La reggia di Versailles era la mia abitazione..
Quando nacqui, era l'ottobre 1781,
mi hanno raccontato che la mia Governante
mi aveva trasportato in braccio e aveva fatto fare il giro di tutta la Reggia,
assisa su una sedia dorata condotta da quattro nobili.
Il mio saggio padre disse che mia madre aveva esaudito i suoi voti e quelli della Francia..
Che un giorno avrei governato come Luigi XVII dei Borboni..
Forse..
Crescevo biondo e fragile e delicato..
Divorato dalle febbri..
Quando stavo bene andavo con mia madre al Petit Trianon
e i giardini erano un trionfo di glicini e edera e rose
mentre i giacinti dai rossi petali dondolavano nel vento..
Come la mia piccola altalena.
Ancora rose e glicini e gelsomino .. I profumi salgono dai giardini di Meudon...
La soffitta della camera è azzurra come un cielo di aprile..
Come il Paradiso.
Fuori nitrisce il mio cavallo sauro..
Che non potrò più cavalcare..
Le mie braccia sottili non reggono neanche più la mia piccola spada..
L'altalena salta nel vento abbandonata...
In un angolo un mazzo di rossi giacinti..
Studiando ho imparato che nel mito sono i fiori del vento e del dolore...
E che le storie di gloria e avventura,come quelle del delfino Carlo e di Giovanna d'Arco non saranno le mie..
Luigi Giuseppe di Borbone, detto poi il primo delfino, morì nel giugno 1789, la sorte gli risparmiò le prove e il martirio che avrebbero afflitto i suoi genitori e fratelli, dopo la rivoluzione che prese corpo in Francia nel luglio 1789.
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