capitolo2
Rieccomi con un
altro capitolo, dopo così tanto tempo. Grazie a chi mi segue e
non vede l'ora di sapere come si svolgerà questo tanto atteso
rapimento! XD
CUORI SPERDUTI
Capitolo 4:
La Rosa e il Papavero
"Dovrai attirarla, confonderti tra la
folla e allo stesso tempo emergervi. Per tutta quella gente non sarai
altro che uno degli invitati... ma per Lei... devi essere l'unico papavero nell'immenso e monotono campo di grano. Capisci cosa intendo?"
Hidan rivolse un ghigno al compagno
"Sì sì, capisco. Non ti credevo capace di certe profonde
similitudini, sai, uomo nero?"
"Ascolta e non prendere per il culo.
Sii certo di aver trovato la ragazza giusta, e poi colpisci. Con quei
tuoi grandi occhioni non sarà certo un problema per te."
Hidan sogghignò di nuovo.
"Certo, nessun problema. Ma spiegami ancora una cosa: perchè
diavolo cerchiamo di rapire una principessina proprio in un giorno tanto importante? In mezzo a tutta quella folla di snob?"
"Rifletti! Come ti sembra fattibile un rapimento a casa Hyuuga??
Là persino le assi del pavimento hanno gli occhi! Non
preoccuparti, quei ricconi saranno fin troppo preoccupati della propria
apparenza per accorgersi della mancanza di una ragazzina. E non
stropicciarti la camicia!!!"
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La musica si concluse, finalmente.
Hinata sorrise al proprio cavaliere, cortese e informale. Come doveva essere.
Con un inchino si congedò e uscì dalla pista senza farsi notare...Si guardò intorno irrequieta.
Non si ricordava di aver notato nessun muretto, tanto era tesa al suo
arrivo. Intorno a sè non vedeva altro che una moltitudine di
signore e signori, signorine vestite in bianco e giovanotti tirati a
lucido.
Dopo qualche istante lo trovò: era un muretto in mattoni, addobbato con vasi di gigli bianchi.
Vi si diresse fingendo disinteresse.
"Hinata!"
Si sentì afferrare per un braccio.
"Papà!"
Lo sguardo di Hiashi aveva un cipiglio di rimprovero che la inquietò "Dove stai andando?"
Hinata fissò lo sguardo all'abito del padre, risentita.
"Da nessuna parte."
Il padre incrociò le braccia e le rivolse una lunga occhiata
indagatoria. Infine sciolse le braccia "Bene allora. Vieni con me.
C'è una persona con cui terrei che facessi quattro chiacchere."
Hinata abbassò lo sguardo..."Sì, papà..." disse, e
camminando lentamente lo seguì attraverso la folla e il suo
mormorio.
Lanciò un'ultimo sguardo al muretto... Come un segno di saluto, un addio.
La serata sembrava essere tornata noiosa e rigida proprio come pochi minuti fa...
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Hidan si aggirava nervosamente nel piccolo spiazzo erboso celato da un
muretto in mattoni sul quale erano stati posizionati ordinatamente dei
vasi fioriti. Osservò per qualche istante quegli splendidi gigli
bianchi, per poi voltarsi verso la siepe che gli nascondeva la vista
del lago.
La musica ed il chiacchericcio erano ancora facilmente distinguibili, e
risultavano fastidiosi ed invadenti, lì dove le luci gialle e
rosate della festa erano scomparse, lasciando posto ai raggi tenui e
argentati della luna.
Hidan si maledì per aver scelto un luogo così poco sicuro...Ma era il solo che fosse riuscito a trovare.
Sarebbe bastato un grido e...
Hidan digrignò i denti.
E poi, non era detto che sarebbe venuta.
Certo, era riuscito ad incuriosirla...ma una come lei. La figlia di un
uomo così duro e severo...era estremamente improbabile che
lasciasse perdere i suoi doveri di "principessina"... questo kakuzu non lo aveva incluso nel proprio piano.
Stava cercando freneticamente di ideare una mossa, qualsiasi cosa pur di non
abbandonare la missione. Non si sarebbe mai perdonato una sconfitta.
E se per questo, nemmeno Kakuzu gliel'avrebbe fatta passare liscia...!
Altro che una stupida consegna...
Una voce familiare lo distolse dai suoi pensieri. Si avvicinò al muro, per sbirciare in un buco tra i mattoni...
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Intorno ai due ricomparvero quegli sguardi. Rancore e invidia.
In quell'istante, Hinata ebbe la netta impressione che non sarebbe mai
cambiato nulla...che quella cerimonia, quei festeggiamenti, non
avessero alcun significato.
"Papà..."
"Eccoli"
Davanti a loro, sorridendo, Ian e quello che doveva essere suo
padre sorseggiavano il contenuto di due eleganti calici di cristallo.
"Oh, Hiashi!"
Disse il signore, un uomo dagli abiti sfarzosi e il volto gioviale.
Hiashi salutò sorridendo.
"Hinata, già conosci Ian, mi sembra"
Ian le rivolse uno sguardo audace.
Hinata rimase impietrita per un secondo.
Hiashi l'aveva portata a far "quattro chiacchere" con il padre di un pretendente già
incontrato sulla pista da ballo. Questo non poteva significare che...
"Papà, dovremmo parlare"
"Hinata, non essere scortese. Il signore ci teneva molto a fare la tua conoscenza."
"Ma..."
Il signore le si avvicinò e le prese il mento tra le dita. "Oh,
sì. è carina come mi dicevate. Davvero molto carina."
"Assomiglia molto alla madre" continuò quello "spero solo...che
non abbia anche i suoi stessi problemi. La salute cagionevole
intendo... è terribile quando una ragazza così giovane se
ne va, non è vero Ian?"
Il ragazzotto annuì energicamente.
Hinata osservò il padre...lo sguardo di lui si rabbuiò e il suo sorriso si fece amaro.
Come osava quell'uomo, per quanto ricco potesse essere, ostentare tanta indelicatezza?
Decise di sottrarsi ad ulteriori apprezzamenti "Mi dispiace, signore
" cominciò, in un tono non troppo cortese "Ma penso che tra
tutte queste giovani di buona famiglia riuscirete facilmente a
trovare ragazze più belle, ricche
e in buona salute di me. Vogliate scusarmi" e dopo un educato inchino, Hinata corse via... la folla di
convitati finse di ignorarla, sdegnosa, mentre scompariva gettandosi
nella calcaglia intorno al tavolo del buffet.
Hiashi la seguì " Hinata!"
La ragazza si fermò, senza voltarsi.
"Hinata" continuò Hiashi "Torna
immediatamente e scusati con Ian e suo padre del tuo increscioso
comportamento. Sono persone di alta società! Non capisci cosa
significherebbe per te? Fare parte di una famiglia prestigiosa come
quella? Avresti tutto quello che la vita ti può offrire, Hinata"
"Tutto, papà?" rispose lei di rimando. Hinata
si voltò, gli occhi velati di lacrime, e Hiashi, per un lungo
istante, riconobbe il lei lo sguardo della madre. Tutto questo...era
davvero ciò che è più giusto per lei? Eppure, non
aveva fatto altro che il suo bene. Non capiva quali opportunità
poteva perdere?
"Ma a che prezzo?" gli occhi di lei si fecero più limpidi, quasi
supplici "Vorrei solo...essere amata davvero, per quello che sono, e
non per il cognome che porto, papà. So che può sembrare
infantile, o sciocco se vuoi, ma...non lo avresti voluto anche tu?
Poter scegliere per te stesso? Sono adulta ora. Penso di sapere
ciò che è meglio per me."
Hinata fissò gli occhi del padre, in cerca di qualcosa,
qualsiasi cosa. Un rimprovero, un cenno di comprensione. Ma vi lesse
solo confusione e sbigottimento.
Senza pensarci, si voltò e corse via.
Hiashi la guardò andarsene, senza fare nulla per fermarla.
"Tale e quale a sua madre..." si disse, mentre, riassumendo il suo cipiglio nobiliare, tornava silenzioso sui propri passi.
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Hidan non credeva ai propri occhi. La principessina che si ribellava e
correva via, infilandosi tra i cespugli, offrendogli così una
succulenta e imperdibile occasione di compiere il proprio piano? Per
Jashin, quella bimba non sapeva cosa aveva fatto.
Trattenne a stento una fragorosa risata. Però! In gamba la
ragazzina! Di certo non l'avrebbe mai creduta capace di un gesto del
genere. Si era finalmente accorta di quanta falsità e invidia si
aggirasse attorno a lei sorseggiando vino costoso e parlando di
politica?
Tutte quelle ragazze non facevano che invidiare il suo vestito e la sua
bellezza, mentre i ragazzotti e gli adulti persino fingevano di non
essere attratti dalla sua scollatura. Che squallore. Quella
ragazza sembrava essere l'unica, delicata rosa tra tutti quei
rovi.
Sogghignò ripensando alle parole di Kakuzu..."E io sono l'unico papavero" si disse, mentre leggero come un gatto raggiungeva la propria preda camminando tra le siepi.
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Scusate, sembra quasi che lo faccia apposta a tirarla così per
le lunghe XD (forse è vero :P) ho intenzione di disegnare
qualcosa riguardo alla mia storia. Non vedo l'ora di scriverla per
poter andare avanti...
La situazione si prospetta interessante.
EDIT: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO T^T disperazione!!! ho scritto l'intero capitolo successivo in un attimo di ispirazione, non ho salvato ed è saltata la luce!! NOOOO...non ci posso credere...lo avevo scritto benissimo T^T
*disperandosi in un angolo*
devo superare lo shock...e provare a riscriverlo...
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