Feles 85, autore su EFP Fanfiction

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Feles 85

Membro dal: 11/04/11
Recensore Junior (164 recensioni)

"[...]Tutto era silenzio, luce, forza, desìo. L'attesa del prodigio gonfiava questo mio cuore come il cuor del mondo. [...]

E dal culmine dei cieli alle radici del Mare balenò, risonò la parola solare: "Il gran Pan non è morto! Tremarono le mie vene, i miei capelli, e le selve, le messi, le acque, le rupi, i fuochi, i fiori, le belve.

"Il gran Pan non è morto!„ Tutte le creature tremarono come una sola foglia, come una sola goccia, come una sola favilla, sotto il lampo e il tuono della parola. "Il gran Pan non è morto!

IL terrore sacro si propagò ai confini dell'Universo. [...]"

["L'Annunzio" da le "Laudi del Cielo, del Mare, della Terra e degli Eroi" di Gabriele D'Annunzio]

Se dovessi presentare una sintesi della mia anima (in pena?) potrei parlarvi di una bambina molto bionda, molto leziosa, che amava il rosa ma contemporaneamente ha sempre avuto una profonda passione per le storie di fantasmi, che ama alla follia nuotare per ore nel mare blu del Mediterraneo in piena estate ma che si strugge d'amore per la campagna e i vecchi cimiteri addormentati nella nebbia. Ho un feticismo particolarmente spinto per gli horror di Pupi Avati e, in generale, per i cosiddetti "Spaghetti Horror", sigla con cui venivano designati i film orrorifici di casa nostra.Amore e Morte, Eros e Thanatos, mi muovono e commuovono. Come romanzi simbolo scelgo Dracula di Stocker e Claudine a scuola di Colette.

Amore e Morte, Eros e Thanatos mi muovono e commuovono. Come romanzi simbolo scelgo "Dracula" di Stoker e "Claudine a scuola" di Colette.

Teste di pesce

- Ultimo capitolo

Cristallizzati nel loro finale aperto, troppo aperto, nei limiti imposti dall’appartenere a un genere narrativo che sconfina nel comico e nella caricatura, Ranma e Akane necessitano di una svolta che sarà data dal mondo ironico, pop ed estraniante di Kill Bill, che irrompe nella loro eterna ciclicità.
Con la speranza che la musa tarantiniana mi ispiri, vedremo Akane, dopo il matrimonio fallito, tentare di sgattaiolare ad Okinawa per imparare le incredibili tecniche marziali che ha visto esibire da un singolare uomo di mezz’età, “curiosamente” somigliante a David Carradine. L’acciaio di Hattori Hanzo e le micidiali tecniche dell’inconsolabile Pai Mei saranno il suo obiettivo, nell’anno che precede gli esami di fine anno. E Ranma che farà?

Il Bacio Scarlatto

- Ultimo capitolo

"[...]E fu così che Ottavia fece qualcosa che si fissò nell'anima di Bruto, come un marchio a fuoco; ella s'infilò senza indugio il dito punto in bocca e chiuse gli occhi, come se stesse assaporando qualcosa. Quel gesto ammutolì all'istante i pensieri e le parole del giovane, il cui sguardo era fisso sulle labbra di lei; si erano lievemente arrossate di sangue e lambivano morbidamente quel dito, succhiando.
Bruto sentì uno strano sussulto alla bocca dello stomaco, mentre il sangue gli rimbombò nelle orecchie. [...]
«I simboli... sono cosa viva [...]"
Ai tempi della guerra tra Cesare e Pompeo, in un contesto crudele come quello della guerra civile, la giovane Ottavia dei Giulii, pronipote di Cesare e sorella del futuro imperatore Augusto, si trova coinvolta in un triangolo amoroso, pericoloso e conturbante, con due uomini diversissimi tra loro: Marco Giunio Bruto, colui che passerà alla Storia come assassino di Cesare, e il luogotenente di Cesare, il rude e marziale Marco Antonio.

Ubi Gaius ubi ego Gaia

***Questa fanfiction si è classificata prima nel contest "Raccontami una Storia- Fanfiction Edition " indetto da Milla4***
Prendendo ispirazione da alcuni episodi storici, come la Battaglia di Azio del 31 a.C che decretò la sconfitta di Antonio e Cleopatra contro Ottaviano, mi sono voluta innoltrare in una delicata trama di relazioni che legava Marco Antonio, Ottaviano e sua sorella Ottavia, moglie di Antonio ripudiata in favore di Cleopatra. Il racconto narra vicende che sarebbero accadute tra Antonio e Ottavia, il giorno in cui Antonio la ripudiò, decretando così la guerra ventura tra Roma e l'Egitto.

Laura non c'è

Sulle note pop delle celeberrima canzone "Laura non c'è", percorriamo un labirinto, sognato da Dale Cooper, in cui viaggiamo tra i luoghi e momenti più vibranti delle tre stagioni di Twin Peaks.
Dale Cooper e Laura Palmer si sono immortalati nell'oscurità di un futuro passato, lui è colui che deve salvarla, dai demoni, dal tempo, da se stessa.
Una songfiction che vuole rendere omaggio alla presenza palpabile di Laura che, pur essendo morta, è Dea ex machina e spirito tutelare di Twin Peaks.

La Veglia

Il povero Signor Colasanti si troverà ad affrontare una terribile veglia funebre: la sua.
[...]Cosa sta succedendo?
Tento di strizzare le palpebre, ma non succede nulla. Provo a girare il collo, ad alzare la mano destra, ad animare il mio alluce ma nessun muscolo accenna a muoversi e rimango così, rigido come un bastone lanciato per terra. Un sottile senso di angoscia comincia a salirmi in gola: non posso muovermi! Cosa mi è successo? Sono prigioniero delle mie vecchie ossa e della mia pelle, ormai avvizzita dai miei ottantacinque anni suonati. Nemmeno le palpebre posso muovere, che rimangono spalancate e rigide, nemmeno le pupille, che rimangono fisse a guardare avanti [...]

Avea i capei di fiamma alla neve sparsi

- Ultimo capitolo

Richiamando il famoso verso che Petrarca dedicò a Laura (l'aura?), sul ritmo della ballata di Guillaume de Machaut e sul filo dell'Amor Cortese, Sansa Stark e Jon Snow si muovono su di un territorio pericoloso e conturbante che coinvolge i loro sentimenti più profondi.
"[...] in un impeto ferino, spinse Sansa contro il pavimento, spargendo attorno a lei i suoi capelli di fiamma; la sovrastò come l'ombra della luna copre il fulgore del sole durante le eclissi.[...]"

Amami alla vigilia della Festa dei Morti

- Ultimo capitolo

"...La ragazza era già molto vicina a lui, che ancora le teneva i polsi tra le mani. Poteva sentire sul suo collo i soffi del suo respiro. Cominciò a sentirsi leggermente a disagio ma nonostante questo si mise a guardarla con attenzione, pur se ella era in parte celata dalla penombra. Bruto non poté fare a meno di constatare che Ottavia portava i tipici lineamenti della Gente Giulia...Somigliava molto a suo fratello Ottaviano, infatti. Si mise a contemplare, per il solo gusto di farlo, i lineamenti fini e regolari della ragazza, risaltati dalla penombra..."
Ci troviamo ai tempi delle guerre tra Cesare e Pompeo, agli sgoccioli della Repubblica Romana e agli albori dell'Impero. In un contesto sanguinario e pericoloso come quello della guerra civile, la giovane Ottavia dei Giulii, pronipote di Cesare e sorella del futuro imperatore Ottaviano Augusto, si trova coinvolta in un triangolo amoroso, pericoloso e conturbante, con due uomini diversissimi tra loro: Marco Giunio Bruto, colui che passerà alla Storia come assassino di Cesare, e il luogotenente di Cesare, il rude e marziale Marco Antonio.

Del Fiore Purpureo

*Questa storia partecipa al contest "L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare"
Questo fu il più nobile Romano tra loro tutti [...] Mansueta fu la sua vita; e gli elementi erano in lui così commisti che la Natura poteva ergersi ed esclamare dinanzi a tutto il mondo "Questo fu un uomo".
Questa è l'ultima frase del "Giulio Cesare" di Shakespeare, messa in bocca a Marco Antonio a proposito di Bruto.

Ad Apollo Luciferino

Poesia che fa parte di una raccolta che ho chiamato "Mitopoiesi", giocando sull'etimologia greca della parola 'poesia' e della parola 'mito'. Assieme formano quasi un'ossimoro.
In questa poesia, che è ben lontana dall'essere semplicemente un esercizio di stile, io mi sentivo trasfigurata in Daphne, nel senso profondo che appartiene a questa famosa figura mitologica. Ella è sacerdotessa, è Dea e Ninfa. Ella è Anima, la mia anima, come tutte le Ninfe sono le anime degli uomini secondo Porfirio (ma non solo...).

De Adulescentia

- Ultimo capitolo

Questa storia nasce come preludio alternativo della prima fanfiction su "Rome" che sto scrivendo. L'erotismo qui sarà il protagonista, prendendo toni dolci, giocosi e leggeri, su ispirazione delle indimenticabili pagine di Colette e di Mario Mariani, del quale rendo omaggio al suo licenzioso "Le adolescenti" con la scelta di questo titolo. Naturalmente, lungi da me il paragonarmi a questi due autori. Dopo questa doverosa premessa, spero che i miei lettori possano apprezzare questo mio librette di controra.
Protagonisti assoluti sono Ottavia dei Giulii, sorella maggiore del futuro imperatore Augusto, e Marco Giunio Bruto, futuro cesaricida, colti nell'età conturbante dell'adolescenza.

Io, me e James, cronaca vera di un concerto extra-ordinario

"La differenza sostanziale tra me e le altre era che mi ero innamorata di James Hetfield. A questo punto si potrebbe obbiettare che non c'è nulla di strano nell'essersi presi una scuffia per il cantante e chitarrista dei Metallica, che tutto ciò rientra nella prassi interiore di un'adolescente. Il problema era che le altre erano innamorate o di efebici sgallettati con i capelli a scodella, stile Nino d'Angelo (ah, gli epigoni infausti degli anni '90!), o di post-rockettari marci, morti ed implosivi; io al contrario palpitavo furiosamente per quel leone scalmanato che era James ai tempi d'oro, ossia negli anni '80.
James non era propriamente bello, con quel suo musone lungo da anglosassone in trasferta, ma, sopratutto sul palco, mentre violentava la sua chitarra e urlava a squarciagola scuotendo la sua biondissima criniera, emanava un carisma tale che se avessi avuto modo di vederlo ai tempi d'oro sarei svenuta lì."

Le Paludi di Esperia

Esperia è un nome antico ed indicava la Terra della Sera. Pochi sanno che era il nome arcaico che si usava per definire l'Italia, terra che oggi si associa a concetti come la solarità. Ci vuole poco però per comprendere come il carattere di questa terra sia molto più conturbante...sismica, vulcanica, palustre, stretta e lunga, questa terra veniva paragonata ad un drago, o ad un "demogorgone". Manfredi descrisse l'impatto immane che questa terra ebbe sui primi Greci che approdarono qui e che chiamarono appunto "Esperia", terra dei morti. Questa poesia fu scritta a quattro mani, ed è dedicata all'anima antica di questa nostra terra, con cui i nostri antenati vennero a patti.

Dagherrotipo

Questa fiction è ispirata liberamente ad una canzone metal degli anni '80 dei Def Leppard, dedicata appassionatamente a Marylin Monroe ed intitolata "Photograph".

Genesi? Cosmogonia...

Un inno vecchio, scritto di getto. Esprime ciò che si stava trasformando irrimediabilmente in me, che agivo come avvelenata da un serpente. Che fossi impropriamente una tarantolata?

Polvere di stelle

Questa è una vecchia poesia che scrissi durante l'ultimo anno di liceo e che rappresenta una fase molto cupa ma fondamentale della mia vita, senza la quale non sarei diventata ciò che sono e non avrei riscoperto mai la parte di me che più si avvicina al vero. Dicembre fu la chiave di volta: dicembre è il mese più buio dell'anno ma anche quello dove il Sole torna lentamente a riemergere dalla tenebra assoluta, dopo il Solstizio.

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