In giro per Milano! - Una deliziosa mangiata in Pizzeria
In giro per Milano!
- Una deliziosa mangiata in
Pizzeria
Ho fatto sedere Billie
davanti assieme a me, e ho chiesto a Diane cortesemente di sedersi
dietro, per dar modo a Beow di osservare al meglio le bellezze di
Milano, oltre che in segno di rispetto.
Adesso siamo saliti da
poco e 'sto per mettere in moto l'auto.
<< I
love this car... >> Billie osserva curiosamente gli
interni della mia Croma, sembra proprio piacergli.
<<
T-thanks Billie... My dad gived me this car for my major age.
>> L'agitazione non se ne vuole andare proprio.
<< Great
taste. Which make is it? >> Non pensavo gli importasse
così tanto.
<< It's
a Fiat... a Fiat Croma Emotion. >> Ticchetto nervosamente
l'indice sul volante, in modo da scaricare in qualche modo quelle
pervadenti emozioni.
<< Ha!
Fiat... It's an italian dealer, right? >>
<< Yeah,
it's so. >> Mi fa piacere che sia così
interessato alla mia macchina. Quel nome mi ricorda tanto la prima casa
discografica, la Fiat Records, dove Billie a cinque anni
registrò Look For Love... che tenero che era!
Faccio partire i
motori, esco dalla mia postazione di parcheggiata buttandomi in strada.
<< Diane
dove andiamo come prima tappa? >>
<< Mah,
non so... forse è meglio cominciare proprio con il Duomo e
passiamo per Vittorio Emanuele... poi magari ci facciamo un giro al
Castello Sforzesco... e poi magari andiamo in qualche parco...
>>
<<
Dovremmo anche andare a mangiare da qualche parte mi sa...
>> Mi dirigo verso Porta Venezia per poi deviare verso il
Duomo.
Infine mi volto verso
Billie.
<< Would
you like a Pizza for lunch? >> Penso proprio gli piaccia
l'idea.
<< Yeah!
Sure! I love Pizza... And Italian one is obviously better than ours,
you know! >> Continua ad essere entusiasta per ogni cosa
che proponiamo: mi fa molto piacere.
<< Ok...
Let's go to Duomo. >> Accendo la radio già
collegata ad mp3 con gli Slipknot e la loro martellante People=Shit.
Armstrong improvvisamente rimane scosso e impuntandosi rigidamente come
un marmo, si impala sul sedile anteriore. Io so gia' come reagire alla
sua reazione.
<< I
know, They sound like Tre choking on a hair ball... these are your
words. >> Lo avevo letto nelle quotes poste in alto del
sito, di GDA.
Già, per
Billie gli Slipknot suonano come quando Tre si strozza con una borra...
che schifo.
<<
...You listen to Slipknot! >> Rimane qualche secondo
strabiliato con gli occhi infissi sulla radio, incredulo.
<<
Ehm... >> Non posso affermare il contrario purtroppo...
d'altro canto appare decisamente deluso e imbronciato. Senza parole.
Lui li odia a morte.
Ha sempre odiato quella loro abitudine di mettersi maschere, e odia
anche la loro musica speed e trash metal.
Una volta un ragazzo
portò delle maschere sul palco, e Billie prontamente gli
rispose "We're not fucking Slipknot!", in collera.
<< Do
you hate metal? I heard punks hate metal... But I listen to each one,
and I don't hate none of them... >>
<<
Mmh... It's not really like that... >> Afferma il
contrario, ma mi sembra scoraggiato più di prima.
<< Tell
me a thing. I saw a video of you playing Master of Puppets by
Metallica... that's metal. But on one of your guitars you put an
adesive with wrote "Fuck Metal"... and when u where young, you used to
listen to hard metal... so, can you explain me this strangeness?
>>
<< Ok...
it was only a joke, you know. >> Cerca di farla breve,
quasi avesse capito che ho ragione io. Ma effettivamente mi sa che non
ha mai pensato a quell'affinità contraria.
< Come mai gli
importa così tanto che ascoltiamo? Siamo solamente delle
estranee, quindi che importanza ha? Ovviamente avere dei fan
è bello, però noi siamo già sue fan. O
che voglia che ascoltassimo solo punk per capriccio? Che bambino. Non
è ancora cresciuto dopotutto! > Incomincio a ridere
mentalmente. L'ho sempre adorato in quei comportamenti da bambinone.
<< Hey,
Billie... Come on! Don't worry, we love a lot of musical genders, from
j-pop to hard metal... Also punk rock and other ones! And that's why I
love Green Day, Sex Pistols, The Clash, Nirvana, Rancid and some other
ones... I like Operation Ivy, i like Pinhead Gunpower... but I would
like to listening also to Bad Religion, Hüsker Dü and
so on. >> Rimane zittio.
<< You
listen also to The Clash and Operation Ivy? >> Forma
grammaticalmente scorretta. Ma che dire? Lui è americano!
<< Yay
>> Sorrido.
<< And
Do you listen to Ramones too? >>
<<
Ehm... I've heard something, but not quite well... They're very good! I
know Ramones are like a bibble for ya. >>
<<
Yeeaah. >> Allunga una profonda affermazione. Mi sorge un
dubbio: che Diane capisca quello su cui stiamo discutendo?
<< Ma di
che state parlando? >> Effettivamente no. Mi volto verso
di lei e le ricordo chi erano i Ramones.
<< Non
ti ricordi i veri padrini del punk? Che non sono i Sex Pistols ma i
Ramones? Te ne avevo parlato! >> Mi squadra per qualche
secondo e poi le viene in mente tutto quanto.
<< Aaah!
>>
<< Eeeh!
>> Rispondo io. C'è un breve tempo di silenzio
seguito da una richiesta di Billie inaspettata.
<< And
the question of the year is: What's your name? I didn't ask you before,
you know? >> La cosa più importante ce la
siamo lasciata scappare come stupide.
<<
Sorry! I forgot to tell you! I'm Diane! >> Fa lei
sbucando dal suo nascondiglio posteriore sempre con grande agitazione e
uno sbriciolo di imbarazzo, ma comunque con molta rapidità.
<< And
you? >>
<< I'm
Marica. >>
<< Diane
and Marica... Very nice names, you know? >> Mi vengono i
brividi. E' troppo strano sentir pronunciare il proprio nome da lui,
con quello slang che lo trasforma sforzatamente in una cosa tra
americano e italiano mixati assieme. Invece il nome della mia amica lo
trasforma da francese a inglese, ovvero da "Dian" a "Daian"...
<< I
love yours. It's too cute... >> Mi riferisco al suo nome.
A Diane non piace tanto proprio perchè sembra un
pò da cani, ma io lo adoro particolarmente, e forse per
quella sua finitura canina. E' un nome assolutamente figherrimo, e io
adoro tantissimo i canidi, sopratutto i lupi che sono i miei animali
preferiti.
Mi piacerebbe
spupazzarmelo come un peluche, ma non posso manco abbracciarlo
nuovamente, quindi mi trattengo.
<<
Thanks!... I don't like it at all... but it can be nice...
>> Assume un'aria pensierosa.
Incomincia un breve
silenzio di qualche minuto.
L'agitazione
improvvisamente risale, segno che sto tornando alla realtà,
che mi ricordo con chi sto in macchina, con chi ho parlato, con chi ho
bevuto un caffè e chi ho guardato fino a pochi istanti prima.
Lui ha il volto
rivolto fuori il finestrino, e un'espressione che rispecchia
chiaramente quanto sta apprezzando quello che vede al di fuori della
macchina.
Punto gli occhi sul
retrovisore e scopro Diane paonazza, con una mano che le copre la bocca
e lo sguardo smarrito, lanciando occhiate a destra e a manca. Infine
punta gli occhi sullo specchietto e ci scambiamo due occhiate per un
segno di Ok. Penso sia proprio nella mia stessa condizione.
< Ci sono
così tante cose che vorrei chiedergli... > Sospiro
pensando a tutto ciò, a quanti milioni di domande da fargli
ci sarebbero da fargli, ma ahimè, non posso stressarlo
appena arrivato.
Oltretutto non ne
avrei tanto il coraggio, sono molto timida anche se apparentemente non
sembra affatto.
Stiamo girando
l'angolo di Corso Europa per entrare in direzione di Piazza San Babila,
ma non ci addentriamo nel cuore di Milano per l'ecopass, abbiamo
bisogno di un posto per paccheggiare la macchina, ovviamente pagando il
biglietto del parcheggio a pagamento. Incomincio a girare intondo per
trovare un posto per appropriato per la Croma, finchè trovo
un mini-spazietto sufficiente per tutta la lunghezza della mia amata
auto in un posto molto ombreggiato.
<< Where
are we? >> Domanda il moretto curioso.
<< We're
in Corso Europa, and the Duomo is near here. I'm parking.
>> Le mie manovre sono veloci e precise, e in una
manciata di secondi spengo l'auto e scendiamo.
Mentre chiudo
automaticamente la mia Croma, rimango distratta da Billie che chiude la
porta e alza il viso in cielo, con un paio di occhiali neri dalle lenti
spesse piazzate sul naso.
< Mamma mia
quanto è bello... > Proprio in quell'istante mi
sembra quasi un modello, non so, forse è la posizione o
l'angolatura della prospettiva... però non posso smettere di
dire che lo adoro infinitivamente.
<<
Billie? >> La mia amica lo chiama da dietro lui,
girandomi anche io, facendomi perdere la goduria di quella bella vista,
di un uomo decisamente troppo grande per me, ma che ormai non posso
più riconoscerlo come irraggiungibile come ho sempre
dichiarato per tanti anni.
<<
What's a...? >> Fa girandosi verso di lei immediatamente.
Penso intenda "What is?..." ma la sua pronuncia americana nasconde
fortemente quello che dovrebbe dire seguendo le regole grammaticali.
<< Do
you want a piece of Pizza, or the round one? >> Che
domanda intelligente! Non gliel'avrei mai proposta da parte mia. Se non
ci fosse Diane, sarei persa!
<< Which
is better? I don't know... you know, I would like to eat the best one!
but the original is the round one, you know?! So, maybe I prefer it...
>> I famosi "you know" si fanno largo finalmente nel suo
gergo. E' diventata una cosa importante sentir pronunciare sparse e
numerose quelle due paroline magiche nel linguaggio di Amrstrong... non
per dire hanno fatto anche i remix degli "You know" di Billie su
Youtube!
<<
Ok... Mari, dov'è che si mangia la pizza tonda?
>> Sono il navigatore di Milano ormai. Tutti chiedono
sempre a me, tutto merito di mio padre che è un navigatore
umano.
<< Beh,
follow me. >> Faccio segno con la mano di seguirmi.
Gli edifici sono molto
alti, dalle forme ottocentesche e degradati dagli eventi atmosferici:
sicuramente una delle caratteristiche della nostra grigia ma amata
vecchia città. Si vede in lontananza la Galleria Vittorio
Emanuele dove passaremo in seguito.
Billie tiene sempre
gli occhi puntati ovunque, è un grande osservatore.
< Mamma che
puccio che è! > E' troppo tenero con il suo giacchino
di pelle, così bassino... Poi mi viene una grande idea.
<<
Diane... >> La chiamo dalla sinistra di Billie;
ovviamente in uno stato ancora semi-perso, e scommetto a suo modo non
sa come comportarsi, però non possiamo di certo lasciare il
front-man per le sue.
<< Che
c'é? >> Mi risponde. Anche il moro si volta,
ma facendo finta che non ce l'ho con lui, ritorna ad osservare tutto
quello che ha di fronte.
<<
Senti, tanto non ci capisce... fai finta di niente... volevo provare ad
inventarci una scusa per starle attaccate... tipo che è
normale in Italia andare a braccetto con una ragazza quando si
passeggia, o cose così... >>
<< Dai,
dai! Proviamo! ...Però se poi nota che nessuno va a
braccetto? >>
<< Va
beh, diciamogli che sono villani, che ne so... dai proviamo prima!
>> E' strano che l'idea provenga da me. Io non avrei mai
il coraggio di fare una cosa del genere. Il mio timidismo e' potente,
ma se riesco a non svenire di fronte ad Armstrong, che cosa
potrà mai essere andare a braccetto con lui?
L'abbiamo lasciato un
pò davanti a noi mentre ci siamo parlate. Sgambetta a passi
lenti, con occhi osservatrici di tutto quello che si trovano davanti.
<<
Billie! >> Alludiamo ad una lenta corsa verso di lui e lo
prendiamo contemporaneamente sotto braccio, io sulla sua destra e Diane
sulla sua sinistra.
Mi sembra incredibile
poterlo riabbracciare di nuovo...
<<
Hey!!! ohi-ohi!... >> Sorride dolcemente, mentre si
raddrizza dalla spinta che ha ricevuto dal colpo che gli abbiamo dato
da dietro. Ci accarezza il capo, e a quel punto non posso
più trattenermi e mi infilo sotto il suo braccio con la
testa poggiata vicino l'ascella. Stessa cosa fa Diane sull'altro lato.
<<
You're so cute! >> Mi scappa improvviso.
<< Me?!
A-Are you kidding? I'm not cute! I'm not handsome! I'm ugly, girls!
>> Come fa a dire una cosa del genere?
<< Shut
the fuck up! You're so damn smexy! >> Oddio. Cosa mi
è mai scappato dalla bocca. Immediatamente mi accorgo di
cosa ho detto così sbadatamente. Billie è
leggermente scosso.
<<
S-sorry, I didn't want to... >> Almeno ho trattenuto
moron, un poco provocatorio per un "estraneo". Gli angoli della bocca
si piegano in una smorfia di sorriso, e poi una risata veloce ma forte
scappa anche a lui.
<<
Bwahah, Me... smexy? A lot of people find me sexy, cool, cute... but
also smart... I'm not a smart person! >>
<< And I
think you're smexy, it's my opinion. >> Quasi metto il
broncio. Voglio aver ragione a tutti i costi, sono totalmente fuori di
testa. Talmente fuori dal riconoscere che sto parlando con Billie Joe,
e quindi che finisco anche per conversarci come se fossimo amici
d'infanzia.
<< Ok,
ok! It's what you think of me. It's crappy nice, you know?
>>
<< Che
è crappy? >> Fa Diane spuntando dal nulla a
risolvere quella mini-tensione senza un fine ben preciso.
<< Beh,
in quel contesto è da prendere come un incredibimente
carino... ancora meglio, potrei dire molto carino... >>
<< Ma
che vuol dire realmente? >>
<< Vuol
dire "di merda"... >> Secco e preciso. E' quello che ci
vorrebbe in ogni occasione.
<<
A-ah... >> Rimane un pò confusa, con la bocca
leggermente aperta e lo sguardo fisso e pensante, come di sua
abitudine, quasi pensasse che magari non avevo ragione e che Armstrong
si fosse offeso, rispondendomi un pò in modo petulante.
<<
M-merda? >> Fa Billie con fatica.
<< It's
shit. "Merda" is the italian for "shit". >> Gli faccio
gioiosa, ultra-contenta di sentirlo parlare in italiano.
<< Oh,
cool! Like "merde" in french! >> Da quel che so, Billie
parla francese. Ma io sinceramente non ci credo tanto...
<<
Billie... Can you speak French? >>
<< A
bit... I know only few things... I wasn't so good at school, you
know... >> Ecco. Magari quella famosa frase dei bocchini
e del parlar francese era intesa come parlare francese in quel
contesto, ovvero dopo avere puntato a se stesso dicendo "Moi".
Ritorna il fatidico
silenzio.
<< Ma
'sta pizzeria dove sta? >> Interviene Diane, tra il mezzo
seccato e il curioso.
<< Beh,
una buona pizzeria... Stavo pensando all'Iris... si trova vicino a
Piazza Missori... sono circa 350 metri dal duomo. >>
<< Ah
beh, allora andiamo lì! Sto morendo di fame!!!
>>
<< Ma
non è presto? Non facciamo un giro tra i negozi? Ehi,
Billie, are you hungry? >> Non so che fare. Mangiare o
comprare?
<< Beh,
sono le 12:30 ormai... E stamattina non ho mangiato niente, lo sai che
non faccio colazione! >>
<< Yeah,
I'm hungry. I want to eat a very big fucking awesome pizza...
>>
<< Ok...
So, let's go eat before. >>
Attraversiamo
velocemente tutti i 400 metri, sono davvero pochi alla fine.
Mentre ci dirigiamo
verso la pizzeria ci scambiamo un pò di parole, buttate
lì con poco filo logico del discorso... passiamo da qualche
domanda classica sulla loro carriera a cose un pò banali,
come se gli piace l'Italia e come si è trovato l'ultima
volta al concerto del 2005, dato che ero arrivata in ritardo e non ero
riuscita a vederli dal vivo.
<<
Eccoci, è questa. >> Ci ritroviamo in un via
poco illuminata rispetto le altre attorno ad essa.
Entriamo nel locale e
già si nota qualcuno che consuma il proprio pasto con il
proprio partner o da solo, per ristorarsi velocemente e tornare al
lavoro. Nonostante tutto non è affollatto, appunto
trattandosi di un giorno lavorativo.
<<
Buongiorno. Quanti siete? >>
<< In
tre. Ci può mettere in un posto un pò riservato,
per favore? >>
<<
Certo. >> Il cameriere ci indica un tavolino giusto
giusto per tre persone in un angolo remoto del locale, posto vicino la
finestra principale. Lo faccio per Billie, per potergli dar modo di non
essere preoccupato nell'essere assalito da qualche fan o paparazzo
incallito.
< Magari
può togliersi anche gli occhiali... > Penso. Ma non
è poi così facile.
<<
Billie, stay there. >> Gli indico la sedia posta in modo
da dare le spalle alla gente intorno. Io mi siedo sulla destra, davanti
alla porta del bagno, che meno male non si trova troppo vicino al
nostro tavolo. Diane invece si sistema sotto la finestra, con i raggi
del sole focoso puntati sulla nuca.
Ricala per l'ennesima
volta il silenzio, ma non passa molto per rompere il ghiaccio.
<< Which
type of pizza would you like to eat, Billie? >> Gli
chiede la mia amica con gentilezza, porgendogli il menu.
Lui lo apre e rimane
un pò sconcertato alla vista di tutti quei tipi di pizza.
Fortunatamente, essendo in una zona turistica, sul menu sono indicati
gli ingredienti sia in italiano, che in inglese e in tedesco.
Intanto cominciamo
anche noi a dare un'occhiatina al menu del ristorante, cosa che
però non ha molta importanza per me, dato che quando entro
in una pizzeria quello che ordino è sempre la stessa solfa.
Diane da una veloce occhiata e poi chiude il menu, muovendolo a lato
del tavolo.
<< Holy
shit, how many types of pizza here! It's not so easy to choose one, you
know?! >> Scorre con lo sguardo tutta la lista infinita
di pizze differenti, trovando dello stupore a ogni singola pizza nella
sua espressione, probabilmente causata anche da ingredienti
inverosimili in America.
Le mie pupille si
ritrovano nuovamente a contemplare il californiano, con una frase nella
mia testa che gira da minuti, e che infine gli chiedo dopo tanta
tentazione.
<<
Billie... try to throw off the glasses... No one from here can see you
well... >> Rimane momentaneamente interdetto, ma poi mi
da retta. Sfila gli occhiali dal suo dolce viso e finalemente appaiono
i suoi dolci, teneri ma leggermente segnati dalla vecchiaia occhi da
cucciolone.
Sono sicuramente una
delle cose che più mi attirano di lui. Il mio prototipo di
ragazzo, il bello dai capelli corvini, e gli occhi dal colore
del profondo dioptasio al sbarazzino smeraldo, può
essere tranquillamente applicato a Billie Joe Armstrong. In
più questo benevolo uomo ha un forte carisma, un carattere
un tantino egocentrico ma molto dolce, e una innata attrazione verso il
proibito. Cose che a me piacciono alquanto in un carattere maschile.
<< Oh!
You're better in this way, without sunglasses! >> Esclama
Diane, apprezzandolo veramente per essersi tolto gli occhiali.
<< Hey,
girls! Stop complimenting me for my untrue beauty! I say to you thank
you, but... >> Con le sopracciglia inarcate in
giù, ci trapassa tutte e due con i suoi bei occhioni, quasi
a farci una mini sgridata.
<<
Billie, you're really handsome, even if you did all those craps in your
life... and you know what I'm referring to... >> Ma in
realtà sono io a sentirmi in dovere di sgridare lui. Rimane
visibilmente esterrefatto, e un pò arrabbiato per la mia
troppa intromissione nella sua vita.
Vorrei dirgliene
davvero tante... tipo quanto ha rovinato se stesso con tutte le droghe
prese fin dalla pubertà ad oggi. Vorrei mollargli uno
schiaffo con le lacrime agli occhi, e poi successivamente piangergli
addosso come una fontana mortificata, sia sentondomi in colpa di
avergli mollato quella botta rumorosa sulla guancia, ma soprattutto
stando male per lui, per quel che si sta facendo, per qualche
scherzetto maligno che probabilmente farà ai suoi figli e ad
Adie, lasciandoli da soli.
Ma tutto questo
è un'altra delle mie fantasticherie, e probabilmente tutto
ciò non accadrà mai.
<<
Cambiamo discorso, che è meglio! >> Diane
lancia un sorriso alquanto sforzato e poi pone una domanda sul concerto
futuro in Italia.
<< Which
songs will you perform at concerts? >> Il ragazzuolo pare
un pò lento di riflessi, e infatti risponde alla mia amica
con un pò di ritardo.
<< You
know... We finally have thought that we have always played our most
famous songs. So with a lot of songs from this new album, we're going
to perform other minor songs, like Warning... or I don't know... When I
Come Around... >> In quel momento arriva il cameriere,
avvicinandosi velocemente al tavolo. Do una specie di pacca sul braccio
a Billie, in modo da fargli capire di rimettersi prontamente gli
occhiali, il quale capisce al volo.
Il ragazzo, semplice
con grambiulino da cameriere e faccia stanca, con foglio e penna come
alla vecchia maniera ci chiede che vogliamo ordinare.
A quanto posso notare
non sembra il tipo che ascolta i Green Day, ma di sicuro uno di quei
classici truzzi che va in discoteca tutte le sere, non studia e lascia
la scuola a 16 anni per lavorare senza voglia. Un classico qua a Milano.
<< Due
pizze doppia mozzarella, una bottiglia d'acqua e una Coca Cola.
>> Diane ordina sempre come me. Siamo simili in molti
modi, ma anche differenti.
<< And
you B, what do you want? >> Non lo chiamo Billie. E'
troppo rischioso anche se il tizio è alquanto rimbambito.
Billie alza lo sguardo verso di me, con la bocca semi-aperta.
<< Uh...
I haven't chose yet... Hold on, please... >> Il cameriere
lancia lo sguardo verso la finestra dietro Diane, con aria seccata. A
vederlo così, lo fulmino con acidità, quasi a
fargli capire che un buon cameriere non si dovrebbe comportare a quel
modo. Lui capisce, e aspetta con gentilezza. Io gli sorrido.
<<
Finally! This one! Pizza... Q-quatchro f-formaji. >> Gli
fa al ragazzo indicandogli con l'indice la sua scelta.
<< Ok...
>> Il ragazzo appunta sul blocchetto.
<< E da
bere? >> Gli chiede rivolgendosi all'americano, il quale
non capisce e ci chiede aiuto con lo sguardo.
<< He's
asking you for drinking. What would you like to drink with Pizza?
>>
<< Ha,
got it! A beer, of course. >>
<< Una
birra, grazie. >> Gli rispondo al ragazzo.
<<
Piccola, media o grande? >>
<< Fai
una media, prima che si ubriaca! >> Io e Diane ci
lanciamo dei sorrisi, mentre Billie non riesce a capire il
perchè e il giovane appunta.
<< Ok.
Volete il caffè poi? >>
<<
Sì, sì. Tre caffè, grazie.
>>
<< Ok...
>> Il ragazzo ci lascia una copia del foglio di quel che
abbiamo ordinato, ripone la penna nel taschino della camicia e corre al
banco.
<<
However... it's Cool! I like a lot When I Come Around! >>
Riprende Diane. E' davvero una bella idea. Insomma, uno dopo tanti
concerti, si stufa a sentire sempre le stesse mitiche canzoni... ogni
fan dei Green Day ha le sue canzoni preferite, tutte diverse in genere,
e introdurne altre cui sicuramente altre persone vanno matte
è una mitica idea. Nel frattempo, BJ si sfila gli occhiali,
poggiandoli ancora una volta sul tavolo.
<< And
what about 1,039/Smoothed Out Slappy Hours and Kerplunk!? Are few songs
included on the gig from these albums? >> Era una domanda
che dovevo troppo fargli sentito l'argomento.
<< Yeah,
I think some songs from them will be involved in the gig. You know, we
weren't born with Dookie... We became famous with Dookie, but our first
album still remain Smoothed Out... >> E infatti ha
ragione. Odio quando la gente comincia a contare la loro
attività musicale sempre dal '94, poichè loro
sono nati nell''87!
<<
Finally! I can't wait to hear Knowledge, 409 In Your Coffee Maker,
Dominate Love Slave or Words I might Have Ate! I fucking love those
songs! Most of all Knowledge! >> Ho sempre adorato quella
canzone... perchè come Dominated Love Slave si divertono un
mondo a comporla, e sono terribilmente simpatici!
<<
Really? So, you know us well... very well... >> Afferma
con contentezza.
<< Yup!
>> Gli sorrido.
E così
continua il nostro parlare su un pò di curiosità
sull'avvenire del nuovo album strappate dalla sua bocca senza faglielo
intendere.
Scopriamo che l'album
esce il 15 Maggio, non come ci avevano fatto intendere fonti sbagliate
per il 5 Maggio.
Scopriamo alcuni
titoli delle nuove canzoni, e Billie ci parla un pò dei temi
affrontati in queste ultime.
La pizza l'apprezza
tantissimo, quasi a farci intendere che non vivrebbe altro che di
quella pietanza.
Ci fa dei complimenti
sfarzosi sulla nostra cucina, e sulla nostra nazione. E' una cosa che
non mi sarei mai aspettata da lui, sapendo come aveva passato in modo
nauseante le volte che era venuto qua in Italia.
Pare una persona
davvero socievole, e con grande stupore ci fa lui stesso alcune domande
su di noi.
Gli argomenti
rimangono sempre gli stessi in un turbine infinito, come la scuola,
l'ultimo anno di superiori e la maturità ben vicina.
Nonostante a lui non
andasse molto giù la storia della scuola e dello studio,
apprezza assai l'argomento al quale lo invogliamo ad ascoltare, tra
qualche risata e momenti seri.
Me lo ero sempre
immaginata in questo modo conversare. Sapevo osservandolo nelle
interviste che era socievole e scherzoso, ma anche inizialmente
silenzioso. Ed è lo stesso modo con cui si comporta con noi,
dando però una sfumatura dolce e famigliare nella
comunicazione.
Diventa davvero una
bella chiaccherata. E in compagnia sua oltrepassa il massimo.
Mi sembra di sentire
l'agitazione ritirarsi, quasi essendomi perfino abituata all'idea di
avere Armstrong difronte. Ma mi basta solo riflettere su tutto quello
che sto vivendo, che mi accorgo della realtà e l'agitazione
sale sconsideratamete al 100%.
Ma nonostante tutto
riesco a controllarla ogni minuto di più che si passa con
lui.
Dopo il
caffè, ci concediamo un dessert, ovvero la parte
più divertente di quelle due piene orette passate a
ristorarci, poichè i dolci paiono tanto buoni che chiediamo
un pò di uno e un pò dell'altro tutti e tre,
esagerando con le porzioni, a volte strappandoci un assaggino a
vicenda, stranamente come se tutto fosse ultra naturale.
Arriva il momento di
pagare, e questa volta decido di farlo personalmente per tutti e tre,
un pò tra litigi e ringraziamenti.
Mi sento quasi
importante. E quello stupido di Beow vuole ripagarmi per tutto quello
che gli ho offerto fin da questa mattina.
Fossi matta! Mai! Se
mi faccio ripagare anche da lui, diventerei un fallimento!
In più, il
vantaggio di questo favore sta nel essergli più di una
semplice estranea, quasi come un'amica, o semplicemente un modo per
ricordarsi di qualcuno che ben lo vuole qui in Italia, assieme a Diane.
Finalmente usciamo dal
ristorante e ci buttiamo in mezzo alla folla di Via Torino.
<<
Billie!!! There is a shop, I really think you will appreciate here...
>> Esclamo in tono dolce.
<< Cool!
Let's go there! What's it about? >>
<< About
Shoes... >>
<<
Nice... Wanna see it! >>
<< N-non
dirmi che ti riferisci a quel negozio! >> Dopo esserle
venuto ben in mente il famoso negozio a cui mi riferisco, Diane rimane
un pò perplessa.
<<
Sì, proprio quello! >>
<<
Nooo!!! Un'altra figura di merda?! >>
<< Non
ti preoccupare, sono passati 4 anni ormai... Non penso se ne
ricorderà! >>
<<
Speriamo! >>
<< Wut?
>>
<< Don't
ask me, let's go! >> Con naturalezza prendo per mano
tutti e due, e cammino più velocemente rispetto a prima.
Sono talmente
rimbecillita, che manco mi accorgo di prenderlo per mano, sentendo la
sua mano incerta.
Difatti, mi volto
verso di lui scopro anche la sua espressione incerta a sua volta.
Lentamente lascio la
sua mano, ma improvvisamente la ristringo forte e continuo un
pò rossa in volto a correre lentamente.
< Gliele voglio
prendere quelle scarpe! >
Ringrazio tutti velocemente perchè devo prepararmi per
partire, e mi scuso per il TERRIBILE ritardo.
Un kiss a tutti
Sabaku no Ino
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