Eccomi tornata con un nuovo
capitolo..
Spero che vi piaccia e mi raccomando recensiteee...fin ora solo una
piccolissima recensione di deerockt94 che ringrazio per
avermi fatto accorgere di picoli errori che ho provveduto a correggere.
Mi auguro che questa volta siate più generose nel
recensire. E ora..Buona Lettura.
Hogwarts -
Ottobre 1994
“Signori, è passato un po’ di tempo da
quando frequentavo Hogwarts ma credo che le regole sui duelli tra
studenti non siano cambiate o sbaglio?!”esclamò
Aryana Silente ,insinuandosi tra la piccola folla radunatosi attorno
allo scontro.
Harry, Ron, Draco Malfoy e i suoi due guardaspalle ,Tiger e Goyle, si
lanciavano occhiate di fuoco ,a bacchette sfoderate, nel bel mezzo del
corridoio del sesto piano, ciascuno di loro deciso a farla pagare
all’altro.
La voce altisonante dell’ Auror aveva attirato
l’attenzione di tutti i presenti,eppure, nessuno l’
aveva sentita arrivare.
Portava un libro voluminoso sotto braccio con dei simboli
dall’aria solenne sulla copertina ma ad Harry sconosciuti.
Indossava un elegante e raffinato mantello blu notte in ciniglia,
chiuso allo scollo da un alamaro dallo stile singolare. Sotto il
mantello si intravedeva una tunica candida che le fasciava
l’intera figura,esaltandone le forme. I capelli lucenti erano
raccolti in un’alta coda di cavallo,come al solito.
La cosa che colpì di più Harry fu la catenina
d’oro che portava al collo con appesi due anelli, molto
rassomiglianti a due fedi. Purtroppo non riuscì ad
osservarla meglio poiché Aryana,non si capisce come, si
accorse del suo sguardo e la rimise immediatamente sotto la tunica.
“No,signora”le rispose Harry,abbassando lo sguardo.
“Bene, allora vi suggerisco di intascare le vostre bacchette
qualunque siano le vostre ragioni. In futuro,se proprio dovete
sfogarvi, vi consiglierei di essere un po’ più
furbi e discreti,e magari, scegliere un posto un po’
più riservato di questo, ne convenite?”.
Qualche risatina tra l’imbarazzato e il divertito si
levò. Aryana fece per andarsene ma Malfoy la
bloccò chiedendo: “E lei cosa ne pensa di questa
storia del Ministero ,Signorina Silente?”
“Quale storia?”finse di non capire Aryana. Allora
Malfoy le passò un articolo della Gazzetta nelle
mani,intitolato: “Il ministero brancola nel buio dopo la
Coppa e la sparizione di una delle sue streghe”.
Malfoy ghignava sotto i baffi. Evidentemente non gli era bastato essere
stato trasformato in un furetto da Moody per levargli quell’
aria insolente dalla faccia. Continuava imperterrito ad insultate
l’operato del signor Weasley al ministero, incoraggiato dagli
articoli della Skeeter sulla Gazzetta degli ultimi tempi, non perdendo
l’occasione di sottolineare la superiorità della
sua famiglia e il disgusto verso i non puri.
“Penso che Rita Skeeter non sia mai stata un’ottima
giornalista, quanto un’ottima scrittrice di racconti di
fantascienza” rispose tagliente Aryana,restituendo a Malfoy
il giornale.
Molti risero di gusto per le risposte brillanti di Silente e nel
frattempo la folla attorno continuava a crescere..
“Tutto qua? Pensavo che avesse un’opinione
più ampia della situazione visto che lei ci sta dentro fino
al collo dopo il fallimento dell’organizzazione della
coppa”.
“Prima di tutto, non sono tenuta a condividere le mie
opinioni con un quattordicenne che non ha la minima idea di cosa sta
parlando e ,secondo, l’organizzazione della coppa non
è stato affatto un fallimento. È andato tutto
liscio fino a quando a dei fanatici non è venuto in mente di
fare gli spiritosi..”.
“E come mai una grande Auror come lei ,con la sua squadra di
maghi famigerati non è riuscita a portare ordine in poco
tempo e a fermare un pugnetto di fanatici?”.
Aryana sgranò gli occhi stupita. Si domandò come
osasse quel ragazzino rivolgersi in quel modo ma poi si
ricordò da che razza di famiglia veniva e tutto le fu molto
più chiaro..
“E invece tuo padre dov’era, Malfoy? Mentre io e la
mia squadra facevamo il nostro lavoro credo di aver scorto i suoi occhi
glaciali sotto uno di quei cappuc…”stava per
concludere Aryana ma venne interrotta.
“Silente, vedo che non sei cambiata di una virgola: sempre la
solita arroganza,le solite folli illazioni, persino contro chi non si
può difendere..”esclamò Severus
Piton,facendosi largo tra la folla.
“Piton, vedo che anche tu non sei cambiato per niente. Non
hai ancora scoperto gli straordinari effetti che ha lo shampoo sui
capelli !”.
Risate generali. Harry, Ron e Hermione si scambiarono sguardi
complici,per poi rifissare lo sguardo sul confronto in corso.
“In ogni caso il ragazzo si sa difendere
benissimo..è degno figlio di suo padre..Lucius..il tuo caro
amico,no?”concluse Silente, rivolgendosi a Piton.
“Chi è amico mio non ti deve
interessare”.
“Oh, per carità non volevo di certo violare la tua
privacy. In effetti più che d’amicizia parlerei di
vincoli. Sai, non è così facile uscire da certe
frequentazioni..ne sa qualcosa anche Karkaroff..”.
“Ma come si permette..Cosa vuole
insinuare?”esclamò Malfoy inviperito.
“Malfoy,sono venuto a sapere del tuo piccolo incidente con
l’ Ippogrifo lo scorso anno..Molto coraggioso da parte
tua” disse Aryana tra le risatine dei presenti.
“Dimmi un po’, correrai dal tuo paparino a
lamentarti anche questa volta, non è
così?”.
“Senti chi parla,Silente. Dopo anni di silenzio ti fai
rivedere per correre sotto le sottane di tuo padre ma ,hai ragione,
anche io mi sarei nascosto dopo quella figuraccia alla Coppa”.
“Ti vorrei ricordare che io quella sera non ero in servizio e
comunque tu hai ben altri motivi per cui andarti a nascondere ,non hai
bisogno di metterti nei panni di altri, e specialmente nei
miei…non te lo puoi permettere”.
“Oh già, mi ero scordato che bisogna inchinarsi
davanti alla regina, perdonate maestà. I tempi sono
cambiati, Silente. Adesso non sei più nessuno. Ti sei goduta
quei pochi momenti di gloria e poi sei
scomparsa..Cos’è avevi paura?”.
“Paura di chi? Hai la memoria corta,Piton. Quando me ne sono
andata io ,era già tutto finito. C’era solo da
ricostruire. E poi aspetta.. meglio scomparire che non essere mai
esistiti”.
La faccia di Piton divenne verde-violacea ma Aryana rincarò
la dose: “Semplicemente perché non mi
sono fatta vedere, non significa che sono scomparsa. Ho continuato a
lavorare per il Ministero, a vincere premi e a vendere milioni di libri
in tutto il mondo. Tu invece che cosa hai fatto? Oltre che sbavare per
la cattedra di Difesa,s’intende”.
D’improvviso Piton estrasse la bacchetta ,pronto a colpire.
Fu fulmineo, nessuno sarebbe stato in grado di parare il colpo..
Nessuno, tranne Aryana Silente. Per tutta risposta,l’Auror
alzò semplicemente il braccio e dalla sua mano si
materializzò uno scudo celeste ,formato da un liquido fluido
e semi trasparente. Non aveva neanche estratto la bacchetta..veramente,
non si era neanche mossa. Aveva semplicemente alzato il braccio. Tutti
rimasero incantati. Piton,impietrito.
“Vedo che nonostante siano passati parecchi anni non hai
ancora imparato a distinguere con chi puoi e con chi non puoi
batterti” esclamò chiudendo la mano e ,di
conseguenza, facendo scomparire lo scudo. Alzò i tacchi e
scomparve. La stessa cosa fece un Piton più pallido del
solito.
Harry, Ron e Hermione rimasero attoniti nel corridoio, scambiandosi
occhiate eloquenti. Nelle loro menti un unico pensiero: Aryana Kendra
Arya Saphira Silente era la degna figlia di suo padre.
***********
“Harry Potter” pronunciò una costernata
Aryana Silente,leggendo il bigliettino sbrindellato appena uscito dal
calice.
Migliaia di occhi si voltarono verso la figura del piccolo mago che
sembrava sorpreso quanto gli altri.
Aryana scambiò uno sguardo breve ma eloquente con suo padre.
Il messaggio era inequivocabile:la vita di Harry era in serio pericolo.
Centinaia di interrogativi rimbombavano nella sua mente ma, come le era
stato insegnato, quello era il momento di agire ,non di scervellarsi.
Con pochi eleganti balzi prese Harry per un braccio e lo
trascinò davanti ad Albus che lo indirizzò verso
una stanzetta adiacente la Sala Grande,dove attendevano i campioni.
Mentre i presidi delle altre scuole ,accompagnati da Bagman,Crouch e
buona parte del corpo docente, seguirono Harry nella saletta, Aryana e
suo padre si trattennero per un attimo fuori.
“Che cosa vuol dire tutto questo?” chiese
l’ elfo preoccupatissimo.
“Non lo so. Per adesso dobbiamo accertarci che Harry dica la
verità..ci siamo capiti? Sai quello che devi
fare”concluse spiccio Silente, accompagnando Aryana dentro la
sala semi buia tappezzata di quadri e tappeti.
Harry era alle prese con un eccitatissimo Ludo Bagman e la restante
parte dei presenti divisa tra chi si corrucciava e chi era infuriato.
“Come hai fatto ad ingannare la linea del tempo, Potter?Ti
decidi a dirmelo o devo estorcertelo con altri metodi?!”disse
mellifluo Piton, estraendo la bacchetta.
“Non credo che ce ne sia bisogno
,Severus”intervenne Albus Silente, scansando educatamente il
professore di Pozioni.
“Fatti da parte. Questo compito non è di tua
competenza”tuonò Aryana,rivolgendosi a Piton, e
,dopo avergli lanciato uno sguardo di disprezzo, si piazzò
dritta di fronte ad Harry.
Lo portò all’angolo della Sala mentre gli altri
ricominciarono a litigare fra di loro,accusandosi vicendevolmente.
Non disse assolutamente nulla, si limitò a fissare Harry
esattamente come durante il loro primo incontro e ,proprio come quella
volta, Harry sentì quella sensazione sgradevolissima. Un
brivido lo percorse da capo a piedi per un paio di secondi, fu breve ma
intenso. Aryana distolse lo sguardo e, come se nulla fosse, lo
riportò dagli altri. Dopo andò a sussurrare
all’orecchio di suo padre: “Dice la
verità. Non è stato lui”.
Uno scombussolatissimo Harry assistette attonito al resto degli
avvenimenti di quella sera, con in testa solo quei due immensi e
magnetici occhi verdi.
************
Poche ore dopo - Studio di Silente
“Papà ma non lo capisci?Sta succedendo qualcosa di
terribile! Piton e Karkaroff insieme, adesso il nome di Harry che esce
dal calice..queste non sono coincidenze è tutto collegato.
Il torneo va annullato e subito. Non m’importa cosa dice
Caramell. Qui c’è in gioco il futuro di Harry, che
ti vorrei ricordare è già in pericolo di per
sé” urlò Aryana Silente
nell’ufficio del preside.
L’orologio segnava le quattro del mattino. Era appena finita
una riunione sfiancante con gli organizzatori, Crouch, Bagman e i
presidi delle altre scuole. Le regole imponevano che il Torneo
continuasse senza ulteriori indugi, perciò Aryana si attenne
a quello ,ma adesso che si trovava sola con suo padre poteva mostrare
liberamente tutte le sue angosce e paure.
“Aryana, so cosa vuoi dire, ma in realtà
è meglio così,giocare a carte scoperte e vedere
quello che succede”.
“Ma così non è giocare a carte
scoperte!Chi c’è l’ ha messo il nome nel
calice? Perché? E soprattutto come? La mia linea del tempo
è infallibile, su questo non ci sono dubbi..”.
“Bhe allora qualcuno sopra i diciassette anni ha messo il
nome di Harry nel calice, sperando che..”.
“Morisse. Già, perché è
questo quello che succederà. Non ha l’esperienza,
non ha la conoscenza, non ha le carte in regola per partecipare a
questo Torneo. Tra l’altro, visto con chi abbiamo a che fare,
ho motivo di credere che i due presidi aiuteranno i loro campioni in
ogni modo possibile e immaginabile”.
“Aryana, a proposito di questo, Karkaroff e Piton sono
puliti. Io mi fido di loro”.
“Beh, io no. Il mio lavoro è non fidarmi delle
persone ed è quello che farò. Li terrò
d’occhio, contaci. E la stessa cosa vale per Harry. Non
permetterò che gli accada niente”.
“Aryana, nessuno vuole questo. Stai tranquilla”.
“Stanno succedendo cose troppo strane dal mio ritorno,
papà. Sono stata via troppo a lungo..”.
“Già. Ma adesso sei tornata per
restare..”.
“A proposito, quando potrò farlo
venire?”.
“Quando finirà il torneo o ancor prima”.
“Vorrei andarlo a trovare ma non posso muovermi di qua con
quello che è successo stanotte e tutta la bufera attorno al
Ministero”.
“Gli scriveremo. Anche a me manca moltissimo”.
“Non sai quanto, papà, non sai quanto..”
sussurrò, trattenendo a stento le lacrime.
Tutti i suoi peggior incubi si stavano avverando, segni quanto mai
chiari erano stati lanciati , pronti ad essere colti, ma mai Aryana si
era sentita così impotente..
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