ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ
ᴛᴇʀᴢᴏ
Certo che quel temporale quasi infinito aveva scocciato abbastanza,
quel giorno.
Per
fortuna Sarah aveva finito di lavorare proprio qualche minuto dopo che
quello strano acquazzone aveva deciso di abbandonare il cielo per
lasciarlo respirare un po'.
Jude
aveva avvisato che non stava molto bene quindi avrebbero rimandato il
loro vedersi al Café Leclamp e lei, allora, ne aveva
approfittato per riposare a sua volta, non sentendosi molto in forma.
Anche Hertz aveva preferito tornare a casa dopo il lavoro, accusando
un’emicrania.
Tutto
ciò le sembrava alquanto strano per essere una
coincidenza…
Scosse
il capo per eliminare dal cervello quei pensieri, anche se abbastanza
preoccupata, a dire il vero, ma Sarah si preoccupava costantemente di
tutto, anche se non avrebbe dovuto, Hertz glielo ripeteva in
continuazione.
«Ah,
come sono stremata»
Si
lamentò fra sé e sé, sgranchendosi le
braccia quando varcò la soglia del suo appartamento.
Lavorare
in biblioteca poteva sembrare un lavoro sciocco ma in realtà
c'erano così tante cose da fare e sistemare, da tenere
catalogate, che alla fine passavano ore su ore e la schiena, per gli
scatoloni sistemati e le cose spostate, se ne andava quasi a quel paese.
«Miaaao»
quell’adorabile miagolio riempì il silenzio,
facendole sentire subito l'atmosfera di casa: Salem era un adorabile
gattino nero che aveva trovato per strada un anno prima e da allora non
se ne era più separata: era uno delle gioie nella sua vita,
specialmente quando i momenti di malinconia l’assalivano
senza motivo.
«Salem?
Vieni dalla mamma!» strano, eppure solitamente si faceva
trovare alla porta «Amore? Hai di nuovo male al
pancino?» non avrebbe mai potuto trattarlo diversamente,
importante com'era, per lei.
Ancora
un miagolio e Sarah lo seguì sino a vedere la sua coda
apparire da dietro il tavolo della cucina «Oh, eccoti
qu-» di certo non si sarebbe aspettata quella sorpresa! Lo
strano esserino apparso il giorno prima dinanzi ai suoi occhi era
davanti a lei che giocava con il suo gatto! Stava forse delirando o
sognando ad occhi aperti?
Batté
più volte le palpebre prima di rendersi conto che la scena
non cambiasse affatto. Deglutì, quasi immobilizzata da
quella che era sicuramente paura: odiava ogni sorta di film horror e
tutto ciò che parlava di spiriti e quello che stava
accadendo davanti ai suoi occhi in quel momento sembrava proprio uno di
quei momenti che non avrebbe mai voluto vivere.
«Oh,
Sarah! Ben tornata a casa!» fu quando Keiros le rivolse la
parola che allora lei urlò dallo spavento, cadendo seduta a
terra per la paura.
«Non
avere paura di me! So che può sembrare strano per un essere
umano ma ho bisogno che tu mi ascolta senza timore, spetterà
poi a te la scelta se credermi o no» dopo Jude, Keiros aveva
capito che probabilmente avrebbe dovuto usare un nuovo tipo di
approccio, sperava solo che almeno Sarah non finisse per fuggire come
l'amica.
«Aspetta,
aspetta: quindi mi stai dicendo che io sono l'unica che può
salvare il mondo?» Sarah inarcò un sopracciglio,
dopo aver ascoltato tutta quella storia assurda che tanto le ricordava
un intro della trama di Sailor Moon. Keiros aveva detto che presto le
sarebbero comparsi i primi segni del suo potere legato allo Spirito di
Arcadia e che senza il suo aiuto non sarebbe stata in grado di
gestirlo… avrebbe voluto non crederci ma nulla spiegava
logicamente come facesse ad esistere un’entità
come Keiros, quindi o lei era pazza o stava davvero succedendo tutto
ciò, seppur assurdo.
«Keiros,
davvero, io sono lusingata di essere una prescelta, una discendente di
una sacra sacerdotessa di Talas» d’accordo, adesso
invece, le sembrava di essere nei panni di Belle mentre dava un bel due
di picche a quel figo di Gaston. Ma perché diamine la sua
mente doveva divagare su assurdità simili in quel momento?
Diamine, ecco perché era perfetta nel suo ruolo che la
vedeva sommersa dai libri « ma per quanto voglia crederti,
anche perché trovo tutto ciò una figata pazzesca
e potrei prendere spunto per un mio nuovo romanzo, sono troppo debole
per fare una corsetta, figurarsi per cercare delle gemme che
salverebbero i nostri mondi dalla distruzione. Non potrei mai
combattere calamità o nemici in carne ed ossa»
Keiros per scelta non le aveva parlato del fatto che anche Jude fosse
una prescelta e le parole di Sarah la fecero convincere ancor
più di aver fatto bene. A differenza dell'amica, la ragazza
che aveva di fronte sembrava affascinata da quella storia, seppur
ovviamente ancora titubante.
«Non
ti lascerei mai affrontare tutto senza darti un adeguato insegnamento,
Sarah cara» le sfiorò il viso, sorridendole con
espressione dolce e comprensiva «Vedrai che con qualche
allenamento riuscirai ad usare i tuoi poteri con una
facilità tale che cercare le gemme prima che i nostri mondi
finiscano nel caos, sarà una sciocchezza»
Sarah
la guardò per qualche attimo, soppesando ancora una volta
tutta quella situazione: che doveva fare? Era da sciocchi credere ad
una storia del genere ma era da altrettanto sciocchi ignorare la
realtà perché fosse troppo illogica. Insomma,
quante volte nei romanzi, nei film, negli anime e nei manga erano
successi putiferi perché la protagonista stupida ci aveva
messo troppo tempo ad accettare le situazioni che la vita le metteva
davanti? Lei poteva dire di avere almeno la fortuna di allenarsi, prima
di essere spedita sul campo senza saper fare nulla.
D’accordo, forse in quel momento poteva davvero ritenersi
sciocca ed ingenua come i suoi genitori avevano sempre affermato, prima
che prendesse la forza fra le mani per lasciare casa propria e andare a
vivere da sola per una propria indipendenza.
Ok,
stava di nuovo divulgando. Sospirò, quindi e si morse le
labbra per poi tornare a parlare
«D’accordo… posso provarci, ma non ti
prometto niente!»
«Ahh,
sapevo di poter contare su di te!» lo spirito rise, alzando
le braccia al cielo: finalmente il primo passo era andato.
«Keiros
è arrivata a Talas» il giovane sospirò,
avvicinandosi all’altro con fare alquanto preoccupato
«Hai idea di dove si siano disperse le gemme?»
L’altra
figura alzò lo sguardo verso di lui, prima di lasciar uscire
dalle labbra un suono di frustrazione «Non avevo messo in
conto che velocizzasse le cose in questo modo. Non possiamo permetterle
di trovarle prima di noi e lo sai anche tu.»
«Il
problema è che liberandole si sono sparse su Talas e questo
non potevo di certo prevederlo.» chiuse gli occhi, tornando a
guardare quella mappa artificiale che aveva creato con le sue
capacità magiche «Ma ti assicuro che non
permetterò che il nostro piano venga distrutto a causa di
quello spiritello.»
Tutta
la storia su Arcadia e sul suo essere la discendente di una sacra
sacerdotessa le aveva messo una sorta di eccitazione/ansia nel petto.
Sarah trovava affascinante quella storia ma non poteva fare a meno di
pensare che fosse tutta un’assurdità. Voleva
parlarne con Jude e Hertz ma Keiros si era preoccupata di dirle di non
parlare con nessuno di quella storia perché, come per la
questione di Spiderman: da grandi poteri derivano grandi
responsabilità, e quando tutto si sarebbe messo in moto, i
nemici di Arcadia avrebbero preso di mira le persone che lei amava.
Aveva
davvero fatto bene ad accettare? Carezzò Salem, allungando
un sorriso «Sembra che finalmente nella nostra vita
accadrà qualcosa di unico, sai? Speriamo che finisca tutto
bene» poi d’un tratto accadde qualcosa che non si
sarebbe mai aspettata: ciò che la circondava
sparì dalla sua visuale e al suo posto vi fu un luogo che
conosceva, in una zona lontana di Talas. Un uomo indistinguibile
sorrideva mentre la terra tornava nuovamente a tremare.
Solo
quando urlò e si ritrovò di nuovo a casa propria,
Sarah si accorse del primo sintomo di quel potere di cui Keiros aveva
parlato: passato e futuro avrebbero fatto parte della sua
quotidianità ma se non avesse imparato a gestire quel
potere, probabilmente sarebbe andato fuori controllo.
Per
la prima volta da quando era iniziata quella storia, si
ritrovò a sentirsi spaventata.
Jude
non riusciva a non pensare a quello che era successo: era
così scossa che aveva persino annullato il suo incontro con
Sarah e Hertz, forse pensando di sembrare folle persino ai loro occhi.
Keiros le aveva detto tante cose e per quanto non volesse crederle,
quando di nuovo l’acqua aveva preso possesso del tempo, per
un suo stato emotivo, svanendo subito dopo, non aveva potuto evitare di
accettare la verità dei fatti, ancora una volta.
Aveva
lottato molto per accettare tutta quella storia ma alla fine aveva
capito che se il destino aveva voluto quello per lei, non avrebbe
potuto evitarlo per sempre. In fondo si diceva che al mondo non
esistevano casualità ma solo l’inevitabile.
«Hai
preso la tua decisione, Jude?» quando Keiros le apparve
dinanzi, stavolta, non ebbe timore di rispondere con aria risoluta
«Sono pronta.»
★·.·'¯'·.·★
Ciao
bimbi belli, come andiamo? Non sono più abituata a scrivere
cose così easy, dato che i miei romanzi sono molto
più angst ahah ma mi piace l'idea di creare, al di fuori
delle pubblicazioni letterarie in libreria, qualcosa per perdere il
tempo. Man mano le vicende diverranno sempre più incasinate
(ancora??) e probabilmente in mezzo ci metterò qualcosa da
mangiarsi le unghie (ma non fatelo, fa male!).
Un
bacio a tutti voi e perdonate ancora una volta questa scrittrice
crudele che non aggiorna mai. Sono una brutta persona.
xoxo
Sabrina
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