Hangin' in Written Pages

di Soul Mancini
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ReggaeFamily

I




Quasi mi veniva da piangere nel vedere tutte quelle persone che attendevano in fila con impazienza. I loro sguardi, grondanti di ammirazione e talvolta di lacrime, erano puntati su di me.

Io sorridevo a tutti, davvero felice di trovarmi in quel punto vendita LaFeltrinelli di Verona. Il banchetto bianco dietro il quale mi trovavo però era una sorta di gabbia per me: avevo voglia di stare in mezzo a quella gente, chiacchierare, rispondere alle domande, sapere qualcosa in più sui miei lettori.

Oddio, Camilla Giurato, è un'emozione incredibile essere qui!” esclamò una ragazza all'incirca della mia età, posando sul ripiano che ci separava un volume. Conoscevo fin troppo bene quella copertina: si trattava di L'Ultimo Giro di Giostra, il mio terzo libro, fresco di pubblicazione.

Regalai alla ragazza un sorriso sincero e afferrai il libro, pronta ad autografarlo. Mentre cercavo un angolino tra le prime pagine, l'occhio mi cadde sulla mia foto che svettava in cima alla quarta di copertina: ricordavo ancora il giorno in cui l'avevo scattata. Il viso rotondetto e chiaro, i capelli lisci che mi ricadevano tutt'attorno e il ciuffo che mi copriva parzialmente un occhio, lo sguardo sereno ed evidenziato da un leggero trucco, un enorme sorriso con tanto di fossette sulle guance. Quella ero proprio io, senza veli e senza filtri.

Com'era possibile che la mia faccia fosse finita per l'ennesima volta sulla copertina di un libro? Ancora mi pareva un sogno.

Mi riscossi in fretta. “Come ti chiami?” domandai alla proprietaria del volume.

Francesca. Forse ti ricordi di me perché partecipo a tutti gli incontri in Veneto, infatti ho già gli altri due libri autografati!” esclamò lei, giocherellando nervosamente con una ciocca dei suoi capelli ramati.

Ci riflettei su per qualche secondo e dovetti ammettere che in effetti il suo viso non mi era nuovo. Pareva davvero simpatica.

Mi chinai leggermente e, con la mia amata penna verde, tracciai su una pagina bianca:


A Francesca,

ai suoi occhi pieni di sogni e al suo sorriso pieno di luce

Camilla ♥


Mi piaceva fare delle piccole dediche ai miei lettori e trovare una piccola frase per ciascuno, in base all'impressione che avevo di loro a primo impatto.

La ragazza lesse in fretta le parole e si dovette trattenere per non lanciare un gridolino di gioia. “Io... grazie, sono delle parole dolcissime e... posso chiederti una foto?”

La invitai a raggiungermi dall'altra parte del banco e le circondai le spalle con un braccio, poi mi preparai per lo scatto.

Lei infine mi ringraziò tantissimo e si allontanò per lasciar spazio a qualcun altro. Lessi una gran commozione nel suo sguardo e questo mi riempì il cuore di gioia.

Non sarei mai riuscita a farci l'abitudine.

Signora Giurato!” esclamò una ragazzina che avrà avuto al massimo dodici anni, piazzandomisi di fronte con un'espressione ansiosa. Aveva una folta chioma di capelli ricci e corvini, che circondavano il viso ancora infantile e provato da una leggera acne.

Signora? Oddio, chiamami Camilla, sennò mi sento vecchia!” ribattei io, profondamente intenerita.

Sì, è che io... sono un po' in ansia... mi potrebbe... mi potresti firmare questo? È il mio libro preferito” mi domandò timidamente, porgendomi un volume. Quello era il primo libro da me pubblicato, un fantasy, che era stato il mio passaporto per la fama.

Notai subito che le pagine erano leggermente usurate ai bordi e qualcuna era sgualcita da delle orecchie. Sapeva di vissuto, come se la ragazzina lo maneggiasse quotidianamente.

Addirittura il tuo libro preferito? Oh, wow! Come ti chiami?”

Cristina.”

Sollevai la copertina e scrissi:


Alla piccola Cri,

alla sua fantasia che si perde tra le pagine dei libri

Camilla ♥


Lei non perse tempo a leggere ciò che avevo scritto, ma mi chiese: “Dove posso comprare il nuovo?”.

Ne ho alcune copie qui” affermai, chinandomi per recuperare un tomo dallo scatolone accanto a me. “Ecco a te!”

Quanto costa?”

Quattordici euro e novanta.”

Cristina afferrò il suo portafogli e iniziò a contare delle monete. Mentre lei cercava ciò che le serviva, firmai dei libri a un gruppetto di ragazzi.

A un certo punto mi resi conto che la mia piccola lettrice era in difficoltà. “Che c'è?” le domandai.

Lei tenne lo sguardo basso e avvampò. “Ho solo dodici euro e sette centesimi, non mi bastano. Mi dispiace” spiegò con imbarazzo.

Prima che potesse andare via senza aver preso il libro, allungai una mano oltre il banco e gliela posai sulla spalla. “Ehi, vieni qui dietro, devo dirti una cosa” bisbigliai in tono complice.

Senza osare guardarmi negli occhi, mi raggiunse. Mi accovacciai appena con il libro tra le mani e glielo diedi. “Te lo regalo, ma questo è un segreto tra te e me” le sussurrai a un orecchio.

Ma non devi, io non ho i sol...” cercò di protestare, ma io mi posai l'indice davanti alle labbra per intimarle di fare silenzio. Poi le sorrisi e lei, senza dire una parola, mi regalò un rapido abbraccio.

Le autografai anche il mio regalo e la osservai andar via raggiante.

Ciao Camilla!” mi salutarono due ragazzi, ognuno con tre volumi tra le braccia. Erano fratelli, si somigliavano tanto: il ragazzo doveva avere all'incirca quindici anni, mentre sua sorella ne poteva avere una ventina.

Ehi ragazzi! Uh, mi avete portato un bel po' di lavoro da fare!” li accolsi, preparandomi a porre ben sei firme.

Questo è il tuo primo firmacopie a cui partecipiamo” spiegò semplicemente lei, scaricando il suo bagaglio sul ripiano bianco.

Sai, io sono uno scrittore, o almeno ci provo... e i tuoi libri sono per me di grande ispirazione!” mi raccontò il ragazzino, lottando contro il suo imbarazzo. Aveva le guance leggermente rosse, ma mi guardava con una dolcezza immensa.

Mi piacerebbe davvero leggere qualcosa scritto da te, sono molto curiosa! Se vuoi, puoi mandare qualche scritto all'email che trovi qui nel libro; ci stai? E comunque non smettere mai, la scrittura è una delle passioni più sane e nobili che esistano!” Non lo dicevo per farlo contento, ero davvero interessata ai suo scrivere e, se mi avesse mandato qualcosa, avrei ritagliato alcuni minuti per leggere e rispondere alla sua email.

Posso farti una domanda?” mi chiese la ragazza – Simona – quando ebbi finito di firmare tutti i libri dei due fratelli.

Certo, dimmi pure.” La scrutai con interesse.

Come mai, dopo un libro romantico e uno fantasy, hai deciso di darti al thriller? Molti penseranno che è fuori genere per te.”

Era una domanda che mi veniva fatta spesso, così non ci riflettei troppo su: “Non mi piace pormi troppi limiti: da quando ho iniziato a scrivere, ho sempre sperimentato un po' tutti i campi. Non mi voglio fossilizzare su qualcosa come fanno molti autori, che alla fine si trovano noiosi da soli. Scrivo ciò che mi piace leggere, quindi praticamente tutto, e il thriller ultimamente mi appassiona molto”.

Grazie per il chiarimento!” Simona mi strizzò l'occhio.

Mi piace il tuo modo di pensare, lo condivido” affermò Alberto, suo fratello.

Scattai una foto anche con loro e mi preparai ad accogliere i prossimi lettori.

Stavo letteralmente morendo di caldo dentro quella piccola libreria, ma mi stavo anche divertendo tanto.

Molti scrittori famosi trovavano una seccatura gli eventi del genere, non sopportavano di stare in mezzo ai loro supporters.

Ma io – si era capito da molto – ero tutto tranne che convenzionale.



Mi lasciai sfuggire uno sbadiglio mentre picchiettavo velocemente sui tasti del mio pc. Quella sera ero un po' stanca, il firmacopie che avevo tenuto nel pomeriggio era stato estenuante, ma non avevo comunque resistito alla tentazione: una volta nella mia stanza d'albergo, mi ero fiondata al computer e avevo fatto l'accesso a EFP.

Avevo sempre sentito parlare di quel sito ma, nonostante la mia curiosità per gli scrittori emergenti, non avevo mai avuto l'occasione e il tempo di darci un'occhiata. Mi ci ero iscritta proprio il giorno prima della pubblicazione del mio libro, e quindi prima di partire per il tour di presentazione che avrebbe toccato molte librerie italiane. Avevo scelto un nickname che non aveva alcuna attinenza con la mia vita da scrittrice: Cindy_Fallingstars.

Nei pochi momenti liberi durante le mie giornate, avevo cominciato a lasciare recensioni qua e là e ben presto il sito mi aveva incatenato il cuore e la mente, ne ero diventata dipendente.

Amavo la mia vita reale, ma allo stesso tempo mi piaceva rifugiarmi in un mondo in cui non venivo intervistata né fermata dai fan in strada, dove potevo confondermi tra migliaia di utenti e lasciare delle recensioni come tutti gli altri. Lì non ero Camilla Giurato, la ventottenne che aveva dato alle stampe due bestseller tradotti in tutto il mondo.

Quella sera decisi di entrare a fare un giro nella categoria Thriller, decisamente poco popolare e popolata. Subito mi saltò all'occhio una long: si intitolava Il Limbo dei Bugiardi e l'autrice, una certa DreamingAwake, aveva già pubblicato quattordici capitoli.

La presentazione era ben scritta e accattivante: parlava di un omicidio che era stato commesso all'interno di una clinica psichiatrica. Il caso veniva affidato a un trio di detective che avrebbero dovuto destreggiarsi tra pazienti ingestibili, racconti insensati e confusi e psichiatri poco collaborativi.

Ero molto curiosa di scoprire cosa l'autrice avesse in mente, così decisi di aprirla e mi cimentai nella lettura del prologo. Subito venni trascinata all'interno di quel racconto e tutto il mondo attorno a me parve scomparire: presentava uno stile scorrevole e travolgente, curato e mai troppo banale; azioni, dialoghi e pensieri si susseguivano, dando un tocco dinamico e vivo alla narrazione.

Chiunque si celasse tra quelle righe, era riuscito a trovare un equilibrio vincente.

Recensii il primo aggiornamento con entusiasmo, elencando nel dettaglio quelli che secondo me erano i punti di forza dello scritto, poi passai al capitolo successivo.

I minuti scivolavano via veloci e con loro anche la stanchezza: ero curiosissima di leggere il seguito e non riuscivo a fermarmi, divoravo un capitolo e recensivo senza sosta.

DreamingAwake si sarebbe trovata un sacco di commenti a cui rispondere.



Finii di leggere i quattordici capitoli e mi sentii subito vuota. Aggiunsi la storia alla lista delle Seguite e delle Preferite e cominciai a chiedermi quando avrei potuto seguire il seguito.

Gli indiziati per il momento erano due: dei pazienti altamente squilibrati, che non rispondevano delle proprie azioni e non riuscivano a formulare una frase di senso compiuto. Ma c'era uno psichiatra, il dottor Jacobson, che mi dava da pensare.

Inoltre si stavano creando degli intrecci anche tra i tre detective.

Incurante dell'ora tarda, cliccai sulla pagina dell'autrice per controllare se avesse scritto qualche altra storia. Aveva pubblicato poco: solo qualche poesia e una one-shot su un fandom che non conoscevo.

In compenso mi ritrovai a leggere la sua presentazione.


Ave, popolo di EFP! Vengo in pace!

Che dire di me? Sono una normalissima ragazza di vent'anni con tanti sogni e tante aspirazioni.

Vivo di libri, serie TV, anime e manga. Il mio televisore è costantemente sintonizzato su Top Crime e venderei gli organi per avere l'abbonamento costante a Netflix.

Adoro viaggiare, l'arte in tutte le sue forme e le tartarughe ♥

Non ho tanto altro da dire, quindi lascio parlare le mie storie, che sicuramente mi descriveranno molto meglio di quanto non sappia fare io!

Grazie per essere anche solo passati da queste parti!!

-Dreamy


Trovai quella piccola biografia davvero carina e dolce.

Quando mi resi conto che erano già le due di notte, sobbalzai sulla sedia e mi affrettai a spegnere il pc; l'indomani alle otto sarei dovuta partire alla volta di Brescia per il prossimo firmacopie e di certo non volevo fare tardi per via della mia morbosa curiosità.

Mi misi a letto e cercai di prendere sonno, mentre ancora ripensavo agli avvenimenti della storia che mi aveva tanto coinvolto.



Il giorno dopo, una volta terminato l'incontro con i fan, accedetti a EFP dal cellulare e trovai quattordici messaggi da leggere: le risposte di DreamingAwake. Le lessi velocemente mentre stazionavo sul taxi insieme a Romina, la mia agente, ed Enrico, il rappresentante della mia casa editrice.

Dramy – così si faceva chiamare – sembrava davvero entusiasta dei miei apprezzamenti e mi ripeteva che le mie parole la commuovevano. Capivo perfettamente cosa intendesse, perché anche io ricevevo spesso complimenti del genere e non sapevo mai come comportarmi e cosa rispondere.

La mia storia aveva pochissimo seguito, non pensavo potesse piacere così tanto a qualcuno, ripeteva spesso.


Avrei voluto ricambiare le tue recensioni così gentili, ma il tuo profilo è vuoto! Non hai mai pensato di pubblicare qualcosa? Dal tuo modo di scrivere mi pare di capire che tu sia molto brava ^^


Quella domanda mi colse alla sprovvista. Effettivamente avevo pensato di postare qualche poesia che avevo scarabocchiato nei mesi precedenti, ma ancora non mi ci ero dedicata veramente. Forse avevo paura che venissero giudicate negativamente: non ero mai stata brava nella scrittura in versi e sul sito era pieno di poeti più bravi e abili di me.

Comunque le risposi:


Sono felicissima che i miei commenti ti abbiano emozionato tanto; spero ti diano anche la forza per portare avanti la storia, perché ne vale davvero la pena... e io sono curiosissima!!!! *-*

Innanzitutto grazie per il pensiero dolce, ma non lascio mai delle recensioni per ottenere qualcosa in cambio ^^ comunque ho delle poesie che da mesi vegetano su un blocco degli appunti... potrei prendere in considerazione l'idea di pubblicarle, ma non ti prometto niente :P


Terra chiama Camilla!” Enrico mi diede di gomito e io sobbalzai. Solo allora mi resi conto che il taxi si era fermato e ci trovavamo di fronte al nostro albergo, un grazioso edificio dalla facciata color pesca.

Oh, sì, okay, siamo arrivati...” biascicai, per poi scoppiare a ridere. Il ragazzo al mio fianco venne contagiato dalla mia risata e mi spinse fuori dall'abitacolo.

Romina ci osservava col suo solito sguardo serio; si trovava sul marciapiede già da qualche secondo, dopo aver pagato la corsa al tassista.

Romina aveva trentasei anni, era ben piazzata e in certi momenti incuteva timore: non perdeva mai la sua espressione dura e severa, diceva sempre ciò che pensava senza troppi giri di parole; ma ormai avevo imparato a conoscerla e sapevo che dietro quell'atteggiamento si celava un cuore grande e un grande senso della responsabilità. Mi ero trovata subito bene con lei: avevamo la stessa idea di lavoro, di puntualità, di precisione.

Ragazze, ho una proposta!” esclamò Enrico mentre ci dirigevamo verso la porta a vetri che dava alla hall dell'albergo.

Dimmi tutto!” esclamai curiosa.

Dopo cena ci facciamo un drink al bar per festeggiare il successo di questo tour! Tanto domani non abbiamo nessun firmacopie e possiamo concederci di alzarci un po' più tardi del solito!”

Osservai il mio amico – ormai lo potevo considerare tale – con espressione scettica. I suoi capelli corvini e mossi erano scarmigliati e sotto i suoi grandi occhi color ghiaccio cominciavano a formarsi delle leggere occhiaie, in netto contrasto con la sua carnagione quasi bianca; era stanco, proprio come me, ma non perdeva mai la sua energia.

Dopo qualche secondo di silenzio, scoppiò a ridere. “Perché mi guardi così, Milla?”

Ridacchiai a mia volta. “No, stavo solo riflettendo... okay, comunque, accetto! Spero solo di non addormentarmi sul piatto durante la cena!”

Io non penso di farcela, sono davvero stremata” affermò invece Romina senza scomporsi troppo.



Cenammo nel ristorante dell'albergo, che offriva un menu incredibilmente ricco. Optai per qualcosa di semplice: mi volevo tenere leggera. E poi le pietanze non troppo sofisticate mi ricordavano la mia casa e la mia famiglia, che mi mancavano tanto quando partivo per i tour: mia madre era una cuoca eccezionale, sapeva rendere speciale anche una fetta di pane con il pomodoro.

Io ed Enrico ridemmo per tutto il tempo senza un vero motivo, rischiando di sputacchiare i bocconi di cibo per tutta la tovaglia. Romina intanto spostava lo sguardo da noi al suo cellulare e pareva davvero preoccupata per la nostra salute mentale.

Io e il rispettabile rappresentante della Corbaccio eravamo due casi persi, lo sapevamo bene.

Dopo aver svuotato i nostri piatti, io ed Enrico salutammo Romina e ci dirigemmo verso il bar. Si trattava di una grande sala dalle luci soffuse; in sottofondo scorreva una playlist di celebri hit anni Ottanta.

Ci sistemammo su un divanetto color panna non troppo distante dal bancone del bar e io ordinai una semplice birra, mentre Enrico snocciolava nomi di cocktail più o meno forti.

Non sono una fan dei miscugli, non so cosa consigliarti” lo liquidai con un'alzata di spalle.

Posso ordinare qualcosa anche per te? Una roba forte e poi ci lanciamo in pista!” propose con convinzione.

Scoppiai a ridere. “Ho deciso birra e birra sia!”

Va bene!” si arrese lui. Stava per allontanarsi, poi si voltò nuovamente verso di me. “Però in pista ci lanciamo lo stesso!”



Sai una cosa?”

No, finché non me la dici.”

Diedi una leggera gomitata al mio amico. “Spiritoso! No, dai, è una cosa seria... e sei la prima persona a cui lo dico. Ho deciso di iscrivermi a EFP.”

Enrico sgranò leggermente gli occhi, sorpreso. “Il sito per scrittori emergenti? Che ci fai, Milla?”

Mah, ero curiosa. Ho trovato già alcune storie carine” raccontai con orgoglio.

E tu non pubblicherai niente, vero?”

Non lo so. Ho delle... delle poesie che ho scritto qualche tempo fa. Ma sono indecisa.”

Ehi! Non mi hai mai detto niente della tua vita parallela da poetessa!” Il ragazzo incrociò le braccia al petto, fintamente offeso. Il suo broncio non era per niente credibile.

Ridacchiai. “Non mi sembrava tanto importante, i miei versi sono abbastanza pietosi! Però se vuoi posso farti leggere qualche mio componimento” proposi, leggermente in imbarazzo.

La verità era che le mie poesie erano molto personali ed ero restia a farle leggere a qualcuno. Ma di Enrico mi fidavo, avevo legato molto con lui negli anni e lo consideravo il mio unico angolino di casa durante i viaggi di lavoro.

Ci sto!” accettò lui con un enorme sorriso sulle labbra, poi mi diede un buffetto sulla guancia.

Ricambiai il sorriso.

Allora, me lo concedi 'sto benedetto ballo?” mi domandò, sentendo le prime note di una celebre canzone dei Roxette.

Non ero una grande ballerina e non mi piaceva espormi troppo, ma quel giorno ero davvero felice e decisi di accontentarlo. “Una e basta?”

Una e basta” acconsentì, poi scattò in piedi e mi tese una mano affinché lo imitassi.



I giorni si susseguivano in fretta, e con loro anche le date del mio tour di presentazione. L'Ultimo Giro di Giostra stava riscuotendo tantissimo successo e – mi disse Romina – nel giro di pochi giorni sarebbe diventato un bestseller al pari delle altre mie due pubblicazioni.

Intanto io e Dreamy continuavamo a scambiarci messaggi su EFP. Chiacchieravamo del più e del meno come amiche di vecchia data, a partire dai piatti preferite fino alle esperienze sgradevoli a scuola con compagni e professori.

Non le rivelai la mia vera identità, non lo trovavo necessario e pensavo che non mi avrebbe nemmeno creduto. E poi mi piaceva avere un'amica normale, con cui conversare di argomenti comuni.

Un giorno mi scrisse qualcosa che mi stupì:


Grazie davvero, Cindy. Credi in me e mi spingi a portare avanti le mie storie senza nemmeno conoscermi, sei sempre disposta a chiacchierare e ascoltarmi. Con te mi sento libera. Sei un'amica! ♥


Mi lasciai sfuggire un pigolio intenerito. Romina, che sedeva accanto a me sul taxi, mi lanciò un'occhiata perplessa ma non osò fare domande.

Digitai le prime parole che mi vennero in mente.


Aww *___* grazie tesoro, anche per me è lo stesso! Non è facile trovare delle persone con cui si riesce ad andare d'accordo subito, ma a noi è successo, è come se ci conoscessimo da una vita! Sei dolcissima :3


Il tempo di ricaricare la pagina dei messaggi e la sua risposta era già lì.


Ehi, se vuoi aggiungimi su facebook: mi chiamo Eliana Martini (mi riconosci perché tra parentesi ho il mio soprannome, Dreamy). Mi viene più facile comunicare lì. Se hai fb, ovviamente XD


Mi irrigidii leggermente. Mi sarebbe piaciuto averla come amica su facebook, ma in tal caso avrei dovuto svelarle la mia identità ed era l'ultima cosa che volevo.

Architettai una risposta per uscire da quella situazione.


Mi dispiace, non ho fb, sono un po' all'antica xD spero non ti dispiaccia continuare a parlare qui su EFP! Comunque grazie per il pensiero!

Che fai stasera? Ti prego, dimmi che stai scrivendo Il Limboooo *-*


Decisi di cercare comunque il suo profilo: ero curiosa di scoprire che volto avesse la mia interlocutrice.

La trovai subito e non rimasi affatto delusa dal suo aspetto fisico: la immaginavo proprio così.

La foto del profilo la mostrava per intero, mentre posava su una stradina marittima e sabbiosa. Portava i capelli lisci e lunghi, castano scuro, illuminati da dei colpi di sole biondi; indossava un paio di occhiali dalla montatura viola, che si sposavano perfettamente con i suoi lineamenti gentili e delicati. Gli occhi erano in ombra, non riuscivo a scorgerne il colore, ma immaginai fossero molto grandi. Aveva un fisico snello e slanciato e sfoggiava degli abiti semplici e abbastanza comuni.

In quel di Palermo, recitava una didascalia. Lo scatto risaliva all'estate precedente: doveva trattarsi della testimonianza di uno dei suoi tanti viaggi.

Era molto graziosa, mi fece una buona impressione.



Il mio nome saltò fuori per caso, quando meno me l'aspettavo.

Stavamo parlando dei nostri libri preferiti, quando lei mi scrisse:


Una delle mie autrici preferite è Camilla Giurato, ce l'hai presente? Adoro il suo stile, i suoi libri mi conquistano sempre, dalla prima all'ultima parola! Hai letto l'ultimo libro? Quando ho saputo che doveva pubblicare un thriller ho dato di matto, il mio genere preferito! E non sbaglia un colpo!

Sai, stavo pensando di andare al suo firmacopie di Modena, che è la città più vicina a me, però non so. Ho paura di ritrovarmi di fronte a lei e non sapere cosa dire, la stimo tanto e non posso rischiare di fare una brutta impressione su di lei! Allo stesso tempo la vorrei conoscere perché è tanto dolce e umile, ha un sorriso fantastico... emana luce pura! *-*

Tu che mi consigli?


Quando lessi quel messaggio, ero in compagnia di Enrico.

Milla, stai bene?” mi domandò, notando che ero impallidita.

S-sì, non ti preoccupare” borbottai.

Lui mi lanciò un'occhiata scettica: sapevo che non era finita lì, avrebbe indagato ancora.

Ma io cosa potevo consigliare alla mia amica? Ci riflettei su e arrivai alla conclusione che l'onestà era la risposta giusta: dovevo darle un consiglio sincero, spiegarle cosa avrei fatto io nella sua situazione.


Sì, ho presente la Giurato, mi pare di aver letto qualcosa di suo ^^

Non perderti quest'opportunità nemmeno per scherzo, capito? Se lei è un tuo idolo, dovresti andare a quel firmacopie... e non ti vergognare di come potresti reagire: se è tanto dolce e buona come dici, farà il possibile per metterti a tuo agio!

Quando sarà l'incontro a Modena?


Domanda stupida: lo sapevo benissimo. Mancavano appena due settimane.

E io mi stavo cacciando in una situazione decisamente troppo complicata.



♠ ♠ ♠



Ciao a tutti ^^

Non so come andrà a finire quest'avventura iniziata quasi per caso. Come avrete sicuramente letto nella presentazione, questa storia nasce per partecipare a un contest (molto carino e originale) per cui mi è staro assegnato un prompt; quest'ultimo vi verrà svelato solo nell'ultimo capitolo, a storia conclusa. In realtà era una traccia molto semplice, che però mi ha portato a elaborare il personaggio di Camilla e di conseguenza tutta la sua storia.

A proposito di Camilla: ci tengo a ringraziare la mia dolce Hanna per l'inconscia ma importantissima ispirazione *-*

Spero che questa minilong possa essere di vostro gradimento e ringrazio chiunque sia giunto fin qui :3

Alla prossima!!! ♥







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