Capitolo 12
Epilogo
Dal Preside poi non riuscimmo ad andare perché nel frattempo, al
campo di Quittich, era capitato di tutto e anche nel castello c’era una grande
confusione.
Presa la bacchetta a Sergej, Lily lo innervò: era ancora del
tutto sfasato (ripeteva debolmente parole incomprensibili in russo), ma ci
seguiva docilmente, come un automa. Lo trascinammo fuori dal Dormitorio; Lily
nel frattempo aveva ripreso il suo normale aspetto (non so se fosse per il fatto
che fosse una mezza respingente, o per la reazione all’Avada Kedavra o perché
aveva bevuto solo un sorso della pozione). Usciti dalla Casa di Grifondoro,
notammo che c’erano molti ragazzi, evidentemente giunti dal campo di Quidditch,
e nessuno badava a noi. Cosa diavolo era successo? Alcune ragazze piangevano,
altre si muovevano in modo scomposto…
Fermammo Giorgia che vagava stralunata, tornando alla sua Casa
con due sue amiche Tassorosso in lacrime, e le chiedemmo cosa fosse successo. Ci
raccontò che Harry e Cedric si erano improvvisamente materializzati fuori del
labirinto, ma Cedric… era morto, e nessuno sapeva come o perché.
- Stai scherzando? - chiesi, agitatissimo.
Il suo pianto mi fece capire che non era uno scherzo… Tuttavia
non riuscivo ancora a crederci, poi, pian piano, arrivammo a comprendere
l’enormità di quello che era successo e ciò ci sconvolse: Cedric, che ci aveva
anche salvato, qualche tempo prima, dall’aggressione di quei fastidiosi
Serpeverde, era un ragazzo gentile, generoso e coraggioso e c’eravamo
affezionati a lui, lo stimavamo. Alcune lacrime scivolarono lungo il viso di
Lily, che tuttavia, con gli occhi lucidi, cercava di controllarsi.... Io, come
detto, ero sconvolto e non volevo crederci… Magari era solo ferito… avevano
visto male… Insomma, quella notizia provocò un vero e proprio choc in noi due…
E’ bruttissima la morte improvvisa di un ragazzo, di una persona buona, gentile,
che stimi… che hai visto un attimo prima…
- Ed Harry Potter? E dove sono Moody e Silente? - chiesi a
Giorgia.
Sempre piangendo ci disse anche che Harry era vivo: l’avevano
visto allontanarsi con il prof. Moody, che evidentemente voleva proteggerlo… Poi
li avevano seguiti quasi tutti gli insegnanti, dopo aver coperto il corpo di
Cedric con un lenzuolo. Il prof. Hagrid era rimasto lì, accanto al … cadavere, e
aveva mandato via tutti dalla zona, ordinando di tornare al Castello. Cho Chang
era svenuta ed era stata portata via dagli amici. Altri, ragazzi e ragazze,
specialmente più piccoli, soprattutto Tassorosso, piangevano...
Moody e Harry: poteva esserci pericolo: ci dirigemmo verso la
Presidenza, ma i corridoi erano stati sbarrati con incantesimi; inoltre facevano
la guardia, a parte Gazza (che in malo modo ci mandò via), alcune armature e
diversi Gargoyle: nessuno poteva entrare.
- Proviamo a materializzarci al di là della barriera? - proposi a
Lily.
- Sì, Peter - concordò Lily.
Poco lontano c’erano due ragazzi di Durmstrang: ci avvicinammo e
consegnammo a loro Serge , dicendo che non si sentiva bene… Poi cercammo un
posto appartato per smaterializzarci e, qualche secondo dopo, eravamo al di là
della barriera tesa dai Gargoyle. Sempre invisibili ci dirigemmo verso la
Presidenza. Tuttavia non ci arrivammo, dato che, poco prima di arrivare, provai
un’enorme sensazione di gelo nello stomaco e una grande angoscia… mi sembrava
che non sarei mai potuto essere felice. Lily si accorse del mio stato, o se lo
immaginò, e mi disse con un filo di voce: - Spostiamoci in quella nicchia… sta
arrivando qualcosa di brutto...
Mi fermai in una rientranza, dietro ad alcune armature e Lily mi
strinse forte…. stava passando il primo ministro inglese, accompagnato da due
funzionari (uno dei quali era il nostro “amico” Percy Weasley) e… da un
dissennatore! L’immondo essere fluttuava a mezz’aria, poco lontano, contenuto da
un paio di Patronus (un topo e una faina), evidentemente dei due funzionari.
- Non è stata colpa mia - diceva stizzoso Caramell, il primo
ministro inglese - qualunque cosa pensi quel demente di Silente… L’ha fatta
grossa! Aveva un mangiamorte ad Hogwarts e non se n’è accorto! E’ decisamente
invecchiato…
- Ha ragione, Ministro - diceva servilmente Percy - Anche io ho
pensato la stessa cosa… E ho paura che Potter…
- Ah, non parlarmi di quel ragazzino…Per fortuna non è morto ed è
ora in infermeria… Ma chissà cosa ha combinato dentro il labirinto… E’ instabile
mentalmente… Hai letto l’articolo della Skeeter? -
Poi continuò: - Fortuna che Silente se n’è andato… magari fosse
per sempre! Non so come ho fatto a sopportarne la sua presenza… Ma gliela farò
pagare… Che arrogante!
I tre, e l’entità malefica, si allontanarono. Io respirai. Mi
ero, più o meno inconsciamente, stretto a Lily… avevo avuto paura, non lo nego.
- Torniamo indietro, Peter - mi disse Lily - Silente non c’è.
Harry è salvo, un mangiamorte è stato catturato… Non possiamo fare più niente…
Poco dopo ci radunammo tutti noi alunni in Sala Grande: c’era
un’atmosfera funerea, era quasi ora di cena (ma nessuno aveva voglia di
mangiare) e aspettavamo qualche chiarimento dai professori; tuttavia tutti erano
reticenti, né si vide il Preside.
I ragazzi di Durmstrang erano anch’essi sbigottiti, anche perché
Igor Karkaroff, preside della loro scuola di magia, era scomparso
improvvisamente. Con loro si trovava Sergej, che non sembrava ancora rientrato
in possesso delle sue normali capacità intellettiva, ma che cominciava a dare
qualche sprazzo di lucidità… ci salutò debolmente agitando la mano… e salutò
anche Luna, che si precipitato da lui.
Poi, dopo una triste cena, ancora più tristemente tornammo nella
nostra Casa. Rimanemmo a lungo svegli, in sala comune, a pensare a ciò che era
successo. Poi, sul tardi, la stanchezza ci vinse e ci buttammo, prima l’uno, poi
l’altro, sui letti per un breve e agitato sonno.
Il giorno dopo ancora confusione, ancora congetture, ancora
orrore e nessuno ebbe il coraggio di riprendere le normali attività scolastiche:
Silente si vide a colazione, brevemente, solo per dire a tutti noi alunni di non
importunare Harry Potter. Poi, velocemente, sparì. Ci spostammo fuori del
cancello: era una splendida giornata estiva, che strideva terribilmente con
l’angoscia che noi tutti provavamo. Ci raggiunse ad un certo punto Sergej, che
aveva riacquistato la sua lucidità, accompagnato da Luna: non ricordava però
niente di quello che aveva fatto la sera prima
Era inutile ricordargli quello che aveva fatto. Ne avremmo
parlato il prima possibile con il Preside. Se fosse stato possibile.
Lily provò a contattare suo padre per avere ulteriori
spiegazioni, ma il professor Piton le disse solo di non preoccuparsi e che
presto avremmo avuto informazioni dal Preside.
Poi trapelò la voce, dapprima creduta del tutto inverosimile, che
il prof. Moody fosse stato imprigionato dal figlio di Crouch (un Mangiamorte
creduto da tutti morto), e che quest’ultimo fosse il responsabile di tutto: si
era trasfigurato, con la Polisucco, in Moody e aveva in quei mesi preso in giro
tutti, da Silente a noi alunni. Era l’uomo di Voldemort dentro il castello. E a
lui Silente aveva affidato la protezione di Harry Potter… Ci aveva ingannati
tutti!
I pochi giorni successivi di scuola furono ugualmente tristi.
Harry Potter cercava di evitare i momenti in cui eravamo riuniti… Lo vidi un
paio di giorni dopo, affiancato da Ron ed Hermione. Ci recammo a salutarlo e,
senza dire una parola, Lily lo abbracciò. Io gli strinsi semplicemente la mano.
Non c’erano parole da dire, in quel momento, e immaginavo come potesse sentirsi.
Qualcuno, notai, lo guardava con diffidenza.
In quei giorni non riuscimmo a vedere il Preside, che era molto
impegnato ad organizzare la resistenza contro Voldemort. Gli inviammo comunque
una lettera, via Occhialuto, in cui spiegavamo brevemente quello che era
successo. Ci inviò poche parole, sempre via gufo, ringraziandoci e cercando di
tranquillizzarci.
Il prof. Silente si presentò a tutti noi qualche giorno dopo,
prima della partenza, quando fece un breve discorso mentre eravamo riuniti in
una Sala Grande listata a lutto: dappertutto si vedevano, al posto dei colorati
stemmi delle case, stendardi neri nelle pareti. Silente ci parlò brevemente:
ricordò Cedric, dicendo che era una bellissima persona, ci chiese di brindare
per lui e affermò esplicitamente che era stato ucciso da Voldemort (pronunciò a
voce alta quel nome, che tutti gli inglesi temono di pronunciare). E ci disse
(mi ricordo ancora le sue parole, a distanza di tanti anni) che in futuro,
quando avremmo dovuto scegliere tra la via facile e la via giusta, avremmo
dovuto pensare a Cedric. Lily aveva gli occhi lucidi e anch’io sentivo un nodo
in gola, non mi ero mai sentito così triste…
Il prof. Silente inoltre elogiò Harry Potter, invitando ad alzare
i calici anche per lui. Io e Lily ci alzammo subito in piedi, come quasi tutti i
ragazzi della Sala Grande: notai, con grande disappunto, che un gruppo di
Serpeverde era rimasto seduto… ma non mia sorella Eliza, né Cain MacDonald, che
si erano alzati, e partecipavano alla dimostrazione di affetto e stima per
Harry. Ci guardammo negli occhi per un istante e, quello sguardo era la conferma
di ciò che pensavo: ci aspettavano tempi difficili, ma, qualsiasi cosa fosse
successa, l’avremmo affrontato tutti insieme.
Termine della fanfic: sì, lo so, è un capitolo
triste, ma non potevo modificare quello che scrive la Rowling!.
A voi tutti, grazie!!! A voi tutti che mi avete
sostenuto con le vostre opinioni e consigli (ace95 e Barbie_Ettelenie_91: vi
sono riconoscente!!!); a voi che avete preferito, seguito, ricordato la storia;
a voi che avete semplicemente letto e seguito questa mia terza FF e vi siete un
po’ affezionati ai personaggi.
Aspetto i vostri commenti, se volete, e, sempre se
volete, vi do appuntamento alla quarta fanfic della saga, che posto subito
(Lily Anderson e il Bosco degli Inferi). Prometto che arriverò fino alla
sesta, quando ci sarà la battaglia finale (!!!!): nel frattempo Lily e Peter
cresceranno e avranno altre avventure, sempre in parallelo con quelle di Harry e
c. descritte nel Canon. Se voleste seguirmi, sarei contento! :)
Un abbraccio e… alla prossima! GattyP:)
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