Hope

di Yurippe
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Il portone della chiesa sconsacrata si aprì emettendo un cigolio piuttosto rumoroso che interruppe la “quiete” (se così si poteva chiamare) di quel posto che di sacro aveva ormai ben poco.  La figura che spuntò da esso fu quella di un ragazzo giovane dai capelli castani lunghi e un po’ disordinati, gli occhi azzurri e con indosso un cappotto marrone, si trattava di Terence: la virtù della speranza.

Come mai si trovava lì? Semplice, aveva saputo che Krad la virtù della fede nonché il capo, aveva rapito una giovane di nome Kairi convinto che fosse la reincarnazione di Valentino il suo amato, cosa alquanto improbabile dato che lui era ancora vivo.

Non appena fu dentro e il portone si rinchiuse alle sue spalle la vide: lì legata a una grande croce di legno una giovane che a prima vista non pareva molto alta, magrolina, con i capelli rossi di media lunghezza che le coprivano il viso rivolto verso il basso, indosso aveva un pigiama maniche lunghe rosa strappato in più punti dove si intravedevano ferite e graffi fatti da lance e piume, tra questi ne spiccava una ben visibile per il grande strappo della maglia del pigiama: proprio in mezzo alla pancia, sopra  all’ombelico vi era un grande graffio fatto sicuramente da una piuma, dove il sangue ancora gocciolava finendo a terra, una ferita fresca di giornata probabilmente.

“Povera ragazza, così giovane un trauma simile…” pensò lui dispiaciuto, sapeva purtroppo di non poter fare nulla, Krad aveva posto un sigillo alla croce e alla ragazza in modo che nessuno riuscisse a liberarla, ma….una cosa poteva farla: donarle speranza.

Così si avvicinò piano a lei, aveva gli occhi chiusi, o dormiva oppure ( cosa più probabile) era svenuta durante le torture.

La guardò per qualche secondo e poi con una delicatezza quasi estrema allungò una mano verso di lei toccandole la guancia. Nell’avvertire quel tocco la giovane aprì i grandi occhi blu.

“C-chi sei?” sussurrò spaventata.

Terence si portò un dito dell’altra mano alle labbra in segno di silenzio, per poi prendere parola: “ssh tranquilla non voglio farti del male,  mi chiamo Terence e sono la virtù della speranza, purtroppo non posso liberarti anche se vorrei, il sigillo che Krad ha messo è troppo potente, ma voglio aiutarti a modo mio”

Quelle parole, seppur brevi riuscirono a far smettere di tremare la sventurata e quindi a calmarla un minimo. Lui sospirò sollevato per poi continuare: “Ascoltami bene Kairi Ushiromiya: so che la situazione in cui ti trovi è orribile ma…non perdere mai la speranza, senza quella non andrai più avanti, tu mantienila e…..vedrai che tutto passerà”.

Quelle parole, seppure potessero suonare ovvie riuscirono a dare sollievo alla sedicenne, che non rispose ma ricambiò il sorriso della virtù che capì di aver svolto nuovamente bene il suo lavoro.

Ringraziamenti:
Grazie a Marty Efp per il bellissimo disegno <3




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