La località di Apotos, ridente meta turistica e borgo
pittoresco, a memoria d’uomo non era mai stata così
deserta. Chiunque ci passasse, anche solo per una breve visita, veniva
subito catturato dai colori vivaci, dagli accoglienti sorrisi e dal
piacevole tramestio di gente che brulicava tra strade e viottoli. Che
fossero gioiosi venditori dalla voce roboante, emozionati turisti o
pacifici villici che si concedevano una passeggiata, la presenza di
qualcuno era sempre garantita in quella che era una delle città
più suggestive del globo.
Questo, però, accadeva in un passato che, ormai, sembrava
appartenere ad una distanza incalcolabile. Le stradine e le vie che si
snodavano tra le numerose abitazioni bianco panna erano totalmente
vuote. Quelle poche anime che si scorgevano qua e là
girovagavano a passo svelto, animate da una fretta intrisa di terrore
che le portava a completare quanto più velocemente possibile le
loro commissioni per poi rintanarsi subito in casa. Non c’era
più l’ombra di un sorriso, le persone si rivolgevano a
malapena la parola, cupe e sbrigative come mai erano state. Neanche il
sole riusciva a regalare a questo scenario drammatico un fioco raggio
di serenità, perché inesorabilmente coperto da un manto
di nubi che da settimane gli impediva di splendere.
A rendere Apotos ancora più simile ad una città fantasma
era il silenzio che aveva invaso ogni angolo, ogni strada e ogni piazza
un tempo gremiti di vita, come una nube tossica. Gli unici suoni che si
potevano udire erano il sinistro sbattere di qualche persiana lasciata
incautamente aperta e lo scricchiolio delle pale dei vecchi mulini a
vento che vorticavano lente con fare quasi ipnotico.
Era proprio all’interno di uno di questi, all’insaputa
della maggior parte degli abitanti, che un piccolo focolare di speranza
stava crepitando da giorni, in attesa di diventare un divampante
incendio, sotto forma del Team Chaotix. Era lì che Vector, Espio
e Charmy avevano trovato rifugio; una scelta più che curata
considerando che quel particolare mulino svettava su tutta la
città, dando loro modo di tenerla sotto controllo in maniera
più che efficace.
Al loro fianco c’era un minuto gruppo di alleati, volontari
reclutati in lungo e in largo perché si unissero alla causa
della Resistenza. Non erano più di una ventina di anime, quasi
tutti giovani, ma anche con qualcuno più grandicello che non
vedeva l’ora di fare la sua parte per la salvezza del pianeta. I
tre detective si erano calati, loro malgrado, nel ruolo di leader di
una piccolissima armata, con tutti i timori e le responsabilità
che questo comportava.
Stentavano a crederci, considerando tutto quello che era accaduto di
recente, ma era passata poco più di una settimana da quando
Knuckles aveva incaricato loro di trovare il maggior numero di Wisp,
ancora nascosti sul pianeta, per poter alimentare le armi costruite da
Tails. Avevano girato in lungo e in largo, ma fortunatamente
l’impresa si era rivelata più facile del previsto.
Dopo aver scovato il primo di loro e aver comunicato le loro buone
intenzioni, gli altri Wisp erano spuntati fuori come funghi,
acconsentendo di buon grado a collaborare per la causa. Il PAD di
Tails, con il quale erano riusciti a tradurre il loro linguaggio, aveva
rivelato loro che erano perfettamente a conoscenza di quanto era
successo. Il messaggio telepatico di Seth era stato captato anche da
tutti gli Wisp presenti sul pianeta e molti di loro avevano deciso di
fare la loro parte come modo per sdebitarsi dell’aiuto ricevuto
da Sonic e Tails in passato.
Proprio quando i tre Chaotix erano pronti a fare un ritorno trionfale
al quartier generale della Resistenza, erano stati contattati da Amy
con nuovi ordini impartiti direttamente da Knuckles. Luba e gli Steel
Scorpion erano stati visti partire alla volta di Apotos e, cosa
più importante di tutte, Mighty era in loro compagnia. Avevano
subito capito che si trattava della fase successiva del piano di Seth,
il quale, come anche l’antica profezia aveva predetto, intendeva
utilizzare i Purificatori per soggiogare ogni angolo del pianeta che
ancora gli fosse risultato ostile.
Knuckles li aveva incaricati di inseguirli e tentare di neutralizzarli,
ufficialmente perché erano quelli geograficamente più
vicini al percorso che avrebbero intrapreso, ma Espio sospettava che
c’era dell’altro. Il guardiano sapeva che Mighty era stato
un membro importante dei Chaotix, ancora prima che intraprendessero la
carriera di detective, e se c’era una possibilità di
spezzare il controllo che Seth aveva su di lui, non potevano che essere
i suoi più vecchi amici gli incaricati di trovarla.
Il caso aveva comunque voluto che i Chaotix si trovassero, in quel
momento, molto più vicini ad Apotos di quanto non fossero Mighty
e gli Steel Scorpion. Avevano avuto a malapena un paio di giorni per
arrivare in città, trovare un buon nascondiglio dove cominciare
ad organizzare le proprie forze e radunare tutti gli alleati che erano
stati in grado di scovare. La maggior parte della popolazione di Apotos
aveva risposto con un sonoro rifiuto all’idea di imbracciare le
armi contro le forze di Seth, ma qualcuno, qua e là, aveva
acconsentito a combattere.
Avevano passato giorno e notte a mostrare alle reclute l’utilizzo
delle Wispon, dormendo solo poche ore sparse e sempre a turno.
Finché quella fatidica mattina, quella decisiva, erano tutti
pronti ad affrontare gli Steel Scorpion, situati al momento a pochi
chilometri dall’ingresso di Apotos.
Il piano non era ben chiaro neanche ai Chaotix. Le loro misere forze
non sarebbero state di certo sufficienti a respingere l’avanzata
di uno squadrone di combattenti esperti come gli Steel Scorpion, senza
contare poi che già solo Mighty sarebbe stato capace di
spazzarli via con un colpo solo. L’idea era semplicemente di
cercare di contrastarli il tempo sufficiente perché Vector,
Espio e Charmy riuscissero, in qualche modo, a liberare Mighty dal
controllo di Seth.
Le possibilità di vittoria erano decisamente scarse e Vector non
poteva che temere per l’incolumità degli spaventati
soldati improvvisati che avevano racimolato. Tuttavia, si rendeva anche
conto che non c’erano alternative. Mentre attendevano in silenzio
l’arrivo del nemico, sbirciando dalle finestre ad arco del mulino
che davano sull’ingresso principale della città, lo
sguardo di Vector calò sui suoi compagni di sempre.
Espio gli era subito accanto, serio e silenzioso come sempre, forse
l’unico di loro a sentirsi a proprio agio in
quell’atmosfera di battaglia, da perfetto ninja qual era. Charmy,
invece, ronzava nervosamente avanti e indietro sopra di loro,
imbracciando una delle Wispon. Delle grosse occhiaie violacee, dovute
alla stanchezza e alla mancanza di sonno, gli incupivano il viso,
solitamente gioioso e spensierato.
Vector ricordava ancora la discussione avuta con lui il giorno prima in
merito alla battaglia che li attendeva.
- Sarebbe il caso che domani ti rifugiassi in un posto sicuro - aveva
suggerito il coccodrillo, cercando di dissimulare la sua preoccupazione
con un atteggiamento burbero.
Charmy, però, l’aveva presa piuttosto male.
- Che cosa? E perché mai dovrei perdermi la battaglia? - aveva
protestato - Non sono un poppante incapace di combattere! -
- Che tu sia un poppante è un dato di fatto - aveva replicato
Vector - Non ti voglio in giro a ronzarmi attorno e magari a…
spararmi un colpo sul piede o che so io! -
- Ho diritto quanto voi di combattere! Sono anche i miei amici quelli
lì fuori e non voglio abbandonarli! -
Era stato in quel momento che Vector si era reso conto di quanto fosse
maturo Charmy, nonostante la sua giovane età potesse suggerire
il contrario. Il coccodrillo lo aveva considerato sempre né
più né meno di un fastidioso insetto molesto, al quale
però voleva un gran bene. Nonostante si fosse sforzato in tutti
i modi di nascondere le sue reali intenzioni, ad Espio queste non erano
sfuggite.
- So che vuoi cercare di tenerlo lontano dal pericolo - era
intervenuto, pacatamente - Ma questa lotta è di Charmy quanto
nostra -
- Tenerlo lontano? - aveva ribattuto Vector, imbronciato - Magari!
È più appiccicoso della carta moschicida! -
L’argomento non era più stato toccato da allora,
specialmente perché Vector non aveva intenzione di mostrare
quanto ci tenesse davvero all’incolumità di Charmy. Espio,
dal canto suo, sapeva che l’orgoglio del suo capo era più
duro della roccia, ma era stato contento che questo non gli avesse
impedito di dare a Charmy l’occasione di combattere al fianco dei
suoi amici.
- Avresti mai pensato che ci saremmo ritrovati a capeggiare una squadra
di ribelli? - domandò Espio, in quel frangente, interrompendo il
filo dei pensieri del coccodrillo.
- Sinceramente sì - disse Vector, con un sorrisetto - Sono sempre stato un sovversivo -
Poi ci fu qualche secondo di silenzio, carico di una tensione che non avrebbero saputo spiegare.
- Nel caso dovesse succedere qualcosa… - iniziò Espio, ma
Vector lo fermò subito con un gesto imperioso della mano.
- Adesso non iniziare con i melodrammi! - lo rimproverò - Ho
visto abbastanza film di guerra per capire che questo è il
momento dei discorsi tipo “è stato un onore combattere al
tuo fianco” e scemenze simili. Quello che succederà
è molto semplice: diamo due sonore sberle a Mighty, lo facciamo
rinsavire e rispediamo l’immondizia che rimane al mittente. Fine
della storia! -
- Sembri piuttosto sicuro di te - replicò Espio, sorridendo -
Non credo di averti mai visto così. Parli come un veterano -
- Ho affrontato molto di peggio di questo -
- E sarebbe? -
- Il proprietario dell’ufficio quando viene a riscuotere
l’affitto - rivelò Vector, in tono serio - Non hai idea di
cosa voglia dire cercare di tener buono quell’armadio a due ante
quando siamo al verde! -
Espio soffocò una risatina.
- Vedila da questo punto di vista. Se oggi perdiamo, non dovrai
più preoccuparti dell’affitto, perché dubito avremo
più un ufficio in cui tornare -
Prima che Vector potesse replicare, la sua attenzione fu attirata da
qualcosa fuori dalla finestra del mulino. Un giovane ragazzo, appostato
dietro ai cespugli vicini all’ingresso della città, stava
sventolando freneticamente un drappo rosso. Era il segnale che stavano
aspettando.
Con le mani leggermente tremanti e il cuore che martellava nel petto,
il grosso coccodrillo si schiarì la voce per raccogliere
l’attenzione di tutte le sue forze.
- Ci siamo, gente! - esclamò, cercando di suonare sicuro e
perentorio - Il nemico è quasi alle porte. Tenetevi pronti e
fate vedere quello di cui siete fatti! -
Ad accogliere quelle parole furono diversi sguardi nervosi e
spaventati. Espio decise di intervenire a sua volta.
- Rimanete calmi e concentrati e filerà tutto liscio come
l’olio - proferì, in tono rassicurante - Siamo qui per
proteggere ciò che abbiamo di più caro e non ci tireremo
indietro proprio adesso! -
Charmy gettò il pugno in aria ed esordì in un urlo di
vittoria, al quale gli altri membri di quell’improvvisata brigata
risposero quasi subito, anche se con entusiasmo più moderato.
Vector immaginava che non avrebbero potuto ottenere più di
quello, quindi, senza indugiare oltre, li guidò giù per
le scale, fuori dal mulino e verso la via principale di Apotos.
In maniera rapida e precisa, i tre Chaotix si piazzarono di fronte al
portone principale che dava accesso alla città, con tutte le
loro forze alleate alle loro spalle, ad imbracciare tremanti le loro
Wispon. Dovettero attendere solo qualche minuto prima di scorgere le
truppe nemiche avanzare rapidamente verso di loro.
Luba era davanti al gruppo, nei suoi regali abiti color porpora, a
testa alta e con fare altezzoso. T. Talon era subito al suo fianco
destro, rigido nella sua posa da guardia del corpo, con il cappello
borsalino grigio leggermente inclinato a fargli ombra sugli occhi.
Mighty marciava sul fianco sinistro di Luba, muovendosi in maniera
quasi meccanica. Sul suo viso si potevano scorgere stanchezza e
rassegnazione. Dietro di loro, almeno una cinquantina di sicari degli
Steel Scorpion, in uniforme nera e argentata, marciavano come un
drappello di soldati silenziosi.
Quando Luba si accorse di Vector e degli altri, piantati
all’ingresso della città, esibì un’aria di
educato stupore. Mighty, dal canto suo, provò un istintivo
impeto di sollievo, durato quel breve istante prima che si tramutasse
in terrore puro al pensiero di quello che sarebbe stato costretto a
fare ai suoi amici, se Luba glielo avesse ordinato.
- Che cosa simpatica - commentò Luba, con un lieve ghigno - In
questa città hanno anche il comitato di benvenuto. Carino quanto
penoso -
Alcuni sgherri ridacchiarono malignamente. Mighty si ritrovò a
stringere i pugni, preso da una rabbia che non poteva sfogare.
- La tua escursione finisce qui, sorella! - esclamò Vector,
combattivo - Ti suggerisco di alzare i tacchi ed andartene da qui,
prima che la faccenda si surriscaldi troppo! -
- Mi ricordo di loro - commentò, all’improvviso, Talon -
Sono quei moscerini con i quali abbiamo combattuto per la statuetta
tempo fa -
- Ah, è vero - disse Luba, con noncuranza - Gli ex partner del
nostro caro Mighty. Che buffa coincidenza che siano proprio loro a
trovarsi sulla strada del nostro Purificatore -
- Mighty, stai bene? - domandò Charmy, preoccupato - Ti hanno fatto del male? -
L’armadillo provò a rispondere, ma le sue labbra erano
come sigillate con il cemento armato. Luba sorrise, soddisfatta.
- Non credo sia mai stato meglio di così - disse, sprezzante -
Perdonatelo se non è lui stesso a dirlo, ma gli ordini che ha
ricevuto non includono il dover proferire parola -
- Non la passerete liscia per quello che gli avete fatto - minacciò Espio, furente.
- Una minaccia piuttosto spropositata considerando le misere forze che
avete radunato per fermarci - ribatté la pantera, colpendo nel
segno - La vostra ottusa cecità al piano di Argus vi
spedirà dritti all’oltretomba, se non vi fate da parte in
questo istante -
- Te lo puoi scordare! - esclamò Vector, sbattendo la coda
voluminosa a terra, ansioso di adoperarla in battaglia - Dovrai prima
passare sui nostri corpi! -
- Esatto, dovrai prima passare sul corpo di Vector! - gli fece eco Charmy.
Luba esplose in una risata di puro disprezzo.
- Speravo proprio che lo diceste. E, dimmi, il tuo esercito può
vantare qualcosa in più di un branco di patetici ragazzetti
spaventati? -
La fatica di trovare una risposta sagace fu risparmiata a Vector da un
forte rumore improvviso. Una grande ombra si stagliò di colpo su
tutti loro. Quando alzarono gli occhi al cielo per capirne la causa,
videro un’immensa nave da battaglia, dalla quale stavano piovendo
come proiettili delle figure indistinte. Quando toccarono il suolo, con
un forte tonfo, i Chaotix e i loro alleati si ritrovarono circondati da
dieci, venti, trenta e più robot panciuti, dalla cromatura
arancione, che ben conoscevano. E, cosa ancora più sorprendente,
per una volta non erano contro di loro, ma erano con loro.
Vector avvertì una sferzata di coraggio e adrenalina invadergli
le vene. Sorrise tra sé e sé, improvvisamente colto dalla
consapevolezza di avere una possibilità in più di
vittoria, per poi tornare a rivolgersi a Luba.
- Ti basta come risposta? -
Una settimana prima, a sole poche ore di distanza dal messaggio
telepatico inviato da Seth a tutta la popolazione mondiale residua,
Knuckles si era incontrato con il dottor Eggman e Levine in territorio
neutrale, per discutere l’ultima cosa di cui il guardiano avrebbe
voluto discutere con uno come lui.
- Questo è quanto - concluse, dopo aver spiegato senza mezzi
termini il piano che aveva in mente - Per come stanno le cose adesso,
l’unica via di fuga che abbiamo entrambi è
un’alleanza -
- Buffo che sia qui tu a fare la parte dell’indomito leader - lo
schernì il dottore, con il gomito poggiato su un lato del suo
veicolo fluttuante e la testa sul pugno chiuso - Di solito è
quell’insopportabile roditore blu ad occuparsene -
- Bè, il roditore blu al momento è indisposto -
ribatté Knuckles - Dovrai essertene pure accorto, considerando
che è stato lui a fare a pezzi il tuo giocattolo gigante -
- Un semplice incidente di percorso - commentò Eggman,
digrignando i denti - Non appena lo avrò rimesso a posto…
-
- Non farai un bel niente, perché Seth è molto più
potente di qualunque aggeggio tu riesca ad assemblare! - concluse il
guardiano, irritato - Da solo non puoi farcela a fermarlo, ma insieme
possiamo avere una possibilità -
- Per quanto mi secchi ammetterlo, credo che abbia ragione - intervenne
Levine, seria - Conosco Seth e il suo piano folle meglio di chiunque
altro e questo è esattamente il punto a cui voleva arrivare. Non
faceva altro che decantare l’incredibile potere dei quattro
Purificatori designati e penso che te ne abbia dato un assaggio
più che sufficiente -
Eggman si lisciò i baffi, come sempre faceva quando era immerso nelle sue oscure riflessioni.
- Non posso darti tutti i torti, mia cara - ammise, infine, per poi
tornare a rivolgersi a Knuckles - E che cosa propone, nel dettaglio,
l’impavido leader della Resistenza al Cenacolo? -
- Ci stiamo mettendo in contatto con tutti i nostri alleati, sparsi per
il pianeta, ma siamo a corto di attrezzature per supportarli a dovere.
Noi abbiamo le mani e tu hai i mezzi per armarle. Ci servono i tuoi
robot e la tua Egg Fleet per aumentare le nostre forze e spostarle
più velocemente dove c’è bisogno di andare -
Eggman ridacchiò nuovamente. Knuckles dovette far ricorso a
tutta la sua pazienza per sopportare il gongolare irritante del dottore.
- Bè, chi avrebbe mai detto che questo giorno sarebbe arrivato?
Hai proprio ragione, sai? Non mi va proprio giù che sia qualcun
altro a decidere cosa farne di questo pianeta, specie se quel qualcun
altro non sono io. Va bene, Knuckles, puoi contare sui miei potenti
mezzi da adesso in poi. Certo, sarebbe più facile se avessi a
disposizione qualche Chaos Emerald o il tuo Master… -
- No! - sbottò subito il guardiano.
- Va bene, va bene. Allora, magari, se mi mostrassi il vostro quartier generale, potrei… -
- No! - disse ancora Knuckles.
Eggman lo squadrò a fondo al di là dei suoi occhialini.
L’espressione dell’echidna era di irremovibile diniego.
- Solo perché dobbiamo sconfiggere un serpente a sonagli, non
significa che permetteremo ad un altro di entrare in casa nostra -
- Cos’è questa? Una specie di massima della cultura
echidna? - ribatté Eggman, sarcasticamente - Ah, come mi mancano
i bei tempi in cui era così facile abbindolarti! -
- Forse non te ne sarai reso conto, Eggman, ma questa volta
c’è in ballo qualcosa di molto più grande delle tue
stupide manie di conquista -
- Ce l’ha fatta! - esultò Espio - Knuckles è riuscito ad avere l’aiuto di Eggman! -
- E proprio nel momento migliore! Adesso posso far finta di averlo
saputo sin dall’inizio! - mormorò Vector, con una
strizzatina d’occhio.
Luba, però, non si dimostrò affatto impressionata da quegli sviluppi inaspettati.
- Non saranno un mucchio di lattine a darvi una possibilità di
sopravvivenza in più - affermò, quasi con tono annoiato,
prima di rivolgersi alle sue truppe - Steel Scorpion. Fate piazza
pulita! -
Senza un briciolo di esitazione, gli Steel Scorpion estrassero dalla
fondina le armi da taglio che avevano portato con sé e diedero
la carica ai loro avversari, come un branco di implacabili kamikaze.
Gli Egg-Robo, senza aver ricevuto alcun ordine, si frapposero tra i
Chaotix e gli Steel Scorpion, a formare una barricata metallica.
- Ho sempre sognato di dirlo - mormorò Vector, prima di alzare
il pugno al cielo e urlare: - Soldati, all’attacco! -
Le reclute della Resistenza avanzarono in fila, come avevano concordato
nei pochi giorni di addestramento loro concessi, e caricarono le loro
Wispon. Gli Steel Scorpion, rallentati dalla barriera costituita dai
robot, ricevettero in pieno la forza di quelle armi sconosciute. Alcuni
sicari furono investiti da getti di fiamme, altri da fruste fatte di
elettricità. Altri ancora furono scagliati via da onde sonore ad
alta concentrazione. Nel frattempo, gli Egg-Robo, approfittando del
loro spaesamento e dell’effetto sorpresa donato dalle armi, li
respinsero con la forza della loro mole metallica, uno dopo
l’altro.
Fu il turno dei Chaotix di passare all’attacco. Si fiondarono
verso i nemici con forza inesorabile e, per non perdere il vantaggio
acquisito, cominciarono a sferrare colpi su chiunque riuscissero a
raggiungere. Vector utilizzava la sua coda a mo’ di mazza e i
suoi pugni poderosi come randelli. Espio, da perfetto ninja, saettava
dall’uno all’altro Steel Scorpion, dando colpi precisi e
letali in punti vitali del loro corpo. Charmy, invece, rimbalzava sulle
teste degli avversari come una pallina da flipper, utilizzando
occasionalmente il suo pungiglione per infilzare gli Steel Scorpion nei
punti più sensibili.
T. Talon lanciò uno sguardo eloquente a Luba e
quest’ultima gli fece un impercettibile cenno con il capo. La
tigre grigia, a questo punto, saettò in avanti e si gettò
nella mischia, sapendo perfettamente qual era il suo obiettivo.
Approfittando di un attimo di distrazione, si avventò su Espio e
lo afferrò alla gola con un gancio metallico spuntato dalla
manica del suo completo. Al camaleonte si mozzò il respiro,
mentre veniva trascinato all’indietro, completamente inerme.
Talon lasciò che il corpo dell’avversario rotolasse sul
pavimento, per poi sovrastarlo con fare maligno.
- Sbaglio o tempo fa avevi detto che avremmo terminato la nostra lotta
in un altro momento? - lo schernì lui, puntandogli contro
l’artiglio d’argento - Il tempo vola via che è una
bellezza, vero? -
- Non vedevo l’ora - ribatté Espio, sicuro di sé, per poi rotolare via dalle sue grinfie.
Nel frattempo, Mighty stava cercando in tutti i modi di muovere le sue
membra che sembravano fatte di pietra, ma senza aver ricevuto
l’ordine, non poteva in alcun modo muoversi. Luba sembrò
accorgersene, tanto che si rivolse a lui con severità.
- Risparmia le energie. Interverrai solo se ce ne sarà bisogno.
Non vorrai mica toglierci già da adesso tutto il divertimento? -
Quindi, la pantera si mosse a passo lento verso il caos della
battaglia. Senza battere ciglio, spinse via dalla sua strada tutti gli
ostacoli, robot, reclute o Steel Scorpion che fossero, puntando con
strenua fermezza verso Vector.
Il coccodrillo, che in quel momento stava spazzando via con la coda uno
Steel Scorpion, si accorse di lei che gli veniva dritto incontro e,
dentro di sé, rise. Era il doppio di lei e non gli ci sarebbe
voluto molto per neutralizzarla, se lei avesse voluto combattere.
- Non vorrai misurarti con me, sorella? - proferì, spavaldo, accogliendola a braccia aperte.
Muovendosi con una rapidità fulminea, Luba scagliò una
gomitata in pieno stomaco a Vector, per poi stordirlo con un montante
dritto alla mascella. Vector barcollò all’indietro,
portandosi una mano al mento per massaggiarlo.
- Pensavi forse che fossi il capo solo per la mia intelligenza e il mio
bell’aspetto? - domandò lei, mentre si esibiva in
un’inconfondibile posa di combattimento.
- Immaginavo che fosse più per la tua modestia - replicò Vector, ancora stordito.
Quindi, Luba si avventò su di lui, ma fu subito costretta ad
indietreggiare quando fu quasi colpita da un proiettile impazzito e
ronzante che rispondeva al nome di Charmy.
Attorno a loro, la battaglia infuriava, tra vampate di fuoco, clangore
di metallo contro metallo e tonfi sordi. Espio stava scagliando una
raffica di stellette ninja contro Talon, il quale riusciva a
respingerle con colpi secchi della sua mano d’argento. Luba, nel
frattempo, stava dando del serio filo da torcere a Vector, sfruttando
la lentezza della sua stessa stazza contro di lui.
Mighty assisteva impotente all’infuriare della battaglia,
pregando dentro di lui che i suoi amici riuscissero a sopraffare Luba e
gli Steel Scorpion prima che decidessero di ricorrere al suo
intervento. Sapeva, sentiva nelle sue stesse ossa che aveva il potere
di sbriciolare una montagna, se solo gli fosse stato ordinato, e non
voleva assolutamente adoperare quel potere a spese dei suoi amici di
sempre.
- Non ho mai ucciso un ninja prima d’ora - disse Talon,
crudelmente - Chissà che sensazione si può provare -
- Difficile uccidere quello che non puoi vedere - ribatté Espio,
prima di attivare la mimetizzazione e girare velocemente attorno al suo
avversario.
Talon, però, era preparato a quel trucchetto e intercettò
la manovra del suo avversario, colpendolo con un calcio poderoso e
facendogli perdere la concentrazione quanto bastava a farlo tornare
visibile.
Vector, nel frattempo, aveva deciso di ricorrere ai suoi chewing-gum
infiammabili per contrastare la raffica di colpi di Luba. Ne
masticò uno in fretta e furia e poi soffiò un pallone
gigantesco contro la sua avversaria. La pantera, però, lo
evitò con un agile balzo e lo colpì con la punta del
piede per fargli cambiare traiettoria e dirigerlo verso Charmy.
L’apetta riuscì ad evitarlo per un soffio, prima che
piombasse al suolo ed esplodesse.
Luba, quindi, si arrampicò letteralmente sulla schiena di Vector
e lo afferrò per la gola, avvolgendola col braccio in una
stretta soffocante. Vector crollò in ginocchio, annaspando in
cerca d’aria.
- Tutti i vostri sforzi e la vostra preparazione, e per che cosa? - gli
soffiò malignamente Luba all’orecchio - Per mandare un
branco di sciocchi villici al macello in un disperato tentativo di
sommossa -
Vector spostò per la prima volta l’attenzione al resto del
gruppo. Dopo un disorientamento iniziale, gli Steel Scorpion avevano
rapidamente recuperato terreno. Alcune reclute erano state accerchiate
e disarmate, mentre la maggior parte degli Egg-Robo giacevano distrutti
o seriamente danneggiati sul pavimento.
La pressione sulla sua gola impedì a Vector di replicare, anche
se, di fronte a quel palese e sconfortante vantaggio, non sarebbe
comunque riuscito a trovare le parole. Charmy tentò un nuovo
attacco frontale, per cercare di liberare il suo capo, ma Luba previde
abilmente le sue intenzioni. Con una veloce mossa, si riparò
dietro al voluminoso corpo di Vector, usandolo come scudo. Charmy
finì con lo schiantarsi sul torace squamoso del coccodrillo, per
poi finire schiacciato a terra dal suo peso quando Luba lo
liberò dalla morsa e lo spinse in avanti.
La pantera, quindi, piantò malignamente la punta del tacco sulla
mascella di Vector e lo guardò dall’alto in basso con
sprezzante superiorità.
- Adesso i giochi sono finiti - commentò.
In quel frangente, un piccolo oggetto circolare colpì la pantera
in pieno petto. Una cortina fumogena si sprigionò
all’istante, oscurandole la vista e sottraendo ossigeno ai suoi
polmoni. Luba indietreggiò a passi svelti, tossendo e
lacrimando, dando modo a Vector e Charmy di sgusciare via dalle sue
grinfie. Quando entrambi sollevarono lo sguardo per indagare su chi li
avesse tratti in salvo, si sentirono invadere da un piacevole calore.
- Scusate il ritardo, amigos. Spero ne abbiate lasciati abbastanza para nos -
In una delle sue inconfondibili pose, dall’altro lato della via
principale c’era Ramon D. Denser, con Sydia, Gunter e Ray,
combattivi come non mai, a completare la Squirrel Squad. Al loro
fianco, spiccavano l’agente Heat e un nutrito gruppo di abitanti
di Apotos, di ogni fascia d’età e armati con tutto quello
che erano riusciti a raccattare, tra mattarelli, forconi, randelli di
legno e fionde.
L’incrollabile sorriso soddisfatto di Luba vacillò per un
istante, quando si rese conto che, di punto in bianco, erano in netto
svantaggio numerico. Anche T. Talon lasciò che l’arrivo
improvviso di quei nuovi avversari lo distraesse, quel tanto che
bastava ad Espio per recuperare il vantaggio e scagliare una raffica di
stellette che lo costringessero ad indietreggiare.
- Era ora che arrivaste! - si lamentò Vector, mentre correva
loro incontro, strofinandosi una mano sulla mascella dolorante - Cosa
vi ha trattenuto? Stavi perdendo tempo a cotonarti i riccioli? -
- È stato un piacere salvarti la vida, cocco bello -
ribatté Ramon, più sorridente di prima e per nulla
risentito - Quando vuoi -
- Ce l’avevo praticamente in pugno, era solo questione di tempo -
- Non sarebbe il caso di concentrarci sulla battaglia adesso? -
domandò Sydia, con un tono dolce che faceva a pugni con il fuoco
combattivo che le bruciava negli occhi - Non vedevo l’ora di
spaccare qualche testa! -
- Abbiamo fatto il più velocemente possibile - spiegò
Heat, riponendo le bombette fumogene in una tasca della cintura
multiuso - Sono contenta che siate ancora sani e salvi - aggiunse,
sorridendo alla vista di Charmy e Ray che si stringevano in un
abbraccio festoso.
- Ringraziamo Sonic e Tails per aver pensato di mettersi in
contatto con voi a tempo debito - precisò Espio.
- Steel Scorpion! In riga! - urlò Luba ai suoi sudditi, cercando di ripristinare i ranghi.
I sicari obbedirono all’istante, ma era palpabile tra di loro il
nervosismo nel constatare che le sorti della battaglia sarebbero
probabilmente cambiate a loro sfavore. Anche Talon parve accorgersene,
tanto che sussurrò qualcosa all’orecchio di Luba.
I Chaotix, la Squirrel Squad e Heat e tutti gli alleati della
Resistenza formarono un solo gruppo e, come uno squadrone ben
addestrato, attesero vigili che l’avversario facesse la prima
mossa.
- La forza numerica è dalla nostra - commentò Gunter,
sistemandosi gli occhialini - Possiamo facilmente sopraffarli -
- Se non fosse che loro hanno un asso nella manica da giocare - ribatté Espio, in tono preoccupato.
Quasi come se gli avesse letto nel pensiero, Luba schioccò le
dita, gli Steel Scorpion si aprirono a ventaglio e Mighty venne avanti
a lenti passi. Ray ebbe un tuffo al cuore non appena vide uno dei suoi
più vecchi amici alla stregua di un burattino nelle mani di
qualcun altro.
- Mighty! - lo chiamò, scioccato - Non volevo crederci, eppure… -
Quando la visione mentale di Seth aveva colpito tutta la popolazione
mobiana rimasta sul pianeta, oltre a Sonic erano apparsi anche gli
altri tre Purificatori. L’immagine di Mighty, di solito
sorridente, amichevole e sprizzante di ottimismo, piegato a
quell’inesorabile destino era stata sconvolgente per Ray. Aveva
sperato fino all’ultimo che si trattasse di un brutto scherzo,
ma, in cuor suo, sapeva che la triste realtà dei fatti era
un’altra.
- Siamo noi, Mighty! - disse ancora lo scoiattolo, muovendosi di un passo in avanti - Siamo i tuoi amici -
- È inutile, Ray. Non può risponderti - lo avvertì Vector, serio.
L’armadillo aveva lo sguardo fisso, puntato su di loro. I
lineamenti del suo viso erano contorti in una smorfia crudele, ma le
sue pupille erano quasi supplichevoli.
- Dobbiamo fare qualcosa per liberarlo - insisté Ray, agitato.
I Chaotix rimasero in silenzio, incerti su cosa dire o tantomeno fare.
Luba, percependo la paura e l’esitazione nei ranghi avversari,
riacquistò il suo sorriso sicuro di sé.
- Vediamo di finirla in fretta. È il tuo momento, Purificatore. Eliminali tutti quanti, uno per uno! -
La forza misteriosa che lo controllava, spinse Mighty a partire subito
all’attacco. Scattò con un lieve balzo in avanti e
colpì le piastrelle della via principale di Apotos con entrambi
i pugni. Una spaventosa onda d’urto si generò dal punto
d’impatto, spazzando letteralmente via la pavimentazione e
aprendo profonde crepe nel terreno. Ci furono urla spaventate e un
viavai generale. I volontari che avevano imbracciato le armi contro gli
Steel Scorpion cercarono rifugio lontano dalla via maestra, mentre i
Chaotix, gli scoiattoli ed Heat partivano coraggiosamente alla carica.
In otto si tuffarono addosso a Mighty, il quale non dovette fare altro
che appallottolarsi, raccogliere le energie e poi spalancare le braccia
per far volare via, come moscerini, tutti i suoi aggressori. Luba
contemplava con soddisfazione raggiante quello spettacolo.
- Come facciamo a fermarlo? - si chiese Sydia, dolorante per essere
piombata sulla schiena - Ha la forza di una mandria di elefanti! -
- Seguro che mangia ogni giorno le verdure - commentò Ramon, sarcasticamente.
- La sua forza è ancora più grande del normale - constatò Espio, rimettendosi in piedi.
- Bisogna cercare di immobilizzarlo in qualche modo! - suggerì
Heat, cercando nella sua dotazione qualcosa che potesse essere utile.
D’un tratto, Mighty cominciò a correre verso di loro, come
una furia selvaggia. Charmy e Sydia erano sulla sua linea di tiro e
sarebbero stati travolti in un attimo, se Vector non si fosse frapposto
tra di loro. Bloccò l’armadillo con le braccia, ma
accusò nello stomaco tutto l’impeto della sua carica.
- Ti prego, Mighty - tentò ancora Vector, con il respiro mozzato
per lo sforzo di trattenere l’avanzata del suo amico - Questo non
sei tu… non ti sei mai fatto controllare da nessuno… sei
più forte di così… -
Senza alcuno scrupolo, Mighty afferrò Vector per le braccia, lo
sollevò con la stessa facilità di un cuscino e lo
scaraventò via.
Ramon e Gunter gli furono subito addosso. Entrambi presero una delle
sue braccia, cercando di bloccargliele dietro la schiena, ma Mighty
fece una giravolta su sé stesso e li scagliò via entrambi
con due montanti.
Fu il turno di Espio, il quale sgattaiolò dietro di lui,
mimetizzato, e lo attaccò alle spalle, cingendogli il collo con
un braccio.
- Devi cercare di combattere l’influenza di Seth! - gli disse il
camaleonte, dritto nell’orecchio - Nessuno può decidere il
tuo destino, tranne te -
Heat agì immediatamente dopo. Usò una delle Wispon
lasciate incustodite per avvolgere Mighty con una frusta fatta di pura
elettricità. Espio lasciò andare la presa, sicuro che
sarebbero riusciti a trattenerlo almeno per qualche secondo. Purtroppo
per loro, fu sufficiente all’armadillo espandere il suo torace
per dissolvere il legaccio elettrico e ripartire all’attacco.
Spazzò via dalla sua strada la povera Heat con una spallata,
quindi si diresse verso gli avversari rimanenti. Sydia tentò di
contrastarlo con una serie di mosse di karate, ma la corazza di Mighty
incassava e neutralizzava ogni colpo. Afferrò crudelmente la
ragazza scoiattolo per la gola e la scaraventò via a sua volta.
Rimasero soltanto Charmy e Ray sulla sua strada.
Per Mighty era come essere all’interno di un’auto che
correva a tutta velocità, senza poter prendere il volante e
fermarsi. I suoi occhi si inumidirono di lacrime al pensiero di quello
che la sua forza mostruosa poteva fare ai suoi due amici più
giovani. Charmy si fece coraggiosamente avanti, puntando Mighty con il
suo pungiglione. L’armadillo lo afferrò con destrezza e
fece schiantare il corpicino dell’ape per terra, facendolo gemere
di dolore.
- So che non è colpa tua - mormorò Charmy, con le lacrime agli occhi per il dolore.
- Mighty, fermo! - intervenne Ray, correndo in avanti e prendendo l’armadillo per le spalle.
Il Purificatore gli diede uno spintone, lasciò andare Charmy e
si preparò a scagliare un pugno sull’inerme scoiattolo.
Ray tremava, paralizzato dal terrore nella posizione in cui era caduto,
ma, incredibilmente, sorrideva.
L’armadillo vacillò per un istante. Il viso del suo
piccolo amico vorticava davanti ai suoi occhi, con quel sorriso
così amichevole e allo stesso tempo così terrorizzato e
rassegnato.
- Non fa niente - sussurrò Ray, con le lacrime che gli rigavano
il dito - Non importa se non posso fermarti… mi fa piacere che
tu sia comunque qui con me, fino alla fine… -
Qualcosa dentro Mighty si spezzò in mille frammenti quando la
sua mente registrò il suo stesso pugno fendere l’aria, in
direzione del petto di Ray. Avrebbe voluto chiudere gli occhi, ma non
ne aveva la facoltà. Se avesse potuto urlare, avrebbe preso
fuoco per l’intensità del suo dolore. Eppure,
incredibilmente, si accorse, dopo quel tremendo istante, che il suo
pugno si era schiantato sulla pietra della strada, mancando il corpo di
Ray. E lì rimase, come paralizzato, con le membra a pulsare e a
tremare in preda alle convulsioni.
Ray non aveva chiuso gli occhi. Aveva visto ogni istante
dell’arrivo del colpo che, ne era sicuro, avrebbe messo fine alla
sua vita. Nel momento in cui Mighty aveva cambiato la direzione del
pugno, era certo di aver scorto qualcosa, una specie di bagliore nei
suoi occhi, stanchi e arrossati.
- M… Mighty? - chiamò piano, osando mettergli una mano
sulla spalla - Sei lì dentro, non è vero? -
Charmy si rialzò in fretta e corse incontro all’armadillo.
Gli mise delicatamente le mani sul pugno chiuso, ancora tremante e
ancora bloccato nella crepa che aveva prodotto nella pietra.
- Non preoccuparti, Mighty - disse, con dolcezza - Siamo tutti qui per te. Ti aiuteremo noi -
Vector e gli altri si avvicinarono circospetti, come di fronte ad una bomba ad orologeria.
- Che cosa è successo? - si chiese Ramon - Que lo ha fatto fermare? -
- Forse c’è ancora una piccola parte della sua mente
rimasta indipendente - suggerì Gunter, stupito e affascinato
allo stesso momento.
Vector ed Espio si scambiarono un’occhiata eloquente.
A Luba, però, non piacque per niente.
- Che cosa aspetti? Finiscili! - esclamò, collerica.
Mighty sollevò il pugno e si rimise in posizione eretta,
suscitando un moto di paura in Ray e Charmy. Eppure, il loro amico non
si mosse oltre. Ogni centimetro del suo corpo vibrava ed era madido di
sudore, come se, dentro di lui, stesse facendo uno sforzo immane per
resistere e rimanere fermo.
- Ce la puoi fare, Mighty! - lo incoraggiò Ray, adesso
emozionato e trepidante - Combatti con tutte le tue forze! -
- Non possiamo aspettare oltre, Vector! - esclamò Espio, all’improvviso.
Il coccodrillo, allora, tirò fuori una delle ricetrasmittenti
satellitari di Tails, la portò di fronte alla bocca e
proferì solo poche parole: - È il momento! -
Sotto lo sguardo allibito di tutti quanti i presenti, ci fu un
improvviso bagliore di luce e, nel mezzo della strada, apparve Shadow
the Hedgehog, con la mano destra alzata verso il cielo e il Chaos
Emerald viola stretto in pugno. E, ancora più sbalorditivo, in
sua compagnia c’era l’echidna Shantal.
Vector ed Espio le corsero subito incontro, la presero per mano e la
condussero verso Mighty. Con una lieve esitazione, Shantal prese
delicatamente la testa dell’armadillo e la portò verso il
suo petto, come una madre avrebbe fatto col proprio figlio. Chiuse gli
occhi e si concentrò intensamente, raccogliendo tutti i
sentimenti e le emozioni positive che aveva provato da quando era
venuta al mondo.
Un alone azzurro si sprigionò da entrambi i loro corpi e Mighty
avvertì un’improvvisa sensazione di calore e di sollievo.
Si sentì come fluttuare, come avvolto da una nuvola a librarsi
nell’aria. La fatica, la stanchezza, la sofferenza e tutto il
dolore provati fino a quel momento si sciolsero nel suo petto come neve
al sole e fu quasi come rinascere.
Quando Mighty e Shantal riaprirono gli occhi, il simbolo mistico sulla
fronte di lui era sparito. Si ritrovò all’improvviso
tranquillo e riposato, come se nulla fosse mai successo, e, per la
prima volta da giorni, sul suo volto si allargò un ampio sorriso
felice. Un’ovazione esplose attorno a lui, mentre i suoi amici
gli si gettavano al collo per dargli il bentornato e gli altri alleati
della Resistenza, che avevano assistito a tutta la lotta, prudentemente
nascosti, applaudivano commossi.
- Immagino che questo sia il momento della ritirata - commentò Talon, cupo.
- Seth ci spellerà vivi per aver permesso che questo accadesse -
ribatté Luba, livida di rabbia.
- Magari ci risparmierà… se non torneremo da lui a mani vuote -
I due si guardarono negli occhi e si intesero subito a vicenda, frutto
di tanti anni di conoscenza e collaborazione.
I Chaotix e gli scoiattoli erano così occupati a stringersi
gioiosamente attorno a Mighty da dimenticarsi completamente che i loro
nemici erano ancora lì in agguato. Fu Shadow a richiamare la
loro attenzione, un attimo prima che fosse troppo tardi.
- Attenzione! - gridò, prima che uno dei ganci metallici di
Talon fendesse l’aria in loro direzione.
L’uncino catturò la coda di Ray e lo trascinò con
violenza verso i suoi aguzzini. Quando lo scoiattolo fu abbastanza
vicino, Luba lo afferrò e gli puntò un coltello alla gola.
- Lascialo andare! - urlò Mighty, spaventato.
- Sicuro, ma solo dopo che sarai tornato con noi da Seth! -
ribatté Luba, stringendo più forte a sé un
terrorizzato Ray - Il tuo posto è con lui. Il tuo destino
è mettere i tuoi poteri al servizio della causa di Argus ed
è ora che tu lo capisca una volta per tutte! -
- Non ascoltarla, Mighty! - urlò Ray, prima che la pantera le
premesse ancora più forte il coltello alla gola e lo
costringesse a tacere.
- Se solo gli fai del male, io… - disse Mighty, furente.
- Dipende soltanto da te - insisté Luba, cocciuta - Tornerai con
noi al Cenacolo e completerai la tua missione, se non vuoi avere il
sangue del tuo amichetto sulla coscienza -
I pugni chiusi di Mighty vibravano con una tale intensità per la
rabbia da far pensare di essere sul punto di esplodere. Rassegnato,
camminò a passo lento verso Luba, ignorando le deboli proteste
di Vector e degli altri suoi amici. Proprio quando ormai era a pochi
passi dal volto trionfante di Luba, registrò con la coda
dell’occhio una specie di lampo guizzante.
Shadow aveva sfruttato il suo Chaos Control per teletrasportarsi alle
spalle di Luba. La colpì forte alla schiena con il palmo della
mano e successivamente allontanò Talon con un calcio ben
assestato. Il contraccolpo liberò Ray dalle grinfie della
pantera, dando modo a Mighty di afferrarlo per un braccio e spingerlo
via dal pericolo.
E poi, senza riflettere, colto da un impeto di furia cieca e selvaggia,
raccolse ogni grammo di forza soprannaturale di cui il suo corpo era
dotato, chiuse i pugni e li infranse al suolo. Il colpo fu così
devastante da sgretolare la roccia sotto ai loro piedi, già
notevolmente indebolita dal suo precedente attacco. La terra
cominciò a cedere e si aprì una voragine sotto ai piedi
di Luba. L’ingresso di Apotos si trovava su una scogliera, quindi
la pantera si ritrovò ad osservare con orrore i chilometri e
chilometri di vuoto che culminavano nel mare, improvvisamente apertisi
a ventaglio sotto di lei. Cercò di indietreggiare, ma i suoi
tacchi la tradirono a tal punto da farle perdere l’equilibrio e
farla precipitare, urlante, nel profondo baratro.
Senza alcun appiglio a cui affidare la propria salvezza, la leader
degli Steel Scorpion precipitò nello strapiombo, sparendo alla
vista di tutti i presenti. T. Talon, senza alcun indugio, consapevole
di andare incontro ad una fine quasi certa, si tuffò a sua volta
nella voragine, diretto verso lo stesso mare che aveva inghiottito
Luba, con le braccia protese nel tentativo di afferrarla a
mezz’aria. Subito dopo, fu il silenzio.
Dopo poco più di un minuto di tensione ed incertezza, gli Steel
Scorpion rimasti, in assenza dei loro leader, si diedero alla fuga,
quasi scivolando nelle ombre e di loro non rimase che il ricordo.
Quando fu passata l’incredulità degli ultimi, rapidissimi,
eventi, che già aveva preso il posto del terrore, esplose una
roboante ovazione per la fulminante, quanto inaspettata, vittoria per
Apotos. Il piccolo esercito di volontari radunato dai Chaotix si
strinse attorno a loro. I civili raccolti dalla Squirrel Squad corsero
a congratularsi con coloro che li avevano guidati. Chi era rimasto,
fino ad allora, rintanato in casa, si riversò sulle strade,
urlando a pieni polmoni per la gioia e festeggiando gettando fiori e
sventolando drappi colorati.
Vector, Espio e Charmy erano letteralmente sommersi da fiumane di gente
festosa, mentre si stringevano attorno a Mighty e Ray, con le lacrime
agli occhi per la felicità. Ramon, Gunter e Sydia applaudivano a
loro volta, unendosi ai cori festosi della gente di Apotos, con Heat a
contemplare con un ampio sorriso la riuscita di una missione che,
all’inizio, sembrava senza speranza.
Shadow e Shantal rimasero in disparte rispetto alla folla. Il riccio
nero non aveva abbandonato neanche questa volta il suo severo contegno,
ma un impercettibile sorriso sul suo volto era il segnale che persino
lui non era immune al piacevole calore di un lieto fine.
- Pare che Knuckles ci avesse visto giusto - commentò,
soddisfatto - Sei senza dubbio tu la nostra arma segreta -
Shadow cercò consenso con uno sguardo in direzione di Shantal,
solo per trovare quest’ultima, accanto a lui, con una mano
premuta sul fianco e il viso contratto in una smorfia di dolore.
- Che ti prende? - domandò subito lui, ma lei minimizzò scuotendo il capo.
- Niente di preoccupante. Probabilmente mi sono solo un po’ affaticata -
Prima che Shadow potesse indagare oltre, i Chaotix e gli scoiattoli gli
vennero incontro di corsa, con un’euforia che non voleva
accennare a sparire.
- È stata una cosa straordinaria! - esultò Charmy, svolazzando in tondo all’impazzata.
- Ma da dove siete spuntati fuori? - chiese Mighty, ancora leggermente
stordito - Come sapevate che eravamo in pericolo? E, soprattutto, che
cosa mi è successo? Come ho fatto a liberarmi? -
- Non appena sarete tornati alla base, vi spiegherà tutto
Knuckles - rispose Shadow, in tono sbrigativo.
Quindi, prese Shantal per un braccio, senza troppe cerimonie,
sollevò in aria il suo Chaos Emerald ed entrambi sparirono in un
bagliore di luce violetta, lasciando a bocca aperta tutti gli
spettatori.
- Ehi! Che modi! - commentò Vector, irritato.
- Non abbiamo neanche fatto in tempo a chiedergli che novità ci
sono dagli altri - gli fece eco Espio, imbronciato.
- Immagino che tutte le mie domande dovranno aspettare - concluse Mighty, facendo spallucce.
- Ad una di queste, almeno, posso rispondere io - intervenne Vector,
con il petto gonfio d’orgoglio - Il piano era quello di
contattare Shadow nel caso avessimo notato in te anche solo un minimo
cenno di esitazione ad eseguire gli ordini che ti erano stati imposti -
- Abbiamo ricevuto queste istruzioni quando già eravamo in
viaggio - aggiunse Espio - Non sapevamo con esattezza cosa sarebbe
successo dopo. Siamo rimasti stupiti quanto voi -
- Quindi, se ci pensi, è stato tutto merito nostro - concluse
Vector, con una strizzata d’occhio.
- Come no, amigo! - commentò Ramon, con un ghigno - Non ti
vedevo così seguro de ti prima che la Squirrel Squad venisse a
salvare le tue chiappe squamose -
- L’importante è che siamo tutti sani e salvi - intervenne
Heat, stroncando sul nascere un probabile bisticcio - Converrà
assicurarsi che Luba e T. Talon non possano più nuocere a
nessuno -
- Se sono sopravvissuti a quel volo, dubito che avranno ancora voglia
di fare i bulli - disse Sydia, in tono soddisfatto.
- Non è ancora finita, però - precisò Mighty,
facendosi subito serio - Dobbiamo ancora salvare Blaze, Tails e Sonic.
Probabilmente Seth avrà già scoperto che io non sono
più sotto il suo controllo e questo lo spingerà a tenersi
ancora più stretto gli altri tre Purificatori -
- Quindi è il momento di rimettersi in viaggio - concluse Vector
- Ci aspetta un rientro trionfale da eroi! -
- Andate via così presto? - chiese, sconsolato, Ray.
Mighty gli mise una mano sulla spalla.
- C’è ancora molto da fare e più aspettiamo, più Seth si farà pericoloso -
- Non ti preoccupare, chamaco - disse Ramon, con fare incoraggiante -
Non appena avremo aiutato a rimettere todo in ordine aquì,
andremo anche noi a dare una mano. Del resto, non ci si può
liberare facilmente della Squirrel Squad, no? -
- Lo abbiamo imparato a nostre spese! - concordò Vector,
stringendo in segno di rispetto la mano di Ramon.
Tanti furono i saluti e gli addii dopo queste parole. Ray
abbracciò Mighty, ripromettendosi che si sarebbero rivisti
presto al quartier generale della Resistenza. Charmy e Sydia si
scambiarono dei saluti fanciulleschi, mentre Espio e Gunter si
stringevano educatamente la mano. Heat salutò uno per uno i
Chaotix, dando loro un arrivederci velato di commozione, così
come fu per tutti gli altri civili che coraggiosamente avevano
imbracciato le armi in difesa di ciò in cui credevamo.
Gli abitanti di Apotos riempirono letteralmente i Chaotix di ogni
bendidio che potesse servire loro durante il viaggio, perlopiù
generi alimentari, tra cui una scorta del famoso gelato locale alla
vaniglia con scaglie di cioccolato che, Espio ne era sicuro, non
sarebbe sopravvissuto fino al ritorno, tra Vector e Charmy. Quando,
infine, riuscirono ad oltrepassare le porte della città, dopo un
ultimo saluto generale, Mighty disse agli altri tre Chaotix quello che
più gli stava a cuore.
- Non so come avrei fatto senza di voi, ragazzi. Grazie di avermi salvato la vita! -
- Ehi, non sia mai detto che i Chaotix lascino nei guai uno dei loro! -
commentò Vector, dando un buffetto giocoso sulla schiena
dell’armadillo.
- Non dev’essere stato per niente bello quello che hai passato -
disse Charmy, mentre sgraffignava di già il primo gelato della
scorta.
- Direi proprio di no - replicò Mighty, serio - Ed è la
stessa cosa che stanno passando Sonic, Tails e Blaze in questo momento -
- Non li abbandoneremo al loro destino - lo rassicurò Espio, con convinzione - Li libereremo tutti -
Nella
lotta contro il tempo per cercare di salvare Blaze, tanti conti in
sospeso verranno regolati. Silver ed Eggman contro Eggman Nega, Shadow
contro Mr. Trick e, soprattutto, Shantal faccia a faccia con il
più grande segreto che riguarda la sua nascita e il suo potere!
Altri 4 capitoli alla conclusione...
Legacy of Argus: Evento Argus (Quinta parte)
Data di pubblicazione: 25 Ottobre 2018