La cittadella

di Rose Heiner
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 LA CITTADELLA
C'era una volta una terra
dove tutti erano benvenuti,
dove il sole non tramontava mai.

Terra che è così lontana da me.
 ma il mio cuore non l'ha scordata,

perché tra quegli immensi prati
 
un tempo correva
una giovane donna, audace e spensierata,
una giovane donna che fui...

Ah che paese era il mio!
Spianata si ergeva la valle
dove i fiumi sussurravano nel verde

e gli alberi, compagni d'avventura
orgogliosi crescevano nei boschetti
danzatori al vento del mattino.
 
E ancora più distante
 ecco un laghetto solitario,
che le bambine andavano a trovare

per parlare da sole alla cascata,
che paziente ascoltava
e mormorava contenta.

Poi tra i monti, sempre illuminata
spuntava timida la cittadella
delle feste e delle locande,

La cittadella di pietra e dei balli paesani,
delle castagne calde,
dei sentieri sterrati.

Quella, fatta d'alberi e terra, che fu la mia casa, 
quella dai fabbri miei padri
e le lavandaie mie madri.

Mai più bel posto m'accolse...




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