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Autore: ilenia23    05/07/2009    2 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con un nuovo capitolo..
Spero che vi piaccia e mi raccomando recensiteee...fin ora solo una piccolissima recensione di deerockt94
che ringrazio per avermi fatto accorgere di picoli errori che ho provveduto a correggere. Mi auguro che questa volta siate più generose nel recensire. E ora..Buona Lettura. 


Hogwarts  - Ottobre 1994

“Signori, è passato un po’ di tempo da quando frequentavo Hogwarts ma credo che le regole sui duelli tra studenti non siano cambiate o sbaglio?!”esclamò Aryana Silente ,insinuandosi tra la piccola folla radunatosi attorno allo scontro.
Harry, Ron, Draco Malfoy e i suoi due guardaspalle ,Tiger e Goyle, si lanciavano occhiate di fuoco ,a bacchette sfoderate, nel bel mezzo del corridoio del sesto piano, ciascuno di loro deciso a farla pagare all’altro.  
La voce altisonante dell’ Auror aveva attirato l’attenzione di tutti i presenti,eppure, nessuno l’ aveva sentita arrivare.
Portava un libro voluminoso sotto braccio con dei simboli dall’aria solenne sulla copertina ma ad Harry sconosciuti. Indossava un elegante e raffinato mantello blu notte in ciniglia, chiuso allo scollo da un alamaro dallo stile singolare. Sotto il mantello si intravedeva una tunica candida che le fasciava l’intera figura,esaltandone le forme. I capelli lucenti erano raccolti in un’alta coda di cavallo,come al solito.
La cosa che colpì di più Harry fu la catenina d’oro che portava al collo con appesi due anelli, molto rassomiglianti a due fedi. Purtroppo non riuscì ad osservarla meglio poiché Aryana,non si capisce come, si accorse del suo sguardo e la rimise immediatamente sotto la tunica.
“No,signora”le rispose Harry,abbassando lo sguardo.
“Bene, allora vi suggerisco di intascare le vostre bacchette qualunque siano le vostre ragioni. In futuro,se proprio dovete sfogarvi, vi consiglierei di essere un po’ più furbi e discreti,e magari, scegliere un posto un po’ più riservato di questo, ne convenite?”.
Qualche risatina tra l’imbarazzato e il divertito si levò. Aryana fece per andarsene ma Malfoy la bloccò chiedendo: “E lei cosa ne pensa di questa storia del Ministero ,Signorina Silente?”
“Quale storia?”finse di non capire Aryana. Allora Malfoy le passò un articolo della Gazzetta nelle mani,intitolato: “Il ministero brancola nel buio dopo la Coppa e la sparizione di una delle sue streghe”.
Malfoy ghignava sotto i baffi. Evidentemente non gli era bastato essere stato trasformato in un furetto da Moody per levargli quell’ aria insolente dalla faccia. Continuava imperterrito ad insultate l’operato del signor Weasley al ministero, incoraggiato dagli articoli della Skeeter sulla Gazzetta degli ultimi tempi, non perdendo l’occasione di sottolineare la superiorità della sua famiglia e il disgusto verso i non puri.
“Penso che Rita Skeeter non sia mai stata un’ottima giornalista, quanto un’ottima scrittrice di racconti di fantascienza” rispose tagliente Aryana,restituendo a Malfoy il giornale.
Molti risero di gusto per le risposte brillanti di Silente e nel frattempo la folla attorno continuava a crescere..
“Tutto qua? Pensavo che avesse un’opinione più ampia della situazione visto che lei ci sta dentro fino al collo dopo il fallimento dell’organizzazione della coppa”.
“Prima di tutto, non sono tenuta a condividere le mie opinioni con un quattordicenne che non ha la minima idea di cosa sta parlando e ,secondo, l’organizzazione della coppa non è stato affatto un fallimento. È andato tutto liscio fino a quando a dei fanatici non è venuto in mente di fare gli spiritosi..”.
“E come mai una grande Auror come lei ,con la sua squadra di maghi famigerati non è riuscita a portare ordine in poco tempo e a fermare un pugnetto di fanatici?”.
Aryana sgranò gli occhi stupita. Si domandò come osasse quel ragazzino rivolgersi in quel modo ma poi si ricordò da che razza di famiglia veniva e tutto le fu molto più chiaro..
“E invece tuo padre dov’era, Malfoy? Mentre io e la mia squadra facevamo il nostro lavoro credo di aver scorto i suoi occhi glaciali sotto uno di quei cappuc…”stava per concludere Aryana ma venne interrotta.
“Silente, vedo che non sei cambiata di una virgola: sempre la solita arroganza,le solite folli illazioni, persino contro chi non si può difendere..”esclamò Severus Piton,facendosi largo tra la folla.
“Piton, vedo che anche tu non sei cambiato per niente. Non hai ancora scoperto gli straordinari effetti che ha lo shampoo sui capelli !”.
Risate generali. Harry, Ron e Hermione si scambiarono sguardi complici,per poi rifissare lo sguardo sul confronto in corso.
“In ogni caso il ragazzo si sa difendere benissimo..è degno figlio di suo padre..Lucius..il tuo caro amico,no?”concluse Silente, rivolgendosi a Piton.
“Chi è amico mio non ti deve interessare”.
“Oh, per carità non volevo di certo violare la tua privacy. In effetti più che d’amicizia parlerei di vincoli. Sai, non è così facile uscire da certe frequentazioni..ne sa qualcosa anche Karkaroff..”.
“Ma come si permette..Cosa vuole insinuare?”esclamò Malfoy inviperito.
“Malfoy,sono venuto a sapere del tuo piccolo incidente con l’ Ippogrifo lo scorso anno..Molto coraggioso da parte tua” disse Aryana tra le risatine dei presenti. “Dimmi un po’, correrai dal tuo paparino a lamentarti anche questa volta, non è così?”.
“Senti chi parla,Silente. Dopo anni di silenzio ti fai rivedere per correre sotto le sottane di tuo padre ma ,hai ragione, anche io mi sarei nascosto dopo quella figuraccia alla Coppa”.
“Ti vorrei ricordare che io quella sera non ero in servizio e comunque tu hai ben altri motivi per cui andarti a nascondere ,non hai bisogno di metterti nei panni di altri, e specialmente nei miei…non te lo puoi permettere”.
“Oh già, mi ero scordato che bisogna inchinarsi davanti alla regina, perdonate maestà. I tempi sono cambiati, Silente. Adesso non sei più nessuno. Ti sei goduta quei pochi momenti di gloria e poi sei scomparsa..Cos’è avevi paura?”.
“Paura di chi? Hai la memoria corta,Piton. Quando me ne sono andata io ,era già tutto finito. C’era solo da ricostruire. E poi aspetta.. meglio scomparire che non essere mai esistiti”.
La faccia di Piton divenne verde-violacea ma Aryana rincarò la dose:  “Semplicemente perché non mi sono fatta vedere, non significa che sono scomparsa. Ho continuato a lavorare per il Ministero, a vincere premi e a vendere milioni di libri in tutto il mondo. Tu invece che cosa hai fatto? Oltre che sbavare per la cattedra di Difesa,s’intende”.
D’improvviso Piton estrasse la bacchetta ,pronto a colpire. Fu fulmineo, nessuno sarebbe stato in grado di parare il colpo..
Nessuno, tranne Aryana Silente. Per tutta risposta,l’Auror alzò semplicemente il braccio e dalla sua mano si materializzò uno scudo celeste ,formato da un liquido fluido e semi trasparente. Non aveva neanche estratto la bacchetta..veramente, non si era neanche mossa. Aveva semplicemente alzato il braccio. Tutti rimasero incantati. Piton,impietrito.
“Vedo che nonostante siano passati parecchi anni non hai ancora imparato a distinguere con chi puoi e con chi non puoi batterti” esclamò chiudendo la mano e ,di conseguenza, facendo scomparire lo scudo. Alzò i tacchi e scomparve. La stessa cosa fece un Piton più pallido del solito.
Harry, Ron e Hermione rimasero attoniti nel corridoio, scambiandosi occhiate eloquenti. Nelle loro menti un unico pensiero: Aryana Kendra Arya Saphira Silente era la degna figlia di suo padre.

                                                                                       ***********

“Harry Potter” pronunciò una costernata Aryana Silente,leggendo il bigliettino sbrindellato appena uscito dal calice.
Migliaia di occhi si voltarono verso la figura del piccolo mago che sembrava sorpreso quanto gli altri.
Aryana scambiò uno sguardo breve ma eloquente con suo padre. Il messaggio era inequivocabile:la vita di Harry era in serio pericolo.
Centinaia di interrogativi rimbombavano nella sua mente ma, come le era stato insegnato, quello era il momento di agire ,non di scervellarsi. Con pochi eleganti balzi prese Harry per un braccio e lo trascinò davanti ad Albus che lo indirizzò verso una stanzetta adiacente la Sala Grande,dove attendevano i campioni.
Mentre i presidi delle altre scuole ,accompagnati da Bagman,Crouch e buona parte del corpo docente, seguirono Harry nella saletta, Aryana e suo padre si trattennero per un attimo fuori.
“Che cosa vuol dire tutto questo?” chiese l’ elfo preoccupatissimo.
“Non lo so. Per adesso dobbiamo accertarci che Harry dica la verità..ci siamo capiti? Sai quello che devi fare”concluse spiccio Silente, accompagnando Aryana dentro la sala semi buia tappezzata di quadri e tappeti.
Harry era alle prese con un eccitatissimo Ludo Bagman e la restante parte dei presenti divisa tra chi si corrucciava e chi era infuriato.
“Come hai fatto ad ingannare la linea del tempo, Potter?Ti decidi a dirmelo o devo estorcertelo con altri metodi?!”disse mellifluo Piton, estraendo la bacchetta.
“Non credo che ce ne sia bisogno ,Severus”intervenne Albus Silente, scansando educatamente il professore di Pozioni.
“Fatti da parte. Questo compito non è di tua competenza”tuonò Aryana,rivolgendosi a Piton, e ,dopo avergli lanciato uno sguardo di disprezzo, si piazzò dritta di fronte ad Harry.
Lo portò all’angolo della Sala mentre gli altri ricominciarono a litigare fra di loro,accusandosi vicendevolmente.
Non disse assolutamente nulla, si limitò a fissare Harry esattamente come durante il loro primo incontro e ,proprio come quella volta, Harry sentì quella sensazione sgradevolissima. Un brivido lo percorse da capo a piedi per un paio di secondi, fu breve ma intenso. Aryana distolse lo sguardo e, come se nulla fosse, lo riportò dagli altri. Dopo andò a sussurrare all’orecchio di suo padre: “Dice la verità. Non è stato lui”.
Uno scombussolatissimo Harry assistette attonito al resto degli avvenimenti di quella sera, con in testa solo quei due immensi e magnetici occhi verdi.
                        
                                                                                        ************

Poche ore dopo - Studio di Silente


“Papà ma non lo capisci?Sta succedendo qualcosa di terribile! Piton e Karkaroff insieme, adesso il nome di Harry che esce dal calice..queste non sono coincidenze è tutto collegato. Il torneo va annullato e subito. Non m’importa cosa dice Caramell. Qui c’è in gioco il futuro di Harry, che ti vorrei ricordare è già in pericolo di per sé” urlò Aryana Silente nell’ufficio del preside.
L’orologio segnava le quattro del mattino. Era appena finita una riunione sfiancante con gli organizzatori, Crouch, Bagman e i presidi delle altre scuole. Le regole imponevano che il Torneo continuasse senza ulteriori indugi, perciò Aryana si attenne a quello ,ma adesso che si trovava sola con suo padre poteva mostrare liberamente tutte le sue angosce e paure.
“Aryana, so cosa vuoi dire, ma in realtà è meglio così,giocare a carte scoperte e vedere quello che succede”.
“Ma così non è giocare a carte scoperte!Chi c’è l’ ha messo il nome nel calice? Perché? E soprattutto come? La mia linea del tempo è infallibile, su questo non ci sono dubbi..”.
“Bhe allora qualcuno sopra i diciassette anni ha messo il nome di Harry nel calice, sperando che..”.
“Morisse. Già, perché è questo quello che succederà. Non ha l’esperienza, non ha la conoscenza, non ha le carte in regola per partecipare a questo Torneo. Tra l’altro, visto con chi abbiamo a che fare, ho motivo di credere che i due presidi aiuteranno i loro campioni in ogni modo possibile e immaginabile”.
“Aryana, a proposito di questo, Karkaroff e Piton sono puliti. Io mi fido di loro”.
“Beh, io no. Il mio lavoro è non fidarmi delle persone ed è quello che farò. Li terrò d’occhio, contaci. E la stessa cosa vale per Harry. Non permetterò che gli accada niente”.
“Aryana, nessuno vuole questo. Stai tranquilla”.
“Stanno succedendo cose troppo strane dal mio ritorno, papà. Sono stata via troppo a lungo..”.
“Già. Ma adesso sei tornata per restare..”.
“A proposito, quando potrò farlo venire?”.
“Quando finirà il torneo o ancor prima”.
“Vorrei andarlo a trovare ma non posso muovermi di qua con quello che è successo stanotte e tutta la bufera attorno al Ministero”.
“Gli scriveremo. Anche a me manca moltissimo”.
“Non sai quanto, papà, non sai quanto..” sussurrò, trattenendo a stento le lacrime.
Tutti i suoi peggior incubi si stavano avverando, segni quanto mai chiari erano stati lanciati , pronti ad essere colti, ma mai Aryana si era sentita cos
ì impotente..
  
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