Erano
partiti molto presto, le loro macchine sfrecciavano
sull’autostrada che li
avrebbe portati in Alaska, Cain stava guidando la macchina di Julian,
dove a
brodo vi erano Isabella, Haley ed Edward, nell’abitacolo
dell’auto echeggiavano
le note delle sinfonie di Beethoven, le preferite del biondo
“Non posso ancora
crederci, Vergil e Sarah che si sposano!” disse tutta felice
Isabella, mentre
Cain le sorrideva dallo specchietto retrovisore “Era anche
ora, insomma stanno
insieme da cinquant’anni, se Vergil non si decideva Sarah lo
avrebbe mollato a
breve, così il mio bambino è cresciuto”
ridacchiò il biondo facendo ridere
anche gli altri, Isabella ripensò alla settimana prima
quando una sera Vergil,
davanti a tutti, si era inginocchiato di fronte a Sarah chiedendole di
sposarlo, Sarah era diventata ancora più bianca del normale,
mentre Vergil la
guardava agitatissimo e dopo ben cinque minuti di silenzio la vampira aveva detto si. Ora erano
in viaggio verso il
castello dove si sarebbe tenuto il matrimonio, purtroppo anche lei era
alquanto
agitata, i suoi genitori avrebbero conosciuto Edward e la cosa la
rendeva
alquanto inquieta Chissà se il suo ragazzo sarebbe piaciuto
a Julian ed Antea,
chissà se loro sarebbero piaciuti a Edward e alla sua
famiglia, spostò la sua
attenzione su Haley anche lei sembrava piuttosto inquieta, forse aveva
il
terrore di conoscere la loro famiglia. Arrivarono al castello all'alba,
Cain
azionò il passaggio per i garage ed entrarono in esso, dove
trovarono Costantin
insieme a Patrick intenti ad aggiustare una macchina, i due lasciarono
da parte
quel catorcio e si fiondarono su di loro, salutandoli calorosamente,
Costantin
fece anche fare un paio di giravolte a Sarah "Così i
piccioncini si
sposano, Sarah sei ancora in tempo" Vergil lanciò
un'occhiata di fuoco al
vampiro, mentre Patrick si presentò all'intera famiglia
Cullen "Lasciate
pure qui i bagagli, io e gli altri li porteremo nelle vostre stanze, vi
consiglio di salire nel salone, sia Julian che Antea sono in
defibrillazione
per il vostro ritorno" Mentre percorrevano il lungo corridoio che li
avrebbe condotti nel salone, Isabella notò come tutti i
Cullen ed Haley si
guardassero attorno, Esme sembrava piacevolmente sorpresa dei grandi
quadri che
troneggiavano sulle pareti, a volte poi incontravano qualche vampiro
intento
nei propri affari che li salutava velocemente. Nel salone trovarono
Julian
intento a parlare con un gruppo di giovani vampiri, ma appena li vide
gli andò
subito incontro, sul viso del bel vampiro vi era un enorme sorriso che
illuminava il suo volto perfetto, quel giorno indossava solo una
semplice camicia
azzurrina e un paio di pantaloni color ghiaccio, abbracciò
per prime le figlie,
poi Vergil, quando fu il turno di Cain si fissarono per qualche
secondo, Julian
aprì le sue braccia e il biondo lo abbracciò "Ben
tornato figliolo" a
tutti e tre i fratelli uscirono fuori gli occhi dalle orbite era la
prima volta
che Cain si lasciava abbracciare da Julian, di solito liquidava quei
gesti
d'affetto dicendo che bastava una semplice stretta di mano "Voi dovete
essere i Cullen, è un piacere conoscervi e vi ringrazio di
aver ospitato i miei
figli, anche se vi hanno creato dei problemi"dicendo ciò il
capo clan fissò
Cain, che per risposta borbottò qualcosa di incomprensibile
"Nessun
problema, davvero, anche per noi è un grande piacere
conoscerla" tutti
fissarono i due capi branco, dopotutto erano molto simili, entrambi
biondi
gentili e premurosi. La loro conversazione fu interrotta dalle grida di
qualcuno che provenivano dal corridoi sopra il salone, dove si
affacciò dalle
scale Antea, la vampira indossava un abito dell'ottocento color celeste
con dei
ricami in argento, i capelli biondissimi erano acconciati in una
raffinata
acconciatura, i suoi occhi guizzarono su loro "Finalmente siete
tornati" dicendo ciò corse a loro incontro,
abbracciò di slancio Cain che
contraccambiò qual gesto d'affetto, poi la vampira gli
baciò una guancia e fece
lo stesso anche con gli altri figli, per poi andare vicino a Julian che
le
abbracciò la vita e le depose un bacio sulla nuca "Cara loro
sono i
Cullen" sul volto di porcellana di Antea spuntò un
bellissimo sorriso, la
sua attenzione si concentrò su Edward e Haley "Come sono
felice di
conoscervi, le email di Sarah non vi rendono giustizia, tu
devi essere
Edward" per la prima volta tutti videro Edward abbastanza imbarazzato
"Si, è un piacere conoscerla" la vampira poi
spostò il suo sguardo su
Haley che era stata tutto il tempo al fianco di Cain, si
avvicinò a lei
lentamente e l’abbracciò a se, sulle prime la
giovane vampira si irrigidì, ma
quando vide il sorriso di Cain al di là della spalla di
Antea si rilassò “Cara
tu non sai quanto ti sono debitrice, bene vi accompagno nelle vostre
stanze” detto
ciò prese sottobraccio Cain e si avviarono al piano di
sopra. Haley notò la
forte complicità che vi era tra Antea e Cain, si potevano
ben scambiare per
madre e figlio, così biondi e belli, i gesti nobili e il
portamento fiero,
provò una certa invidia per quella donna, sicuramente lei
non avrebbe mai
provocato lo stesso effetto al fianco del compagno, Isabella la prese
dolcemente sottobraccio e le sussurrò in un orecchio
“Non ti preoccupare lui
non ha occhi che per te” involontariamente un sorriso
spuntò sul volto della
bionda, nel loro tragitto furono fermati da Pierre “Antea
cara non abbiamo
ancora finito il dipinto” Isabella aveva sempre trovato
simpatico quel vampiro
eccentrico, che parlava con un lieve accento francese e si dichiarava
da sempre
il miglior vampiro pittore, più di una volta lei e Sarah
avevano posato per lui
e doveva ammettere che si era divertita a fargli da modella
“Pierre ti prego
abbiamo ospiti e in più i ragazzi sono appena
tornati” ma il vampiro fece un
veloce gesto con lamano “Mi cara se vuoi che questo benedetto
dipinto sia
pronto tra una settimana devi posare ora, lo sai che odio dipingere di
fretta”
la vampira fece un lungo sospiro di rassegnazione, si girò
verso i suoi ospiti
scusandosi dell’imprevisto e diede il compito ai suoi figli
di portare gli
altri nelle rispettive stanze.
Bella
si guardò attorno, non era cambiato nulla da quando era
partita, l’enorme
libreria faceva sfoggio di se contro la parete destra, il letto a due
piazze
con il copriletto azzurro al centro della stanza, la scrivania in noce
di
fianco alla vetrata “E così questa è la
tua stanza?” Edward non faceva altro
che guardarsi attorno, ogni tanto alzava qualche oggetto sulla
scrivania o si
perdeva in qualche particolare, mentre Bella continuava a torturarsi il
labbro
inferiore, era sempre stata molto gelosa della sua stanza, non amava
che gli
altri invadessero il suo piccolo mondo “Come ti
pare?” “Degna di te, vedo che
Cime tempestose è consumatissimo” la vampira
sussultò leggermente, tentò di
nascondere il libro, ma Edward non ielo permise, le posò
delicatamente una mano
sulle sue e con l’altra le accarezzò il viso, poi
si avvicinò e la baciò
delicatamente “Non mi hai ancora detto cosa ne pensi del
letto” non era mai
stata tanto audace, eppure sentiva l’infrenabile voglia di
lui, il tutto il suo
essere bramava di essere parte di quel vampiro e lui non si fece di
certo
pregare.
Sarah
fece vedere la cappella del castello ad Alice ed Esme, che ne rimasero
estasiate, al centro vi era un altare in pietra con dietro una croce in
oro, le
vetrate colorate raffiguravano alcuni santi della bibbia e davano una
certa
luce alla navata centrale, ma la cosa che le lasciò
più estasiate era il
soffitto, dove erano raffigurati dei cherubini intenti a volare o a
riposarsi
su delle nuvole “E’ stato Pierre a
restaurarla” Alice iniziò a saltellare
allegra, aveva già visto come poteva addobbare la cappella,
con nastri in raso
bianco, rose bianche e calle, mentre Esme si immaginò
già Edward all’organo di
fianco all’altare suonare la marcia nuziale “Ho
già disegnato il vestito, su
per giù ci vorranno due giorni a confezionarlo, ovviamente
Alice l’avrà già
visto in una delle sue visioni” il folletto fece un ampio
sorriso, poi a passo
di danza si avviò verso l’uscita dicendo
“Be che aspettiamo abbiamo solo una
settimana per preparare il tutto”
Antea
aveva preparato una bellissima festa per il loro ritorno e per i nuovi
ospiti,
dicendo che era anche per festeggiare il fidanzamento tra Sarah e
Vergil, il
povero vampiro non faceva altro che essere preso in giro dagli altri,
ma anche
Cain era oggetto dei continui scherni di Costantin e Patrick, che
continuavano
a chiedere ad Haley cosa ci avesse trovato in quel vampiro brontolone,
ovviamente lei rideva come una matta, innescando
l’irritazione del compagno “A
parte gli scherzi, io pensavo che fossi gay fratello, per
carità non c’è nulla
di male,voglio dire con tutte le vampire che ti venivano dietro e che
hai
liquidato il sospetto c’era” gli disse Costantin
che come risposta ottenne un
sibilo da parte di Cain, Emmett non faceva altro che tenersi la pancia
dal
ridere, mentre Haley guardò in malo modo il biondo
“Vampire? Quali vampire ti
hanno fatto la corte?” “Almeno una
ventina” rispose Costantin, facendo alterare
la bionda che si allontanò arrabbiata “Ma bravo
deficiente, ricordami di darti
in pasto ai lican” e inseguì la sua amata, che
bloccò prontamente vicino al
balconcino, ma quando la fece girare verso di non vi era nessuna
espressione
alterata, ma un sorriso biricchino “Ti sei presa gioco di me,
non la passerai
tanto liscia” detto ciò la strinse a se e
affondò il suo viso nei capelli di
Haley, mentre lei si strinse più a lui baciandogli il collo
“Non mi importa
delle altre, perché ora sei solamente mio” il
biondo rise tra i suoi capelli,
quella ragazzina riusciva solo con la sua voce a farlo sentire felice,
a
cacciare vi quell’eterna tristezza che logorava il suo animo,
per anni si era
sentito così sbagliata e frustato, i suoi cari erano
riusciti a morire e a
passare oltre, mentre lui era rimasto imprigionato in un corpo di un
mostro che
dimostrava sedici anni “Ti amo” le aveva detto, era
la prima volta che ielo
diceva così apertamente, la bionda si scostò
leggermente da lui, lo issò negli
occhi per cercare una minima traccia di scherno, ma quello che vide
erano due
pozzi color ambra totalmente limpidi “Ti amo” gli
rispose.
Edward
non faceva altro che stringere a se la sua Isabella, l’abito
color amaranto
fasciava perfettamente il suo corpo sinuoso e i capelli raccolti
metteva in
bella mostra il suo candido collo. Anche se ballavano in mezzo agli
altri
vampiri per i loro occhi non vi era altro che loro, Bella ogni tanto
faceva
scivolare la sua mano sul viso perfetto del suo amato, che lui coglieva
prontamente per portarla alle labbra per baciarla, amore ecco che cosa
esprimevano “Posso avere un ballo con mia figlia?”
Edward fece un leggero
sorriso a Julian, per poi andare verso i suoi fratelli che stavano
parlando con
i futuri sposi e Antea, Isabella si fece condurre dal padre in un
valzer, per
tutto il tempo si sorrisero a vicenda “Edward sembra proprio
un bravo ragazzo,
ti ama sul serio, lo vedo dai suoi occhi” la mora gli sorrise
imbarazzata, fece
vagare il suo sguardo fino al compagno che li guardava sorridendo,
mentre
parlava amabilmente con Antea “Già, anche io lo
amo, sono contenta che il
destino ci abbia fatto rincontrare” “Un amore
eterno, cosa farete dopo il
matrimonio di Sarah e Vergil?” Isabella ci pensò
su, in realtà ne lei e ne
Edward ne avevano parlato, ma erano talmente assorbiti nella loro
nuvola rosa
piena d’amore “Non saprei, credo che rimarremo qui
per un po’ di tempo e poi
chissà magari faremo un lungo viaggio, dopotutto abbiamo
l’eternità davanti”
Julian scoppiò in un’allegra risata, le
baciò leggermente la guancia prima di
dirle “Qui sarete sempre i benvenuti e ricordati che il
nostro legame non si
spezzerà mai, tu sei come una figlia per me Isabella e
grazie per aver reso
migliore la vita di Cain e di tutti noi” abbracciò
quell’uomo che l’aveva
accolta nella sua vita come una figlia, non sarebbe mai bastata
l’eternità per
sdebitarsi con lui ed Antea, l’unica cosa che poteva fare era
quella di
volergli bene per l’eternità.
Sarah
era bellissima nel suo abito bianco, Alice aveva creato una vera opera
d’arte,
l’abito era formato da un corpetto leggermente lavorato con
qualche perla, la gonna
sembrava una nuvola di zucchero filato e aveva un leggero strascico e
per
finire il velo era davvero fine, Rosalie si era occupata
dell’acconciatura,
alcuni boccoli ricadevano sul volto della sposa. Sarah prese un bel
respiro, le
sue damigelle tentarono di calmarla “Forse è
meglio che vada a chiamare Jazz”
propose Alice, ma Rose la bloccò dicendo che stava pensando
allo sposo, che era
ardir poco agitato, dopo poco arrivò Julian per poter
accompagnare la sposa,
alla sua vista Sarah iniziò a tremare
dall’emozione, ma riuscirono a
convincerla ad uscire dalla stanza. La chiesa era addobbata secondo le
indicazioni di Sarah ed Esme, gli occhi degli invitati erano rivolti
verso la
sposa, che aveva stampato sul suo viso di porcellana un sorriso tirato
dall’emozione,
ma quando il suo sguardo cadde sullo sposo che l’aspettava
all’altare la
vampira si rilassò e fissò affascinata il
compagno, che era perfetto nel suo
smoking. Isabella
guardò affascinata per
tutto il tempo la cerimonia, ogni tanto la sua mente vagava su un suo
possibile
matrimonio con Edward, ma non ne fece parola con nessuno per paura di
essere
presa in giro, si ridestò a causa dello scroscio di applausi
per il bacio tra i
due fratelli, che erano finalmente diventati due sposi .
Nel
salone continuarono i festeggiamenti, Vergil e Sarah avevano aperto le
danze e
poco dopo quasi tutte le coppie avevano seguito il loro esempio, tranne
Cain ed
Haley che si erano rifugiati nel balconcino dell’altra volta,
i due erano
intenti a fissare l’aurora boreale “E’
bellissima” sussurrò la vampira
“Già, ma
niente in confronto a te” le rispose il compagno con il
solito sorriso che
usava per ammaliarla “Che adulatore, stai diventando un
po’ troppo romantico
per i miei gusti” lo rimbeccò la vampira, Cain per
risposta assottigliò il suo
sguardo, segno che se l’era presa, ma cosa poteva farci se a
lei piaceva tanto
provocarlo, per farsi perdonare Haley lo abbracciò e
tentò di baciarlo, ma il
vampiro scostò il suo viso dicendo “Non vorrei
attaccarti questa malattia del
romanticismo” a volte Cain sembrava davvero un bambino, ma
per sua fortuna la
compagna sapeva sempre come farsi perdonare “Hai ragione, ma
non mi importa,
preferisco beccarmi questa malattia che stare senza i tuoi
baci” Cain le rise
in faccia, lasciando la povera Haley stordita e scioccata
“Scusa ma credo di
averti già contagiata, mi sa che dovremmo stare in
quarantena da soli per un
bel po’, non vorremo di certo contagiare gli altri”
alla vampira partì un
leggero brivido, lei non faceva altro che bramare di stare da sola con
il suo
dio personale, strusciò le sue labbra su quelle del compagno
per poi
sussurrargli su esse “Dimmi hanno già trovato una
cura per questa malattia?”
“No, e non credo che la troveranno facilmente, potrebbero
passare anche cento o
mille anni” la baciò con passione, mentre le mani
di lei andarono tra i suoi
capelli color grano, le mani di lui strinsero più a se quel
corpo minuto “Che
ne diresti se iniziassimo già adesso la nostra
quarantena” le suggerì lui, che
come risposta ottenne un sorrisino furbetto per poi trovarsi a correre
nei
corridoi verso la loro stanza.
Ogni
tanto Bella si ritrovava ancora a fantasticare sul suo futuro
matrimonio con
Edward, chissà se anche loro sarebbero stati così
belli come Vergil e Sarah, i
due sembravano così felici e innamorati come se niente e
nessuno potesse
separarli, qualcuno l’abbracciò da dietro, non
dovette neanche girarsi per
capire che fosse, il suo odore di miele sole e lillà lo
avrebbe riconosciuto in
mezzo a un milione “Dobbiamo salutare i tuoi fratelli, tra
poco partiranno per
la luna di miele” che non era altro che il regalo di
matrimonio di Antea e
Julian, un viaggio per una località di montagna dove
c’era un’enorme casa a
disposizione dei novelli sposini, abbracciò prima Vergil,
che poi fu assediato
dai ragazzi, soprattutto da Emmett
e poi
Sarah che le sussurrò “Spero di rivedervi al
nostro ritorno, sii felice anche
tu Bella” poi la loro macchina sfrecciò verso il
loro nido d’amore “Un giorno
potremmo essere noi due i futuri sposi” le disse Edward col
suo sorriso sghembo
che ogni volta la lasciava stordita “Non
c’è fretta, abbiamo
l’eternità
davanti, però potremmo iniziare a
provare i piaceri della luna di miele” Edward
non se lo fece ripetere
due volte, la prese in braccio e in pochi secondi si ritrovarono nella
loro
camera per amarsi.
Trovò
il giorno seguente Cain ad aiutare gli altri a pulire il salone, gli si
avvicinò contenta e lo aiutò a mettere via i
festoni “Bella festa vero” gli
disse la sorella che come risposta ottenne un sorrisino divertito
“Già, chissà
se quei sue sono arrivati sani e salvi senza litigare”
Isabella iniziò a
ridere, mentre si immaginava i due piccioncini intenti a discutere
“Cosa farai
ora?” quella domanda inaspettata fece fermare le sue risate,
mentre il fratello
la guardava serio, non vi era più nessuna traccia di
ilarità nel suo volto, era
serio ma allo stesso tempo sereno “Non lo so, io ed Edward
non ne abbiamo
ancora parlato, credo che rimarremo ancora un po’ di tempo
qui e poi si vedrà,
magari un bel viaggio” Cain puntò i suoi occhi
color ambra nei suoi, un tempo
vi avrebbe solo letto un’enorme tristezza , mentre ora
avevano una luce
particolare e quella luce iela aveva donata Haley, ora Isabella sapeva
di non
temere più che il suo adorato fratello si sentisse
abbandonato, perché grazie a
quella ragazza aveva riacquistato la felicità e la speranza
per il futuro “Non
ti preoccupare Isabella noi saremo uniti per sempre, il nostro legame
non si
scioglierà mai, noi rimarremo per sempre fratelli”
era strano pensarlo e averlo
capito solo in quel momento, ma ora Bella aveva scoperto cosa la legava
realmente a quel vampiro quasi perennemente imbronciato, era un filo
chiamato
amore, ma non di quello passionale e unico, no quel filo forse era
anche più
resistente di quello che la legava ad Edward, quel filo era
l’amore fraterno e
quel filo non si fermava solo a Cain ma si propagava fino a Sarah,
Vergil, a
tutti i Cullen, Haley e ai suoi genitori adottivi, sapeva anche che
quel filo
non si sarebbe mai spezzato, ma allo stesso tempo capì che
non avrebbe mai
potuto continuare la sua vita senza il suo grande amore. Con quella
nuova
consapevolezza abbracciò il fratello, si girò
verso Haley abbracciò anche lei “Ti
chiedo un enorme favore, sopporta questo fratello brontolone e amalo
più che
puoi” “Non
c’è neanche bisogno di
chiedermelo, ormai non me lo faccio più scappare”
detto ciò la mora continuò
la sua corsa e
arrivò alla sua meta, Edward, gli
si buttò letteralmente addosso lo baciò con
passione “A cosa devo ciò?”
“Niente,
solo che volevo farti capire che ti amo e ti amerò per
sempre” anche se il
destino li aveva separati e aveva cercato di tenerli lontani, ma il loro amore era stato
più forte e insieme ora
niente e nessuno, neanche il destino in persona li avrebbe separati.
E
con questo la mia fic è finita, sopero che il finale vi sia
piaciuto e che anche i miei personaggi vi siano piaciuti ( alcune hanno
veramente apprezzato Cain) ^^ Ringrazio tutti coloro che hanno
recensito e letto la mia fanfiction!!! A volte scrivere una fanfictio
ti può far capire tante piccole cose, come l'amore
incondizionato per delle persone che credi che la loro presenza sia
semplicemente scontata, perciò ringrazio anche la mia
famiglia!!
Grazie davvero a tutti!
Un Kiss Miki87
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