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Autore: Knuckster    01/10/2018    4 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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Evento Argus (Quarta parte)

    La località di Apotos, ridente meta turistica e borgo pittoresco, a memoria d’uomo non era mai stata così deserta. Chiunque ci passasse, anche solo per una breve visita, veniva subito catturato dai colori vivaci, dagli accoglienti sorrisi e dal piacevole tramestio di gente che brulicava tra strade e viottoli. Che fossero gioiosi venditori dalla voce roboante, emozionati turisti o pacifici villici che si concedevano una passeggiata, la presenza di qualcuno era sempre garantita in quella che era una delle città più suggestive del globo.

    Questo, però, accadeva in un passato che, ormai, sembrava appartenere ad una distanza incalcolabile. Le stradine e le vie che si snodavano tra le numerose abitazioni bianco panna erano totalmente vuote. Quelle poche anime che si scorgevano qua e là girovagavano a passo svelto, animate da una fretta intrisa di terrore che le portava a completare quanto più velocemente possibile le loro commissioni per poi rintanarsi subito in casa. Non c’era più l’ombra di un sorriso, le persone si rivolgevano a malapena la parola, cupe e sbrigative come mai erano state. Neanche il sole riusciva a regalare a questo scenario drammatico un fioco raggio di serenità, perché inesorabilmente coperto da un manto di nubi che da settimane gli impediva di splendere.

    A rendere Apotos ancora più simile ad una città fantasma era il silenzio che aveva invaso ogni angolo, ogni strada e ogni piazza un tempo gremiti di vita, come una nube tossica. Gli unici suoni che si potevano udire erano il sinistro sbattere di qualche persiana lasciata incautamente aperta e lo scricchiolio delle pale dei vecchi mulini a vento che vorticavano lente con fare quasi ipnotico.

    Era proprio all’interno di uno di questi, all’insaputa della maggior parte degli abitanti, che un piccolo focolare di speranza stava crepitando da giorni, in attesa di diventare un divampante incendio, sotto forma del Team Chaotix. Era lì che Vector, Espio e Charmy avevano trovato rifugio; una scelta più che curata considerando che quel particolare mulino svettava su tutta la città, dando loro modo di tenerla sotto controllo in maniera più che efficace.

    Al loro fianco c’era un minuto gruppo di alleati, volontari reclutati in lungo e in largo perché si unissero alla causa della Resistenza. Non erano più di una ventina di anime, quasi tutti giovani, ma anche con qualcuno più grandicello che non vedeva l’ora di fare la sua parte per la salvezza del pianeta. I tre detective si erano calati, loro malgrado, nel ruolo di leader di una piccolissima armata, con tutti i timori e le responsabilità che questo comportava.

    Stentavano a crederci, considerando tutto quello che era accaduto di recente, ma era passata poco più di una settimana da quando Knuckles aveva incaricato loro di trovare il maggior numero di Wisp, ancora nascosti sul pianeta, per poter alimentare le armi costruite da Tails. Avevano girato in lungo e in largo, ma fortunatamente l’impresa si era rivelata più facile del previsto.

    Dopo aver scovato il primo di loro e aver comunicato le loro buone intenzioni, gli altri Wisp erano spuntati fuori come funghi, acconsentendo di buon grado a collaborare per la causa. Il PAD di Tails, con il quale erano riusciti a tradurre il loro linguaggio, aveva rivelato loro che erano perfettamente a conoscenza di quanto era successo. Il messaggio telepatico di Seth era stato captato anche da tutti gli Wisp presenti sul pianeta e molti di loro avevano deciso di fare la loro parte come modo per sdebitarsi dell’aiuto ricevuto da Sonic e Tails in passato.

    Proprio quando i tre Chaotix erano pronti a fare un ritorno trionfale al quartier generale della Resistenza, erano stati contattati da Amy con nuovi ordini impartiti direttamente da Knuckles. Luba e gli Steel Scorpion erano stati visti partire alla volta di Apotos e, cosa più importante di tutte, Mighty era in loro compagnia. Avevano subito capito che si trattava della fase successiva del piano di Seth, il quale, come anche l’antica profezia aveva predetto, intendeva utilizzare i Purificatori per soggiogare ogni angolo del pianeta che ancora gli fosse risultato ostile.

    Knuckles li aveva incaricati di inseguirli e tentare di neutralizzarli, ufficialmente perché erano quelli geograficamente più vicini al percorso che avrebbero intrapreso, ma Espio sospettava che c’era dell’altro. Il guardiano sapeva che Mighty era stato un membro importante dei Chaotix, ancora prima che intraprendessero la carriera di detective, e se c’era una possibilità di spezzare il controllo che Seth aveva su di lui, non potevano che essere i suoi più vecchi amici gli incaricati di trovarla.

    Il caso aveva comunque voluto che i Chaotix si trovassero, in quel momento, molto più vicini ad Apotos di quanto non fossero Mighty e gli Steel Scorpion. Avevano avuto a malapena un paio di giorni per arrivare in città, trovare un buon nascondiglio dove cominciare ad organizzare le proprie forze e radunare tutti gli alleati che erano stati in grado di scovare. La maggior parte della popolazione di Apotos aveva risposto con un sonoro rifiuto all’idea di imbracciare le armi contro le forze di Seth, ma qualcuno, qua e là, aveva acconsentito a combattere.

    Avevano passato giorno e notte a mostrare alle reclute l’utilizzo delle Wispon, dormendo solo poche ore sparse e sempre a turno. Finché quella fatidica mattina, quella decisiva, erano tutti pronti ad affrontare gli Steel Scorpion, situati al momento a pochi chilometri dall’ingresso di Apotos.

    Il piano non era ben chiaro neanche ai Chaotix. Le loro misere forze non sarebbero state di certo sufficienti a respingere l’avanzata di uno squadrone di combattenti esperti come gli Steel Scorpion, senza contare poi che già solo Mighty sarebbe stato capace di spazzarli via con un colpo solo. L’idea era semplicemente di cercare di contrastarli il tempo sufficiente perché Vector, Espio e Charmy riuscissero, in qualche modo, a liberare Mighty dal controllo di Seth.

    Le possibilità di vittoria erano decisamente scarse e Vector non poteva che temere per l’incolumità degli spaventati soldati improvvisati che avevano racimolato. Tuttavia, si rendeva anche conto che non c’erano alternative. Mentre attendevano in silenzio l’arrivo del nemico, sbirciando dalle finestre ad arco del mulino che davano sull’ingresso principale della città, lo sguardo di Vector calò sui suoi compagni di sempre.

    Espio gli era subito accanto, serio e silenzioso come sempre, forse l’unico di loro a sentirsi a proprio agio in quell’atmosfera di battaglia, da perfetto ninja qual era. Charmy, invece, ronzava nervosamente avanti e indietro sopra di loro, imbracciando una delle Wispon. Delle grosse occhiaie violacee, dovute alla stanchezza e alla mancanza di sonno, gli incupivano il viso, solitamente gioioso e spensierato.

    Vector ricordava ancora la discussione avuta con lui il giorno prima in merito alla battaglia che li attendeva.

    - Sarebbe il caso che domani ti rifugiassi in un posto sicuro - aveva suggerito il coccodrillo, cercando di dissimulare la sua preoccupazione con un atteggiamento burbero.

    Charmy, però, l’aveva presa piuttosto male.

    - Che cosa? E perché mai dovrei perdermi la battaglia? - aveva protestato - Non sono un poppante incapace di combattere! -

    - Che tu sia un poppante è un dato di fatto - aveva replicato Vector - Non ti voglio in giro a ronzarmi attorno e magari a… spararmi un colpo sul piede o che so io! -

    - Ho diritto quanto voi di combattere! Sono anche i miei amici quelli lì fuori e non voglio abbandonarli! -

    Era stato in quel momento che Vector si era reso conto di quanto fosse maturo Charmy, nonostante la sua giovane età potesse suggerire il contrario. Il coccodrillo lo aveva considerato sempre né più né meno di un fastidioso insetto molesto, al quale però voleva un gran bene. Nonostante si fosse sforzato in tutti i modi di nascondere le sue reali intenzioni, ad Espio queste non erano sfuggite.

    - So che vuoi cercare di tenerlo lontano dal pericolo - era intervenuto, pacatamente - Ma questa lotta è di Charmy quanto nostra -

    - Tenerlo lontano? - aveva ribattuto Vector, imbronciato - Magari! È più appiccicoso della carta moschicida! -

    L’argomento non era più stato toccato da allora, specialmente perché Vector non aveva intenzione di mostrare quanto ci tenesse davvero all’incolumità di Charmy. Espio, dal canto suo, sapeva che l’orgoglio del suo capo era più duro della roccia, ma era stato contento che questo non gli avesse impedito di dare a Charmy l’occasione di combattere al fianco dei suoi amici.

    - Avresti mai pensato che ci saremmo ritrovati a capeggiare una squadra di ribelli? - domandò Espio, in quel frangente, interrompendo il filo dei pensieri del coccodrillo.

    - Sinceramente sì - disse Vector, con un sorrisetto - Sono sempre stato un sovversivo -

    Poi ci fu qualche secondo di silenzio, carico di una tensione che non avrebbero saputo spiegare.

    - Nel caso dovesse succedere qualcosa… - iniziò Espio, ma Vector lo fermò subito con un gesto imperioso della mano.

    - Adesso non iniziare con i melodrammi! - lo rimproverò - Ho visto abbastanza film di guerra per capire che questo è il momento dei discorsi tipo “è stato un onore combattere al tuo fianco” e scemenze simili. Quello che succederà è molto semplice: diamo due sonore sberle a Mighty, lo facciamo rinsavire e rispediamo l’immondizia che rimane al mittente. Fine della storia! -

    - Sembri piuttosto sicuro di te - replicò Espio, sorridendo - Non credo di averti mai visto così. Parli come un veterano -

    - Ho affrontato molto di peggio di questo -

    - E sarebbe? -

    - Il proprietario dell’ufficio quando viene a riscuotere l’affitto - rivelò Vector, in tono serio - Non hai idea di cosa voglia dire cercare di tener buono quell’armadio a due ante quando siamo al verde! -

    Espio soffocò una risatina.

    - Vedila da questo punto di vista. Se oggi perdiamo, non dovrai più preoccuparti dell’affitto, perché dubito avremo più un ufficio in cui tornare -

    Prima che Vector potesse replicare, la sua attenzione fu attirata da qualcosa fuori dalla finestra del mulino. Un giovane ragazzo, appostato dietro ai cespugli vicini all’ingresso della città, stava sventolando freneticamente un drappo rosso. Era il segnale che stavano aspettando.

    Con le mani leggermente tremanti e il cuore che martellava nel petto, il grosso coccodrillo si schiarì la voce per raccogliere l’attenzione di tutte le sue forze.

    - Ci siamo, gente! - esclamò, cercando di suonare sicuro e perentorio - Il nemico è quasi alle porte. Tenetevi pronti e fate vedere quello di cui siete fatti! -

    Ad accogliere quelle parole furono diversi sguardi nervosi e spaventati. Espio decise di intervenire a sua volta.

    - Rimanete calmi e concentrati e filerà tutto liscio come l’olio - proferì, in tono rassicurante - Siamo qui per proteggere ciò che abbiamo di più caro e non ci tireremo indietro proprio adesso! -

    Charmy gettò il pugno in aria ed esordì in un urlo di vittoria, al quale gli altri membri di quell’improvvisata brigata risposero quasi subito, anche se con entusiasmo più moderato. Vector immaginava che non avrebbero potuto ottenere più di quello, quindi, senza indugiare oltre, li guidò giù per le scale, fuori dal mulino e verso la via principale di Apotos.

    In maniera rapida e precisa, i tre Chaotix si piazzarono di fronte al portone principale che dava accesso alla città, con tutte le loro forze alleate alle loro spalle, ad imbracciare tremanti le loro Wispon. Dovettero attendere solo qualche minuto prima di scorgere le truppe nemiche avanzare rapidamente verso di loro.

    Luba era davanti al gruppo, nei suoi regali abiti color porpora, a testa alta e con fare altezzoso. T. Talon era subito al suo fianco destro, rigido nella sua posa da guardia del corpo, con il cappello borsalino grigio leggermente inclinato a fargli ombra sugli occhi. Mighty marciava sul fianco sinistro di Luba, muovendosi in maniera quasi meccanica. Sul suo viso si potevano scorgere stanchezza e rassegnazione. Dietro di loro, almeno una cinquantina di sicari degli Steel Scorpion, in uniforme nera e argentata, marciavano come un drappello di soldati silenziosi.

    Quando Luba si accorse di Vector e degli altri, piantati all’ingresso della città, esibì un’aria di educato stupore. Mighty, dal canto suo, provò un istintivo impeto di sollievo, durato quel breve istante prima che si tramutasse in terrore puro al pensiero di quello che sarebbe stato costretto a fare ai suoi amici, se Luba glielo avesse ordinato.

    - Che cosa simpatica - commentò Luba, con un lieve ghigno - In questa città hanno anche il comitato di benvenuto. Carino quanto penoso -

    Alcuni sgherri ridacchiarono malignamente. Mighty si ritrovò a stringere i pugni, preso da una rabbia che non poteva sfogare.

    - La tua escursione finisce qui, sorella! - esclamò Vector, combattivo - Ti suggerisco di alzare i tacchi ed andartene da qui, prima che la faccenda si surriscaldi troppo! -

    - Mi ricordo di loro - commentò, all’improvviso, Talon - Sono quei moscerini con i quali abbiamo combattuto per la statuetta tempo fa -

    - Ah, è vero - disse Luba, con noncuranza - Gli ex partner del nostro caro Mighty. Che buffa coincidenza che siano proprio loro a trovarsi sulla strada del nostro Purificatore -

    - Mighty, stai bene? - domandò Charmy, preoccupato - Ti hanno fatto del male? -

    L’armadillo provò a rispondere, ma le sue labbra erano come sigillate con il cemento armato. Luba sorrise, soddisfatta.

    - Non credo sia mai stato meglio di così - disse, sprezzante - Perdonatelo se non è lui stesso a dirlo, ma gli ordini che ha ricevuto non includono il dover proferire parola -

    - Non la passerete liscia per quello che gli avete fatto - minacciò Espio, furente.

    - Una minaccia piuttosto spropositata considerando le misere forze che avete radunato per fermarci - ribatté la pantera, colpendo nel segno - La vostra ottusa cecità al piano di Argus vi spedirà dritti all’oltretomba, se non vi fate da parte in questo istante -

    - Te lo puoi scordare! - esclamò Vector, sbattendo la coda voluminosa a terra, ansioso di adoperarla in battaglia - Dovrai prima passare sui nostri corpi! -

    - Esatto, dovrai prima passare sul corpo di Vector! - gli fece eco Charmy.

    Luba esplose in una risata di puro disprezzo.

    - Speravo proprio che lo diceste. E, dimmi, il tuo esercito può vantare qualcosa in più di un branco di patetici ragazzetti spaventati? -

    La fatica di trovare una risposta sagace fu risparmiata a Vector da un forte rumore improvviso. Una grande ombra si stagliò di colpo su tutti loro. Quando alzarono gli occhi al cielo per capirne la causa, videro un’immensa nave da battaglia, dalla quale stavano piovendo come proiettili delle figure indistinte. Quando toccarono il suolo, con un forte tonfo, i Chaotix e i loro alleati si ritrovarono circondati da dieci, venti, trenta e più robot panciuti, dalla cromatura arancione, che ben conoscevano. E, cosa ancora più sorprendente, per una volta non erano contro di loro, ma erano con loro.

    Vector avvertì una sferzata di coraggio e adrenalina invadergli le vene. Sorrise tra sé e sé, improvvisamente colto dalla consapevolezza di avere una possibilità in più di vittoria, per poi tornare a rivolgersi a Luba.

    - Ti basta come risposta? -


    Una settimana prima, a sole poche ore di distanza dal messaggio telepatico inviato da Seth a tutta la popolazione mondiale residua, Knuckles si era incontrato con il dottor Eggman e Levine in territorio neutrale, per discutere l’ultima cosa di cui il guardiano avrebbe voluto discutere con uno come lui.

    - Questo è quanto - concluse, dopo aver spiegato senza mezzi termini il piano che aveva in mente - Per come stanno le cose adesso, l’unica via di fuga che abbiamo entrambi è un’alleanza -

    - Buffo che sia qui tu a fare la parte dell’indomito leader - lo schernì il dottore, con il gomito poggiato su un lato del suo veicolo fluttuante e la testa sul pugno chiuso - Di solito è quell’insopportabile roditore blu ad occuparsene -

    - Bè, il roditore blu al momento è indisposto - ribatté Knuckles - Dovrai essertene pure accorto, considerando che è stato lui a fare a pezzi il tuo giocattolo gigante -

    - Un semplice incidente di percorso - commentò Eggman, digrignando i denti - Non appena lo avrò rimesso a posto… -

    - Non farai un bel niente, perché Seth è molto più potente di qualunque aggeggio tu riesca ad assemblare! - concluse il guardiano, irritato - Da solo non puoi farcela a fermarlo, ma insieme possiamo avere una possibilità -

    - Per quanto mi secchi ammetterlo, credo che abbia ragione - intervenne Levine, seria - Conosco Seth e il suo piano folle meglio di chiunque altro e questo è esattamente il punto a cui voleva arrivare. Non faceva altro che decantare l’incredibile potere dei quattro Purificatori designati e penso che te ne abbia dato un assaggio più che sufficiente -

    Eggman si lisciò i baffi, come sempre faceva quando era immerso nelle sue oscure riflessioni.

    - Non posso darti tutti i torti, mia cara - ammise, infine, per poi tornare a rivolgersi a Knuckles - E che cosa propone, nel dettaglio, l’impavido leader della Resistenza al Cenacolo? -

    - Ci stiamo mettendo in contatto con tutti i nostri alleati, sparsi per il pianeta, ma siamo a corto di attrezzature per supportarli a dovere. Noi abbiamo le mani e tu hai i mezzi per armarle. Ci servono i tuoi robot e la tua Egg Fleet per aumentare le nostre forze e spostarle più velocemente dove c’è bisogno di andare -

    Eggman ridacchiò nuovamente. Knuckles dovette far ricorso a tutta la sua pazienza per sopportare il gongolare irritante del dottore.

    - Bè, chi avrebbe mai detto che questo giorno sarebbe arrivato? Hai proprio ragione, sai? Non mi va proprio giù che sia qualcun altro a decidere cosa farne di questo pianeta, specie se quel qualcun altro non sono io. Va bene, Knuckles, puoi contare sui miei potenti mezzi da adesso in poi. Certo, sarebbe più facile se avessi a disposizione qualche Chaos Emerald o il tuo Master… -

    - No! - sbottò subito il guardiano.

    - Va bene, va bene. Allora, magari, se mi mostrassi il vostro quartier generale, potrei… -

    - No! - disse ancora Knuckles.

    Eggman lo squadrò a fondo al di là dei suoi occhialini. L’espressione dell’echidna era di irremovibile diniego.

    - Solo perché dobbiamo sconfiggere un serpente a sonagli, non significa che permetteremo ad un altro di entrare in casa nostra -

    - Cos’è questa? Una specie di massima della cultura echidna? - ribatté Eggman, sarcasticamente - Ah, come mi mancano i bei tempi in cui era così facile abbindolarti! -

    - Forse non te ne sarai reso conto, Eggman, ma questa volta c’è in ballo qualcosa di molto più grande delle tue stupide manie di conquista -


    - Ce l’ha fatta! - esultò Espio - Knuckles è riuscito ad avere l’aiuto di Eggman! -

    - E proprio nel momento migliore! Adesso posso far finta di averlo saputo sin dall’inizio! - mormorò Vector, con una strizzatina d’occhio.

    Luba, però, non si dimostrò affatto impressionata da quegli sviluppi inaspettati.

    - Non saranno un mucchio di lattine a darvi una possibilità di sopravvivenza in più - affermò, quasi con tono annoiato, prima di rivolgersi alle sue truppe - Steel Scorpion. Fate piazza pulita! -

    Senza un briciolo di esitazione, gli Steel Scorpion estrassero dalla fondina le armi da taglio che avevano portato con sé e diedero la carica ai loro avversari, come un branco di implacabili kamikaze. Gli Egg-Robo, senza aver ricevuto alcun ordine, si frapposero tra i Chaotix e gli Steel Scorpion, a formare una barricata metallica.

    - Ho sempre sognato di dirlo - mormorò Vector, prima di alzare il pugno al cielo e urlare: - Soldati, all’attacco! -

    Le reclute della Resistenza avanzarono in fila, come avevano concordato nei pochi giorni di addestramento loro concessi, e caricarono le loro Wispon. Gli Steel Scorpion, rallentati dalla barriera costituita dai robot, ricevettero in pieno la forza di quelle armi sconosciute. Alcuni sicari furono investiti da getti di fiamme, altri da fruste fatte di elettricità. Altri ancora furono scagliati via da onde sonore ad alta concentrazione. Nel frattempo, gli Egg-Robo, approfittando del loro spaesamento e dell’effetto sorpresa donato dalle armi, li respinsero con la forza della loro mole metallica, uno dopo l’altro.

    Fu il turno dei Chaotix di passare all’attacco. Si fiondarono verso i nemici con forza inesorabile e, per non perdere il vantaggio acquisito, cominciarono a sferrare colpi su chiunque riuscissero a raggiungere. Vector utilizzava la sua coda a mo’ di mazza e i suoi pugni poderosi come randelli. Espio, da perfetto ninja, saettava dall’uno all’altro Steel Scorpion, dando colpi precisi e letali in punti vitali del loro corpo. Charmy, invece, rimbalzava sulle teste degli avversari come una pallina da flipper, utilizzando occasionalmente il suo pungiglione per infilzare gli Steel Scorpion nei punti più sensibili.

    T. Talon lanciò uno sguardo eloquente a Luba e quest’ultima gli fece un impercettibile cenno con il capo. La tigre grigia, a questo punto, saettò in avanti e si gettò nella mischia, sapendo perfettamente qual era il suo obiettivo. Approfittando di un attimo di distrazione, si avventò su Espio e lo afferrò alla gola con un gancio metallico spuntato dalla manica del suo completo. Al camaleonte si mozzò il respiro, mentre veniva trascinato all’indietro, completamente inerme.

    Talon lasciò che il corpo dell’avversario rotolasse sul pavimento, per poi sovrastarlo con fare maligno.

    - Sbaglio o tempo fa avevi detto che avremmo terminato la nostra lotta in un altro momento? - lo schernì lui, puntandogli contro l’artiglio d’argento - Il tempo vola via che è una bellezza, vero? -

    - Non vedevo l’ora - ribatté Espio, sicuro di sé, per poi rotolare via dalle sue grinfie.

    Nel frattempo, Mighty stava cercando in tutti i modi di muovere le sue membra che sembravano fatte di pietra, ma senza aver ricevuto l’ordine, non poteva in alcun modo muoversi. Luba sembrò accorgersene, tanto che si rivolse a lui con severità.

    - Risparmia le energie. Interverrai solo se ce ne sarà bisogno. Non vorrai mica toglierci già da adesso tutto il divertimento? -

    Quindi, la pantera si mosse a passo lento verso il caos della battaglia. Senza battere ciglio, spinse via dalla sua strada tutti gli ostacoli, robot, reclute o Steel Scorpion che fossero, puntando con strenua fermezza verso Vector.

    Il coccodrillo, che in quel momento stava spazzando via con la coda uno Steel Scorpion, si accorse di lei che gli veniva dritto incontro e, dentro di sé, rise. Era il doppio di lei e non gli ci sarebbe voluto molto per neutralizzarla, se lei avesse voluto combattere.

    - Non vorrai misurarti con me, sorella? - proferì, spavaldo, accogliendola a braccia aperte.

    Muovendosi con una rapidità fulminea, Luba scagliò una gomitata in pieno stomaco a Vector, per poi stordirlo con un montante dritto alla mascella. Vector barcollò all’indietro, portandosi una mano al mento per massaggiarlo.

    - Pensavi forse che fossi il capo solo per la mia intelligenza e il mio bell’aspetto? - domandò lei, mentre si esibiva in un’inconfondibile posa di combattimento.

    - Immaginavo che fosse più per la tua modestia - replicò Vector, ancora stordito.

    Quindi, Luba si avventò su di lui, ma fu subito costretta ad indietreggiare quando fu quasi colpita da un proiettile impazzito e ronzante che rispondeva al nome di Charmy.

    Attorno a loro, la battaglia infuriava, tra vampate di fuoco, clangore di metallo contro metallo e tonfi sordi. Espio stava scagliando una raffica di stellette ninja contro Talon, il quale riusciva a respingerle con colpi secchi della sua mano d’argento. Luba, nel frattempo, stava dando del serio filo da torcere a Vector, sfruttando la lentezza della sua stessa stazza contro di lui.

    Mighty assisteva impotente all’infuriare della battaglia, pregando dentro di lui che i suoi amici riuscissero a sopraffare Luba e gli Steel Scorpion prima che decidessero di ricorrere al suo intervento. Sapeva, sentiva nelle sue stesse ossa che aveva il potere di sbriciolare una montagna, se solo gli fosse stato ordinato, e non voleva assolutamente adoperare quel potere a spese dei suoi amici di sempre.

    - Non ho mai ucciso un ninja prima d’ora - disse Talon, crudelmente - Chissà che sensazione si può provare -

    - Difficile uccidere quello che non puoi vedere - ribatté Espio, prima di attivare la mimetizzazione e girare velocemente attorno al suo avversario.

    Talon, però, era preparato a quel trucchetto e intercettò la manovra del suo avversario, colpendolo con un calcio poderoso e facendogli perdere la concentrazione quanto bastava a farlo tornare visibile.

    Vector, nel frattempo, aveva deciso di ricorrere ai suoi chewing-gum infiammabili per contrastare la raffica di colpi di Luba. Ne masticò uno in fretta e furia e poi soffiò un pallone gigantesco contro la sua avversaria. La pantera, però, lo evitò con un agile balzo e lo colpì con la punta del piede per fargli cambiare traiettoria e dirigerlo verso Charmy. L’apetta riuscì ad evitarlo per un soffio, prima che piombasse al suolo ed esplodesse.

    Luba, quindi, si arrampicò letteralmente sulla schiena di Vector e lo afferrò per la gola, avvolgendola col braccio in una stretta soffocante. Vector crollò in ginocchio, annaspando in cerca d’aria.

    - Tutti i vostri sforzi e la vostra preparazione, e per che cosa? - gli soffiò malignamente Luba all’orecchio - Per mandare un branco di sciocchi villici al macello in un disperato tentativo di sommossa -

    Vector spostò per la prima volta l’attenzione al resto del gruppo. Dopo un disorientamento iniziale, gli Steel Scorpion avevano rapidamente recuperato terreno. Alcune reclute erano state accerchiate e disarmate, mentre la maggior parte degli Egg-Robo giacevano distrutti o seriamente danneggiati sul pavimento.

    La pressione sulla sua gola impedì a Vector di replicare, anche se, di fronte a quel palese e sconfortante vantaggio, non sarebbe comunque riuscito a trovare le parole. Charmy tentò un nuovo attacco frontale, per cercare di liberare il suo capo, ma Luba previde abilmente le sue intenzioni. Con una veloce mossa, si riparò dietro al voluminoso corpo di Vector, usandolo come scudo. Charmy finì con lo schiantarsi sul torace squamoso del coccodrillo, per poi finire schiacciato a terra dal suo peso quando Luba lo liberò dalla morsa e lo spinse in avanti.

    La pantera, quindi, piantò malignamente la punta del tacco sulla mascella di Vector e lo guardò dall’alto in basso con sprezzante superiorità.

    - Adesso i giochi sono finiti - commentò.

    In quel frangente, un piccolo oggetto circolare colpì la pantera in pieno petto. Una cortina fumogena si sprigionò all’istante, oscurandole la vista e sottraendo ossigeno ai suoi polmoni. Luba indietreggiò a passi svelti, tossendo e lacrimando, dando modo a Vector e Charmy di sgusciare via dalle sue grinfie. Quando entrambi sollevarono lo sguardo per indagare su chi li avesse tratti in salvo, si sentirono invadere da un piacevole calore.

    - Scusate il ritardo, amigos. Spero ne abbiate lasciati abbastanza para nos -

    In una delle sue inconfondibili pose, dall’altro lato della via principale c’era Ramon D. Denser, con Sydia, Gunter e Ray, combattivi come non mai, a completare la Squirrel Squad. Al loro fianco, spiccavano l’agente Heat e un nutrito gruppo di abitanti di Apotos, di ogni fascia d’età e armati con tutto quello che erano riusciti a raccattare, tra mattarelli, forconi, randelli di legno e fionde.

    L’incrollabile sorriso soddisfatto di Luba vacillò per un istante, quando si rese conto che, di punto in bianco, erano in netto svantaggio numerico. Anche T. Talon lasciò che l’arrivo improvviso di quei nuovi avversari lo distraesse, quel tanto che bastava ad Espio per recuperare il vantaggio e scagliare una raffica di stellette che lo costringessero ad indietreggiare.

    - Era ora che arrivaste! - si lamentò Vector, mentre correva loro incontro, strofinandosi una mano sulla mascella dolorante - Cosa vi ha trattenuto? Stavi perdendo tempo a cotonarti i riccioli? -

    - È stato un piacere salvarti la vida, cocco bello - ribatté Ramon, più sorridente di prima e per nulla risentito - Quando vuoi -

    - Ce l’avevo praticamente in pugno, era solo questione di tempo -

    - Non sarebbe il caso di concentrarci sulla battaglia adesso? - domandò Sydia, con un tono dolce che faceva a pugni con il fuoco combattivo che le bruciava negli occhi - Non vedevo l’ora di spaccare qualche testa! -

    - Abbiamo fatto il più velocemente possibile - spiegò Heat, riponendo le bombette fumogene in una tasca della cintura multiuso - Sono contenta che siate ancora sani e salvi - aggiunse, sorridendo alla vista di Charmy e Ray che si stringevano in un abbraccio festoso.

     - Ringraziamo Sonic e Tails per aver pensato di mettersi in contatto con voi a tempo debito - precisò Espio.

    - Steel Scorpion! In riga! - urlò Luba ai suoi sudditi, cercando di ripristinare i ranghi.

    I sicari obbedirono all’istante, ma era palpabile tra di loro il nervosismo nel constatare che le sorti della battaglia sarebbero probabilmente cambiate a loro sfavore. Anche Talon parve accorgersene, tanto che sussurrò qualcosa all’orecchio di Luba.

    I Chaotix, la Squirrel Squad e Heat e tutti gli alleati della Resistenza formarono un solo gruppo e, come uno squadrone ben addestrato, attesero vigili che l’avversario facesse la prima mossa.

    - La forza numerica è dalla nostra - commentò Gunter, sistemandosi gli occhialini - Possiamo facilmente sopraffarli -

    - Se non fosse che loro hanno un asso nella manica da giocare - ribatté Espio, in tono preoccupato.

    Quasi come se gli avesse letto nel pensiero, Luba schioccò le dita, gli Steel Scorpion si aprirono a ventaglio e Mighty venne avanti a lenti passi. Ray ebbe un tuffo al cuore non appena vide uno dei suoi più vecchi amici alla stregua di un burattino nelle mani di qualcun altro.

    - Mighty! - lo chiamò, scioccato - Non volevo crederci, eppure… -

    Quando la visione mentale di Seth aveva colpito tutta la popolazione mobiana rimasta sul pianeta, oltre a Sonic erano apparsi anche gli altri tre Purificatori. L’immagine di Mighty, di solito sorridente, amichevole e sprizzante di ottimismo, piegato a quell’inesorabile destino era stata sconvolgente per Ray. Aveva sperato fino all’ultimo che si trattasse di un brutto scherzo, ma, in cuor suo, sapeva che la triste realtà dei fatti era un’altra.

    - Siamo noi, Mighty! - disse ancora lo scoiattolo, muovendosi di un passo in avanti - Siamo i tuoi amici -

    - È inutile, Ray. Non può risponderti - lo avvertì Vector, serio.

    L’armadillo aveva lo sguardo fisso, puntato su di loro. I lineamenti del suo viso erano contorti in una smorfia crudele, ma le sue pupille erano quasi supplichevoli.

    - Dobbiamo fare qualcosa per liberarlo - insisté Ray, agitato.

    I Chaotix rimasero in silenzio, incerti su cosa dire o tantomeno fare. Luba, percependo la paura e l’esitazione nei ranghi avversari, riacquistò il suo sorriso sicuro di sé.

    - Vediamo di finirla in fretta. È il tuo momento, Purificatore. Eliminali tutti quanti, uno per uno! -

    La forza misteriosa che lo controllava, spinse Mighty a partire subito all’attacco. Scattò con un lieve balzo in avanti e colpì le piastrelle della via principale di Apotos con entrambi i pugni. Una spaventosa onda d’urto si generò dal punto d’impatto, spazzando letteralmente via la pavimentazione e aprendo profonde crepe nel terreno. Ci furono urla spaventate e un viavai generale. I volontari che avevano imbracciato le armi contro gli Steel Scorpion cercarono rifugio lontano dalla via maestra, mentre i Chaotix, gli scoiattoli ed Heat partivano coraggiosamente alla carica.

    In otto si tuffarono addosso a Mighty, il quale non dovette fare altro che appallottolarsi, raccogliere le energie e poi spalancare le braccia per far volare via, come moscerini, tutti i suoi aggressori. Luba contemplava con soddisfazione raggiante quello spettacolo.

    - Come facciamo a fermarlo? - si chiese Sydia, dolorante per essere piombata sulla schiena - Ha la forza di una mandria di elefanti! -

    - Seguro che mangia ogni giorno le verdure - commentò Ramon, sarcasticamente.

    - La sua forza è ancora più grande del normale - constatò Espio, rimettendosi in piedi.

    - Bisogna cercare di immobilizzarlo in qualche modo! - suggerì Heat, cercando nella sua dotazione qualcosa che potesse essere utile.

    D’un tratto, Mighty cominciò a correre verso di loro, come una furia selvaggia. Charmy e Sydia erano sulla sua linea di tiro e sarebbero stati travolti in un attimo, se Vector non si fosse frapposto tra di loro. Bloccò l’armadillo con le braccia, ma accusò nello stomaco tutto l’impeto della sua carica.

    - Ti prego, Mighty - tentò ancora Vector, con il respiro mozzato per lo sforzo di trattenere l’avanzata del suo amico - Questo non sei tu… non ti sei mai fatto controllare da nessuno… sei più forte di così… -

    Senza alcuno scrupolo, Mighty afferrò Vector per le braccia, lo sollevò con la stessa facilità di un cuscino e lo scaraventò via.

    Ramon e Gunter gli furono subito addosso. Entrambi presero una delle sue braccia, cercando di bloccargliele dietro la schiena, ma Mighty fece una giravolta su sé stesso e li scagliò via entrambi con due montanti.

    Fu il turno di Espio, il quale sgattaiolò dietro di lui, mimetizzato, e lo attaccò alle spalle, cingendogli il collo con un braccio.

    - Devi cercare di combattere l’influenza di Seth! - gli disse il camaleonte, dritto nell’orecchio - Nessuno può decidere il tuo destino, tranne te -

    Heat agì immediatamente dopo. Usò una delle Wispon lasciate incustodite per avvolgere Mighty con una frusta fatta di pura elettricità. Espio lasciò andare la presa, sicuro che sarebbero riusciti a trattenerlo almeno per qualche secondo. Purtroppo per loro, fu sufficiente all’armadillo espandere il suo torace per dissolvere il legaccio elettrico e ripartire all’attacco.

    Spazzò via dalla sua strada la povera Heat con una spallata, quindi si diresse verso gli avversari rimanenti. Sydia tentò di contrastarlo con una serie di mosse di karate, ma la corazza di Mighty incassava e neutralizzava ogni colpo. Afferrò crudelmente la ragazza scoiattolo per la gola e la scaraventò via a sua volta. Rimasero soltanto Charmy e Ray sulla sua strada.

    Per Mighty era come essere all’interno di un’auto che correva a tutta velocità, senza poter prendere il volante e fermarsi. I suoi occhi si inumidirono di lacrime al pensiero di quello che la sua forza mostruosa poteva fare ai suoi due amici più giovani. Charmy si fece coraggiosamente avanti, puntando Mighty con il suo pungiglione. L’armadillo lo afferrò con destrezza e fece schiantare il corpicino dell’ape per terra, facendolo gemere di dolore.

    - So che non è colpa tua - mormorò Charmy, con le lacrime agli occhi per il dolore.

    - Mighty, fermo! - intervenne Ray, correndo in avanti e prendendo l’armadillo per le spalle.

    Il Purificatore gli diede uno spintone, lasciò andare Charmy e si preparò a scagliare un pugno sull’inerme scoiattolo. Ray tremava, paralizzato dal terrore nella posizione in cui era caduto, ma, incredibilmente, sorrideva.

    L’armadillo vacillò per un istante. Il viso del suo piccolo amico vorticava davanti ai suoi occhi, con quel sorriso così amichevole e allo stesso tempo così terrorizzato e rassegnato.

    - Non fa niente - sussurrò Ray, con le lacrime che gli rigavano il dito - Non importa se non posso fermarti… mi fa piacere che tu sia comunque qui con me, fino alla fine… -

    Qualcosa dentro Mighty si spezzò in mille frammenti quando la sua mente registrò il suo stesso pugno fendere l’aria, in direzione del petto di Ray. Avrebbe voluto chiudere gli occhi, ma non ne aveva la facoltà. Se avesse potuto urlare, avrebbe preso fuoco per l’intensità del suo dolore. Eppure, incredibilmente, si accorse, dopo quel tremendo istante, che il suo pugno si era schiantato sulla pietra della strada, mancando il corpo di Ray. E lì rimase, come paralizzato, con le membra a pulsare e a tremare in preda alle convulsioni.

    Ray non aveva chiuso gli occhi. Aveva visto ogni istante dell’arrivo del colpo che, ne era sicuro, avrebbe messo fine alla sua vita. Nel momento in cui Mighty aveva cambiato la direzione del pugno, era certo di aver scorto qualcosa, una specie di bagliore nei suoi occhi, stanchi e arrossati.

    - M… Mighty? - chiamò piano, osando mettergli una mano sulla spalla - Sei lì dentro, non è vero? -

    Charmy si rialzò in fretta e corse incontro all’armadillo. Gli mise delicatamente le mani sul pugno chiuso, ancora tremante e ancora bloccato nella crepa che aveva prodotto nella pietra.

    - Non preoccuparti, Mighty - disse, con dolcezza - Siamo tutti qui per te. Ti aiuteremo noi -

    Vector e gli altri si avvicinarono circospetti, come di fronte ad una bomba ad orologeria.

    - Che cosa è successo? - si chiese Ramon - Que lo ha fatto fermare? -

    - Forse c’è ancora una piccola parte della sua mente rimasta indipendente - suggerì Gunter, stupito e affascinato allo stesso momento.

    Vector ed Espio si scambiarono un’occhiata eloquente.

    A Luba, però, non piacque per niente.

    - Che cosa aspetti? Finiscili! - esclamò, collerica.

    Mighty sollevò il pugno e si rimise in posizione eretta, suscitando un moto di paura in Ray e Charmy. Eppure, il loro amico non si mosse oltre. Ogni centimetro del suo corpo vibrava ed era madido di sudore, come se, dentro di lui, stesse facendo uno sforzo immane per resistere e rimanere fermo.

    - Ce la puoi fare, Mighty! - lo incoraggiò Ray, adesso emozionato e trepidante - Combatti con tutte le tue forze! -

    - Non possiamo aspettare oltre, Vector! - esclamò Espio, all’improvviso.

    Il coccodrillo, allora, tirò fuori una delle ricetrasmittenti satellitari di Tails, la portò di fronte alla bocca e proferì solo poche parole: - È il momento! -

    Sotto lo sguardo allibito di tutti quanti i presenti, ci fu un improvviso bagliore di luce e, nel mezzo della strada, apparve Shadow the Hedgehog, con la mano destra alzata verso il cielo e il Chaos Emerald viola stretto in pugno. E, ancora più sbalorditivo, in sua compagnia c’era l’echidna Shantal.

    Vector ed Espio le corsero subito incontro, la presero per mano e la condussero verso Mighty. Con una lieve esitazione, Shantal prese delicatamente la testa dell’armadillo e la portò verso il suo petto, come una madre avrebbe fatto col proprio figlio. Chiuse gli occhi e si concentrò intensamente, raccogliendo tutti i sentimenti e le emozioni positive che aveva provato da quando era venuta al mondo.

    Un alone azzurro si sprigionò da entrambi i loro corpi e Mighty avvertì un’improvvisa sensazione di calore e di sollievo. Si sentì come fluttuare, come avvolto da una nuvola a librarsi nell’aria. La fatica, la stanchezza, la sofferenza e tutto il dolore provati fino a quel momento si sciolsero nel suo petto come neve al sole e fu quasi come rinascere.

    Quando Mighty e Shantal riaprirono gli occhi, il simbolo mistico sulla fronte di lui era sparito. Si ritrovò all’improvviso tranquillo e riposato, come se nulla fosse mai successo, e, per la prima volta da giorni, sul suo volto si allargò un ampio sorriso felice. Un’ovazione esplose attorno a lui, mentre i suoi amici gli si gettavano al collo per dargli il bentornato e gli altri alleati della Resistenza, che avevano assistito a tutta la lotta, prudentemente nascosti, applaudivano commossi.

    - Immagino che questo sia il momento della ritirata - commentò Talon, cupo.

    - Seth ci spellerà vivi per aver permesso che questo accadesse - ribatté Luba, livida di rabbia.

    - Magari ci risparmierà… se non torneremo da lui a mani vuote -

    I due si guardarono negli occhi e si intesero subito a vicenda, frutto di tanti anni di conoscenza e collaborazione.

    I Chaotix e gli scoiattoli erano così occupati a stringersi gioiosamente attorno a Mighty da dimenticarsi completamente che i loro nemici erano ancora lì in agguato. Fu Shadow a richiamare la loro attenzione, un attimo prima che fosse troppo tardi.

    - Attenzione! - gridò, prima che uno dei ganci metallici di Talon fendesse l’aria in loro direzione.

    L’uncino catturò la coda di Ray e lo trascinò con violenza verso i suoi aguzzini. Quando lo scoiattolo fu abbastanza vicino, Luba lo afferrò e gli puntò un coltello alla gola.

    - Lascialo andare! - urlò Mighty, spaventato.

    - Sicuro, ma solo dopo che sarai tornato con noi da Seth! - ribatté Luba, stringendo più forte a sé un terrorizzato Ray - Il tuo posto è con lui. Il tuo destino è mettere i tuoi poteri al servizio della causa di Argus ed è ora che tu lo capisca una volta per tutte! -

    - Non ascoltarla, Mighty! - urlò Ray, prima che la pantera le premesse ancora più forte il coltello alla gola e lo costringesse a tacere.

    - Se solo gli fai del male, io… - disse Mighty, furente.

    - Dipende soltanto da te - insisté Luba, cocciuta - Tornerai con noi al Cenacolo e completerai la tua missione, se non vuoi avere il sangue del tuo amichetto sulla coscienza -

    I pugni chiusi di Mighty vibravano con una tale intensità per la rabbia da far pensare di essere sul punto di esplodere. Rassegnato, camminò a passo lento verso Luba, ignorando le deboli proteste di Vector e degli altri suoi amici. Proprio quando ormai era a pochi passi dal volto trionfante di Luba, registrò con la coda dell’occhio una specie di lampo guizzante.

    Shadow aveva sfruttato il suo Chaos Control per teletrasportarsi alle spalle di Luba. La colpì forte alla schiena con il palmo della mano e successivamente allontanò Talon con un calcio ben assestato. Il contraccolpo liberò Ray dalle grinfie della pantera, dando modo a Mighty di afferrarlo per un braccio e spingerlo via dal pericolo.

    E poi, senza riflettere, colto da un impeto di furia cieca e selvaggia, raccolse ogni grammo di forza soprannaturale di cui il suo corpo era dotato, chiuse i pugni e li infranse al suolo. Il colpo fu così devastante da sgretolare la roccia sotto ai loro piedi, già notevolmente indebolita dal suo precedente attacco. La terra cominciò a cedere e si aprì una voragine sotto ai piedi di Luba. L’ingresso di Apotos si trovava su una scogliera, quindi la pantera si ritrovò ad osservare con orrore i chilometri e chilometri di vuoto che culminavano nel mare, improvvisamente apertisi a ventaglio sotto di lei. Cercò di indietreggiare, ma i suoi tacchi la tradirono a tal punto da farle perdere l’equilibrio e farla precipitare, urlante, nel profondo baratro.

    Senza alcun appiglio a cui affidare la propria salvezza, la leader degli Steel Scorpion precipitò nello strapiombo, sparendo alla vista di tutti i presenti. T. Talon, senza alcun indugio, consapevole di andare incontro ad una fine quasi certa, si tuffò a sua volta nella voragine, diretto verso lo stesso mare che aveva inghiottito Luba, con le braccia protese nel tentativo di afferrarla a mezz’aria. Subito dopo, fu il silenzio.

    Dopo poco più di un minuto di tensione ed incertezza, gli Steel Scorpion rimasti, in assenza dei loro leader, si diedero alla fuga, quasi scivolando nelle ombre e di loro non rimase che il ricordo.


    Quando fu passata l’incredulità degli ultimi, rapidissimi, eventi, che già aveva preso il posto del terrore, esplose una roboante ovazione per la fulminante, quanto inaspettata, vittoria per Apotos. Il piccolo esercito di volontari radunato dai Chaotix si strinse attorno a loro. I civili raccolti dalla Squirrel Squad corsero a congratularsi con coloro che li avevano guidati. Chi era rimasto, fino ad allora, rintanato in casa, si riversò sulle strade, urlando a pieni polmoni per la gioia e festeggiando gettando fiori e sventolando drappi colorati.

    Vector, Espio e Charmy erano letteralmente sommersi da fiumane di gente festosa, mentre si stringevano attorno a Mighty e Ray, con le lacrime agli occhi per la felicità. Ramon, Gunter e Sydia applaudivano a loro volta, unendosi ai cori festosi della gente di Apotos, con Heat a contemplare con un ampio sorriso la riuscita di una missione che, all’inizio, sembrava senza speranza.

    Shadow e Shantal rimasero in disparte rispetto alla folla. Il riccio nero non aveva abbandonato neanche questa volta il suo severo contegno, ma un impercettibile sorriso sul suo volto era il segnale che persino lui non era immune al piacevole calore di un lieto fine.

    - Pare che Knuckles ci avesse visto giusto - commentò, soddisfatto - Sei senza dubbio tu la nostra arma segreta -

    Shadow cercò consenso con uno sguardo in direzione di Shantal, solo per trovare quest’ultima, accanto a lui, con una mano premuta sul fianco e il viso contratto in una smorfia di dolore.

    - Che ti prende? - domandò subito lui, ma lei minimizzò scuotendo il capo.

    - Niente di preoccupante. Probabilmente mi sono solo un po’ affaticata -

    Prima che Shadow potesse indagare oltre, i Chaotix e gli scoiattoli gli vennero incontro di corsa, con un’euforia che non voleva accennare a sparire.

    - È stata una cosa straordinaria! - esultò Charmy, svolazzando in tondo all’impazzata.

    - Ma da dove siete spuntati fuori? - chiese Mighty, ancora leggermente stordito - Come sapevate che eravamo in pericolo? E, soprattutto, che cosa mi è successo? Come ho fatto a liberarmi? -

    - Non appena sarete tornati alla base, vi spiegherà tutto Knuckles - rispose Shadow, in tono sbrigativo.

    Quindi, prese Shantal per un braccio, senza troppe cerimonie, sollevò in aria il suo Chaos Emerald ed entrambi sparirono in un bagliore di luce violetta, lasciando a bocca aperta tutti gli spettatori.

    - Ehi! Che modi! - commentò Vector, irritato.

    - Non abbiamo neanche fatto in tempo a chiedergli che novità ci sono dagli altri - gli fece eco Espio, imbronciato.

    - Immagino che tutte le mie domande dovranno aspettare - concluse Mighty, facendo spallucce.

    - Ad una di queste, almeno, posso rispondere io - intervenne Vector, con il petto gonfio d’orgoglio - Il piano era quello di contattare Shadow nel caso avessimo notato in te anche solo un minimo cenno di esitazione ad eseguire gli ordini che ti erano stati imposti -

    - Abbiamo ricevuto queste istruzioni quando già eravamo in viaggio - aggiunse Espio - Non sapevamo con esattezza cosa sarebbe successo dopo. Siamo rimasti stupiti quanto voi -

    - Quindi, se ci pensi, è stato tutto merito nostro - concluse Vector, con una strizzata d’occhio.

    - Come no, amigo! - commentò Ramon, con un ghigno - Non ti vedevo così seguro de ti prima che la Squirrel Squad venisse a salvare le tue chiappe squamose -

    - L’importante è che siamo tutti sani e salvi - intervenne Heat, stroncando sul nascere un probabile bisticcio - Converrà assicurarsi che Luba e T. Talon non possano più nuocere a nessuno -

    - Se sono sopravvissuti a quel volo, dubito che avranno ancora voglia di fare i bulli - disse Sydia, in tono soddisfatto.

    - Non è ancora finita, però - precisò Mighty, facendosi subito serio - Dobbiamo ancora salvare Blaze, Tails e Sonic. Probabilmente Seth avrà già scoperto che io non sono più sotto il suo controllo e questo lo spingerà a tenersi ancora più stretto gli altri tre Purificatori -

    - Quindi è il momento di rimettersi in viaggio - concluse Vector - Ci aspetta un rientro trionfale da eroi! -

    - Andate via così presto? - chiese, sconsolato, Ray.

    Mighty gli mise una mano sulla spalla.

    - C’è ancora molto da fare e più aspettiamo, più Seth si farà pericoloso -

    - Non ti preoccupare, chamaco - disse Ramon, con fare incoraggiante - Non appena avremo aiutato a rimettere todo in ordine aquì, andremo anche noi a dare una mano. Del resto, non ci si può liberare facilmente della Squirrel Squad, no? -

    - Lo abbiamo imparato a nostre spese! - concordò Vector, stringendo in segno di rispetto la mano di Ramon.

    Tanti furono i saluti e gli addii dopo queste parole. Ray abbracciò Mighty, ripromettendosi che si sarebbero rivisti presto al quartier generale della Resistenza. Charmy e Sydia si scambiarono dei saluti fanciulleschi, mentre Espio e Gunter si stringevano educatamente la mano. Heat salutò uno per uno i Chaotix, dando loro un arrivederci velato di commozione, così come fu per tutti gli altri civili che coraggiosamente avevano imbracciato le armi in difesa di ciò in cui credevamo.

    Gli abitanti di Apotos riempirono letteralmente i Chaotix di ogni bendidio che potesse servire loro durante il viaggio, perlopiù generi alimentari, tra cui una scorta del famoso gelato locale alla vaniglia con scaglie di cioccolato che, Espio ne era sicuro, non sarebbe sopravvissuto fino al ritorno, tra Vector e Charmy. Quando, infine, riuscirono ad oltrepassare le porte della città, dopo un ultimo saluto generale, Mighty disse agli altri tre Chaotix quello che più gli stava a cuore.

    - Non so come avrei fatto senza di voi, ragazzi. Grazie di avermi salvato la vita! -

    - Ehi, non sia mai detto che i Chaotix lascino nei guai uno dei loro! - commentò Vector, dando un buffetto giocoso sulla schiena dell’armadillo.

    - Non dev’essere stato per niente bello quello che hai passato - disse Charmy, mentre sgraffignava di già il primo gelato della scorta.

    - Direi proprio di no - replicò Mighty, serio - Ed è la stessa cosa che stanno passando Sonic, Tails e Blaze in questo momento -

    - Non li abbandoneremo al loro destino - lo rassicurò Espio, con convinzione - Li libereremo tutti -

Nella lotta contro il tempo per cercare di salvare Blaze, tanti conti in sospeso verranno regolati. Silver ed Eggman contro Eggman Nega, Shadow contro Mr. Trick e, soprattutto, Shantal faccia a faccia con il più grande segreto che riguarda la sua nascita e il suo potere!

Altri 4 capitoli alla conclusione...

Legacy of Argus: Evento Argus (Quinta parte)

Data di pubblicazione: 25 Ottobre 2018
   
 
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