Petunia ma profumo di Anemone
Medio Evo
il sole che brucia sulla pelle
in fiamme, spandendo profumi
densi, di paura infinita per
i ricordi che tristi
si depositano
come soffici guanciali
In estate;
Gli abbracci sono nelle voluttuose
forme aspre del tuo corpo,
silenzi di poca cosa
e grida del mondo,
bozze incomplete e ritagli furtivi.
Rievocazioni spezzate dal vortice dell’andare,
masticato e confluito
in un eterno tornare
in stagioni preziose,
nelle Indie profumate,
di dipinti e manoscritti che parlando di te,
iscrivono pietra nei passi che tormentato
lascio |