CAP12
MITOJI
IL
3 DELL'AVE MARIA
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu =
Ai
Grigio
= Punch
Arancione = Mitoji
Finalmente il momento era arrivato. Si aprirono le porte scorrevoli che
avrebbero condotto i nostri tre eroi nel cuore della metropoli
più abitata d'America.
Un ragazzo di all'incirca 25 anni con degli
occhiali enormi da sole ignorantissimi, sarà stato alto 1
metro e 80, chiamò qualcuno da al di là dei
nastri divisori.
- Ohii my friend, come here..long time i don't
see you..how is it going?
- Hi
Punch!!! Ciao fratello tutto a posto? - felicissimo Mitoji
di rivedere il suo compare di mille avventure, voltandosi poi verso Ai
e Conan -
Tranquilli sa parlare anche la vostra lingua! -
così si presentarono:
- Eccoli gli altri due drogati di Apotoxina!
Piacere, chiamatemi Punch. Molto lieto di conoscervi. Voi due invece
siete?
- Eheh drogati di..eheh già simpatico
eh, io mi chiamo Conan.
- Io Ai.
-
Ottimo! Staremo alla grande tutti insieme. D'ora in poi voi tre -
rivolto ai passeggeri appena atterrati -
sarete i 3 dell'Ave Maria. Voi due i bracci, Mojito al centro
ovviamente.
Coraggio! Follow me to the car!
Si incamminarono tutti e 4 verso
l'uscita..davanti Mitoji e Punch, dietro Ai e Conan che commentavano le
loro prime impressioni:
- È rispettato il nostro amico Mitoji
nel giro a quanto pare.
- Già! È l'altro che fa
troppo lo sbruffone. Classica mentalità americana da
strafottente. Se sono tutti così mi suicido io prima che mi
ammazzi qualche nemico..AHIA!
Ai gli tirò uno scappellotto sulla
nuca.
- Ma che diamine stai dicendo? Coraggio!
Cerchiamo di stare sul pezzo!
- Cerchiamo di stare sul pezzo? Ma come parli? Oh
God ti sei già trasformata in un mezzo rapper del ghetto di
Brooklyn.
- Yoyo fratello stai sul pezzo bello.
- Veramente no comment Haibara.
Erano intanto arrivati al parcheggio dove Punch
aveva lasciato l'auto.
Quest'ultimo, mentre si incamminava verso la
macchina, aprì il mezzo a distanza. Si illuminarono le luci
di un bolide arancione tamarrissimo con alettoni e minigonne. Conan e
Ai si guardarono in giro.
- Beh che avete? Cosa state cercando?
- Il tipo che ha appena aperto quel bolide
arancio lì parcheggiato, dov'è?
- Il tipo che..ma..ahahhaa oh Punch ancora non ci
credono mi sa! Dai metti in moto la macchina.
Lo videro salire proprio su quel bolide esagerato.
- Non..non ci credo..noi veramente..
- ..viaggieremo su quella macchina lì.
Oh mio dio mi sono innamorata!
VRRRRRUMMMMM
Punch fece uno scatto con la Nissan fermandosi di
fianco ai ragazzini.
-
Chiamatemi Toretto, anzi no Brian O' Conner (R.I.P) dal momento che
questa bambina è la stessa auto che guidava lui nel primo
film di Fast & Furious. L'ho modificata per renderla
perfettamente uguale.
- Direi un ottimo risultato. Coraggio andiamo!
L'auto sfrecciò via dall'aeroporto in
direzione della città.
- Insomma pazzoide vorresti far saltare in aria
l'Organizzazione? Ma come ti viene in mente?
- Hanno portato troppo odio e sangue in giro,
sono quasi stato ammazzato da un loro pilota cocainomane, in
più mi vogliono morto alcuni dei membri del Giappone. Ho
tutte le ragioni per dire che siamo in guerra.
- E anche per l'antidoto dell'APTX siamo qua! Ai
è la creatrice di quel farmaco ma tutti gli appunti per
comporre una cura vennero bruciati dopo che lei abbandonò
l'Organizzazione.
- La famosa Sherry giusto? Ho sentito parlare
molto di te. È un onore per me averti sulla mia "umile"
auto. Insomma facendo un'operazione matematica:
I 3 dell'Ave Maria + Punch = i 4 traditori
ribelli!
- Traditore io proprio niente. Non ho mai fatto
parte di questa Organizzazione di criminali; e meno male.
- Scusa ragazzino? Cos'hai detto?
- Conan no! Dai è tutto a posto Punch!
Si scusa! Chiedigli scusa Conan!
- Ma che ho detto?
Con una manovra brusca Punch accostò
il bolide a lato della strada, per poi scendere.
- Forza te! Occhiali da vista, get out from my
car, right now! Come on!
Punch sembrava minaccioso, Conan scese dall'auto
senza capire ancora cosa stesse succedendo.
- First of all, ci vuole rispetto in questo team,
tu sei sulla mia macchina, ti sto portando in giro, chi cazzo sei tu
per darmi del criminale dopo nemmeno mezz'ora che ci siamo conosciuti?
- E allora te che all'aeroporto appena usciti sei
partito con quelle battutine di merda sull'Apotoxina senza avere la
minima confidenza?
- Ancora rispondi? Allora non hai capito nulla..
Dopo essersi raccomandato con Ai di non scendere
dall'auto per nessun motivo, Mitoji raggiunse il suo compare e Conan,
pensando di doverli fermare, perchè sarebbe potuto diventare
pericoloso.
- Dai Punch basta, ha capito, smettila ora.
- No
non ha capito un cazzo e a me "smettila" non lo dice nemmeno la madre
di questo sfigatello giapponese quando me la scopo -
rivolgendosi a Conan.
Il nostro piccolo detective con gli occhiali si
accovacciò per accendere le super scarpe e tirare un calcio
a Punch.
- PUTTANA
SARÀ TUA MADRE, IDIOTA - fece partire il
calcio, ma un super riflesso di Punch gli concesse di schivare il colpo
e di afferrare il polpaccio di Conan.
- Peccato! Ti è andata male!
- Lasciami maledetto.
- Prima rispondi a questa domanda..lo sai
perchè mi chiamano Punch?
- Per via dell'alcolico, adesso lasciami.
- Risposta giusta solo a metà.
Mentre lasciava la gamba di Conan gli
sferrò un cazzotto in pieno stomaco che a momenti gli
bloccò la respirazione. Il nostro detective cadde a terra
contorcendosi dal dolore.
-
Punch perchè sono famoso per il mio pugno, comunque. Ora
vedi di moderare i termini quando parli con me o con altri miei
fratelli. Qualcuno di voi due raccatti quel cadavere, altrimenti lo
lascio qua - disse ritornando al posto di guida.
Ai stava per scendere ad aiutare Conan ma Mitoji
la fermò con gli occhi come per dirle:
" Stai
tranquilla te, ci penso io".
Ripresero la marcia verso la città.
Conan ancora si contorceva dal dolore causato da quel pugno mmicidiale.
Se ne stava sdraiato sul sedile posteriore poggiando la testa sulle
gambe di Ai che intanto lo stava coccolando.
- Cerchiamo di non causare ulteriori litigi.
Conan tu devi ancora capire in che ambiente ti trovi e tu Punch abbi
più pazienza, ricorda che noi siamo alleati, per cui
cerchiamo di non diventare nemici l'uno dell'altro il primissimo giorno.
- Ma non doveva esserci pure...come hai detto che
si chiama il nostro autista?
- Ah parli di Campari dolcezza. Si lui lo
incontreremo domani a casa di Punch.
- Già! Voi abiterete in uno dei miei
tanti appartamenti. Potrete tranquillamente stare lì.
Ovviamente non dovrete dirlo a nessuno, essendo una missione top
secret. Saremo io e Mojito a dirvi di chi vi potrete fidare.
- Professor Mercury. Ti dice nulla questo nome
Punch?
- Si è il nuovo capo del settore
medicina del Corvo Nero, come fai a sapere della sua esistenza?
- Tranquillo non è importante, te lo
spiegherò. Comunque so che è da lui che possiamo
ricavare l'antidoto dell'Apotoxina.
- Il problema è trovarlo. Pochi sono a
conoscenza del luogo esatto del suo laboratorio. È un
privilegio che spetta a pochi, ma dicono sia sotto terra.
- E dimmi la verità, in quanti sono a
conoscenza del fatto che io sia fuori dal Corvo Nero?
- L'allarme generale non è stato dato.
Penso che solo Tonic e i suoi scagnozzi più stretti ne siano
a conoscenza. Per non far saltare il piano è bene che per
ora mi occupi io di trovare le informazioni riguardo a dove si trovi il
prof. Mercury.
La Nissan stava attraversando il famoso ponte di
Brooklyn che collegava l'omonimo distretto a quello di Manhattan verso
il quale erano diretti.
- Ogni volta che passo sopra questo ponte mi
tornano in mente le immagini del vecchio World Trade Center e di quel
giorno maledetto. Darei la vita per scoprire la verità su
quel dannato 11 Settembre. Mi manca Kathryne, il vuoto che mi ha
lasciato dentro è incolmabile.
Kathryne fu la sorella maggiore di Punch. L'11
Settembre 2001 si trovava a fare colazione al Windows on the world, che
era il ristorante situato sulla torre gemella Nord all'ultimo piano.
Ovviamente perse la vita in quel dannato attentato. Fu una delle
persone che si lanciarono giù dalla finestra.
I tre dell'ave maria condotti da Punch
attrversarono il ponte e giunsero a Manhattan.
- Welcome to Manhattan guys.
Un clima di stupore colpì i nostri
amici. Nessuno di loro fu mai stato a New York prima di allora e il
fascino della grande mela se ne impossessò.
Una marea di taxi, avere la macchina a New York
era quasi più un peso che un vantaggio.
- Non coccolartelo troppo quel detective Sherry,
lo voglio grintoso da adesso in poi.
- Tranquillo dopo vengo a coccolare pure te
gelosone.
- Si ne parliamo meglio quando saremo da soli.
- Uu qua è nata una scintilla mi sa.
- Ma quale scintilla, sono semplicemente un'
amica di una sua ex della quale si innamorò perdutamente,
vero Mojito?
- Spesso
l'amica della figa è sempre un cesso, ma c'è da
dire che certe volte - si voltò verso Haibara
seduta sul sedile posteriore -
bisogna ricredersi - iniziando a baciarla sulle labbra
tutt'altro che dolcemente.
- Ehi ehi ehi voi 2 aspettate almeno di arrivare
in camera..Ho appena pulito gli interni della macchina se non vi
dispiace.
- Uau mi piace come baci Mojito.
- E
questo è niente tesoro, vedrai dopo quando ti
legherò al letto - dandole un bacio a stampo.
- Niente..come non detto, per fortuna siamo
arrivati! Tenete a freno gli ormoni ancora per qualche minuto voi due.
Tempo di scaricare la roba!
Conan si era ripreso e incredibilmente sembrava
abbastanza infastidito dai comportamenti di Mitoji e Ai:
- Allora voi due dateci un taglio, cerchiamo di
rimanere concentrati..non sopporterei mai l'idea di abitare in un posto
dove nell'altra stanza voi due...oddio non voglio manco pensarci.
La casa era bellissima: un appartamento su un
grattacielo situato al 26esimo piano, circa un centinaio di metri di
altezza. La vista era mozzafiato.
- Uau
che vista ma è stupendo, non voglio andarmene mai da qui -
esclamò Ai completamente stupefatta, affaciata alla finestra
del balcone.
Mitoji le si avvicinò da dietro
dolcemente cingendole la pancia lasciata scoperta da un giubbotto
troppo corto.
- E allora rimaniamo cucciola, tu ed io
felicemente da eroi dopo aver sconfitto l'Organizzazione che ci ha
tormentato le nostre vite in passato.
Mitoji si mise a giocare col piercing
all'ombelico della piccola scienziata, mentre la baciava con passione
il collo.
- Mamma mia che voglia che mi fai Ai.
- Voi due siete proprio senza ritegno! Tu Mitoji
staccati subito da lei e te Ai copriti quella pancia, avrai 20
centimetri scoperti.
- Ma chi
sei mia madre detective? Vorresti dire che non ti piacciono questi? -
si stirò alzando ulteriormente la giacca mostrando tutti gli
addominali, frutto di un duro allenamento in palestra in corso da
oramai più di un anno. Sì! Incredibilmente Ai si
era scollata dal computer e dalla sua vita da nerd per curarsi
maggiormente.
Conan rimase come in trance davanti a quel corpo
così sodo e perfetto.
- Dai
scema adesso però abbassa quelle braccia -
arrivò Mitoji a tirarle un pizzicotto sulla pancia che fece
tornare la ragazza in una postura normale.
- Ahia
Dopo che si fu ristabilito un po' di ordine e
contegno, si misero a discutere sul da farsi.
- Allora la cosa migliore e penso anche l'unica
che possiamo fare per il momento è che tu Punch cominci ad
andare a raccogliere più informazioni possibili riguardo al
professor Mercury. Una volta che avrai scoperto dove si trova partiremo
tutti quanti insieme per andare a prenderci quell'antidoto.
Conan secondo me è meglio se tu parti
con Punch, il tuo ottimo intuito potrà servirgli per
ricavare informazioni più velocemente.
- Si ma se
io seguo Punch, Ai segue me te lo dico. Qua nessuno la conosce, sarebbe
insospettabile.
- O che sei preoccupato del fatto che possiamo
restare insieme.
- No guarda io ho già una ragazza che
mi aspetta in Giappone. Ai è una grande amica, una persona
di cui ho imparato a fidarmi ma sotto l'aspetto che intendi tu non ho
assolutamente alcun interesse.
- Basta! Risolveteveli in privato i vostri
dusguidi, comunque sono d'accordo con te Mojito.
- Ci divideremo, tu e Conan da una parte e io e
Ai dall'altra. Così avrete modo anche per chiarirvi
privatamente per ciò che è avvenuto prima.
- Dai
sono contenta di andare insieme a questo super eroe misterioso
americano. Mi ha rapita e mi ha costretta a venire qua in America a
rischiare la vita, voglio vedere se ne è valsa la pena -
tirandogli un pugno provocatorio sulla spalla.
- Tu preparati, ti sembrerà di stare
dentro un videogioco d'azione Shiho.
- Uau anche la confidenza di chiamarmi col mio
vero nome adesso vedo.
Intervenne Shinici:
- Guarda Punch se devo assistere a queste scene
in casa..
- Anche di peggio di sto passo, tranquillo
Shinici.
- Ecco appunto, grazie Mitoji, mi sa che mi
dovrai ospitare a casa tua.
Senza nemmeno calcolare una parola di
ciò che Conan gli avesse appena detto, Punch
esclamò:
- Ho capito, io adesso me ne vado. Fate come se
foste a casa vostra, ci vediamo domani mattina con un piano di lavoro
più dettagliato, buona notte.
Montò sopra al bolide e
partì in quarta dandosi appuntamento per il giorno
successivo.
- Ehi voi due, ormoni a parte, andiamo a mangiare
qualcosa? Sto morendo di fame.
- Io ho voglia di un bell'hamburger. Vado a
sistemarmi il trucco e sono subito da voi, aspettatemi.
- Ehi Shinici..
- Si Mitoji?
-
L'hambuger lo mangia adesso, poi stanotte le faccio assaggiare uno
speciale Hot Dog newyorkese con tanto di maionese -
tirandogli una gomitata provocatoria da sbruffone.
- Oh mio Dioo si salvi chi può!!
Haibaraa cambio di programma! Non ho più fame!
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