Epilogo
Epilogo
<< Eccellenza,
la signorina Person e Sir Irwin >>
Meravigliosa
nel suo vestito lungo da casa la Contessa suona il clavicordo al centro del
salotto dei ricevimenti, inondando la stanza ricca di tappeti e quadri con una
musica nostalgica. Una melodia che rievoca immagini di una terra ricoperta da
foreste al di là delle montagne.
Il maggiordomo non attende nemmeno che la
giovane donna gli rivolga un cenno od un’occhiata che si ritira nella penombra
della stanza, facendo passare la ragazza dai capelli bianchi e l’uomo alto
dalla chioma scura che tiene fra le braccia una scatola di legno. Poco distante
dalla Contessa, seduta su un comodo poggiapiedi in chintz, la signorina Vande
Rohe ascolta la musica tessuta dalle abili mani della Principe. Con un
inchino, il servitore chiude la porta del salotto lasciando nella stanza i due
ospiti assieme alla Contessa ed alla curatrice. Per qualche momento Cassiopea
ed Irwin rimangono interdetti, in piedi mentre la Principe continua a suonare, persa
nella sua sonata. Vande Rohe rivolge ai due arrivati un caloroso ma contenuto
sorriso prima di riprendere ad ascoltare rapita la melodia prodotta dal
clavicordo. Gli ospiti rimangono in attesa di un cenno della Principe, troppo
educati per potersi permettere di sedersi sul divano prima di ricevere un
invito esplicito. Nonostante la sua forza sovrumana Irwin inizia a sentire una
fastidiosa rigidità alle braccia.
Così come
iniziata la musica s’interrompe bruscamente con una singola nota acuta al
termine della melodia. Mentre il suono si perde nella stanza la Contessa rimane
immobile ad occhi chiusi per ascoltare il perdersi dell’acuto fra le pareti
ovattate dai tendaggi. Poi il silenzio viene interrotto dal sommesso applaudire
della curatrice a cui si aggiunge l’entusiasta battito di mani di Cassiopea.
Irwin rimane interdetto per un momento, per poi decidere di appoggiare la cassa
ed applaudire timidamente anche lui. La Contessa scosta la sua veste e si alza
in piedi, esibendo un mezzo sorriso a ringraziamento per il suo pubblico, per
poi avviarsi verso i due ospiti sollevando i lembi del lungo abito. La sua
visione ispira istintivamente deferenza in chi la guarda.
<< Miei
cari, sono molto felice di vedervi >> dice flautata, rivolgendosi ai Cainiti
ancora in piedi << Prego, sedetevi pure. Spero che siate tornati da me
con buone notizie >>
<< Estremamente
buone vostra Altezza >> Risponde composta Cassiopea, sorridendo cordiale.
<< Abbiamo qui l’oggetto che ci avete chiesto di procurarvi >>
<< Eccellente
>> sussurra la Principe << Eva,
vuoi farci l’onore di valutare l’autenticità dell’opera? Irwin >>
aggiunge poi rivolgendosi al Vampiro dai capelli scuri << Mio caro, puoi
aiutarci con la cassa? >>.
Nonostante
sia più un ordine che una richiesta, il Brujah solleva la cassa e la appoggia
sul tavolino in legno laccato. La sua mano si muove da sola scostando la giacca
per raggiungere il coltello per aiutarsi a svellere il coperto inchiodato,
quando si ricorda di essere alla presenza della Principe.
Estrarre un’arma di fronte a sua Eccellenza
sarebbe una maleducazione ed un errore imperdonabile.
Forse l’ultimo errore pensa, avvertendo
una presenza accanto a lui.
Voltando lo
sguardo Irwin riesce e vedere una figura nascosta nella penombra di un
tendaggio. Un uomo basso, con il volto pallido e scavato e che indossa un
impermeabile in pelle scura.
Ivan gli dice una voce dentro di sé Il Flagello
Irwin guarda
Cassiopea, seduta sul divano vicino a lui che gli rivolge un ampio sorriso.
La strega non si è accorta di niente. Meno
male, chissà cosa avrebbe potuto fare se si fosse resa conto che la guardia del
corpo della Principe è nascosta dietro di lei.
Ripresosi,
Irwin torna a guardare la cassa fra le sue mani. Facendo forza ed afferrando il
bordo del coperchio riesce a schiodarla dal legno a cui era fissata. Con
delicatezza lo appoggia vicino alla cassa ed estrae l’imballo che contiene la
cornice e l’icona, sistemandola sul tavolino. La curatrice si alza e si
avvicina per osservare con occhio critico l’opera d’arte. Estraendola
con delicatezza dall’imballo di plastica, la donna lascia indugiare il suo
sguardo sulla pittura, in alcuni punti scrostata dal tempo. Le decorazioni in
foglia d’oro e le lettere in latino vergate col pennello riflettono la luce
tremolante delle candele. La tensione serpeggia fra gli ospiti, timorosi che
l’icona possa rivelarsi un falso. Il silenzio viene rotto solo dal crepitare
solitario di qualche candela mentre miss Vande Rohe prosegue nella sua
meticolosa analisi.
<< Mi
dispiace doverle comunicare Eccellenza che questa icona non è quella che Lei
stava cercando >>
Una terribile
tensione silenziosa piomba nel salotto appena la curatrice pronuncia queste
parole. Cassiopea si irrigidisce contro lo schienale del divano, Irwin invece riesce
a controllarsi e decide di fissare il proprio sguardo sull’icona.
Sembra
passare un’eternità prima che la Contessa riprenda a parlare << Eva, mia
cara, puoi ripetere? >>
Nonostante il
tono distaccato anche Eva avverte l’inflessione di disappunto nella voce della
Principe.
Umettandosi le labbra prima di parlare la Curatrice risponde con tono
incerto << Sono mortificata Vostra Altezza, ma l’icona non è quella che
Lei aveva chiesto >>.
Eva in quel
momento decide di abbassare lo sguardo come Irwin, preferendo fissare
intensamente l’opera d’arte piuttosto che incontrare lo sguardo della Contessa.
<<
Ebbene, devo ammettere che sono delusa
>> al pronunciare questa parola Irwin e Cassiopea si sentono come schiacciare
contro la morbida imbottitura del divano, rimanendo pietrificati dall’ondata di
disappunto emanata dall’esile figura della Principe. Gli occhi della Malkavian
si muovono rapidamente nel vano tentativo di incrociare quelli di Vande Rohe,
in un muto grido di aiuto ma senza successo.
Conscio del
pericolo i sensi di Irwin istintivamente si affinano, avvertendo un movimento
alle loro spalle. Troppo concentrato a non muoversi per non irritare la
Contessa, il Brujah cerca di ignorare il senso di pericolo dato dalla presenza
dietro di lui, mentre il cervello galoppa per trovare un modo per tirarsi fuori
di impaccio. D’improvviso la soluzione gli balena davanti agli occhi: quella
non è l’icona che la Contessa sta cercando perché quella è solo una delle due che hanno comprato!
<<
Vostra Grazia >> dice Irwin rompendo il silenzio << Credo che ci
sia stato un fraintendimento. Quella che Miss Vande Rohe ha esaminato è solo
una delle due icone che abbiamo acquistato all’asta. Nella nostra ignoranza
abbiamo comprato due opere che a nostra opinione potevano essere quella giusta
>>. Nonostante sia morto da parecchi secoli il cavaliere si trova a
trattenere il respiro in attesa della risposta della Principe.
<<
Davvero? >> risponde placida la Contessa << Un fraintendimento? Eva
>> continua rivolgendosi alla Curatrice << Come mai hai messo i
nostri ospiti in questa situazione? Coraggio, mostraci la seconda icona
>>
Eva rialza lo
sguardo con espressione confusa prima di cogliere al volo la situazione e
sbrigarsi ad estrarre l’altra icona dall’imballo, aiutata da Irwin mentre
Cassiopea scocca un’occhiata di livore verso la curatrice. Dopo un momento la
seconda icona viene sistemata sul tavolo del salotto sotto lo sguardo
indifferente della Contessa e le attenzioni di Eva che, inforcati gli occhiali,
prende ad esaminare l’opera d’arte.
Dopo alcuni minuti carichi di tensione
nervosa la donna si toglie gli occhiali e si rivolge alla Contessa << L’icona
è autentica. Corrisponde a quella che ho studiato nei libri. L’imperfezione del
testo in latino e il danno sulla figura del Santo riparata nel XVIII secolo
sono le stesse. Ottimo lavoro signori >> dice rivolgendosi ai due Cainiti
<< Potete dirvi soddisfatti del vostro operato >>.
Mentre la
curatrice si complimenta con i due Anziani, la Contessa rimane composta, le
mani unite in grembo. Quando poi si rivolge a loro lo fa con tono gentile ma
distaccato << Sono molto compiaciuta e vi ringrazio per il vostro
impegno. Sappiate che mi ricorderò di quello che avete fatto. La vostra Principe
è soddisfatta >>
Il sorriso
della Contessa riempie i cuori di Irwin e di Cassiopea di completa e totale
soddisfazione, lasciandoli leggermente storditi tanto da non realizzare subito
di essere stati appena congedati. Tiratisi in piedi i due Cainiti porgono un
inchino alla Contessa, compiono tre passi indietro e si avviano verso la porta
seguiti dallo sguardo felice ma composto della Principe.
Appena fuori
dal salotto, dopo aver aspettato che le doppie porte della stanza fossero
chiuse, la Malkavian da voce ai suoi pensieri.
<<
Forse avremmo dovuto accennarle di … >> sussurra silenziosa Cassiopea
prima di essere zittita da Irwin.
<< Che non abbiamo avuto
problemi? No, era un’informazione inutile >> le ribatte il Cavaliere
<< Ma
io intendevo … >> replica lei con aria seccata, ma il Brujah la rimbecca
nuovamente.
<< So bene cosa intendevi >> risponde Irwin << Ma,
come ti ho detto, non è un’informazione necessaria >>.
Solo a quel
punto Cassiopea intende quello che il cavaliere le vuole far capire.
<< Oh >> Esclama mestamente la ragazzza.
Nonostante le
pareti in vetro a rinforzato a due strati, il privé di Tanja Valşenka
viene comunque penetrato dal brusio prodotto dalla musica elettronica
proveniente dal locale al piano di sotto. I riflessi delle luci rosate ed i
flash intermittenti inondano il soffitto e baluginano sui volti dei cinque
vampiri seduti attorno al tavolo. Appoggiato sulla superficie vetrata del
tavolino c’è un voluminoso faldone spiegazzato ed in parte sporco di polvere e
quello che potrebbe essere sangue.
<<
Quindi infine l’avete preso >> dice finalmente Tanja guardando
distrattamente il plico.
<< Sì
eccellenza >> risponde infastidito Paracelso, seduto sulla sedia a uovo
al capo opposto del tavolino << Ma vorrei ricordarle di come ci sia stato un intoppo proprio quando
abbiamo lasciato Tampa >>
<< Sì
>> risponde svogliata la Cainita mentre si accende una sigaretta ed
inizia a fumare << Mi avete accennato a questo incidente >>.
Grosse
nuvole di fumo azzurrognolo escono dalle labbra perfetta della Siniscalco,
accentuando il suo fascino da femme
fatale.
<< Dire
incidente è abbastanza riduttivo, signorina Valşenka >> commenta pacato
Lucas, seduto a gambe aperte con i gomiti puntellati sulle ginocchia e le mani
giunte davanti a se. << Qualcuno
sapeva che avevamo acquistato il faldone con le proiezioni finanziarie e questo
qualcuno era molto interessato a volerlo indietro. Quindi è plausibile che le
nostre azioni abbiano leso gli affari di qualcun’altro >>.
Ai compagni dello Stregone non sfugge la lieve punta di fastidio nella voce di
Lucas, che anche la Siniscalco non manca di notare.
Un giorno o l’altro il tuo carattere di
merda ti metterà in un mucchio di guai, stupido Tremere con il pessimo gusto
nel vestire pensa Cornell, che a fatica è riuscito a sistemare il suo
fisico imponente sulla sedia.
Tanja dal canto suo sembra non dare peso al tono
della risposta, continuando a fumare ed a soffiare fuori il fumo con aria
annoiata.
Probabilmente lo fa solo per
dare fastidio si dice il gangster vuole
volutamente ignorare gli avvertimenti di Lucas è il pensiero successivo del Gangster.
<<
Proprio come ha accennato il mio collega >> si intromette svelto
Paracelso, non senza fulminare con lo sguardo l’hipster << Siamo caduti
vittime di una trappola ed il conflitto che ne è seguito è stato violento. È
possibile quindi che i mandanti dell’imboscata vogliano recuperare a tutti i
costi il plico. Potrebbero anche arrivare qui a Miami per riaverlo indietro.
>>
<< È
molto gentile a preoccuparsi per la mia incolumità, Paracelso >> replica secca Tanja, non senza rimarcare il suo
divertimento riguardo al nome del suo interlocutore << Ma, può non
sembrare, so badare benissimo a me stessa >>
Stupida oca giuliva, non è di te che mi sto
preoccupando ma dei tuoi affari pensa Paracelso, mordendosi la
lingua per evitare di dare voce ai suoi pensieri.
<<
Eccellenza, non intendevo mancarle di rispetto, so bene che è capace di
difendere la sua persona. Quello che intendevo dire è che forse potrebbero
esserci delle ripercussioni in città. Forse dovremmo aspettarci un attacco o
più probabilmente un incursione >> Risponde Paracelso pacatamente
Il silenzio
segue le parole del Tremere, interrotto solo dal rumore degli sbuffi di fumo emessi
della Siniscalco. I Cainiti si lanciano delle fugaci occhiate, chi preoccupato
come Jesse e chi impassibile come Lucas.
Poi Tanja spegne la sigaretta sul
posacenere e risponde << Le sue preoccupazioni sono encomiabili ma sono
certa che lo Sceriffo sarà ben felice si provvedere non appena lo informerete.
Potete andare ora, siete congedati >>
***
<< Non
è possibile che sia così incompetente! >> esplode Paracelso pestando un
piede sull’asfalto del parcheggio.
Attorno a lui gli altri tre Cainiti lo
guardano, infastiditi anche loro dal modo di fare della Siniscalco.
<< Ti
aspettavi forse qualcos’altro da parte sua? >> domanda retorico Cornell,
appoggiato con la schiena alla fiancata del suo Hummer << Le abbiamo
procurato il plico, le abbiamo ridato la carta di credito ed ora è contenta.
Sarà più ricca di prima ma in fondo non penso che le faccia tanta differenza
>>
<<
Quello che non comprendo è il suo menefreghismo nei nostri confronti! Abbiamo rischiato
la vita e c’è di mezzo un incidente diplomatico con il Principe di Tampa!
Possibile che voi non lo capiate?! >> Sibila inviperito il Tremere
Ancora
silenzioso, Jesse guarda perplesso Paracelso, per poi dire << Pensavi
davvero che le importasse qualcosa di noi? Sapevamo benissimo che il nostro
successo o il nostro fallimento non avrebbe cambiato niente per lei >>
Sono circondato da idioti pensa con
rabbia lo Scozzese
<<
Davvero non vi rendete conto che quei tipi dell’imboscata verranno a cercare
noi?! E la cosa non vi tange minimamente? >> Esclama poi il Tremere con rabbia.
<< Non
verranno a cercare me >> replica sommesso Lucas, mentre estrae dal suo
borsello il suo mini computer portatile << Non hanno la mia faccia nelle
loro telecamere >>.
***
<< Ecco
a voi, Vostra Grazia, i volti delle sei persone che tre mesi fa sono venuti a
Tampa e mi hanno derubato >>
L’uomo dalla
pelle scura mette sul tavolo una voluminosa busta di carta gialla. Samuel
Manseur, il Principe di Tampa, allunga la mano ed estrae dall’involucro un
plico di fotografie che ritraggono delle persone, a volte in gruppo altre volte
da sole. Alcune foto sono in bianco e nero, altre sono a colori, molte sono
fuori fuoco ma mostrano dei dettagli dell’ambiente circostante, altre ancora
sono prese dall’alto. Lentamente e con attenzione il Principe le sfoglia con
pazienza mentre il suo interlocutore siede all’altro capo del tavolo,
tamburellando le dita sul panno verde che copre la superficie. Il suo volto
allungato e scuro è tranquillo, nessuna emozione sembra trasparire dai suoi
occhi marroni. Una maschera di compostezza di chi è abituato ormai da tempo a
trattare con i potenti.
<<
Quindi cosa vorrebbe fare, mister Dreyfus? >> domanda il Principe, ancora
sfogliando le fotografie.
<< Beh
Eccellenza, sebbene mi piacerebbe molto presentarmi dalla Principe di Miami con
una scorta armata e pretendere di farmi restituire il maltolto assieme ad un
modesto risarcimento, cosa pienamente nel mio diritto, credo che non sarebbe il
corso di azioni migliore >>
<< Mh
mh >> mugugna assente Manseur continuando ad osservare le foto.
<<
Quindi >> continua imperterrito Dreyfus << Propongo di inviare un
mio agente ad indagare sotto copertura, che si infiltri e che possa raccogliere
informazioni su questi … ospiti maleducati. Un uomo fidato che possa avvalersi
della Sua fiducia, Vostra Grazia >>
Non appena
l’uomo termina la sua frase il Principe si ferma ed abbassa le fotografie per
fissare negli occhi il suo ospite. I due Cainiti si guardano reciprocamente per
dei lunghi secondi, entrambi intenti a carpire i pensieri dell’altro.
<<
Queste foto >> domanda ad un certo punto Samuel << Come sono state
prese? >>
Un lieve
sorriso increspa la maschera dell’uomo di colore << Da telecamere di
sorveglianza di locali, negozi, alcune provengono da telecamere stradali di
enti private. Certe sono state recuperate dai video di sorveglianza di una
banca di Downtonw. Ottenute con una certa difficoltà >> risponde
compiaciuto Dreyfus << Tracciare gli spostamenti di questi ospiti è stato
piuttosto semplice ma recuperare le immagini ha richiesto parecchi mesi di duro
lavoro e … convincimento >>
Posso immaginare, serpe infida pensa fra
se e se il Principe guardando i volti dei sei Fratelli nelle varie fotografie.
Qualcuno di questi deve essere un genio del
computer se è riuscito a cancellare le registrazioni fatte nel mio locale. Non
sono riuscito ad ottenere nulla nemmeno dalle telecamere esterne. Ma ora sì
pensa mentre si abbandona ad un sorriso.
Notando
l’espressione compiaciuta del Principe, Dreyfus sorride a sua volta <<
Posso quindi contare sul vostro appoggio Eccellenza? Acconsentirete alla mia
richiesta? >>
Senza
smettere di sorridere Samuel alza lo sguardo sul Fratello di fronte a lui
<< Certo Dreyfus >>
Ma a
modo mio, viscido Setita è il pensiero successivo del Principe
<<
Tuttavia sarò io a scegliere la persona da inviare a Tampa. Penso che non ci
sia alcun problema in questo, vero? >>
La maschera
del Seguace di Set non si incrina minimente nonostante il colpo subito <<
Certo che non Eccellenza anzi, sono sicuro che saprà scegliere meglio di me la
persona più adatta >>
Vorrà dire che dovrò solo trovare una scusa
più convincente per giustificare il suo arrivo a Miami si dice Dreyfus fra
se e se.
<<
Eccellente. Credo di avere proprio la persona giusta per questo genere di
lavoro. È un Topo di Fogna più che esperto
in infiltrazioni e ricerca di informazioni, si occuperà lui di trovare i nostri
ospiti e di recuperare il maltolto >>
<< Vi
sono grato, Vostra Grazia >> replica flautato mister Dreyfus alzandosi in
piedi ed avvicinandosi al Principe
proseguendo nei suoi ringraziamenti << Permettetemi di esprimere …
>> ma viene interrotto da un gesto della mano di Samuel. Fermandosi ed
indietreggiando di qualche passo il Setita si zittisce in attesa delle parole
del Principe.
<<
Bando alle ciance Dreyfus. Hai ottenuto quello che volevi, ora puoi andartene.
Mi occuperò io di tutto, ti farò sapere a tempo debito il nome dell’infiltrato
in modo che tu possa preparare il suo arrivo >>
dice secco il Principe << Conto che la tua rete di contatti si estenda
fino a Miami. Puoi andare >>
Inghiottendo
la rabbia Dreyfus stringe i pugni, porge un educato inchino ed esce dallo
studio. Solo dopo aver imboccato le scale per scendere dal privè del Principe
riesce a calmarsi ed a riprende la sua solita compostezza concedendosi un
sorriso pensando alle sue prossime mosse.
Chiunque tu scelga avrà una bella sorpresa,
Principe dei miei stivali. Farò in modo che i miei Fratelli di Clan si occupino
del tuo uomo. Non ne ricaverai nulla se non un mare di guai.
***
Rimasto solo
nel suo ufficio, Samuel Manseur riprende in mano le fotografie concentrandosi
sui volti di due dei sei Fratelli ritratti nelle foto. Uno è un tipo con la
barba, occhiali da vista e cappuccio accompagnato da un cane, mentre l’altro è
una ragazza sui vent’anni con capelli grigi o bianchi a seconda delle immagini.
L’unica donna del gruppo.
Sorridendo
come uno squalo davanti alla sua preda il Principe allunga la mano verso il
telefono sulla scrivania.
<< Pronto, Craven? Sì, ho bisogno che mi chiami
Jason Locke e che gli dica di farsi trovare qui fra un paio di notti. Mh mh,
proprio lui >> lo sguardo di Samuel vaga per la stanza mentre parla col
suo sottoposto, per poi tornare alle foto che ha separato dalla altre ed osservarle serio.
<< Ah
Craven, sii gentile e chiamami quel tipo strano. Quello appassionato di poker.
Sì, esatto. Digli che ho bisogno dei sui servigi da segugio >>.
Fine
Nota della Correttrice
Salve a
tutti e grazie per essere rimasti con noi fino a questo punto! Questa
è solamente la fine della prima avventura e io e i miei
collaboratori abbiamo intenzione di continuare questo progetto
anche per quanto riguarda le prossime avventure. A breve verrà
creato anche un blog che raccoglierà questa prima storia come
pilota e i racconti delle nostre prossime avventure, in modo da avere
una piattaforma che sia disponibile in maniera più efficente
anche a chi non fa parte della comunità di EFP. Ciò non
ci impedirà di pubblicare anche su questa piattaforma, sperando
di aumentare il numero dei nostri lettori.
Ringrazio di cuore Fenris, che ha recensito ogni nostro capitolo, dandoci consigli utili e spunti su come migliorare lo stile di scrittura.
Sperando vi sia piaciuto,
Alla prossima avventura!
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