Ringrazio anche solo chi
legge.
Orochimaru/Sakura. AU.
Giorno 8: Cose che hai
detto mentre
stavi piangendo.
Cap.8 Il morso del serpente
albino
“Sai, fu il
serpente a condannare la
donna, per questo tra loro non può scorrere buon sangue.
Però,
magari, solo per oggi, un serpente potrebbe farsi perdonare donandoti
piacere” sussurrò Orochimaru.
Sakura cercò di
liberarsi dalle
manette che le tenevano bloccati i polsi.
“Smettila di
delirare e liberami!”
gridò, aveva la voce roca e la gola le doleva.
Avvertì il sapore
metallico del sangue in bocca.
“Sai, non mi
stupisce che tu sia
l'allieva di Tsunade. Forse non sarai bella quanto lei, ma hai il suo
stesso cipiglio e questo ti rende come una dea ai miei occhi”
disse
Orochimaru.
Il serpente che aveva sulle
sue spalle,
scivolò su quelle di Sakura e le avvolse il collo nelle sue
spire
viscide.
Sakura
rabbrividì.
“Voglio vederti
morire, maledetto!
Sei un abominio, un essere che questo mondo poteva non prendersi la
spiacevole briga di far nascere!” sbraitò, ma la
voce le uscì più
bassa di quanto voleva. I suoi occhi erano arrossati e le sue iridi
verde smeraldo erano liquide. Singhiozzò, calde lacrime
iniziarono a
solcarle le gote.
Orochimaru le
accarezzò la guancia con
il lungo dito pallido e ridacchiò.
“Tu stai
piangendo” soffiò. La
punta della sua lingua sproporzionata si dimenava oltre le sue labbra
sottili. “Non lo sai che non si può prendere sul
serio ciò che si
dice piangendo?” sibilò.
“Vai all'inferno!
T'infilerò un
kunai nella gola con le mie stesse mani” ringhiò
Sakura.
“Sei proprio un
ninja medico
violento, come la tua maestra. Chissà se ti scaldi come lei
anche in
altri ambiti” disse lascivo Orochimaru. Le sue iridi ferine
brillavano del colore dell'oro nell'oscurità.
“Mi fai
ribrezzo” ringhiò Sakura.
“Perchè
mai? Questo vecchio serpente
vuole solo cambiare pelle e, imprigionarti, è stato un
desiderio del
mio nuovo corpo. Non volevi riunirti al tuo Sasuke?” chiese
Orochimaru.
“Sasuke? Si trova
qui?! Cosa gli hai
fatto maledetto?!” sbraitò Sakura.
“Ho dato al
piccolo aquilotto la sua
vendetta e la sua preda, ora lui permetterà a questo
serpente bianco
di rinascere una volta ancora, in cambio” spiegò
Orochimaru.
Il serpente di Orochimaru
affondò i
denti nella spalla di Sakura che gridò, le
inoculò il suo veleno,
gli occhi della giovane si appannarono e si abbandonò,
sospesa dalle
catene.
La caverna di pietra era
illuminata da
delle candele nere, la cui c'era si era raggrumata, squagliata per
metà.
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