Laura non c'è

di Feles 85
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{Illustration "Laura Palmer" by Feles 85}


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«Agente Cooper, ci rivedremo tra venticinque anni.»






   Laura non c'è, è andata via, Laura non è più cosa mia.
In quel bosco fatale del 1989, lei è andata via. L’avevo trovata, persa tra le fronde oscure, accasciata su di una grossa radice a urlare disperata. Ho attraversato l’oscurità di un futuro passato, drappi rossi su pavimenti improbabili, venticinque anni di sogni circolari e tenebrose presenze, pur di salvarla... 

  Laura dov’è? Morta e fredda sulla battigia, come un’oscura sirena? Ora so che è evaporata dietro di me, con un urlo agghiacciante, tra gli alberi senzienti e gufi che non sono quello che sembrano. Avevo la sua mano stretta nella mia. Era già salva, era mia. Ma è andata via...

  Se vuoi ci amiamo adesso, Diane, però non è lo stesso, tra di noi; il mio Ego oscuro ti ha già violentata, ti ha annichilita, ti ha accecata, Diane, ma da solo non mi basto, stanotte stai con me! Non vorrei mai, stare con te e pensare a lei, ma ritrovarla devo, perciò vieni da me, Diane, sarai la mia donna scarlatta. Stanotte voglio stare acceso, andiamocene di là.
 Questo nostro straniante amplesso, Diane, è la chiave e la porta stessa. Questa dilaniante unione è la via, è la vita, per trovare Laura, dispersa tra le nebbie del tempo. Tu mi copri gli occhi con le tue dita affusolate e, all'improvviso, Diane non sei più; ora sei Linda, che alla prima luce del giorno scappa da me, nell’oscurità di un futuro passato. Mi avevi avvertito, Diane, ed ora lo provo sulla mia pelle; tu lo provi sulla tua. Mi avevi avvertito, sì, ma Laura va ritrovata. Ci ritroveremo all'inchino finale.

  Dopo il nostro stralunato amplesso, il mondo è mutato, ma Laura non c’è, non c’è ancora; io però so dove trovarla. Nell’oscurità di un futuro passato s’ è avvolta, tra le nebbie del tempo, inseguita dai demoni e sfuggendo al martirio, in galoppo su di un bianco destriero... Laura non c’è.

   Laura c’è, sorride in una sfera dorata tra le mani appuntite del Gigante, non sa che tra le fiamme immonde di un fuoco velenoso, è nato colui che brutalmente la violenterà, la perseguiterà, l’ucciderà. Laura c’è, è una fantomatica apparizione nella stanza rossa. Laura c’è, mi rivela in sogno il nome del suo assassino. Laura scriveva di me sul suo diario, di un uomo nerovestito, diceva il vero, diceva che ero prigioniero nella stanza rossa...

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 Volevo uscire e volevo salvarla; due piccioni con una fava, disse il Fuochista... 

Dopo venticinque anni, sono tornato, fantomatico e nerovestito, a quella notte fatale del 1989. Non ero tenuto a farlo ma nell’oscurità di un futuro passato, il Mago desidera vedere. E io desidero vedere Laura, in carne ed ossa, sangue e respiro, lacrime e rossetto sbavato. 

  Laura ci salverà, ma lei non lo sa, non ancora. Non lo sa nemmeno adesso che l’ho ritrovata, stanca ed invecchiata, sfuggita alle nebbie del tempo, nell’oscurità di un futuro passato. 
Non vorrei che tu fossi un’emergenza, ma tra pene d’amore c’è, solo Laura è la mia coscienza.
Laura non c'è, Laura non sa più chi è, dalla madre deve tornare se vuole combattere il Demone che la perseguita dalla notte dei tempi, da quella gelida notte del 1989....

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Ora ci crede, ora ricorda, ora sa... LAURAAA! LAURAAA! LAURAAAA!

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Laura ricorda, Laura sa, Laura urla.
Le luci si spengono, il sipario si chiude.
Per quanto io provi a scappare lei c’è. Laura c’è.





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