6)Sakura
and the magic three
“Ora,
però, le presentazioni. Anzi, no... Forse prima è
meglio che
portiamo il vostro povero maestro all'ospedale per una visita di
controllo...”
Così,
il nuovo team 7 si recò al pronto soccorso di Konoha.
Di
turno, in quel momento, c'era Sakura. Naruto tra sé e
sé pensò:
Dannazione,
ho sbagliato giorno per fare attentare alla sanità mentale
di
Konohamaru...Se mi trovassi costretto a dare delle spiegazioni
proprio a lei, un megapugno dei suoi in testa non me lo leva nessuno.
E davanti alle nuove allieve, poi! Waaaaaah... Facciamoci coraggio.
Coraggio
sì, coraggio no, è inutile, biondino. Ci sono
più probabilità che
un meteorite cada su Konoha in questo istante che la tua amica rosa
non si accorga della tue stronzate da improvvisa ricaduta alla
pre-adolescenza, fece
eco Kurama al suo pensiero depresso, sghignazzando.
Dopo
un bel respiro attaccò: “Buongiorno Sakura-chan,
come va? Ecco...
Ti avrei portato un paziente... Aehm, non è grave,
però...”
Sakura
era raggiante: vedere il codazzo di ragazze dietro all'amico le
portava alla memoria vecchi e splendidi ricordi. Dimenticandosi per
un attimo dei suoi doveri, e persino delle parole che le aveva appena
detto Naruto, con un enorme sorriso gli fece, ironicamente:
“Naruto-sensei, non mi presenti le tue allieve?”
“Veramente,
dovrebbero presentarsi ancora loro a me, comunque... – poi,
rivolto
alle ragazze – prego, team 7: nome, cognome, cosa vi piace,
cosa
non vi piace, i vostri hobby, aspirazioni, quel che volete,
insomma...”
All'udire
le parole “team sette”, Sakura si girò
verso Naruto con la bocca
spalancata. Un vero e proprio tuffo nella memoria! Prima che potesse
dire qualcosa, il biondo, però, le si avvicinò
sussurrandole
all'orecchio: “Noi siamo noi, e loro sono loro. Devono ancora
cominciare a vivere la loro storia, tutta diversa.” La
ragazza
annuì, non senza provare una certa ammirazione per Naruto,
che la
fece quasi arrossire.
Intanto
le ragazze si stavano presentando:
Senza
smettere di tenere in bocca lo spillone, iniziò Ako:
“Ako
Shiranui. Veramente non è che ci siano troppe cose che mi
piacciano... Probabilmente dormire si definirebbe una di queste. Ah,
il gioco d'azzardo, giusto. Mi diverte un sacco vedere quelli che
giocano contro di me senza nessuno schema credere di star vincendo
per poi perdere miseramente. Giusto, sensei, se è al verde,
me lo
dica che ci penso io a rimpinguarle il portafoglio. Riesco a fregare
a mio cugino Genma almeno metà del suo stipendio ogni
volta... Sono
brava davvero, giuro. Cose che odio... Mmmh... La gente iperattiva e
lo shogi, non lo sopporto quel gioco da vecchi. Sogni? Boh,
più che
altro so quello che non voglio,
come diventare un'agopuntrice ed ereditare le tradizioni di famiglia.
Non che ci sia nulla di male nell'esserlo, ma vorrei... vorrei
essere... Nah, cosa sto dicendo, lasciamo stare... Non riesco a
impegnarmi seriamente in qualcosa di davvero interessante da...
Già,
da quando? Figurarsi se posso avere delle ambizioni concrete verso
qualcosa... Qualsiasi cosa... Va beh, se divento
sufficientemente brava con un po' di trucchi da ninja, nei giochi
d'azzardo e d'abilità non mi batte più nessuno.
Mi faccio un sacco
di soldi, mi compro delle terme e non mi si vede più...
Può
bastare?”
“Direi
di sì...” fece un costernato Naruto. Sakura sempre
sottovoce fece
per iniziare un discorso: Mi ricorda...”, ma il biondo,
anticipandola, gli sussurrò: “Tsunade me l'aveva
descritta come
uno Shikamaru con le mestruazioni”. “In effetti la
descrizione
calza, a parte la questione dello shogi”, fece di rimando la
rosa.
La
mocciosetta gioca a fare l'adulta sostenuta e pacata... Arida e senza
aspirazioni... Bah. Biondino, prima inizi a levarle quel fare da
'troppo vecchia per avere anche solo un briciolo di immaginazione',
meglio è per lei, dai retta a me.
Finita
la presentazione della prima, toccò ad Hanabi:
“Hanabi Hyuuga,
anche se penso che mi conosca già, sensei. Cosa mi piace?
Vincere
direi. Odio perdere. Mi piacerebbe... - E qui la maschera di
arroganza della ragazzina si incrinò leggermente e si fece
impercettibilmente rossa - Essere libera... Sì, libera di
andare
dove voglio e non dover sottostare a... No, niente – scosse
la
testa. Si era accorta di star dicendo troppo. Ed ecco che tornava la
maschera – Beh, dicevo? Ah sì, cose che odio. Odio
soprattutto...-
E qui si riempì bene i polmoni, poi partì - Le
BAKA, quando si
innamorano perdutamente per motivi assurdi di certi altri BAKA, che
siccome sono dei BAKA, non si accorgono delle sopraddette BAKA, e
fanno i BAKA dietro ad altre BAKA! Chiaro, sensei!?
Naruto,
già confuso prima, alla parola
“sopraddette” non aveva capito
più nulla. Con un'aria persa fece: “Eh?”
Hanabi
lo fissò torva per un attimo, poi sospirò
scuotendo la testa e
accennando persino un amaro sorriso, per poi commentare:
“Lasci
perdere, sensei, non fa nulla...
Idiota.
Pe-Perché
mi hai dato dell'idiota, Kurama?
Perché
lo sei. E se speri che ti spieghi a chi si riferiva la mini-hyūga,
scordatelo. Sappi solo che al momento lei concorda con me, sei un
idiota.
Ma-
Taci
e ascoltala, meglio.
Comunque...
I miei sogni? Beh, uno lo posso dire: vorrei diventare più
forte di
mio cugino Neji. Lui era... Leggendario! Essere la Hyūga
più forte della storia del clan, non sarebbe tanto
male.”
Sakura,
nel frattempo, non sapeva se divertirsi o dolersi, anche
perché si
era convinta che l'occhiata omicida della ragazzina non fosse diretta
tanto a Naruto, quanto, piuttosto, a lei. Aveva capito benissimo il
discorso della tredicenne. In effetti, non si poteva affermare che,
intorno al biondo eroe di Konoha, la situazione sentimentale fosse
semplice: Hinata (la baka numero uno, a sentire Hanabi) si era
dichiarata, ma Naruto non era mai tornato sull'argomento, per quanto
i due si frequentassero più spesso, in missioni o nel tempo
libero,
per cui non si capiva se i suoi sentimenti fossero ricambiati o no.
Stesso discorso valeva nei suoi
confronti.
Non era stupida e sapeva perfettamente che Naruto provava, o,
quantomeno, aveva provato qualcosa verso di lei. Sul viceversa, sotto
sotto, riconosceva che forse anche lei provava un sentimento
associabile di profondo affetto nei confronti dell'idiota (numero
due), il quale probabilmente era convinto che lei fosse ancora persa
dietro a Sasuke. Il che la rendeva automaticamente l'idiota numero
tre. Alla fine, ciascuno dei tre idioti – amara constatazione
–
per evitare di ferire uno degli altri due, o, semplicemente, per
paura, avevano deciso di fare finta di niente e andare avanti in
questo modo. E, finché durava, andava bene così. Davvero
andava bene, davvero era meglio per tutti? Oppure... No, fermati,
prima che la tua mente viaggi troppo su pensieri pericolosi.
Questo si sorprese a pensare, con una punta di rassegnazione.
Ed
ecco un'altra con il fare da dura donna vissuta. Dannazione, ma cosa
date da mangiare ai ragazzini a Konoha? Certo che è proprio
vero che
anche ad avere una vita facile e senza guerre, la gente si
intestardisce a crearseli da sé nella propria testa, i
casini...
Ragazzo, se anche la terza è come le prime due, cercati un
altro
bijuu, perché prendo e me ne vado. Tre mini Uchiha a cui
spezzare la
maschera di stoico autolesionismo alla 'il mondo non mi capisce, ma
io devo fare di tutto per sopportarlo' sono troppi anche per me.
Perché
dici che hanno una maschera? Chiese
dubbioso Naruto, mentalmente. Ma Kurama insistette:
Perché
sì, testa dura. Preferivo te. Almeno con il mondo ti ci
incazzavi e
ci andavi contro a muso duro. Quelli che fanno i sostenuti ma dentro
soffrono come cani hanno bisogno di una terapia d'urto correttiva,
dammi retta.
“A
sentire l'hokage, questa è la più devastante
delle tre”. La
battuta di Naruto riscosse Sakura dai suoi pensieri, mentre Haruna si
presentava, con aria decisamente da spaccona:
“Sono
Haruna Mitarashi. E mi piace... Aehm, cioè... Veramente non
lo so,
ah, sì ecco, essere temuta e rispettata da tutti, tipo come
un re, o
anche come Tsunade-sama. Però è bello ogni tanto
perdersi...
Perdersi tra la folla di Konoha e girare tra i tetti, e respirare a
pieni polmoni. Si, beh... Però lo so, lo so che è
un po' da
sfigati... Hobby? Non posso dirli perché sarebbero un po' da
sfigati
anche quelli, quindi forse è meglio lasciar
perdere...Diciamo che il
mio sogno è non essere una sfigata, una tipo che tutti
temono quando
passo, un po' tipo lei, sensei, anche se, se posso permettermi,
cioè
secondo me lei ogni tanto fa un po' la figura del baka, a fermarsi
con tutti, a parlare con tutti, a riempirsi di ramen ridendo e
scherzando. Cioè, dovrebbe mettersi a fare un po'
più il cattivo e
meno il buffone, insomma. Cioè tipo che se io fossi in lei,
vorrei
che la gente, COME MINIMO, baciasse la terra dove cammino.
Cioè tipo
anche adesso adesso, con il povero Kono-sensei, è stato
divertentissimo e tutto, ma...”
Questa
la adoro, ha capito tutto. Non per niente deve essere una idiota
almeno quanto te, anche se là sotto siete un tantino
differenti. Ma
ora, se i miei calcoli sono esatti... 3...2...
Naruto
non fece in tempo a chiedere alla volpe che cosa si stesse
esattamente aspettando tanto da fare un conto alla rovescia, che
Sakura (realizzando finalmente il fatto che se erano all'ospedale,
non era per una visita di cortesia) interruppe il flusso dei suoi
pensieri:
“Aspetta
un attimo... Cosa avete fatto a Konohamaru?”
Hanabi
lanciò un'occhiata più che torva ad Haruna,
dicendole sottovoce
:“Bakabakabaka che non sei altro!”
Ako
si mise a sogghignare: si preannunciava un siparietto divertente.
A
questo punto era arrivato il momento di prendersi la
responsabilità.
Come loro nuovo sensei, Naruto non poteva fare altro.
“Ahem...
Sakura, ho mostrato alle ragazze... L'esemplificazione di una tecnica
paralizzante istantanea usando come cavia l'ignaro
Konohamaru...”
“CHE
TIPO,
di tecnica?” Sakura aveva il sospetto di saperlo. E, giusto
per
essere pronta, stava concentrando il chakra del sigillo sulla fronte
nel suo pugno destro, mentre degli inquietanti scricchiolii
provenivano dalle sue nocche.
“Ahem
la... Harem
no jutsu...”
sussurrò Naruto, facendosi piccolo piccolo.
“RIPETI,
CHE NON HO SENTITO BENE.”
Ecco, il demone dentro a Sakura si era attivato.
Vedi,
che t'avevo detto?
Kurama...
Vai a farti fottere.
Mwahahahahah,
mi mancavano i tuoi insulti, biondino.
Naruto
si girò verso le sue tre allieve e disse loro: “A
proposito di
tecniche mortali: quella che adesso vi mostrerà Sakura chan
farà
MOLTO male.”
“Sospettavamo.”
Fecero in coro le tre, con le braccia incrociate, pronte a
pregustarsi la scena del loro nuovo sensei che veniva picchiato a
sangue. Ako aggiunse: “peccato che non ci siano né
pop-corn, né
patatine, sarebbero state l'ideale in questa situazione.”
“Già.”,
annuirono convinte le altre due.
“Nemmeno
un minimo di sostegno, anche solo morale, al vostro nuovo maestro,
eh?”
“Naaaah.”
Replicò ancora Ako.
“Dovremmo?”
Chiesero, con un'espressione fintamente innocente, le altre due.
Intanto
Sakura aveva cominciato a battere Naruto come un tamburo, mentre
urlava:
“Tu,
TU! Ma che razza di maestro sei, brutto pervertito! E pensare che
sono pure ragazzine! Giovani e innocenti! Dannato idiota!”
Veramente,
sul giovani
e innocenti,
le tre si scambiarono un'occhiata piuttosto divertita, ma non
avrebbero mai e poi mai aperto bocca a discolpa del loro maestro.
Dopo
che, non prima di aver gonfiato il biondo come una zampogna, Sakura
si fu calmata, si girò verso le ragazze e disse loro, con un
largo,
ma sadico, sorriso: “Ricordatevi, quando il vostro sensei ha
bisogno di una lezione, chiamatemi pure. A presto!”
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