-Titolo:
Alle pendici del sole
-Autore: Gala
-Fandom:
Lupin III
-Pairings:
Jigen/Goemon
-Genere:
Romantico, Flash-fic
-Personaggi:
Jigen, Goemon, Lupin
-Warnings:
Shounen-ai
-Raiting:
Verde
-Disclaimer:
Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non
esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti
in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà del rispettivo autore. Questa storia è
stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Note dell'autore:
Questa storia partecipa al contest COW-T 8
-THE CLASH OF THE WRITING TITANS ottava edizione. Il tema della
missione è “CERIMONIA”.
La storia prende spunto dal film di Lupin III
“L’amore da capo”, principalmente da
questa scena.
Buona lettura!
ALLE PENDICI DEL SOLE
Jigen ancora ci pensava.
Per ben ventisette volte Goemon gli aveva praticato la respirazione
bocca a bocca, o almeno questo è quello che diceva lui.
Dalla testa non riusciva a togliersi il pensiero che lo avesse baciato.
Per ventisette volte.
Sulla spiaggia.
Alle pendici di un sole che sorgeva tra le onde del mare.
Molto romantico a dirla tutta.
Ora erano in camera, a valutare la prossima mossa da fare, persi ognuno
nei propri pensieri.
Jigen fumava e osservava, mentre Lupin probabilmente pensava ancora
all’uovo di Colombo.
Goemon, invece, praticava la cerimonia del tè. Lo aiutava a
concentrarsi, diceva.
Jigen lo osservava. Gli era sempre sembrata una danza.
Il modo in cui Goemon piegava il Fukusa o i movimenti eleganti e
precisi con cui muoveva l’Hishaku, prendendo semplicemente
l’acqua calda dal Kama.
Un quarto di giro in senso antiorario senza che Jigen si perdesse un
solo istante del momento in cui Goemon poggiava le labbra sul Chawan,
per prendere un sorso di tè.
D’improvviso fu in piedi, senza sapere bene nemmeno lui
perché lo stesse facendo.
Voleva solo scoprire se il sapore che aveva allontanato quello salato
del mare dalla sua bocca fosse lo stesso. Prese la tazza dalle mani di
Goemon, girandola fino a quando non trovò il punto in cui
aveva bevuto l’amico. Bevve e il sapore forte del Matcha gli
invase la lingua.
Era lo stesso sapore delle labbra di Goemon.
"Molto buono, grazie", disse scorbutico e burbero, nascondendo il
rossore sulle guance con la tesa del cappello, per poi lasciare
velocemente la stanza, sotto lo sguardo attonito di Lupin e Goemon.
"Ma che gli è preso?", chiese confuso Lupin, ricevendo
però una lieve tinta di rosa sotto lo sguardo stupito del
samurai in risposta.
Probabilmente Jigen aveva solo sete, si disse Goemon, ripetendo la
cerimonia del té per poter assaggiare di nuovo le labbra del
pistolero, tornando a poggiarle sempre nello stesso punto di poco prima.
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