MxM3 14
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Italia.
Riassunto della puntata precedente: I
nostri protagonisti sono ai ferri corti, ma nonostante tutto decidono
di fare squadra per salvare Davide da un potenziale disastro. Il
ragazzo è sparito dalla villa, perché è alla
ricerca di qualcosa che gli migliori la vita. Il problema è che
forse ha cercato nel posto sbagliato e Nelli e Mattia sono arrivati
giusto in tempo prima che esagerasse con le dosi. Con Davide k.o. nella
stanza di Mattia, ai due non resta che sedersi a bordo fontana e...
rimanere in silenzio. Nelli è ancora turbata dal discorsetto che
Mattia le ha riservato giusto pochi minuti prima, dove le è
stato detto chiaro e tondo che i suoi continui capricci non servono a
nulla. Nonostante tutto, però, lui continua a restarle vicino e
le chiede per l'ennesima volta di parlare. Così Nelli abbassa la
guardia e lascia che Mattia, finalmente, le racconti come sono stati i
suoi ultimi cinque anni. Se già durante la notte la ragazza
aveva realizzato alcune cose importanti, dopo il discorso di Mattia
tutto appare chiaro alla sua mente. Amare qualcuno significa ben altro
rispetto a quello che ha sempre pensato e così, durante un
romantico ballo delle debuttanti di fronte a villa Magna, Nelli fa a
Mattia la sua prima promessa: se non partirai per la missione in Siria, verrò con te a Modena.
Per Nelli accettare quel che ha sempre rifiutato è un enorme
passo, ma in qualche modo sente di aver preso la decisione giusta ed
è convinta che anche Mattia preferirà proseguire la sua
carriera militare con lei nei paraggi, piuttosto che sparire per due
anni in Siria. Sembra tutto finalmente perfetto, anche fare l'amore
nella mansarda della villa, ma al loro risveglio, Nelli e Mattia
trovano una sorpresa... ad aspettarli in giardino c'è Sayid
Matar, l'ex ragazzo newyorkese di Marinella.
"Io e te" è semplicemente complicato
.
.
So chi sei
.
"Ma non ti ricordi? Ci siamo già conosciuti."
"Davvero?"
"Ma sicuro! L'hai detto tu stessa, nei tuoi sogni."
- "La bella addormentata nel bosco", Disney
.
.
.
"Sayid?"
I
miei occhi si sono allargati e il mio corpo si sta ritraendo come
quello di una tartaruga che ritorna nel suo guscio, con tanto di rughe
aberranti sul sottomento.
Prima
che accada qualsiasi cosa, Gloria mi si avvicina per sussurrarmi: "Io
non ne so nulla. Si è presentato qui chiedendoci di poterti
parlare."
Scruto
Sayid per approfondire quest'informazione e l'unica cosa che evinco
è che sembra parecchio entusiasta. Sì, come se fosse
appena arrivato nel suo villaggio vacanze preferito. Dà un
buffetto sul capo di Vittoria e poi si fa avanti a braccia allargate,
venendo verso di me con un sorrisone: "Nelly, come stai?"
"Potevi almeno avvisarmi, prima sulle scale." ringhio a Gloria, poi mi volto verso di lui, ostentando un sorriso: "Bene."
In
realtà il mio 'bene' non ha nemmeno il tempo di essere
pronunciato per intero, perché Sayid mi abbraccia in modo
travolgente, stringendo le sue braccia attorno alla mia vita e
appiccicando la sua guancia alla mia. A quel punto sono già
completamente stordita; il profumo di Sayid è così
intenso che, come ogni volta, è come se ricevessi una mazzata
direttamente al cervello.
Non
so che roba sia, ma sicuramente l'incenso che usa papa Bergoglio alla
Messa di Natale del Vaticano è acqua sporca in confronto.
Cioè, tipo, Sayid si fa la doccia nell'incenso. Ve lo giuro.
"Oh, mi fa piacere! Da quanto tempo!" ribatte, staccandosi lievemente e guardandomi con commozione. "Mi sei mancata tanto, baby."
Ok, frena frena.
Vi devo spiegare delle cose, prima che ammazziate qualcuno.
Sayid mi ha sempre chiamato baby,
ma non nell'accezione più superficiale e donnaiola del termine.
Fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, mi ha detto che gli
ricordavo una bambina (opinione condivisa, a quanto pare), per questo
usare tale appellativo è diventata una sua abitudine.
Beh... nostra.
E
sinceramente sì, mi turba che lo stia ancora facendo come se non
fosse sparito per un mese, anche se quello che mi lascia in assoluto
più sconvolta è che Sayid parla un italiano che non gli
avevo mai sentito sfoderare. Certo, non è mai stato male nella
lingua, perché, per motivi di cui vi accennerò, aveva
già un'infarinatura, ma non mi sarei assolutamente aspettata di
sentirlo così fluente, non nel giro di un mese dall'ultima volta
in cui abbiamo parlato. Ok, ha detto solo tre frasi, ma già mi
sono accorta che qualcosa è cambiato, anzi migliorato... che
diavolo è successo?
"Hai
studiato italiano?" gli domando allora, ancora spiazzata dal suo
profumo e dalla sua presenza, ma anche curiosa e leggermente irritata
all'ipotesi.
"Sì." sorride. "Ho preso lezioni con qualche amico."
Sayid
ha degli amici italiani. Durante il suo quarto anno di
università, prima di incontrare me, ha fatto un Erasmus di sei
mesi a Roma e ha imparato a masticare qualcosa della lingua. Si
è fatto anche degli amici, me ne aveva parlato, ma non avrei mai
pensato che avrebbe voluto approfondire il suo italiano e il legame con
loro. Sembrava avere altre idee per la testa, circa i suoi studi.
"Wow, bravo." commento, sinceramente colpita.
Va
bene, non avrà la fluidità di un nativo, e di certo non
sa articolare frasi complesse, per non parlare del pesante accento
medio-orientale, però, ehi, non è affatto male.
"Grazie." si compiace, continuando imperterrito ad accarezzarmi le braccia e a restarmi appiccicato.
"Comunque." esordisco allora, prendendo le distanze. "Che cosa ci fai qui?"
Sembrava
che Sayid non aspettasse nient'altro che questa domanda. Si agita
tutto, si fomenta e vomita felicità e arcobaleni: "Una sorpresa."
"Sorpresa? Quale sorpresa? Una sorpresa per me?"
"Certo!"
"Tu saresti la sorpresa per me?"
"Sì." risponde regalandosi a me come un dono natalizio atteso da millenni.
"Ma vaffanculo." gli faccio.
Sayid si aspettava anche questa risposta, difatti la prende con filosofia e sorride: "Sempre la solita." mi fa l'occhiolino.
Io,
sconvolta, mi giro verso Gloria e scambio uno sguardo perplesso, poi
allungo il collo per intercettare Cris e pure lei mi lancia un'occhiata
confusa, anche se comunque piuttosto divertita.
"Bambini,
coraggio, andiamo dentro." se ne esce la ricciolina. "Direi che
è il caso di fare un po' di colazione prima di salire a giocare
in camera di Rachele. Gloria, vieni con noi?"
La
mia amica abbocca subito e capisce che è meglio levare le tende
prima di essere coinvolta in spiacevoli situazioni: "Certo. Nelli, se
hai bisogno, siamo dentro."
Nelli, se hai bisogno, siamo dentro, ripeto dentro di me storpiando scioccamente la voce di Gloria.
"Grazie mille." sibilo alle mie amiche, entrambe troppo bionde per non sembrare due innocui angoletti in fuga dall'inferno.
Capisco
che non vogliano avere nulla a che fare con la questione, ma so
perfettamente che al danno aggiungeranno la beffa, mettendosi a spiare
dalla finestra come due comari. E a tal proposito, speriamo che Eva non
sia nei paraggi.
"Possiamo
parlare un secondo?" mi domanda Sayid, facendo il carino con quelle sue
ciglia folte, che sbattacchia a comando come Minnie Mouse.
"Non
lo so." ribatto, incrociando le braccia e battendo un piede a terra.
"È un mese che non te ne frega nulla di parlare."
"Lo so, baby."
"Secondo quale logica, poi, mi chiami ancora baby?"
Sayid assottiglia gli occhi e tarda a rispondere.
Non ha capito.
"Potevi
impararlo un po' meglio l'italiano, dato che hai avuto parecchio tempo
a disposizione." lo aggredisco. "Sempre che tu non ti sia trovato altri
impegni con altre ragazze nelle pause tra una lezione e l'altra."
Sono troppo irritata dalla situazione; dal suo faccino dolce, dalla sua materializzazione non gradita in villa e dalla nonchalance con
qui sta gestendo il tutto. Non mi va di discutere con lui,
perché a parte il fatto che non sono abituata a discutere con
lui, dall'altro canto mi ero abituata alla sua totale assenza nella mia
vita, e anche bene. Perciò mi volto di spalle e faccio per
andarmene a passo sostenuto verso la villa, convinta che tutto
ciò per cui valga la pena lottare sia lì dentro e non qui
fuori.
Ma Sayid mi segue e mi trattiene prima che possa salire la gradinata.
"Scusa, ma non capisco se parli troppo veloce." si giustifica. "E quando sei arrabbiata parli troppo veloce."
"Allora te lo dico in inglese, se vuoi, tanto il concetto si riassume brevemente in due parole: fuck you."
"No,
aspetta." continua a tenermi per il braccio, ignaro che l'altra mia
mano libera è a un secondo dallo spappolarsi contro il suo muso.
"Io voglio parlare in italiano. L'ho imparato per te."
"Gran perdita di tempo, Sayid."
Nonostante io sia furente, lui non perde la sua tipica flemma: "I know. Ero consapevole."
Dal
nervoso, il mio piede ora batte sul pavimento veloce come le ali di un
colibrì. Non so nemmeno perché mi sto trattenendo qui,
perché lo ascolto.
"Però
possiamo solo parlare un po'?" ritenta, sorridente, lasciandomi e
alzando entrambe le mani come uno che dichiara la propria innocenza.
"Niente drama. Solo parlare."
"Ho degli altri impegni." sbotto. "E poi... tu, qui... adesso..."
"Nelly,
cinque minuti." insiste, giocondo, mentre quei suoi maledetti angoli
della bocca sfidano qualsiasi legge della fisica e stanno sempre
all'insù. Io non so come faccia ad essere così calmo e
contento in ogni contesto, però lo invidio. Davvero. E allo
stesso tempo vorrei deturpargli la faccia.
Sayid
ha sempre avuto dei lineamenti morbidi, allegri, che infondono fiducia.
La sua voce calda e un po' graffiata ha il potere di rasserenare gli
animi e non è un caso se, tra amici, qualcuno se ne esce sempre
per chiedergli di cantare qualche recente successo radiofonico. Non
c'è dubbio che Sayid sia stata la persona giusta per me negli
scorsi mesi; funziona un po' come un tranquillante, come la valeriana,
e io gli ho fin da subito lasciato avere molto effetto, da quel punto
di vista.
Tiro
un sonoro sospiro e roteo gli occhi. Dire di no a Sayid mi ha sempre
messo in gran difficoltà, perché fondamentalmente ho un
debole per i suoi toni; mi fanno cedere all'istante e cancellano quella
parte caparbia e orgogliosa di me, che invece con il resto del mondo
non ho problemi a sfoderare.
"Va bene." acconsento, quindi.
"Wow,
è stato facile." la voce che pronuncia tale commento non
è quella di Sayid, ma proviene dalle mie spalle e non mi serve
nemmeno voltarmi per sapere chi ne è il proprietario. Anzi,
proprio perché lo so, chiudo gli occhi avvertendo l'imminente
presagio di catastrofe.
Mattia
è appena sbucato dalla porta di Villa Magna e si è
diretto verso di noi, o meglio... verso Sayid: "Mi complimento con te,
io ho dovuto insistere per cinque anni, prima che Marinella mi
concedesse di parlare."
Il
chiamato in causa accoglie molto allegramente questa intromissione e
afferra con vigore la mano che Mattia gli ha appena porto.
"Perché non sei il suo ragazzo." rilancia, come un esperto del campo.
"Eri."
lo correggo io immediatamente, tappandogli quelle alette libanesi e
uccidendo la sua folle speranza di poterci ancora ritenere una coppia.
Sayid
mi guarda divertito, come a dire 'io ci ho provato', mentre Mattia
assume un'espressione maliziosa: "In un certo senso, potrei anche
esserlo."
"Esserlo stato." correggo anche Mattia, a questo punto.
"Non lo sono mai stato in passato. Ma mi riferivo al presente con accenni per il futuro."
Sayid
questa frase complessa sembra capirla piuttosto bene e, rinvigorendo la
stretta di mano, sorride mellifluo... e anche un po' geloso: "Con chi
ho il piacere di parlare?"
Mattia sta al gioco con un sorriso di sfida: "Mattia."
Tutti
si aspetterebbero una pisciatina per marcare il territorio ora, ma
Sayid si ritrae subito, sorpreso e quasi ammirato, dopo aver sentito il
suo nome e aver, forse, collegato i puntini.
"Ah, il famoso Mattia!"
Sì, ha decisamente collegato i puntini.
"La persona che comanda il cuore di Nelly."
Oh, grazie per la specifica, Sayid. C'era assolutamente bisogno che Mattia lo sapesse.
"L'hai proprio distrutta, questa ragazza."
Mi sbatto una mano sulla fronte.
Sayid non ha davvero filtri, e non conosce la definizione di informazione confidenziale. Ovvio
che quando lo incontrai per la prima volta, più di sei mesi fa,
non fossi nella mia forma migliore. Sayid si accorse sin dal primo
momento che ero una persona 'distrutta' e quindi decisi di essere
onesta e di metterlo a conoscenza del mio disagio sentimentale:
raccontando di Mattia, del dolore che provavo a causa sua e del fatto
che probabilmente non sarei mai riuscita ad amare nessuno. Fu anche un
modo per lasciar intendere che non pensavo che tra me e Sayid avrebbe
potuto svilupparsi una relazione, ma, devo dire, in questo Sayid fu
bravo e, per un po', riuscì anche a farmi venire qualche dubbio.
In
ogni caso, davo per scontato che Sayid non sarebbe andato in giro a
sbandierare i miei segreti, specialmente non con il diretto interessato.
...e invece.
Mattia,
nel frattempo, si fa venire le orecchie rosse e uno sguardo da senso di
colpa colossale. Ma dura tutto davvero poco, perché si sforza di
tornare a dare un'impressione autorevole, e anche leggermente irritata.
"E tu saresti?" rilancia, soppesando Sayid.
"Sayid."
"Oh,
il famoso Sayid..." riprende Mattia, voltandosi poi verso di me con
fare provocatorio. "Dove ho già sentito questo nome?"
Datemi una bella pala e mi scaverò la fossa più profonda del pianeta.
"Sono Sayid Matar." precisa allora l'altro, non comprendendo a pieno il riferimento. "Sono l'ex ragazzo di Nelly."
Mattia
se lo aspettava da quando l'ha visto, ma nonostante questo, sorride
comunque e scioglie la stretta: "Sì, penso che ci siamo
incontrati nei sogni."
A
questo punto Sayid sicuramente pensa che Mattia sia un deficiente, e
forse ha capito perché gliene parlavo sempre con così
tanto rammarico. Perché, fondamentalmente, sotto sotto, Mattia
è tanto deficiente quanto me e non si tira indietro quando
c'è da fare una battuta sarcastica per cui tutti ti guarderanno
male. Siamo proprio fatti l'uno per l'altra.
Sayid
ridacchia, leggermente imbarazzato: "È un piacere conoscerti.
Come saprai, Marinella mi ha parlato tanto di te. Sia da sveglia che
nel sonno."
"In
realtà, non lo so." rilancia Mattia, abbastanza compiaciuto. "Ma
se è per questo, ha parlato anche a me di te... principalmente
nel sonno. Per cui immagino che avrete molte cose da dirvi, ora che
siete entrambi svegli... è meglio che vi lasci soli. No, Nelli?"
I due si girano dunque verso di me, come per cercare conferme che non ho nemmeno io. Non so che dire. Sul serio.
"Tutto questo." sospiro, alla fine, indicandoci. "Non doveva succedere."
Mattia si fa indietro con eleganza, mentre Sayid tenta di sdrammatizzare con una risata: "Nelly è davvero una heartbreaker."
Lo fisso allargando gli occhi: "Io, Sayid? Sul serio?"
Vista
la situazione, Mattia decide che è davvero il caso di uscire di
scena e quindi ci saluta, prima che ci possiamo prendere per i capelli:
"Io torno dentro, per il momento; vi lascio soli. Spero di ribeccarti,
Sayid. Nelli..." accenna poi, quando mi passa accanto per andarsene.
Indugio un secondo sui suoi occhi e non riesco ad interpretarli. C'è di tutto al loro interno.
Ad
un certo punto, però, mi fa l'occhiolino, e mi indica il petto:
"Poi comunque riportamela la felpa, ok?" sorride, piazzando così
la sua pedina sulla casella vincente.
"Ok." ribatto quasi orgogliosa della sua trovata e torno a rivolgermi a Sayid. "Sì, Sayid, meglio che parliamo."
***
PRIMO (e unico) BREAK
Uuuuuh alta tensione!
Finalmente
abbiamo conosciuto Sayid, che ve ne pare? Di seguito vi lascio un
disegno creato da Angelica così potete visualizzarlo un po'
meglio e magari dirmi come vi sembra anche a livello fisico. Che
dite... starebbe bene a fianco a Nelli? XD
Non
vorrei scatenare la vostra ira contro di me, per questo vi lascio al
resto del capitolo, avvertendovi però che si tratterà di
un capitolo piuttosto breve rispetto a quanto siete abituati a leggere.
Ma niente paura. A fine capitolo vi spiegherò tutto meglio e non
mancheranno di certo le sorprese <3
Buona lettura!
***
Prima
che Sayid potesse anche solo fiatare, ha dovuto essere sottoposto a una
serie infinita di domande. Avrei voluto che fosse un confronto faccia a
faccia tra me e lui, dove avremmo affrontato i nostri punti di
divergenza come ex coppia e avuto una discussione bilaterale in toni
maturi, ma invece non lo è stato. Complice, credo, l'intervento
di Cristiana e Gloria, in meno di cinque minuti tutta la villa ha
saputo del nuovo visitatore e tre inviati celestiali sono giunti al mio
cospetto per "aiutarmi" con la situazione.
Sarò
più chiara: Federica, Marco e Lorenzo hanno saputo che Sayid era
in villa e che era venuto per parlarmi, quindi si sono spaventati. Il
loro piano di farmi sposare con Mattia Zingaretti poteva essere
minacciato da ciò, quindi si sono voluti intromettere e hanno
messo in piedi un interrogatorio per il povero Sayid. Da notare quanto
invece fino ad ora se ne siano fregati di mettere paura al vero
problema della mia vita, ovvero Mattia, dato che tutti erano dalla sua
parte. Ora che ci potrebbe essere un sabotatore, invece, hanno drizzato
le loro antenne da migliori amici e si sono esposti in prima linea.
Hanno
obbligato me e Sayid a salire in camera di Marco, con la scusa di
conoscerci tutti meglio (nessuno di loro, tranne Fede una volta sola,
avevano mai visto il mio ex) e hanno fatto accomodare lui al tavolino
dei giochi di Rachele. L'hanno fatto sedere sullo sgabellino di
plastica rosa, gli hanno piantato in faccia una lampada da scrivania e
poi si sono disposti come in una centrale: Federica e Marco da una
parte, per rappresentare il poliziotto cattivo della situazione, io e
Lorenzo, tendenzialmente più diplomatici, dall'altra.
"Quindi,
Sayid, tu e Marinella siete stati assieme per sei mesi?" domanda Marco,
con le braccia incrociate e una mano che si accarezza la barba.
"Sì." sorride Sayid.
"No."
lo corregge Marco. "Dai racconti di Nelli risulta che fossero cinque
mesi e ventuno giorni. Dico bene?" chiede conferma rivolgendosi a
Federica.
Lei, che tiene conto anche dei giorni del mio ciclo mestruale, annuisce.
"Era una domanda trabocchetto." spiega Lorenzo a Sayid, il quale sembra molto confuso.
"Ah."
annuisce, infatti, magari non sapendo nemmeno il significato della
parola 'trabocchetto', dato che approva quanto appena appreso come se
si trovasse di fronte a un'opera d'arte moderna di cui ci si sforza di
trovare il senso.
"Sayid"
prosegue Marco, senza perdere la sua posa da capitano della centrale di
Miami. "Forse saprai che qui in Italia la poligamia non è
legale."
"Marco!" esclamo.
"Quindi se stai avendo più di una donna potresti essere penalmente perseguibile."
"No!" mette le mani avanti lui. "Non ho nessuna donna."
"Marco,
Sayid è una persona molto rispettosa della propria cultura e di
quella altrui." lo difendo, trovando ingiusto questo razzismo di base.
"Non sono nemmeno osservazioni che dovresti fare! Se io fossi al suo
posto ti avrei come minimo già dato un pugno."
"Non
c'è bisogno di scaldarsi." mi svalorizza lui, come se nemmeno
fossi nella stanza. Stanza che, tra l'altro, hanno preparato
appositamente con le persiane abbassate per ricreare l'atmosfera
intimidatoria di una sala interrogatori. Non ho parole.
"Nelli,
non sono osservazioni, sono solo provocazioni." illustra Federica.
"Sappiamo benissimo che Sayid è un ragazzo con la testa sulle
spalle... vogliamo solo testare fino a che punto. Dunque, Sayid." ora
è il suo turno di fare l'eroina. "Com'è che hai deciso di
lasciare Nelli viscidamente, ventinove giorni fa?"
"Non l'ho lasciata." risponde lui, pacato e sicuro di sé. "Ho chiesto una pausa."
"Secondo te una pausa dovrebbe durare ventinove giorni? Un intero ciclo mestruale, praticamente? Da dolore a dolore?"
A quel punto Lorenzo tenta di mediare: "Sayid, che cosa non andava nel rapporto tra te e Marinella?"
Lorenzo
ha sempre criticato la mia storia con Sayid, però in qualche
modo ora è il più pacifista tra i presenti. Forse
perché la sua malattia l'ha veramente cambiato, e l'ha indotto a
vedere in modo diverso tutti i tipi di conflitto; sia quelli personali,
sia quelli altrui.
"Forse
dovrebbe rispondere Marinella." suggerisce l'interpellato, indicandomi
con il palmo della mano e spostando l'attenzione sulla sottoscritta,
che, sì, in un certo senso potrebbe anche essere responsabile
dell'allontanamento di Sayid, ma, ehi, è lui l'interrogato qui.
"Forse
dovresti rispondere tu." ritratta infatti, Marco, non solo sfoderando
un tono perentorio, ma piazzando inoltre il palmo della mano sul
tavolino dei giochi, con violenza, facendo così cadere a terra
una Barbie.
Sayid
si china per raccoglierla e, impassibile, la ripone al suo posto
pettinandole i capelli: "Va bene." acconsente, con un sorriso. "Era un
periodo difficile. Marinella era molto stanca e aveva ansia per gli
esami e per il lavoro."
"Mi
avevano licenziato." mi sento in dovere di integrare le frasi povere di
Sayid. "Ero entrata nel pallone, avevo un prof di merda ed ero da
un'altra parte con la testa."
"Non ci state dicendo il vero problema." fa notare Lorenzo.
"Che
chiaramente io e Sayid non passavamo più molto tempo insieme."
spiego. "E quando accadeva erano per lo più momenti vuoti."
Federica se la prende con Sayid per questo: "Perché non hai saputo far sentire meglio Marinella?"
Lui
si sente attaccato e quindi rimane sulla difensiva, sforzandosi di
trovare le parole adatte, per quanto ridotto sia il suo vocabolario:
"Era lei che non mi voleva."
Ecco, per dire... io non sarei andata per macro-concetti come questo.
"Diciamo
che non ero molto dell'umore. Non mi lasciavo avvicinare più di
tanto, se non per poter avere qualche momento di sfogo." parafraso,
sperando che si capisca che tipo di sfogo ricercavo con Sayid. "Ero un
po' volubile, lo ammetto, e scorbutica, ma di certo non mi sarei
aspettata che Sayid reagisse così, né l'avrei voluto."
sottolineo, guardando il mio ex con leggero risentimento. "In
più la mia coinquilina mi aveva lasciato in braghe di tela con
un affitto più grande di me, come pretendevi che mi sentissi?"
aggiungo, ora rivolgendomi direttamente a lui.
"Io volevo prendere il posto di Fatima." mi ricorda Sayid. "Ma tu non hai voluto."
"Era
troppo presto per convivere, Sayid!" mi giustifico, alterandomi.
"Cinque mesi! Cinque mesi di storia e già volevi convivere!"
Da parte dei miei amici, silenzio.
Ops, forse non la pensano come me.
Beh,
di sicuro Marco non la pensa come me, dato che lui in due ore di storia
aveva già concepito una figlia... ma Federica? Sicuramente
Federica dovrebbe capirmi. Cioè, tipo, lei è la regina
della frigidità, ha le tempistiche schematizzate persino per una
carezza, come fa a non capire che non volevo convivere con Sayid dopo
solo cinque mesi?
Voglio dire. Lei pensa che sia troppo presto fare l'amore a ventiquattro anni. Sul serio; come fa a non capirmi?
"Ok, sarebbe potuto essere un valido aiuto economico per te, Nelli." mette in luce Lorenzo. "Perché non hai accettato?"
"Beh... io..."
Federica
nota l'imbarazzo. È chiaro che il mio errore è stato non
accettare l'aiuto di Sayid, ma dal punto di vista sentimentale non ne
sarei stata capace. Non ero pronta. E questo almeno lei lo deve capire.
Infatti
interviene, un po' per assistermi nel momentaccio e un po'
perché in fondo ha afferrato il concetto: "In ogni caso, Sayid,
il fatto che lei non abbia acconsentito a farti prendere il posto di
Fatima nell'appartamento non era un buon motivo per piantarla in asso.
Avresti dovuto capirla e restarle vicino indipendentemente dalle sue
decisioni."
"Non
l'ho piantata." ricorda nuovamente lui, con tutta la gentilezza della
Terra. "Ho detto che lei si doveva riprendere e pensare bene a noi due
come coppia, io dovevo fare lo stesso e quindi potevamo prendere una
pausa per riflettere."
"Porca
puttana, e quanto tempo ti serve per riflettere?" sbotta Marco. "Non ti
sei stancato di pensare dopo un mese? Io dopo un'ora sono già
k.o., come il resto degli uomini del pianeta, vorrei aggiungere."
"Sì. Infatti sono venuto qui, perché ho pensato abbastanza."
Logico, no?
"E
perché sei sparito? Perché non ti sei più fatto
sentire con lei e non hai risposto ai suoi messaggi?"
Marco è piuttosto aggressivo, e io cerco di calmarlo, richiamandolo.
"Scusa, ma la gente cogliona mi indispone." si giustifica, nervoso.
"Marco..." lo richiamiamo ora tutti.
"Marco ha ragione." afferma Sayid. "Sono stato stronzo e cogliona."
"Coglione." lo corregge Marco, provando gusto nel frattempo ad apostrofarlo così.
"Sì, è vero." ripete annuendo. "Ho avuto un periodo difficile anche io. Per questo sono sparito."
Ecco
qui. Spiegato con la semplicità di Sayid: sono sparito
perché ho avuto anche io un periodo difficile. È
lineare, è credibile... è in pieno stile sayidiano.
Non
mi dà nemmeno fastidio come risposta, anzi, mi spinge a
sospirare e ribattere con un "Ti capisco". Non so se sia normale, ma
Sayid non è ancora riuscito a farmi arrabbiare davvero, nemmeno
avendo il peggiore dei comportamenti. È incredibile.
Marco, al contrario, sembra parecchio contrariato.
"Non
è possibile trattare così una persona che aspettava tue
notizie. È da vigliacchi! Indipendentemente da com'erano le
cose tra voi, non è un comportamento giustificabile!"
"Marco, dovresti restare su un registro più semplice." gli fa notare Lorenzo. "Sayid non capisce, altrimenti."
"No
no, ho capito." interviene quest'ultimo. "È vero, infatti sono
qui per chiedere scusa. So che ho fatto un errore e che Marinella non
lo merita."
Marco si ferma per un attimo. Lorenzo sembra interessato a questa ammissione, Federica invece è tanto vittima dello charme di Sayid quanto me.
È stata
una delle prime cose che mi ha attirato di lui e quando ne parlai a
Fatima per la prima volta, lei mi assecondò: era stata a sua
volta innamorata di Sayid, tempo indietro, perché la sua
pacatezza e la sua positività sono capaci di catturare molte
donne. Forse sta avendo effetto un po' su tutti, a dire il vero,
perché nonostante sia un nemico principale in questa vicenda,
gli stiamo pendendo dalle labbra, mentre lottiamo contro l'istinto di
dargli una chance.
Al
mondo ci sono delle persone che sanno veramente piacere... senza
sforzi, in modo innato e genuino. Sono rare, certo, ma Sayid è
una di queste. Ne sono convinta da quando l'ho conosciuto.
"È
stata Fatima a dirti dov'ero?" gli domando, sciogliendo un po' la mia
postura tesa e cercando di capire dallo sguardo dei miei amici se
dovrei o meno concedergli la possibilità che è venuto a
richiedere.
Sayid
annuisce: "L'ho chiamata e le ho parlato. Ho spiegato un po' di cose,
che voglio spiegare anche a te, Marinella. Poi le ho chiesto dove
trovarti e lei mi ha detto dov'eri e che cosa stavi facendo.
Così sono venuto. Ho comprato un biglietto di andata per venire
qui, ma non ho un biglietto di ritorno."
Accidenti...
Sayid è davvero sicuro di ciò che sta facendo, nonostante
abbia davanti quattro persone che, anche senza conoscerlo, gli hanno
dato contro sin da subito.
Ma poi non è solo questo.
Se
Fatima gli ha detto come raggiungermi, si vede che l'ha ritenuto giusto
e opportuno. E se, pur sapendo quanto mi avrebbe dato fastidio, ha
comunque deciso in questo modo, allora potrebbe davvero valerne la pena.
Accidenti parte seconda.
I
miei amici mi vedono un po' in difficoltà e, a modo loro,
cercano di aiutarmi. Marco continua ad aggredire Sayid con accuse di
ogni tipo, Federica insiste sul fatto che abbiamo sbagliato i tempi e
che ormai non c'è più nulla da fare e Lorenzo assiste
diplomaticamente il dibattito, cercando di farlo rimanere sempre in
equilibrio.
Ma
io mi sono eclissata nella mia bolla, e più vedo Sayid
partecipare alla discussione senza perdere la calma e senza nemmeno
perdere la determinazione, più mi convinco che forse non
è così sbagliato concedergli di rimediare all'errore.
Certo, non ho la minima intenzione di far tornare le cose com'erano, ma
voglio ascoltare Sayid e in fondo ammetto che non mi è mai
andato giù che mi piantasse in quel modo e che quindi sapere che
c'erano sotto delle motivazioni mi farebbe sentire meglio.
C'è
un altro forte punto a favore del mio cedimento: Sayid non ha la minima
idea di ciò che è successo in questi ultimi trenta
giorni. E io glielo devo assolutamente dire.
"Ragazzi, scusate." interrompo lo sfacelo che sta avendo luogo nella stanza. "Vorrei avere un momento da sola con Sayid."
I
miei amici bloccano la manifestazione in corso e mi guardano impauriti,
incuriositi e contrariati. Sicuramente temono che io compia scelte poco
sagge e allo stesso tempo sono tristi di non poter ascoltare cosa ci
diremo, ma io ho davvero bisogno di affrontare questa questione da sola
con lui.
Dopotutto
è così che ho passato gli ultimi mesi della mia vita,
prima che succedesse questo matrimonio: da sola con lui. Ed è
giusto che sia così anche per questo confronto.
Sayid
ne è palesemente grato; sicuramente è l'ultimo che
gradisce le aggressioni di gruppo, nonostante sappia di meritarsele.
Anche i miei amici sono abbastanza maturi da non discutere
ulteriormente: hanno capito di aver fatto il possibile, ora sta a me
avere l'ultima parola sull'argomento.
Perciò
se ne vanno, e lasciano che anche io e Sayid ci allontaniamo da quella
stanza buia e piena di Barbie inquietanti. Ci appartiamo all'esterno,
in giardino, dove Magno ha piazzato il suggestivo angolino con l'amaca
e il laghetto. Credo che sia uno spazio adatto per un faccia a faccia
con il tuo ex; il rumore dell'acqua è rilassate e i pavoni blu
tutt'intorno infondono ancora più serenità, come la
promessa che in quel posto nulla potrebbe andare storto, come in
un'oasi di pace fuori dal tempo.
Bucefalo a parte.
Mi
siedo per prima e invito Sayid a seguirmi sull'amaca, quindi si
accomoda anche lui e finiamo coscia contro coscia. Non mi faccio per
nulla prendere in contro piede da questa vicinanza; siamo stati a
contatto tantissime volte, in tantissimi modi e con tantissimi punti
del corpo. Ve l'ho detto che la nostra relazione era principalmente
sesso, quindi il fisico è il modo più immediato
attraverso cui ho sempre vissuto Sayid.
Tra
l'altro, è difficile non fare una comparazione in questo
momento: Sayid ottiene attenzione solo quando interagisce con il mio
corpo, mentre a qualcun altro (tosse interiore) basta semplicemente
aprir bocca, ed è un dono bellissimo e dannatissimo allo stesso
tempo.
Quando
tocco Mattia, o lui tocca me, è ogni volta un evento unico e
irripetibile, quasi pauroso per quanto straordinario. Invece con Sayid
questo è normalità, il contatto è quasi ovvio e
fondamentale perché ci sia un 'noi'. Confrontarci, litigare o
anche solo parlare per me e Sayid è un momento imbarazzante ed
estraneo alle abitudini. Per questo con lui sono spinta a cedere ogni
volta... o per essere più precisa, non sono mai spinta ad
impegnarmi.
Ed
ecco anche il perché di quel che è successo: lui è
andato via e io non ci sono rimasta troppo male. Ora è tornato e
comunque la cosa non mi turba più di tanto. Sayid in fin dei
conti è qualcuno con cui posso vivere, ma anche non vivere.
Prendo
un bel respiro, quindi, e dico subito quel devo dire, perché con
Sayid è inutile far giri di parole. È un uomo
semplice e vuole semplicità.
"Sayid,
sono contenta che tu non sia veramente sparito e che desideri un
confronto. E per me va bene, sono disposta a sistemare la situazione e
affrontare i nostri errori. Però c'è una cosa che devi
sapere."
Lui
mi guarda curioso, ma anche molto disposto all'ascolto. Ha occhi grandi
e caldi, accentuati dall'oscurità delle sue ciglia e dei suoi
capelli folti, ricci e domati con stile. Sayid mi piace molto
fisicamente e credo si adatti bene a me. Non è troppo alto ed
è robusto al punto giusto. Ha una pelle da far invidia, che con
il sole sembra oro colato e profuma sempre, pure troppo, tanto da
entrarti velocemente nel naso e ancor di più nella testa.
Ma non sarà mai, mai la persona che voglio davvero. Fosse anche il più bello, buono e profumato del mondo.
"In
questo mese ho baciato un altro e fatto l'amore con un altro."
snocciolo, sentendo la giusta ansia, ma non in modo esagerato. "E non
con un altro qualsiasi, ma con Mattia Zingaretti."
Sayid sorride: "Il Mattia Zingaretti."
"Già." sorrido anch'io, un po' sollevata e un po' sognante. Il Mattia Zingaretti.
"E,
Sayid, non sento che questa sia una confessione, ma solo un dato di
fatto." proseguo. "Io ho fatto tutto questo con lui, perché sono
innamorata di lui."
"Lo so." annuisce Sayid. "Lo sei sempre stata."
"E
in questi giorni ho..." guardo in basso, ma poi mi faccio coraggio,
perché lo voglio ammettere a testa e a voce alta. "In questi
giorni ho capito che non ne sono semplicemente innamorata, ma qualcosa
di più. Indipendentemente da tutto, Sayid... io... io lo amo. Io
amo Mattia."
Woah.
Non pensavo pesasse così tanto e invece sì: questa confessione è una bomba.
Non certo per Sayid, no, lui non è affatto turbato da ciò che ho appena ammesso. Ma io lo sono.
L'ho detto e... wow. Non ci credo.
L'ho detto.
Credo
di averlo pensato molte volte, ammesso a me stessa altrettante, ma
detto ad alta voce? Mai. Questa è la prima volta, gente. La
prima volta in cui dalla gola di Marinella Argenti escono le seguenti
parole: 'Io amo Mattia.'
Questo è un momento epico.
Ed è strasupermegameraviglioso. È
bellissimo. Io amo Mattia. Ah-ah. Lo amo! Ci ho messo circa dieci anni
a dirlo, ma va bene. Sono dettagli. L'importante è che lo amo.
Sentirlo
con la mia voce è bellissimo: riempire l'aria con un suono
concreto che corrisponde a un sentimento così forte è
come la realizzazione di un sogno. E ora le mie corde vocali hanno
perso la loro verginità perché non avevo mai detto di
amare nessuno.
Cioè, beh, a parte Leonardo Di Caprio, ma quello sta completamente su un altro piano.
E
comunque, beh... wow. Sono sorpresa di me stessa; non me lo aspettavo.
Non credevo che l'avrei detto, non così spontaneamente almeno,
non senza prima pianificarlo e non di certo in fronte al mio ex
fidanzato!
Sayid
si prende un po' di tempo prima di rispondere e io mi godo l'eco di
quelle parole che ancora può far da padrone al silenzio.
Allo
stesso tempo, cerco di darmi una spiegazione. Quella di amare Mattia
è una verità con cui convivo da molto tempo, ma dirlo a
lui non mi è mai venuto spontaneo. Perché? Perché
non ne ho mai sentito la necessità, perché in fondo sono
convinta che lo sappia benissimo.
Dirlo,
in generale, non è mai stato urgente, né utile, dato che
chiunque mi conoscesse abbastanza sapeva che era quasi un mio tratto
caratterizzante, scontato. Tuttavia, avere davanti a me qualcuno che ha
tentato di amarmi e che vuole continuare a provarci, ha innescato
qualcosa.
Sayid
ha il diritto di sapere che non potrà mai riuscire nell'intento,
ed ecco perché gliel'ho detto. Quando fu Lorenzo ad innamorarsi
di me, avevo trovato superfluo farglielo notare, perché lui
stesso lo sapeva benissimo. Era cresciuto assieme a me e aveva visto
quanto ogni mio passo in avanti c'entrasse in qualche modo con
Zingaretti. Sayid, invece, mi ha conosciuto a cose fatte, e senza
poterne essere testimone, non potrà mai capire com'è la
realtà.
Allo
stesso modo, ho sentito il dovere di difendere Mattia. Non è lui
che impedirà a Sayid di andare alla conquista, ma io.
Finché io amo Mattia, Sayid non potrà mai avere il mio
cuore.
For the sweet love of Jesus.
Mi sento così ispirata.
"I was expecting that." commenta finalmente Sayid. "Me lo aspettavo, si dice?"
"Sì."
"Me
lo aspettavo." annuisce allora, lontanamente pensieroso. "Quando Fatima
mi ha detto che eri qui con i tuoi compagni, immaginavo che ci fosse
anche il famoso Mattia. Mi hai parlato molto di lui e quindi mi
aspettavo che sarebbe successo qualcosa di importante. Sapevo che
sarebbe finita così, more or less."
"Sayid, io..."
"Non sono arrabbiato." mi ferma subito. "Io capisco. Ti capisco."
"Davvero?"
mi sorprendo, anche se di poco. Dopotutto, io nei suoi panni avrei
sclerato, ma lui è pur sempre lui e una reazione così
è pienamente contemplata dal suo carattere.
"Guarda
che lo puoi dire, se ti scoccia, o se sei incazzato." insisto. "Non che
ti abbia tradito, dato che potevi anche essere morto per come sei stato
presente negli ultimi tempi, però capisco che possa dare
fastidio."
"Un
po'." Sayid si chiude nelle spalle con un sorriso onesto. "Ma ehi, Nel,
non posso pretendere nulla dopo quello che è successo tra noi. E
poi non ti ho mai visto così bella e felice."
"Sul serio?"
Lui
probabilmente si starà sentendo uno schifo, ma io lascio che
quei complimenti mi lusinghino, perché... beh, perché
effettivamente mi ci sento bella e felice, specialmente dopo questa
notte. Sono un'insensibile, lo so.
"Sì." sorride, spostandomi una ciocca di capelli dal viso. "So much."
Arrossisco
leggermente ora, un po' per tutto, e me lo trovo fin troppo vicino
perché non si crei un'atmosfera imbarazzatissima.
"Sayid." tossicchio, ritraendomi.
Lui
mi lascia il debito spazio per respirare, ma comunque non si arrende e
lascia scivolare una mano lungo il mio braccio fino a far intrecciare
le nostre dita.
Alzo gli occhi; ora mi sento un po' in colpa, se fa quell'espressione da cane bastonato.
"Non
so quanto c'entra veramente il mio comportamento dell'ultimo mese con
la decisione che hai preso." suppone, senza perdere l'amara allegria.
"Ma comunque vorrei lo stesso fare pace con te e trovare il modo di
farmi perdonare. If I can't be your baby, can I at least be your friend?"
Praticamente
Sayid sa che non potrà mai tornare assieme a me, ma vuole
comunque rimediare al suo errore, e tentare di essere mio amico.
Beh,
perché no? Dopotutto con Sayid io ci sono sempre andata
d'accordo e lasciarmi in cattivi rapporti mi farebbe stare molto, molto
peggio. Mi piace Sayid, ve l'ho detto... penso che sia stato un valore
aggiunto alla mia vita e che l'abbia resa, anche solo per un po',
leggermente più sensata.
"Yes." gli rispondo, tornando per un attimo alla lingua che siamo soliti usare. "Vuoi restare per il matrimonio di Gloria e Magno?"
La
mia proposta viene direttamente dal cuore: il modo migliore per
diventare amica di Sayid sarebbe fargli conoscere i miei amici ed
effettivamente è qualcosa che mi riscopro molto eccitata di
fare. I miei amici sono la cosa più bella del mondo, e
soprattutto di me, e sarei orgogliosa di presentarglieli.
Per via di com'ero ridotta prima di venire qui, non ha avuto troppe occasioni di sentir parlare di loro.
"Davvero potrei venire?"
"Certo. Sono sicura che a loro andrà benissimo. Dopotutto l'invito al matrimonio inizialmente era anche per te."
Sayid
si rallegra di molto rispetto a prima: "Mi piacerebbe tantissimo.
Però non so che posto cercare per rimanere qui, forse un hotel?"
"Mmm..."
mi porto una mano sul mento. "Se chiedessi a Magno, sono convinta che
avrebbe un letto anche per te. Sempre che tu sia disposto a rimanere
qui in villa per qualche giorno."
"Sì, è un'ottima idea. Voglio chiedere io a Magno." si propone, coraggioso. "Se mi accompagni."
Ok,
beh, non del tutto coraggioso. Però lo capisco, non l'avrei di
certo lasciato andare da solo, soprattutto perché penso che in
quel caso Alessandro e Gloria gli potrebbero dire di no. Ma sarò
io a spiegare per bene la situazione ai miei amici:
tranquillizzerò tutti e farò in modo di impiegare Sayid
negli ultimi preparativi del matrimonio, così da renderlo fin da
subito persona gradita.
"Sali in camera mia." dico a Sayid. "Mi sistemo velocemente e poi andiamo a parlare con i padroni di casa."
Il
ragazzo è al massimo della gioia, anche se penso che
sentirò per qualche tempo il retrogusto amaro di sconfitta nella
sua voce. Poco male, però... meglio essere stati chiari sin da
subito. Non vorrei far del male a una brava persona come Sayid, ma in
ogni caso un po' di cattiveria come vendetta per essersi comportato da
stronzo se la merita pure lui!
In
questi giorni avrà modo di spiegarmi perché mai il suo
periodo difficile gli ha impedito di rispondere ai miei messaggi.
*
Traduzione:
F: Per favore, non odiarmi
M: Non ti odio. Anche se pensavo che Sayid fosse un pezzo di ...
F: Lo è, per quello che ti ha fatto. Ma è cambiato
M: Cambiato?
F: Ha buone intenzioni e dei piani. Vedrai
M: Temo che sia troppo tardi, Fatty
F: L'hai mandato via??
M: No Ma sono cambiata anch'io
*
Puzzavo un sacco.
Non
me ne ero resa conto, ma sembravo davvero un rifiuto tossico. Avevo
sudato molto, probabilmente in preda all'ansia per Davide, e avevo
fatto svariate attività con questa mise, risultando per
stropicciarla tutta e tirare malamente i fili della vestaglia.
Per non parlare dei miei capelli... avevano proprio bisogno di vedere un po' di shampoo.
Così ho lasciato Sayid davanti alla tv in camera mia e sono andata a farmi una bella doccia.
Prima
di entrare, ho buttato a lavare tutti i miei abiti e ho indugiato con
la felpa di Mattia in mano. Mi ha detto che avrei dovuto
riportargliela, ma sinceramente non posso ridargli una bomba
radioattiva del genere. Devo almeno prima lavarla e darle una stirata.
Sorrido, mentre getto l'indumento nel cesto della lavanderia.
Mattia
non ha affatto bisogno di quella felpa per avere delle conferme. Non
importa quali battaglie dovrà combattere e quali avversari gli
si metteranno contro... lui ha già vinto.
Lui ha vinto da sempre.
***
ANGOLO AUTRICE
Sayid, Sayid... che sei tornato a fare? Volevi fare la sorpresa a Nelli, ma te l'ha fatta lei XD
Come avrete potuto notare, siamo tornati ai gloriosi inizi, quando i capitoli erano brevi e leggeri. Ah, che meraviglia! ^^
...magari.
Questa cortezza non è simbolo di cambiamenti, non vi
preoccupate, è solo l'inizio di una serie di novità e
sorprese studiate apposta per voi :) Alcuni lo sapranno già,
dato che ne ho parlato sui social, ma faccio qui la comunicazione
ufficiale: alla fine di "Io e te 3" mancano 10 capitoli. Per me sono
pochi, per voi forse un'eternità, ma aspettate perché
dovete ancora sentire la parte più bella (o brutta, dipende dai
punti di vista XD). Come programmato sin dall'inizio, da qui in poi si
aggiungerà alla pubblicazione principale di "Io e te" una
pubblicazione parallela, fatta sottoforma di raccolta. Essa, infatti,
raccoglierà una serie di One Shot (per sapere cos'è una
one shot, vedere fine capitolo precedente) che saranno aggiunte mano a
mano da adesso alla fine di "Io e te". Saranno in tutto 10, più
o meno corte, a volte anche molto corte, e non sempre si alterneranno
ai capitoli, ma arriveranno in un ordine che a voi non è dato
sapere, ma che io ho già accuratamente pianificato.
Capito quindi? Prima del gran finale, ci saranno in tutto 19
pubblicazioni e l'ultimo glorioso capitolo sarà la ventesima di
queste (che corrisponderà al capitolo 24 della storia
principale, salvo cambiamenti) :')
Il motivo di tutto ciò deriva da due fondamentali pensieri che
ho fatto sin dalla pianificazione della trama di "Io e te 3". Il primo
riguarda la struttura della storia in sé, che abbraccia tante
sottotrame e che quindi narra le vicende di molti personaggi. Voi vi
siete affezionati a loro, ma la storia principale è quella di
Nelli e Mattia, che, come avrete visto, occupa davvero molto, molto
spazio narrativo. Quindi l'idea delle OS c'era fin dal principio per
permettermi di raccontarvi un po' meglio del "contorno" di "Io e te" ed
entrare in altri punti di vista. Il secondo pensiero che ho avuto si
può chiamare tranquillamente ansia da separazione: mi rendo
conto sempre di più che "Io e te" sta per finire e, come una
mamma che fatica ad accettare che il suo figlioletto se ne vada di
casa, pure io sto cercando mille e uno modi per rimandare il fatidico
momento. Non vi preoccupate, però, per il lato artistico della
questione: queste OS non vogliono allungare il brodo, tant'è che
erano pure previste. Saranno sicuramente un valore aggiunto, in alcuni
casi, e in altri vere e proprie chicche che renderanno "Io e te"
più bello, dinamico e completo :) So quel che faccio, tanquilli
;) - non è assolutamente vero -
Per aiutarvi a raccapezzarvi in tutto ciò, vi lascio un calendario con le prossime pubblicazioni :)
20/03: One Shot n. 1
26/03: OS n. 2
29/03: OS n. 3
05/04: OS n. 4
13/04: capitolo 15
Sono determinata a rispettarlo, ho già gran parte delle cose
pronte, e non temete per il fatto che il prossimo capitolo arriva
praticamente fra un mese; nelle os che lo precedono, si riprende
proprio dalla fine di questo cap, quindi troverete subito il
proseguimento. Curiosi o no? U.U
Per gli aggiornamenti successivi a questi, vi farò sapere in
corso d'opera. Ma prima di tutto ciò c'è un'altra cosa
importarterrima da ricordare:
IL 16 MARZO "IO E TE" COMPIRA' 1 ANNO DI VITA COME LIBRO!!! FOR THE SWEET LOVE OF JESUS!!!
Ma quanto veloce passa il tempo? :') Sembrava ieri che vi registravo il
video notizia, che sceglievamo insieme la copertina, che facevamo doppi
sensi durante la diretta spacchettamento. Wow :')
Per festeggiare questa meravigliosa ricorrenza, vi farò 2
regalini, uno che comparirà su Wattpad ed EFP (*Un'altra OS??
Daffy, hai rotto i cocchi!* *Tranquilli, è una OS che volete
leggere, fidatevi*) e un altro che invece renderà questa
giornata davvero... giocosa, ecco XD Com'è giusto che sia, in
pieno spirito "Io e te".
Quindi non perdetevi l'appuntamento del 16 marzo; seguitemi su tutti i
social possibili e immaginabili, o comunque rimanete all'erta
perché, a un certo punto della giornata, vedrete comparire un
aggiornamento a dir poco epico. D'altronde 1 anno è 1 anno,
ragazzi.
Ora vi saluto e vi lascio solo un paio di domande significative per poter commentare insieme il capitolo appena letto:
1) Ora che ne sapete di più su Sayid e gli eventi che lo riguardano, cosa ne pensate di lui?
2) Vi aspettavate questa reazione da parte di Nelli?
Sento di avervi detto fin troppe cose, quindi la chiudo qui. Come al
solito ringrazio tantissimo la beta e le disegnatrici e aspetto le
vostre recensioni e i vostri commenti :)
Alla prossima!
Daffy
***
Contatti:
Facebook
Gruppo "Grammaticalmente Scorretti" di Facebook
Wattpad
Ask
Goodreads
Instagram (cercate daffyefp)
Amazon (per comprare "Io e te 1" cartaceo o Kindle)
Link per "Io e te 2" su EFP
***
Maaaa... la canzone del
giorno? Mi sento finalmente di condividere con voi questa qui, che
ascolto praticamente da quando è uscita, collegandola in qualche
modo a Nelli e Sayid. Non chiedetemi esattamente il perché, non
lo so nemmeno io, eppure mi ispirava troppo e ogni volta che la sento
immagino loro due. Finalmente posso rendere partecipi di ciò
anche voi XD
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