Pomeriggio di agosto
È un pomeriggio di agosto
come tutti gli altri trascorso
scomodame posata su di una sedia
atroce con atroci pensieri
su questo nostro tragico fato.
Esaurite le idee mi si ripetono
le solite canzoni e il lamento
dell’empio stomaco, non meno famelico
di quest’animo pelle e ossa.
Tremante si spegne tra le dita
la sigaretta. La riaccendo,
non è lacero a sufficienza il petto,
ma la brama d’un qualche salvifico genio
con essa di rispegne.
In un momento tanto arido
di significato, è gravoso solo esistere.
Anche la lacerante attesa d’una salvifica
carezza, si spegne.
Sento la tua mancanza infinitamente.
Ti prego, dunque, di non tornare mai. |