Capitolo 4 - ovvero: di imprevisti acquatici
più o meno mostruosi
Capitolo
4
(Ovvero:
di imprevisti acquatici più o meno mostruosi)
«Negli
ultimi tempi lei e Lord Beerus venite su questo pianeta estremamente
spesso».
«È
vero. Se non altro questo significa che abbiamo più
occasioni per vederci, Lady Bulma, nonché per assaggiare le
prelibatezze che provengono dalla sua cucina. È una buona
cosa, non trova?»
La
risposta sincera da parte di Bulma, in realtà, sarebbe stata
un "non proprio".
Benché
ormai le due creature divine fossero diventate quasi di casa, a parer
suo non era buona cosa che un Dio della Distruzione gironzolasse
così tanto di frequente sul pianeta, soprattutto se lo
faceva in luoghi e momenti sui quali lei non poteva avere controllo.
Se
mai le cose si fossero messe un po'male, finché lei fosse
stata presente avrebbe sempre potuto tirare fuori un qualsivoglia cibo
per ammansire Beerus; se però questi avesse iniziato a
frequentare altri posti e altre persone -come stava effettivamente
accadendo- il proprio "potere" avrebbe subìto un notevole
calo.
«Sì,
assolutamente. Solo una cosa: siete sempre dell'idea di andare in
campeggio?» chiese la scienziata a Whis «Sicuri di
non aver cambiato idea? Insomma, Lord Beerus è abituato a
ogni genere di comodità, onestamente non riesco proprio a
immaginarlo mentre dorme in una tenda».
«Oh,
non lo dica a me. Ho avuto il suo stesso pensiero»
confessò Whis «Però lui ha deciso
così!»
Nei
giorni che erano seguiti all'incidente in carrozza, lui e Lord Beerus
si erano incontrati spesso con quello strano trio di donne. Non era
più successo per caso, c'erano state chiamate e proposte
d'incontro da entrambe le parti che come luogo di ritrovo avevano
spesso avuto il Quasar, la piscina, i giardini pubblici in cui Beerus
aveva distrutto la cavalletta o la casa del cosiddetto Deviant Team.
Era
stato lui a notare quel nome scritto sotto il campanello e, quando per
pura e semplice curiosità aveva chiesto spiegazioni, Mintaka
gli aveva spiegato che quello era il nome del loro gruppo, di norma
costituito da cinque persone in tutto.
I
due amici mancanti non le avevano seguite in quella città: a
dir loro "Sembravano quasi non vedere l'ora di stare per un po'senza di
noi!".
Era
stato in una di quelle occasioni che era saltata fuori l'idea del
campeggio e, a dirla tutta, Whis doveva ancora capire cosa fosse preso
a Lord Beerus durante quella conversazione con Deathstar.
"... e si arrostiscono marshmallow. Ah, e si dorme
in tenda. Questo è il campeggio!"
"Non sembra niente di che".
"Noi volevamo fare qualcosa del genere in
settimana, avevamo pensato di invitarvi ma se l'idea non ti va non
importa".
"... ma anche se non sembra nulla di che non posso
sapere se è davvero così, visto che non l'ho mai
fatto, dunque io e Whis accettiamo! Promemoria per me: farmi dare del
cibo da Bulma".
Un
attimo prima non era sembrato entusiasta, quello dopo aveva iniziato a
parlare di procacciare cibo... chi lo capiva era bravo!
In
seguito lui gli aveva fatto notare quanto fosse stato repentino il
cambio di opinione, ma la risposta di Beerus, abbastanza sensata, era
stata "Sono una divinità annoiata che vuole fare
un'esperienza nuova, cosa c'è di strano?".
«Le
scorte di cibo sono pronte, comunque. Loro tra quanto dovrebbero
arrivare?» domandò Bulma, senza particolare
entusiasmo.
«Cinque
minuti fa!» sbottò Beerus «Eppure ormai
dovrebbero sapere che io detesto quando qualcuno mi fa attendere.
Ritardare a un appuntamento è una grande mancanza di
rispetto, soprattutto se suddetto appuntamento è con una
divinità!»
Il
disappunto per quel ritardo era sincero, tuttavia era mescolato anche a
qualcos'altro, derivante dal fatto che Deathstar non stesse neppure
visualizzando i messaggi che le aveva inviato.
Se
si fosse trattato di chiunque altro non avrebbe pensato al peggio, ma
dopo il lampione, la carrozza e il tuffo in piscina...
«Sia
comprensivo! Avevano detto che sarebbero arrivate con l'autobus,
giusto? Visti i precedenti, magari qualche criminale è
salito a bordo e lo sta dirottando chissà dove»
ipotizzò Whis «Povera Lady Stylequeen, non
meriterebbe di sopportare un simile stress».
"A
me non dispiacerebbe affatto se quella lì venisse dirottata
molto lontano!" pensò Bulma.
All'inizio,
in occasione del loro primo incontro, Stylequeen non le era neppure
dispiaciuta: aveva un po' l'atteggiamento di una diva -molto da "io
sono la più bella del circondario"- ma a parte quello si era
presentata a lei in modo educato, e quando aveva saputo che erano stati
lei e suo padre a inventare le capsule si era perfino congratulata.
Peccato
che poi avesse rovinato tutto con un "Come ringraziamento un giorno di questi ti
porterò con me a fare shopping e ti insegnerò a
vestirti".
Al
quale lei, Bulma, aveva risposto con un "Ti ringrazio ma non ho nulla da farmi insegnare da
una bubblegum".
Doveva
ancora capire per quale miracolo non fossero finite con lo strapparsi i
capelli a vicenda.
«Se
Bubblegum scoppiasse non mi dispiacerebbe»
borbottò Beerus «Altro che "povera"».
«Non
è colpa di Lady Stylequeen se a volte è difficile
accettare certe verità» replicò Whis
«Soprattutto per quanto riguarda il vestiario. La sua non
è cattiveria, per lei è una vera e propria
missione di soccorso, una vocazione cui la sua anima la chiama ad
adempiere!»
«Sarà
quello che le pare ma se prova di nuovo a tagliarmi i capelli la
distruggo con un galick cannon» disse Vegeta, sopraggiunto
appena in tempo per sentire Whis parlare di Stylequeen.
«BRAVO!» approvò
Beerus «Se lo farai davvero avrai i miei applausi. Ma quanto
ci mettono ad arrivare?! Io glielo avevo detto: "Passiamo a prendervi"!
Ma loro "Nooo, ormai sappiamo dove si trova la casa di Bulma, ci
arriviamo da sole", ed ecco che mentre cercano di arrivare qui
finiscono a Mordor, dove incontrano l'armata Brancaleone alla ricerca
del Sacro Graal!... e io inizio a conoscere veramente troppa di questa
roba terrestre!»
Il
cellulare di Bulma iniziò a squillare, e quando la
scienziata vide di chi si trattava sollevò le sopracciglia:
che il maestro Muten le telefonasse era qualcosa di piuttosto raro,
ormai. «Pronto?...»
- Aaaaaah... Bulma?
Il
numero era quello di Muten ma la voce era decisamente più
femminile, nonché familiare. «Ehm. Deathstar, sei
tu?»
«COSA?!» allibì
Beerus «Deathstar?! Perché diamine sta chiamando
te?! Ma soprattutto come lo sta facendo, dal momento che non ha il tuo
numero?!»
- Sì, cocca, sono io! Sbaglio o ho
sentito la voce di Micione Divino? Non è mica che potresti
passarmelo?
Bulma
porse il cellulare a Lord Beerus, il quale si era già
avvicinato a lei. «Tutto suo».
«Si
può sapere dove accidenti siete finite?!»
sbraitò il gatto appena ebbe in mano il cellulare
«Siete in ritardo di quasi dieci minuti!»
Bulma
non aveva idea di cosa potesse essere successo ma, vista la faccia
attonita che fece Lord Beerus quando Deathstar iniziò a
parlare, poteva presumere che fosse capitato qualcosa di assurdo.
«...no,
aspetta: mi stai dicendo che ieri sera tu e Mintaka siete andate in
spiaggia, vi siete addormentate su uno di quei grossi materassi da mare
e vi siete risvegliate sull'isola del maestro Muten?! Siete serie?!»
esclamò il dio, incredulo.
«Sì,
a quanto pare sono serie. Buongiorno a tutti» disse
Stylequeen, appena arrivata sul posto e già vestita da
perfetta campeggiatrice -con un po'di rosa e di tacco in più
«Scusate per il ritardo, ho cercato quelle due per tutta la
mattina e mi hanno telefonato appena in tempo perché potessi
prendere il secondo bus. Che Mintaka abbia imparato il mio numero a
memoria è una buona cosa».
«Buongiorno
a lei, Lady Stylequeen. Sembra proprio che le sue amiche debbano sempre
infilarsi in qualche situazione bizzarra» osservò
Whis «Non dev'essere stata una mattinata piacevole, si
sarà preoccupata...»
«Non
è per quello, è solo che arrivare in ritardo a un
appuntamento è un'idea che non sopporto assolutamente,
quindi ho cercato di ritrovarle in tempo limite. Senza
riuscirci» ribatté Stylequeen «E finendo
per tardare a mia volta, il che è perfino peggio.
Fortunatamente avevo messo tutto nelle capsule già ieri
pomeriggio».
Vegeta
sollevò un sopracciglio. «Le tue amiche si perdono
in mare e tu pensi ai minuti di ritardo? Hai delle strane
priorità».
«Viaggiamo
insieme da eoni, letteralmente, per cui ho visto ben di
peggio» ribatté l'aliena «Tipo i tuoi
capelli, per l'amor del cielo!»
«Sì,
ora mando Whis a prendervi» concluse Beerus, ancora al
telefono con Deathstar e mostrando un'espressione decisamente irritata
«Ed è meglio che vi facciate trovare pronte,
quindi puoi dire al vecchio di smetterla di spalmarti l'olio solare sul
sedere!... no, non è gentile, è un maniaco! WHIS!»
«Signore?»
«Vai
a prenderle. Portale qui. SUBITO! Ma
guarda un po' quello, alla sua età...»
borbottò il dio.
«Le
ricordo che lei è molto più vecchio»
gli fece notare l'angelo, impietoso «E comunque il fatto che
gli piacciano parecchio le donne non è stato un problema,
finora».
«Non
lo è nemmeno adesso!» ribatté Beerus
«E tu sbrigati, siamo già in ritardo!»
Whis
scomparve senza ulteriori indugi, lasciando da soli Beerus, Bulma,
Vegeta e Stylequeen.
«La
mia aspettativa per questa gita è che qualche mostro esca
dal nulla e ti mangi, Bubblegum» disse Beerus.
«E
la mia è che ti sia portato dietro la tua lettiera e i tuoi
croccantini» ribatté Stylequeen.
"Devo
iniziare a rassegnarmi al fatto che il nostro pianeta non
arriverà a fine giornata" pensò Bulma, semi
disperata.
«Io
non so come facciano le tue amiche a sopportarti, non lo capisco
proprio!»
«E
io non capisco come faccia quell'adorabile persona che è il
signor Whis a sopportare te. Lui è così a modo,
sempre così tranquillo e posato, un vero e proprio angelo...
tu invece non fai che sbraitare» disse Stylequeen, alzando
gli occhi al cielo.
In
quel momento Whis, fortunatamente per tutti, tornò assieme a
Deathstar e Mintaka, già vestite in abiti adatti al
campeggio. Probabilmente era stato lui a ritenere opportuno dar loro
nuovi abiti, onde evitare di perdere altro tempo.
«Cia-»
«CRETINE!» strillò
Stylequeen, prima ancora che le due concludessero il saluto
«Primo: cosa siete andate a fare in spiaggia a ora di sera?!
Secondo: come avete potuto addormentarvi?! Terzo: legare il materasso a
una boa era troppa fatica?! Ma dico io! Quarto: i cellulari sono fatti per essere portati appresso!»
"Credo
fosse pretendere troppo" pensò Vegeta, con un'alzata di
spalle "Quelle due sono peggio di Kaaroth".
«Vi
rendete conto che sono costretto a dare ragione a Bubblegum?! Se non
foste finite sull'isola, a quest'ora avreste potuto essere disperse in
mare!» le rimproverò Beerus, avvicinandosi
«Come avreste fatto? E non tirate fuori il "PDBDC"!»
«Avevamo
un appuntamento, Stylequeen era in città per dirvi che
eravamo sparite e da quel che ho capito diversi di voi riescono a
percepire quello che chiamate "Ki", grazie al quale avreste potuto
rintracciarci» replicò Mintaka.
«Non
ci siamo perse in mare di proposito ma credo che in virtù di
tutto questo ci saremmo salvate» aggiunse Deathstar.
«Siete
un caso perso» concluse Beerus «Andiamo a fare
questo campeggio, prima che capiti dell'altro».
***
«..."Voglio una vita esagerata/ voglio una vita come
Steve McQueeeeeeen! Voglio una vita che non è mai tardi/di
quelle che non dormi MAAAAAAI! Voglio una vita/la voglio piena di
gua-aaaaaaaaai!"»
Lord
Beerus, sdraiato a occhi chiusi sull'erba, sentendo Deathstar cantare
certe cose a squarciagola fece facepalm. «Come se di guai tu
non ne avessi abbastanza» borbottò tra
sé e sé.
«Non
hai tutti i torti» convenne Mintaka, accanto a lui a
occuparsi del fuoco.
Se
non altro fino a quel momento la loro gita era stata tranquilla: una
volta raggiunto il bosco si erano diretti fino alle rive del laghetto
-ossia la loro destinazione finale- e avevano preparato il campo con
una certa facilità, complice anche il fatto di aver portato
delle quechue al posto delle tende comuni.
Il resto della giornata era passato tra cibo freddo mangiato seduto su
una coperta, cibo caldo arrostito sul fuoco, pennichelle, chiacchiere e
bagni.
«Lady
Stylequeen, il sole è quasi tramontato e credo che tra poco
potrebbe alzarsi una brezza piuttosto fresca. Le consiglierei di
coprirsi o rischierà di prendersi un malanno»
disse Whis.
La
donna annuì, senza particolare entusiasmo.
«Sì, signor Whis. Ha ragione, signor
Whis».
Sapendo
che quel giorno avrebbe fatto almeno un bagno, data la presenza del
lago, Stylequeen si era premurata di portare con sé il suo
bikini rosa preferito -molto sexy seppure fosse pienamente nei limiti
della decenza- ma purtroppo per lei neppure questo era servito ad
attirare ulteriori sguardi da parte del suo bersaglio, ossia Whis.
Non
era servito neppure farsi spalmare la crema solare in ogni dove,
proprio come era stato inutile ricambiare quel favore, dunque a suo
parere le opzioni erano tre: la prima era che stesse facendo il
prezioso, la seconda che gli piacessero gli uomini e la terza che fosse
asessuale.
Lei
però, essendo abituata a vedere i suoi bersagli sbavarle
dietro al primo occhiolino, si stava rapidamente convincendo della
validità di una delle ultime due.
«Suvvia,
cos'è quest'espressione abbattuta? Avrà un po'di
tempo per abbronzarsi anche domani, se vorrà»
disse l'angelo, avvolgendola personalmente in uno scialle rosa dallo
spessore perfetto per l'occasione «Ecco qui».
L'aliena
fece un piccolo sorriso. «La ringrazio. È
gentile».
«Anche
lei è una persona deliziosa, solo che molti non comprendono
né la sua vocazione al buongusto, né a quanto
stress sia sottoposta. Non ascolti Lord Beerus quando la chiama con
quel soprannome» aggiunse Whis, abbassando un po'la voce
«Lui è un po'come il signor Goku, che lei non
conosce, dunque mi creda sulla parola: è forte, senza
dubbio, ma il cervello... ohohohoh!»
«Come
pensavo» sospirò Stylequeen «Solo che
dovrò sopportarlo per un po'. Se lui e Deathstar si
piacciono io non sono nessuno per mettermi in mezzo, le pare?»
«Può
ripetere, per cortesia?» la invitò Whis, credendo
di aver capito male.
«È
che se un uomo definisce il campeggio "poco interessante" per poi
cambiare idea appena una donna gli propone di farlo assieme a lei, le
cose sono due: o è bipolare, o suddetta donna gli garba! Mi
sembra ovvio».
«Lady
Stylequeen, non salti a conclusioni troppo affrettate. Lord Beerus ha
accettato di partecipare a questa gita solo perché si
trattava di un'esperienza nuova. Così ha detto»
disse l'attendente, facendo spallucce «E non mi sembra che
Lady Deathstar abbia mai mostrato grande interesse».
«Si
ricordi, signor Whis: io ho
sempre ragione!» ribatté la donna, scomparendo
all'interno della sua quechua rosa presumibilmente per cambiarsi.
Whis
sollevò le sopracciglia, poi scrollò le spalle:
vero, lui a volte si era divertito a punzecchiare molto sottilmente
Lord Beerus su un possibile interesse, ma questo non significava che
avesse mai creduto veramente a quello che diceva.
Probabilmente quell'adorabile ragazza che era Stylequeen era il tipo
cui piaceva vedere coppiette ovunque, anche e soprattutto dove non
c'erano.
Decise
di avvicinarsi a sua volta al fuoco. «Lady Mintaka, se lo
desidera posso fare in modo che il falò non si spenga,
curato o meno».
«Eh,
questo farebbe molto comodo quando andremo a dormire!»
approvò la donna «Grazie. Stando a quanto ho letto
su internet, servirà a tenere lontani gli animali
selvatici... non che nel nostro caso possano farci paura, considerando
la compagnia».
«No
infatti. Anzi, se dalla selva saltasse fuori qualche animale dall'aria
appetitosa potremmo sempre cucinarlo!» ghignò
Beerus, riaprendo gli occhi e stiracchiandosi.
«Non
è un'idea malvagia, Lord Beerus»
concordò Whis «Magari Lady Deathstar
troverà qualcosa».
«Lei
che c'entra?!»
«Poco
fa si è addentrata tra gli alberi urlando che vuole una vita
piena di guai, non mi stupirebbe se la vedessimo ricomparire inseguita
da una qualche creatura commestibile!... dove sta andando?»
chiese Whis al dio, appena alzatosi.
«Non
ho la minima voglia di vedere il campo che abbiamo allestito distrutto
da creature più o meno commestibili, è stata una
giornata abbastanza tranquilla e intendo far sì che resti
tale, motivo per cui vado a sincerarmi che non sia stata rapita da un
branco di ornitorinchi» rispose Beerus.
«Quella
specializzata nell'essere rapita di solito è Stylequeen.
Quarantadue volte» ricordò loro Mintaka
«Il cliché vuole che rapiscano sempre quella
"bella bella in modo assurdo"!»
Ignorandoli,
Beerus si addentrò nel bosco seguendo l'aura di Deathstar.
Da quel che poteva sentire sembrava star bene, dunque in teoria non era
stata rapita né assaltata da chicchessia.
La
trovò in una piccola radura, intenta a raccogliere bacche da
un cespuglio. Beerus volle sperare che non ne avesse mangiate prima di
farle valutare da qualcun altro perché era molto probabile
che Deathstar, contrariamente a lui, non fosse immune ai veleni.
«Se ti avventuri in mezzo agli alberi mentre fa buio
però te le cerchi!»
«Non
mi sono allontanata tanto, dai» minimizzò
Deathstar «Non dei preoccuparti per me, Micione
Divino».
«Non
sono "preoccupato", vorrei solo che la giornata continuasse a essere
tranquilla» ribatté lui «E se una come
te se ne va in giro da sola nel bosco rischia anche di trovarsi davanti
il mostro che invece ho augurato di incontrare a Bubblegum!»
«Ma
povera 'Queen, non devi volerle male, è una a
posto» disse l'aliena «Se non lo so io!... vuoi una
bacca? Mi sa che sono buone».
Il
gatto infilzò una bacca con un artiglio, portandosela poi
alla bocca. Era dolce. Non male. «Io devo ancora capacitarmi
di come tu e Mintaka possiate sopportarla da... insomma, da quando la
conoscete. Già, ora che ci penso non mi hai ancora detto
com'è che voi e il resto del cosiddetto "Deviant Team" vi
siete conosciuti e siete finiti a bighellonare qui e
là».
«Ti
interessa sul serio, Micione?»
Beerus
si sedette sull'erba. «Ci sono ancora tante bacche da
raccogliere, quindi mentre tu raccogli e parli io ti ascolto».
«E
se ti dicessi che ognuno mangia solo le bacche che raccoglie?»
«Ti
risponderei che ho distrutto pianeti per molto meno!»
Per
nulla spaventata, Deathstar continuò la raccolta delle
bacche. «Il bello è che ti credo pure».
«E
fai bene! Allora? Sto ancora aspettando che mi narri i tuoi
disagi».
«Noi
del Deviant Team ci siamo conosciuti tanto, tanto tempo fa, quando
andavamo a... beh, stando ai film che ho visto credo che i terrestri
identificherebbero quel posto come un "college"» disse la
donna, dopo una breve riflessione «Hai presente i
college?»
«Come
dicevo a Bulma stamattina, ormai conosco fin troppa di questa roba
terrestre. Ho presente».
«Io,
Mintaka e Stylequeen eravamo sia compagne di stanza che di classe. Gli
altri due membri del Team invece erano in classe con noi. Non ti sto a
dire quante cose sono successe in quel periodo -alcune divertenti, altre per niente- ma è in quel lasso
di tempo che ci siamo conosciuti e abbiamo stretto amicizia. Motivo per
cui, una volta finiti gli studi, siamo partiti tutti e cinque insieme
per un anno sabbatico. Quasi tutti avevamo dei progetti»
sorrise Deathstar «Stylequeen era una promessa della danza,
con un blog seguito da milioni di persone...»
Beerus
sollevò le sopracciglia inesistenti. «C'erano
veramente tutti questi matti pronti a idolatrare una
Bubblegum?!»
«Pkangu,
l'unico maschio del gruppo, era ed è un tecnico
formidabile...»
«Beato
tra le donne» commentò il dio, con un'espressione
indecifrabile.
«Anche
se di solito io e lui ci sopportiamo poco perché dice che
faccio troppo casino» proseguì Deathstar
«Poi c'era Zoira che avrebbe voluto lavorare alla Dogana,
Mintaka cui era stato offerto un posto nella casta degli scienziati...
non fare quella faccia! Se ti sembra meno in gamba di quello che
è, è solo perché gira con
me» sdrammatizzò, con un cenno della mano
«E poi c'ero io. Insomma, abbiamo salutato le nostre
famiglie, siamo partiti con questi intenti, e poi...»
«E
poi vi siete divertiti talmente tanto che non siete più
tornati a casa» completò Beerus.
«E
poi, mentre noi eravamo via, c'è stata una guerra civile che
ha "ucciso" il nostro pianeta d'origine. Non parlo di distruzione,
quello di cui parlo è un'altra cosa ed è anche
difficile da spiegare. Comunque, se non siamo tornati nelle nostre case
è stato perché non c'erano più case in
cui tornare» disse Deathstar, voltandosi a guardare il suo
interlocutore «Nulla di strano. Tutti i compatrioti che
conosco hanno perso qualcuno, nessuno escluso, e per quanto riguarda
noi del Deviant Team c'è ben poco che la guerra non ci abbia
portato via. Le nostre case, le nostre famiglie, i piani di vita futura
che avevamo, tutto andato. In quel periodo, noi avevamo solo... noi».
Per
un po'di tempo i soli rumori udibili furono quelli causati dall'aliena
per raccogliere le bacche e quelli delle cicale.
«L'atmosfera
e alcuni fatti causati indirettamente dalla guerra però mi
hanno insegnato una cosa: odiare profondamente chi danneggia in
qualsiasi modo quella che è diventata la mia
famiglia» aggiunse la donna «Ti faccio un esempio a
caso: due persone in stato di bisogno si approfittano della
generosità e dell'ingenuità di alcuni membri del
gruppo, se ne vanno di colpo dopo un po', rubando tutte le risorse, e
infine per loro sfortuna subiscono un incidente gravissimo. Ecco, in un
caso del genere sono piuttosto sicura che recupererei le risorse rubate
e lascerei quelle due persone lì a morire; senza rimorsi,
senza incubi notturni e continuando a sorridere... così!» sorrise, col
viso sereno di chi non aveva un problema al mondo «Ehi! Pare
che ti stia narrando per davvero i miei disagi, Micione».
«Con
esempi abbastanza specifici» commentò Lord Beerus
«Nulla di male. In un caso come quello di cui hai parlato,
l'Universo si sarebbe liberato di due ingrati. Io detesto gli ingrati.
Come i regnanti dei pianeti che evito di distruggere nel corso della
mia prima visita e che, incuranti della mia generosità, mi
procurano il secondo cuscino
più morbido dell'Universo spacciandolo per il primo. Se ci
ripenso mi viene perfino una mezza voglia di distruggere tutti i Saiyan
ancora in vita...»
Deathstar
rise. «Un Micione Divino merita un Cuscino Divino, non
scherziamo!»
«Non
c'è nulla da ridere, è uno sgarbo che mi hanno
fatto davvero! » borbottò Beerus.
«Sta
di fatto che io, quando tiri fuori certi discorsi, mi diverto come una
scema. È per questo che mi piace la tua compagnia!»
Il
Dio della Distruzione si alzò in piedi. «Solo per
questo?»
«A
dire il vero la apprezzo anche perché se ci sei tu non devo
avere paura delle cavallette. Le distruggi» disse l'altra,
facendo spallucce.
«E
poi?»
«E
poi hai superato al posto mio il livello rognosissimo di quel
videogioco che ho a casa, cosa per cui non ti ringrazierò
mai abbastanza. Vuoi un'altra bacca?» gli chiese Deathstar.
«E poi?...»
Ormai
erano molto vicini ma la cosa non sembrava mettere a disagio nessuno
dei due. Per entrambi era tutto molto naturale, forse perfino troppo.
Lei non sapeva bene perché stesse sorridendo più
del solito, sorrideva e basta, esattamente come Beerus non sapeva bene
perché si fosse avvicinato e stesse continuando a farlo.
«E
poi, forse, è anche perché sei-»
Rumori
provenienti dal lago, assieme a un "Ma che cavolo è?!" di
Mintaka, indussero Deathstar ad appioppare a Beerus tutte le bacche per
poi correre velocemente verso il campo che avevano allestito.
Il
Dio della Distruzione indugiò qualche secondo prima di
seguirla, forse perché preso alla sprovvista, ma infine mise
tutte le bacche in una tasca e corse dietro a Deathstar, pronto a
distruggere... già, chissà di cosa si trattava!
Una cavalletta gigante, magari?
Una
volta giunti al campo tutto divenne più chiaro: in riva al
lago, in piedi, con le braccia squamose sollevate e pronte a ghermire
le potenziali vittime, c'era una creatura anfibia vagamente
antropomorfa e color verde scuro.
Stava avanzando verso il fuoco a passi lenti, osservata da Whis, la cui
unica reazione alla vista di quel mostro gocciolante coperto di alghe e
di fango era stata un breve sollevamento di sopracciglio.
«G-gr-g...
G-g-grr...»
Siffatto
essere aberrante, nel compiere i propri passi in direzione dei
campeggiatori, emetteva un suono quantomeno curioso, come una sorta di
ringhio che si interrompeva poco dopo essere iniziato.
Deathstar
e Beerus, ora uno di fianco all'altra, si scambiarono un'occhiata:
avevano entrambi l'impressione di trovarsi davanti uno sfigatissimo
mostro balbuziente.
«Il
suono che emette è strano. Non è troppo
minaccioso» osservò Mintaka.
«Credo
che il signor mostro stia cercando di ruggire»
ipotizzò Whis «Senza particolare successo. Lord
Beerus, Lady Deathstar, noto che finalmente siete tornati!»
«Che
ne facciamo di questo affare?!» sbottò il dio,
seccato e innervosito al pensiero che fosse stata quella stupida
creatura a interrompere non
sapeva cosa «No,
aspetta, come non detto, ora lo distruggo».
«Ma
no, dai, è solo un povero mostro balbuziente... potremmo
semplicemente chiedergli di tornare nel lago!» propose
Deathstar.
Il
mostro intanto aveva assunto un'espressione a dir poco perplessa,
notando che nessuno dei presenti sembrava spaventato. Era una cosa ben
strana, dal momento che di solito tutti quanti correvano via appena lo
vedevano spuntare fuori dall'acqua.
Proprio
in quel momento, Stylequeen mise la testa fuori dalla quechua. In quel
lasso di tempo, oltre a cambiarsi, si era anche truccata e aveva legato
i lunghi capelli rosa in una coda alta. «Si può
sapere cosa succed- cosa è quello?!»
«Nulla
di cui allarmarsi, Lady Stylequeen» minimizzò Whis
«Trattasi solo di un-»
«Ma
vatti a vestire o perlomeno a farti un bagno, per l'amor di
Solus!» esclamò Stylequeen, rivolta al mostro
«Ti pare davvero che sia il caso di farti vedere in pubblico
con addosso tutto quel fango e tutte quelle alghe?!»
«Stylequeen,
è un
mostro del lago...» obiettò Mintaka.
«Questo
non lo autorizza a puzzare e ad andare in giro nudo!»
ribatté la donna «Aspetta lì,
tu!» intimò alla creatura, per poi scomparire di
nuovo dentro la quechua.
Beerus
scosse leggermente la testa, fissando la quechua. I suoi auguri a
Stylequeen di incontrare un mostro di erano avverati, il che era
già incredibile, ma la reazione di quella scoppiata d'una
Bubblegum era stata ancor più incredibile. «La
conversazione che ho sentito è realmente avvenuta?
Deathstar?...»
Voltandosi
in direzione di Deathstar la vide intenta a fare cenno al mostro di
scappare.
Forse non aveva neppure tutti i torti.
«TU!» esclamò
Stylequeen, catapultandosi fuori dalla quechua con aria battagliera e
tutto l'occorrente per lavare e vestire a dovere chicchessia -spazzola
per il corpo e asciugamani inclusi «Io ti
prenderò! Io ti laverò! E ti vestirò!»
dichiarò, indicando il mostro con la spazzola.
Mostro
che, dopo averla fissata per pochissimi istanti, si diede
ingloriosamente alla fuga.
«Non
pensare di riuscire a sfuggirmi! FERMATI!» strillò
l'aliena, inseguendolo con uno scatto degno di un velocista nonostante
i tacchi alti «Fermati, in nome delle più basilari
norme sociali!»
«Ma
guarda tu questa... le avevo augurato di essere divorata da un mostro,
e invece!» borbottò Lord Beerus, sedendosi accanto
a Whis.
«Il
suo non è stato un augurio molto carino» lo
rimproverò l'angelo «Povera Lady
Stylequeen!»
Il
dio, sollevando un sopracciglio, indicò suddetta donna.
«"Povera"?! Ti faccio notare che si è appena
tuffata nel lago e sta trascinando quel coso a riva!»
«Appunto!
Ora dovrà asciugarsi e cambiarsi nuovamente, a meno che
intervenga io. Sì... sì, penso che
farò così. Potrebbe non aver portato cambi a
sufficienza» ragionò Whis.
«Ha
portato con sé tutti i vestiti che aveva nell'armadio, ma
sicuramente un'asciugatura rapida le farà piacere»
commentò Mintaka «'Star, nel bosco hai trovato
qualcosa?»
«Bacche.
Le ho date a Micione Divino!»
«NOOOOOUUUUU!» ululò
il mostro, tentando senza successo di tornare nel lago.
Stylequeen
lo trascinò ancor più lontano dalla riva.
«Ma vuoi smetterla di lamentarti?! Guarda che io lo faccio
per te! Una volta lavato e vestito potrai cercare un mostro femmina con
cui fare dei mostrini!... e tu non ridere, Deathstar, guarda che io
sono seria!»
«È
per questo che rido!» ribatté l'altra.
«'Queen,
se intendi usare il bagnoschiuma su di lui devo farti notare che un PH
scorretto potrebbe fare molto male alla sua pelle» le fece
notare Mintaka «Potrebbe anche causargli quella che gli umani
chiamano "una reazione allergica", talmente forte da
ucciderlo».
«Quando
hai ragione, hai ragione... signor Whis, lei sarebbe in grado di
cambiare il PH del bagnoschiuma per far sì che non nuoccia a
questa creatura?» chiese Stylequeen, col sorrisone da "per
favore".
L'attendente
di Lord Beerus schioccò le dita. «Fatto. Quando
vorrà, sarò disposto ad asciugarla con la
magia!»
«La
ringrazio, è così squisitamente
gentile!»
«Il
mostro non la pensa allo stesso modo» commentò
Beerus.
Dieci
minuti dopo, il mostro del lago non era stato soltanto lavato e
vestito, ma Stylequeen -con la complicità di Whis che aveva
fatto da interprete- lo aveva anche convinto a iscriversi a Meetic.
«Se
puoi vivere tranquillamente al di fuori dall'acqua non è da
escludere che tu riesca a trovare una partner, anche di una razza
differente! Tutto quel che devi fare, dal momento che capisci
perfettamente la lingua comune e sei perfino in grado di scrivere
diverse parole, è imparare a esprimerti in modo
comprensibile. Anche con una lavagnetta, se proprio non riesci a
parlare!»
«G-g-grbbrrg...
hrr...»
«Il
signor mostro si chiede se per lui sia veramente possibile trovare una
partner nonostante la sua balbuzie causata da problemi di ansia
sociale» tradusse Whis.
«Ma
certo che puoi! Tu sei un essere mostruoso pieno di pregi tutti da
scoprire, come tutti quanti. Non sei da meno rispetto a qualunque altro
mostro, anzi, al contrario di loro sei anche benvestito! Tu puoi fare
qualsiasi cosa, se ne sei convinto!»
Lord
Beerus alzò gli occhi al cielo.
Si era rifugiato in cima al pontile di legno perché dover
sentire i discorsi motivazionali di Bubblegum a un mostro era troppo
perfino per lui, che pure era abituato alle assurdità di
Goku.
«Tu
non hai disagi da narrare, Micione?... non fare quella faccia, se non
ne hai voglia puoi sempre dire di no».
«La
mia espressione non era dovuta a quello, Deathstar, solo al fatto di
essere stato colto alla sprovvista. No, non ho disagi che valga la pena
narrare, se non quello di essere svegliato da Whis che canta. Quello
però non è solo "disagio", è una vera
tortura».
«Forse
dovresti ricordarglielo, perché credo che abbia appena
tirato fuori una... come ha detto che si chiama? Ah: una
cetra!»
«NON CI PROVARE!»
urlò Beerus, profondamente allarmato, a Whis «Sei
talmente stonato che ogni volta che canti mentre suoni quella cosa si
scatena il diluvio!»
«Lei
è un grandissimo maleducato, e comunque sono semplici
coincidenze!» ribatté l'angelo, leggermente
piccato.
«Duecentosettantaquattromila
coincidenze sono un po'troppe!»
«
«Sciocchezze!
Sono certa che il signor Whis sappia suonare e cantare
meravigliosamente. Proceda, signor Whis» lo incitò
Stylequeen.
Whis
sorrise e, dopo una breve serie di note, iniziò a cantare.
«Laaaa-»
Il
fragore di un tuono interruppe l'esibizione, e dalle nuvole che si
erano appena addensate sopra di loro iniziò a cadere la
pioggia. Whis per fortuna fu lesto ad alzare una barriera protettiva,
così che nessuno si bagnasse.
«Io
lo avevo detto! Coincidenza un corno!» sbraitò
Beerus, afferrando Deathstar per poi raggiungere in un istante il resto
dei campeggiatori.
«Io
però non riesco a capire in che modo il canto di Whis possa
influenzare il meteo» disse Mintaka «Forse devo
studiarci su».
«Suvvia,
non era male...» lo difese Stylequeen.
«No,
infatti: era peggio!» rise Deathstar «Senza offesa,
cocco».
Whis,
impassibile, si voltò a guardarla. «Nessuna
offesa».
«Invece
si è offeso» lo smentì Beerus.
«Comprendere
l'arte non è cosa per tutti» sentenziò
l'angelo «Lei e Lady Deathstar siete fatti della stessa
pasta».
Deathstar
assunse un'espressione perplessa. «Che diavlo dici?
Io non sono fatta di pasta».
Un
sospiro sconsolato di Whis fu la sola risposta che Deathstar ottenne;
non che ci fosse molto altro da dire a riguardo, ormai, in quella
serata improvvisamente piovosa.
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