30.
Castiel
sorrise compiaciuto e riprese il suo pugnale per terra guardando Allison con
espressione quasi fiera. Dalla notte in cui sosteneva di aver sognato il
futuro, la donna si era impegnata tantissimo ed era diventata capace di gestire
ogni aspetto del suo potere in sole due settimane. Lui non sapeva cosa avesse
visto di preciso – lei non aveva voluto dirlo, sostenendo che era tutto molto
confuso – ma qualunque cosa fosse, era servita da stimolo e le aveva dato la
giusta spinta. Aveva perfezionato il volo, aveva imparato ogni tipo di sigillo,
aveva imparato a dosare la sua energia, a tenere sotto controllo la sua grazia.
Le emozioni non erano più un ostacolo o un pericolo, ma un punto di forza che
le permetteva di esprimersi al massimo.
Quando
le aveva chiesto cosa le avesse fatto cambiare idea riguardo al suo essere un
Arcangelo, aveva risposto che non l’aveva cambiata e che sperava ancora di
poter tornare a essere semplicemente Allison la cacciatrice, ma visto che non
poteva cambiare quello che era successo, allora tanto valeva accettarlo e usarlo
per proteggere le persone che amava.
Ogni
giorno parlava al telefono con la piccola Hope, con Elijah, con Matt e Hayley e
con il resto della famiglia Mikaelson, ma non era mai tornata a New Orleans
durante quel lungo periodo di allenamento. Castiel doveva ammettere che, per
quanto molte cose degli Originali non gli piacessero, si erano rivelati tutti
incredibilmente di supporto e avevano fatto il possibile per non distrarla.
E ora
lei era pronta a tornare da loro, a tornare da quel marito che amava così tanto
da non sembrare possibile, da quel fratello redento che sapeva scaldarla con i
suoi abbracci, in quella città che non le piaceva ma che, volente o nolente,
era la sua casa oramai. E da quella dolce bambina che la faceva sorridere, che
credeva in lei e in cui lei credeva.
La sua
partenza era prevista per il giorno seguente, ma in realtà sarebbe andata un
po’ diversamente. Fu Marcel a telefonarle, e le sue notizie gettarono un velo
di terrore su tutti i progressi che avevano fatto. Le comunicò che Hope era
posseduta da Inadu, da dodici ore circa e le comunicò che Klaus e Elijah si
erano lanciati all’attacco radunando tutto l’esercito di quella maledetta
decidendo che lo avrebbero fatto saltare in aria.
“Distruggere
il suo esercito non risolverà nulla” disse lei afferrando la sua giacca.
“Ci farà
guadagnare un po’ di tempo. Allison, devi tornare, per Hope ma anche per Elijah
e Klaus, si faranno ammazzare. Credimi, Inadu e il suo esercito non scherzano.
Hai visto cosa è successo ad Elijah, è quasi morto.”
Allison
annuì guardando Castiel che le fece un cenno di assenso. Sembrava volerle dire
che era pronta, lei ci si sentì. “Dove li hanno radunati?”
“Alla
palestra. Se i miei calcoli sono giusti, stanno per fare la loro mossa proprio
ora.”
“Ci vado
subito” riattaccò e fece un grosso respiro dando una rapida occhiata a Dean e
agli altri appena tornati. “Cass.”
“Li
aggiorno io. Tu vai, noi ti raggiungeremo in auto.”
Lei
annuì, poi volò via.
***
“Nessuno
minaccia la mia famiglia. Nessuno!” Klaus spezzò il collo di uno di quei
perfetti soldatini e deglutì a vuoto digrignando i denti. “Ditemi come liberare
mia figlia da quella possessione e forse vi lascerò vivere.”
Qualcuno
rise, dal fondo della sala e avanzò con passo sicuro fino a guadagnare quasi il
centro. Guardò in alto, verso Klaus ed Elijah e battè le mani. “Sempre così
teatrali voi Mikaelson.”
Elijah
scosse il capo. “Dominic” gli disse. “Proprio non ne vuoi sapere di rimanere
morto, vero?”
“Sono il
braccio destro del male che credete di poter combattere e a differenza vostra,
lei è leale. Uccidi il mio corpo e lei lo riporterà in vita.”
“E che
succedesse” parlò qualcun altro e sia Elijah che Klaus si guardarono intorno.
Conoscevano quella voce, il maggiore dei Mikaelson meglio di chiunque altro.
Dominic sembrava ricordarla anche, perché abbassò gli occhi cercando di non
tradire emozioni. “Se non rimanesse più nulla da riportare in vita?”
“Allison
Morgan!” esclamò il braccio destro di Inadu. “La cavalleria è arrivata” si
voltò a guardarla e rimase immobile mentre lei avanzava verso di lui, gli altri
si fecero di lato per farla passare. Una strana sensazione di timore si fece
largo tra i presenti. Si iniziò a respirare nell’aria, i fratelli Mikaelson si
guardarono per un istante, poi tornarono a concentrarsi su Allison. Emanava
un’energia ancora più forte di quella che si poteva percepire quando era
partita più di un mese prima, il suo corpo e i suoi occhi non tradivano alcuna
paura né alcuno smarrimento. Sembrava avere il pieno controllo di tutto e
Elijah sorrise mettendo le mani nelle tasche.
Lei
ricambiò il sorriso per un istante, poi tornò a concentrarsi su Dominic.
“Potresti farmi un favore? Di’ a Inadu che le suggerisco di trovarsi un nuovo
corpo, o meglio ancora di sparire. Se rimarrà sarò costretta ad ucciderla ma la
scelta è sua. In ogni caso ha solo ed esclusivamente stanotte per lasciare
Hope; quando il sole sorgerà, se mia nipote non sarà libera, sana e salva con
la sua famiglia, mi assicurerò che il tuo leale capo sparisca dalla faccia
della terra, di lei non rimarrà neppure uno sbiadito ricordo. Sai dove trovarmi
quando avrai la tua risposta” gli toccò la fronte e Dominic sparì. Si sollevò
un vociare agitato, Allison alzò gli occhi verso suo marito e suo cognato. “Che
ne dite di qualche fuoco d’artificio?”
“Oh a
noi piacciono i fuochi d’artificio.” Klaus annuì. “Dobbiamo forse coprirci gli
occhi?”
“E
perdervi lo spettacolo?” Allison scosse il capo. “No, non fatelo” allargò le
braccia e dal suo corpo si irradiò una luce brillante. Pochi secondi e
dell’esercito di Inadu non rimase più nulla.
***
“Ciao
guerriera” la salutò Klaus stringendola in un abbraccio veloce. “Grazie di
essere venuta.”
Lei ricambiò
la stretta, sentì il corpo del suo amico ibrido tremare, di tensione suppose, e
paura per le sorti di sua figlia. “Hope viene prima di ogni altra cosa, avreste
dovuto telefonarmi subito.” Si strinse forte a Elijah quando la raggiunse, e
lui la baciò accarezzandole con dolcezza i capelli.
“Chi è
stato ad avvertirti?” le domandò, gli occhi scuri fermi dentro quelli nocciola
della donna che amava più di ogni altra cosa al mondo.
“Marcel”
replicò lei, rendendosi conto solo in quel momento che neppure Hayley le aveva
telefonato. O Matt... “Dove sono Hayley e mio fratello?” domandò. “Stanno bene?”
“Da quel
che ne sappiamo sì” suo marito si allontanò poco ma le prese la mano. “Inadu li
ha fatti prigionieri. Non abbiamo ancora capito perché. Non vuole ucciderli,
altrimenti lo avrebbe già fatto, ma non li lascia neppure andare.”
“Vuole
attirare la mia attenzione” ragionò Allison. “Mio fratello e la mia migliore
amica prigionieri, Hope posseduta. Sa che andrò a liberarli, tutti e tre.”
“Cosa
potrebbe mai volere da te?” le chiese Klaus. “Ha già il tramite che tanto
desiderava: la mia Hope.”
“Vuole
il mio potere. Aggiunto a quello di Hope la renderebbe un essere imbattibile.”
“Può
prenderlo?” Elijah cercò il suo sguardo. Lo trovò sicuro come mai prima.
“Non
credo” Allison scosse il capo. “Anche se per assurdo ci riuscisse, non penso che
sarebbe in grado di gestirlo. È troppo persino per me in alcuni momenti, e io
ci sono nata così.”
Klaus
annuì. “Ne hai il pieno controllo ora? Del tuo potere?”
“Sì ce l’ho.
Ho il pieno controllo di ogni cosa.”
“Bene!”
esclamò l’ibrido. “Quindi cosa facciamo per riprenderci i nostri familiari?”
“Voi
nulla, al momento” Allison respirò a fondo. “E io neppure fino a quando non
avrò un quadro completo di tutto. So che hai paura” disse rivolta al suo amico.
“Ma Hope è il tramite perfetto, Inadu ha bisogno di lei e non lascerà che le
accada nulla. Quanto a Hayley e a Matt invece, prima riusciamo a liberarli e
meglio è. Sapete dove sono?”
Elijah
annuì. “Vuoi andare da loro?”
“Sì, è
esattamente quello che voglio fare. Devo vedere cosa succede per sapere come
combatterlo.”
“È
pericoloso, Allison. Tu sei potente, ma anche Inadu lo è.”
“Suppongo
che sarà uno scontro alla pari allora” donna prese una delle mani di Klaus e
strinse più forte quella di Elijah. “I Winchester sono in viaggio per
raggiungerci, ora vi manderò alla tenuta, e andrò a fare ciò che devo. Fidatevi
di me, okay?”
“Lo
facciamo sempre” le disse Elijah. Lei li spedì a casa, poi volò esattamente
dove voleva andare.