Capitolo 5
Colloquio con Severus Piton
Insomma, come Dio volle, alla fine arrivarono le 6.00 del
pomeriggio e mi recai, non senza una certa apprensione, nello studio del
professor Piton, da solo. Ero “un po’” agitato…
- Entra pure, O’Neil - sentii dire, dopo che avevo bussato.
Entrai e chiusi la porta. Il padre di Lily stava armeggiando con
non so quale vasetto contenente, sotto spirito, non so quale orrenda creatura.
Rabbrividii, non so se per il ribrezzo provocato dal mostriciattolo o per la
paura di doverlo affrontare.
- Scusami un attimo - disse, allontanandosi dal suo lavoro e
prendendo la bacchetta - lancio un incantesimo di protezione, per non far
sentire quello che ci diciamo agli altri… e soprattutto a mia figlia, se è nelle
vicinanze… anche se poi lo verrà a sapere da te, immagino. Conosci l’incantesimo
Muffliato, no?
In una frazione di secondo pensai alla risposta… Cos’era, un
tranello? Cosa dovevo rispondere? “Sì, lo conosco, lo usiamo qualche volta” o
era meglio negare tutto? Lily l’aveva imparato dal padre… o l’aveva letto in
qualche suo libro (il professor Piton, a quanto mi aveva detto Lily, aveva
l’abitudine di scribacchiare incantesimi nei bordi dei libri che leggeva…): non
mi ricordavo cosa mi aveva detto. Poi pensai che probabilmente sapeva che
l’usavamo… e che potevo giustificarne la conoscenza con il desiderio di privacy
(che fossimo fidanzati lui e gli altri lo immaginavano ben prima che lo fossimo
veramente) e pertanto affermai semplicemente (naturalmente feci tutto il
ragionamento in una frazione di secondo): - Sì, lo conosco.
Poco dopo, fatto l’incantesimo, mi fece sedere su una delle sedie
davanti alla sua scrivania e, postosi anche lui seduto, cominciò: - O’Neil, ti
chiederai perché ti ho chiamato, da solo… Beh, per rispondere ad una sola,
semplice domanda. Guradami negli occhi…Cosa sta macchinando mia figlia?
Oddio, ero finito. Sospettava qualcosa. Avevo i suoi occhi
puntati addosso. Per fortuna non poteva leggere i miei pensieri. Era un
legilimens potentissimo, lo sapevo, e mi avrebbe potuto rivoltare come un
calzino, ma tutti i ricordi riguardanti Lily, che era una mezza “respingente”
erano diversamente codificati, mi aveva spiegato la mia ragazza, e quindi
irraggiungibili da parte di chiunque, anche del padre. Ero al sicuro… ma cosa
dovevo rispondere?
- Non so a cosa si riferisce, professore…. Stiamo insieme…siamo
fidanzati… ci vogliamo bene… come lei sa… ma Lily non macchina niente… che io
sappia… - dissi, mentendo spudoratamente. Se avesse saputo tutto quello che
avevamo fatto negli ultimi due anni, sono sicuro che mi avrebbe messo sotto
spirito in uno di quei vasetti insieme ai suoi mostriciattoli…
- O’Neil, non sono stupido. Vi muovete un po’ troppo
furtivamente, da un po’ di tempo. Per quanto ne so, mia figlia si aggira un po’
troppo per Hogwarts in tua compagnia, e la vostra uscita a MacDonald Caste, “per
farmi un piacere”, per prendere un libro per me, non mi ha proprio convinto,
anche se l’ho assecondata… - continuò, guardandomi fisso.
- Beh - aggiunsi, cercando di coprire la volontà di Lily di
salvare il Prescelto e il Mondo magico con la nostra storia sentimentale -
stiamo molto bene insieme.. e parliamo molto… ma non parliamo sempre… delle
volte ci ba…
Ma qui mi fermai e diventai, penso, tutto rosso, dato che mi
accorsi che la frase poteva risultare ambigua… e potevo far arrabbiare il
professor Piton: sapere che sua figlia limona in luoghi appartati con un ragazzo
poteva anche non essergli completamente gradito… e questo forse mi salvò, perché
il mio comportamento impacciato fu interpretato da Piton come la mia volontà di
nascondere i miei sentimenti di innamorato… non la prova che ero il complice di
una figlia incosciente e scapestrata…
- Quindi siete andati a MacDonald insieme solo per parlare … - mi
disse, fissandomi negli occhi, e sottolineò l’ultima parola.
Beh, a quel punto dovevo fargli credere che le nostre uscite
fossero solo legate all’innamoramento, e così improvvisai: - No, siamo andati a
prendere il suo libro… ma, in realtà, volevamo stare insieme… non è che parliamo
sempre… delle volte, cioè, abbiamo altre… attività… però senza esagerare troppo,
glielo assicuro… e ci piace stare insieme anche a parlare… perché io voglio bene
a sua figlia e lei vuole bene a me… Ma non farei niente… di eccessivo…. cioè…
non so se mi capisce… io però non l’ho mai pensato… Oddio, l’ho pensato… ma non
l’ho fatto…
Ero così patetico che dovevo suscitare anche una certa
comprensione umana (speravo); cosa che non avrei ottenuto se fossi passato per
il complice che collabora con la figlia nel rischiare anche la vita per chissà
quali presuntuosi obiettivi, tra anelli magici, libri proibiti e profezie
oscure…
Davanti al mio evidente imbarazzo e al mio ridicolo discorso, il
professor Piton ebbe (evidentemente) un attimo di pietà e: - Va bene, O’Neil, ti
credo. - disse. Poi cambiò discorso: - Lo sai perché Lily non ha il mio cognome?
Effettivamente non sapevo il motivo preciso. Lily mi aveva solo
parlato di alcuni seri motivi, che forse neanche lei conosceva interamente. Del
resto neanche zia Mary e sorella erano sposate, ma convivevano con i rispettivi
compagni: era forse un’abitudine scozzese? In Irlanda tutti rigorosamente si
sposano. Dissi che lo ignoravo.
- Per proteggere lei e sua madre da persone che mi vorrebbero
fare del male… e non esiterebbero a farlo alle persone a cui voglio bene se
sapessero chi sono. Potrebbero catturarle, violentarle, ucciderle: sono persone
spregevoli con cui in passato mi sono scontrato e che hanno promesso di farmela
pagare. E’ indispensabile pertanto che nessuna conosca il nostro rapporto di
parentela, questo l’hai già capito e so che posso contare sulla tua discrezione.
Mi darai una mano a proteggerla, O’Neil?
Beh, anche io volevo bene a Lily e desideravo proteggerla.
- Certo, professore. La sicurezza di Lily sta a cuore anche a me,
veramente - gli dissi, con franchezza.
- Va bene, ora va’ - mi disse - e racconta pure tutto a mia
figlia… Tanto leggerebbe subito i tuoi pensieri... Non t’invidio, O’Neil: dovrei
darti qualche lezione di occlumanzia per proteggerti dalla sua curiosità… ma non
so come la prenderebbe Lily se le impedissi di curiosare nella tua mente… -
disse con una specie di ghigno.
Lo salutai e me ne andai. Mi tremavano ancora le gambe. Era stato
più difficile affrontare il Troll o il professor Piton?
- Conviene stare tranquilli per un po’ di tempo - convenne Lily,
quando le raccontai tutto - Tanto siamo ad un punto morto… almeno finché tu non
vai a Durmstrang a sentire quella professoressa. Così anche mio padre cesserà di
insospettirsi sul mio comportamento…
- Dobbiamo trovare un’occupazione che ci riempi il tempo libero,
però - dissi, alludendo…
E Lily, sorridendomi: - Non mi dispiace quello a cui stai
pensando… Come occlumante non vali molto… ma hai altre qualità…
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Un paio di settimane dopo andammo ad una partita di Quidditch.
Non è che ci interessasse troppo (in effetti io ero una schiappa nel volo e non
avevo mai giocato a quello sport: sì, lo so, l’Irlanda è una delle squadre più
forti alla Coppa del Mondo, ma io facevo evidentemente eccezione) e, negli anni
precedenti, impiegavamo generalmente le ore in cui tutti andavano a vedere le
varie partite a cercare qualcosa di proibito nei sotterranei del castello. Ma
non potevamo mancare, quell’anno a quella partita, dato che Aileen, l’amichetta
di Lily, ci aveva parlato, nel nostro ultimo incontro, di suo cugino, Kain
Montague, che era capitano della squadra scolastica di Serpeverde. Ci aveva
fatto praticamente promettere che saremmo andati a vederlo e avremmo tifato per
lui; inoltre avremmo dovuto avvisarla, via gufo, di quello che sarebbe successo!
La prima promessa non era difficile da mantenere; più difficile la seconda,
anche perché le Serpi, in generale, sono piuttosto scostanti e antipatiche.
Tuttavia un sobrio appoggio, senza clamori e senza effervescenze, poteva essere
anche accettato. Poi Lily avrebbe inviato una bella letterina, via Occhialuto,
ad Aileen Montague.
Non so cos’abbia scritto poi Lily in quella lettera. Se doveva
trovare qualcosa di simpatico da raccontare ad Aileen, forse se lo sarà
inventato: i componenti delle due squadre (cugino compreso) si odiavano e furono
tantissimi i colpi scorretti dall’una e dall’altra parte. Alla fine vinsero i
Grifondoro (malgrado la pessima prestazione di Ron Weasley, l’amico di Harry,
che ricopriva il ruolo di portiere, ma che sembrava negato più di me per il
Quidditch), ma la rissa successiva alla fine della partita fece scattare un
provvedimento francamente eccessivo della Umbridge: sia Harry, sia i gemelli
Weasley furono squalificati “a vita” dai campionati studenteschi di Quidditch.
Qualche giorno dopo, incontrai Hermione, Harry e Ron, che si
stavano spostando in biblioteca e gli attestammo tutta la nostra solidarietà.
Ron diventò rosso, pensando alla sua penosa prestazione.
- Grazie, ragazzi - disse Harry, fermandosi un attimo a parlare -
siete sempre gentili. Peccato che non tutti siano come voi.
- Non devi piacere a tutti, Harry - disse Lily, molto saggiamente
- ma a te stesso. Solo così potrai essere un modello per gli altri, come del
resto sei. Per molti, credimi.
- Ehi, che belle parole! - Intervenne Hermione - Sei fortunato,
Peter, ad avere una ragazza così carina e così intelligente.
- Sì, è vero… - concordai. In quel momento passarono Cho e
Marietta. La prima volse lo sguardo sul nostro gruppo. Mi girai verso Harry: la
stava fissando, e un grande sorriso era stampato sul suo volto. Se non mi
sbagliavo, c’era qualcosa tra quei due…
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Novembre e dicembre passarono in un lampo, tra lezioni, compiti e
altre sane occupazioni (quest’ultime naturalmente più piacevoli). A Novembre
riuscimmo anche ad andare ad Hogsmeade: gironzolammo un po’ per il paese
guardando i negozi, poi ci infilammo in un piccolo delizioso pub dove
generalmente si recavano le coppiette…. Peccato che a Lily venissero in mente in
continuazione balzane idee su come raggiungere quel “Bosco degli Inferi”. I
propositi di stare tranquilla per un paio di mesi, fino al mio ritorno da
Durmstrang, per non far insospettire suo padre, erano durati un paio di
settimane. Poi aveva cominciato ad elaborare nuovi piani per esplorare non so
quale parte dei sotterranei che, secondo lei, contenevano il portale… Io facevo
fatica a contenere la sua esuberanza.
E dovetti anche controllare la mia, ma in un altro campo. Lily,
ormai lo sapevo, non aveva paura di niente… tranne dei temporali e dei fulmini.
Mi aveva raccontata che una volta, da piccola, si era persa in non so quale
posto ed era uscita fuori all’aria aperta cercando disperatamente la madre.
Proprio in quel momento era scoppiato un fortissimo temporale e quell’esperienza
l’aveva traumatizzata. Un paio di volte, tra novembre e dicembre, me la
ritrovai, pertanto, letteralmente, nel mio letto. Per fortuna il dormitorio di
Corvonero prevede una forte privacy e, tra un letto e l’altro, c’erano armadi e
librerie che toglievano la visuale. Senza contare che ogni letto era su un
baldacchino che poteva essere isolato con tende e cortine. Anche l’anno
precedente, quando eravamo solo amici, si infilava nel mio letto, dove poteva
dormire tranquilla, vicino a me. Sì, non sarebbe dovuta venire… e alcuni
incantesimi impedivano teoricamente alle ragazze di entrare nel dormitorio dei
ragazzi (e viceversa), ma Lily non era legata agli incantesimi magici sia perché
mezza respingente, sia soprattutto perché si materializzava nel mio letto grazie
alla magia dell’anello (che, essendo impregnato di magia “antica”, non era
condizionabile da quella “tradizionale”)…
- Posso dormire con te, Peter? Lo sai, ho paura… - mi diceva.
Le avrei detto di no? Il buio assoluto garantiva una grande
privacy. Ma io non ero di ferro e faticavo a dormire mentre lei si trovava,
vicino a me, sotto le coperte, e mi abbracciava… In effetti Lily subito si
tranquillizzava. Non io che sentivo il suo corpo non lontano dal mio, il suo
respiro, il suo profumo… Insomma, in quelle occasioni dormivo poco e male e,
alla mattina, mi svegliavo stanchissimo, dopo aver riposato forse un paio d’ore…
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In effetti mi
sembra un po’ pericoloso… Dovrebbero stare un po’ più attenti! Appuntamento a
sabato con il prossimo capitolo (Preparativi per la partenza). Il solito
ringraziamento a
Barbie_Ettelanie_91 e ad ace 95 per la graditissima recensione. Un abbraccio a
tutti. GattyP:)
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