I think I’m in love with you

Passeggiano vicini, i corpi a pochi centimetri di distanza, le mani che quasi si sfiorano, fra le bancarelle che popolano l’ingresso dell’istituto Yumesaki. Il silenzio, interrotto da qualche sporadico commento inerente i prodotti esposti nei vari stand, aleggia fra di loro racchiudendoli in una soffice bolla. Kūga la guarda di sottecchi, soffermandosi sul sorriso che le delinea le labbra e le parole della pazza fanno capolino nella sua mente: «Sakura dice che sei cambiato». Forse ha ragione, forse è cambiato veramente, pensa infilando le mani nelle tasche dei pantaloni; alcuni mesi prima non si sarebbe mai offerto di accompagnare una ragazza, una sua fan, ad un noiosissimo festival scolastico.