Sopravvivere al caldo
estivo
Zootropolis,
metà di giugno, tarda
mattinata.
Il
caldo si era già fatto insopportabile
dalle prime ore del mattino, figuriamoci col passare delle ore cosa
avrebbero
dovuto sopportare gli abitanti della metropoli.
La
loro fortuna (o sfortuna, dipende dal
punto di vista da cui la si guarda) era legata alla composizione ad
ecosistemi
della metropoli e quindi , tutti avevano un loro personale metodo di
affrontare
il caldo estivo.
Tra
i posti migliori in cui cercare
refrigerio c’era tutto il quartiere di Tundratown ,
rigorosamente sotto zero
per tutto l’anno.
Casualmente
, i visitatori più frequenti
da quelle parti , col caldo incombente , erano i predatori dotati di
una folta
pelliccia.
Avrebbero
preferito subire il vento glaciale
piuttosto che rinunciare alla loro folta e magnifica pelliccia.
Poi
ci si poteva rinfrescare con l’aria
condizionata all’interno dei numerosi edifici di Downtown ,
non proprio
accessibili visto che , in tanti , grandi o piccoli che fossero ,
avevano avuto
la stessa idea... e quindi si sarebbe dovuto affrontare un ecosistema
all’interno di un ecosistema.
Locali
pieni come uova , sbalzo termico
tra l’interno e l’esterno insostenibile e stress
dovuto ai precedenti punti ai
massimi livelli.
Non
sto qui a sottolineare le condizioni
igienico-sanitarie in cui versavano certi posti...meglio non pensarci.
I
più audaci , quelli alla ricerca
dell’avventura fuori porta , avrebbero potuto inoltrarsi
attraverso il
distretto di Rainforest , alla ricerca di un angolo fresco in cui
riposarsi un
po’ , a patto di resistere ad umidità e zanzare
che assalivano gli ignari
visitatori i quali erano impreparati a queste visite.
A
Little Rodentia , più precisamente in
periferia , invece , quella che era una semplice pozza
d’acqua per un elefante
o un ippopotamo , era diventata , invece , un enorme specchio
d’acqua ,
liberamente accessibile.
Questo
“mini lago” era diventato meta di
numerosi roditori i quali , vista la disponibilità del posto
, avevano deciso
di godersi a pieno la giornata soleggiata , all’ombra di una
copertura (che
altro non era che uno di quegli ombrellini da cocktail) e con un bel
drink
rinfrescante da sorseggiare...
Intanto
, quella stessa mattina , come
in tante altre occasioni , si intravedevano , nella hall della centrale
di
polizia di Downtown , una coppia di agenti.
Da
una parte , una coniglietta , già
pronta all’azione e pronta a spaccare il mondo , se fosse
stato necessario ,
indipendentemente da quello che le si sarebbe presentato davanti.
Semplicemente
un carro armato
indistruttibile , iperattivo e inarrestabile...ma in formato mini.
Dall’altra
parte , invece , un portatore
sano di rossa pelliccia che , nonostante il suo muoversi lento e
pesante , era
riuscito a strascicarsi fino all’interno della struttura ,
trovando un po’ di
refrigerio dalla calura estiva.
“Carotina
, lo sai che se non dormo
almeno 18 ore al giorno , divento veloce quasi quanto Flash...ho i miei
tempi!
Non
puoi irrompere in casa mia alle sei
del mattino e pretendere , senza neanche un bel caffè , che
io sia attivo e
pimpante come te...sono un animale delicato,io!” disse la
volpe , atteggiandosi
ad attore consumato qual’era.
“Ah
ah ah...ma che simpatica volpe che
abbiamo qui” rispose la coniglietta.
“Non
sembravi dello stesso parere ieri
sera quando , a turno finito , ci siamo ritrovati a giocare a freccette
col tuo
amico Finnick...d’accordo passare la serata a bere qualcosa e
farsi due risate
in compagnia...ma finire alle tre del mattino no...non va proprio
bene!”
terminò la frase Judy , fissandolo , riducendo gli occhi a
due fessure.
“Noi,
agenti del ZPD , abbiamo un
compito da svolgere...ed è quello di prot...”
“...proteggere
e servire...si, lo so ,
Carotina , lo so” terminò la frase Nick ,
accompagnando il tutto con un ampio
sbadiglio
“Sai
, non capita mai che io e il mio “figlioccio”
riusciamo a vederci lontano dagli affari...e ancor meno adesso che sono
entrato
in polizia , vista la natura di alcuni impegni che ha...”
“Ma
non mi dire...” rispose la
coniglietta.
Mentre
quei due erano impegnati a
discutere riguardo la sera passata , una voce tuonò nella
hall.
“Hopps!
Wilde! Nel mio ufficio...SUBITO!”
Era
il capitano Bogo...e sembrava anche
particolarmente infastidito
“Ehi
Nick...chissà cosa sarà successo
oggi...il capit...”
Stava
per terminare la frase quando Judy
, voltandosi , notò che Nick era sparito dalla sua vista.
Provò
a guardarsi attorno e...niente.
Nessuna traccia della volpe.
Si
rivolte al paffuto ghepardo della
reception , Clawhauser , che , impegnato nelle sue
“faticose” attività , si era
accorto a fatica della coniglietta.
“Ehi
, Clawhauser! Buongiorno!”
“Ciao
Judy , buongiorno anche a te!
Visto che caldo oggi?”
“Non
me ne parlare... ma senti...tu ,
che tutto senti e tutto vedi , per caso hai notato che fine abbia fatto
Nick?”
“Eh
no...mi dispiace. Lo sai che ho
occhi solo per voi due , ma stavolta ero impegnato a compilare dei
rapporti e
non ci ho proprio fatto caso”
Clawhauser
impegnato sul serio a lavorare invece che
darsi alla pazza gioia con ciambelle e la musica di Gazelle?!
No non ci
crederò mai!
E poi cosa
intende con “ho occhi solo per voi due”?
Mah...chissà.Non
è il momento di approfondire
Judy,una
volta ripresa dal pensiero ,
salutò l’addetto alla reception e provò
a contattare Nick al cellulare.
“Ceetahphone.Messaggio
gratuito.L’utente da lei
chiamato non è raggiungibile.”
Dove
diavolo sarà andato a finire? Possibile che sia
corso via così forte da non essere raggiungibile?
E poi
perché penso a cose così stupide?
Rimase
perplessa la coniglietta che ,
nel frattempo , aveva raggiunto l’ufficio del capitano.
“Capitano...è
permesso?”
“Oh
, avanti Hopps...” disse il bufalo ,
alzando la testa dalla scrivania.
“E
Wilde?”
“In
verità , signore , siamo arrivati in
centrale insieme e , all’improvviso , in un attimo ,
l’ho perso di vista.
Nemmeno
Clawhauser ha notato dove sia
andato a finire”
“Oh
davvero? Bene...appena rimetterà
piede qui dentro , lo sbatterò a dirigere il traffico per un
mese intero , all’ora
di punta , a Savana Central!”
La
coniglietta lo guardò perplessa per
qualche attimo e , contemporaneamente , immaginava una volpe ottusa che
si
scioglieva lentamente al sole , al caldo della divisa e della sua folta
pelliccia.
Dovette
trattenere una risata e nello
stesso momento,il capitano riprese a parlare.
“Siete...anzi
, sei stata convocata qui perché
ci sono state numerose segnalazioni riguardo ad un venditore di
ghiaccioli che
si aggira per le strade della città.
Siamo
sicuri che non ci sia Wilde dietro
tutto questo?” chiese sospettoso Bogo.
“Ma...Capitano!
Le ricordo che l’agente
Wilde presta servizio presso il ZPD.Non si abbasserebbe mai a fare
questo...di
nuovo!”
“D’accordo,Hopps...adesso
fuori di qui e
portami risultati al più presto”
“Sissignore!”
rispose la coniglietta.
Mentre
Judy stava per abbandonare la
stanza,il bufalo aggiunse
“Hopps,un’ultima
cosa. Dato che non
sappiamo chi sia il sospettato e dove agisca , dovrai fare
l’indagine in abiti
civili...e senza MEZZI del ZPD”
La
piccola leporide rimase impietrita ,
per poi iniziare lentamente a voltarsi in direzione del capitano
“In
abiti civili e senza mezzi? Col caldo
che fa la fuori?!”
“Hopps
, non protestare. Non abbiamo
altri indizi e basiamo tutto su queste segnalazioni.
Se
poi la cosa non ti va bene , c’è
sempre Wilde a cui puoi far compagnia sotto il sole cocente di Savana
Central...”
“D’accordo
signore.Provvedo subito.” Risposte
stizzita l’agente Hopps.
Accidenti.
Quel
testardo di un bufalo muschiato in che condizioni
deve farmi lavorare...cose da pazzi!
Intanto
, dopo essersi attrezzata
adeguatamente e aver messo dei vestiti comodi , composti da un paio di
comodi
pantaloncini e da una comoda camicetta per affrontare il caldo torrido
, si
incamminò verso la stazione della metropolitana.
Mai
scelta della coniglietta si rivelò
più...sbagliata.
Dal
suo arrivo in città pochi anni prima
, non aveva mai avuto bisogno di muoversi con i mezzi pubblici
perché il suo
appartamento distava a pochi isolati dalla stazione di polizia e quindi
, per questioni
di tempo e salute , preferiva incamminarsi verso la stazione piuttosto
che
aspettare la metro.
Aveva
fatto male i conti.
Judy
ha sempre creduto che i treni della
metropolitana fossero curati e ben tenuti come quelli che
l’avevano portata in
città.
Aria
condizionata , sedili comodi e
spaziosi , ballatoio panoramico per ammirare l’esterno e
porte su misura in
base alla stazza degli animali che si servivano del mezzo.
Quello
che si trovò davanti , all’interno
della stazione , era l’esatto opposto di quello che ricordava
dei mezzi su
ferro.
Più
che un vagone , sembrava un unico grosso
scatolone metallico , appoggiato su quattro ruote , le cui porte erano
di
dimensione unica , per tutti , traballanti , di un colore grigio scuro
mischiato a chiazze di ruggine ed altro materiale non ben definito ,
addobbato
da finestrini che ricordavano più di oblò di una
nave da crociera che le
aperture di un convoglio del genere.
Quando
la tenera coniglietta realizzò
che il mezzo si era fermato davanti a lei , era stata quasi travolta
dalla
folla di animali che , nel disperato tentativo di entrare ed uscire da
quel “mezzo”
l’avevano quasi travolta.
Riuscita
a sopravvivere dall’animalesca
orda barbarica che voleva accedere al mezzo , cominciò a
ragionare da dove
iniziare ad indagare.
Bogo ha
parlato di un venditore di ghiaccioli , quindi
potrei iniziare da quei posti in cui fa più caldo.
Savana
Central , Rainforest ,
Downtown , Little Rodentia...
Tundra Town
è da escludere...chiunque con un minimo di
sale in zucca non venderebbe del ghiaccio agli orsi polari...
Mentre
Judy ragionava sul da farsi , non
si era resa conto che il “vagone” si era
rapidamente saturato nel giro di poche
fermate.
In
un attimo , si ritrovò schiacciata
come una sardina in una scatoletta , tra una zampa posteriore di una
giraffa e
quello che sembrava il sedere di un ippopotamo
Speriamo
che non arrivino “profumi” dalla dubbia
provenienza!
Finalmente
riuscita ad evadere da quel
pezzo di ferraglia ambulante definito “treno
metropolitano” , la coniglietta ,
appena ripresa dal trauma del viaggio in metropolitana , si diresse
verso
Little Rodentia.
In
lontananza , mentre già si
riconoscevano nitidamente i confini del quartiere , riconobbe una
sagoma.
Tale
figura aveva una folta pelliccia
rossa , una elegante camicia verde chiaro, un paio di pantaloncini
verde
mimetico e un paio di occhiali da sole alla moda.
“NICK!”
esclamò Judy.
“Ma
che cappero ci fai quaggiù?! Ti cercavo
in centrale e tu sei scappato nel momento esatto in cui il capitato ci
ha
convocati!
E
per di più...ti metti a vendere
ghiaccioli!?!”
La
volpe , incuriosita dalla petulante
coniglietta , lasciò prima terminare il discorso alla
piccola ed arrabbiata
leporide , per poi esordire
“Questo
Nick deve essere un tipo
interessante , senz’altro , ma non corrisponde alla mia
persona” fece il
vulpide con tono accomodante
“Il
mio nome è Robin , signorina , molto
piacere” allungò la zampa per salutare la
coniglietta.
“Mentre
lei è la signorina...?”
“Hopps.Judy
Hopps”
Judy
, una volta realizzata la pessima
figura che aveva fatto , replicò al predatore
“D’accordo...lei
non è la volpe che
cerco , ma noto che , comunque , lei sta vendendo ghiaccioli senza
licenza ,
giusto?”
Wow,che
fortuna...l’ho beccato al primo tentativo
Pensò
Judy mentre si accorse che l’espressione
della volpe passò da incuriosita a pensierosa
“In
verità , la licenza non è in mio
possesso da del collega laggiù”
Fece
la volpe , indicando con la zampa
dalla sua destra.
La
coniglietta perse qualche secondo nel
cercare il suo “collega” nella direzione
indicatagli senza ottenere risultato
“Non
ho visto nes...” disse mentre
tornava alla sua posizione originale , accorgendosi che sia la volpe
che il suo
banco da lavoro erano spariti.
Dannazione...è
la seconda volta che una volpe mi frega
così.
Devo fare
più attenzione
Ma
stavolta la fortuna era dalla sua
parte.
Guardando
davanti a se , notò sul
pavimento delle gocce di liquido rossastro , lo stesso che , per quanto
ricordava , aveva usato Nick sciogliendo il ghiacciolo Jumbo , lo
stesso che
prese Nick nel giorno in cui si conobbero.
A
quel punto , col caldo che c’era , la
coniglietta decise subito di incamminarsi e seguire le tracce lasciate
dai
ghiaccioli , prima che il sole le facesse asciugare ed evaporare dalla
pavimentazione stradale.
Passo
dopo passo , metro dopo metro ,
chilometro dopo chilometro , arrivò piuttosto lontano.
Alzò
lo sguardo e vide che arrivò nei
pressi di un capannone...che le ricordava un posto in cui
già era stata.
Anzi...non
le ricordava.
Lei
già ci era stata in quel posto!
Lo
stesso posto dove andò a ritrovare
Nick , lo stesso in cui mise in gioco se stessa e la sua amicizia con
la sua
volpe...
Perché
non ci ho pensato prima!
Qua
è un ottimo posto per nascondersi...dopotutto, chi
passerebbe quaggiù?
Mentre
si osservava intorno , rizzò le
orecchie.
Aveva
sentito qualcuno parlare.
E
si incamminò di soppiatto in direzione
della voce.
Non
era un solo animale , ma erano due.
E per giunta volpi.
“...sai
, nei pressi di Little Rodentia
, ho intravisto una coniglietta che era piuttosto curiosa per i miei
gusti...aspetta,come
si chiamava...? Hope? Hopps?
Si,Hopps...Judy
Hopps.
Non
è che per caso la conosci?”
Questa
voce l’aveva già sentita.Ma dove?
Si,giusto!
Era quella volpe...quel certo
Robin
“Hopps?
Ma si,certo.
Lei
è la mia Carotina!”
Al
suono di quella parola , Judy subito
capì di chi si trattava.
Era
Nick.
Così
, forte del fatto che ci fosse Nick
, la coniglietta balzò fuori dal muro ed esclamò
“Polizia
di Zootropolis...tu , volpe ,
Robin.
Ti
dichiaro in arresto per vendita di
alimenti senza licenza!”
Le
due volpi si guardarono per
interminabili secondi...per poi scoppiare a ridere.
“Nick
ma cosa...e perché sei con questa
volpe?”
Con
tutta calma e con fare plateale ,
rispose
“Carotina
, lasci che ti presenti mio
cugino , Robin Wilde Hood”
Davanti
a questa risposta , il caldo
estivo divenne una fresca brezza marina di fronte alla bruciante
sconfitta e
tremenda vergogna che provava in quel momento.
Quasi
poteva sentire , al di sotto della
sua pelliccia , farsi lentamente rossa per l’imbarazzo di
quel momento.
“Ma
Nick , cavolo , avresti potuto
almeno avvertirmi in qualche modo...!”
“E
perdermi lo spettacolo di espressioni
che hai fatto in questo momento davanti a noi? Giammai!”
rispose il rosso ,
finendo il tutto con una grossa e grassa risata
“Beh
, cugino , tutti i torti questa
tenera coniglietta non ce l’ha...a me è sembrato
un po’ eccessivo , dopotutto.”
“Non
chiamarmi tenera” risposte Judy con
tono infastidito , anche se Robin era intervenuto a suo favore
“Dunque...signor
Wilde Hood...signor
Robin.Cosa la porta qui a Zootropolis ad infrangere la legge e a
vendere
ghiaccioli senza licenza?
Cosa
l’ha portata qui a rischiare la
galera?”
Le
due volpi si guardarono e, dopo un
sorrisetto di intesa , tirarono fuori da un minifrigo ben nascosto
sotto quel
ponte (chissà come lo tenevano in funzione) , una scatoletta
e lo consegnarono
nelle mani della coniglietta
“Credevi
che io me ne fossi dimenticato?
Buon compleanno , Carotina!”
La
coniglietta aprì la scatola.
E
i suoi occhi , in un attimo , si
fecero carichi di lacrime.
Era
una deliziosa torta gelato , dalla
forma di carota , ricoperta da glassa di color arancione e addobbata
con dei
canditi da tanti colori diversi.
E
sembrava proprio squisita all’apparenza.
“Nulla
togliendo a Gideon Gray , ma
avendo un mio parente in città , che ha un suo amico che
conosce un tale il
quale ha a che fare con...beh , in breve...TA-DAAAAH.
La
miglior torta di tutta la metropoli!”
Non
riuscì a finire la frase che Nick si
ritrovò nella stretta mortale di una coniglietta molto
molto...molto contenta
di quel semplice pensiero che quella volpe ottusa aveva avuto nei suoi
confronti.
Una
volta mollata la presa dal suo Nick
, si rivolse anche a Robin
“Robin
, la prossima volta che si trova
in città , me lo dica subito che conosce questa volpe
ottusa” concluse
indicando Nick.
“Ma
certo , agente Hopps , lo terrò
presente”
I
due si strinsero la mano e si
salutarono , guardando la volpe incamminarsi verso il centro.
Erano
rimasti solamente Nick e Judy , al
fresco , all’ombra di quel ponte e decisero di restare
lì ancora per un po’.
Ad
un certo punto , Nick , ricordandosi
della sua fuga dalla centrale chiese
“Allora
, Judy , cos’ha detto capitan
Bufalo Muschiato della mia assenza?”
Judy
non riuscì ad iniziare a parlare
che una voce , metallica , squillò dalla tasca dei
pantaloncini della
coniglietta.
Era
partita una chiamata dallo
smartphone di Judy.
“E
COSì WILDE TI ERI ORGANIZZATO TU PER
LA VENDITA DEI GHIACCIOLI SENZA LICENZA!!!
ADESSO
CHE TORNI IN CENTRALE TI FACCIO
VEDERE IO COSA FARCI CON QUEI GHIACCIOLI...!”
Angolo
dell’autore
Ehila,ciao
a tutti!
Questo
mix letale di caldo,stress,lavoro
e imprevisti è sempre in agguato e non accenna a fermarsi
Ma...come
già detto , non basterà questo
a fermarmi.
Con
l’estate alle porte , il sole e le
belle giornate cominciano a rientrare prepotentemente nelle nostre
routine e
quindi mi sono chiesto “cosa potrebbe mai succedere se , in
una metropoli come
quella , si cominciasse a soffrire il caldo estivo?”
E
quindi , in una oziosa domenica come
questa , giù a riversare tutto sul foglio digitale.
Nella
speranza che , tutto questo , non
sia pesante , troppo breve o ripetitivo.
Ringrazio
come sempre Plando , Redferne
e Sir Joseph Conrard per le recensioni dei precedenti capitoli
Un
grazie particolare a ShessomaruJunior
per aver messo la storia tra le ricordate e un grazie particolare anche
al
sopra citato Sir Joseph Conrard per averla inserita tra le preferite.
Questa
giungla urbana non ci
distruggerà.
Un
saluto generale a tutti , recensori e
lettori
Alla
prossima
Bye
Bye
Enzo89
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