Il muro di una chat
IL MURO DI UNA CHAT
Contro il muro
di un gruppo, in una chat,
da Facebook a Whatsapp,
mi sento disperso,
non so cosa dire,
non so cosa inventare,
leggo bestialità e parole vane,
mi sento perso,
perduto,
sconfitto,
inutile.
Mi avvilisco,
appassisco
interiormente,
flebilmente.
In ogni gruppo c’è
chi parla per tre,
chi parla per te,
vogliono avere sempre ragione,
comandano su ogni discussione,
al dibattito scelgono una piega
e guai se questa da loro non è
scelta;
chi non si fa sotto è emarginato,
ai margini lasciato
e chi se ne importa se uno è escluso…
muto,
muto il dolore,
il dolore che si applica con il
silenzio imposto
in ognuna delle sue molteplici forme.
Vorrei tanto scrivere la mia
opinione,
ma so che nessuno mi risponde,
tanto a nessuno importa;
se sei sfigato, nessuno ti ascolta.
Tutti ad additarti,
a emarginarti;
le nuove frontiere del sociale
attraversano un mondo tutt’altro che
reale,
qualcosa di sleale,
fatto di silenzi ancora più pesanti,
recalcitranti,
perché se pure su una chat nessuno ti
ascolta,
pensi che tu non vali nulla, che hai
la mente distorta,
che qualcosa in te non quadra,
e allora si getta la spugna,
e la testa si china.
Socializzare chattando,
la scoperta del nuovo mondo,
un mondo senza confini,
ma con leggi ancora più fini;
l’unica convinzione che ti fai
è che non devi neppure provare,
se interverrai
contro il silenzio di massa finirai,
nessuno ti leggerà, e se ti leggono
ti ignorano,
la massa cerca persone da sogno,
cerca ricconi,
cerca chi si spaccia per ricconi,
con i soldoni,
nelle tasche i dobloni,
i lingotti nelle banche,
le mani pronte ad arraffare,
affatto stanche.
Se la massa ti ritiene sfigato,
puoi anche morire crepato,
il silenzio della realtà virtuale
è volubile,
è indiscutibile,
ti avvolge se non sei nessuno
e ti abbandona in un vicolo buio.
Non sei affascinante;
non sei elegante,
l’eleganza la fa la tua vanità.
Giocando d’egoismo, giovani e adulti
si confrontano con un universo senza
scrupoli,
ma nessuno capisce che al di là di
uno schermo
c’è vita ed intelletto,
non ci sei solo tu,
non c’è solo il tuo parere,
non c’è solo ciò che tu hai da dire,
non c’è solo la tua opinione,
anche se ti credi un amatissimo
istrione.
Il mondo della chat è la realtà
che sta ingerendo l’umanità,
senza fine, senza meta,
tutti la seguono quasi fosse
una splendida cometa.
E il silenzio, eh,
il silenzio,
è quello che avvolge chi va
controcorrente,
chi afferma qualcosa di decente,
si adora però il futile,
il dilettevole,
ciò che è ingannevole,
le doppie facce e i doppi giochi,
alla fine sembra di aver a che fare
solo con un gran numero di piatti
sporchi,
luridi e senza speranze,
ormai imbrattati dalle continue e
stolte sregolatezze.
NOTA DELL’AUTORE
Una poesia sull’egoismo immenso, e spesso funesto, che molte
volte regna nelle chat, in modo particolare quelle comuni.
Grazie per il fedele supporto ^^
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