5
anni più tardi
Pov
Santana
-Allora,
come stai?
-Non
c'è male Fabray. - dico incastrando il telefono tra
l'orecchio e la
spalla, mentre provo a riordinare il soggiorno – Tu e la
Berry
piuttosto? Com'è andata la luna di miele?
-Ne
avevamo bisogno entrambe. - sospira
– Tra
spettacoli a Broadway e preparativi per il matrimonio Rachel era sul
principio di una crisi di nervi… Comunque, domani torneremo
a casa.
Ad essere sincere, dopo due settimane passate
a
sorseggiare piña
colada e a stare sdraiate sotto il sole… Iniziavo a sentire
la
mancanza del casino di New York.
-O
si guarda. Immagino. - le rispondo ironica.
-Quando
vi deciderete tu e Brittany a prendervi una pausa? Vi ho viste al
matrimonio. Sembra non dormiate da un mese. Sul serio San, sono
preoccupata.
-Per
essere precise non dormiamo come si deve da… Dios…
Non
me lo ricordo. - sospiro sedendomi sul divano e poggiando la testa
contro lo schienale - Siamo solo un po' stanche Quinn. Dylan sta
mettendo i denti e non riesce a dormire per più di tre ore a
notte.
Brittany è sotto pressione perché la compagnia
per cui lavora sta
pensando di dimezzare il personale e in più lo studio che ha
intenzione di aprire non è ancora pronto… Io
passo le giornate a
prendermi cura di Dy quando Britt è impegnata e di notte
provo ad
andare avanti nella stesura dell'album.
-Lopez…
Ne
avevamo già parlato.
- ti rimprovera Quinn seria –
Fino a quando non fossi tornata dalla luna di miele dovevi sospendere
tutto.
-Almeno
così ho qualcosa a cui pensare fino a quando Dylan non si
addormenta.
-Non
provo ad insistere perché tanto so che è inutile.
- brontola
– Ma
cambiando argomento… Quando il matrimonio?
-Lo
sai Quinn... – mormoro strofinandomi gli occhi –
Prima c'è
l'operazione e poi ci sarà il matrimonio. - continuo
afferrando
l'anello di fidanzamento appeso alla catenina che ho al collo
–
Brittany ci tiene a vedere me con l'abito da sposa e Dy con il suo
completino.
-Aww!
-E'
preoccupata. Lei
prova a non farmelo notare ma… Io lo so. So che è
preoccupata.
-Il
dottor Miller
ha detto che ormai è un intervento dal risultato sicuro, no?
-Sì.
Sì. - annuisco mentre giocherello con un filo della mia
maglia –
Ci ha aggiornato su ogni progresso delle sue ricerche ed è
fiducioso
al cento per cento che l'intervento sarà un successo.
Ma… Lo sai
come vanno queste cose no? Prego ogni giorno dio o chiunque ci sia
lassù affinché vada tutto per il verso giusto.
-Santana…
Tu non credi in queste cose.
-Lo
so. Lo faccio solo perché ho bisogno di affidarmi a
qualcuno. -
sospiro,mentre sento la stanchezza fisica e mentale della giornata
farsi sempre più pesante – Devo essere forte per
Britt, Quinn. Ma
ho anche io i miei momenti di sconforto. Se le cose
dovessero…
Brittany ne uscirebbe devastata.
-Puoi
sempre parlare con me. - mormora
Quinn –
E
quando non ci sono io puoi parlare con Puck o Sam. Siamo la tua
famiglia Santana… Non ti abbandoneremo mai nel momento del
bisogno.
-Lo
so Quinn. Lo so.
La
sento sospirare un attimo prima che mi risponda.
-Ascolta,
devo andare o domani rischio di non svegliarmi e di perdere l'aereo.
Però appena sarò tornata dobbiamo assolutamente
incontrarci e
parlare un po' da sole.
-D'accordo.
Buonanotte e salutami la nana.
-Notte
San.
Resto
seduta sul divano ancora per qualche minuto.
Nella
testa ho mille pensieri che girano in tondo e sembrano non volersi
fermare.
Dal
baby monitor poggiato sul piccolo tavolino posizionato di fronte a me
sento Dylan emettere alcuni versetti che, sia io che Britt, abbiamo
imparato anticipano un suo risveglio imminente.
Non
aspetto neanche un secondo prima di alzarmi e dirigermi al piano di
sopra, nella sua stanzetta.
Brittany
sta già dormendo, stanca dopo una lunga giornata di prove, e
non
voglio che si svegli.
Ha
bisogno di riposare il più possibile.
-Ehi
cucciolo… - mormoro non appena sono nella sua stanza
– Vieni
dalla mami su. - dico prendendolo in braccio.
Lord
Tubbington, dal suo angolino, mi osserva attentamente prima di
rimettersi a dormire.
Dylan
è la cosa più bella che mi sia capitata.
Assieme
all'aver incontrato Brittany, ovviamente.
Devo
ammettere che non è stato semplice diventare mamma.
Passare
dalle serate in vari club a bere e divertirsi con gli altri a serate
in cui io e Britt crolliamo non appena la nostra testa tocca il
cuscino, è stato un piccolo trauma.
'Ma
guardalo. Aver rinunciato alla vita mondana ne è valsa la
pena.'
Certo che ne
è valsa la pena.
Dico solo che un manuale sul come essere genitori non farebbe male
ecco. 'Mmh… Non posso darti torto.'
E'
stata Brittany a portarlo in grembo, se ve lo steste chiedendo.
Anche
se a vederlo non si direbbe visto che è una mia mini copia.
Tranne
per gli occhi.
Quelli
sono decisamente di Britt.
Ed
è così intelligente.
Insomma,
riesce già a pronunciare qualche parola.
Fortunatamente
mi basta cullarlo per qualche minuto per far si che si addormenti
nuovamente.
Lo
poso con estrema attenzione nel suo lettino e dopo un bacio sulla
fronte lascio la sua stanza.
-Dios…
- borbotto massaggiandomi il collo mentre entro nella stanza
da
letto – Che giornata…
-San?
- mormora Britt con voce assonnata dal suo angolo di letto.
-Torna
a dormire Britt-Britt.
-Dylan?
Dorme?
-Si
è svegliato per qualche minuto ma per fortuna si
è addormentato di
nuovo. - dico infilandomi sotto le coperte.
Brittany
non esita un secondo nel posizionarsi con la testa sulla mia spalla.
Inizio
ad accarezzarle la schiena mentre aspetto che il sonno sopraggiunga.
-Santana?
-Mh?
-Pensi
che andrà tutto bene? - mi chiede con voce sottile Britt.
Ho
bisogno di qualche secondo per decidere cosa risponderle.
Potrei
dirle che andrà sicuramente tutto bene, ma se se non
sarà così?
-Non
lo so… - sospiro stringendola – Ma qualsiasi cosa
succederà,
l'affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto.
-Ho
paura San.
-E'
normale avere paura di un'operazione così importante, ma
devi stare
tranquilla.
-Però…
Però sono anche emozionata… - continua mentre
strofina il viso
sulla mia spalla – Se tutto dovesse andar bene, finalmente
potrò
vedere te e Dy. Ti rendi conto, San? Potrò
vedervi… E potrò
vedere di nuovo i miei genitori, potrò vedere tua madre, la
tua
abuela e Miguel. Potrò vedere Quinn, Rachel, Sam, Puck,
Mercedes…
Potrò vedere di nuovo il mondo.
Non
ho bisogno di guardarla per capire che sta sorridendo, lo capisco
dalla sua voce e basta per far sorridere anche me.
-E
il mondo aspetta te, Britt. - mormoro lasciandole un bacio sui
capelli – Noi aspettiamo te.
POV
Brittany
-Signorina
Pierce!
-Salve
dottor Miller. - sorrido verso la sua direzione mentre Dylan, seduto
tra le mie gambe, emette una piccola risata.
Oggi
è il giorno dell'operazione.
Dopo
cinque anni di ricerche e terapie sperimentali, sembra che finalmente
ci sia la possibilità per persone come me di poter
recuperare la
vista.
Sono
nervosa.
Supermegaiper
nervosa.
Per
questo ho chiesto solo a San di essere qui con me.
-Oh,
ma guarda un po'! Ci sei anche tu piccolo Lopez!
-Lopez-Pierce.
- lo corregge Santana.
Nonostante
non siamo ancora sposate ci tiene veramente tanto a sottolineare come
Dylan sia figlio di entrambe.
-Giusto,
giusto… - ride il dottore – Dunque, Brittany, tra
poco i miei
colleghi verranno per prepararti per l'intervento, ci sono domande
che vuoi farmi?
Istintivamente
allungo la mano verso Santana che, prontamente, l'afferra.
-Vorrei
solo sapere quali possono essere gli esiti negativi
dell'operazione…
- dico mentre stringo la mano di San – Ci siamo concentrati
esclusivamente sugli aspetti positivi, non abbiamo mai preso in
considerazione l'idea che l'intervento possa andar male.
-Beh,
questo perché c'è una percentuale minima di
rischio.
-Ma
c'è comunque questa possibilità.
-Sì.
Ripeto, minima, ma c'è.
-E…
E cosa succederebbe in quel caso? - mormoro.
-Perderesti
del tutto la vista. Le ombre che riesci a vedere adesso sparirebbero
del tutto. - è questo quello che mi piace del dottor Miller,
non ti
addolcisce la pillola, è diretto – Ma ripeto
Brittany, non devi
preoccuparti. E' ormai un intervento dal risultato certo.
-Va
bene…
-Le
dispiace lasciarci un attimo da sole? - chiede San.
-Certo
che no, che ne dite se accompagno il piccolo Lopez-Pierce dalla
nostra infermiera Linda?
-Lecca-lecca?
- chiede con la sua piccola vocina Dy.
-Sì
giovanotto, ci darà dei lecca-lecca. - ride il dottore.
-Mami!
Mami! - esclama entusiasta.
-Puoi
andare cucciolo. - gli risponde Santana – Però
prima da' un bacio
alla mamma.
-Bacino.
- mormora il mio piccolino gettandomi le braccia al collo e
lasciandomi un grosso bacio umido sulla guancia.
Lo
stringo a me per qualche secondo prima che inizi a scalpitare,
impaziente.
-Comportati
bene con il dottor Miller. - dico accarezzandogli i capelli.
-Shi.
- lo sento annuire.
-Ti
voglio tanto bene. - mormoro lasciandogli un bacio sulla testa
–
Sei il mio cuore.
-Mio?
- chiede con vocina piccola poggiando la sua manina sul mio petto.
-Sì.
Tuo e della Mami, sempre. - sorrido – Ora vai su, prima che
la
signora Linda finisca tutti i lecca-lecca.
Passa
qualche momento prima che senta la porta chiudersi.
-Britt-Britt?
-Mh?
-Stai
piangendo…
-Oh.
- sospiro portandomi una mano alla guancia per poi sentirla bagnata.
-Vuoi
parlarne? - mi chiede con voce dolce Santana prendendo posto al mio
fianco e attirandomi a sé con un braccio.
Resto
in silenzio per qualche istante, respirando appieno il profumo unico
di Santana mentre cerco di calmare quel vortice di pensieri che ho
nella testa.
-Britt?
-So
di averlo già detto ma… Ho paura San. Sono
terrorizzata.
-Ehi,
no. - mormora immediatamente lei stringendomi un po' di più
– Non
devi avere paura, andrà tutto bene.
-Non
possiamo saperlo Santana… Non possiamo saperlo. - rispondo
– E se
dovesse andare tutto storto? E se le nostre aspettative venissero
distrutte? Io non lo sopporterei. Non lo sopporterei. Preferisco
accontentarmi e vedere la tua ombra sfocata e quella di Dylan in
eterno piuttosto che rischiare e non potervi vedere più
totalmente.
-Brittany.
Ascoltami bene adesso, okay?
Annuisco
contro la sua spalla, cercando di asciugarmi in qualche modo le
lacrime.
-Tu
ci vedrai. Giuro su dio che appena ti toglieranno le bende io e Dy
saremo lì e saremo la prima cosa che vedrai. E poi vedrai la
nostra
famiglia, i nostri amici, vedrai le bianche pareti sterili di questo
ospedale e vedrai che donna bellissima sei e come riesci a star bene
anche con questa orribile vestaglietta che ti hanno messo addosso.
Come
al solito, anche nei momenti di difficoltà, Santana riesce a
farmi
ridere.
-E
se… Se dovesse andare storto qualcosa l'affronteremo
insieme. Come
abbiamo sempre fatto. Britt, tu hai una forza incredibile dentro di
te.
-No…
Non è vero…
-Sì
che è vero! - protesta immediatamente San – Ti
rendi conto di
tutto quello che hai fatto in questi anni? Sei entrata in una delle
scuole più prestigiose del mondo, sei stata prima ballerina
in uno
degli spettacoli più famosi di Broadway, i giornali hanno
parlato di
te per settimane, tra poco aprirai uno studio tutto tuo… Ci
sei
riuscita. Hai dato uno schiaffo morale a tutte quelle persone che non
credevano in te. E hai fatto tutto questo da sola. Ti rendi conto
Britt-Britt? Quando siamo in giro insieme sono orgogliosa di tenerti
per mano e anche Dylan è orgoglioso di te, non fa altro che
parlare
della sua mamma ballerina a scuola.
-D-Davvero?
- chiedo sorridendo tra le lacrime.
-Certo.
- mormora lasciandomi un bacio sui capelli - E lo vedrai attraverso
tutti i suoi disegni. Perché vedrai Britt. Devi solo
crederci.
Emetto
un lungo sospiro sereno.
-Ti
amo, San.
-Oh
Britt-Britt… - ride piano portando il mio viso alla sua
altezza
prima di unire le nostre labbra in un bacio dolcissimo.
Se
qualcuno dovesse chiedermi se ho sognato qualcosa durante
l'intervento gli risponderei che…
No.
Non
ho sognato nulla.
Perché
il mio sogno lo sto vivendo dal momento esatto in cui ho conosciuto
Santana.
Al
massimo al mio risveglio continuerò il mio sogno, con
qualche colore
in più.
POV
Santana
Se
qualcuno dovesse chiedermi cosa ho fatto durante le ore di intervento
di Britt e anche durante il suo periodo di convalescenza direi
che…
Sono
stata una dura.
Una
roccia.
Fiduciosa
del risultato positivo.
Mai
nessuno saprà che per la prima volta in vita mia ho pregato.
Ho
pregato che tutto andasse per il meglio.
POV
Brittany
-Allora
Brittany, come ti senti oggi?
-Bene…
Ho solo un leggero mal di testa. - rispondo massaggiandomi una
tempia.
-E'
normale vero? - chiede ansiosa San al mio fianco.
-Certo,
è più che normale. - risponde il dottor Miller.
E'
passata una settimana e qualche giorno dall'intervento.
Da
allora ho delle bende sugli occhi che mi lasciano nella totale
oscurità.
Santana
non ha lasciato neanche per un secondo la mia stanza, se non per
andare a casa e farsi una doccia veloce.
Dylan
ha trascorso la settimana con i miei genitori e quelli di San ed
è
venuto a trovarmi tutti i giorni.
Tutti
quanti sono venuti a trovarmi…
Quinn,
Rachel, Sam, Puck, Mercedes… Perfino Kurt, Blaine e la
signorina
Campbell!
La
stessa Campbell che pensavo mi odiasse ma in realtà aveva
riconosciuto il mio potenziale e voleva solo che lo tirassi fuori.
-Pronta
per togliere queste bende?
-C-cosa?
Di già? - chiedo sorpresa e un po' ansiosa.
A
dir la verità sapevo che oggi sarebbe stato il grande
giorno, per
questo tutti gli altri aspettano impazienti fuori dalla stanza.
E'
solo che…
Credo
di avere ancora un po' paura del risultato.
-Beh…
E' passata una settimana dall'intervento, in più ho pensato
di far
passare qualche giorno in più per essere sicuri che la
guarigione
sia avvenuta completamente. - mi risponde il dottor Miller –
Ora
bisogna solo togliere queste bende.
-Ne
è sicuro? - chiede ancora San stringendomi la mano.
-Certo.
Allora Brittany, sei pronta?
Ho
bisogno di prendere qualche respiro profondo per cercare di calmare i
nervi.
-San?
Puoi far entrare Dy? Vorrei che ci fosse anche lui… Non
voglio
offendere gli altri ma…
-Sta
tranquilla, capiranno. - mormora San prima di lasciarmi un bacio
sulla guancia e lasciare la stanza.
Ritorna
qualche istante dopo con Dylan.
-Mamma!
- esclama felice mentre lo sento arrampicarsi sul letto.
-Fai
attenzione Mijo... - lo richiama San.
-Bacino.
- afferma con sicurezza mentre mi afferra le guance e mi da un
piccolo bacino sulle labbra.
-Ehilà
piccolino! - lo saluta il dottor Miller.
-Lecca-lecca?
-Cucciolo.
- lo richiamo – Come si dice?
-Pefavoe?
- mormora mentre prende posto tra le mie gambe.
-Sei
fortunato, la signora Linda me ne ha dato giusto uno poco fa! - ride
il dottore.
-Gracias.
Istintivamente
sorrido, Santana ha da poco iniziato a parlare in spagnolo con lui,
ed ogni volta che li sento interagire mi viene un tuffo al cuore.
-Allora
Brittany… Pronta?
Annuisco
piano mentre con la mano cerco quella di Santana che prontamente
afferro.
Sento
le mani del dottor Miller iniziare a sciogliere le bende e srotolarle
piano.
Continuo
a prendere respiri profondi, fino a quando…
Non
c'è più nessuna benda sui miei occhi.
-Brittany?
Puoi aprire gli occhi lentamente adesso. - mi dice il dottor Miller,
mentre lo sento allontanarsi leggermente.
Annuisco
ancora e continuo a prendere profondi respiri.
-Coraggio
Britt-Britt… - mormora Santana stringendomi la mano.
-Mamma?
- chiede con vocina piccola Dylan.
Okay.
Conto fino a tre.
Uno.
Due.
Tre.
Apro
gli occhi lentamente.
E
davanti a me c'è un miscuglio di colori confusi.
-Brittany,
sbatti le palpebre un paio di volte. - interviene il dottor Miller
–
In questo modo lubrificherai gli occhi e aiuterai la loro messa a
fuoco.
Seguo
attentamente le sue istruzioni.
E
a poco a poco…
Le
immagini diventano sempre più nitide.
Dettagliate.
-Britt-Britt?
Seguo
il suono della sua voce e…
Lascio
scorrere il mio sguardo su di lei.
Sui
suoi capelli neri, sui suoi occhi scuri come il petrolio, sulle sue
labbra rosse, sul suo piccolo e carinissimo naso, sulle sue guance,
sulla piccola fossetta al lato della bocca…
Mi
perdo nel guardarla.
-Brittany?
-Wow.
- mormoro – Sei bellissima. - dico con fare sognante.
Santana
emette una piccola risata, due lacrime le scivolano lungo le guance,
mentre non perde tempo nel baciarmi come se non ci fosse un domani.
-Bacino
io?
Quella
vocina.
Quella
piccola vocina.
Abbasso
lo sguardo per poter vedere per la prima volta mio figlio.
Dylan
è seduto tra le mie gambe e mi guarda con quei suoi occhioni
azzurri, come i miei, mentre il resto è tutto Santana.
Dal
colore scuro della pelle, a quei riccioli scuri che ha sulla testa.
Dal suo piccolo nasino, alla fossetta sulla guancia destra. Dal
taglio degli occhi, alle labbra.
-Oddio…
- mormoro mentre sento gli occhi diventarmi lucidi –
Dy… O mio
dio Dylan… - continuo a mormorare mentre lo avvicino a me,
abbracciandolo stretto e riempiendolo di baci.
Il
mio cuore batte come un pazzo.
Ha
funzionato.
-San.
San ha funzionato! - esclamo tra le lacrime guardandola – Ha
funzionato!
-Si
Britt, ha funzionato. - annuisce lei ridendo e piangendo al tempo
stesso.
Dopo
una mezz'ora, il dottor Miller torna per informarci che i nostri
amici e famigliari stanno ancora aspettando pazientemente di poter
entrare.
Così
presa da Santana e Dy, mi ero completamente dimenticata degli altri.
Entrano
pian piano, uno dopo l'altro, mettendosi a semicerchio attorno al mio
letto.
Il
mio sguardo cade subito su due figure che non ho mai dimenticato e
che sono rimaste identiche a come le ricordavo, se non fosse per
qualche ruga e capello bianco in più.
-Mamma…
Papà… - sorrido.
Entrambi
si precipitano verso di me, abbracciandomi stretta e piangendo come
bambini.
-Tesoro…
- singhiozza mia madre accarezzandomi i capelli – Non
immagini
quanto sia felice.
Mio
padre non dice nulla, mi stringe solo più forte.
E
io mi faccio abbracciare ancora e ancora.
Quando
si allontanano, riconosco dallo sguardo e dalla carnagione simile la
madre di Santana.
-Maribel.
- sorrido verso di lei.
Lei
si avvicina per abbracciarmi, con gli occhi lucidi, seguita da Alma
(completamente diversa da Santana e Maribel, ma con lo stesso
sguardo) e da Miguel (una versione maschile di San in pratica).
Poi
è il turno dei nostri amici.
-Quinn…
- dico osservandola bene – Hai degli occhi bellissimi.
-Anche
tu Brittany. - ride lei.
-E
Rach? - continuo.
-Sì?
-Sei
più bassa di quanto pensassi.
-Forse
sei tu troppo alta. - sorride con gli occhi lucidi.
-Sam…
Pensavo fossero più grandi le tue labbra.
-Dillo
alla tua ragazza, forse così smetterà di
prendermi in giro.
-Non
succederà mai Trouty.
-Puck
quel taglio di capelli è orribile. - dico osservandolo bene.
-Ehi
biondina guarda che le ragazze apprezzano! - esclama fingendosi
offeso.
-Sarà…
- gli rispondo alzando le spalle – Mercedes, sei proprio come
ti
avevo immaginata. - dico voltandomi verso di lei.
-E'
un complimento, giusto? - mi chiede dubbiosa.
-Certo.
- annuisco sorridendo.
-Britt.
- richiama la mia attenzione Santana entrando nella stanza (quando
è
uscita?) con una specie di cestino da picnic che sembra abbastanza
pesante giudicando il modo in cui fa fatica a portarlo –
C'è
ancora qualcuno da incontrare.
-Uuuuh!
Una sorpresa! - esclama Rachel battendo le mani mentre inclino la
testa con aria confusa.
-Il
dottor Miller è stato gentile e mi ha permesso di portarlo
qui, a
patto che nessuno lo venga a sapere. - mi spiega San alzando una
delle due aperture del cestino.
-Miao.
-Tubbs!
- esclamo sollevandolo immediatamente dal cesto – Cucciolino
sei
bellissimo! - continuo accarezzandolo.
-Wow…
Non immaginavo fosse così ciccione… - commenta a
bassa voce Sam,
ma riesco comunque a sentirlo.
-Non
è ciccione. - dico fulminandolo con lo sguardo –
Ha solo
l'ossatura pesante.
-Ma-
-Trouty,
lascia perdere. - interviene San scuotendo la testa mentre Lord
Tubbington continua a farmi le fusa.
Trascorro
le successive ore guardando tutto e tutti di continuo.
Ma
il mio sguardo non fa altro che ritornare su Santana e Dylan.
E
il mio cuore batte sempre un po' più forte ogni volta in cui
li
vedo.
-Britt-Britt?
Tutto bene? - mi chiede sorridendo Santana dopo l'ennesima volta in
cui mi incanto nel guardarla.
Alzo
le spalle in risposta sorridendo prima che qualcosa attiri la mia
attenzione.
-Vieni
qui San. - dico tirandola per la maglia prima di slacciarle la
catenina che ha al collo con un velocità impressionante.
-Britt…
- mormora lei sorridendo guardando l'anello che stringo tra le dita.
-Sposami.
- le dico sorridendo – Lo so che ci vorrebbe una proposta
decente,
ma non mi interessa. Sposami Santana.
Lei
mi bacia ancora, sorridendo – Ti sposerei anche adesso se
fosse
possibile. - mormora contro le mie labbra.
Angolinoinoino
dell'autrice: Ciao
a tutti!
Dopo essermi dedicata interamente ad un'altra mia storia, ritorno
come avevo promesso per terminare questa qui.
La
mia prima storia su questa fantastica coppia, la mia prima storia da
autrice.
La
porterò sempre nel mio cuore.
Spero
che questo capitolo sia una degna conclusione e chissà,
forse in
futuro la scriverò per eliminare i molti errori presenti.
Grazie
a tutti quanti voi, chi ha letto silenziosamente la storia e chi ha
recensito i capitoli.
Un
abbraccio.
A
presto ♥
-coriandolo
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