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Autore: Kano_chan    07/01/2018    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Gargantua che colpiva, la passerella che cedeva sotto i suoi piedi, il grido di Noctis prima di precipitare nel vuoto.. Queste erano le ultime cose che Selenis si ricordò una volta ripreso conoscenza.
Quando aprì gli occhi per un attimo non vide nulla, il suo campo visivo era sfasato, la mente faceva ancora fatica a raccogliere i pezzi. Sbattè ancora un paio di volte le palpebre, mettendo finalmente a fuoco una bocca irta di denti aguzzi sormontata da un paio di occhi lattiginosi
La ragazza gridò, tirandosi indietro così velocemente da andare a sbattere contro la parete alle sue spalle.
Sdraiato a terra c’era un Goblin, ma solo dopo qualche secondo Selenis capì che doveva essere morto. Non accennava a muoversi e il suo sguardo era vacuo.

-    Dove diavolo sono? –

La principessa era in una cella dalle pareti di cemento grigio, con l’unica compagnia di quel deamon e l’uscita bloccata da spesse inferiate di metallo. La ragazza si avvicinò alla porta della cella che risultò impossibile da aprire: era chiaramente in trappola.

-    Maledizione! – esclamò furiosa, percuotendola con più foga – Fammi uscire di qui! – sbraitò, dando un sonoro calcio alle sbarre.

L’eco del suo colpo si spense nel più totale silenzio. Inascoltato... o quasi.

-    S.. Selis? Sei tu? –

La principessa credette di sognare e poco ci mancò che il suo cuore smettesse di battere.

-    Prompto?! – disse sorpresa, schiacciandosi contro le inferriate per cercare di vedere l’amico – Prompto dove sei?! –
-    Qui – rispose la voce un po’ stanca del ragazzo – vedo la tua mano -  aggiunse.
-    Stai bene?! Ti hanno fatto del male?! – chiese la giovane.
-    Diciamo che me la cavo – replicò lui.
-    Siano ringraziati gli Dei!! – esclamò con voce spezzata la principessa – Ti abbiamo cercato dappertutto! –
-    Anche gli altri sono qui? Davvero siete venuti per me? – disse Prompto.
-    Sì! Ovvio che siamo venuti per te! Che discordi sono?! – lo rimproverò lei – Eravamo tutti assieme all’inizio, ma poi Ardyn ci ha separati – spiegò – è stato lui a portarti qui? –
-    Quasi.. – replicò Prompto.

Il tono della sua risposta allarmò Selenis, ma prima che potesse aprire bocca per chiedergli spiegazioni, la voce dello stesso Cancelliere li interruppe riverberando nell'aria.

-    L’Impero ha compiuto passi notevoli nello sviluppo dei deamons, sotto la mia direzione certo – disse, rivolgendosi con tutta probabilità a Noctis ancora impegnato a cercarli -  Li producevamo proprio qui… - affermò.
-    Cosa diamine sta farneticando..? Cosa vuol dire che li producevano?! - mormorò la principessa confusa.
-    La testa non serve solo a portare la corona, usala – rise l’uomo, e per un attimo Selenis pensò che l'avesse sentita – Ti sei mai chiesto da dove vengono i deamons? – domandò con voce melliflua – Beh, un tempo erano bambini, uomini e bestie… ohhh e tu ne hai uccisi così tanti –

Selenis ascoltava quelle parole sentendosi soffocare. Com’era possibile che la vera natura di quelle creature fosse in realtà così vicina a loro? Com’era possibile che nessuno lo avesse mai scoperto?

-    I soldati di fanteria, che voi con leggerezza dite essere dei fantocci vuoti, in origine erano bambini.. - continuò l’uomo.
-    Smettila! – gridò a quel punto Selenis mettendosi le mani sulle orecchie.
-    Marchiati con un numero seriale, venivano incubati qui finchè non erano pronti a combattere.. povere anime innocenti, destinate a soffrire per colpa di un re straniero.. Non sono così vuoti alla fine, no? –
-    Bugiardo! –

La principessa si scagliò ancora una volta contro le sbarre, afferrandole e scuotendole, più per placare il tumulto che sentiva dentro che per scappare di lì.

-    Purtroppo non sta mentendo.. -
-    Cosa? – domandò scioccata nell'udire la voce di Prompto.
-    Questa parte della Zegnautus era adibita ad area di ricerca – disse il ragazzo – E' stato scoperto un agente patogeno chiamato Plasmodium mutante che è all’origine della trasformazione in deamon.. gli Imperiali hanno iniziato a studiarlo per impiegarlo come risorsa bellica, e dopo diverse sperimentazioni sono riusciti a creare i Magitek – spiegò Prompto con voce spenta – Negli ultimi mesi però, la situazione gli è sfuggita di mano e i deamons sono andati fuori controllo.. contagiando tutti quanti –

Selenis ascoltava attonita le parole dell’amico. Il fatto che la struttura risultasse deserta ora aveva trovato un fondamento.

-    Quello che ha detto è tutto vero purtroppo… - concluse il giovane.
-    Prompto… tu come fai a sapere tutte queste cose? – domandò con voce tremante la ragazza.
-    Già Prompto, come fai a saperle? –

Selenis si voltò di scatto, per ritrovarsi faccia a faccia con lo stesso Ardyn.

-    Oh! Le mie scuse, non era mia intenzione spaventarti – sorrise l’uomo.
-    Cos’hai fatto? – mormorò la principessa guardandolo sconvolta.

Se ne rendeva conto per la prima volta solo ora, che quello che aveva di fronte era la causa di tutti i loro mali.. Non era mai stato l’Impero il vero nemico, ma lui.. C’era lui dietro a tutto quello e per colpa sua erano morte così tante persone...

-    Cos’hai fatto ai miei amici?! Alla mia casa?! A questo mondo?! – gridò con rabbia lanciandosi contro di lui.

Ardyn, quasi divertito, schivò i suoi pugni, afferrandola poi saldamente per i polsi e sbattendola contro il muro in cemento della cella.

-    Selis! – esclamò Prompto udendo il gemito dell’amica.
-    La domanda corretta è cos’avete fatto voi.. – replicò Ardyn ad un soffio dal volto della giovane.
-    Sono stanca dei tuoi giochetti mentali – esclamò con rabbia la ragazza – Prima o poi ti ucciderò, che tu sia immortale o meno –
-    Così forte.. – mormorò l’uomo, avvicinandosi ulteriormente e sfiorandole con la punta del naso la pelle delicata dietro l’orecchio.

Selenis si irrigidì e provò a divincolarsi, ma Ardyn, con il peso del proprio corpo la teneva inchiodata al muro senza lasciarle possibilità di fuga.

-    Smettila! – urlò spaventata.
-    Lasciala stare! – le fece eco Prompto.
-    Così fiera, esattamente come l’immagine che ho nei miei ricordi.. – continuò Ardyn posandole le labbra contro il collo.

A quel punto,
l’anello al dito di Selenis diede un potente bagliore, facendo retrocedere l’uomo e salvando così la ragazza da qualcosa che la terrorizzava più di qualsiasi deamons.
Per un singolo istante, alla principessa sembrò che il volto di Ardyn fosse cambiato, che crepe grigiastre gli solcassero il viso e che i suoi occhi fossero neri come la pece. Il Cancelliere si limitò a ridere, sistemandosi il cappello scivolato all’indietro per il movimento improvviso. Nello stesso momento si udì il rumore di una porta che veniva aperta, seguito dall’eco di alcune voci.

-    Il nostro tempo temo che sia finito.. – disse l’uomo – Peccato non averne avuto di più! – aggiunse, inchinandosi con ironia per poi scomparire nella semioscurità della cella.

Selenis, ancora con le spalle al muro e scossa dai brividi che nulla avevano a che fare con la temperatura della stanza, si lasciò scivolare lungo la parete, sedendosi a terra. Sentiva ancora la pressione di quell’uomo contro di sè e la cosa la nauseava oltre l’immaginabile.

-    Selis! Stai bene?! Ti ha…? -
-    Sto bene Prompto.. – ansimò la ragazza – e credo che tra poco saremo liberi tutti e due – aggiunse sentendo avvicinarsi le voci di prima – Noct! Ignis! Gladio! – gridò.

Un secondo dopo, le figure famigliari dei loro amici comparvero davanti alle celle.

-    Selis! – esclamò l’Amicitia.
-    Aiutate Prompto – disse la ragazza tirandosi in piedi.
-    Ci penso io – disse Noctis.

Mentre il principe si occupava dell’amico, Gladio aprì la porta della cella di Selenis.

-    Sei qui.. – disse lei lasciandosi avvolgere dalla sue braccia.
-    Cos’è successo? – le domandò.
-    Quando mi sono separata da Noct, Ardyn mi ha rinchiusa qui dentro.. – spiegò la giovane.
-    Cosa?! – esclamò l’Amicitia, scostandosi e prendendola per le spalle.
  
Selenis voleva mantenere un tono neutro, ma la voce le tremò visibilmente.

-    Ti ha fatto qualcosa? – chiese Gladio con gli occhi che mandavano bagliori.
-    Non..-
-    Ti ha toccata? –
-    Ci ha provato… - ammise alla fine la ragazza con le lacrime agli occhi.
-    Figlio di puttana… se mi capita sotto tiro... – sibilò il ragazzo incollerito.
-    Non farlo! – lo fermò la principessa – Temo che non sia un avversario che possiamo battere così facilmente –

La ragazza non diede altre spiegazioni, ma superato Gladio, uscì dalla cella per raggiungere Prompto.
Il pistolero era seduto per terra, sotto una struttura a croce che era servita a tenerlo imprigionato. Quando Selenis comparve, Prompto, che aveva appena finito di parlare con Noctis e che sembrava piuttosto scosso, alzò gli occhi chiari su di lei e sorrise.
Selenis si lasciò cadere in ginocchio e lo abbracciò di slancio, affondandogli il viso nella massa di capelli biondi. Quel sorriso le era mancato da morire.

-    Siano ringraziati gli Dei.. – mormorò con tono umido mentre il ragazzo rispondeva all’abbraccio – Fammi vedere in che condizioni sei – aggiunse dopo un momento liberandolo.
-    Sto bene Selis, davvero – cercò di minimizzare lui.
-    Questo lo devo dire io – puntualizzò la ragazza.

Prompto era tutto sommato in buone condizioni. Un profondo taglio gli solcava una tempia, sulle braccia aveva delle vistose ecchimosi, mentre vicino al polso c'era un segno circolare là dove era stato immobilizzato.

-    Come ti hanno ridotto – borbottò la giovane a denti stretti – per fortuna non sembra niente di grave… anche perchè non c'è niente con cui medicarti in questo schifo di posto – aggiunse con una smorfia di disappunto.
-    Mi sei mancata veramente tanto – sorrise divertito Prompto.
-    Anche tu.. – replicò lei.

Stava per chiedergli altro, ma il ragazzo scosse impercettibilmente la testa. Qualsiasi cosa fosse successa non voleva parlarne, o almeno non in quel momento. La principessa quindi rispettò il suo desiderio, limitandosi ad alzarsi in piedi.

-    Quindi che si fa? – domandò Gladio.
-    Torniamo indietro – rispose Noctis – non possiamo fare altro –
-    Lo sentite anche voi? –

I quattro ragazzi si voltarono verso Ignis.

-    Cosa? – chiese Selenis senza capire a cosa l'amico di riferisse.
-    L’ho notato anche sul treno.. subito prima che le nostre armi diventassero inservibili – spiegò il ragazzo – Viene da qui vicino, forse è la chiave per recuperare i vostri poteri – azzardò.
-    Penso di sapere da dove può venire – replicò Noctis – venite –

Il principe guidò i suoi amici a ritroso, portandoli in una strana sala circolare. Le pareti erano piene zeppe di nicchie ospitanti rettangoli metallici alti quanto un uomo, alcune aperte altre chiuse.
Al centro della stanza c’era un’altra camera circolare, chiusa da una spessa porta ermetica con una complicata serratura elettronica. Sopra di essa c’era una macchina conica che emetteva una forte luce rossa.  

-    State attenti alle nicchie.. dentro sono piene di Magitek – li avvisò Noctis.
-    Per Ramuh..- mormorò Gladio.
-    Il rumore viene dall’interno – disse Ignis fermandosi davanti alla porta blindata.
-    È chiusa – affermò il principe guardandola da sotto in su senza trovare la minima apertura.
-    Non c’è modo di entrare? – chiese il ragazzo.
-    Non credo che tu possa buttarla giù a calci – disse Selenis ben interpretando l'espressione del suo ragazzo.
-    Un modo c’è –

A sorpresa fu Prompto a parlare. Il ragazzo era fermo di fronte alla serratura elettronica… con il viso contratto in una smorfia alzò il braccio, passando davanti al lettore il dorso della propria mano. Con un bip, la chiusura scattò e le porte si aprirono.

-    I Magitek hanno un codice, lo stesso che ho io… - mormorò.
-    Davvero? Non ci ho mai fatto caso – replicò Noctis.
-    Già.. in pratica.. sono uno di loro – confessò il pistolero, facendo saettare lo sguardo sul pavimento – Non è esattamente una cosa che potevo dire crescendo a Lucis.. però..-

La voce gli si incrinò, e il ragazzo dovette sbattere più volte le palpebre per ricacciare indietro le lacrime.

-    Voi ragazzi siete gli unici amici che abbia mai avuto.. spero solo che le cose tra noi restino come prima – disse.
-    Va bè, cosa importa dove sei nato? – fece spallucce Noctis.
-    Non riesco a immaginare che tu possa tradirci, ne ora, ne mai – soggiunse Ignis sorridendo
-    Grazie ragazzi.. però non posso cambiare le mie origini.. – replicò il pistolero affranto.
-    Da quando hai iniziato a dare peso a chi siano le persone? – ribattè il principe alzando le sopracciglia.
-    Eh? – domandò perplesso Prompto.
-    Quando mai mi hai considerato un principe? –
-    Ti ha fregato – commentò ridendo Gladio.
-    O me una principessa – gli fece eco Selenis con un ghigno divertito.
-    Non ti ho mai sentito dire "vostra Altezza" nemmeno una volta – disse Ignis.

Prompto li guardava esterrefatto, con gli occhi spalancati e senza poter credere alle proprie orecchie.

-    Sai? Credo che Noct abbia ragione.. sei proprio uno stupido – sorrise Selenis, avvicinandosi al giovane e dandogli un leggero bacio sulla guancia.
-    Qui abbiamo finito. Andiamo, suddito? – domandò sarcastico Noctis.
-    Sei ancora uno di noi no? – disse Gladio dandogli una pazza sulla spalla.
-    A meno che tu non preferisca altrimenti – affermò Ignis.

Prompto chiuse gli occhi per un momento, mordendosi il labbro inferiore che aveva preso a tremare, poi annuendo raggiunse i suoi compagni all’interno della stanza. Quest’ultima era piuttosto spoglia in realtà. Le due pareti laterali erano occupate da alti server pieni di cavi e luci, che sembravano collegati direttamente con il macchinario che adesso avevano sopra la testa, mentre sul fondo, alla fine un un tappeto rosso, c’era il trono di quello che era stato l’Imperatore.

-    Temo che abbia fatto la stessa fine dei suoi sottoposti – commentò Selenis osservando gli abiti che giacevano sulla seduta.
-    Non mi sento molto dispiaciuto per lui – replicò Gladio.
-    Penso che se fermiamo questi cosi, anche l’affare lassù dovrebbe spegnersi – disse Prompto guardando con interesse i server.
-    C’è solo un modo per scoprirlo – affermò Noctis, facendo apparire la spada e conficcandola senza tante cerimonie in mezzo all'apparato di macchine.

Dapprima ci fu uno scoppio seguito da una cascata di scintille, poi con un borbottio tutto si spense, compreso l’apparecchio sopra le loro teste.

-    Ma quella non è…? – domandò Selenis indicando l’arma del ragazzo.
-    La spada di mio padre, sì… L’ho recuperata quando siamo precipitati – rispose il principe – Ho trovato il cadavere di Ravus alla base dell’ascensore, penso.. penso che me la volesse restituire – spiegò.
-    Che riposi in pace – mormorò Selenis.

La stirpe dei Fleuret si era definitivamente estinta.

-    Quindi.. dite che ha funzionato? – chiese Prompto guardando per aria.
-    Ora che il dispositivo è fuori uso, Noct e Selis dovrebbero aver recuperato i loro poteri – disse Ignis.
-    Forza, provateci – li esortò Gladio.
-    Va bene. Il momento della verità, sei pronta? – domandò Noctis alla cugina.
-    Ah, ah – assentì lei.

Entrambi stesero una mano in avanti e un secondo più tardi questa si chiudeva attorno ad un'arma. 

-    Siamo tornati baby! – esclamò Gladio osservando Selenis evocare un perfetto scudo.

In quel momento, un allarme iniziò a suonare per tutta la fortezza.

-    Ah non di nuovo! – sbottò Noctis.
-    Di nuovo cosa? – domandò preoccupato Prompto.
-    Dobbiamo andarcene, quelle nicchie si apriranno tra poco e avremo un intero esercito di Magitek alle calcagna – disse il principe precipitandosi fuori.
-    Dove andiamo? –
-    Possiamo dirigerci solo verso l’hangar – replicò Ignis.
-    Forza allora!-

I ragazzi imboccarono nuovamente il corridoio che portava alle prigioni, prendendo però una strada diversa.

-    Ecco il comitato di accoglienza! – disse sarcastico Noctis.

Davanti a loro la strada era bloccata da una squadra di soldati che andava infoltendosi.

-    E noi ringraziamoli a dovere! – replicò Selenis.
-    Questa è la mia ragazza – commentò Gladio.

La principessa evocò il kukri, che lanciò colpendo il primo nemico dritto nel nucleo rosso e facendolo rovinare a terra. Poi si spostò di lato, per permettere a Gladio di abbattere il secondo. Nello stesso momento, Noctis infilzò con una lancia la schiena di uno dei Magitek, inchiodandolo al muro dove Ignis gli diede il colpo di grazia.

-    Attenzione! – esclamò all'improvviso Prompto.

I suoi amici gli lasciarono campo libero e il pistolero, evocata una mitragliatrice, ridusse ad un colabrodo altri due soldati.

-    Ne arrivano altri – brontolò l’Amicitia con la spada appoggiata alla spalla.
-    Me ne occupo io – affermò Noctis, facendosi avanti e puntando l’anello dei Lucis verso il nuovo gruppo di nemici.

Con il solito bagliore rosso, questi furono risucchiati per poi svanire nel nulla.

-    Vedo che ti sei deciso a mettere l’anello – osservò Prompto mentre proseguivano per il corridoio.
-    Ho dovuto – replicò il giovane – senza armi non avevo scelta e poi sai? C’è qualcuno qui che deve combattere per salvare il cristallo… per non parlare del vostro culo – aggiunse con un ghigno.
-    Parole degne di un vero Re. Era ora! – commentò Gladio.
-    Magari un po’ più scurrili del dovuto, ma va bene – soggiunse Selenis ridendo.
-    L’anello rappresenta un grave fardello, ma non devi sostenerlo da solo – intervenne Ignis.
-    Vero.. soprattutto ora che avete recuperato le vostre armi – concordò il principe.
-    Aspettate – li fermò la principessa, attardandosi in una delle sale di controllo.
-    Cosa c’è? –

La ragazza stava osservando una piantina che illustrava il piano sul quale si trovavano.

-    Noi siamo… qui – disse la giovane, facendo scorrere il dito sul percorso che avevano fatto fino a quel momento – quindi… si può avere un po’ di quiete? – sbottò rivolta ai Magitek che avevano appena fatto irruzione.
-    Facciamo noi – affermò Gladio trascinandosi dietro Prompto.
-    Perché io!? – esclamò il pistolero.
-    Allora dicevo.. – riprese la principessa – se siamo qui, la strada più breve per arrivare al cristallo, che dovrebbe trovarsi in questa sala, è prendere quel corridoio, – spiegò – attraversare ancora un paio di stanze della sorveglianza e dovremmo arrivare all’ascensore che ci porterà dritti all’hangar, poi fuori alla zona di scarico e da lì al cristallo – affermò soddisfatta.
-    Ottimo – assentì Ignis.
-    Ehi dobbiamo andare, avete finito? – esclamò Noctis rivolto ai due amici.
-    Solo un.. secondo! – rispose Gladio abbattendo l’ultimo soldato – Ok, ci siamo! –

Il gruppo riprese la propria marcia seguendo le indicazioni della principessa.

-    Speriamo che Biggs e Wedge siano riusciti a mettersi in salvo – disse Ignis.
-    Chi e chi? – domandò Prompto confuso.
-    I nostri macchinisti del treno – spiegò Gladio – un gentile prestito di Aranea –
-    Sono soldati, se la sanno cavare – replicò Noctis – sono più preoccupato per il recupero del cristallo –
-    Tiro a indovinare ma sarà sicuramente messo sotto chiave – commentò Gladio.
-    Mi è mancato il tuo sano ottimismo – sospirò Selenis.
-    Beh, oserei dire che siete fortunati ad avere qualcuno che può aprire tutte le porte della fortezza – si vantò Prompto.
-    Sentitelo! Come un ladruncolo qualunque – sghignazzò il principe.
-    Qualunque dici? – disse il pistolero affranto – Allora.. dov’è che voi ragazzi avete parcheggiato la Regalia? – domandò per cambiare discorso.
-    È qui fuori, ma non direi che “parcheggiata” sia il termine esatto – rispose Gladio.
-    Purtroppo è a pezzi – spiegò Ignis.
-    Si è sacrificata per salvarci la vita – aggiunse Noctis.
-    Cavolo.. mi dispiace amico –
-    È stato un sacrificio necessario – replicò il principe.
-    Guardate – li interruppe Selenis – ci siamo! Oltre quella porta dovrebbe esserci l’ascensore che ci porterà all’hangar – affermò, varcando la soglia dell’ultima stanza.

Quando i cinque amici furono saliti, le porte si chiusero automaticamente e dal nulla comparve un deamon.

-    L’anello… è mio – gracchiò quello.
-    Non è possibile… l’Imperatore? – esclamò Ignis allibito.

I ragazzi lo osservarono bene. Il mostro che avevano davanti non aveva più nulla di umano. La testa era piccola, senza occhi e con una larga bocca di denti appuntiti, sulla sommità partivano un paio di corna ricurve in avanti. Era ricoperto da fasce muscolari dai colori vermigli, tese come corde di violino. Le mani erano artigliate, così come i piedi al fondo delle gambe strette e molto più lunghe dell'intero corpo.

-    Ben vestito, vuole l’anello… ci sta – assentì Gladio sarcastico.
-    Lo affrontiamo? – domandò Prompto.
-    Non abbiamo molte alternative – replicò Selenis – ma non possiamo perdere tempo – aggiunse armandosi di un’ampolla di ghiaccio.
-    Saremo clementi – commentò Noctis seguendo assieme agli altri il suggerimento dell’amica.

L’ex Imperatore si mosse verso di loro digrignando i denti, ma prima che potesse scattare, i cinque ragazzi lanciarono contemporaneamente le loro ampolle mandandole ad infrangersi contro di lui.
All'esplosione seguì una vera e propria tempesta di neve e ghiaccio, ma sotto la cupola protettiva evocata dalla principessa, il gruppo rimase al sicuro e al caldo finchè l’effetto della magia non si diradò. Quando la brina scomparve videro il nemico giacere a terra coperto di ghiaccio.

-    L’Impero… ingloberà tutta la terra…- mormorò mentre iniziava a scomparire – Alla luce del cristallo… prospereremo.. sorgerò a dominare il mondo – furono le sue ultime parole.
-    Molto originale come epitaffio – disse Gladio scuotendo la testa.
-    Forza, di qua! – li guidò Selenis, salendo sull'elevatore che, dopo una breve salita, si fermò a destinazione.
-    È un hangar bello grosso – commentò Prompto alzando la testa verso il soffitto.
-    Dobbiamo passare di qui vero? – domandò Noctis alla cugina.
-    Sì, la infondo c’è l’ascensore centrale – rispose lei indicando dall’altra parte della rimessa.

Fu in quel momento che la solita e sgradita voce si fece risentire.

-    Maestà, il vostro prezioso cristallo vi attente – disse Ardyn – e per movimentare un po’ la cosa, ho pensato a un viaggio tra i ricordi..- aggiunse.



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno e buon anno a tutti!!!

Primo capitolo del 2018!
Ok, è chiaro che questo anello nasconda qualcosa, o meglio, qualcuno... qualcuno per cui Ardyn sembra avere un certo attaccamento...
La povera Selis è decisamente spaventata da questa situazione, sia per il comportamento del Cancelliere sia perchè ancora non riesce a capire cosa stia succedendo. Una certezza c'è però, ovvero che è stato Ardyn stesso ad architettare tutto, a plagiare l'Imperatore piegandolo ai suoi scopi, e che va fermato a tutti i costi.
Ora il gruppo si è riunito, Prompto è tornato nel party mettendo in tavola il segreto che custodiva da anni.
Nel prossimo capitolo verrà finalmente svelato l'arcano dell'anello di Selenis, quindi stay tuned!! ;)
Grazie mille a tutti i Lettori, alle Comrades che recensiscono e a chi mi ha inserita tra le storie preferite (_Another_) e ricordate (Tosello).

Alla prossima settimana!
Marta
 
  
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