CAP. 2
CAP. 2
ShinRa
Building, Dipartimento Scientifico
h 23:34
Quando
si parlava di "dipartimento scientifico" non c'era
dipendente della ShinRa a cui non venisse in mente quel pazzo
psicolabile che lo comandava. Persino i fanti e i SOLDIER provavano
un certo timore ad avvicinarsi al sessantasettesimo piano, e al
sessantottesimo men che meno.
Di solito una persona si fa un
idea precisa di come possa essere un piano che ospita
perlopiù
scienziati, completamente bianco o con i muri panna come in un
ospedale e una costante puzza di medicinali e
disinfettanti, beh, la puzza di medicinali e disinfettanti c'era
sicuramente, ma più di tutto, su quel piano sembrava esserci
costantemente notte e il fatto che a Midgar il cielo fosse la maggior
parte delle volte piovoso o comunque nuvoloso non aiutava per niente.
Le tapparelle non erano mai alzate del tutto per ordine di Hojo
in persona e nemmeno le finestre venivano aperte. Lo stesso Hojo
aveva chiesto al Presidente di abolire la presenza delle donne delle
pulizie nel suo dipartimento perché, una volta, le aveva
beccate a
spiare dei documenti. Così si occupavano a turno i novellini
delle
pulizie.
Come se non bastasse, il fatto che l'aria non veniva
mai cambiata, aveva dato a quei due piani un disgustoso odore di
sangue e morte.
Quando i fanti portarono la ragazza al
dipartimento scientifico su ordine di Reno, sparirono quasi
all'istante, a stento si assicurarono di metterla su un lettino,
mentre Hojo la fissava evidentemente deluso di ciò che
vedeva.
Quando l'aveva chiamato il Presidente si era sfregato
le mani, felice di avere una nuova cavia, ma non si aspettava una
cosa così banale come una ragazzina, per di più
così esile e
scontata.
Comunque avrebbe fatto come voleva il Presidente, di
certo non aveva intenzione di perdere i preziosi fondi per le sue
ricerche. Era stato incaricato di scoprire perché quella
ragazza era
apparsa in quell'esplosione di luce e, per quanto fosse convinto che
l'unica cosa che avrebbe scoperto era quanto fosse ordinaria,
l'avrebbe fatto in ogni caso.
La fece spogliare da due assistenti, mettendo i
suoi vestiti e l'intimo in alcune buste sigillate che avrebbe fatto
analizzare dall'ultimo dei pivelli del suo dipartimento.
Procedendo
con le analisi di base si accorsero, però, che qualcosa non
andava: il sangue della ragazza era troppo scuro, come se fosse stato
contaminato da qualcosa.
Era inspiegabile.
Era ciò che
aspettava Hojo.
Aveva già deciso di farla "visitare"
dagli assistenti per poi sbatterla in una cella fino a che non gli
fosse
tornata utile in qualcosa, ma ora aveva quello che cercava: qualcosa
di strano su cui fare ricerche. Poco importava che fosse un essere
umano, Hojo era quel tipo di persona per cui la scienza veniva prima di
tutto, anche prima di qualsiasi scrupolo morale.
Mentre gli assistenti continuavano
a visitare la ragazza, fece analizzare il sangue della ragazza da uno
dei suoi esperti.
Poco dopo lo scienziato che aveva
analizzato il sangue, lo chiamò.
- Analizzando la ragazza mi
sono reso conto che nel suo sangue sono presenti due differenti DNA
femminili. Uno sarà sicuramente della ragazza, ma l'altro
non è...
Umano. Oltre al fatto che agisce come se fosse un parassita benevolo
-
- Cosa vuoi dire, ragazzo? -
- L'altro sangue è
inattivo, ma i globuli si sono talmente attaccati a quelli
dell'ospite da vivere in simbiosi. Per un risultato del genere, deva
avere l'altro sangue in circolo da tempo -
- Quantifica -
-
Sicuramente più di un anno -
- Hai verificato a che creatura
possa appartenere? -
- Sì Professore, e ho scoperto che questo
tipo particolare di DNA non è nel nostro database... Ne in
nessun'altro di questo mondo a dirla tutta -
L'assistente si
girò terrorizzato verso il professore quando
sentì la sua
risata
mefistofelica. Hojo non incuteva certo timore negli altri per come era
fatto: basso, magrolino e piuttosto contrito, ma quando rideva
paralizzava chiunque avesse
vicino.
- Vuoi forse dire che questa ragazza viene da un'altro
mondo? Che è venuta qui grazie alla magia? -
- Beh... Le
spiegazioni scientifiche scarseggiano, e... -
- Sciocchezze!! La
magia non esiste, esattamente come non esiste lo scambio di
dimensioni o altri fenomeni del tutto antiscientifici. Tutto viene
spiegato dalla scienza -
- Sì, ma il fatto che ancora oggi non
sappiamo come funzionino esattamente le Materia, forse... -
Lo
sguardo di ghiaccio che gli rivolse Hojo lo fece tacere all'istante.
Quello, unito al fatto che aveva portato una mano all'interno del
camice dove, tutti sapevano, tenesse la pistola.
- Trova il
modo di scoprire a cosa serve quel sangue e da che creatura proviene.
Non azzardarti mai più a dire la parola "magia" in mia
presenza, questo è
un laboratorio scientifico! -
Deserto di Midgar,
h
00:04
Era inutile: attraversare i portali le metteva
costantemente lo stomaco sottosopra. Per cui appena uscita, Katarina
dovette appoggiarsi a una roccia di quella landa desolata che le
aveva accolte.
- Wow, davvero un bel posticino non credi? -
Un
lamento soffocato da parte di Katarina la fece girare verso di lei.
Era pallida in volto, anzi, forse più tendente al verdino, e
una
mano sul petto per tentare di non dare di stomaco.
- Tutto ok?
-
Dopo qualche secondo, in cui si convinse che non avrebbe più
vomitato, si girò verso la compagna rassicurandola con un
pollice
alzato per far intendere che era tutto a posto.
- Ok... -
Per puro caso guardò a terra notando qualcosa. Si
inginocchiò
osservando il terriccio smosso segno che qualcuno era passato da poco.
-
Aeni era qui, fino a non molto tempo fa -
- Già, ma qualcosa
l'ha portata via... O meglio qualcuno -
- Che vuoi dire?
-
Katarina le fece segno di guardare meglio per terra: erano
chiaramente segni di stivali e di fuoristrada.
- Stivali
militari, così come le jeep -
Hathor seguì Katarina che si era
spostata sul bordo della rupe, e fu così che la videro. Poco
lontana
una enorme metropoli si stagliava nel cielo notturno, esattamente
come Arcrow, era un'ammasso di luci verdi e bianche. Tuttavia era
strana poiché divisa in due parti: una parte sollevata da
piloni
imponenti e una parte sotto di essa. Anche da quella distanza Hathor
vedeva bene, quindi descrisse il paesaggio a Katarina.
- Sono
dei ruderi quelli sotto. Sicuramente saranno i quartieri più
poveri
e malfamati. In alto le costruzioni sembrano di ottima architettura e
non fatiscenti -
- Sicuramente in alto saranno i quartieri più ricchi, di
solito è così che funziona -
-
ShinRa Electric Power Company -
- Mh? -
- É ciò che c'è
scritto sul palazzo al centro della città -
- Pensi che
abbiano preso loro Aeni? -
- Beh, per ragionamento logico:
grande palazzo uguale persone potenti. Persone potenti uguale grandi
risorse, e grandi risorse uguale grande ego -
- E qualcos'altro
di piccolo -
Hathor si girò verso di lei con un sopracciglio
inarcato.
- Il cervello, ovviamente -
- Ovviamente... Ora il
piano d'azione qual'è? -
Le rispose lo stomaco brontolante di
Katarina a cui Hathor rivolse un sorrisino di scherno, peccato che
subito dopo anche il suo stomaco si fece sentire.
- Ok... Per
rispondere alla tua domanda suggerirei una gita in città.
Ormai è
tardi e non credo ci siano hotel aperti, quindi, quello che resta
della notte lo passeremo in perlustrazione, quando sarà un
orario
decente cercheremo un alloggio. Ci dovremo nascondere in ogni vicolo
possibile e non dare nell'occhio, tutto chiaro? -
- Sì, ho solo
un problema: al di là della nausea provocata dal portale mi
sento parecchio strana, potresti darmi una controllata? -
Hathor si avvicinò alla rossa prendendole il
polso e concentrandosi sullo scorrere del suo sangue. Passò
qualche
minuto prima di accorgersi di una cosa fondamentale.
- Il sangue nero è inattivo, sarà per la
traversata tra le dimensioni. Anche Mirjana aveva faticato
a localizzare Aeni probabilmente per via di questo dettaglio, quindi,
ho provveduto
personalmente a una scorta di siringhe -
Detto ciò aprì il
borsone che si era portata dietro estraendo una siringa,
dopodiché,
si tolse la protezione da battaglia che aveva all'avambraccio
sinistro e si tirò su la manica. Si piantò con
decisione la siringa
nel braccio cominciando a riempirla. Una volta raggiunta la dose
giusta, la estrasse dal suo braccio per poi piantare a sorpresa e con
decisione la siringa nel petto di Katarina, non senza un suo sobbalzo
di sorpresa e dolore, direttamente all'arteria che usciva dal cuore.
- So che non è la normale procedura, ma così
entrerà in
circolo prima -
- Giuro che ti odio, fa un male boia! -
-
Non sai quanto mi spiace -
- Immagino... -
Pochi secondi
dopo Katarina cadde a terra in preda alle convulsioni: il sangue nero
stava facendo effetto. Hathor osservò le vene della compagna
diventare scure e in rilievo, mentre cercava di evitare che Katarina
si soffocasse con la sua stessa lingua. Vide i suoi occhi rivoltarsi
all'indietro e, prima di avere modo di preoccuparsi, tutto
tornò
normale. Katarina, sudata fradicia, tornò a respirare
normalmente,
le vene tornarono normali e cessarono le convulsioni.
- Rimani
giù per qualche minuto -
- È sempre doloroso questo processo,
non importa quanto tempo passi, non mi abituerò mai -
- Ed è
un bene. È capitato che il sangue nero corrompesse l'anima
di alcuni
esseri umani, rendendoli folli. Il dolore e le convulsioni stanno a
significare che ancora non è successo a te -
- Consolazione del
cazzo, fa sempre un fottuto male -
Hathor l'aiutò a rialzarsi,
ridendo per l'ultima affermazione.
- Hai anche pensato al dopo, vero? -
- A che ti riferisci? -
- Una volta trovato l'albergo non possiamo di certo presentarci
così. Desteremmo troppi sospetti -
- Ho già pensato a anche a quello, o meglio, ci ha pensato
Sissel con una fornitura di nuovi giochini. Ma ne parleremo a tempo
debito, c'è qualcosa che si avvicina in fretta, non vorrei
avere
un'incontro ravvicinato con la fauna di questo posto. Meglio andare -
ShinRa
Building, Ufficio del Presidente
h 06:51
Il
Presidente l'aveva convocato nel suo ufficio al settantesimo piano
per le novità riguardo la ragazza che era stata trovata dai
Turks.
Hojo era più che pronto.
Aveva avuto degli ottimi
riscontri dagli esami e la cavia si era rivelata essere più
interessante di ciò che prometteva. Era quasi eccitato
all'idea di
mettere a parte il Presidente delle sue scoperte.
Proprio in
quel momento, la giovane segretaria lo fece accomodare. Le rivolse un
ghigno quasi malefico che la fece rabbrividire, pur tentando di
nasconderlo.
Il Presidente era al suo posto, dietro al
scrivania, che ammirava la città attraverso l'ampia vetrata
fumando
uno dei suoi sigari. Non accennò a girarsi, semplicemente
gli fece
segno di dire quello che doveva dire.
- La ragazza presenta
delle anomalie, il suo sangue è risultato più
scuro di quello di un
normale essere umano. Per di più possiede due DNA femminili
diversi
-
Il Presidente, incuriosito, gli intimò di proseguire.
-
Sono riuscito a separare le due tipologie di sangue e quello ospite
è
risultato essere nero e non umano. Ho riattivato il sangue scoprendo
che ha delle funzioni simili al Mako usato sui SOLDIER, tuttavia
questo fa qualcosa in più: le cellule presenti nel DNA si
distruggono e ricreano più in fretta di quelle umane, questo
rende
possibile guarire da ferite molto profonde in pochi minuti e in
più
rallenta l'invecchiamento. Direi che possiamo cominciare la
sperimentazione umana sui SOLDIER -
A quel punto il Presidente si voltò verso
il Professore.
- I SOLDIER rischiano? Non voglio che il mio
miglior investimento cominci a morire perché lei non ha
analizzato
più approfonditamente quel sangue -
- Il rischio fa parte della
ricerca -
Il Presidente si alzò furioso dalla sedia,
fulminandolo con gli occhi.
- Assolutamente no! I SOLDIER
valgono troppo per permettermi di sacrificarli! Glielo proibisco,
professore! -
Il sorrisetto di Hojo non sparì nemmeno per un
secondo durante la piccola sfuriata del Presidente, tuttavia non era
d'accordo con lui. Con quel sangue Sephiroth sarebbe potuto diventare
ancora più forte, anche se non avrebbe rischiato a
iniettarlo
direttamente a lui, doveva procedere per gradi o l'esperimento non
sarebbe riuscito.
Però, la curiosità di iniettare qual sangue e
vedere cosa
sarebbe successo al suo miglior esperimento, era grande.
- In
effetti ha ragione, Presidente, tuttavia da qualche parte dobbiamo
pur cominciare. Quindi, se non sui SOLDIER, possiamo cominciare dai
fanti sono più sacrificabili -
Il Presidente, risedutosi, si
prese qualche minuto per riflettere sulla proposta di Hojo. I fanti
erano la bassa manovalanza della ShinRa, ormai trascinata dal
successo di Sephiroth, l'azienda non avrebbe certo avuto problemi a
trovarne altri se alcuni fossero morti per via degli esperimenti di
Hojo.
- Va bene, così sia. Scelga bene la sue equipe,
professore, degli esperimenti non devono esserci tracce -
-
Certamente. Un ultima cosa, Presidente -
- Cosa? -
- Per
quanto riguarda il soggetto di ricerca, non è la fonte
primaria di
quel sangue, quindi, se gli esperimenti procederanno non garantisco
la sua incolumità -
- La cosa la preoccupa, professore? -
-
Ciò che più mi preoccupa è che la
cavia muoia prima di capire cosa sia quel sangue -
Il Presidente inspirò profondamente dal sigaro per poi
espirare le volute di fumo, meditando sul da farsi.
- Mentre lei
proseguirà i suoi esperimenti, metterò i Turks a
dare la caccia
alla fonte primaria del sangue -
- Perfetto, Presidente
-
Continuando a ghignare, Hojo uscì dall'ufficio del
Presidente
ansioso di cominciare seriamente gli esperimenti.
Midgar,
settore 1
h 08:34
Si nascondevano in ogni
anfratto possibile per poter osservare come si deve, tuttavia la
città era piena di telecamere a circuito chiuso che
vigilavano
silenziosamente. Gli unici luoghi che, a quanto pare, non riuscivano
a coprire, erano i vicoli chiusi.
- Che ne pensi? -
Katarina
ci pensò su qualche secondo prima di risponderle.
- Anche se è
giorno fa ancora piuttosto scuro, non trovi? Il sole sembra quasi non
esserci -
- Già -
- Inoltre cominciamo a faticare a girare per
la città, non possiamo continuare a nasconderci -
- Dobbiamo trovare una sistemazione e anche in fretta -
- Inoltre, dobbiamo anche discutere sulle prossime mosse e farlo in
strada potrebbe essere complicato. Dove pensi sia meglio andare per
cercare un'albergo? Qua sopra o là sotto? -
- Io direi di rimanere qui, anche perchè una volta che
saremo
andate a conoscere il proprietario della baracca, il piano di sotto
sarebbe il primo posto in cui verrebbero a cercarci -
- Concordo. E poi, mi fido poco dei bassifondi, non voglio trovarmi
tagliagole in camera mentre dormo -
- Allora, a
noi i famosi giocattoli di Sissel -
Da una tasca interna del
borsone, Hathor estrasse quella che sembrava una scatola di cerotti
color carne, per poi notare l'espressione non troppo convinta di
Katarina.
- Sì, lo so che l'aspetto non è
granché, ma ti
assicuro che funzionano bene -
- Che cosa sono? -
-
Esattamente quello che sembrano: cerotti. Però, sono
imbevuti del
sangue di Thalitha -
- La mutaforma -
- Esatto. Ne ho studiato
la formula assieme a Sissel: tramite una piccola ferita, il sangue di
Thalitha entra in circolo e ci resta per dodici ore, o a meno che non
si
toglie il cerotto. Scegliamo una forma che possa passare
inosservata in questo mondo -
- É sicuro? -
- Sì,
l'abbiamo già provato e ha funzionato a dovere -
- Ok, allora andiamo -
Con il loro nuovo aspetto di
donne in carriera, riuscirono a prendere una suite doppia in un hotel
vicino alla ShinRa.
La suite era sui toni del panna con un
salottino, una zona bar, due bagni e due camere con letto
matrimoniale e vista sulla città.
- Sappi che ho
rischiato l'embolo quando la tipa mi ha detto quanto costava questa
camera -
Le urlò Katarina mentre si sistemava nella sua camera,
facendola sorridere divertita.
- Io l'ho rischiato quando la
tipa non voleva darci la camera insistendo sugli orari di accoglienza
degli ospiti e sul fatto che non avevamo prenotato. Meno male che
alla fine ha ceduto. Comunque abbiamo tutto quello che ci serve,
visto che non ci aspettavamo di finire in un mondo avanzato
più o
meno come il nostro e non ci siamo portate dietro il pc. Qui
l'abbiamo in dotazione -
- Evviva la comodità, anche se i
nostri portafogli non stanno proprio facendo i salti di gioia.
Fortuna che hai avuto la brillante idea di rubacchiare qualche
banconota ai passanti -
- E fortuna che tu avevi dimenticato
delle carte d'identità false nel borsone o non avremmo
potuto fare
granché. Per il resto fatturerò tutto a Mirjana -
- Ne sarà
molto felice. Allora qual'è il piano? -
- La prima parte del
piano prevede di riposare e mangiare qualcosa. Oltre al fatto che
è
anche ora di pranzo, siamo arrivate tardi e abbiamo passato tutta la
notte in giro senza riposare. Una volta che avremo dormito e riempito
lo stomaco, cominceremo a raccogliere informazioni -
ShinRa
Building, Dipartimento scientifico
h 12:54
Nessuno
aveva avuto il permesso di fermarsi per la pausa pranzo, Hojo aveva
personalmente blindato il laboratorio cambiando i codici di accesso,
impedendo a chiunque di allontanarsi infatti all'interno del
laboratorio, la tensione si poteva tagliare col coltello: circa una
decina di fanti erano morti in seguito agli esperimenti fatti col
sangue nero e tutti in modo molto doloroso e sanguinoso. Il sangue
nero donava una grande forza fisica ai fanti, tuttavia in circa
cinque minuti faceva collassare il loro sistema circolatorio e le
ossa si spappolavano. E tutto questo aveva mandato in bestia Hojo che
girava per il laboratorio con la pistola in mano. Tutti lavoravano in
completo silenzio, nessuno aveva voglia di contraddire il professore
in quel momento dato che aveva già ucciso due assistenti.
Il
fatto di non riuscire a capire come funzionava esattamente quel
sangue lo mandava fuori di testa, detestava non capire qualcosa.
-
Professore, un'altro fante è morto in seguito alla
sperimentazione
-
Hojo si girò verso di la giovane scienziata e la
guardò come
se in realtà nemmeno la vedesse.
- Va bene -
La risposta
tiepida che diede fece, paradossalmente, congelare tutto il
laboratorio. Parecchi scienziati che componevano la sua equipe
stavano avendo non pochi problemi di coscienza con quello che stava
succedendo, anche se la cosa sembrava non sfiorare minimamente Hojo.
Ma, per uno degli assistenti, fu la goccia che fece
traboccare il vaso. Si avvicinò ad ampie falcate al
Professore che
lo fissava con un sorriso falsamente cordiale sul volto e, anche se
alcuni scienziati tentarono di fermarlo, non vi riuscirono.
-
Professore, non trovo giusto tutto questo. Stiamo sacrificando vite
su vite per nulla e non abbiamo ancora compreso appieno come funziona
il sangue nero. Suggerisco di fermarci e riguardare con calma la
struttura del sangue o così non arriveremo da nessuna parte -
Hojo
lo fissò, sollevò impercettibilmente la mano in
cui stringeva la
pistola. All'interno del laboratorio furono attimi di panico, tutti
convinti che sarebbe stata la terza vittima, invece si
grattò una
tempia con la canna della pistola per poi rimetterla nella tasca del
camice.
- Sospendete immediatamente la sperimentazione umana e
ricominciate a lavorare sul sangue nero. Mantenete il soggetto in
coma farmacologico, studiatelo in lungo e in largo. Voglio capire
come funziona quel sangue -
Il sospiro fu universale. Era raro
che Hojo cambiasse idea su qualcosa, ma quella volta era andata
decisamente bene.
Fu così che ripresero in mano la ragazza,
ricominciando con le analisi di base.
Hotel four
seasons, settore 1
h 06:30
- Se il tempo
fuori è sempre così, morirò di sonno -
Si erano alzate da
poco e il tempo fuori era pessimo: una pioggia battente si era
riversata sulla città facendola sembrare ancora
più cupa e grigia
di quanto già non sembrasse il giorno prima.
- In effetti è
alquanto deprimente. Però non possiamo andare a letto ogni
volta che
piove, altrimenti passeremmo la missione a dormire. Quindi, al lavoro
-
Katarina si sistemò nella zona bar della suite dove c'era un
bancone in legno pregiato e luogo in cui era posizionato il pc.
-
Ok. Fammi indovinare "cerca tutto quello che puoi sulla ShinRa",
giusto? -
- Brava, in particolare cerca se c'è qualcuno che
possa metterci i bastoni tra le ruote in maniera fastidiosa. Io vado
a farmi un giro in città per vedere se scopro qualcosa,
anche se non
ci giurerei troppo -
- Va bene, divertiti -
- Spiritosa
-
Hathor passò tutta la mattinata in giro a chiedere
informazioni. Per muoversi più liberamente per la
città aveva
optato per un aspetto un po' più casual rispetto a quello
con cui si
era presentata in hotel. Chiese informazioni a chiunque le porse un
orecchio ma, come previsto, non ne ricavò molto.
Quando tornò
in hotel, il suo morale era davvero a terra, o forse anche un po'
più
in basso, ma non appena sentì il profumo di cibo quasi si
precipitò
all'angolo bar dove Katarina stava pranzando davanti al pc.
-
Spero davvero che la tua ricerca abbia dato frutti migliori della mia
-
- Intanto avevamo ragione: sicuramente è stata la ShinRa a
prendere Aeni -
- Sicura sicura? -
- Sicura oltre ogni
ragionevole dubbio -
Katarina aprì la schermata home del sito
ufficiale della ShinRa cominciando a illustrare ciò che
aveva
trovato.
- Allora, la ShinRa Electric Power Company, una volta
nota come ShinRa Manufacturing, era principalmente un'azienda
produttrice di armi ma, circa quarant'anni fa, ha scoperto il Mako,
che non è altro che la forza vitale di questo pianeta
trasformata in
energia elettrica dalla società. Ne hanno fatto il loro
business
principale e attorno ad esso ne sono cresciuti molti altri, primo fra
tutti l'ingegneria genetica, da cui sono stati creati degli elementi
che potrebbero darci non poco fastidio se venissero schierati: i
SOLDIER -
- SOLDIER? -
- Sì, altro non sono che esseri
umani geneticamente modificati per essere più forti dei
soldati
normali. Sembra addirittura che alcuni di loro abbiano dei fan club,
ma non ho ancora cercato informazioni precise. Comunque questa
azienda ha le mani in pasta dappertutto, oltre al fatto che
controllano tutto il mondo grazie ai loro servizi. Il mondo ne
è
totalmente dipendente -
- Fantastico. Rimpiango il nostro mondo,
dove l'unica cosa di cui si poteva accusare un'azienda elettrica
è
di aver truccato le bollette -
- Questa città ha anche un
sindaco, in effetti, ma penso sia solo per fare bella figura in modo
che nessuno pensi che sia l'azienda ad avere il totale potere -
-
Fammi indovinare, lavora al palazzo della ShinRa -
- Hai la
palla di cristallo? -
- No, ma già so che questa missione mi
farà venire due palle astronomiche -
- Cosa te lo fa pensare?
-
- La ShinRa ha una certa reputazione e, di certo, non si
abbasseranno mai a ridarci Aeni perché glielo chiediamo
gentilmente.
Quindi, prepariamoci ad affilare gli artigli -
- Senza contare
che potrebbero già aver scoperto che Aeni non è
una ragazza come le
altre. I SOLDIER li creano in laboratorio, e quindi dà da
pensare
che abbiano un laboratorio operativo. Sicuramente la terranno
lì -
-
E scommetto lo stipendio di questo mese, che il signor Presidente ci
scatenerà contro tutto quello che può, per
impedirci di
riprendercela. Per ora abbiamo un piano abbastanza lineare ma, da
quando avremo il primo tȇte-à-tȇte con lui, dovremo andare a
braccio -
- É il piano migliore. Tu hai scoperto proprio
niente? -
- Ecco, grazie per avermelo fatto venire in mente.
Mentre obbligavo i cittadini a rispondere alle mie domande, mi hanno
menzionato di sfuggita un'organismo particolare della ShinRa... I...
Turks? É possibile? -
Mentre Hathor parlava, facendo
avanti e indietro per la suite, Katarina l'aveva ascoltata pur non
smettendo di scavare sul conto della ShinRa, per quello il norme che
aveva pronunciato Hathor le sembrava familiare.
- Sì, ho letto
quel nome da qualche parte... Ah ecco, sono registrati sotto il nome
di "dipartimento investigativo affari generali" e sono
preposti all'arruolamento dei SOLDIER... Sei sicura? -
- Non so
chi siano, ma una cosa è sicura: in città ne
hanno una paura
fottuta. Per la seconda volta, scommetto che non sono proprio dei
segretari -
- Non sarebbe strano, visto che qui nulla è come
sembra -
Germania, Arcrow,
Sala conferenze
h 16:54
Era in conferenza con i membri del Consiglio
già da due ore e ancora non era riuscita a convincerli che
Hathor
non era una traditrice.
- So bene quanto sia delicata la
missione, per questo ho mandato due dei nostri migliori guerrieri e
trovo che i vostri sospetti su Hathor siano dettati dal razzismo -
-
E noi troviamo che le sue scelte siano influenzate dall'amicizia
contro natura che ha con quell'essere -
Il tono piuttosto
ostile che il capo degli elfi Felaern, utilizzò, la
indispose
parecchio. Tuttavia non poteva permettersi di perdere la pazienza o
l'avrebbero giudicata incapace di intendere e di volere, esattamente
come era successo quando aveva deciso di assumere Hathor.
Felaern
era fisicamente sulla cinquantina d'anni, nonostante ne avesse
effettivamente qualche migliaio, e i capelli argentati non
aiutavano a dargli un aria più giovane. Il cipiglio severo
faceva
tremare tutti, e tutti sapevano che era un dittatore ego maniaco
anche se parecchio codardo.
- Voi avete delle riserve su di lei
solo perché elfi e demoni sono nemici naturali. Siete voi a
non
avere capacità di raziocinio. Vi ricordo che l'uomo che ha
fondato
l'Ordine, mio padre, era un demone maggiore come Hathor -
- Già,
e se fosse stato per me non avrei mai permesso che un demone
comandasse il Consiglio -
- Curiosamente a nessuno di voi
illustrissimi signori e signore è venuto in mente di creare
l'Ordine, eravate troppo impegnati a credervi superiori a tutto e a
tutti per fare qualcosa di concreto mentre il mondo cadeva a pezzi
-
- Modera il linguaggio, signorina. Non hai alcun diritto di
parlarci in quel modo -
Prese la parola Syneus esponente dei
centauri. Era stato un guerriero fiero e leale, aveva combattuto
molte battaglie, solo che con la vecchiaia si era infiacchito nel
comando e, una volta poggiate le sue chiappe da cavallo sui cuscini
di velluto del Consiglio, era diventato un lavativo arrogante di
prima categoria.
- No, penso che voi non abbiate il diritto di
rivolgervi così a Mirjana e nemmeno ad Hathor. Hanno sempre
protetto
il mondo e sono arrivate dove nessuno sarebbe riuscito. Siete
ingiusti con loro perché volevate avere voi le idee che
hanno avuto
loro. Siete vecchi derelitti che ormai non hanno più nulla,
se non
un potere di cui abusano per complicare il lavoro ad altri -
La
driade Almyra era sempre stata misteriosamente dalla loro parte.
Donna dalla bellezza fulminante, nonostante la pelle, i capelli e gli
occhi verdi era una grande regina e stratega anche se non sapeva
combattere, cosa che gli altri due le rinfacciavano costantemente.
-
Pensa a curare i tuoi alberi, driade. Qui si parla di missioni e di
guerra, tutte cose di cui una donna non dovrebbe occuparsi -
Lo
sguardo che Elmyra rivolse a Felaern era pacato segno che stava per
mettere a segno la stilettata finale.
- Già, ricordo bene
quanto sei stato bravo nella guerra dei trecento anni. Oh, che
errore, quello era tuo figlio a cui avevi promesso di passare il
trono dopo la guerra in cui è misteriosamente morto, mentre
tu eri
rintanato nella sala del trono a far finta di non fartela sotto -
-
Come ti...?!! -
- Allora chiudi la bocca. Mirjana, sappiamo bene
quello che voi e Hathor avete fatto per il mondo e sa bene cosa ne
penso. Stia attenta, non mi preoccupo che Hathor scappi o tradisca,
mi preoccupa di più il fatto che venga uccisa. Lei sa bene
quanto me
che la quasi immunità dei guerrieri dell'Ordine proviene dal
suo
sangue, se le accadesse qualcosa i confini tra il Mondo Umano e il
Mondo Nascosto verrebbero infranti di nuovo... -
- ... Poiché
si spargerebbe la voce che noi dell'Ordine non possiamo più
difenderli. Ho capito, la ringrazio molto per la fiducia, vi
terrò
informati -
- Grazie e buona fortuna -
Quando il
collegamento si chiuse, Mirjana si accasciò scomposta sul
trono.
Qualche minuto dopo sentì il ticchettio degli stivali della
figlia
che percorreva il corridoio di sinistra, infatti, tempo pochi secondi
e Halen si fece vedere mentre le portava un bicchiere d'acqua.
-
Grazie, Halen -
Mirjana bevve talmente avidamente l'acqua che
quasi le andò di traverso. Una volta finita, chiuse gli
occhi e
poggiò la testa al trono cercando di sopprimere il tremendo
mal di
testa che la attanagliava senza pietà.
- Con il Consiglio è
sempre la solita storia, vedo -
Nonostante il tono lievemente
ironico sul viso della ragazza non passò nessuna emozione,
rimase
seria e composta come una statua.
- Già, e come al solito
l'unica che sta dalla nostra parte è Elmyra. Ma lei
è giovane, è
da poco entrata a far parte del Consiglio e non ha molta voce in
capitolo -
- Vuol dire che non è un buon momento per chiedere
udienza? -
Si voltarono verso l'entrata della sala, dove Gladio
stava percorrendo il corridoio centrale fino ad arrivare al primo
gradino che lo separava dal trono.
- Non vieni qui senza avere
qualcosa di serio da dirmi, quindi spara -
Gladio prese un
respiro profondo prima di rispondere a Mirjana. Aveva promesso a
Noctis che non avrebbe detto nulla per non metterlo in imbarazzo, e
aveva promesso ad Hathor che gli avrebbe sempre buttato un occhio per
controllare che non facesse scemenze.
- Sono preoccupato per
Noctis: mangia poco o niente, a stento si allena e parla ancora meno
del solito. Qualche giorno fa l'ho beccato davanti alla porta del
loft di Hathor, immobile. É preoccupato a morte, quando gli
si
chiede come sta nemmeno ti risponde e parla solo per domandare della
madre -
Mirjana lo ascoltò in silenzio anche lei preoccupata,
non tanto per Noctis quanto per il fatto che ancora non era riuscita
a mettersi in contatto con Hathor e Katarina. Era passato quasi un
mese da quando se n'erano andate.
- Dì a Noctis che non mi
muoverò dalla Sala Azzurra finché non le
avrò contattate e allora
gli saprò dire qualcosa di preciso, anche se sono convinta
che non
sia successo nulla di male a nessuna delle due. Capisco la sua
preoccupazione, ma deve mantenere il controllo o lo farò
sospendere
dall'incarico. Riferisciglielo, per favore -
- Va bene,
attenderemo che ci diciate qualcosa di più preciso -
Con un
lieve cenno della testa a mo' di inchino Gladio uscì dalla
sala.
Mirjana si girò verso la figlia con un'espressione a dir
poco
preoccupata.
- Credevo non sarebbe stato complicato contattarle
una volta andate in quel mondo, in fondo avevo già trovato
il
tatuaggio di Aeni, ma la cosa si è fatta inspiegabilmente
complicata. Penso che mi serva qualcosa di un po' più forte
dell'acqua, ti spiace? Lasciami la bottiglia fuori dalla Sala
Azzurra, e avverti che non sarò disponibile fino a ora da
destinarsi
-
Mirjana si alzò dallo scranno dorato, per poi prendere il
corridoio di destra che portava ai suoi alloggi e, in fondo al
corridoio, alla Sala Azzurra.
La Sala Azzurra era un luogo
decisamente suggestivo: a causa di un notevole effetto ottico
sembrava che non avesse pavimento o soffitto, e come ben suggeriva il
nome, tutto era azzurro. Una passerella in marmo celeste polvere con
piccoli fiumiciattoli di acqua ai lati, conduceva a un gazebo blu con
intarsi dorati, in mezzo ad esso, vi era posato un enorme e comodo
cuscino blu elettrico. Sembrava veramente di stare sul fondo
dell'oceano.
Mirjana si sistemò a gambe incrociate sul
cuscino, facendo respiri profondi per rilassarsi e fissando i fiori
di loto bianchi che galleggiavano nei fiumiciattoli, poco dopo i suoi
occhi si rovesciarono all'indietro perdendo contatto con ciò
che la
circondava.
Midgar, Hotel Four Seasons,
h 20:24
Nonostante Hathor non avesse trovato niente la mattina,
insisté
per ritentare nel pomeriggio, e da quando era uscita, Katarina aveva
una brutta sensazione.
I demoni non erano creature molto
prudenti, forti delle loro capacità, si buttavano nelle
situazioni
pericolose a testa bassa e Hathor non faceva eccezione quando le
toccavano le persone a lei care. Per questo, era convinta, che si
sarebbe messa nei guai molto in fretta e altrettanto in fretta
avrebbe cercato lo scontro diretto con il Presidente.
Curioso.
Di solito non si preoccupava mai per lei. A dire la verità,
non si preoccupava mai di nessuno.
L'avevano tradita le persone
che avrebbero dovuto proteggerla e, fin quando non era entrata
nell'Ordine, l'unica persona di cui si era sempre fidata era
sé
stessa.
Proprio mentre era persa in quei pensieri, la
porta d'entrata si aprì segno che Hathor era tornata. Appena
richiuse la porta si liberò del travestimento.
- Come è
andata? -
- Come stamattina. Non potrò più cercare notizie
in
questo modo: un signore si è insospettito dicendomi che
stamattina
un'altra signora più giovane aveva chiesto della luce che
avevano
visto ieri notte -
- Era prevedibile. Comunque io ho trovato
informazioni sui SOLDIER -
- Come al solito quella che ha i
risultati più concreti sei tu -
- Solo perché io so usare un
pc senza farlo esplodere -
- Cosa hai scoperto? -
- In
realtà non è stato troppo complicato trovarle:
come ti dicevo
stamattina, i SOLDIER di classe più alta hanno dei fan club
finanziati dalla ShinRa, ma questi tre in particolare sono i
più
famosi: Angeal Hewley, 25 anni, 195 cm. Arriva da una famiglia molto
povera in un paesino abbastanza distante da qui. É entrato
in
SOLDIER giovanissimo, a soli 16 anni e ha fatto carriera molto in
fretta. Il padre era un fabbro ed è morto poco dopo il suo
ingresso
nel corpo, l'unico parente ancora in vita che ha è la madre
che vive
ancora nel suo paese natale -
Mentre Katarina leggeva, Hathor
guardava la foto dell'uomo a lato della biografia. I lineamenti del
volto erano duri e seri, la mascella squadrata era ben rasata, al
contrario del pizzetto sul mento. Le sopracciglia sottili davano
profondità a uno sguardo molto severo accentuato dagli occhi
cerulei. I capelli neri e lisci erano sistemati all'indietro, tranne
che per due sottili ciocche che gli ricadevano ai lati del viso. La
fotografia terminava a metà del petto massiccio e muscoloso
esattamente come doveva essere il resto del suo corpo. Non era il
classico bell'uomo su cui tutte sbavavano, ma possedeva un certo
fascino. Hathor si convinse che quegli occhi e quei muscoli rubassero
diversi cuori. Aveva decisamente l'aria di un uomo tutto d'un pezzo,
di quelli obbedienti fin quasi al servilismo e poco propensi a farsi
troppe domande quando gli venivano impartiti gli ordini.
A
vederlo non poteva non fare il confronto con Gladio, fisicamente gli
somigliava davvero molto, anche se quel SOLDIER sembrava più
giovane. Gli avrebbe dato meno anni rispetto a Gladio.
- Il
secondo si chiama Genesis Rhapsodos, anche lui 25 anni per 188 cm di
arroganza pura. Viene dallo stesso paesino del primo, solo che questo
è un viziatissimo figlio di papà. Sembra che lui
e Angeal siano
amici fin da piccoli e siano entrati insieme in SOLDIER. Suo padre
è
un grande proprietario terriero e ha un attivo business di succhi di
frutta. I suoi genitori sono ancora vivi, ma sembra che non parlino
molto con figlio. O il figlio non parla molto con loro. Sembra sia
appassionato di libri e legge molto. Anche se qui c'è
scritto che
legge praticamente solo un libro chiamato LOVELESS -
Era molto
diverso da Angeal e non solo fisicamente, specialmente per come si
poneva. I capelli di media lunghezza ramati, incorniciavano un volto
giovane e affilato nascondendone parzialmente lo sguardo presuntuoso
come lo era il ghigno che gli piegava appena le labbra
sottili.
Era
evidentemente un ribelle, al contrario dell'amico, doveva odiare le
regole a cui o non prestava ascolto o le infrangeva per puro
divertimento. Anche per lui la foto finiva metà petto, era
decisamente meno muscoloso dell'amico, ma se era nel corpo non
dubitava che fosse ben allenato e con un fisico tonico.
-
L'ultimo, e a giudicare dai suoi fan anche il numero uno fra i
SOLDIER, è Sephiroth. Stessa età degli altri due,
190 cm di
altezza. Considerato il SOLDIER più forte che esista, dicono
che le
sue abilità in battaglia siano eccezionali. Ma qui arriva il
bello:
non si sa niente di lui. Da dove arriva, la sua famiglia, niente
-
Katarina parlava, ma Hathor fissava la foto del SOLDIER.
Gli
somigliava troppo.
Somigliava veramente troppo a suo padre. Gli
stessi capelli lunghi argentati, lo stesso sguardo severo e arrogante
allo stesso tempo, che gli conferivano quell'alone di mistero e
fascino. Al contrario di Angeal, Sephiroth era il classico tipo che,
sicuramente, alle donne piaceva. Anche se probabilmente, lui nemmeno
lo notava.
Senza quasi rendersene conto si ritrovò ad
accarezzare con lo sguardo quel volto sullo schermo del pc.
Imparò
ogni linea del suo viso, ogni piccola ruga d'espressione. Gli occhi
verdi erano ciò che comunicavano di più su di
lui. Aveva già visto
quello sguardo su suo padre quando comandava gli eserciti di demoni.
Era lo sguardo di qualcuno che non perdeva.
Quel pensiero le
fece ribollire il sangue. I demoni erano creature molto istintive e,
sapere di qualcuno che poteva tenerle testa in combattimento, la fece
quasi eccitare.
Tanto era presa dai suoi pensieri,
nemmeno si accorse che Katarina la stava chiamando da almeno cinque
minuti.
- Hathor! -
- Mh? -
- "Mh?" niente.
Ti sto chiedendo cosa ne pensi e tu mi stai ignorando -
- Io...
-
Non riuscì a dire nulla di senso compiuto, perché
un
fortissimo ronzio le fece gemere dal dolore. Poco dopo, una voce ben
conosciuta fece capolino nelle loro teste.
- Finalmente!
Pensavo sarebbe stato più semplice trovarvi -
- Mirjana??!
-
- Già. Avevo tentato di contattarvi qualche
settimana
fa, ma dove eravate? -
- Come qualche settimana fa? Siamo
qui da due giorni -
- Mi spiace ragazze, ma è passato
quasi un mese da che siete via -
Katarina e Hathor si
fissarono piuttosto perplesse, salvo poi capire cosa potesse essere
successo.
- Questo vuol dire che lo scorrere del tempo tra le
due dimensioni è diverso. Per noi sono passati solo due
giorni, ma
se per voi è più di un mese... -
- Questa novità
potrebbe cambiare tutto: potrebbero volerci anni prima che torniate
qui -
- Come faranno? I Cacciatori, intendo. Hanno
bisogno del sangue di Hathor per poter andare in missione o non
avrebbero vita molto lunga nel Mondo Nascosto -
- Per
quello non c'è pericolo: andate in casa mia, fatevi dare la
chiave
da Noctis, nel freezer grande nella camera dell'armadio, c'è
una
scorta del mio sangue. Oltre a quella presente alla sede dell'Ordine,
ogni sera me ne tolgo almeno una fiala per averne di scorta.
É
probabile che non faremo in tempo per l'anno nuovo, qui le cose sono
veramente complicate -
- Che vuoi dire? -
-
Voglio dire che non siamo capitate in un mondo disabitato, ma in un
civilizzato come il nostro e con un tiranno a comandarlo. Ha lui
Aeni, e per recuperarla potrebbe volerci un po' -
- Va
bene, mi raccomando state attente -
- Oh, giusto per
curiosità, una volta recuperata Aeni come facciamo a
tornare? Per
venire qua hai attivato un portale, ma per tornare? -
-
Per il ritorno Hathor sa cosa fare, non preoccuparti. Allora buona
fortuna, ragazze -
A stento riuscirono a risponderle prima
che il contatto si interruppe. Probabilmente comunicare tra
dimensioni era molto dispendioso a livelli di energia fisica e
mentale e le interferenze erano tante.
- Perché hai il tuo
sangue nel freezer? -
- Come perché? Hai idea di quanti
Cacciatori ci siano all'Ordine a cui devo dare il mio sangue? Se mi
facessi il prelievo solo quando serve, mi dissanguerei a morte -
-
Giusto. Allora, il prossimo passo? -
- Penso sia ora di chiedere
un appuntamento al Presidente -
Spazio autrice
Volevo
solo informarvi che tenterò di restare il più
possibile nei
personaggi (parlo di quelli canon di FFVII) anche se l'OOC
sarà
quasi inevitabile essendo un fan fiction. Grazie mille e buona
lettura.
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