Normalità
Stavo semplicemente passeggiando, quando, d'un tratto i miei occhi
secchi e moribondi di umidità, hanno visto una scritta bianca
sulla parete di vetro, della fermata di uno sconosciuto pullman.
"E' bello essere normali" Recita la scritta.
In quel momento il cuore mi si è aperto: "Non hai idea di quanto
sia meraviglioso esser normali" Disse il cuore crepato in due parti.
Mi è capitato di leggere in passato svariati scritti,
presumibilmente opere di adolescenti, o bimbi che si credono già
cresciuti, perché fanno i grandi, fumando davanti la scuola
media: tutti elogiavano l'esser diversi... la bellezza d'esser pazzi...
l'unicità d'esser stravaganti a tutti i costi.
"Voi non capite un cazzo" Il mio cuore si richiuse, tramite gli
ennesimi lacci... ironici, grulli, cinici; ed una battuta stupida cadde
liquida, a sigillarne la ferita.
"Ho sofferto tanto... ma ho saputo lavorare... e solo io so quanto mi
sono impegnato... per diventare un uomo normale" Il buio permeò
la gabbia toracica, ed una flebile luce... una piccola, testarda, forte
quanto vacillante... piccola fiammella balenò... a sorpresa, in
tutto quel buio: il vuoto è solo una condizione mentale, ma se
il corpo se ne ammala, allora diventa tangibile più del pieno.
Ogni volta che quella piccola luce, illumina a giorno lo scheletro
attorno al cuore; l'uomo sa che come la luna insegue il sole, la stella
insegue il satellite.
La vita è come un termometro di vecchia fattura, ancora con il
mercurio al suo interno: per sapere se stai bene, accetti di rischiare
la sua rottura inaspettata, e di rimanere avvelenato.
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