Cap. 3 - Mightytrek e
omegaverse
« Becky Burns, “Miss conspiracy” su JFP
» fece Lestrade, spostando il telo che nascondeva il corpo
della prima vittima di quello strano gioco mortale collegato al sito di
fanfiction. Sul letto giaceva una ragazza di circa venti
anni, bionda ossigenata, minuta e dalla pelle resa bianchissima dai
giorni trascorsi nelle acque del Tamigi.
John era ancora
stranito dalla situazione: non solo c'era una persona pericolosa che
aveva preso di mira innocui autori di fanfiction ma oltretretutto lui e
Sherlock erano stati ridotti a sogni romantici ed erotici di
adolescenti e non più adolescenti. Questi autori, ora tutti
in pericolo, avevano riversato queste idee "johnlock" nelle storie e da
quel poco aveva letto, John poteva affermare che avevano una fervida
fantasia.
Quando lui e Sherlock erano arrivati a Scotland Yard per ispezionare il
corpo di Becky, gli agenti avevano continuato a fissarli soffocando
delle risatine e lui era certo che ormai Lestrade aveva avvisato tutti
che i casi di omicidio erano collegati con il mondo di JFP e
inevitabilmente erano andati a vedere di cosa si trattasse. Il fatto di
essere l'oggetto dei pettegolezzi di Scotland Yard lo metteva
particolarmente in imbarazzo mentre Sherlock sembrava non aver notato o
non aver dato peso agli sguardi e ai sorrisetti, soprattutto di Donovan.
John, invece, non riusciva a passarci sopra. Già in troppi
li ritenevano una coppia a tutti gli effetti ed ora c'erano anche delle
storie a "confermare" quello che tutti pensavano. "Sicuro che tu non abbia
fomentato questa idea negli altri, John? Non dico volontariamente, ma
magari alcuni slanci nei suoi confronti non sembravano proprio da amici"
fece la solita voce di Mary nella sua testa, che John
scacciò con un gesto brusco della mano.
« John,
sei tra noi? »
La voce di
Sherlock riportò John alla realtà; nonostante
tutto quello che poteva pensare e il caos che avevano scatenato nella
sua testa quelle storie, c’era un caso da risolvere e una
povera ragazza sul tavolo dell’obitorio.
« Non
credo ci siano dubbi sul fatto che sia morta annegata »
commentò Lestrade, titubante nonostante
l’affermazione piuttosto perentoria. Era abituato al fatto
che ogni certezza venisse puntualmente smentita da qualche deduzione di
Sherlock, ma il detective rimase in silenzio, segno che o stava
pensando a quanti errori erano stati fatti oppure, incredibilmente, era
d’accordo.
«
E’ rimasta in acqua troppo a lungo per poter
ricavare qualcosa di utile da lei » commentò
scuotendo la testa e John provò un gran senso di fastidio
per lo scarso tatto di Sherlock, quasi fosse colpa della povera Becky se
continuavano a brancolare nel buio. L’atteggiamento del
detective non era tanto diverso dal solito modo di comportarsi sulla
scena del crimine, ma da quando era diventato padre, John si
sentiva più sensibile nei confronti delle vittime e, come se
non bastasse, quello che aveva letto nelle fanfiction lo aveva turbato
ad un livello che ancora non riusciva ad interpretare.
« In
ogni caso » continuò il detective «
è evidente che l’annegamento è la causa
della morte » ammise con espressione indecifrabile.
« Credo dovremo scoprire le vere identità delle
autrici del sito » aggiunse, seguendo il filo dei suoi
pensieri.
« Ma
sono centinaia, Sherlock! » rispose l’ispettore
frustrato.
Il detective
ignorò il commento inutile di Lestrade e riprese ad esporre
le successive mosse « Contatteremo
l’amministratrice del sito, magari sa qualcosa che a noi sta
sfuggendo. Non occorre controllare tutte le identità,
punteremo sul cercare le vittime, quindi le autrici più
famose: Mightytrek per cominciare. Ho visto che ha discusso con un
altro utente nel forum riguardo a delle storie omegaverse »
Così dicendo estrasse il cellulare, prima di lasciare la
stanza senza aggiungere alcuna parola.
« Ma
che gli prende? » chiese l’Ispettore, fissando la
porta dell’obitorio che era stata sbattuta con forza dal
detective, prima di ricoprire la povera Becky, vittima ignara della
follia di qualcuno.
Anche John era un
po' perplesso dai modi improvvisamente bruschi e lunatici del detective
« Credo si senta in colpa per non aver collegato tutto subito
ed è anche un po’ frustrato dalla scarsezza di
indizi »
John si aspettava
un cenno di assenso da Greg o un commento pertinente, invece
l’ispettore sembrava non aver ascoltato niente di quello che
aveva detto l'amico, ma che si stesse trattenendo dal dire qualcosa.
« Greg?
»
«
Scusa, è solo che da quando sono andato su questo sito mi
sembra tutto così strano »
« Dillo
a me » rispose John, cercando di sembrare spiritoso.
«
Insomma… hai letto le storie di Mightytrek? »
«
Emh…no. Perché? » chiese preoccupato
che potessero essere più spinte delle ultime che gli erano
capitate tra le mani.
« Ecco,
è un’autrice che scrive prevalentemente
omegaverse, come ha detto prima Sherlock »
«
Dovrei sapere cosa vorrebbe dire “omegaverse”?
»
Lestrade si
trattene dal ridere in faccia al pover John « Dai
un’occhiata, fallo per il caso »
**** * ****
Tornare alla tranquilla Baker Street e riabbracciare Rosie fu molto
piacevole, quantomeno per John che per il momento si era ben guardato
da scoprire cosa succedesse nelle storie omegaverse.
Sherlock, invece,
era inquieto. Si era fatto spedire da Lestrade tutte le informazioni
possibili sulle prime quattro vittime, compresi gli interrogatori di
amici e familiari, eppure nulla lasciava trasparire qualcosa che
potesse aiutarlo ad individuare il colpevole. Non avevano amicizie
comuni, non sembravano frequentare gli stessi posti, non avevano
nemmeno la stessa età. L’unica cosa che univa i
quattro scrittori era proprio il sito di fanfiction e la passione per
le storie johnlock.
Parlare con
l’amministratrice del sito sembrava ogni minuto
più necessario ma, al momento, Lestrade stava inutilmente
seguendo un indirizzo IP e nient’altro. A quanto pareva
l’amministratrice del sito aveva nascosto la propria
identità molto bene.
«
Sherlock, ho l’impressione che te la stia prendendo
più del solito » commentò John,
guardando l’amico passeggiare nervosamente per il corridoio,
avanti e indietro come una tigre in gabbia.
« Non
trovi fastidioso che qualcuno ci stia così apertamente
sfidando, John? Scrivevano di noi e stanno morendo »
«
Magari è solo qualcuno che aveva qualcosa da ridire nei
confronti del sito, non vuol dire per forza che la sfida sia per
noi.»
«
Parlano di noi. Siamo per forza collegati » rispose,
lanciando un lungo, intenso sguardo a John, che per un attimo
trasalì, ripensando alle storie di Ami Mizuno e quanto era
sexy lo Sherlock letterario intento a spogliarsi per lui.
Per distrarsi
allungò la mano verso il cellulare, sperando in un messaggio
o qualcosa che lo rendesse meno paonazzo, ma quando riaprì
lo smartphone, la pagina Internet e le storie Hot Slash
erano ancora lì a deridere la sua convinta presa di
posizione sull’eterosessualità.
«
Quindi questa Mightytrek? » chiese con voce malferma.
«
Lestrade sta lavorando per farci avere la sua identità.
Sulla base di quello che ha scritto di sé posso dirti che
è una appassionata di fantascienza, credo attorno ai 40 o 50
anni e se fossimo nel periodo del Comicon l’avremmo trovata
lì »
« E
riguardo a quello che scrive, cosa sappiamo? » chiese John.
«
Sono storie interessanti, dense di colpi di scena,
“Angst” come genere »
John scrisse
tutto sul suo taccuino, ringraziando che per il momento non erano
emersi particolari per cui non avrebbe più potuto guardare
in faccia Sherlock. Il detective, però, sembrò
intuire i pensieri di John e con un sorrisetto strafottente riprese a
descrivere le storie di Mightytrek. « Sai, le omegaverse sono
storie molto particolari. Gli omega restano incinti, anche gli uomini
» buttò lì, con noncuranza, ma John
alzò la testa di scatto, temendo i dettagli che presto
avrebbe appreso.
« Se
resto incinto non lo voglio sapere, Sherlock »
«
Quindi non vuoi sapere di nostro figlio Hamish? » Il
detective rise, prima di ricevere un cuscino in faccia. «
E’ sgarbato da parte tua, dovresti leggere quante
difficoltà dobbiamo superare prima di arrivare
all’happy ending »
Sherlock
affermò quell’ultima frase con leggerezza, prima
di riflettere su quello che aveva detto e di quanto, ora, quel cuscino
sembrasse più un pugno in faccia che qualcosa di divertente.
John sentì l’impulso di fare qualcosa, come se
volesse alzarsi per abbracciarlo ma il “per niente
provvidenziale” squillo del cellulare di Sherlock interruppe
ogni possibile azione.
«
E’ un messaggio di Lestrade, con due notizie, una buona e un
cattiva »
« Ok,
spara »
« La
buona notizia è che ha rintracciato
l’Amministratrice, vive fuori Londra ed è disposta
ad incontrarci »
«
Ottimo! E l’altra? »
«
Nessuno ha più sentito Mightytrek, vero nome Monica Roman,
da tre giorni. Non è andata al lavoro ma sembra avesse preso
ferie, anche se aveva avvertito soltanto il giorno prima che si sarebbe
assentata »
«
Potrebbe essere soltanto andata fuori Londra per qualche tempo
» fece John, sperando che si trattasse di una coincidenza.
« Sulla
porta di casa sua la vicina ha trovato un biglietto: “Sei piccoli autori di fanfiction
- Si sentivano braccati - Una scappò di casa -
Cinque solo ne restarono” »
***** * *****
Angolo autrice
E’ un
capitolo un po’ corto, di trnsizione. Spero vi sia piaciuto e
chi stava seguendo non abbia rinunciato per la lentezza degli
aggiornamenti.
Un abbraccio
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