Capitolo 11
Il Cappello Parlante
Salutammo il prof. Silente, che andò velocemente in presidenza,
ed uscimmo dal bagno. La giornata era stata molto movimentata e ricca di
emozioni. Dovevamo concludere in bellezza! Ci fermammo pertanto alcune decine di
minuti, in uno dei nostri posticini (ormai eravamo diventati espertissimi su
dove intrufolarci per poter limonare in pace…) Era effettivamente molto
piacevole passare un po’ di tempo insieme, senza preoccupazioni, in quella sana
attività. Poi, mentre stavamo tornando verso la nostra Casa, intravvedemmo un
gruppo di ragazzi (Padma Patil, Cho Chang, Anthony Goldstein) correre
velocemente, particolarmente agitati.
- Vieni, andiamo a vedere cosa sta succedendo - dissi.
- L’anello, Peter - suggerì Lily.
Ci mettemmo gli anelli tra le labbra: eravamo invisibili. Tirammo
fuori le bacchette. Ci spostammo appena in tempo, dato che stavano correndo
verso di noi anche Michael Corner e Terry Steeval. Dietro a loro intravvedemmo
un paio di Serpi, con lo stemma appeso della squadra di inquisizione (un gruppo
di Serpeverde che sostenevano l’Inquisitore Supremo nel suo tentativo di
controllare Hogwarts). Uno dei due era Whyte!!!
- Fermatevi o vi schiantiamo! - disse l’altro. Era un certo
Adrian Pucey, del settimo anno, che conoscevo di vista.
Per tutta risposta Michael Corner lanciò un blando incantesimo di
disarmo… Io mandai uno schiantesimo sulle gambe di Whyte, mentre mi passava
avanti, che rovinò fragorosamente a terra.
- Ah, mi sono rotto qualcosa… - diceva, urlando - Devo andare in
infermeria…
Posso dire che non mi dispiaceva troppo? Rimasi in silenzio
lungo la parete, mentre Pucey malediceva i ragazzi che erano scappati (non aveva
visto chi fossero). Aiutò poi Whyte a muoversi e i due andarono verso
l’infermeria… Whyte si lamentava, ma aveva probabilmente fatto solo una storta,
anche se dolorosa.
- Andiamo a vedere cos’è successo. Andiamo verso la Presidenza…
- mi propose Lily.
Sempre invisibili ci appostammo vicino ai Gorgoyle. C’era gente
che stava scendendo le scale: erano il ministro inglese Cornelius Caramell, con
due Auror, ancora frastornati, e quello strano tipo di Percy Weasley (nostra
vecchia conoscenza da un paio d’anni).
- Maledetto Silente - diceva Caramell - ce l’ha fatta! Ma ho la
sua confessione e voglio che sia ricercato da tutti gli Auror del Paese!
Intanto, Percy, fa pubblicare l’articolo nella Gazzetta!
- Certo, Ministro - disse servilmente Weasley - Non mi aspettavo
che osasse manifestare la sua ostilità alla sua persona in modo così plateale.
Quel Preside non mi è mai piaciuto: era un personaggio ambiguo anche quando
frequentavo Hogwarts, da studente. Mi sono anche scontrato con lui in una
occasione e alla fine ha dovuto darmi ragione… Vedrà che un lungo soggiorno ad
Azkaban non glielo toglie nessuno, questa volta… E quel Potter…
- Che vada al diavolo! - disse il Ministro - E’ solo un ragazzino
viziato, instabile mentalmente!
- E’ vero. L’ho anche scritto a mio fratello... Mi dispiace solo
di non essermi accorto prima della sua pericolosità… avrei agito immediatamente
per allontanare mio fratello da quella pericolosa compagnia…
- Ora va’, Percy, e fa’ pubblicare l’articolo… Io vado a parlare
con Dolores, così potrà prendere subito possesso dell’Ufficio di Presidenza. Non
vorrei che Silente facesse qualche incantesimo per impedirglielo. Hai fatto
comunque bene a disattivare i Gargoyle…
Dunque Silente si era allontanato. E il suo posto sarebbe stato
ricoperto da quella odiosa Umbridge, d’accordo con il Ministero… Un’usurpatrice,
oltre che un’odiosa insegnante...
- Dobbiamo fare qualcosa per impedirgli di prendere la Presidenza
Peter! - mi disse Lily, al mio fianco - Proviamo a passare: non è rimasto
nessuno in Presidenza, penso.
Infatti, sempre invisibili, ci materializzammo in presidenza. Non
c’era in effetti anima viva. Ci togliemmo gli anelli tornando visibili.
- Toh, due ragazzi nell’ufficio del professore Silente, senza
autorizzazione - disse un mago da un quadro.
- Come hanno fatto ad entrare? Forse dovremmo dare l’allarme… -
diceva un altro.
- Scusateci - disse Lily, gentilmente - siamo dalla parte del
preside Silente e vorremmo bloccare la presidenza, per non farla utilizzare
dalla professoressa Umbridge, che il Ministero vuole insediare come preside…
- Scandaloso! - disse un terzo mago - Il Preside è Silente e
nessuno può prendere il suo posto, soprattutto se inviato dal Ministero! Ma come
si permettono?
Anche gli altri maghi e streghe, nella cornice, assentirono, per
fortuna. Erano tutti dalla nostra parte.
- Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Come facciamo a bloccare la
Presidenza? - chiesi fiducioso.
- Beh, non ne abbiamo idea - disse un mago grassoccio - Noi siamo
solo immagine dipinte, non siamo vive, non possiamo fare niente, non possiamo
muoverci…
- Perché non parlate con il Cappello Parlante? - suggerì una
vecchia strega.
- Buona idea! - disse Lily. Poi, rivolgendosi a me, che ero
vicino al Cappello: - Vuoi parlarci tu, Peter, per favore?
Andai dal Cappello Parlante e, preso il vecchio cappello
rattoppato in mano, me lo misi in testa. Subito sentii, dentro il mio cervello,
una voce:
- Oh, Peter O’Neil. E’ un po’ che non ci sentiamo! Da quando ti
ho smistato a Corvonero su suggerimento di Lily Anderson… Ti è dispiaciuto?
Mentalmente pensai la risposta: - No, assolutamente, anzi… mi
sono trovato benissimo, a parte per lo studio… Ma ora sono qui per un altro
motivo…
Brevemente gli spiegai la situazione.
- Ho capito - sentii di nuovo nella mia testa - Mi sembra
opportuno ostacolare l’usurpatrice. Ti spiego come bloccare tutto… E’ un
incantesimo molto efficace, che solo Silente potrà eliminare. Nessun altro potrà
nel frattempo entrare in Presidenza e tutto quello che c’è qui dentro non potrà
essere preso dalla professoressa Umbridge…
Mi spiegò quindi una astrusa formula, quindi disse che saremmo
dovuti uscire dal solito corridoio, quello che avevamo percorso la prima volta
che il preside Silente ci aveva chiamato. Anche quello sarebbe stato sigillato
trenta secondi dopo la nostra uscita.
Ringraziai il Cappello, ma prima di lasciarlo, dato che era
qualche tempo che avevo un dubbio, potrai a chiedergli di risolverlo: . - Grazie
mille, Cappello Parlante! Ma… prima di lasciarti, posso farti una domanda
personale?
- Certo. Se posso, ti risponderò. Dimmi pure, Peter O’Neil.
- Mi sono sempre chiesto in quale Casa mi avresti messo, se Lily
non ti avesse chiesto di collocarmi a Corvonero… - gli chiesi.
- Beh, Serpeverde, naturalmente, come tua sorella! Penso che
saresti stata un’ottima Serpe… Ora va’, prima che arrivi la Umbridge!
Tolsi subito il cappello e spiegai a Lily come bloccare la
Presidenza. Poi insieme facemmo l’incantesimo (in due forse avrebbe funzionato
meglio e lei era sicuramente più brava di me). Poi, salutati velocemente i
Presidi nei quadri (che ci guardavano divertiti e mossero le mani gentilmente),
uscimmo dal corridoio, lo percorremmo, aprimmo la porta in fondo e subito ci
catapultammo fuori…
Ero un po’ sconvolto da quello che il cappello mi aveva detto. Io
a Serpeverde? Insieme alla Blockade e a Whyte? Senza Lily, che era la mia vita?
Guardai Lily.
- Grazie per l’ultima considerazione. Ma non ti ci vedo come
Serpeverde - mi sussurrò Lily.
Pensai che avrei dovuto sculacciarla, e forte, perché dovevo
avere un po’ di privacy, almeno nei pensieri!!!
- Non provarci neanche! - E fuggì via, divertita.
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Il giorno dopo era affisso, in tutto Hogwarts, il Decreto
Didattico n. 28, con il quale si affidava l’incarico di Preside all’Inquisitore
Supremo. La Umbridge però non poté godere del titolo, dato che l’ufficio era
sigillato e non riusciva, in nessun modo, per quanti tentativi facesse, a
penetrarvi (Yeeeh! Aveva funzionato!).
Inoltre quel giorno la Squadra d’Inquisizione (un gruppo di
Serpi, tra cui Malfoy, che obbediva direttamente alla professoressa Umbridge,
sostenendo le posizioni del Ministero della Magia) si accaniva contro chiunque
osasse criticare il nuovo ordine.
- Non è giusto, Draco Malfoy - disse tranquilla Lily, quando la
squadra stava minacciando di orribili punizione due Tassorosso di seconda che
semplicemente sostenevano, a parole, il prof. Silente, dicendo che a loro
sembrava simpatico, e non un vecchio pazzo, come volevano che lo chiamassero i
“seguaci” della Umbridge. - Ognuno può avere l’opinione che vuole. Purché non
infranga la legge…
- Talvolta neanch’io sono d’accordo con i Serpeverde - intervenni
-, ma non mi sognerei mai di non aiutare un mio compagno, di qualsiasi casa sia.
Malfoy non poteva continuare con il suo atteggiamento da bullo,
rinnegando tutti i buoni propositi di aiutarci che aveva fatto. Disse pertanto
di lasciar perdere le due ragazzine e di cercare qualche Grifone da punire.
- Grazie, Draco - disse Lily, mentre se ne andava, facendoci un
cenno amichevole.
- Vedi, Peter, con la gentilezza si ottiene tutto - disse
sorridendo. Ci credeva veramente? - Ora però andiamo da Kain…
Il povero Kain Montague, infatti, era ricoverato in infermeria da
diversi giorni: era letteralmente scomparso da Hogwarts alcuni giorni prima… Si
seppe poi che quegli idioti di Fred e George Weasley (i fratelli gemelli di Ron)
lo avevano infilato in un armadio svanitore, dove era rimasto alcuni giorni
senza mangiare e senza bere, finché era riuscito a materializzarsi all’esterno,
in uno dei bagni delle ragazze. Aveva rischiato la pelle e solo l’intervento di
Leanne Kaplett, una Grifondoro del sesto anno, l’aveva salvato. Purtroppo
nessun altro, a parte Leanne (che forse aveva una simpatia per lui… talvolta
capita anche tra Serpeverde e Grifondoro) andava a trovarlo… i Serpeverde sono
molto individualisti e poco espansivi… ma Lily non poteva mancare, se c’era da
aiutare qualcuno! Così andavano ogni tanto da lui e gli raccontavamo cosa nel
frattempo era successo nel castello. Inutile dire che l’unica volta che vidi
Lily veramente arrabbiata con qualcuno fu con i due gemelli, George e Fred
Weasley, i responsabili di quello che loro credevano un divertente scherzo, ma
che per poco non provocava la morte del povero Kain: gliene disse di tutti i
colori, chiamandoli incoscienti e criminali, davanti a tutti i loro compagni. I
due rimasero allibiti, non sapendo (per una volta) come reagire a ciò che non si
aspettavano sicuramente: Lily era di solito così mite e gentile! Il che spiega
perché i due, da quel momento, giravano al largo quando ci vedevano…
Comunque, riprendendo il discorso, in infermeria, trovammo, il
giorno successivo alla partenza di Silente, anche Marietta che aveva avuto una
strana irritazione, assistita dalla sua amica Cho Chang. Giunti lì, però, la
trovammo in lacrime: era molto confusa e si lamentava di una forte irritazione
cutanea che le disegnava sul volto la parola “spy”.
- Cosa è successo, Marietta? - si interessò Lily.
Rispose Cho, irritatissima (per fortuna non con noi): - E’ la
conseguenza di un incantesimo fatto da quella… squilibrata di Hermione Granger.
Abbiamo firmato una pergamena, ma era un contratto magico mascherato… Non lo
sapevamo e, quando Marietta l’ha infranto, le è venuta quella maledetta scritta
sulla fronte… Per me è magia oscura… quella perfettina del c… (e qui continuò
con una serie di insulti…) ci ha ingannato…
- Sono pentita! - piagnucolava nel frattempo Marietta disperata.
- Mi ha rovinato! Non posso andare in giro con questa scritta tutta la vita…
-- Madama Chips ci ha detto che sarà dura cancellarla
completamente non conoscendo i precisi ingredienti della composizione. Forse
dovrà andare in un clinica medimagica… - continuò Cho Chang.
- Ma non potete chiedere ad Hermione il tipo di magia utilizzata?
Il professor Piton potrebbe fare un antidoto… - suggerì Lily.
- Io… non voglio più vedere nessuno… sono un… mostro! -
piagnucolò la povera Marietta.
- E’ stata veramente spregevole la Granger ad ingannarci in
questo modo. Noi ci fidavamo di lei, brutta strega del c…. - aggiunse Cho Chang,
che continuò con la serie di insulti (era veramente arrabbiata!)
Beh, bisognava vedere cosa aveva combinato Marietta… Hermione mi
sembrava una brava ragazza, gentile, sensibile, forse un po’ troppo studiosa.
Forse aveva avuto le sue buone ragioni… (ma questo lo pensai soltanto e non lo
dissi). Però trovai subito la scusa per allontanarmi da quella ragazza
piagnucolosa (già immaginavo di passare il pomeriggio in infermeria insieme a
Cho e a Liy a confortarla) e dissi: - Provo ad informarmi da Hermione stessa.
Magari mi dirà quale incantesimo ha utilizzato…
- Sì, bravo Peter - mi disse Lily - Io rimango qui con Marietta…
Così riuscii subito a fuggire da quello che si prospettava come
un noioso pomeriggio. Me ne andai in giro cercando Hermione. Nel frattempo nel
castello era scoppiato il finimondo, dato che qualcuno (seppi poi che erano
stati i gemelli Weasley) avevano fatto scoppiare alcune decine di fuochi
artificiali magici, che scorazzavano per tutta Hogwarts, malgrado la Umbridge
cercasse (inutilmente) di bloccarli. I professori guardavano il tutto senza
intervenire (sembravano addirittura divertiti), mentre gli studenti non stavano
più nella pelle ammirando la confusione che si era creata…
Comunque alla fine trovai Hermione: stava esortando i primini a
cambiare itinerario per la presenza, in un corridoio, di non so quale pericolo…
- Ciao, Hermione. Posso disturbarti? - le dissi.
- Certo, Peter. Dimmi pure. Hai visto lo spettacolo?
- Sì… notevole! Vengo da te per un piacere… C’è Marietta in
lacrime in infermeria… non so cosa ha combinato, ma ha la parola “spy”
formatasi, sembra permanentemente, sul volto… è pentita per quello che ha fatto…
Potresti dirmi l’incantesimo utilizzato? Altrimenti sarà difficile trovare
l’antidoto…
- Ad essere sincera, volevo farla soffrire un altro pochino, dato
che ha infranto un segreto custodito religiosamente e, in definitiva, è colpa
sua se Silente è in fuga e ricercato… e quella vipera ora dirige Hogwarts.
Inoltre per poco non faceva espellere anche Harry… - continuò Hermione.
- Sicuramente hai ragione, ma non l’hai vista piangente: è
distrutta. Tutti possono sbagliare… almeno una volta. Dalle una seconda
possibilità. Io e Lily te ne saremmo riconoscenti… io specialmente, perché
altrimenti dovrò accompagnare ancora la mia ragazza da Marietta e sentirla
piagnucolare in eterno…
Hermione sorrise divertita davanti alla mia ultima motivazione,
poi disse: - L’antidoto deve essere a base di radice di pervuncolo e asfodelo,
che hanno i principi opposti agli ingredienti utilizzati per creare il
sortilegio alla pergamena, cioè flos mytica e estratto di ippoglasso. Se ne beve
ogni giorno per una settimana, vedrai che l’acne prima diminuirà, poi
scomparirà… al massimo in un mese…anche se poi potrebbe riapparire qualcosa al
cambio di stagione… Ma ti do queste informazioni non per Marietta, ma solo per
te, Peter, in nome del comune interesse per la storia di Hogwarts…
- Grazie, Hermione. - le dissi - Sei fantastica!
Per fortuna non era una legilimens, altrimenti avrebbe capito
che il mio interesse per la storia della nostra scuola era molto molto limitato…
Tornai in ambulatorio con le importanti informazioni. Lily subito
si offrì di contattare il professor Piton.
- Non riuscirai mai a convincerlo ad aiutarmi - disse Marietta,
piangendo (tanto per cambiare) - Quel professore mi odia: mi ha sempre torturato
da quando sono qui ad Hogwarts…
- Beh, farò un tentativo. A me sembra un ottimo insegnate, serio
e disponibile… Vieni con me, Peter?
Beh, rimanere a sentire le ragazze piagnucolare non era la mia
massima aspirazione… Salutai Cho e Marietta e mi accodai a Lily. Passammo
attraverso Hogwarts ancora sconvolta dai fuochi dei Weasley (“Belli, però” -
convenne Lily) e giungemmo nel laboratorio del prof. Piton. Bussammo e, avuto il
permesso di entrare, aprimmo la porta. Severus Piton non si aspettava di
vederci, alzò il volto da un calderone, dove stava preparando non so quale
pozione, e sorrise a sua figlia (avevo visto il professor Piton sorridere! Era
un avvenimento più unico che raro!)…
- Ciao, piccola. Che bella sorpresa. Vieni per qualche motivo? -
poi mi notò e cambiò subito tono - Oh, O’Neil, ci sei anche tu?
Un’ora dopo eravamo di ritorno in Infermeria con la pozione…
Marietta non smetteva di ringraziarci.
- Scherzi, Marietta - disse Lily - Anche tu avresti fatto la
stessa cosa per noi. Dobbiamo sempre aiutarci l’un l’altro.
Ho i miei dubbi che Marietta, o Cho, se avessimo avuto bisogno,
ci avrebbero dato qualcosa se non una generica solidarietà. Ma Lily era una
ragazza veramente buona e generosa.
Per Kain Montague e Leanne Kaplett (che faranno un
paio di apparizione in seguito nelle altre storie della saga) ho preso spunto da
una bella fanfiction di AdhoMu (Le prodigiose sorprese di un armadio
svanitore), ancora in corso di pubblicazione, che vi invito a leggere: vale
veramente la pena! Noi ci vediamo invece sabato con il terzultimo capitolo (Contro
la squadra d’Inquisizione). Grazie a tutti vuoi che seguite e leggete. Un
ringraziamento particolare naturalmente a ace 95 e a Barbie_Ettelanie_91, che
mia aiutano con i commenti e mi segnalano imprecisioni e refusi. Un saluto anche
a MorganaWilloWolf che ha scoperto la saga e ha finito la seconda fanfic…
Un abbraccio a tutti. Alla prossima. GattyP :)
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