Nota dell'Autrice: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.
__________________________________________________________________________________
C’era
qualcosa di tragico in un’amicizia così colorata
d’amore.
(Oscar Wilde, Il
Ritratto di Dorian Gray)
-------
Continua a sorridere. Il trucco sta
tutto lì.
Sorridi, come solo tu sai fare, e
incantali tutti.
Sorridi all’obiettivo.
Sorridi alla telecamera. Sorridi a
tutta quella gente che ti guarda e si aspetta di vederti splendere come
la
stella che sei.
Sorridi a tuo marito che ti
è sempre stato accanto e ti ha
guidata lungo questo tuo lungo cammino.
Sorridi. Continua. È
così che deve essere.
Tutte le bambole sorridono.
Bellissime e composte, nei loro
vestiti di pizzo e seta. Sorridono come te. Gelidi sorrisi di
porcellana
dipinta.
E piangono senza che nessuno le veda.
Sei bella. Sei stupenda. Sei divina.
Sei stanca di sentirtelo dire.
Ti brucia addosso la vita stessa che
porti avanti senza
avere la più pallida idea di cosa farne. Ogni mattina apri
lo scrigno e lo
ritrovi vuoto. Sono lontani, ora, i tempi in cui riuscivi a vedere il
mondo
intero in due occhi che fissavano i tuoi.
Forse perché, in quegli
occhi, il mondo intero eri tu.
Piangi e non sai più
nemmeno perché. Indietro non puoi
tornare e davanti non c’è nulla per cui valga la
pena di trascinarti verso un
altro domani sterile come gli altri.
Annaspi in te stessa cercando un
senso, e tutto ciò che
trovi sono frammenti di un cuore che una volta ha cullato qualcosa di
grande e
fiumi di parole scritte sulla tua voce, impronte indelebili che, anche
se lo
volessi, non potresti cancellare. Non c’è mai
stato niente, ma quello che
avrebbe potuto esserci ti ha lasciato questo marchio bruciante dentro e
tu sai
che dovrai convivere con ciascun rimpianto e ciascun rimorso fino alla
fine.
Da quattro anni ti chiedi se questa
fine tu non l’abbia
forse già incontrata senza accorgertene. Pensi sempre che il
peggio sia
passato, e ogni volta ti ricredi, perché qualcuno sta ancora
scrivendo sulla
tua voce, ma tu non canti più.
Cammini in silenzio, maestosa come
una regina, e non lo sai
nemmeno tu dove la trovi la forza, le motivazioni.
Tutto aveva un significato diverso,
tempo fa. Una vita che
adesso non ti sembra più tua.
Davanti ai tuoi occhi appare
un’immagine. Ce l’hai incisa
nell’anima come una lapide, anche se ciò che
ritrae non è mai morto e mai
morirà.
Sorridi nel rivederla, ed
è un vero sorriso, quello che ti
sfiora le labbra, non una posa da bambola. Un sorriso vero per il
palpabile
ricordo di una felicità vera. Tu e lui, su un divano,
l’uno nelle braccia dell’altra,
amichevolmente, scherzando per lasciarsi immortalare in una fotografia.
Nel tuo abisso nero interiore
qualcosa riemerge.
Now let us
lie
Sad we lived, sad we die
Even in your pride
I never blamed you
Te la senti sul viso, la mano che ha
vergato queste liriche.
Riesci ad avvertire le sue carezze come se fossero reali, come se
fossero
quelle di una volta. Quanta devozione c’era in quel tocco,
quanto amore…
Ti sei pentita in fretta di non aver
saputo riconoscere il
valore di qualcuno che ti ha sempre dato tutto senza chiederti mai
niente, ma
la vostra non è mai stata un’amicizia ordinaria, e
questo è sempre stato chiaro
a tutti.
Il ragionevole dubbio non ha ancora
smesso di tormentare
anche te.
Una risposta, adesso, forse
l’hai trovata, ma ormai è tardi
e il cammino che hai intrapreso è a senso unico. Non
c’è via di ritorno.
Eri il suo primo amore, e sarai anche
l’ultimo.
Eri il suo peccato, e non esisteva
niente di così puro come
la sua perdizione per te.
Eri il suo angelo, e gli angeli
cadono per primi. Lui lo
sapeva.
Lo sapevi anche tu.
E adesso – adesso che ti
sembra che non ti resti più niente
se non quello che sopravvive dal passato – una domanda ti
tortura, facendoti
guardare indietro con quel senso di assoluta impotenza che giorno dopo
giorno
ti sta uccidendo, mentre guardi lui morire.
Chissà, ti chiedi.
Chissà se credi abbastanza
nei miracoli da farne avverare
uno.
Chissà se non puoi
riscrivere tutto da capo e trovare una
via alternativa per ritornare là dove vi siete lasciati.
Chissà, ed è
una speranza flebile che non cessa di lottare.
Chissà se
c’è una possibilità che
l’ultimo petalo non sia
ancora caduto…
______________________________________________________________________________
A/N:
mi
avete chiesto altri lavori sui Nightwish. Eccovi serviti. Il tutto
derivato dall'ennesima visione del sublime DVD End of an Era. Ho una sintonia
maggiore con
Tuomas, per quanto riguarda i sentimenti e le sensazioni, ma stavolta
ho voluto
dare spazio a Dio Tarja. Spero ne sia uscita
un’opera degna delle
precedenti.
Prego, notare le frasi:
Eri il suo
primo
amore, e sarai anche l’ultimo.
Eri il suo
peccato, e
non esisteva niente di così puro come la sua perdizione per
te.
Eri il suo
angelo, e
gli angeli cadono per primi. Lui lo sapeva.
sono
quasi
letteralmente tratte rispettivamente da Feel For You (You
were my first love, the earth moving under me…),
She Is My Sin
(A sin for him, desire within…)
e
Angels Fall First (Oh, Lord, why the
angels fall first?). La frase finale
Chissà
se c’è una
possibilità che l’ultimo petalo non sia ancora
caduto…
è
invece
tratta da Beauty & The Beast (Love me
before the last petal falls…)
Infine, la foto a cui si accenna è questa piccola poesia visiva che tengo appesa in camera e mi scalda e distrugge il cuore al tempo stesso:
I commenti sono molto graditi, sempre
e comunque. ^^
Grazie a tutti, in ogni caso.
|