Buona
sera a tutti :) siamo in ritardo, lo so, ma eccovi il sesto capitolo
:) per il settimo siamo in lavorazione con molte idee :) grazie a
tutti e ricordate, se recensite avrete il prossimo capitolo prima :D
Sono
61 pagine quindi... enjoy! Hinata93 e DarkJessy vi salutano!
Kara:
*era ormai mattina e si alzò per prepararsi per una nuova
giornata. Fece le sue solite cose, ovvero vestirsi, incominciare la
sua routine di igiene quotidiana e recarsi da Lena, per non perdere
altro tempo e poterla svegliare, così da farla preparare. Non
stava di certo pensando al giorno prima, come se avesse rinchiuso i
ricordi in un cassetto e il suo subconscio non voleva di certo
rievocarli. A dir la verità era ancora assonnata e si addentrò
come uno zombie nel corridoio fino alla porta della stanza della
principessa.
Aprì
lentamente ed entrò, soffocando uno sbadiglio con la mano. Si
mise a sedere sul lato del letto vuoto e studiò il profilo del
viso addormentato della principessa. Spostò con delicatezza i
capelli che le coprivano il viso e percorse con le dita il contorno
della sua guancia* Lena? *chiamò
flebilmente per farla svegliare, sperando di non spaventarla e farle
avere il giusto risveglio rispetto al giorno prima.*
Lena:
*Quando Kara la chiamò si mosse stancamente verso la
voce* Mmh*
Disse cercando di infilare la testa sotto al cuscino. Non voleva
svegliarsi quindi, con gli occhi ancora chiusi ed il cervello ancora
addormentato, tirò Kara vicina a se facendola capitombolare
tra le sue braccia* Non
voglio alzarmi*
Disse. La notte precedente si era addormentata a fatica, un sonno
agitato, nervoso, disturbato. Si era svegliata svariate volte e, ogni
volta, prendere sonno le risultava difficile.
Strinse
gli occhi e mosse la bocca emettendo qualche mugugno stanco.* Ho
sonno*
Disse stringendo la povera Kara a se e sprofondando di nuovo nel
sonno.
Aprì
gli occhi quando una luce la colpì nell'occhio e vide il volto
di Kara così vicino al suo* Cos-*
Iniziò sollevandosi e facendo alzare la ragazza* Cosa
ci fai tu qui, nel mio letto per di più?*
Le chiese sconvolta. Perché Kara si era intrufolata nel suo
letto?
Come
era successo?*
Kara: *Non
si aspettò di certo quel comportamento. Le ricordò la
Lena che aveva sognato e si chiese se non stesse sognando in quel
preciso istante. Confusa, si fece trascinare da quella Lena
addormentata. La sua stretta salda, la portò tra le sue
braccia e Kara si sistemò, confortata dal tepore del suo
corpo. Stava per riaddormentarsi anche lei ormai rilassata dalla
situazione, ma dovette rialzarsi appena la sentì muovere.
Kara
si strofinò gli occhi con le mani e mugugnò qualcosa di
incomprensibile. Si schiarì la voce con un colpo di tosse e le
rispose, cercando di rimettere insieme i pezzi* Mi
sono svegliata, poi... *si
guardò* mi
sono vestita, quindi... sono andata a fare delle cose, ma quando sono
entrata qui avevo intenzione di svegliarti. Solo che poi mi hai
tirata verso di te, dicendo nel sonno che non volevi svegliarti e
quindi mi sono fatta convincere dalla tua te addormentata. E quindi
stavo per rimettermi a dormire anche io. Mi dispiace ta-... *la
sua frase fu interrotta da uno sbadiglio e si affrettò a
coprire la bocca con le mani. Chiuse gli occhi un po' lucidi dal
sonno e le guance erano di un lieve color porpora, però
l'imbarazzo non la fermò dal suggerirle qualcosa* possiamo
dormire per un altro po'? *Sembrava
che stesse per cascare a terra da un momento all'altro*
Lena: *Sconvolta
dalle parole di Kara si coprì gli occhi imbarazzata, non
sapeva di parlare nel sonno.* No
Kara. Non possiamo dormire un'altro po'. Forza alzati e procurami la
colazione nel tempo in cui mi vesto. Oggi verrai con me.*
Si alzò dal letto e si diresse in bagno per fare pipì.
Continuò a parlare attraverso la porta.* Dobbiamo
andare in un paese qui vicino e ho bisogno della mia schiava
personale. Inoltre*
tornò nella stanza* ho
bisogno che mi procuri il pranzo per me e per le guardie. Che ci
seguiranno. È una visita ufficiale quindi va a cambiarti con
qualcosa di più consono. Ti farò recapitare in camera
un vestito.*
Le disse andando nel suo armadio e scegliendo l'abito per la
giornata. Scelse un vestito nero, stretto in vita e largo sotto. Era
scomodo ma ne aveva bisogno per incutere rispetto.* Forza
Kara. Non abbiamo tutto il giorno. *Le
mise fretta, dato che la ragazza era ancora ferma sul suo letto.*
Kara:
*appena Lena andò nel bagno, si mise seduta sul letto e
aspettò come al solito i suoi ordini, ma aveva bisogno di
riposare un po'. Aveva ascoltato passivamente gli ordini della
principessa e ancora non aveva ben connesso le parole. Si accigliò
alla sua frase, perché era la prima volta che avrebbe dovuto
seguire Lena in via ufficiale. Di cosa si trattava?
Quando
Lena ritornò di là e sentì la parola pranzo,
un'espressione di disgusto accompagnò il suo viso, perché
la mente la portò nella direzione dei ricordi del giorno
prima. Ricordi che avrebbe voluto assopire nel tempo, ma al momento
non poteva. Mugugnò lamentosamente e prese il cuscino,
stringendolo in modo protettivo e protestando* Devo
proprio andare in cucina? *usò
i migliori occhi da cucciolo, ma Lena sembrava intransigente*
Lena:
*La guardò con il sopracciglio sollevato alla sua
domanda.* Si? *Le
chiese come una domanda anche se non lo era* Perché
ora non vuoi andare in cucina?*
Cercò di capire.* Avanti
Kara, non ho tempo per queste cose da bambina. Ho un compito da
svolgere oggi e dobbiamo essere efficienti. Forza va in cucina e
prendimi la colazione. Chiedi a Krex di preparare due cesti per il
pranzo.* iniziò
a togliere la camicia da notte * Inoltre
vai alle stalle e fa preparare la carrozza da viaggio.*
La vide ancora ferma. * Avanti
Kara! Non ho tutto il giorno! *Urlò esasperata. Che diavolo
aveva oggi questa ragazza?
*Quando
finalmente si mosse le fece l'occhiolino *Vedi
se riesci a rubare qualche cornetto, le cose che fa quel krogan con
le mani sono divine. *
Kara:
*Sistemò il cuscino e si alzò, per andare a fare le
commissioni che Lena le aveva assegnato. Purtroppo doveva farlo e non
poteva continuare a comportarsi in quel modo, anche perché
avevano poco tempo. Si recò verso la porta, ma prima di
girarsi completamente, sentì la frase di Lena e arricciò
il naso in un'espressione abbastanza nauseata.* Ewww *commentò,
andando via.
Passò
nella sua stanza e prese la giacca che doveva consegnare a Khalid.
Uscì fuori, recandosi alla stalla dei Wlok e ritrovò
Khalid che stava dando da mangiare ai piccoli* Ehi!
Buongiorno. *Salutò
Kara e il giovane si girò, con un gran sorriso* Cosa
ci fai qui? *le
chiese e Kara indicò la giacca* Noi
kryptoniani siamo di parola. *commentò
e Khalid si accigliò* scusami,
kryptoniani? *forse
non lo sapeva, eppure nel palazzo ormai la conoscevano tutti e le
voci erano girate nei corridoi* Come,
non lo sapevi? Eppure a palazzo i muri hanno orecchie. Non sono una
daxamita. *
- * Adesso
capisco perché sei così stramba. *Kara
gli diede una pacca scherzosa sul braccio* Comunque
non sono solo qui per questo. La principessa Lena vuole che le
prepari la carrozza. Deve recarsi ad un paese qui vicino. *e
Khalid annuì. Dopo un altro scambio di battute, Kara si
congedò e ritornò al palazzo.
Doveva
farcela, poteva farcela. Si recò a grandi falcate in cucina,
prontissima per fare quello che doveva fare, ma davanti alla porta,
fece qualche passo indietro e iniziò a girare sul posto,
camminando avanti e indietro -Adesso
entra e comportati come se non fosse successo nulla. Magari non ti
hanno neanche vista. Sì, non mi avranno vista- pensò,
autoconvincendosi dopo il baccano che aveva fatto. Entrata in cucina,
adocchiò il krogan che stava preparando alcuni biscotti.
Appena la vide, la sua bocca si trasmutò in un ghigno
divertito* Oh
ma guarda chi c'è. La bimba ieri si è
spaventata. *Tutti
i piani di autoconvincimento di Kara andarono in fumo e,
indispettita, iniziò a dare ordini* Prepara
due cesti per il pranzo. Ci sono più bocche da sfamare oggi. E
poi la principessa Lena vuole che le porti la colazione in stanza,
quindi mi serve un cestino possibilmente con i suoi cornetti
preferiti. *Krex
prese un piccolo cesto che iniziò a riempire, mettendo qualche
cornetto e commentò* Come
sei professionale biondina. Ma ti capisco, noi Krogan abbiamo tante
abilità e moooolto da offire. E' normale rimanere con la bocca
aperta. *il
tono allusivo di Krex, disturbò la sanità mentale di
Kara, che prese il cesto e si allontanò dalla cucina, mentre
alcune immagini vagavano nella sua testa inquieta.
Ritornò
da Lena, ma prima di bussare alla sua stanza, entrò nella sua
per prendere il vestito che le avevano dato. Sembrava stretto al
torso e Kara mugugnò infastidita. Odiava le sue spalle larghe
perché molti vestiti si incastravano e infatti aveva sempre
dovuto farsi aiutare da Lys sia per metterli che per toglierli.
Quando Lena aveva iniziato a farle indossare vestiti più
maschili, per lei fu una benedizione di Rao. Prese anche i sandali
che dovevano accompagnare il vestito e si recò alla porta di
Lena, bussando. Appena ebbe il permesso, entrò e posò
il cesto sul tavolo che usavano per mangiare*
Lena:
*Si chiese perché Kara avesse fatto quela faccia quando aveva
nominato il krogan ma lasciò perdere. Era una delle sue tante
stranezze. Si diresse verso il suo bagno e si sistemò prima di
indossare il vestito. Era dannatamente stretto in vita ma con questo
addosso riusciva ad incutere rispetto e timore. Sapeva che erano
necessari.
Si
truccò in maniera più pesante del solito, preparò
le carte di cui necessitava mettendole in una sacca e attese la
giovane. Quando sentì bussare le diede il permesso di entrare
e vide che stava imbandendo la tavola. Mangiò in rigoroso
silenzio, concentrata per quello che avrebbe dovuto fare quel giorno.
Quando
finirono di fare colazione Kara le chiese se poteva aiutarla a
vestirla.* Non
puoi farlo da sola?*
Le chiese scocciata. Quando Kara le parlò delle sue spalle
larghe sbuffò infastidita. Possibile che doveva disturbarla
anche per le cose più sciocche?
Le
prese la camicia e la sbottonò con fare efficiente e rapido.
Le fece cenno anche di togliere i pantaloni e quando Kara eseguì
i suoi ordini, si permise di far vagare il suo sguardo sul corpo
della giovane. Era tonico e bello da vedere. Si soffermò sul
livido presente sul suo fianco. Non era il livido che le aveva
procurato lei, quello era leggermente più sbiadito ed era
presente sul lato opposto. Si avvicinò a Kara e le passò
le dita sul punto offeso* E
questo?*
Le chiese confusa. Non era opera sua... che qualcuno avesse picchiato
la giovane e lei non gliel'aveva detto?* Chi
è stato?*Chiese
aggressiva* Chi
si è permesso di toccare la mia schiava senza il mio permesso
esplicito?*
Le domandò avvicinandosi a lei, i visi a pochi centimetri di
distanza* Chi
si è azzardato a toccarti Kara? Solo io posso farlo. Voglio i
nomi. Ora.*
Disse perentoria *
Kara:
*osservò il vestito di Lena e il modo in cui si era preparata
da sola nella sua indipendenza. Eppure pensava che l'avrebbe
aspettata. Fecero colazione in silenzio e ogni tanto Kara posava lo
sguardo sulla principessa e sul trucco scuro che risaltava ancora di
più i suoi occhi.
Erano
così estremamente affascinanti, ma al tempo stesso incutevano
il timore di un predatore, pronto a sbranare la sua preda.
Dopo
colazione, aveva anche paura di chiederle il favore di aiutarla a
vestirsi, infatti balbettò un po' nella richiesta, ma Lena
iniziò ad aiutarla comunque, anche se Kara cercò di
giustificare il tutto in modo inefficace come al solito.
Non
si aspettò della rapidità con cui le sbottonò la
camicia, non che le chiese di farlo, e intanto Kara si tolse i
pantaloni mentre Lena sembrava tenere il suo sguardo perennemente
addosso al corpo della kryptoniana.
Si
accigliò al tocco di Lena e la sua domanda le fece assumere
un'espressione interrogativa. Tirò la testa indietro a causa
della vicinanza dei loro visi e sgranò gli occhi all'iracondo
temperamento della principessa. Poco fa avrebbe voluto non vederla
arrabbiata con quell'aspetto minaccioso, ma ora quel suo modo di fare
l'aveva colpita in pieno. Perché? Perché si era appena
resa conto a cosa Lena si stesse riferendo, dopo un rapido sguardo
alla sua pelle.*
Oh... *emise
dalla sua bocca, sorpresa di trovare un livido* Quando
me lo sono fatto? *domandò
più a se stessa che a Lena, poi si ricordò di quando la
sera precedente aveva urtato il fianco sull'angolo del bancone della
cucina per scappare da ciò che aveva visto.* Sei
carina quando ti arrabbi e fai la possessiva, ma dovresti renderti
conto che sono un po' troppo imbranata. *Alzò
gli occhi al cielo, non riuscendo a tenere il suo sguardo su quello
di Lena* ieri,
sono scappata via dalla cucina, perché Krex stava avendo
un'intensa attività fisica con qualcuno. E non farò il
nome, maaa *prese
un grande respiro* sono
rimasta talmente sconvolta da urtare il bancone e poi sono scappate a
gambe levate. E quindi... niente.
Lena:
*Ascoltò attentamente le parole di Kara ed arrossì
quando la definì carina. Non voleva esserlo. Quando Kara
accennò a Krex rise. Rise talmente tanto da doversi portare la
mano alla bocca* Hai
trovato Krex e Vael? *Si
poggiò al muro e si piegò su se stessa nel tentativo di
mantenersi mentre continuava a ridere in maniera spropositata.* Ora
capisco perché hai fatto quella faccia schifata quando ti ho
chiesto i cornetti*
Si asciugò una lacrima. * E
hai sbattuto. Oddei non ho parole con te. Sei proprio imbranata.*
Le disse. Respirò a fondo per calmarsi.* Meglio
così. Non voglio essere costretta ad affermare la tua
appartenenza a me.*
Così dicendo si riavvicinò a lei.* Forza,
alza le braccia.*
Quando Kara eseguì le infilò il vestito. Notò
che le stringeva le spalle e si morse il labbro nel vederle così
definite. Dei, il corpo di Kara la faceva impazzire. Si trattenne dal
mordere la clavicola della ragazza così esposta e si schiarì
la gola imbarazzata dai suoi pensieri. Andò dietro di lei e le
alzò i capelli in una coda di cavallo. Voleva stuzzicarla
quindi si avvicinò al suo orecchio* Questi*
Soffiò* Dovresti
alzarli*
E così dicendo li tirò in una coda stretta e alta.
Quando
finì fu contenta della sua scelta. Il vestito abbracciava la
ragazza nei punti migliori. Le spalle toniche erano in vista, così
come i seni morbidi e coperti solo da un lembo di stoffa. La gonna
era abbastanza corta e esponeva le cosce lunghe e toniche.* I
vestiti da schiava ti stanno bene*
Le disse facendo scivolare una mano sul suo braccio con fare
civettuolo e mordendosi il labbro pensosamente.* Ora
però non abbiamo tempo da perdere. Forza, finisci di
preparare, dobbiamo andare
Kara: *Osservò
Lena ridere sguaiatamente e si imbronciò, totalmente offesa.
Sapevano tutti di Vael e Krex tranne lei e si ritrovò ad
essere presa in giro sia da Lena che da Lys. Teneva le braccia
incrociate e sospirò quando Lena si riprese e le disse di
alzare le braccia. Lo fece senza fare storie e si lasciò
aiutare a mettere il vestito, calandosi un po' per farselo infilare e
Lena lo tirò giù, facendolo scendere pian piano intorno
al suo corpo. Kara mosse le braccia perché si sentiva un po'
stretta e rabbrividì quando sentì la voce di Lena
troppo vicina al suo orecchio.
Si
lasciò osservare da Lena e mosse la testa scuotendola, facendo
oscillare la coda. Le sorrise sorniona e le rispose* Oh
non ci pensare neanche. Potresti prendere l'abitudine di vestirmi e
svestirmi e non è degno di una principessa. Preferisco
piuttosto la camicia. *parlò
normalmente, come se non volesse alludere ad altro* e
guarda qui... *osservò
Lena e si avvicinò a lei, posando una mano sulla sua guancia.
Strofinò il pollice sotto al suo occhio, come se volesse
togliere qualcosa* Prima
hai pianto così tanto dal ridere che hai rovinato il trucco.
E' tutto sbavato. Dovresti ritoccarlo mentre finisco di prepararmi e
andiamo. E soprattutto non dovresti ridere di me.*si
era avvicinata molto per vedere meglio il viso di Lena e incrociò
i suoi occhi* Però
ho apprezzato molto la tua preoccupazione, anche se parecchio
aggressiva. *si
allontanò, continuando ad avere lo stesso sorriso furbo che
aveva assunto prima, poi si voltò a prendere i sandali per
indossarli. Si mise seduta per facilitare la cosa e incrociò
tutti i lacci intorno la caviglia, sospirando di tanto in tanto
perché era veramente stancante.*
Lena:
*per un attimo pensò davvero che stesse per baciarla. Quando
si allontanò da lei Lena la guardò nervosamente.* Non
sono aggressiva e non sono neanche preoccupata. *Le
disse gonfiando le guance indispettita* semplicemente
non voglio che gli altri mi considerino debole. Tu sei mia e solo
mia. Quindi solo a me è permesso giocare col tuo corpo come
voglio. *Le
disse avvicinandosi a lei, che intanto era seduta sul suo letto, e
prendendole il mento tra le dita. La costrinse a guardarla e si
accovacciò in maniera tale da poterla guardare negli occhi.
*Ci
siamo capite?*
Le toccò il labbro con le dita indispettita.
Prima
di poter fare qualcosa si allontanò dalla ragazza.*Forza
andiamo. *Le
disse.
Arrivarono
nel cortile dove trovarono la carrozza e un paio di guardie già
pronte. Il capitano si inginocchiò a lei mostrandole i suoi
rispetti e lei accettò di buon grado. Si sistemò nella
carrozza seguita da Kara e fece segno ai suoi uomini di partire.
Il
viaggio fu silenzioso e pacifico, nessuno si azzardò ad
attaccare una carrozza recante il simbolo della famiglia reale.
Giunsero nel paese dopo quasi un'ora di viaggio che Lena passò
osservando il panorama dalla finestra.
Quando
si fermarono fece segno al cocchiere di essere pronta e quest'ultimo
si premurò di aprire la portella.
Scese
in maniera composta e regale le scale e venne subito accompagnata dal
capo del villaggio, un uomo anziano, con la barba lunga ed i capelli
bianco sporco.*
Mia
signora *si
inginocchiò lui con difficoltà. *
La
prego di alzarsi.*
Le rispose allora Lena. *
Mi
dispiace averla chiamata, mia signora.* L'uomo
si Sollevò aiutato da una giovane, probabilmente sua nipote.*
Non
si preoccupi. Mi dica piuttosto qual è l'urgenza.
*L'uomo
si toccò la barba nervosamente prima di dire a sua nipote di
preparare qualcosa per la sua ospite. *
Vedete,
mia signora. Il villaggio è attaccato dai predoni del deserto.
Abbiamo provato a resistergli*
l'uomo sbuffò esausto* ma
non siamo addestrati e non ne abbiamo le forze. So che voi siete
gentile ed amate il vostro popolo, mia signora. *
Le rivolse uno sguardo di pietà* E
so che potrete trovare una soluzione. Io confido in voi, così
come il mio villaggio. *Concluse
lui abbassando il capo in segno di rispetto.
Lena
si fermò a pensare qualche minuto. *Avete
degli uomini giovani? Potrei lasciare due delle mie guardie per
allenarli.*
Disse.
Il
volto dell'uomo si accese ricco di speranza. *Si
mia signora. Mio figlio e gli altri uomini saranno onorati di essere
addestrati dalle vostre reali guardie. Grazie. *
L'uomo si avvicinò a Lena e si inginocchiò per baciarle
la mano.
Lena
accettò la risposta e prese due dei suoi uomini, coloro che
non avevano moglie o figli da cui tornare e li lasciò alle
cure del capo villaggio.
Dopo
aver concordato con l'uomo gli ultimi ritocchi fu pronta ad andare.
Stava per salire sulla carrozza quando sentí i suoni dei
corni.
Capì
immediatamente ciò che stava succedendo. I predoni stavano
attaccando.
Prese
Kara e la trascinò dietro una casa con sé. *Proteggete
il villaggio*
urlò mentre portava la sua schiava al sicuro. *Nasconditi.*Le
disse guardandola. *Non
farti trovare. Non voglio perdere anche te.*
Disse le ultime parole poggiando una mano sulla sua guancia e
tirandola vicino* Resta
nascosta qui finché non tornerò va bene? Non sei pronta
per una battaglia *Le
disse. Prima di alzarsi e tornare nel pieno della battaglia guardò
la giovane un'ulteriore volta e, presa dall'adrenalina del momento si
chinò congiungendo le loro bocche in un bacio veloce e
desiderato.
Si
alzò di scatto dalla sua postazione non dando a Kara neanche
il tempo di riflettere su quello che aveva fatto.
Non
era il momento di pensarci. Doveva proteggere i suoi sudditi.
Corse
verso la battaglia trovando una spada lasciata a terra. Probabilmente
apparteneva ad uno dei predoni. Ne usò la lama per tagliarsi
la gonna*Meglio*
disse quando i suoi movimenti furono più comodi.* Squadrone.
Difesa. *
Urlò. Ringraziò Rhea per le lezioni di tattica e spada
che aveva preso da bambina. I suoi soldati la rispettavano e lei era
più che buona a dare loro degli ordini.
Lottò
contro uno dei predoni. Schivò il suo affondo e, come trovò
un'apertura, decise di sfruttarla. Affondò la lama nello
stomaco dell'uomo e lasciandolo morire.* Non
sono addestrati. Possiamo facilmente vincere.*
urlò agli uomini mentre si spostò più
centralmente. Voltò lo sguardo verso Kara e la vide ancora al
sicuro. Rilasciò un respiro tremolante pronta a combattere
ancora.*
Kara:
*La reazione al palazzo non la stupì. Lena era sempre talmente
impreparata nel sentirsi esposta, che doveva imporre comunque il suo
potere in un modo o nell'altro, per ora solo con le parole.
Quando
uscirono dal palazzo, Kara passò velocemente dalla cucina per
prendere i cesti del pranzo, mentre Lena si era recata alle stalle,
dove la carrozza era già pronta. Non la fece aspettare molto e
iniziò il lunghissimo viaggio. L'ambiente che vedeva dalla
piccola finestra della porta della carrozza, era sempre lo stesso.
Era arido e desertico, con degli alberi spogli che ogni tanto
uscivano fuori dal terreno.
Passò
il resto del tempo ad osservare quella finestra e di tanto in tanto
si voltava nel guardare Lena, che se ne stava in silenzio, anche se
il più delle volte ricambiava il suo sguardo.
Passata
un'ora, arrivarono al villaggio. Scesa Lena, Kara uscì dalla
carrozza e si guardò intorno. Il villaggio si trovava in un
punto inadatto. Non c'era acqua, non un'oasi vicino a bagnare i
terreni, ma solo un pozzo che sembrava fornire acqua a tutto il
villaggio. Osservò meglio la zona e riuscì a scorgere
del verde e fece altre supposizioni che andarono a sfumare, quando il
capo del villaggio iniziò a parlare. La situazione sembrava
difficile, in effetti non è che avessero molto. Di certo Kara
era realmente arrabbiata con questi predoni che andavano in giro a
derubare poveri villaggi.
La
soluzione, seppur semplice di Lena, avrebbe potuto funzionare. Kara
guardò i giovani del villaggio e sembravano molto robusti, con
la pelle imbrunita dal sole.
Stava
dietro di Lena, quando sentì un rumore che la allarmò.
Il villaggio era in attacco. Si fece trascinare dalla principessa,
che la nascose dietro un edificio per non farla vedere. Osservò
la preoccupazione del suo sguardo, il modo in cui dolcemente le
consigliava di fare quello che diceva, quasi con tono implorante,
perché ormai conosceva Kara e sapeva che il più delle
volte non era mai stata propensa ad eseguire perfettamente gli
ordini, non in quei casi. Osservò il viso di Lena, mentre si
alzava pronta per andare via, ma restò qualche secondo in più
del dovuto come se stesse pensando, ma a cosa? Finché decisa,
si chinò per posare la bocca sulla sua, in un bacio
frettoloso, pressando la bocca di Kara, finché non si staccò
e si voltò, lasciandola lì a pensare. Suonava come un
bacio di addio in caso sarebbe andato qualcosa storto e ciò
non andò giù a Kara.
Di
certo Kara non sarebbe restata con le mani in mano e quando se ne
andò per andare ad occuparsi dei predoni, Kara già
stava pensando a cosa avrebbe potuto fare con i dettagli analizzati
prima, mentre all'arrivo aveva osservato il luogo.
Restò
per un po' lì, finché Lena non si voltò di nuovo
per combattere, sollevata dalla vista di Kara che la osservava
dall'angolo del muro. Si ricordò di qualcosa che aveva visto
prima e completamente abbassata, si decise a muoversi. Attraversò
il basso muretto costruito lungo la casa, quasi come un recinto.
Arrivò vicino alla torre di guardia, che più che torre
sembrava una pedana rialzata. Alla base c'erano i resti di legna
bruciata e una pentola, probabilmente l'avevano usata per scaldarsi
mentre facevano la guardia e intanto avevano anche preparato qualcosa
da mangiare. Afferrò il cerchio di metallo e salì la
scaletta fino ad arrivare al punto più alto. I predoni erano
venuti dal lato opposto, quindi da lì aveva i loro visi ben in
vista. Alzò il cerchio di metallo verso Rao e mosse il raggio
in pieno viso dell'uomo più robusto del gruppo, accecandolo.
In effetti era l'unico che stava mettendo realmente in difficoltà
Lena e le guardie, tanto da essere riuscito a colpire con un colpo
contundente la testa di una di esse, e mentre aveva rialzato la sua
arma per colpire di nuovo la guardia, era in quel momento che Kara
intervenì. Il predone alzò il braccio per coprirsi gli
occhi e Lena non si lasciò scappare il momento, affondando la
spada nella morbida carne del suo collo, ponendo fine alla sua vita.
Kara fece la stessa cosa con l'ultimo rimanente, ma iniziò a
fuggire via quando vide la fine del suo compagno più forte.
Purtroppo per lui, fu preso alla testa da un raggio laser lanciato da
una guardia.
Kara
scese dalla piattaforma e commentò ad alta voce* Il
miglior stratega avrebbe lasciato in vita quel povero fuggitivo per
scoprire il loro covo.
Lena: *La
battaglia imperversava duramente e Lena si trovò svantaggiata.
Iniziava a sentirsi stanca ma non voleva dargliela vinta* In
posizione!*
Urlò. Avevano ucciso molti dei predoni ma erano rimasti quelli
più forti. Si diresse verso quello più grande, che già
stava combattendo contro una delle sue guardie mettendolo alle
strette quando vide che questo si portava la mano agli occhi come
accecato. Vide un'entrata e affondò la spada nel collo
dell'uomo uccidendolo a sangue freddo. Notò come l'ultimo
stesse cercando di fuggire ma non ebbe neanche il tempo di dire che
lo voleva vivo quando questo cadde a terra vittima di una delle sue
guardie. Si voltò verso la fonte della luce che aveva accecato
il capo degli uomini e vide Kara. Istintivamente corse da lei. La
raggiunse a terra e subito iniziò ad urlarle iraconda* Sei
per caso stupida? Ti ho detto di stare nascosta per un motivo.*
Urlò alla giovane. Come aveva potuto rischiare la propria vita
così?* Volevi
morire? Non sei pronta per una battaglia. Sei una dannata schiava non
un'eroina*
Camminò avanti ed indietro nervosamente. Si accorse che le
guardie la stavano fissando, irritate anche dal commento della
giovane. Le prese il braccio nervosamente e la trascinò dietro
la casa abbassando il volume della voce* Come
ho potuto pensare che per una volta, UNA DANNATA VOLTA, tu potessi
ascoltare i miei ordini.*
Spinse Kara fino a farla sbattere al muro, alzò la mano e le
diede uno schiaffo in pieno volto sconvolta.*Mi-
mi dispiace*
Disse pentendosi subito di ciò che aveva fatto. Massaggiò
la parte offesa della bionda prima di ricominciare a parlare* Ti
rendi conto che avresti potuto morire? Io-*
Si bloccò c'era mancato poco. Avrebbe potuto perdere la
ragazza senza neanche accorgersene. Non poteva accadere, non ora che
aveva capito cosa voleva da lei. Non ora che si stava avvicinando a
lei.* Io
non sono pronta a perderti, Kara*
Le disse. Tentò di trattenere un singhiozzo ma non vi riuscì
e, senza poter opporre resistenza iniziò a piangere. D'impulso
si avvicinò alla ragazza abbracciandola e posando il capo
sulla sua spalla. Si accorse di essere leggermente più bassa
della bionda anche se indossava i tacchi.* Non
posso perdere altra gente. *Disse
ancora, come se fosse un mantra.* Non
riuscirei a sopportarlo*
Continuò a piangere tra le braccia di Kara. Senza neanche
pensarci si avvicinò a lei baciandola. Era un bacio salato,
ricco di speranza e paura. Un bacio pieno di tensione, terrore e
nervoso.* Mi
hai fatto spaventare Kara. Promettimi che non lo farai mai più*
Le sussurrò, le labbra a pochi centimetri di distanza le une
dalle altre.*
Kara:
*Eppure nella testa di Kara le sembrava di aver fatto la cosa giusta.
Ne era sicura al cento per cento che, aiutando Lena da quella
distanza, non avrebbe corso pericoli in battaglia. Eppure Adesso si
ritrovava ad essere sgridata da Lena, come se avesse messo la sua
vita in pericolo. Aveva calcolato tutto, la distanza dalla battaglia,
i nemici totalmente occupati nel combattimento, non avevano usato le
loro armi a distanza e diede per scontato che non le avessero. Se le
avessero avute, avrebbe parato il primo colpo con il metallo perché
non si era esposta, coperta in parte dalla barricata della torretta.
Eppure
dopo tutto quello che aveva organizzato, si ritrovò con la
guancia pulsante, colpita dalla mano di Lena, e bruciava
incessantemente. Lena continuava a parlare, le parole fluivano come
un fiume e scorrevano mentre le accarezzava la guancia colpita. Si
rese conto di quanto avesse avuto paura di perderla, eppure Kara
aveva rimuginato a fondo prima di agire, l'aveva vista per un istante
in difficoltà e cosa avrebbe provato se la battaglia fosse
finita male? Infondo quel predone era il doppio di Lena. E se avesse
colpito lei? Sarebbe sopravvissuta come la guardia robusta che aveva
subito quel colpo, la stessa guardia che pochi minuti prima si
trovava a terra con la testa dolorante e contusa? Non lo sapeva.
La
strinse tra le sue braccia e, anche se confusa dagli avvenimenti
appena accaduti, ricambiò il bacio per farle capire che era
ancora lì. Annuì alle parole di Lena e le confessò* Ho
avuto paura anche io per te. E' per questo che sono intervenuta, in
modo da aiutarti anche se da lontano. Mi dispiace se tu creda che io
non abbia mai fatto parte di una battaglia, ma non ero una semplice
esploratrice nell'esercito. E non te l'ho detto prima perché
non volevo che tu mi considerassi una minaccia. *sospirò
affranta e prese il suo viso tra le mani, pulendolo dalle
lacrime.* Avevo
tanta paura che potessero farti del male. Quando mi hai baciata prima
di andare, sembrava come se avessi voluto farlo perché se
fosse accaduto qualcosa di brutto, te ne saresti pentita per sempre.
Non potevo restare lì e non fare nulla, lo capisci? *strofinò
sotto i suoi occhi per pulirla dal trucco completamente rovinato e si
sporse per baciarle la guancia. Le labbra si posarono morbide e
confortanti sulla pelle ancora bagnata, e rimasero lì per un
po', mentre riabbassava le braccia per stringerla in un abbraccio.
Vederla piangere le struggeva il cuore. Ogni singola volta in cui si
lasciava andare al dolore, Kara piangeva con lei anche se non lo
dimostrava. La comprendeva e cercava sempre di confortarla, ma non
poteva dirle che non l'avrebbe più fatto, perché si
sarebbe comportata in quel modo altre mille volte* Ne
parliamo meglio quando ritorniamo al palazzo, va bene? *le
disse per convincerla, in modo da poter riprendere le sue attività
da principessa e lasciare presto quel posto. Non era né il
momento e né il luogo adatto per parlare di quelle cose e Kara
lo sapeva.*
Lena:
*Sfogò le ultime lacrime nell'abbraccio confortante di Kara.
Non sapeva perché aveva avuto così tanta paura di
perderla ma solo l'idea le faceva provare un senso di vuoto nel
cuore.
Si
lasciò consolare dalla ragazza apprendendo un pezzo del suo
passato. Tirò su col naso quando smise finalmente di
piangere* Effettivamente*
Iniziò con voce roca e per questo si schiarì la
gola* Non
so niente di te. Non conosco nulla della tua vita prima di Daxam.*
Le confidò. Ascoltò ancora le sue parole annuendo.* Non
voglio che ti metti in pericolo Kara, non posso rischiare di
perderti*
Le disse stringendosi tra le sue braccia. Si sentiva al sicuro,
protetta dal mondo esterno racchiusa in quell'abbraccio così
intimo e sincero. Sentì le labbra di Kara sulla sua guancia e
si godette il loro calore, cercando di trarne quanto più
possibile. Sapeva che non poteva restare a lungo in quella posizione,
le guardie la stavano aspettando pronte a ricevere gli ordini.
Annuì
alle parole di Kara* Si.*
Le disse prima di allontanarsi da lei, non dopo averla stretta
un'altra volta a se.* Renditi
presentabile.*
Le disse allora. Si strofinò le guance tentando di togliere il
trucco residuo ormai sbavato e subito sentì la mancanza del
tocco più gentile e delicato di Kara.
Chiuse
gli occhi e respirò profondamente, pronta ormai ad uscire dal
loro nascondiglio improvvisato.* Fingi
che ti abbia sgridato.*
Le disse. Si poggiò un attimo sulle sue labbra in un bacio
veloce prima di camminare verso le guardie.
Assunse
il suo miglior volto irritato e camminò fieramente con Kara al
suo seguito*
Conto
dei danni?*
Chiese ad alta voce. Una delle sue guardie si avvicinò* Mia
signora, i danni sono miseri, abbiamo perso una guardia e un uomo del
villaggio è ferito come una nostra guardia. Sono stati già
mandati dal medico per le cure.
Lena
si sentì male per la famiglia dell'uomo.* Manderemo
dei fiori ed un indennizzo alla famiglia.*
Disse cercando di mascherare la sua tristezza.* Il
suo sacrificio non sarà invano*
Disse freddamente. Si girò poi, diretta verso la casa del capo
villaggio. Entrò fiera e subito l'uomo si piegò a
lei.* Sono
così mortificato mia signora. Hanno attaccato pochi giorni fa,
non mi aspettavo che lo rifacessero. Non abbiamo più nulla da
dare loro.*Disse
sconsolato* Sollevatevi.*
L'uomo fece come Lena gli aveva detto.* Sapete
la postazione del loro covo? Ho bisogno di un luogo. Inoltre ho
bisogno di sapere quanti sono.*
L'uomo annuì e chiamò la ragazza che precedentemente
l'aveva aiutato* Mia
signora*
La ragazza abbassò il capo in segno di rispetto* I
nemici sono circa una ventina, considerando quelli uccisi oggi, direi
che ne sono rimasti circa sette alla base.*
Lena annuì soddisfatta* Sai
dov'è?*
Chiese. La ragazza annuì e segnò una croce sulla mappa
del luogo che il capovillaggio teneva nella sua
casa* Approssimativamente
qui, mia signora. A solo mezz'ora di camminata.*
Le disse.* Bene.*
Lena annuì.* Hai
qualche dettaglio del luogo?*
Domandò.*
Si,
mia signora. Ho studiato a lungo il loro covo, sono veloce e
silenziosa quindi non si sono accorti di me. Il covo è una
struttura in legno bassa, nascosta in una rientranza al di sotto del
quale passa il fiume che arriva fino al villaggio*
Lena annuì. Si portò le mani alla bocca
pensierosa* Bene.*
Fece un calcolo dei suoi uomini. Non ne aveva portati molti, non
aspettandosi di dover combattere.* Ho
quattro uomini da potervi mettere a disposizione. Normalmente
basterebbero per dei bruti non addestrati ma non voglio rischiare.
Hai detto che la struttura è in legno ed è vicino ad un
fiume?*
Chiese e la giovane annuì* Bene.*
Uscì dalla casa dell'uomo.* Uomini.
Ho bisogno di sapere chi di voi sono i migliori tiratori.* Disse.
Tre degli uomini si fecero avanti.* Ottimo,
prendete le frecce di fuoco e preparatevi a partire.*
Spiegò loro come voleva mettere fuoco alla struttura dei
predoni e costringerli a salvarsi attraverso il fiume. Li avrebbe
posizionato un altro soldato pronto a uccidere con le frecce.
Considerò
il piano ma vi notò una falla. Un solo soldato non sarebbe
riuscito a uccidere sette predoni che probabilmente viaggiavano su
delle barche. Si voltò allora verso Kara.* Hai
detto di non essere solo un'esploratrice. Cos'eri?*
Le domandò considerando ogni possibile opzione per vincere
senza spendere molte delle sue risorse.*
Kara:
*Si accigliò al fatto di doversi rendere presentabile, perché
non capiva cosa non andava del suo aspetto. Si guardò il
vestito un po' stropicciato e lo stirò con le mani, poi
controllò i capelli e si rifece la coda. Lena le diede un
piccolo bacio a stampo e Kara sbatté le palpebre, non
abituandosi comunque a quel comportamento reso frequente da quando
aveva toccato le sue labbra quel giorno.* Fingi
che ti abbia sgridato *Kara
inclinò il capo e si massaggiò la guancia ancora
pulsante per lo schiaffo -Probabilmente
mi avrà lasciato i segni delle dita e devo fingere che mi
abbia sgridata? Bene.-
pensò ironicamente e la seguì.
Purtroppo
una guardia era morta a causa dell'improvviso attacco. L'altra che
era stata colpita, era ancora viva e doveva essere medicata.
Probabilmente Kara le aveva salvato la vita, ma sarebbe stato
improbabile l'ammissione di questa cosa.
Si
rattristò per la notizia dell'uomo morto e tenne il capo
abbassato per il più del tempo in segno di rispetto per Lena.
Non voleva di certo farla passare per impotente davanti ai suoi
uomini.
Ascoltò
la disposizione del covo e capì subito al volo l'idea di Lena.
Continuò a seguirla e quando spiegò il piano, ebbe la
certezza che erano sulla stessa linea di pensiero. I nemici sarebbero
scappati dal lato opposto della direzione delle prime frecce, verso
il fiume. Lì avrebbero trovato altri uomini ad attaccarli.
Insomma, il piano era stanarli e ucciderli nel panico. Quando Lena le
rivolse la domanda, Kara fu sorpresa* Ero...
Ero un tiratore scelto specializzato in balistica e non
solo. *Rispose
Kara, per nulla onorata di quel titolo. Non era felice di ammazzare
qualcuno, non lo era mai stata da quando era iniziata quella guerra.
Si era arruolata nell'esercito con l'idea di poter aiutare a salvare
vite, infondo era quello che facevano prima di entrare in conflitto
con Daxam. Kara aveva partecipato a missioni di salvataggio, aveva
prestato servizio cittadino, catturando criminali e non solo. Poche
volte era stata costretta ad ammazzare persone, ma solo per salvare
vite. Adesso lei avrebbe dovuto essere la cacciatrice e ciò la
disturbava parecchio. Cercò di convincersi che fosse la cosa
giusta eliminare predoni. Infondo avevano ucciso persone, sottratto
cibo e oggetti di valore, bestiame e altro. E probabilmente anche le
giovani donne del villaggio.* Posso
provare prima? *Chiese
e le fu concesso un arco e delle frecce. Una delle guardie daxamite
non era convinta della capacità della kryptoniana e mentre
Kara si chiese dove protesse lanciare la freccia per avere un
obiettivo, le venne un'idea* Saranno
in movimento. Qualcuno potrebbe lanciarmi quel frutto di Yucca? *La
guardia colse l'occasione di farsi avanti e prese uno di quei frutti,
Ghignò, pronto a vedere il tiro mancato di Kara, che si mise
in posizione. Prese una freccia e incoccò l'arco, pronta a
seguire il movimento del frutto. Lasciò andare la freccia
mentre il corpo era in caduta e questa si conficcò nella sua
massa morbida, affondando il povero frutto, che cadde a terra
spaccandosi.*
Lena:
*Osservò la scena sorpresa delle abilità di
Kara.* Complimenti*
Le disse chiudendo le braccia al petto.* Bene,
se siamo tutti pronti possiamo andare.*
Iniziò a camminare. Una volta vicina alla zona osservò
il territorio con occhio critico. Vide la presenza di un'altura utile
da essere usata. Controllò meglio il fiume studiandone il
flusso e guardò i suoi soldati* Voi
due, andate di là*
Disse loro facendo segno di posizionarsi a circa venti metri dal
campo. * Tu,
con me*
Silenziosamente si avviò, seguita dal soldato e da Kara, verso
la piccola altura.* Bene,
siamo in posizione. Siete pronti?*
Chiese. Quando Kara e l'uomo risposero con un cenno del capo diede il
segnale agli arcieri posti in basso. Avvenne tutto così
velocemente. Il fuoco divorò tutto quello che riusciva a
trovare. Ben presto i predoni, senza più una casa, fuggirono
con le barche proprio come aveva previsto Lena.* E'
il vostro turno. Preparatevi*
Osservò Kara tendere le corde dell'arco, i muscoli in tensione
e lo sguardo concentrato. Dei, era davvero bella.* Fuoco!*
Esclamò. Due frecce volarono simultaneamente verso gli uomini
che caddero in acqua senza più vita.* Ottimo.
Ne sono rimasti ancora cinque. Caricate!*
Esclamò. Li vide prendere la mira con assoluta
concentrazione* Fuoco!*
Altre
due frecce volarono conficcandosi nel petto dei due mal
capitati.*Ottimo.*
Osservò Kara che era ormai completamente sudata a causa dello
sforzo* Ancora
una volta. Caricate*
Attese un secondo* Fuoco!*
L'ultimo
sopravvissuto era un ragazzino che si piegò su se stesso
invocando pietà.* Fermi*
Urlò Lena.* Lo
voglio vivo.*
Con queste parole bloccò entrambi. Fece segno agli uomini a
terra di catturarlo senza ucciderlo e, solo quando questi lo fecero,
si voltò soddisfatta verso i due* Avete
fatto un ottimo lavoro.*
Disse professionale. Scese dall'altura e subito andò verso il
giovane* Dei,
non ha più di tredici anni*
Disse. Le sue guardie lo costrinsero ad inginocchiarsi al suo
cospetto* Il
tuo nome!*
Urlò l'ordine. Il ragazzo non alzò il capo consapevole
ormai della sua fine* Merid
Grinch mia signora*
Disse lui. Lena vide in lui un ragazzino, probabilmente senza
famiglia e decise di dargli una seconda possibilità.* E'
il tuo giorno fortunato Merid Grinch. Avrai salva la vita.*
Il ragazzino sollevò lo sguardo sorpreso.* Torneremo
al villaggio. Li potrai chiedere perdono agli uomini e, se te lo
concederanno, potrai rimanere con loro*
Disse.
Il
ragazzo allora sorrise. Lena notò che gli mancavano i due
denti davanti e si intenerì a quel sorriso sghembo. Come
poteva un ragazzo così piccolo far parte di una banda di
criminali?*
Kara:
*tutto finì velocemente. Kara aveva eseguito gli ordini di
Lena, finché non uscì fuori un ragazzino e Kara abbassò
l'arco prima che Lena le dicesse di farlo. Fu grata nel sentire
l'idea di Lena perché era l'unico modo per potergli far vivere
una vita rispettabile fuori dal mondo a cui era appartenuto.
Più
tardi, mentre si recavano di nuovo al villaggio, Kara constatò
che Merid, il ragazzino, non era sconvolto da quello che era
accaduto. Si chiese che infanzia avesse avuto e se uno di quei
predoni fosse un suo parente. Forse lo avevano tenuto lì
contro la sua volontà?
Tutte
le sue domande non ebbero risposta, finché non arrivarono al
villaggio. La scena fu straziante e le grida del ragazzino coprirono
tutti gli altri suoni dell'ambiente. L'ultimo dei predoni che aveva
attaccato il villaggio, era suo padre. Probabilmente aveva pensato
che suo padre fosse vivo, che fosse ancora in giro insieme agli altri
predoni che erano usciti dal loro rifugio. E invece non fu così.
Suo padre non sarebbe mai ritornato a prenderlo dal villaggio, perché
il suo corpo era lì, steso sulla sabbia di Daxam e senza vita.
Kara
rimase a guardare la scena con il cuore spezzato, completamente
oppressa dalla sensazione più brutta che provava ogni volta
che portava via una vita: si sentiva un mostro.
Si
voltò nella direzione di Lena perché non sapeva che
fare, finché non intervenì una ragazza del villaggio
che portò via il ragazzino aiutata da un uomo.
Kara
si tolse l'arco e la faretra come scottata per ciò che aveva
fatto, rendendosi conto di come si sentisse. La ridiede a chi
apparteneva e si limitò a stare dietro la schiena di Lena, in
completo silenzio e piena di sensi di colpa*
Lena:
*Tornarono in rigoroso silenzio sino al villaggio. Lena osservò
il ragazzo studiandolo. Aveva la pelle bruciata dal sole ed i capelli
rossi pieni di riccoli. il viso, lentigginoso, era adesso muto e
triste. Forse era consapevole del suo destino.
Era
troppo giovane. Come si era ritrovato a fare cose più grandi
di lui?
Una
volta giunte nel villaggio udì il suono acuto delle grida del
ragazzo.
Piangeva
e si dimenava verso quello che doveva essere suo padre.
Le
si strinse il cuore nell'ascoltare quelle urla strazianti.* Portatelo
via*
Ordinò ad una ragazza che subito prese il bambino portandolo
lontano dalla vista.
Si
voltò verso Kara e la vide privarsi delle armi che avevano
ucciso gli uomini. Vide il suo volto affranto e pieno di tristezza e
quasi si sentì male per lei* Ascoltate,
so che quello che vi sto per chiedere è difficile.*
Iniziò a parlare catturando l'attenzione del villaggio* Quel
ragazzo era figlio di uno dei predoni. Quell'uomo ha rubato nelle
vostre case, ha mangiato il vostro raccolto, ha ucciso probabilmente
un vostro parente o amico. Lo so che vi sembrerà difficile ora
accettare le mie parole ma il ragazzo non ha colpe.*
Respirò pesantemente* E'
una vittima delle circostanze come voi. L'unica cosa che conosce è
la vita da predone e non merita di finire in prigione o peggio per
cui vi chiedo, popolo di Daxam*
Si fermò qualche secondo, abbastanza per creare un po' di
phatos* Volete
condannare questo giovane ragazzo? Volete davvero ucciderlo?*
Una donna si fece avanti timorosamente* No
mia signora.*
Disse abbassando il capo in segno di rispetto. * Mi
occuperò io di lui. I predoni hanno ucciso mio figlio e lui ha
perso un genitore.*
Lena si avvicinò alla donna guardandola* Molto
bene. Il ragazzo è sotto la mia protezione.*
Urlò allora. *Io
Lena Grand, principessa di Daxam mi inchino a voi e alla vostra
clemenza*
Concluse il suo discorso prendendo Kara e dirigendosi verso la stanza
del giovane. Era sul letto piangente. Entrò in silenzio e si
dispiacque per lui.* Mi
dispiace per quello che ti è successo*
Si sedette sul letto* Da
oggi vivrai in questo paese. Non dovrai più rubare per vivere.
Lavorerai per quella che sarà la tua nuova madre. Hai avuto
una seconda possibilità. Non sprecarla ragazzo*
Disse. Si alzò pronta ad andarsene per la sua strada quando
sentì un flebile grazie dal ragazzo. Sorrise fiera di se
stessa.* Il
nostro compito è concluso.*
Disse allora a Kara mentre camminarono per tornare verso la carrozza*
Sei
pronta per tornare a casa?*
Le chiese. Aveva bisogno di parlare con lei, di quello che era
successo, del bacio ma sopratutto di come si sentiva Kara a proposito
di ciò che aveva fatto. Non voleva che si sentisse in colpa
per aver ucciso dei ladri e assassini. Non voleva che il suo onore
fosse macchiato a causa sua.*
Kara:
*Fu soddisfatta del discorso che Lena fece al villaggio, anche perché
qualcuno si sarebbe occupato del ragazzino e sperava vivamente che
sarebbe riuscito a ricevere i giusti insegnamenti. Forse un giorno
avrebbe capito quanto era sbagliata la vita che conduceva prima
oppure infondo già lo sapeva. Questo Kara non lo sapeva,
finché non sentì quel grazie sussurrato.
Uscite
dalla casa, annuì alla domanda di Lena e salite in carrozza
dopo i vari saluti e ringraziamenti, Kara prese uno dei cesti* Pensi
che uno possiamo lasciarlo al villaggio? *chiese
a Lena, che le diede il consenso e Kara lo diede alla ragazza al
fianco del capovillaggio. Gli abitanti del posto, ringraziarono di
nuovo la principessa, mentre Kara risalì e la porta della
carrozza fu chiusa. Ripartita la carrozza, Kara emise un piccolo
sospiro come per tranquillizzarsi da tutto quel movimento. Infondo se
le avessero detto poche ore prima che sarebbe andata con Lena a
caccia di predoni, non avrebbe creduto a queste parole. Non si
aspettava che Lena di occupasse di queste cose, ma quando aveva il
tempo, andava lei stessa a risolvere le situazioni sul posto. Era una
cosa non da tutti, ma era anche stato molto pericoloso.
Kara
si voltò con il torso di lato, in modo da poterla osservare
meglio, infondo erano da sole nella carrozza e quindi potevano
parlare in modo tranquillo e basso per non farsi sentire dalle
guardie.* Vorrei
che non mi chiedessi più di fare una cosa del
genere. *confessò,
abbassando lo sguardo e guardandosi le mani che stringevano
nervosamente il lembo del vestito. Lena non le aveva fatto nessuna
domanda ancora da quando era iniziato il viaggio, ma Kara aveva
sentito costantemente il suo sguardo addosso, come se volesse sapere
qualcosa, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere. Infondo
chiedere "ehi
come ti senti dopo aver ucciso delle persone?" non
era il massimo.*
Lena:
*Una volta nella carrozza Lena si accomodò silenziosamente.
Attese che Kara andasse a lasciare uno dei cesti al villaggio e si
mise comoda. Sbuffò stancamente. Come si era trovata in quella
situazione? La lettera del capo villaggio le aveva solo detto che il
problema era più politico che altro. Si era aspettata di dover
fare da giudice in una contesa e invece si era trovata costretta ad
uccidere gente.
Quando
Kara rientrò nella carrozza vide il suo volto. Capì
subito cosa non andava ma le sue parole furono una
conferma* Tranquilla.
Non devi farlo. Non è il tuo pianeta, non devi prenderti le
mie responsabilità.*
Mise una mano sulla sua gamba* Anzi,
ti ringrazio. Senza di te le cose sarebbero andate diversamente.*
Strinse la mano nella sua cercando di darle conforto.*Mi
dispiace averti chiesto di fare una cosa che non volevi. E' stato
egoistico e sbagliato.*
Intrecciò le loro dita nel vano tentativo di farla sentire
meglio* Posso
capire come ti senti. E' stato così anche per me. La prima
volta che ho ucciso una persona ricordo di aver vomitato per
un'intera giornata dal disgusto verso me stessa. Hai fatto la cosa
giusta Kara. Saremmo morti noi al loro posto, non fartene una colpa*
Le disse cercando in tutti i modi di farla sentire meglio.* E
poi hai salvato la tua principessa, meriti un premio*
Provò a tirarle su il morale prendendo l'intero cestino e
mettendolo davanti ai suoi occhi* E'
tutto tuo.*Provò
a sorridere provando a trasmettere a Kara la stessa sensazione.
* Per
quanto riguarda quel...*
Boccheggiò. Sorprendentemente si sentiva a disagio a parlare
del bacio. Si schiarì la gola* Il
bacio...*
Non sapeva cosa dire effettivamente. Provò a cercare le parole
ma non le venne nulla da dire a Kara. Arrossì e si morse il
labbro fissando quelle di Kara. Sembravano così morbide.*
Kara: *sospirò
pesantemente, amareggiata comunque dalla situazione. Guardò la
mano di Lena che strinse la sua come gesto di conforto e sorrise,
lasciando che le sue dita facessero spazio per far incastrare quelle
di Lena tra le sue, intrecciandole dolcemente.* Stai
ammettendo che ho salvato il culo a te e alle guardie? *chiese
ironicamente* Lys
mi ha insegnato questo nuovo modo di dire. Anche se non so perché
si dia tanta importanza al didietro. *continuò,
sperando di smorzare la discussione, anche se Lena voleva virare il
discorso in qualcosa di sentimentalmente romantico e irrazionale per
come era avvenuto.
Tenne
il cesto con un braccio e lo posò di nuovo a terra, in mezzo
ai suoi piedi per tenerlo fermo durante la traversata. Non aveva
molta fame e si voltò verso la daxamita, appoggiando il capo
sull'imbottitura degli interni della carrozza* Non
ho voglia di mangiare *ammise,
mentre Lena aspettava la risposta all'argomento che aveva accennato e
Kara timidamente, chiese con gentilezza* Ne
possiamo parlare più tardi in camera? *e
le sorrise lievemente. Era ancora molto scombussolata per quello che
era accaduto e non aveva molta voglia di rallegrarsi per il buon cibo
o di parlare dei suoi sentimenti confusi in una carrozza, dove non
poteva neanche avvicinarsi per la paura di essere viste. Però
sapeva anche che Lena aveva bisogno di sentirsi dire qualcosa per la
frettolosità del suo gesto ed era ovvio che la spaventasse
l'idea di un rifiuto da parte di Kara, tanto che la vide distogliere
lo sguardo e la kryptoniana decise di tranquillizzarla. Si sporse
verso il suo lato per avvicinare la bocca al suo orecchio e
sussurrarle come se fosse un segreto* Mi
piaci tanto... *e
si allontanò poco dopo. Non voleva rischiare un attacco da
parte di Lena alle sue labbra, perché difficilmente avrebbe
potuto resisterle. Si mise all'angolo della carrozza, guardandola e
le sorrise di nuovo, il solito sorriso affabile e tenero, ma con una
piccola nota di divertimento a causa dell'espressione che
accompagnava il viso della principessa. Per quanto Kara fosse
confusa, di quell'unica cosa era certa, Lena le piaceva e non poteva
non dirglielo.*
Lena:
*Si sorprese nel sentire quelle parole dalla bocca di Kara ma, quando
le parlò di Lys, se non ricordava male la sarta del palazzo,
Lena scoppiò a ridere.* Ommieidei
Kara. Ti ha preso in giro. È un modo di dire.*
Scosse il capo divertita. *Non
imparare altri suoi modi di dire per favore.*
Si
sorprese quando Kara rifiutò il cibo guardandola come se fosse
un'aliena* chi
sei tu. E che ne hai fatto di Kara Zor-El? *Domandò
ridacchiando. Sapeva perché Kara non voleva mangiare ma voleva
rendere la traversata più leggera. Per tale motivo cercava di
sfotterla quando più possibile.
Quando
Kara le disse che preferiva attendere in camera ci rimase un po'
male. Aveva bisogno di chiarire ogni suo dubbio e l'attesa le dava
fastidio. Guardò allora fuori dalla finestra nel tentativo di
distogliere lo sguardo dalla bionda. Sentì la voce di Kara sul
suo orecchio e alle sue parole arrossí di colpo. Strinse le
labbra nel tentativo di reprimere una risata ai modi dolci di Kara e
la guardò, seduta nella carrozza con un sorrisino divertito.
Decise di toglierglielo. Adorava farla imbarazzare e l'avrebbe fatto
ancora. Si sporse verso Kara. *Sai
Kara...*Iniziò
con voce bassa e roca. *Non
puoi dire certe cose e poi metterti li, seduta, come se non avessi
fatto niente*
le disse. Fece scorrere una mano lungo il braccio della giovane prima
di salire più su a livello della spalla. Mosse la mani tanto
da applicare la pressione necessaria per far sentire la sua presenza
ma senza farle davvero male. *Non
puoi prima stuzzicare e poi stare lì, tranquilla, senza
aspettarti una mia risposta. *voltò
il Busto tanto da esserle ormai di fronte e con l'altra mano prese la
guancia di Kara avvicinando il suo volto al proprio. *Perché
quando fai così l'unica voglia che ho è di toglierti
quel sorrisino innocente dalla faccia sai? *Si
avvicinò cosi tanto che i loro nasi si toccarono. Uscì
la lingua e leccò leggermente le labbra di Kara prima di farsi
completamente indietro* Ma
hai ragione, meglio parlarne in camera mia. *
Sollevò il sopracciglio in tono di sfida verso la ragazza
godendosi il suo volto scandalizzato. Non si aspettava una risposta
del genere e Lena si godette la sensazione di lasciarla
sconvolta.* Per
la cronaca Kara. *Disse
dopo qualche minuto, mentre guardava fuori dalla finestra.
Si
voltò verso le e le fece l'occhiolino*Mi
piaci anche tu*
Kara:
*Era rimasta interdetta al modo di fare di Lena. Si era avvicinata
con la sua solita aria di predatrice e Kara guardò fuori dalla
finestra sperando che le guardie non si accorgessero di
nulla.* M-ma... *Non
riuscì a pronunciare altro, quando si ritrovò con il
viso di Lena a pochi centimetri dal suo. Non comprendeva Lena quando
si comportava in questo modo. Infondo Kara voleva solo
tranquillizzarla con la sua affermazione, invece la principessa
daxamita continuava ad approfittare della sua ingenuità per
imbarazzarla. Le guance di Kara si colorarono di un rosso purpureo e
abbassò il capo per il disagio che stava provando in quel
momento. Si calmò, quando Lena si girò verso la
finestra e riprese il suo colore naturale. Prese un gran respiro e
rialzò lo sguardo appena Lena iniziò di nuovo a
parlare. Alla sua frase, sorrise di gioia e lasciò scivolare
di nuovo la mano nella sua, stringendola per tutta la traversata del
viaggio, continuando ad accarezzarle il dorso con piccoli cerchi
fatti con il pollice.
Arrivate
al palazzo, lasciò la sua mano, mentre lo stomaco si fece
sentire.* Chissà
che ore sono *si
chiese ad alta voce, prendendo il cesto e uscendo dalla carrozza.
Khalid aveva appena finito di dare da mangiare ai Wlok e Kara gli
fece un cenno con il capo per salutarlo, perché aveva le mani
occupate. Smise di fare quello di cui si stava occupando per poter
prendere i wlok utilizzati dalle guardie e metterli nei box. Kara si
limitò a seguire Lena, lontana ormai dalle guardie reali che
erano state congedate. Si guardò intorno e poi le
chiese* Pranziamo
insieme? Ormai il pranzo sarà finito e potrei prendere
qualcosa di fresco da bere dalla cucina.
Lena:
*Una volta giunta a palazzo Lena lasciò la carrozza allo
stalliere. Notò con ma coda dell'occhio lo scambio di saluti
tra lui e la sua schiava e si sorprese della facilità nel fare
amicizia di Kara.
Salì
al piano superiore, diretta nella sua stanza quando udì le
parole di Kara.* Sì,
non sarebbe una cattiva idea. *Le
disse sorridendo.
Il
piano era semplice. Lavarsi, pranzare e poi parlare di tutto quello
che era successo in quel villaggio.
Sapeva
di piacere a Kara ma valeva la pena rischiare per una schiava?
Poteva
finalmente dimenticare le convenzioni sociali e vivere con Kara
qualcosa di reale?
Si
disse che si, poteva farlo, a patto di tenere tutto segreto e lontano
dalle orecchie indiscrete di Mon-El e di Rhea.
Giunta
in camera lasciò Kara a fare i suoi servigi e andò a
lavarsi. Si tolse il sudore e la terra dai capelli. Era esausta ma il
bagno caldo la stava facendo tornare in vita. Si chiese se anche Kara
dovesse farlo e se fosse consono farlo in camera sua. Non vi pensò
molto. Si lavò velocemente e, quando Kara tornò nella
sua stanza con le bevande, lei era ancora semi nuda, coperta solo
dall'intimo. Si tamponò i capelli chiudendoli in una treccia
bassa e si diresse verso il suo armadio.*Va
a farti un bagno Kara. Hai sudato molto al villaggio e ti meriti di
riposare le membra.*Quando
Kara fece per protestare si voltò verso di lei sollevando un
sopracciglio* Non
osare discutere. Puzzi. Va, qua finisco io.*
Le passò un suo vecchio vestito che le andava ormai stretto al
seno.* Dopo
che avrai finito potremo mangiare e parlare.*
Le disse quasi spingendola in bagno. Sistemò lei il tavolo per
entrambe e, vedendo il cibo, capì di avere incredibilmente
fame.
Quando
Kara uscì, ormai linda e profumata stappò la bottiglia
di vino mettendola sul tavolo.
Una
volta pronte entrambe si accomodarono per pranzare.
Voleva
attendere ma la sua curiosità ebbe la meglio. *Quindi... *
Prese un sorso del suo vino.* Ho
bisogno di parlare di quello che è successo questa
mattina... *
iniziò ma venne interrotta dallo bussare alla porta.
Si
alzò e aprì la porta in maniera tale da non far vedere
Kara seduta al suo stesso tavolo. *
Mia
signora. Siete richiesta nella sala da pranzo reale con assoluta
priorità. *Lena
Sollevò lo sguardo. Chi poteva mai essere? *Arriverò
subito. *Chiuse
allora la porta.
Si
voltò verso Kara che la guardava confusa. *Forza,
dobbiamo andare. Parleremo più tardi.*Le
disse.
Andarono
nella sala da pranzo reale. La curiosità la stava divorando.
Che cosa era così urgente da farla chiamare ora che era appena
tornata?
Leggermente
irritata oltrepassò la porta quando si bloccò ed il
sorriso più puro e genuino si fece strada sulle sue
labbra*Vir!*
urlò correndo verso la donna. La abbracciò con quanta
forza aveva in corpo, sollevandola leggermente per la felicità.*Mi
sei mancata! Cosa ci fai qui? Non ti aspettavo prima di cinque
giorni*
Le disse.
Vir
rise ricambiando l'abbraccio* Sorpresa?*
Lena le diede un bacio sulla guancia ridendo felicemente. *Sembrava
avessi bisogno di me nella lettera e sono venuta il prima possibile.*
Le disse la donna.
Lena,
se possibile, sorrise ancora di più prendendole la mano. *Oh
Vir, ho tante cose da raccontarti.*
Le disse dimenticando completamente del colloquio che voleva avere
con Kara.
Era
troppo felice, finalmente aveva rivisto la sua migliore amica*
Kara:
*la Kryptoniana lasciò il cesto in camera e fece una capatina
veloce in cucina, prendendo qualcosa da bere per Lena e lei. Salutò
frettolosamente Krex, ma trattenne per una chiacchiera* Allora
biondina. Non vuoi più parlare con me? *
- * Ehm...
Sì? Cosa c'è? *chiese
Kara titubante.* Volevo
dirti che puzzi come una femmina di Krogan. Sei estremamente
attraente oggi. Cosa hai fatto? *il
tono di Krex era per fortuna scherzoso e Kara balbettò cose
incomprensibili, arrossendo visivamente* Vado,
ciao! *esclamò
infine e lasciò la cucina. Quando ritornò alla stanza
di Lena, si rese conto che aveva una gran fame e bussò.
Ottenuto il permesso, entrò e deglutì rumorosamente
alla visione del corpo di Lena. Chiuse la porta, mettendo le bevande
sul tavolo vicino al cestino. Quando ordinò di farsi un bagno,
in realtà Kara desiderava sedersi e mangiare. Il suo stomaco
aveva iniziato a torturarla da quando erano ritornate al palazzo.
Alla fine fu convinta dai modi di fare della principessa e si ritrovò
in bagno.
Si
rilassò nella grande vasca, mentre il suo stomaco gorgogliava,
così si diede una mossa. Infondo Krex e Lena avevano ragione.
Indossato il vestito, raccolse infine i suoi capelli umidicci in una
crocchia, dopo averli asciugati abbastanza da non farsi prendere un
malanno.
Erano
finalmente sedute e si trovavano una di fronte all'altra. Kara non
vedeva l'ora di parlare, ma prese un pezzettino del sandwich
preparato da Krex e iniziò a mangiare, mentre Lena sorseggiava
il suo vino* Quindi? *Cercò
di spronarla, finché il discorso non fu interrotto dal bussare
della porta. Kara non riuscì a trattenere un piccolo sospiro
di esasperazione e finì il sandwich con pochi morsi per non
rimanere a digiuno. Quando Lena si voltò, aveva le guance
piene e si aiutò con dell'acqua per buttare giù il
tutto.
La
curiosità di Lena la fece muovere velocemente e si ritrovarono
ben presto alla sala da pranzo. Kara non capì quello che era
successo e guardava Lena con una malcelata irritazione, mentre
stingeva quella donna come se fosse la persona più felice al
mondo. Era splendida con i suoi capelli biondi lunghissimi, gli occhi
ambrati come la sabbia del deserto di Daxam e la pelle poco più
scura di quella di Kara. Era più alta di Lena, molto snella e
aveva l'aria da gran signora nobile e aristocratica. Era la prima
volta che Kara riusciva a vedere la vera Lena senza tristezza e
preoccupazioni, mentre Vir rideva di gioia stretta in
quell'abbraccio. Eppure fu in quel momento che Kara si chiese se
sarebbe riuscita a renderla felice tanto quanto la rendeva la sola
presenza di Vir.
Iniziò
a farsi domande in completo silenzio, senza ottenere nessuna risposta
e il tutto la rese più confusa del solito su ciò che
Lena provava nei suoi confronti. Forse era solo attrazione? E
soprattutto Vir chi era? Una sua amica oppure altro?*
Lena:
*Il pomeriggio per Lena divenne più luminoso di quanto si era
aspettata.* Oh
Vir. Cosa mi racconti, sono ormai due anni che non ci vediamo*
Le disse sorridendo*
Sai,
mia principessa, le solite cose*
Rise Vir utilizzando la solita frase che diceva quando Lena le
chiedeva della sua vita* Qualche
ordine qua e là, qualche festicciola e un sacco di problemi.*
Le due donne risero* E
tu, nella lettera mi hai scritto che hai molte cose da raccontarmi*
Lena
si riprese alla frase della donna* Hai
letto il giusto, mia cara amica. Ma vorrei parlartene altrove. Ti va
una camminata per i giardini reali?*
Le domandò. Vir rise ed annuì* Non
sei cambiata affatto da quando avevi diciassette anni Lena.*
Anche Lena rise stringendo la mano della donna nella sua.* Kara.*
Chiamò la ragazza poco dietro di lei.* Io
e Miss For andremo fuori, assicurati di preparare del Chay per quando
torniamo ok?*
Le chiese dolcemente. Doveva parlarle ma non riusciva a stare lontana
dalla sua migliore amica. Non la vedeva da almeno cinque anni.
Prese
Vir per mano tirandola fuori e ridendo come una ragazzina alle sue
battute.* Mi
sei mancata un sacco sai? Conservo tutte le lettere che ci siamo
mandate in questi anni ma non saranno mai come una chiacchierata di
persona*
Le confidò. Vir annuì* Ti
capisco Lena, mi sei mancata un sacco anche tu.*
Camminarono
verso il giardino e giunsero sotto un albero *C'è
ancora!*
Esclamò Vir nel vedere sulla corteccia una frase che scrissero
quando erano poco più che adolescenti.* Vir
e Lena amiche per sempre. Eravamo proprio sciocche!*
Rise e Lena l'accompagnò ricordandosi solo allora della
frase.* Allora...*
Iniziò Lena.* Chi
inizia a parlare?*
Vir finse di pensarci qualche secondo, tenendo Lena sulle spine* Va
bene inizio io. Mi sono fidanzata.*
Disse e Lena saltò dalla gioia.* Per
Valor, Vir! Chi è, a che casata appartiene?*
Domandò felicemente.* E'
il primogenito della casata dei Phel. E' un uomo gentile e molto
rispettoso, ha anche un gran fisico che non guasta.*
Le fece l'occhiolino e Lena rise.* Sono
così contenta per te, amica mia. Devi assolutamente
raccontarmi tutto.*
le disse.*
Certo,
ma prima... Nella lettera hai scritto che hai una cotta impossibile.
E' quella schiava che ho visto prima?*
Le chiese e Lena arrossì.* Come
hai...*
-*Oh
tesoro,*
Vir carezzò la guancia di Lena* Ti
conosco da quando avevamo sei anni. Ho visto come la guardi.*
Se possibile Lena arrossì ancora di più. *Sì,
è lei.*
Le disse giocherellando con le sue mani imbarazzata.*
E'
una bella donna. Mi piace. Le hai già detto cosa provi per
lei?*
Le domandò a bruciapelo e Lena sorrise* In
realtà mi ha baciata. E poi l'ho baciata io. Due volte e lei
ha ricambiato ma...*
Si vergognò leggermente.* Non
abbiamo ancora parlato di quello che sta succedendo, Vir. Io so solo
che è bellissima e gentile e un po' ingenua. Dovevi vederla la
prima volta che ha assaggiato del cibo vero! I suoi occhi si sono
illuminati di pura gioia*
Vir aggrottò le sopracciglia guardandola sorpresa* La
prima volta che ha assaggiato del cibo vero?*
Le domandò infatti. Lena sgranò gli occhi. Aveva fatto
un passo falso.* Sì,
beh... lei... è Kryptoniana?*
Le disse. *E'
una domanda, Lena?*
Lena sbuffò.* Smettila
di prendermi in giro. E' una Kryptoniana, prigioniera di guerra. L'ho
salvata da morte certa solo per vederla strisciare ai miei piedi.*
Le disse sognante* L'avevo
sempre immaginata egoista e saccente, invece è dolce, gentile,
generosa e pura.*
Vir rise*
Per
Valor Lena, sei proprio cotta.*
Lena arrossì e si morse il labbro tentando di trattenere il
sorriso.* Però
ora sono curiosa, cosa hai intenzione di dirle?*
Le chiese allora Vir e Lena fece una faccia sorpresa, come se
effettivamente non avesse ancora pensato a cosa dire a Kara.* Non
lo so... Pensavo di baciarla e lasciare a lei la parola. Ho un po'
paura di cosa potrei dirle.*
Vir rise. *Sei
assurda Lena. La baci e scappi? Era questa l'idea? *Le
chiese divertita. Lena fece le spallucce. * Oh
Lena davvero? *Vir
la spintonò* Dobbiamo
creare un piano d'azione. Perché non provi con una cena?*
- *Sì,
certo, una cena. Come glielo spiego a mia madre che voglio cenare con
la mia schiava?*
Vir sorrise subdolamente* Ma
come Lena, non ricordi "il nostro posticino speciale?"*
Le fece l'occhiolino* Portala
lì e vedrai che il resto avverrà da solo.*
Lena parve pensarci.* Beh,
infondo è... magico.*
Vir rise. *Allora
abbiamo un accordo signorina.*
Cominciarono a camminare verso il palazzo dove incontrarono Kara.
Lena si fermò a guardarla e Vir per poco non scoppiava a
ridere.* Sono
un po' stanca, Lena. Penso che mi ritirerò nella mia stanza
fino a domani.*
Si avvicinò all'orecchio di Lena e le sussurrò
sottovoce, attenta a non farsi sentire* E
domani mi racconterai tutto nei minimi particolari e si, Lena, per
tutto intendo tutto.*
Lena arrossì completamente boccheggiando qualche parola
incoerente finché la giovane non si allontanò* A
domani Lee. Kryptoniana.*
Le disse per far capire a Lena che approvava la sua scelta. Se non
l'avesse approvata non avrebbe degnato di uno sguardo la sua schiava.
Lena
rimase qualche momento sconvolta. Sbatté gli occhi più
volte finché non si riprese. Si avvicinò a Kara ancora
leggermente scossa* Quindi...*
Iniziò non sapendo dove parare.* Dovevamo
finire quel discorso...*
Le disse.* Lo finiremo questa sera. Fatti
trovare nella tua stanza alle sette ok? Passerò a prenderti
io, va bene?*
Le domandò mentre con la mano sfiorò il suo braccio per
incitarla a rispondere*
Kara:
*Quando Lena si rivolse a lei, le diede subito attenzione e annuì
al suo ordine. In poche parole l'aveva congedata e Lena avrebbe
parlato da sola con Vir.
Kara
ritornò nella camera di Lena, prese il resto del pranzo che
doveva essere suo e andò a trovare Lys che, come al solito,
stava continuando a fare i vestiti per la festa e questa volta stava
lavorando su quello di Lena. Non voleva di certo pranzare da sola e
aveva troppa fame per aspettare. Bussò e poi entrò in
stanza, completamente in silenzio. Le fece un cenno con la testa e
addentò il sandwich quasi in modo iracondo. Lys si drizzò
meglio sulla sedia e osservò la giovane kryptoniana con le
guance gonfie di cibo, sapendo già che c'era qualcosa che non
andava.* Cosa
è successo? *chiese
e Kara rispose con uno strano verso, poi provò a
parlare* N-non
ne Voghio Phallale *La
bocca era ancora piena e non riusciva a formulare una frase
correttamente. Lys si alzò e le passò dell'acqua per
aiutarla a liberare la bocca, poi incrociò le braccia,
aspettando quasi con impazienza* Quindi
sei venuta qui da me per divorare cibo senza neanche offrirmelo e poi
non vuoi raccontarmi nulla? Seriamente? *Kara
abbassò lo sguardo e Lys le prese la mano, portandola vicino
all'altra sedia che occupava la stanza. Si rimise a sedere per
lavorare al suo vestito. Kara si accigliò confusa dal
comportamento di Lys, perché pensava che avrebbe continuato a
insistere per sapere, invece no. Se ne stava lì, buona a
lavorare al vestito verde di Lena, reiniziando a cucire con calma.
Kara alla fine parlò spazientita* D'accordo
parlo. La psicologia inversa funziona con me. *concluse,
capendo il comportamento di Lys e quest'ultima rialzò lo
sguardo, sorridente* Stai
diventando sveglia, Kara. *Emise
un piccolo sbuffo* In
poche parole, siamo andate in un villaggio. Lena pensava fosse
qualcosa di semplice da fare, ma non lo era per niente!*
Kara iniziò a raccontarle tutto quello che era accaduto. Le
raccontò del bacio prima, dello schiaffo dopo e dell'altro
bacio e di tutta la battaglia, finché non finì il
racconto con l'ultima cosa che si erano dette in carrozza.* E
quindi Lena ti ha baciata perché era spaventata. Be' la paura
le ha fatto fare dei passi, non sei contenta? *
- * Per
niente! *Lys
rimase interdetta dalla risposta* Come?
Perché? *
- * Perché
sì, mi ha detto che le piaccio, ma se è solo attrazione
fisica? Io non lo so! Perché ne dovevamo parlare oggi e invece
no! Oggi non ne abbiamo parlato! Stavamo pranzando nella sua stanza,
pronte ad iniziare il discorso e invece no! E' venuta... Venuta
un'"amica" di Lena e non so se considerarle amiche, perché
per me non lo sono per niente! Rao, dovevi vedere come l'ha stretta e
come stava ridendo di gioia. Non la sopporto anche se non la conosco
e non dovrei dirlo, non è da me! Voglio parlarle e chiarire
perché sto impazzendo! Se n'è andata a camminare in
giardino con lei, mentre mi ha lasciato qui e non so neanche cosa si
stiano dicendo*
Lys scoppiò a ridere in una sonora risata. Non aveva mai visto
Kara così agitata in preda alla gelosia e non poteva che
bearsi della situazione che tanto la tormentava. Se ne stava lì
a struggersi, parlando velocemente senza neanche respirare e non poté
trattenersi* Cosa
hai da ridere?! *
- * Ah
be', Kara sei GELOSA! *
- * COSA?!
Chi? io? Ma pfff, per favore, io gelosa? Ok... forse lo sooono.
Forse... Ma devi vederla, non posso competere. E' splendida ed è
bionda, ma non bionda come me, è elegante e non goffa e sembra
una gran signora. Io invece, guardami. E' già tanto che riesca
a muovermi senza urtare qualcosa, non che io non abbia urtato mai
nulla. E' successo, ma sono migliorata. *
- * Quindi
Kara, vorresti dire che Lena dopo averti baciata, potrebbe trovare di
meglio dal suo passato perché secondo te questa persona è
migliore? Be' se hai così tanta paura, perché non
appena siete da sole non le fai vedere cosa sai fare? Vai e
prenditela, no? *
- * Prenderla
in che senso? *
- * Nel
senso che la sbatti al muro e vai giù di lingua! *Kara
la guardò confusa, arrossendo e chiese spiegazioni* Giù...
Giù dove? Cosa intendi? *Lys
si spalmò la mano in faccia perché Kara non comprendeva
mai cosa voleva dire* No
giù! Intendo, baciala! Oh per tutti gli dei, non riesci a
seguire un discorso. *
- * Come
non riesco a seguire un discorso?! Tu hai detto giù! *
- *Be'
se proprio ci tieni ad andare giù, allora fallo! Ma non ti
facevo così focosa signorina! *esclamò
Lys spazientita dalla piega del discorso e Kara diventò un
peperone, arrossendo fino alla punta delle orecchie* Ah
ora che fai? Ti imbarazzi? Non ti preoccupare, imparerai. *
- *P-pensi
che... pensi che sia questo che Lena si aspetti da me. Insomma, fare
queste cose? *Lys
alzò un sopracciglio e la fissò come se fosse una
stupida* Ovvio
che sì! Kara, guarda che sono cose normali che fanno tutti.
Siete voi kryptoniani che non vi godete i piaceri della vita, eppure
lì sotto dovreste essere proprio come noi, o sbaglio? *Kara
si coprì il viso con le mani per nasconderlo* Non
ne voglio parlare! *disse
ormai nascosta dagli occhi di Lys. Era diventato un discorso così
talmente imbarazzante* Senti
piccola. Non devi essere spaventata da quello che Lena si aspetta.
L'amore non deve essere fatto da aspettative, perché ogni
persona è diversa e pian piano vi conoscerete in quel modo e
sono certa che riuscirete a comprendere cosa vogliate l'una
dall'altra. Quindi oggi le parlerai e risolverete questa confusione
che sono certa avete entrambe. Adesso smettila di avere paura. E
lascia che passi un po' di tempo con la sua vecchia amica. Non pensi
che adesso le stia parlando di te, come tu fai con me? Infondo Lena
non ha nessuno con cui parlare del vostro rapporto. Lascia che si
schiarisca le idee e se la sua amica non sarà contenta di
questa relazione che è appena iniziata, sono certa che
riuscirai a convincerla comunque del contrario. Ma adesso fa solo un
bel respiro profondo. *Kara
prese un gran respiro per calmarsi* Brava,
ora sta in silenzio che devo continuare a lavorare. Piuttosto dimmi
come sta venendo il vestito.
*Dopo
aver parlato un po' del vestito con Lys, la ringraziò con un
bacio sulla guancia per la chiacchierata precedente che avevano avuto
e la lasciò a lavorare. Si ricordò che avrebbe dovuto
preparare del chay per il ritorno di Lena e Vir e si mise in marcia
verso il corridoio. Girato un angolo del palazzo, incontrò di
ritorno Vir e Lena e Kara abbassò il capo in segno di
rispetto, facendo un lieve inchino. Guardò Vir che disse
qualcosa all'orecchio di Lena e si accigliò, curiosa e allo
stesso tempo infastidita, visto che Lena sembrava agitata dalla cosa
e colse il rossore delle sue guance. Quando Vir si rivolse a lei,
chiamandola "kryptoniana" capì che Lena le aveva
parlato di lei. Continuò a seguirla con lo sguardo, finché
non sparì dall'altro lato del muro.
Quando
Lena iniziò a parlare, le rivolse di nuovo le sue
attenzioni* Uhm? *annuì
alle sue parole* Certo,
dovremmo parlare. *inclinò
il capo di lato, confusa da quello che le disse.* Oh... *
Si guardò in giro per osservare se ci fosse qualcuno per poter
parlare liberamente e si sentì sfiorare il braccio* è
un... appuntamento? Non mi aspettavo una richiesta del genere. *Non
c'era nessuna guardia per fortuna* Cosa
preferisci su di me? Vestito o pantaloni e camicia? *domandò,
sperando che le rivelasse i suoi gusti e abbozzò un mezzo
sorriso quando si rese conto dell'imbarazzo del suo viso.*
Lena:
*Lena si grattò il naso leggermente imbarazzata* Penso...
sì, puoi chiamarlo così*
Disse arrossendo leggermente. Si morse il labbro nervosamente. *Come
preferisci Kara. Se vuoi indossare pantaloni e camicia puoi farlo.
Non avrei nulla da obiettare*
Disse la verità. Amava vedere Kara in pantaloni, la rendevano
appetibile e dannatamente sexy.* Quindi,
passerò dalla tua stanza tra un'ora. Fino ad allora sei libera
di fare quello che vuoi, va bene?*
Dopo aver avuto l'ok Lena si allontanò da Kara con il cuore a
mille.
L'aveva
fatto. Le aveva chiesto un appuntamento.
Dopo
anni aveva finalmente deciso di lasciarsi andare. Svoltò
l'angolo diretta alla sua stanza per prepararsi e sussultò
quando si trovò davanti Mon-El.* Lena!*
Urlò lui. *Devo
parlarti*
Lena continuò a camminare cercando di non dargli nemmeno il
tempo di avvicinarsi* Non
ho tempo Mon-El.*
Disse spazientita. Il ragazzo le si parò davanti
fermandola.* Dimmi
è vero?*
Lena lo guardò interrogativa. Era nervosa, possibile che suo
fratello, l'essere più viscido di Daxam, avesse saputo quello
che era successo?* Cosa
fratello?*
- *E'
vero ciò che dicono le guardie sull'assalto in quel
villaggio?*
Lena sudò freddo. Possibile che qualcuno avesse visto il loro
scambio di effusioni?* Non
so cosa intendi dire. Se non ti dispiace vado di fretta.*
- *E'
vero che è successo qualcosa di diverso al villaggio?*
Lena si bloccò squadrando il ragazzo che ghignava.* E'
vero che la Kryptoniana sa combattere?*
Chiese. Lena ringraziò Valor, suo fratello non sapeva nulla di
lei e Kara.* Si.
Le ho insegnato qualche mossa.*
Gli disse freddamente.
Lui
la guardò iracondo* Sei
impazzita? Lei è una nostra nemica, una prigioniera di guerra!
E tu cosa fai? Le insegni a combattere? Le dai le armi per farci del
male? Quanto tempo ci vorrà prima che attacchi te? Lena?*
Le disse beffardo.
Lena
lo bloccò al muro avvicinandosi a lui per incutergli
timore.* Tu
non sai niente di lei. Non la conosci e non puoi permetterti di
sputare le tue solite sentenze.*
Disse con voce roca tentando di spaventarlo.
Si
sorprese quando ebbe la reazione opposta. Mon-El stava
ghignando.* Oh,
vedo che ti ha colpito nel profondo. Dimmi sorellina, sei innamorata
di lei come con Eliza?*
Lena
strinse il pugno cercando di calmarsi* Ti
giocherai anche lei come facesti con la tua vecchia amata?*
Provò a stuzzicarla.
Lena
diede un pugno al muro, poco lontano dalla sua testa. Sentì il
dolore ma la faccia spaventata di Mon-El ne valeva la pena.* Ero
giovane e stupida e mi fidavo ancora di te, Mon-El. Ora sono adulta e
con molte più conoscenze. Non farò di nuovo lo stesso
errore e mi assicurerò che tu non possa neanche pensare di
farne altri*
Disse con tutta la rabbia.* Oh
guarda, la piccola Luthor esce gli artigli. Questa Kryptoniana deve
averti davvero impressionata per farti minacciare il tuo principe.*
Udite
le sue parole Lena si staccò da lui.* Non
è colpa della kryptoniana o di nessun altro. Mi fai schifo
Mon-El. E ti farò pagare tutti i soprusi fatti, dovessi
rimetterci la vita.*
- *Come
il tuo paparino Lionel, o vuoi finire come tuo fratello Lex nelle
prigioni Lena? Chissà se anche tu perderai i tuoi capelli.*
Lena lo guardò schifata.* Mi
fai schifo, Mon-El. Ora vattene, ho degli impegni e non voglio più
ascoltarti.*
Così
dicendo si allontanò dall'uomo senza degnarsi di rispondere
alla sua ulteriore provocazione.
Si
rintanò nella stanza dove tentò di calmare il proprio
cuore. Voleva fargli del male, farlo soffrire. Avrebbe dovuto
ingegnare un piano, uno necessario a ferirlo, o meglio, a ucciderlo
ma ora non poteva. Aveva detto a Kara che l'avrebbe raggiunta da li
ad un ora e aveva perso del tempo prezioso con quel verme di suo
fratello.
Prima
di sistemarsi chiamò la guardia chiedendogli di prendere del
cibo dalle cucine e di lasciarlo dietro la porta. Quando lui annuì
Lena chiuse la porta della sua stanza e si diresse nel suo bagno.
Acconciò
i capelli in una crocchia alta, li tirò leggermente tanto da
mettere in risalto il suo collo. Indossò gli orecchini che le
avevano regalato i suoi genitori quando era ancora una bambina. Non
li usava spesso ma questa serata sarebbe stata diversa quindi si
permise di indossarli. Si truccò leggermente e scelse di
mettere sulle labbra un rossetto rosso sangue.
Una
volta contenta del risultato andò verso l'armadio e scelte un
vestito rosso. Lo indossò con un po' di fatica dato che non
aveva nessuno che l'aiutasse ma, quando si guardò allo
specchio, si sentì soddisfatta del suo operato. Il vestito era
rosso sangue, come quello che aveva indossato la prima volta che
aveva incontrato Kara. Voleva soprenderla ma, nel frattempo, non
poteva vestirsi in maniera troppo appariscente per andare in giro con
una schiava.
Si
guardò allo specchio e annuì a se stessa contenta.
Sarebbe riuscita a sedurre Kara entro la nottata anche indossando dei
semplici abiti comodi piuttosto che seducenti.
Una
volta pronta aprì la porta e sorrise nel vedere il cesto
pronto solo per lei. Prese una coperta dalla sua stanza ed uno
scialle per se stessa e uscì. Davanti alla porta di Kara si
ricordò di prendere qualcosa per vedere durante la notte e,
per tale motivo, tornò in camera dove vide una vecchia lampada
elettrica. Ricordò di averla usata quando faceva le sue
passeggiate con Eliza. Era perfetta per l'atmosfera romantica che
voleva creare.
Prese
un respiro profondo ed alzò la mano per bussare alla porta di
Kara. - Ok
Lena, puoi farcela, è solo una ragazza. Lei ti piace, tu le
piaci, l'hai baciata e bacia divinamente. Cosa può andare
storto?-
Si domandò.
Con
l'ultimo residuo di coraggio bussò alla porta. Quando Kara
aprì il suo nervoso aumentò esponenzialmente.* Ciao
Kara.
Kara:
*annuì, rivolgendole un dolce sorriso, prima di salutarla con
uno sfiorare di dita lungo l'avambraccio. Rao, Kara non vedeva l'ora
di poterla stringere tra le braccia e dirle quanto è
importante per lei, ma avrebbe dovuto aspettare ancora un'altra ora.
Osservò la sagoma di Lena allontanarsi, dopo averla salutata e
giocò con le dita delle proprie mani, indecisa sul da farsi.
Alla fine optò per ritornare verso le stanze degli schiavi.
Sapeva che Lys avrebbe dovuto avere qualche vestito o abito
particolare, ma Lena le aveva anche detto che andava bene con la
camicia e i pantaloni. Non sapeva come vestirsi, non sapeva in realtà
neanche come comportarsi in quei casi, eppure aveva colto lo stato di
agitazione e imbarazzo anche nel viso della principessa e questo
stranamente la tranquillizzava.
Si
presentò di nuovo da Lys, che la guardò, sospirando
pesantemente e scocciata dal fatto che era ritornata così
presto.* Allora?
Che ci fai di nuovo qui? *chiese,
mentre finiva un ultima rifinitura sull'abito* Lena...
Lei mi ha chiesto un appuntamento. *balbettò
e Lys alzò il capo, questa volta veramente interessata alla
cosa* Mi
ha detto che devo farmi trovare tra un'ora nella mia stanza *Lys
si alzò e aprì l'armadio, cercando qualcosa da farle
mettere* Non
ti ha detto dove vuole portarti? *Le
chiese, mentre rovistava tra i vari vestiti* Se
dovete lasciare il palazzo e usare un wlok, allora presumo che tu
voglia indossare qualcosa di comodo *e
Kara annuì, avvicinandosi all'armadio per vedere cosa c'era.
Lys tirò fuori una camicia di seta bianca, completamente
liscia al tatto e sotto abbinò dei pantaloni stretti neri che
mostravano i punti giusti* Indossa. *Le
ordinò e Kara lo fece* Metti
però il resto della camicia nei pantaloni *le
disse mentre si sistemava. Il pantalone riusciva a risaltare le sue
curve in modo perfetto, dando comunque un tocco di eleganza al
tutto.* Stai
benissimo e le mostrerai il tuo bel culetto *commentò
Lys, facendola arrossire, poi le passò la cintura* Metti
anche questa*
- *Ma
il pantalone è già stret-... *
- * Metti.
Le cinture piacciono. *
Kara non si fece domande, ma rimase confusa comunque. Indossata la
cintura, Lys la fece sedere sulla sedia e squadrò il suo viso.
Iniziò a truccarla in modo lieve finché non passò
agli occhi e li appesantì il trucco con una matita nera. Ciò
fece risaltare di più i suoi occhi chiari, anche se Kara emise
un verso lamentoso. Lys ovviamente non chiedeva pareri a Kara, stava
soltanto sistemando il suo aspetto e sicuramente non le importava se
Kara non era d'accordo.* Mancano
i capelli e visto che sei più brava di me in quelli, fa pure.
Sono qui se serve una mano. *Le
disse Lys e Kara si mise davanti allo specchio* Pensi
che possa lasciarli sciolti? *domandò
a Lys, ravvivandosi i capelli. La chioma bionda ricadde sulle sue
spalle in piccole onde, adornando parte della camicia bianca* Lo
sai che hai dei bellissimi capelli, ma... fossi in te, terrei il
collo bene in vista. *Non
capì neanche questa frase, ma decise di seguire il suo
consiglio. Alzò i capelli questa volta e iniziò a
lavorarli per ottenere uno chignon con una treccia laterale semplice,
mentre alcune piccole ciocche erano lasciate libere. Contenta del
risultato e ottenuta l'approvazione di Lys, si avvicinò alla
porta per lasciare la stanza* Divertiti
e mi raccomando, come al solito, voglio i dettagli *e
le fece l'occhiolino. Kara sbuffò e andò in camera sua,
chiedendosi se Lena fosse pronta.
Quando
sentì bussare alla porta, andò ad aprire un po' agitata
e si ritrovò Lena in uno splendido vestito rosso che
accompagnava il colore delle sue labbra. Boccheggiò un momento
e riuscì a ritrovare le parole, rendendosi conto che non
voleva fare una figuraccia.* Sei... *si
sporse per vedere se ci fosse la guardia, ma forse Lena l'aveva
congedata, perché non c'era.* Sei
splendida. *Le
disse, mentre gli occhi di Kara guardavano i suoi e ogni tanto si
abbassavano per dare un'occhiata alle sue labbra invitanti. Distolse
lo sguardo dalla sua figura, osservando le sue mani. Portava una
coperta e un cestino* Lascia,
faccio io. *disse
Kara, prendendo i due oggetti e seguì Lena.*
Lena:
*Rimase leggermente sorpresa nel vedere Kara.
Sbatté
gli occhi completamente rapita dalla visione della ragazza che aveva
davanti. Dannazione Kara era bella in vestiti ma con una camicia e e
dei pantaloni così stretti era da togliere il fiato. Si morse
il labbro mentre la guardava sognante. Era truccata, non un trucco
pesante e brutto, uno leggero e decisamente perfetto per i suoi occhi
che adesso sembravano ancora più chiari e profondi del solito.
Lena capì di essere persa non appena incrociò lo
sguardo di Kara e si sentì annegare nei suoi occhi.
Kara
parlò e lei si ritrovò ad arrossire
pesantemente.* Grazie.*Sorrise* Anche
tu stai bene Kara.*
Notò che Kara aveva fissato per qualche secondo le sue labbra
e sorrise predatrice. Sarebbe stata una lunga notte.
Quando
Kara le chiese di prendere il cesto glielo passò senza alcuna
remora ed iniziò a camminare, attenta a non andare troppo in
fretta. Voleva gustarsi ogni momento della serata. * Dobbiamo
essere silenziose Kara. Non possiamo farci vedere dalle guardie di
mia madre o di mio fratello quindi seguimi, prenderemo un passaggio
secondario.*
Le prese la mano tirando Kara con se.
Svoltò
l'angolo e giunse in un corridoio stretto.* Vieni.*
Entrarono
nel corridoio, era talmente stretto che dovevano passare una alla
volta e Lena non esitò ad andare per prima. Si premurò
di sculettare per dare una bella visione a Kara, dopotutto dovevano
divertirsi.
Una
volta finito il corridoio si ritrovarono in una stanza che dava
direttamente ad un'uscita secondaria del castello* Ce
l'abbiamo fatta. E senza neanche trovare una guardia!*
Esclamò Lena agitata. *Dei,
è da tanto che non faccio una cosa del genere! Mi mancava
questa scossa di adrenalina!*
Rise portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.* Forza,
manca poco. Vieni.*
Le disse. Camminarono qualche passo prima che Lena decidesse che si,
era abbastanza coraggiosa.
Prese
la mano di Kara, quella che non portava il cesto, e la strinse nella
sua. Arrossì leggermente nel farlo e guardò Kara
sorridendo.
La
camminata non fu davvero lunga, forse qualche centinaio di metri.
Lena aveva pensato di prendere Nixx ma non voleva che qualcuno
sapesse della sua fuga con Kara.
Camminarono
per circa dieci minuti, passando tra gli alberi che circondavano il
castello ma, una volta giunte in prossimità del suo luogo Lena
si fermò e fece fermare anche Kara.
Frugò
nella tasca trovando un fazzoletto.* Ti
fidi di me?*Domandò
avvicinandosi a Kara e mettendole una mano sulla guancia. La trascinò
su quella pelle candida e liscia ammirandone la perfezione. Come
poteva una ragazza come Kara essere sua?*Adesso
ti benderò, non aver paura*
Disse quando Kara le disse che si, si fidava di lei.
Le
mise il fazzoletto intorno agli occhi e prese il cesto.* Questo
dallo a me.*
Disse con voce roca direttamente nel suo orecchio. Prese la mano di
Kara incastrando le sue dita con quelle della ragazza e la
tirò* Vieni
con me. Seguimi*
Mormorò.
Una
volta arrivate, lasciò il cesto per terra e si mise dietro
Kara togliendole lentamente la benda.* Guarda.*
Le disse.
Con
il sole ormai tramontato il panorama che si presentava ai loro occhi
era stupendo, magico.
L'acqua
dell'oasi era completamente nera, ad eccezione dei riflessi delle due
lune di Daxam. Sorrise nel vedere che le pahir erano vigili e
rendevano l'atmosfera ancora più romantica, illuminando il
tutto con le loro lucine. Era il suo posto speciale. L'aveva scoperto
un giorno con Vir. Erano uscite per passeggiare e, dopo aver
camminato perse nei loro discorsi, si ritrovarono in quello stesso
identico posto. Era perfetto per l'appuntamento che aveva dato a
Kara. Era romantico, silenzioso, bello e sopratutto sicuro. Quella
era una zona poco trafficata dai residenti del palazzo. *Questo
è il mio posto speciale. Vengo qui ogni qual volta mi sento
sola o ho voglia di urlare. E' silenzioso e gli animali non ti
giudicano. *
Sorrise poggiando il mento sulla spalla di Kara. La vide leggermente
inquieta *Non
ti preoccupare, è sicuro. Nessuno passa mai da questa zona del
palazzo ed inoltre è notte. Non verrà nessuno.*
Mosse le labbra sul collo della Kryptoniana senza effettivamente
toccarlo. Solo il leggero sfiorarsi mandò una serie di scosse
lungo la spina dorsale di Lena. Dei, come poteva farcela?* Ti
piace?*
Le disse cingendo la vita della donna da dietro.
Poteva
un momento essere così tanto perfetto?*
Kara:
*Di certo Kara non era la persona più silenziosa del mondo, ma
cercò di fare del suo meglio nel seguirla con passo felpato,
concentrata come se fosse in missione. Arrivate al corridoio stretto,
Kara osservò Lena, cogliendo il movimento palesemente rivolto
a lei e arrossì pesantemente, incamminandosi a piccoli
passettini.
Al
commento della principessa a fine corridoio, Kara sospirò in
modo da calmarsi. Di certo quella situazione non le piaceva, perché
se avessero incontrato una guardia, dovevano avere una scusa pronta e
non esitare. E Kara di certo non poteva parlare al posto di Lena.
Stranamente
proseguirono il cammino senza nessun intoppo, tanto che Lena si sentì
sicura anche di prenderle la mano libera e Kara le sorrise
dolcemente. Si infiltrarono fra la fitta flora e Kara si chiese se ci
fosse una fonte d'acqua ad alimentare il tutto.
Lena
si fermò vicino ad un tronco intagliato, forse era stato fatto
per ricordarsi del sentiero che portava al luogo dove erano dirette.
Fu sorpresa della richiesta di Lena, le chiese se si fidasse di lei.
Era una domanda strana, infondo stava rischiando quella notte con
lei, non che non avesse timore della situazione, eppure al semplice
tocco di Lena si rese conto che tutto quello che stava provando
valeva la pena.
Si
fece bendare e alla sua vicinanza, rabbrividì e la seguì,
stando attenta a mettere i piedi nei posti giusti. Proseguì
lentamente in avanti finché Lena non le disse che erano
arrivate.
Le
tolse la benda e Kara poté finalmente ammirare il paesaggio
davanti a lei.
Dei
piccoli insetti dall'addome illuminato di luce propria, volavano
intorno all'oasi, sembrando piccole stelle che, accompagnando il
riflesso dei due satelliti di Daxam, formavano un planetario in
miniatura.
Kara
rimase a bocca aperta per lo stupore perché non si aspettava
di certo che si presentasse davanti ai suoi occhi qualcosa del
genere. Si chiese però se il posto fosse realmente sicuro,
perché desiderava poter parlare liberamente con Lena e poterla
stringere senza timori, come lei stava facendo. Non sembrava
preoccuparsi della cosa e infatti tentò di rassicurarla, così
Kara posò la mano su quella di Lena, mentre quest'ultima le
procurava una leggera pelle d'oca data la sua vicinanza.* E'
meraviglioso... *sussurrò
piano, calmandosi tra quelle braccia. Si girò fra queste
ultime per poter incontrare i suoi occhi e si sporse in avanti,
dandole un bacio sulla guancia in segno di affetto. Kara non sapeva
mai quando osare, eppure era anche la persona che più bramava,
ma infondo erano appena arrivate, così si allontanò da
Lena e prese la coperta per poterla stendere da qualche parte e
sistemarsi più comodamente per parlare di tutto. Chiese a Lena
se andasse bene il terreno e si premurò di sistemarla,
posandovi il cesto in un angolo.
Aspettò
che Lena si sedesse e si posizionò al suo fianco, osservando
l'oasi per un istante, poi ritornò a guardare la principessa,
mentre il sorriso non lasciava mai le sue labbra* Il
rosso ti sta bene. *le
disse* Anche
se mi ricorda la prima volta in cui ti vidi vestita di questo colore.
Eri così... prepotente *fece
una piccola pausa, pronunciando l'ultima parola con una certa
ironia* Eppure
già il giorno dopo mi avevi concesso di mangiare nella tua
stanza. Sarò sincera, sotto sotto non mi hai mai realmente
spaventata. Mi... mi affascinavi *portò
le dita vicino la sua mano, sfiorandola in piccole carezze e abbassò
lo sguardo per l'imbarazzo della piccola confessione, già con
le guance colorate di un rosso lieve*
Lena: *Quando
Kara sistemò la coperta sul terreno si sedette e le fece segno
alla ragazza di accomodarsi. Arrossì quando le disse che il
rosso le stava bene e fece subito la faccia accigliata quando le
disse che era una prepotente.* Ehi,
non lo sono! *
Esclamò fintamente offesa.* Sono
la principessa e tu una schiava di guerra. Dovevo invitarti a cena
per caso?*
Gonfiò le guance dandole una spinta giocosa alla spalla.* Ho
sbagliato allora. Perché volevo decisamente spaventarti, solo
che*
Rise.* Ammettiamolo,
eri completamente inutile come schiava. Non sapevi neanche tagliare
della frutta senza che qualcuno te lo spiegasse. Sembravi davvero un
cucciolo sai?*
Continuò a ridere al ricordo della faccia di Kara quando le
chiese di tagliare la frutta. Strinse la mano di Kara alla sua
tirandola più vicina.* E
comunque anche tu mi affascinavi e mi affascini tutt'ora. Non sei
come mi hanno sempre descritto voi Kryptoniani. Sei dolce, gentile,
rispettosa. A volte un po' ingenua e chiacchierona ma credo sia una
parte che mi intriga parecchio. Non puoi sapere quante volte ho
pensato di toglierti questa ingenuità.*
Si avvicinò a lei prendendola per il colletto e, così
facendo, i loro volti furono separati solo da pochi
centimetri* Inoltre
sei bellissima in questo completo e l'unica cosa che vorrei fare ora
è strappartelo di dosso e farti arrivare a picchi di piacere
che non puoi neanche immaginare*
Soffiò sulle sue labbra con un sorriso maligno. Uscì la
lingua e leccò le labbra di Kara lentamente e
languidamente.* Ma
forse dovremmo aspettare e mangiare qualcosa. Cosa ne pensi, mia
dolce Kryptoniana?*
Lasciò il collo ma non si mosse di un centimetro, continuando
a desiderare quelle labbra sulle sue in maniera spropositata.*
Kara: *Dalle
parole di Lena si era resa conto di come era parso il suo aspetto
quel giorno. Si ricordò di come le aveva insegnato a fare cose
sconosciute per lei e della pazienza che aveva usato senza mandarla
via. Sorrise, arrossendo alle parole di Lena e la sua vicinanza
imporporò ancor di più le sue
guance* Dannazione... *imprecò
a bassa voce e si sporse per chiudere le distanze, pronta a
riassaggiare le sue labbra, ma non lo fece. Cambiò strada dopo
averle sfiorate sollecitandole e avvicinò la bocca al suo
orecchio* Cosa
vuoi da me, Lena?... *chiese
con tono di voce rauco, abbassando il viso e baciando la pelle
sottostante. Arrivò alla linea del suo collo posandovi le
labbra appena umide, poi ritornò al suo orecchio e
continuò* Lascia
che ti dica una cosa. Lo sanno tutti cosa fanno ai loro schiavi i
Gand, ma dimmi. Vuoi solo che io sia consenziente per una notte di
passione, oppure cerchi qualcosa che vada oltre all'attrazione
fisica? Dimmi cosa devo aspettarmi da te per favore, o non potrò
di nuovo congiungere le mie labbra sulle tue prima di una risposta.
Lena: *Stava
per gustarsi finalmente il tanto ambito premio quando Kara spostò
le labbra facendole combaciare con la pelle sotto il suo orecchio.
Rabbrividì al suo tono caldo ed eccitante e alla sensazione
delle labbra della ragazza.
Ghignò
malignamente alle parole di Kara e le prese il volto, alzandolo dal
suo collo e portandolo vicino alle sue labbra. Stava smaniando per
baciarla, voleva davvero farlo. Ma poteva aspettare ancora qualche
minuto e tenere Kara ancora sulle spine* Ma
io non sono un Gand, sono una Luthor, Kara.*
Passò lentamente il pollice sul suo labbro, gli occhi
incatenati tra loro in una sfida che, probabilmente, nessuna delle
due voleva perdere. * Tu,
cosa vuoi Kara? Ti concederesti a me per una notte o vuoi che la cosa
si ripeta ancora.*
Si avvicinò, i nasi che si scontravano tra loro* Ancora.*
I respiri su unirono * E
ancora?*
Le domandò dando a lei la possibilità di baciarla o di
rifiutare. *
Kara: *mosse
le labbra a sfiorare le sue in un tocco leggero e parlò da
quella distanza* Lena,
ti bacerò solo se mi risponderai. *ritirandosi
infine indietro con il capo, il giusto per guardarla negli occhi* Se
vuoi sapere cosa voglio, sarò sincera. Lo sai che ti voglio
Lena. Ti ho concesso il mio primo bacio e qualsiasi cosa accadrà
sarai la mia prima volta e... *abbassò
lo sguardo in imbarazzo* Dimmi
solo che tutto quello che vuoi non è solo... *scosse
il capo e si voltò per osservare la piccola oasi davanti a
loro e deglutì nervosamente. Avrebbe voluto baciarla senza
timori e paure, eppure aveva bisogno di essere rassicurata perché
era confusa. Lena aveva detto che avrebbero dovuto parlare e Kara
aveva bisogno di sapere cosa si aspettava da quella relazione che
stavano per avviare.*
Lena:
*udì le parole di Kara e provò solo un gran senso di
felicità* Kara,
Kara. A volte sei proprio stolta sai? *
Le mise una mano sulla guancia costringendola a voltare il capo verso
di lei. Le tracciò con pollice un leggero cerchio sulla
guancia nel tentativo di calmarla.* Pensi
davvero che io sia così?*
Assunse un volto triste nel sapere che Kara non si fidava di
lei.*Pensi
davvero che io sfidi il principe per chiunque? *Sorrise
affettuosamente* Pensi
davvero che farei tutto quello che ho fatto per altre persone? Pensi
che coccolerei una mia schiava qualunque? Pensi che se volessi solo
quello da te non l'avrei già preso con o senza il tuo
consenso? *
Le diede un bacio sulla guancia nel tentativo di farla
calmare.* Pensi
che avrei portato chiunque qui?*
La guardò negli occhi seriamente. *Perché
Kara, se lo pensi vuol dire che di me non hai capito niente.
Guardami.
Sono la principessa di un pianeta e sto parlando con te, una schiava
di un pianeta con cui sono in guerra. Ti ho fatto mangiare al mio
tavolo, hai dormito nel mio letto, ti ho abbracciata, coccolata,
trattata sempre con riguardo. Davvero pensi che l'abbia fatto solo
per fare del sesso con te?*
Sorrise. *Non
l'ho fatto per questo Kara. Tu mi interessi. Tanto. E se me ne darai
l'opportunità userò ogni giorno della mia vita per
dimostrartelo. Magari non potremmo vivere *Indicò
se stessa e Kara *in
pubblico, Rhea ci ucciderebbe entrambe, ma possiamo farlo in privato
finché non riuscirò a mandarti su Krypton dove mi
aiuterai a creare la pace.*
La guardò con infinito affetto. *Ma
per ora quello che posso offrirti è il mio cuore e il mio
corpo. Oltre al mio rispetto incondizionato quando saremo sole.*
Pronunciò le parole solennemente. Quasi come se fossero dei
voti.* Quindi
dimmi, ti sta bene questo? Puoi accettare di vivere questo casino con
me?
Kara:
*si accigliò, voltandosi verso Lena. Inizialmente era stupita
per le sue parole. Finché non si spiegò e Kara si rese
conto che era stata una stupida a voler chiedere una conferma, ormai
spaventata e confusa dalla maschera di provocazione che era solita
indossare. Invece adesso le stava parlando con il cuore in mano e
Kara provò un briciolo di vergogna per non essersi resa conto
di quanto fosse importante per Lena e dei sentimenti che provava per
lei.
Alle
parole della principessa, gli occhi le divennero lucidi. Era pronta a
lasciarla andare però le stava comunque chiedendo di...
amarsi?
Sapeva
il finale che avrebbero avuto, ma voleva comunque vivere il resto di
quei giorni con lei e questo la commosse immensamente. Annuì
alla sua domanda* sì *deglutì
e le prese il viso tra le mani, sporgendosi verso di lei* Sì,
lo voglio... *e
finalmente chiuse le distanze, posando le labbra su quelle di Lena in
un bacio dolce e desiderato. Un lieve sorriso non lasciava il suo
volto, mentre delle lacrime le bagnarono il viso, scendendo lungo le
sue guance. Scivolò con la mano destra sulla linea del suo
collo, fino a carezzare la nuca con la punta delle dita e decisa,
tracciò il labbro di Lena con la lingua, pronta a seguire
qualche consiglio di Lys, anche se non aveva troppe idee sul come
proseguire. Infondo Lena sapeva a cosa andava incontro e
probabilmente non si sarebbe lamentata conoscendo Kara. Sapeva che
era imbranata e le piaceva anche per questo.*
Lena:
*Quando sentì le labbra di Kara sulle sue sorrise nel bacio.
Finalmente poteva gustarsi il sapore della ragazza senza la paura di
morire o di non fare più ritorno a casa. Sentì la mano
di Kara sul suo collo e rabbrividì al tocco. La lingua di Kara
le stava già facendo provare sensazioni mai viste e decise di
osare di più. Forse non era la scelta migliore correre ma non
riusciva ad aspettare. La sua pazienza era scoppiata nel momento in
cui Kara aveva poggiato le proprie labbra sulle sue. Morse le labbra
della ragazza e, quando riuscì a trovare un'ingresso si spinse
in avanti intrappolando la lingua di Kara nella sua bocca.
Succhiò
leggermente Kara godendosi il suono che fece, immaginò che la
cosa le stava davvero facendo piacere.
La
spinse verso il basso, intrappolando il suo corpo tra il proprio e la
coperta quando si accorse che Kara era a disagio.* Non
faremo niente che non vuoi, Kara.*
Le disse baciandole la fronte e il naso. *Non
c'è bisogno di correre, non vado da nessuna parte.*
Le disse.* Anche
se...*
Sorrise.* Mi
piacerebbe far questo anche per tutta la notte se non ti
dispiace. *Rise
riprendendo da dove aveva lasciato.
Intrappolò
Kara ancora una volta sotto di se e fece scorrere la mano lungo i
fianchi della ragazza, stringendoli leggermente. Era bella,
dannatamente bella e sensuale e voleva farla sua a qualunque costo.
Poteva farlo. Doveva solo aspettare ancora un pochino e, finalmente,
Kara sarebbe stata solo sua.
Spinse
il viso lungo il collo di Kara, decisa a marchiarla come sua
proprietà e iniziò a succhiare poco sopra la giugulare.
-Dei- Pensò
quando sentì il mugolio roco della donna sotto di se. La mano,
quasi dotata di vita propria risalì lungo il fianco fino a
soffermarsi sul seno. Non lo toccò. Lasciò
semplicemente la mano ferma in attesa di una conferma di
Kara.* Posso?*
Le chiese ad alta voce perché voleva farle capire che il suo
pensiero fosse molto importante.*
Kara:
*Era la prima volta in vita sua che si sentiva in quel modo. Le
guance calde, il respiro appesantito e l'eccitazione che sentiva
crescere internamente, spinta dalla passionalità di Lena.
Accompagnò i movimenti della lingua della principessa con la
sua usando la dovuta calma e assaporando il momento. Lasciò
fuoriuscire un verso dalle sue labbra e si lasciò intrappolare
sotto di lei, osservando prima le sua bocca rossa e il rossetto
sfatto, poi i suoi occhi più scuri del solito e non solo
perché era ormai quasi buio.
Si
sentì per un attimo in imbarazzo perché non sapeva Lena
cosa si aspettasse quella notte da lei. Si rassicurò grazie al
tono di voce della principessa e ai suoi baci confortanti, sorridendo
alla confessione del suo desiderio. Anche lei avrebbe voluto restare
lì per tutta la notte a godere delle sue attenzioni.
Lena
scese giù con la bocca, le sue labbra si posarono sul collo ed
iniziarono a succhiare un lembo della sua pelle. Le scappò un
mugolio soffocato e degluitì, posando una mano dietro il collo
di Lena e lasciandole più spazio inclinando il capo.
La
mano della principessa risalì, adagiandosi sul suo seno e la
richiesta di Lena le fece capire quanto fosse veritiero il discorso
che le aveva fatto. Le sorrise con dolcezza e timidamente non rispose
a voce, anzi, usò più i gesti. Mosse la mano dal collo
di Lena e la spinse giù, fino ad arrivare al suo seno destro e
la posò su quella della principessa. Fu il tacito consenso, a
Kara andava bene ma era imbarazzata per parlare.
Si
morse il labbro inferiore, riabbassando lo sguardo sulla bocca di
Lena e la fece riavvicinare al suo viso, facendo uscire per la prima
volta una certa intraprendenza che non la caratterizzava. Lasciò
che le loro labbra si ricongiunsero, muovendole su quelle di Lena e
si spinse delicatamente con la lingua ad incontrare la sua, lasciando
piccoli tocchi fugaci nello sfiorarsi per poi scappare di nuovo e
infine rincontrarsi*
Lena:
*Si sentì tremendamente eccitata quando Kara posò la
mano sulla sua dandole il consenso. Questa ragazza, per quanto pura e
dolce, si stava rivelando la morte di Lena. Non sarebbe
sopravvissuta. Probabilmente sarebbe morta di una morte lenta e
soddisfacente.
Si
sorprese quando Kara mosse le labbra sulle sue e nel sentire la
lingua di Kara. Era sfuggente e timida proprio come lei. La carezzò
con la propria, cercando di calmarla e di farle capire che non doveva
correre.
Ricordandosi
del consenso iniziò a muovere la mano sul suo seno. Era
morbido, tondo e perfetto. Voleva tremendamente toccarlo sotto i
vestiti ma le aveva promesso che non avrebbe corso e, anche a costo
di farsi un bagno freddo in questo preciso istante, avrebbe mantenuto
la sua promessa.
Massaggiò
il seno, godendosi di quei piccoli mugolii che Kara emetteva ogni
tanto.
Dei,
era difficile fermarsi quando si accorse che Kara non indossava il
reggiseno.
Poteva
sentire il capezzolo sotto la palma delle sue mani.
Una
malsana idea le venne in mente e ghignò. Le baciò
ancora una volta le labbra in un bacio veloce e casto prima di
scendere in basso. Succhiò ancora una volta laddove un piccolo
segno violaceo aveva iniziato a formarsi. Voleva marcarla e far
sapere a tutti che questa donna era sua.
Quando
si ritenne abbastanza soddisfatta scese ancora sino a poggiare le
labbra sul capezzolo di Kara. *Non
sai quanto vorrei toglierti la camicia.*
Le disse baciandolo. *Ma
è meglio che per questa notte tu la tenga. *Concluse
succhiando direttamente sopra di esso ed emettendo un gemito
strozzato quando, anche con la presenza della camicia, lo sentiva
nella sua bocca duro ed eretto. *Per
gli dei Kara.*
Disse continuando a giocherellare con il seno di Kara. *Devo...*
Spostò leggermente il viso da quel seno maledettamente
eccitante e la guardò in viso.
Inghiottì
la saliva quando osservò la ragazza sotto di lei. Kara aveva
gli occhi vitrei, le labbra gonfie e i capelli spettinati ma, agli
occhi di Lena sembrava bellissima. La mano, prima impegnata sul suo
seno, risalì sino a posarsi sulla sua guancia.* Devo
fermarmi, altrimenti verrò meno alla mia parola Kara e ti
prenderò qui, seduta stante.*
Le disse scivolando lontano da lei e sdraiandosi al suo fianco. Le
prese la mano e la tenne tra le sue poggiandola sul suo ventre e
giocherellando con le sue dita. *Dei
Kara. Non puoi neanche capire quanta forza di volontà ci
voglia per staccarmi da te quando hai questo sguardo.*
Si girò leggermente fino a che il suo volto e quello di Kara
non erano a pochi centimetri uno dall'altro. *Ma
ti ho dato la mia parola ed intendo mantenerla.*
Sorrise e si avvicinò per un bacio veloce e casto.* Ma
sappi solo che è molto difficile trattenermi con te quando fai
quei mugolii tanto eccitanti.*
Le fece l'occhiolino cercando di metterla in imbarazzo. Era troppo
divertente sfotterla anche in questi momenti. E, sopratutto, aveva
bisogno di stemperare tutta quella tensione sessuale.*
Kara:
*soffocò dei piccoli mugolii nella bocca di Lena a causa dei
movimenti della mano sul proprio seno. Quando le labbra si
staccarono, si imbarazzò per lo sguardo che Lena le rivolse e
dopo un frettoloso bacio, Lena iniziò a scendere con il capo.
Si attaccò di nuovo al suo collo nello stesso identico punto e
quando Lena sembrò essere compiaciuta, scese ancora di più
e iniziò a parlare con la sua maledettissima voce eccitante.
Le labbra appoggiate al petto sulla stoffa della camicia, fecero
arrossire violentemente kara, che, dopo la confessione di Lena, non
riuscì a mantenere il gemito che uscì dalle sue labbra
quando la principessa osò sul punto più sensibile del
suo seno. Ciò le provocò ancor più imbarazzo e
imporporò le sue guance di un rosso acceso. Non che a Kara
dispiacesse quello che le stava facendo, anzi. Avrebbe desiderato
dirle che andava bene, avrebbe voluto invogliarla spingendo il suo
capo sul proprio petto, eppure c'era una voce che le diceva che non
era il momento giusto. Kara voleva prenderla con più calma,
infondo velocizzare completamente la loro relazione sarebbe stato
troppo per entrambe.
Kara
passò le mani sul viso, come per trattenere tutte le
sensazioni che stava provando in quel momento, finché Lena si
rese conto che stava andando troppo di fretta.
Strofinò
il viso contro la mano che Lena aveva posato sulla sua guancia ed
annuì alle sue parole, ancora un po' scossa dal calore che
sentiva ribollire nel suo interno.
Lena
si era sdraiata al suo fianco e Kara inclinò il capo per
osservarla, mentre continuò a parlare fino a farla di nuovo
arrossire. Per Rao, non poteva riuscire a tranquillizzarla soltanto
senza fare una battuta sullo stato in cui l'aveva ridotta qualche
secondo prima.* Sei
una maledetta daxamita *pronunciò
fintamente seria e con le guance di nuovo rosse. Si voltò per
calmarsi e guardando il cielo, si rese conto che la notte stava
diventando sempre più buia e che avrebbero dovuto accendere
qualcosa per poter vedere meglio e proseguire la serata. Prese un
gran respiro e si voltò di nuovo verso la principessa che
teneva ancora la sua mano e gliela carezzava. Sembrava che si fosse
calmata anche lei e le sorrise dolcemente* Sappì
che... *sussurrò
a bassa voce* Non
dovrai fare più nulla finché non prenderò
l'iniziativa io *Le
disse scherzosamente, quasi come per punirla per l'ultima cosa che
aveva fatto.* Che
ne dici se mangiamo qualcosa? *le
domandò infine, guardando il cestino al fianco di Lena*
Lena:
*Rise alle parole di Kara.* Da
quando fai l'intraprendente Kara?*La
guardò col sopracciglio alzato in segno di
scetticismo* Finiremo
come due vecchie bacucche allora*
Concluse ridendo. Sollevò il busto prendendo il cestino e
avvicinandolo a se stessa.
Accese
la lampada per fare chiarezza e iniziò ad uscire le
vettovaglie mettendole sulla coperta. Prese il primo e vi fece due
piatti, uno per sé con una porzione normale ed uno per Kara,
con una porzione esagerata.*Sai,
anche se stiamo insieme queste cose dovresti continuarle a fare tu.
Dall'ultima volta che ho controllato sei tu la schiava. *
Rise passandole il piatto. *Ma
oggi è diverso e te lo concedo.*
Stava per baciarla ma si tirò indietro. Kara l'aveva sfidata?
Benissimo. Avrebbe atteso una sua mossa. Infondo la pazienza era una
delle sue tante virtù.* Buon
appetito Kara.*
Le disse prendendo una forchettata del primo e portandola alle labbra
molto lentamente. I suoi occhi non lasciarono mai quelli della bionda
davanti a lei mentre, con assoluta calma, apriva le labbra per
mangiare.* Mmmh *Gemette
in maniera esagerata.*Assaggialo.
Ha un sapore spettacolare*
Le disse leccandosi le labbra sensualmente.
Kara
le aveva detto di aspettare? L'avrebbe fatto. Ma niente e nessuno
potevano impedirle di stuzzicare la bionda sino a portarla
all'esasperazione.*
Kara:
*alle parole di Lena si offese un po'. La principessa non sembrava
darle fiducia in quello che disse e la osservò mettersi
seduta. Eppure Kara non pensava di essere poco passionale o altro,
anzi.
Si
mise seduta anche lei, osservando Lena che si dava da fare. Accese
una piccola lampada graziosa. La luce non era accecante, ma tenue, il
giusto per rendere l'ambiente attorno a loro illuminato, ma al
contempo ancor più romantico.
Lena
iniziò ad impiattare e Kara sorrise alle sue parole. Quando si
avvicinò per baciarla Kara stava per sporgersi, ma Lena si
ritirò e la kryptoniana la guardò incuriosita. Era la
prima volta che si comportava in quel modo. Era forse per quello che
le aveva detto prima?
Quando
la principessa iniziò a mangiare, Kara si vergognò per
quello che passò per la sua mente. Eppure era stata così
ingenua finora e conoscere quel desiderio nuovo che non aveva mai
provato per nessuno, la faceva imbarazzare.
Distolse
lo sguardo e iniziò a mangiare anche lei il piatto che le
aveva offerto prima Lena. Era ottimo come qualsiasi piatto preparato
da Krex, qualsiasi cosa esso sia. Infatti non riuscì a
riconoscere il gusto da ciò che aveva mangiato fino ad
ora.* Sai,
non penso che sarò sempre io a servirti in queste
occasioni *le
disse, voltandosi verso di lei* Sei
più carina quando fai qualcosa per me. Mi fa sentire
importante *posò
la mano sulla coscia di Lena e la strinse con delicatezza,
allungandosi per darle un bacio sulla pelle scoperta della spalla* E
sappi che ti sorprenderò quando meno te lo aspetti. Perché
non sono immune alle tue provocazioni, miss Luthor. *prese
un piccolo boccone dal proprio piatto e lo portò alla bocca,
mangiandolo* comunque
hai ragione, è veramente ottimo. E se non riprendiamo gli
allenamenti, con le porzioni che mi lasci potrei iniziare ad
ingrassare seriamente.
Lena:
*Sorrise. *Mi
piace vederti mangiare Kara, è più forte di me. Fai
questa faccia tutta contenta quando mangi.*
Rise. * E
per il peso ho qualche idea sai? *Le
fece l'occhiolino.
Si
appoggiò con la schiena all'albero dietro di se. * Mi
piace qui. *Le
disse lasciando il piatto sulla coperta.* È
sempre calmo e rilassante. *
Chiuse gli occhi * Sai...
Sei la prima persona che porto qui dopo Vir, ma lei non conta perché
ho scoperto il posto con lei quando eravamo ragazze. *
Le disse mentre la osservava mangiare felicemente. Tacque per qualche
minuto, lasciando il tempo a Kara di concludere il piatto. * Ti
va di venire qui? Mi piacerebbe abbracciarti se non hai nulla in
contrario. *Le
chiese facendole segno di avvicinarsi a lei. *
Kara:
*Alla frase di Lena, iniziò a mangiare con gusto il suo
piatto, convinta dal fatto che la principessa avesse un'idea per
farla dimagrire. Non si era resa conto del doppiosenso, troppo
intenta a gustarsi il buon cibo.
Intanto
si guardò in giro, beandosi di nuovo dell'aspetto del posto
dove Lena l'aveva portata, mentre la ascoltava parlare. Era contenta
perché si sentiva importante infondo. Finito di mangiare, mise
il suo piatto a fianco a quello di Lena e gattonò verso di lei
per avvicinarsi e sistemarsi tra le sue braccia. Appoggiò la
guancia contro la sua e si strofinò appena contro la sua
pelle* Piace
anche a me qui. Sono contenta che tu mi ci abbia portata e devo
confessarti una cosa. Ero gelosa di Vir, perché pensavo fosse
una tua ex... *le
scappò una piccola risatina* è davvero imbarazzante
ammetterlo.
Lena: *Rise
nel vedere Kara che gattonava verso di lei comportandosi come un
wlok.* Ora
capisco perché Nixx ti tratta come un suo cucciolo sai?*Scosse
la testa ridendo. La tirò a se stringendola per la vita.* Vir
e io?*
Iniziò a ridere. *Oddei
no! È quasi una sorella per me.*
continuò a ridere a crepapelle. *Scusa.
È solo che... Io e Vir. È come se ti dicessi che penso
che tu sia stata con tua sorella o tuo fratello Kara! *Prese
un respiro profondo cercando di calmarsi.* Piuttosto.
Visto che siamo qui...*Le
prese il viso dandole un leggero bacio sulle labbra senza
approfondirlo* Perché
non mi parli di... *Si
fermò a pensarci. *Argo
city? Si chiama così?*
Le domandò sinceramente confusa. *Ricordo
di esserci stata da bambina, quando ero ancora una Luthor di nome e
di fatto.*
Si lasciò andare ai ricordi. *Ricordo
di aver conosciuto una bambina lì, chissà magari eri
proprio tu.*
Sorrise guardando le stelle. *Le
stelle sono bellissime sta sera.*Le
toccò la guancia *Certo,
tu sei meglio ma anche loro non son da meno.*Le
disse seriamente. Poggiando il capo sulla spalla di Kara e godendosi
la calma della serata. *
Kara:
*Arrossì lievemente al commento e le rispose* Sì,
anche se in realtà penso che sia la compagnia a rendere il
tutto migliore. *e
alzò il capo, guardando il cielo stellato, forse rivolgendosi
proprio verso la direzione di Krypton. Pensò per un attimo
alla domanda di Lena, ricordando qualcosa della sua infanzia, un
piccolo momento di un giorno ufficioso, di quelli che promettevano
essere noiosi.*
Lena
non ho fratelli o sorelle. In realtà mi sono sempre sentita
molto sola e cercavo di legarmi ai grandi e ai loro discorsi. Però
non riuscivo a capire perché non potevo partecipare alle loro
riunioni ed ero considerata troppo piccola per farlo. Anche perché
se ricordi bene entrai durante la firma del rinnovo del trattato di
pace quando ero molto piccola *ridacchiò
di nuovo a quel ricordo e allo spavento che fece prendere a Rhea* E
indovina un po'? L'anno dopo rimasi a casa ad Argo City perché
i miei non mi portarono con loro in capitale per il trattato di pace.
Rimasi con la tata in modo da non poter combinare nessun guaio come
era mio solito fare. Quando tornarono, c'erano delle persone con
loro, le avevo viste alcune volte insieme alla famiglia reale di
Daxam. Sinceramente non li conoscevo. Però c'era una bambina
che si appiccicò a me. Mi chiese se volessi giocare con lei e
mia madre ovviamente mi raccomandò di trattarla bene. Era una
daxamita mooolto curiosa e forse un po' viziata. Si impuntò
perché voleva il mio robot domestico, Kelex. Era talmente
allarmato che stava per inviare un codice di autodifesa, infatti
dovetti chiedergli di non farlo. Poi pian piano con pazienza cercò
di rispondere a tutte le domande fluenti di quella piccola daxamita
nel suo modo professionale. Mi manca quell'ammasso di circuiti.
Per
calmare la bambina alla fine decisi di assecondarla e giocai con lei
a uno stupidissimo gioco che aveva scelto... Certo, voi daxamiti dite
che noi kryptoniani siamo noiosi, ma credimi quel giorno fu il più
noioso della mia vita. *raccontò
con un sorriso divertito sul volto al ricordo di quella petulante
bimba che, nel suo vestitino colorato, si imponeva di volere il suo
robot*
Lena: *La
fissò sconcertata* Non
dirmelo. *Iniziò
quindi a ridere a crepapelle* La
Kryptoniana eri tu! Oddei*
Si tenne la pancia* I
miei genitori mi lasciarono con una bambina quando viaggiammo su
Krypton. Non so precisamente perché eravamo lì.
Probabilmente accompagnammo la famiglia reale nella firma del
trattato.*
Sorrise al ricordo della sua famiglia* Sai,
mio padre era un uomo curioso e come poteva amava visitare nuove
terre*
Poggiò una mano sulla coperta distendendosi meglio* Visitammo
Argo City quella volta. Ero ancora una bambina ma ricordo di averti
odiata tantissimo quando non hai voluto darmi il tuo robot.*
Si sforzò per ricordare la giornata, i ricordi erano confusi e
sfocati.* Ero
così invidiosa che tu avessi un amico come Kelex sai? Lo
volevo anche io ma tu non hai voluto regalarmelo.*
Fece la faccia piccata.* Lo
voglio ancora sai? *
Le disse sinceramente.* E
comunque, Kara, non ero noiosa. Ero solo una bambina!*
Le disse borbottando* Come
puoi dire che il gioco della famiglia fosse brutto, paparino?*
Si morse il labbro inferiore tentando di reprimere un sorriso ai
ricordi che le vennero tutti insieme.* Se
non ricordo male tu eri il paparino, io la mamma e Kelex il bambino.*
Rise.* Quanto
avrei voluto avere la foto che ci scattò, sarebbe stata bella
sai? *
Le disse.* Quanti
bei ricordi.*
Si stese sul telo tirando Kara in un abbraccio.* Ricordo
anche di averti dato il mio primo bacio sulla guancia quando sono
dovuta andare via.*
Le fece l'occhiolino baciandole il naso.* Chi
l'avrebbe mai detto, la mia schiava è stata anche il mio primo
bacio, quanta ironia*
Rise.*
Kara:
*Quando finì il racconto, si voltò verso di Lena e di
certo non si aspettò di trovarla con quell'espressione. Il suo
viso presentava una nota di sorpresa e sbigottimento che fu presto
coperta dalla forte risata che riecheggiò intorno a loro.
Non
capì quella reazione, finché Lena non si spiegò
e Kara spalancò la bocca, mentre i ricordi risalirono nella
sua mente, cercando di ritrovare i dettagli che era riuscita a
cogliere allora. Gli occhi verdi vispi e i capelli un po' più
chiari del nero mogano che accompagnavano ora la donna adulta che
Lena era diventata. La pelle pallida, ma colorata con un lieve tocco
rosato sulle guanciotte piene di quel ricordo. Kara ricordava meglio
di Lena perché era di due anni più grande di lei, anche
se non sembrava. Lena avrà avuto 5 anni, mentre lei 7 e
sorrise divertita dalla casualità della situazione. Si erano
incontrate anni prima e, anche se erano due bambine, Kara ricordò
il gesto di quella piccola daxamita come se fosse successo solo il
giorno prima. Quel bacio inaspettato e tremendamente vicino alle sue
labbra le aveva riempito il petto di calore e si ricordò della
vergogna che provò nel provare quell'insolita sensazione che,
per il resto della sua vita su Krypton, non riuscì più
a provare. Eppure quel ricordo l'aveva seppellito nei meandri della
sua mente e si rese conto di quanto risultasse familiare quello che
provava per Lena solo adesso che il puzzle sembrava essere completo.
Quella sensazione l'aveva sentita più volte con la Luthor al
suo fianco, anche solo incrociando il suo sguardo in quelle sere
tiepide daxamite, mentre lei leggeva e Lena studiava. E per quanto
avesse voluto ignorare il tutto, con Lena inconsciamente si era
ritrovata a sorriderle con naturalezza e a rivolgerle quella gioia
che non poteva nascondere.
Si
stese al suo fianco, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Lena e
alzò una mano a carezzarle il viso come a coglierne ogni
linea.* La
foto è molto bella. *commentò
Kara, perché l'aveva vista il giorno stesso in cui l'avevano
scattata* Sarà
ancora nascosta da qualche parte nel database di Kelex. E comunque
non potevo darti Kelex perché è il robot domestico
della casata degli EL da generazioni.
Lena:
*Chiuse gli occhi godendosi il tocco della bionda* Ah
si? Hai ancora la foto? *
Le chiese sorridendo.* Un
giorno vorrei vederla, magari quando finalmente Daxam e Krypton
saranno in pace riuscirò a venire da te e me la farai vedere.*
Le sussurrò in silenzio, facendo strofinare i loro nasi in un
gesto intimo.*
Kara:
*L'idea che Lena e lei sarebbero riuscite a portare la pace fra i
loro due pianeti le era quasi impossibile da immaginare, però
non per questo poteva arrendersi. Le sarebbe piaciuto presentarla
alla sua famiglia in modo diverso e farla restare qualche giorno su
Krypton per farle conoscere i suoi posti preferiti, farle vedere di
nuovo la sua camera e magari giocare di nuovo con Kelex. Cosa che
chiaramente non era propriamente facile da far accadere. Krypton non
era più lo stesso di quando erano bambine. I segni della
rottura del regime politico presente erano evidenti e Kara sapeva che
sua zia Astra con il suo compagno Non avevano idee differenti dal
consiglio di Krypton e alcuni cittadini appoggiavano le loro idee di
pensiero.
Tutti
i suoi pensieri sul suo pianeta vennero interrotti dalla vicinanza di
Lena e Kara non poté evitare di sorriderle e decise di dare
tutta la sua attenzione a Lena almeno per il resto della serata.
Infondo era il loro primo appuntamento* E
tu eri così... presa nel dare i tuoi ordini. Nata per
comandare. *pronunciò
ironicamente e ridacchiò continuando a ricordare sempre più
dettagli.* Certo
che far passare Kelex come nostro figlio, ce ne voleva di fantasia.
Comunque eri veramente una bella bambina. *questa
volta la guardò intensamente negli occhi* E
anche a quel tempo eri veramente un bel tipetto. Mi ricordo del
bacio... eccome se me lo ricordo. Mi salutasti chiamandomi paparino e
mancava poco che non mi centravi le labbra. Eri quasi riuscita a
rubare il mio primo bacio, ma dopo tutti questi anni alla fine,
eccoci qui. *avvicinò
il viso al suo tanto da sentire il suo caldo respiro.* Ti
ho odiato anche io *sfiorò
la bocca di Lena con le sue labbra e poi si allontanò
dispettosa*
Lena:
*Rise alla frase di Kara.* Però
lo volevo davvero Kelex. Era davvero stupendo. Parlava a macchinetta
ma sapeva fare un sacco di cose. Sai, penso sia stato il figlio
migliore che abbia mai avuto.*Si
fermò un momento, dimenticando di respirare, quando Kara la
fissò così intensamente.* Oh
avanti, era una cosa innocente, non volevo davvero rubarti il primo
bacio. Volevo essere gentile con te perché eri stata dolce nel
subire i miei ordini.*
Rise al ricordo. Quel giorno aveva trascinato Kara per tutta la
stanza costringendola a giocare ai suoi giochi.* Non
ci crede nessuno che tu mi abbia odiato, avanti ammetti che mi volevi
già allora*
Stava già per pregustarsi un bel bacio quando la bionda si
tirò indietro. Ghignò maleficamente mentre preparava la
sua risposta*
Sai
paparino,*
Si avvicinò facendole l'occhiolino prima di baciarla
languidamente. Fece scivolare lentamente la lingua nella bocca di
Kara mentre con la mano scese lungo il suo corpo. Strinse il fianco
di Kara e portò avanti la gamba tanto da farla strofinare tra
quelle della bionda. Inghiottì un gemito al calore che si
irradiava dalla ragazza* Io
sono nata per darti ordini.*
Le disse a bassa voce leccandole leggermente le labbra, tentando di
morderle.
Si
sistemò meglio sopra la bionda e le prese le mani
tirandogliele sul capo bloccandola quindi sotto il suo corpo.* E
tu sei nata per sottostare ai miei ordini. *
Si chinò per baciarla ma, all'ultimo secondo, puntò
alla gola dove succhiò abbastanza da far uscire una forma
violacea.* E
questi segni rimarcano il fatto che mi appartieni*
Le disse accostandosi al suo orecchio. Parlò a voce
bassissima, come a voler nascondere al mondo quello che voleva
dirle.* Perché
tu sei mia, Kara. *Le
leccò il lobo mordicchiandolo* Sempre
se la cosa ti sta bene. Lo vuoi Kara? Vuoi essere mia?*
Le chiese continuando con le sue movenze. Riuscì finalmente a
far incastrare la gamba tra quelle di Kara e, lentamente, mosse la
coscia gustandosi il volto, ma sopratutto i suoni, della donna sotto
di se.*
Kara:
*la bocca sicura di Lena, mentre si spingeva con il suo corpo sul
suo, provocò di nuovo quell'insopportabile sensazione di
insoddisfacimento in Kara. Il tono di voce così mellifluo e
malizioso della principessa rendeva ancor più difficile una
reazione di opposizione e Kara sembrava che volesse lasciarsi
inebriare dalle sensazioni che stava provando in quell'istante. Le
ritornarono in mente alcuni passi che lesse del libro, qualcosa che
non era riuscita a comprendere ma che probabilmente ora comprendeva.
Era forse questo il piacere della possessione? La smaniosa voglia
incontrollata di concedersi senza remore?
Quando
Lena posò la bocca per l'ennesima volta sul suo collo,
succhiando parte della sua pelle, Kara emise un verso infastidito.
Aveva quasi ripreso parte del buon senso, finché non si
ritrovò di nuovo a perdersi. Lena era così
maledettamente eccitante mentre le poneva quella domanda che, in
occasioni differenti, Kara non avrebbe mai risposto. Eppure aveva
quella capacità di persuaderla che la faceva sentire debole.
Aprì la bocca per rispondere e ne uscì un filo di voce
timido e implorante* sì... *La
gamba di Lena si mosse, strofinandosi contro il punto sensibile di
Kara e questa volta non poté evitare di emettere un gemito di
piacere, arrossendo violentemente sulle guance* L-Lena *deglutì
sperando di riprendere la capacità di parlare. Le era
difficile e aveva le mani bloccate sotto il peso della principessa,
quindi non poteva fare molto.* Per
favore... f-fermati *chiese
con tono non convinto, ma sapeva che non era il momento giusto. Kara
non voleva che succedesse in quel modo e non in quel momento, per
quanto la notte si presentasse magica nel luogo dove Lena l'aveva
portata. Stava facendo un grosso sforzo per parlarle e sperare che la
ascoltasse. Infondo Kara la voleva quanto lei, ma era anche la prima
volta che provava quel genere di emozioni. Erano troppo intense per
la kryptoniana e voleva godersele gradualmente, così da
abituarsi a quel modo diverso di legarsi e imparare a lasciarsi
andare a quella passione primitiva sconosciuta*
Lena:
*Quando udì l'assenso di Kara strofinò la gamba tra le
sue con più decisione. Dei, come poteva fermarsi quando Kara
era così invitante sotto il suo corpo. Sentì il suo
gemito e ne fece uno di riflesso. Pensò che Kara fosse pronta.
La guardò in viso, completamente rossa e con il fiatone.
L'apoteosi della bellezza.
Quando
il suo nome sussurrato arrivò al suo orecchio rallentò
i suoi movimenti confusa e guardò Kara. Il volto della ragazza
era imbarazzato, forse a disagio.
Si
staccò immediatamente da lei.* Oddei,
perdonami Kara. *
Le sussurro. *Mi
dispiace. Solo...*
Le rilasciò le mani e si spostò dal suo corpo.* È
così difficile mantenermi quando sei... Così.*
Le fece segno, indicandola.* Ma
ho promesso che non avrei corso. Non voglio metterti a disagio.
Perdonami.*
Si sedette lontana da lei, come a voler tenere le distanze per paura
di non riuscire a controllarsi.* Riesci
a farmi diventare così disperata.*
Si ravvivò i capelli ormai fuggiti dalla costruzione della
crocchia tentando di calmarsi. Una volta che si sentì
abbastanza pronta si avvicinò alla ragazza.* Ma
hai ragione, stavo correndo troppo. Perdonami.*
Le mise una mano sulla coscia. Senza muoverla, semplicemente voleva
farle sapere che era lì per lei e che non era
arrabbiata.* Però
Kara...*Sorrise.*
Non
puoi biasimarmi se l'unica cosa che vorrei fare ora è l'amore
con te.*
Le disse arrossendo. Forse aveva esagerato con i gesti ma Kara doveva
sapere che non voleva solo il suo corpo. * Ma
saprò trattenermi finché tu non sei pronta. Solo... Se
vedi che sto esagerando fermami.*
Le disse, provando a metterla a suo agio.* Ora
dimmi... Ti piacerebbe fare qualcosa adesso? Sono disponibile ad ogni
tua richiesta. *
Le disse sperando intimamente che Kara le dicesse di continuare.*
Kara: *Prese
un profondo respiro per calmarsi ora che Lena l'aveva liberata. Si
mise a sedere mentre ascoltava le scuse che fuoriuscivano dalla sua
bocca e Kara scosse la mano* Non
è successo niente *le
disse* Non
devi scusarti. *Posò
la mano su quella di Lena e si intenerì, vedendola così
agitata. La sua espressione presto mutò in rossore e imbarazzo
alla frase successiva di Lena e alla sua confessione. Era ovvio che
lo volesse anche Kara, ma non si sentiva totalmente pronta. Abbassò
lo sguardo sulle loro mani e pensò a cosa fare. Si era resa
conto che ormai l'acconciatura di Lena si era rovinata, così
alzò la mano e le tastò i capelli* Tu
sta solo ferma. *le
disse, mentre si trascinò indietro per posizionarsi alle
spalle di Lena e togliere i ferretti intrappolati nei suoi capelli
per liberarli. Accarezzò la chioma color ossidiana e alla fine
si fece spazio spostandola di lato, in modo da poter appoggiare il
mento contro la sua spalla. La avvolse con le sue braccia e la tirò
indietro, incontrando il tronco dell'albero vicino con la propria
schiena.* Ti
va bene passare il resto della serata così? *chiese,
mentre con le dita sfiorava la pelle del suo avambraccio,
accarezzando la superficie delicatamente. Ora che si trovava in
quella posizione, le era più facile parlare perché non
aveva i suoi occhi da predatore che la studiavano.* Prima
mi hai detto alcune cose e vorrei esporre il mio pensiero ora che
riesco a pensare lucidamente. Io voglio che, quando noi due siamo da
sole, non ci siano la schiava e la sua padrona ma solo Kara e Lena.
Quando parli di possessione, penso che sia ovvio il fatto che io
voglia essere tua, come tu vuoi essere mia. Non riesco a pensare a
nessun altro al di fuori di te. *prese
una pausa perché stava parlando dei propri sentimenti* Solo,
promettimi che mi lascerai un po' di iniziativa la prossima volta.
Smettila di essere sempre così.... così *agitò
la mano davanti al viso di Lena gesticolando perché non
riusciva a trovare l'aggettivo adatto* Comprendimi.
Sei come un Wlok selvaggio. Mi sento attaccata e vado in panico.
Kara: *Si
accomodò tra le braccia di Kara godendosi quelle piccole
coccole* Sì,
Kara. Questo va più che bene*
Le disse appoggiandosi al suo torso e chiudendo gli occhi. Si sentiva
così rilassata nello stare tra le braccia forti della ragazza
che le aveva rubato il cuore.* Mhh*
Sussurrò quasi addormentandosi. Si riscosse solo perché
sentì la ragazza parlare. Rise quando ammise che trovava
difficoltoso parlare quando le faceva qualche avance. Si stese e le
baciò il volto esortandola a continuare* Oh
Kara. Quando siamo sole è ovvio che siamo solo Kara e Lena.
Non voglio una schiava al mio fianco, voglio te e soltanto te.*
Le disse poggiando la mano sulla sua e stringendola sopra il suo
ventre.* Vuoi
l'iniziativa? Bene, allora l'avrai. Prometto che non farò
nulla finché non ti sentirai pronta tranne...*
Si allontanò da Kara tanto da potersi girare e guardarla negli
occhi.* Questo*
Le disse prima di prenderla a se in un bacio casto. Rise alla faccia
imbarazzata di Kara.* Scusami...*
Si asciugò le lacrime.* E'
più forte di me, forse mi piace essere un Wlok selvaggio. E'
divertente.*
Rise poggiandosi ancora tanto che sentiva il seno di Kara a contatto
con la sua spalla.* Ma
tranquilla, anche se baciarti è divertente mi limiterò
a fare solo quello. Non voglio metterti a disagio.*
Chiuse gli occhi ancora una volta.* E'
rilassante stare tra le tue braccia sai? Mi sento sicura con te
dietro di me, non so neanche come spiegartelo ma forse, a volte,
penso che tu mi sia stata destinata.*
Sussurrò quasi a non voler spezzare il momento. Si rese conto
della sciocchezza detta e si riprese* Perdonami,
è sciocco. Non dovrei dirle certe cose. Sono una donna di
scienza per gli dei, non dovrei neanche credere a qualcosa come il
destino.*
Uno sbadiglio la colse impreparata.* Ho
sonno. Forse potrei mettere lo scialle su di me e potremmo
dormire.*
Le sussurrò scherzando.* Comunque,*
trattenne un secondo sbadiglio* neanche
io riesco a pensare a nessun'altra al di fuori di te ora. *chiuse
gli occhi e si lasciò cullare dal dolce respiro della
Kryptoniana. *
Kara: *osservò
accigliata Lena quando si allontanò da lei e si ritrovò
poco dopo con le sue labbra sulle sue in un dolce bacio. Sarà
stata forse la faccia perplessa che la kryptoniana fece a far
scoppiare Lena a ridere in modo scomposto? Kara la guardò
confusa e un po' offesa. Infondo era irritante che Lena ridesse di
lei ogni volta per qualsiasi cosa. Era pronta a rinfacciarglielo,
quando la daxamita aprì di nuovo bocca e disse qualcosa che
ovviamente fece intenerire Kara. Infondo era strano il modo in cui si
erano incontrate quando erano piccole e come si erano riunite adesso.
Sembrava veramente colpa del destino. Si sistemò meglio dietro
di lei e la strinse, avvicinando la bocca al suo orecchio* Non
è sciocco pensare che sia colpa del destino. Sono sicura che
qualsiasi cosa accadrà, ci rincontreremo sempre. *le
sussurrò piano e sfiorò con la bocca la pelle dietro al
suo orecchio. Poi si rese conto che l'idea di dormire in quel posto
era una brutta idea* Lena,
penso che dovremmo andare a dormire nelle nostre stanze. Se le
guardie non ti trovano nei tuoi alloggi senza aver riferito niente a
nessuno, potrebbero allarmarsi e non mi sembra il caso. Ti riporto in
stanza d'accordo? Tanto se veniamo scoperte, comunque potrai dire che
sei andata a divertirti con la tua schiava o che volevi passeggiare
per goderti l'aria notturna. Ma la tua incolumità è
un'altra cosa.
Lena: *Sorrise
quando Kara le disse che erano destinate*Mi
piace pensare che tu abbia ragione*
sospirò di piacere nel sentire il dolce calore del fiato di
Kara sul suo collo. Si strinse nelle braccia di Kara godendosi la sua
presenza.*Sei
calda. *Le
disse e sorrise. Si rilassò ancora di più tra le
braccia di Kara.*Mnh,
hai ragione. Allarmerei tutti e basta. Allora torneremo nelle nostre
stanze... *
chiuse gli occhi per qualche secondo prima di farsi forza e alzarsi
prendendo Kara con sé.* Forza.
Andiamo Kara, permettimi di accompagnarti a casa.*
Scherzò.
Sistemò
tutto quanto prima di andare. Divise con Kara i pesi dandole il
cestino mentre lei portava la coperta.
Sulla
via del ritorno Lena allungò la mano per prendere quella di
Kara. Arrossì al gesto ma incastrò le sue mani a quelle
della ragazza.* Sai...
Mi piace... Questo*
Le disse alzando la mano ed indicandola con li sguardo.* E
mi piace passeggiare con te. *
Continuò un pochino più sicura dei suoi sentimenti.* Mi
piacerebbe farlo sempre.
*Le disse.
Continuarono
a camminare tranquillamente, finché giunte nei pressi del
palazzo Lena dovette lasciare la mano di Kara. * Mi
dispiace.*
Le sussurrò rilasciandola.*
Kara:
*Sorrise quando le chiese il permesso di accompagnarla a casa.
Sarebbe stato bello se fossero state sue ragazze normali che
cercavano di viversi, invece era tutto più complicato di
questo. Però era piacevole scappare dalla realtà per
una notte. Kara prese il cesto, insieme alla piccola lampada che
illuminava la strada, finché non la spense e la rimise nel
cesto appena si liberarono degli alberi. Il vuoto lasciato dalla
lampada ben presto fu colmato dalla mano di Lena e le loro dita si
intrecciarono, facendo arrossire entrambe come se stessero vivendo la
loro prima cotta. Accarezzò la sua mano con piccoli movimenti
del pollice e la ascoltò confessare il piacere che provava in
quei piccoli gesti* Piace
anche a me, Lena. *Le
disse con il tono calmo e dolce, riservato solo alla principessa,
ormai intenerita dalla situazione.
Arrivate
al castello, Lena lasciò la sua mano e Kara scosse la
testa* Non
dispiacertene. *dovette
parlarle in tono basso e rientrarono da dove erano uscite in
precedenza. Kara rimase per un istante interdetta perché non
vedeva la porta da dove erano uscite, finché Lena non si
avvicinò al muro e fece pressione su di esso, aprendo una
porta dello stesso colore del palazzo. La parte esterna era decorata
con lo stesso materiale utilizzato per la costruzione dell'edificio e
Kara non si era resa conto di questo piccolo particolare quando erano
uscite. Ecco perché Lena era certa che lì non avrebbero
incontrato guardie. Entrate nella stanza buia, Lena sigillò di
nuovo la porta ma prima di ripercorrere l'intero corridoio stretto,
Kara la trattenne con la mano, facendola voltare verso di lei e si
spinse in avanti per sfiorare le labbra di Lena con le proprie. La
kryptoniana prese il giusto tempo per assaporare la morbidezza della
sua bocca, beandosi del respiro caldo di Lena che si scontrava contro
la sua pelle, resasi conto che appena arrivate alla porta della sua
stanza avrebbero dovuto separarsi e non avrebbe potuto darle il degno
saluto.*
Lena:
*Si sorprese a questo gesto di Kara.
Sorrise
nel bacio e si strinse a lei abbracciandola mentre, lentamente,
ricambiava quel bacio dolce.
Le
mise una mano sulla guancia, quasi a volerle far capire che non
avrebbe corso, che le avrebbe lasciato tutto il tempo del
mondo.* Kara.*
Disse poco dopo, allontanandosi leggermente dalla bionda* Dobbiamo
andare.*
Continuò con le parole ma lo sguardo rimase su quelle labbra
dolci e invitanti. Chiuse ancora le distanze tirando Kara verso di
sé. Era una sensazione bellissima. Per la prima volta da anni
si sentiva bene, realizzata, calma. Si sentiva a casa tra le braccia
della bionda, al sicuro. Con un ultimo morso leggero si separò
da Kara e sorrise. Le diede un leggero bacio sul naso prima di
prenderle la mano e portarsela alle labbra.* Mi
piacerebbe baciarti tutta la notte, Kara. Ma dobbiamo andare sul
serio adesso. Tra poco inizieranno le ronde e avremo solo quel
momento per sgattaiolare nelle nostre stanze senza essere viste dalle
guardie.*
Le accarezzò la guancia con fare gentile prima di iniziare a
camminare lungo il corridoio.* Ferma*
Disse alzando il braccio. Si appiattì al muro con Kara, attese
che passasse la guardia prima di allungarsi e guardare verso il
corridoio.* Ora,
andiamo.*
Tirò Kara.* Se
te lo stai chiedendo sono abituata a sgattaiolare di notte.*
Rise mentre correvano verso le loro rispettive stanze.* Abbiamo
circa un minuto prima che avvenga il cambio.*
Le disse una volta fermatasi davanti la porta della stanza di
Kara.* Quindi
penso sia una buona notte questa.*
Sorrise nervosamente.* Buona
notte Kara.*
Si allungò per arrivare alla stessa altezza di Kara prima di
darle un velocissimo bacio sulle labbra.* A
domani.*
Sussurrò prima di tirarsi indietro e cominciare a camminare
all'indietro fino alla sua porta. Sorrise prima di rientrare nella
stanza ed accasciarsi lungo la porta con un sorriso felice. Come
erano cambiate le cose quel giorno? Perché aveva dovuto quasi
perdere la ragazza per capire i propri sentimenti?*
Kara:
*La kryptoniana si stupì di come Lena sapesse il giusto tempo
che mancava per le ronde. Eppure stava per addormentarsi tra le sue
braccia e adesso era ridiventata la persona sicura che tanto Kara
conosceva. Come era possibile? Non fece in tempo a darsi risposta
alle proprie domande che già Lena si era messa in movimento e
Kara la seguì, cercando di fare meno rumore possibile, mentre
Lena proseguiva con passo felpato e elegante. Seguì le sue
istruzioni e si lasciò trascinare da lei. Arrivate al
corridoio delle loro stanze, ormai Lena si sentiva più al
sicuro e le rispose come se glielo avesse letto nella mente.
Possibile che era abituata a fare quelle cose? Fuggire dal palazzo
per ritagliare del tempo per se stessa, lontana dalla realtà
che la opprimeva? Avrebbe voluto chiederglielo, avrebbe voluto
parlare un altro po' con lei e conoscerla veramente, invece la
giornata era già finita e dovevano salutarsi.
Erano
vicino alla porta della camera di Kara e quest'ultima sorrise
imbarazzata al bacio veloce che Lena le concesse, insieme a quello
sguardo che non lasciò la sua figura, finché Lena non
sparì nella sua stanza.* Buonanotte
Lena *mormorò
poco prima che Lena sparisse ed entrò anche Kara nella propria
stanza, arrossendo ancor di più sulle guance. Era come se si
fosse svegliata dal sogno che stava vivendo e si era resa conto di
tutti gli eventi accaduti in compagnia della principessa.
Era
abbastanza tardi, ma avrebbe dovuto fare una capatina al bagno
apposito degli schiavi e prendere un cambio sia per la notte che per
il giorno dopo in modo tale da essere già pronta.
Sistematasi
i capelli, uscì fuori dalla sua stanza e incontrò la
guardia del cambio notturno. Proprio come aveva previsto Lena, la
ronda era iniziata e la guardia la guardò male, ma non disse
niente. Avrebbe dovuto fare in fretta per non incorrere a nessun
problema. Infatti non portò neanche il cesto della cena in
cucina per non scontrarsi di nuovo in una visione scomoda per i suoi
occhi. Compiuta la sua routine, non andò neanche a cercare Lys
e subito ritornò nella sua stanza. L'indomani le avrebbe
raccontato tutto, ignorando le solite domande imbarazzanti che le
avrebbe posto.
Si
cambiò i vestiti con la veste da notte e si accomodò
nel proprio letto, sospirando rumorosamente e guardando fuori dalla
sua finestra con le sbarre. Da lì riusciva a scorgere un pezzo
di cielo pieno di stelle e iniziò a pensare alla serata al
fianco di Lena, sdraiate su quella coperta a osservare la vastità
dell'universo e magari a fantasticare sull'esistenza di un posto
tranquillo, dove avrebbero potuto viversi liberamente ed evitare quei
problemi che affliggevano le loro posizioni sociali. Non voleva
pensare razionalmente alla questione, almeno per un giorno poteva
illudersi che tutto sarebbe andato per il meglio. Chiuse gli occhi
con un lieve sorriso a inclinare le proprie labbra e solo il volto di
Lena ad accompagnare la discesa tranquilla verso il mondo dei sogni.
*
Angolo
autrici: Scusateci, il capitolo era già pronto, ma siamo state
(e purtroppo siamo) occupate a causa dell'università. Il
capitolo è abbastanza lungo, ho dedicato mezza giornata per
sistemarlo su wattpad e spero che vi sia piaciuto. Come al solito
commentate e fateci sapere se la storia sta proseguendo bene o
avreste voluto qualcosa di diverso. O anche cosa vi immaginate
succederà in avanti. Detto questo, grazie per la lettura.
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