciamo noi
– affermò Gladio trascinandosi dietro Prompto.
-
Perché
io!? – esclamò il pistolero.
-
Allora
dicevo.. – riprese la principessa – se siamo qui,
la strada
più breve per arrivare al cristallo, che dovrebbe trovarsi
in
questa sala, è prendere quel corridoio, –
spiegò – attraversare ancora un paio di stanze
della sorveglianza e dovremmo arrivare all’ascensore che ci
porterà dritti all’hangar, poi fuori alla zona di
scarico
e da lì al cristallo – affermò
soddisfatta.
-
Ottimo –
assentì Ignis.
-
Ehi dobbiamo andare,
avete finito? – esclamò Noctis rivolto ai due
amici.
-
Solo un.. secondo!
– rispose Gladio abbattendo l’ultimo soldato
– Ok, ci siamo! –
Il gruppo
riprese la propria marcia seguendo le indicazioni della principessa.
-
Speriamo che Biggs e
Wedge siano riusciti a mettersi in salvo – disse Ignis.
-
Chi e chi?
– domandò Prompto confuso.
-
I nostri macchinisti
del treno – spiegò Gladio – un gentile
prestito di Aranea –
-
Sono
soldati, se la sanno cavare – replicò Noctis
– sono
più preoccupato per il recupero del cristallo –
-
Tiro a indovinare ma
sarà sicuramente messo sotto chiave –
commentò Gladio.
-
Mi è
mancato il tuo sano ottimismo – sospirò Selenis.
-
Beh,
oserei dire che siete fortunati ad avere qualcuno che può
aprire
tutte le porte della fortezza – si vantò Prompto.
-
Sentitelo! Come un
ladruncolo qualunque – sghignazzò il principe.
-
Qualunque
dici? – disse il pistolero affranto – Allora..
dov’è che voi ragazzi avete parcheggiato la
Regalia?
– domandò per cambiare discorso.
-
È qui
fuori, ma non direi che “parcheggiata” sia il
termine esatto – rispose Gladio.
-
Purtroppo
è a pezzi – spiegò Ignis.
-
Si è
sacrificata per salvarci la vita – aggiunse Noctis.
-
Cavolo.. mi dispiace
amico –
-
È stato
un sacrificio necessario – replicò il principe.
-
Guardate
– li interruppe Selenis – ci siamo! Oltre quella
porta
dovrebbe esserci l’ascensore che ci porterà
all’hangar – affermò, varcando la soglia
dell’ultima stanza.
Quando i
cinque amici furono saliti, le porte si chiusero automaticamente e dal
nulla comparve un deamon.
-
L’anello…
è mio – gracchiò quello.
-
Non è
possibile… l’Imperatore? –
esclamò Ignis allibito.
I ragazzi lo
osservarono
bene. Il mostro che avevano davanti non aveva più nulla di
umano. La testa era piccola, senza occhi e con una larga bocca di denti
appuntiti, sulla sommità partivano un paio di corna ricurve
in
avanti. Era ricoperto da fasce muscolari dai colori vermigli, tese come
corde di violino. Le mani erano artigliate, così come i
piedi
al fondo delle gambe strette e molto più lunghe dell'intero
corpo.
-
Ben vestito, vuole
l’anello… ci sta – assentì
Gladio sarcastico.
-
Lo affrontiamo?
– domandò Prompto.
-
Non
abbiamo molte alternative – replicò Selenis
– ma non
possiamo perdere tempo – aggiunse armandosi di
un’ampolla
di ghiaccio.
-
Saremo clementi
– commentò Noctis seguendo assieme agli altri il
suggerimento dell’amica.
L’ex
Imperatore si
mosse verso di loro digrignando i denti, ma prima che potesse scattare,
i cinque ragazzi lanciarono contemporaneamente le loro ampolle
mandandole ad infrangersi contro di lui.
All'esplosione
seguì una vera e propria
tempesta di neve e ghiaccio, ma sotto la cupola protettiva evocata
dalla principessa, il gruppo rimase al sicuro e al caldo
finchè
l’effetto della magia non si diradò. Quando la
brina scomparve videro il nemico giacere a
terra coperto di ghiaccio.
-
L’Impero…
ingloberà tutta la terra…- mormorò
mentre iniziava
a scomparire – Alla luce del cristallo…
prospereremo..
sorgerò a dominare il mondo – furono le sue ultime
parole.
-
Molto originale come
epitaffio – disse Gladio scuotendo la testa.
-
Forza,
di qua! – li guidò Selenis, salendo sull'elevatore
che, dopo una breve salita, si fermò a destinazione.
-
È un
hangar bello grosso – commentò Prompto alzando la
testa verso il soffitto.
-
Dobbiamo passare di
qui vero? – domandò Noctis alla cugina.
-
Sì,
la infondo c’è l’ascensore centrale
– rispose
lei indicando dall’altra parte della rimessa.
Fu in quel
momento che la solita e sgradita voce si fece risentire.
-
Maestà,
il vostro prezioso cristallo vi attente – disse Ardyn
– e
per movimentare un po’ la cosa, ho pensato a un viaggio tra i
ricordi..- aggiunse.
Campeggio dell'autrice:
Buongiorno e buon anno a tutti!!!
Primo capitolo del 2018!
Ok, è chiaro che questo anello nasconda qualcosa, o meglio,
qualcuno... qualcuno per cui Ardyn sembra avere un certo
attaccamento...
La povera Selis è decisamente spaventata da questa
situazione, sia per il comportamento del Cancelliere sia
perchè ancora non riesce a capire cosa stia succedendo. Una
certezza c'è però, ovvero che è stato
Ardyn stesso ad architettare tutto, a plagiare l'Imperatore piegandolo
ai suoi scopi, e che va fermato a tutti i costi.
Ora il gruppo si è riunito, Prompto è tornato nel
party mettendo in tavola il segreto che custodiva da anni.
Nel prossimo capitolo verrà finalmente svelato l'arcano
dell'anello di Selenis, quindi stay tuned!! ;)
Grazie mille a tutti
i Lettori,
alle Comrades
che recensiscono e a chi mi ha inserita tra le storie preferite (_Another_) e
ricordate (Tosello).
Alla prossima settimana!
Marta
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