Tre
casse sono state aperte ma dell’arma distruttiva neppure
l’ombra, una quarta cassa è appena stata avvista
da due persone e il loro incontro non fa presagire una chiacchierata
amichevole.
ARCO DEL FILLER
4°
capitolo - Se avessi saputo che cos’era
un Filler non lo avrei “scaricato” rischiando la
galera
«Ho mandato Hijikata nel posto più improbabile per
poi ritrovarmi qui con la mocciosa» esclama Okita Sogo.
«E tu che cosa vuoi eh? La precedenza l’hanno le
signorine!» risponde Kagura mentre si infila un dito nel naso.
La cassa è a soli dieci metri da entrambi, posta nel pieno
centro del parco vicino alla statua. Sono presenti troppe persone per
scatenare una battaglia così i due si avvicinano
all’oggetto desiderato camminando come se stessero
passeggiando, ma partendo entrambi da destra, Sogo e Kagura finiscono
per trovarsi braccio contro braccio.
Solo cinque metri li separano dalla cassa.
Kagura spinge Sogo che come risposta gli mette una mano in testa.
Allora Kagura gli mette una mano sul viso.
«Levati dai piedi china-girl o ti arresto!»
«Togliti dalle scatole sadico o ti prendo a
ombrellate!»
Adesso sono solo a due metri dalla cassa quando un uomo sbucato da
dietro la statua ci mette i piedi sopra.
«Ciao sorellina» dice Kamui con il suo solito
sorriso beffardo.
Kagura si ferma mentre Sogo estrae la spada.
«Fermi, fermi, perché volete fare tanto
rumore» dice Abuto, anche lui uscito dal nascondiglio della
statua.
Si sentono le sirene della polizia in lontananza ma in avvicinamento.
Una delle macchine si ferma ed esce urlando Yamazaki:
«Capitano, deve tornare subito alla Shinsengumi, ci sono
delle novità importanti!»
Sogo non presta attenzione al suo compagno e si lancia contro Kamui per
colpirlo con la sua spada ma interviene Kagura mettendogli davanti al
naso il suo ombrello.
Kamui piomba alle spalle di Kagura e la colpisce con un calcio
facendola finire contro la macchina di Yamazaki così Sogo
affonda il suo colpo ma lo Yato fa una capriola all’indietro
evitando che la lama del poliziotto lo colpisca. Kagura appare alle
spalle di Kamui e gli rifila un pugno sulla testa mettendolo al
tappeto, Sogo sfrutta l’occasione e si lancia verso la cassa
dove, però, ad attenderlo trova Abuto.
Yamazaki si fa coraggio e raggiunge i quattro che stanno combattendo e
con un megafono annuncia: «Signori e signorina, in quella
cassa ci sono solo degli ombrelli colorati. Nessuna arma, controllate
pure.»
Abuto solleva il piede e apre la cassa e da essa estrae un ombrello
giallo con disegnati dei cuori rossi.
«Guarda guarda come cavalo c’è qui
dentro» esclama Abuto mettendosi la mano sui capelli.
Kagura e Kamui si avvicinano continuando a tenere la mano sulla faccia
dell’altro mentre Sogo chiede a Yamazaki puntandogli la spada
al viso: «Dimmi che non abbiamo fatto tutto per
niente.»
«Sommo imperatore del pianeta dei sadici, l’ultima
cassa è ancora al porto e deve essere lì dentro
l’arma che può distruggere un pianeta!»
***
Manca una sola cassa da aprire e quello che all’inizio
nessuno aveva pensato era che fosse ancora nel deposito del porto. Solo
due persone avevano intuito che potesse trovarsi ancora lì
quello che cercavano: Kijima Matako e Takechi Henpeita. I due membri
del Kiheitai accolgono con reverenza l’arrivo di Takasugi
Shinsuke.
«Avete avuto notizie da Kamui?» chiede Shinsuke.
«Niente, probabilmente non ha ancora aperto la cassa che
dovrebbe essere nel parco» risponde Matako scuotendo la testa.
«Ho l’impressione che anche questa sia una
trappola» dice Takechi guardandosi attorno.
Ed è proprio così perché i tre, in
pochi istanti, sono circondati dalla Mimawarigumi guidata da Imai
Nobune.
«Per quale motivo state cercando una cassa scaricata
dall’Antares?» chiede Nobune sfoderando la spada.
«Dovrei chiedere io per quale motivo state proteggendo una
cassa che contiene un arma tanto potente da distruggere un pianeta. Voi
non siete i “bravi”?» risponde Matako
impugnando le pistole.
«Non ho la più pallida idea di che cosa stai
parlando» dice Nobune senza esitazione.
Il rumore di un motorino fa voltare tutti verso i cancelli di entrata
del porto ed è proprio Gintoki.
«Ehi, alla fine ci ritroviamo tutti qui, vero Sugi?»
Shinsuke sorride e si scaglio subito contro Gintoki ma
dall’alto di un container piomba giù Katsura che
incrocia la sua spada con quelle degli amici nemici.
«Quando ho visto che una cassa conteneva oggetti normali, ho
immaginato che fosse rimasta in questo posto quella vera.»
«Non dire stupidaggini Zura. Tu non avresti capito niente se
non mandavo le Hyakka ad avvisarti!» risponde Gintoki urlando.
«La vera domanda è perché siete tutti
alla ricerca dell’arma che può distruggere un
pianeta» chiede Shinsuke.
«Ho detto che non esiste nessuna arma» urla Nobune.
«Il Filler è già partito verso la sua
destinazione finale e lo consegneranno oggi.»
Uno degli scaricatori del porto s’intromette nel discorso.
«Mi scusi signorina, io ho una cassa da consegnare a un
certo… Hentai-Senpai»
Henpeita, che si era nascosto subito dopo l’arrivo della
Mimawarigumi, esce da dietro un cassonetto e avidamente apre la cassa
davanti agli occhi di tutti.
«Sono arrivati» dice Henpeita con tono compassato
mentre mostra ai presenti dei vestiti adatti a giovani ragazzine.
Lasciamo per qualche minuto tutti i nostri personaggi mentre cercano di
capire il vero motivo per cui hanno combattuto per delle casse
normalissime e spostiamo ci nello spazio, precisamente dentro il porto
spaziale di un gigantesco satellite.
«Ecco qui la cassa che il suo padrone ha richiesto»
dice Mutsu.
Il vecchio apre la casa e dentro c’è un animale,
uno strano topo con le corna da alce. «Un'altra creatura
assurda che regala il Bakufu al principe Baka» dice Jii.
Il principe Hata sopraggiunge mentre il suo servitore parla e chiede:
«Hai detto principe idiota?»
«No principe Ba… Hata.»
«Io ho sentito bene, non ha detto Baka, ha detto Hata,
principe Baka» dice Mutsu.
«Anche tu hai detto principe idiota!» dice
spazientito il principe Baka… ops… Hata.
«Il nostro compito è finito, torno alla nostra
nave» dice Mutsu voltandosi.
Dietro di lei è arrivato Sakamoto Tatsuma.
«Ah… ah… ah…»
«Non c’è niente da ridere. Tanta fatica
per quella piccola bestiola!»
«Ah… ah… ah… Mutsu, quello
è un rarissimo Filler e si dice che possa distruggere un
pianeta.»
«Come può quell’essere così
piccolo distruggere un mondo intero?»
«Da solo non può ma se incontra la sua anima
gemella e mette su famiglia, nascono circa cinque cuccioli ogni due
minuti. Immagina quanti sono dopo solo due anni e immagina soprattutto
quanto mangiano. Divorerebbero tutto il cibo di un pianeta
distruggendone la fauna e la flora. Ah… ah…
ah…»
E al porto?
Sul posto sono arrivati tutti. L’intera Yorozuya, il
Jouishisi, la Shinsengumi, il Kiheitai, i ninja
dell’Oniwabanshuu, gli ex appartenenti all’Harusame
e quasi tutta la Mimawarigumi. Gintoki, Kotarou, Kondo, Zenzou, e
Shinsuke stanno circondando Nobune e tutti insieme urlano:
«Il Filler è un piccolo animale?»
Tutti gli altri presenti nel porto parlottano tra loro senza badare con
chi stanno parlando.
«Proprio così, è solo un animale che il
governo ha regalato al principe Hata e il Bakufu ha deciso di mettere
la Mimawarigumi a guardia di questo prezioso dono per non rischiare che
qualcuno se ne impadronisse» risponde seccata Nobune.
I cinque comandanti si guardano in faccia e ognuno di loro volta le
spalle a Nobune allontanandosi seguiti dai loro uomini. La Yorozuya si
allontana a piedi superando il cancello, l’Oniwabanshuu si
allontana saltando sopra i container mentre il Jouishishi ci passa in
torno e il Kiheitai, con Kamui e Abuto salpano con una piccola barca.
Tutto avviene sotto gli occhi degli agenti della Shinsengumi e della
Mimawarigumi che stanno parlottando tra loro quando Nobune riceve un
messaggio dal capo Sasaki Isaburo e Kondo una telefonata da Matsudaira
Katakuriko. Solo in quel momento i due capitani capiscono cosa hanno
combinato e urlano all’unisono: «Maledizione, li
abbia lasciati andare via!»
***
[inquadratura dell’esterno della sede della Yorozuya]
«E adesso che l’Arco del Filler non cosa
faremo?» chiede Shinpachi.
«Faremo delle vacanza pagate vero Gin-chan» dice
Kagura.
«E chi ve li da i soldi che a me non hanno pagato neanche il
lavoro faticoso che ho fatto per trovare quella bestia»
risponde Gintoki stizzito.
«Secondo me dovremmo andare alla sede e protestare»
urla Shinpachi.
«Prima che cosa mangiamo, neh. Quando mangiamo, neh? Devo
chiamare il pelatone e dirgli che non sfamate la sua piccola e dolce
figlia,neh?»
«Ohi, Ka… Gu... Ra…! Ripeti le battute
della prima puntata?» urla Gintoki.
«Potremmo chiedere a Elizabeth se ci presta qualcuno dei
nuovi cartelli?» domanda Shinpachi.
«Basta Shinpachi!» urla Gintoki.
«Ehi, quelli sono i miei occhiali!» urla Shinpachi.
«Gin-san, chi è questo qui che ti urla
contro?» chiede Kagura.
«Smettetela» urla di nuovo Shinpachi.
«Scusi signor Sakata, posso sapere se…»
«Vero Madao Ghostmaker, mi stavo dimenticando. Hai scritto
negli “avvertimenti” violenza e l’unico
momento in cui si è visto tanto sangue era quando hai
scritto delle emorroidi di Hattori. Ovvio, ti hanno
licenziato!»
Bzzz… bzzz… bzzz…
N.d.A.
Termina qui con il quarto capitolo l’Arco del Filler che in
realtà avrebbe dovuto continuare per dodici capitoli
più un tredicesimo come speciale. Ho preferito fermarmi
così da non far diventare il filler, una serie di Filler
(scusate il gioco di parole) per un calo d’idee che non solo
mi avrebbe “stancato”, ma anche chi ha letto
l’intera storia e che si sarebbe trovato davanti delle cose
“buttate lì a caso”.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno letto e tutti quelli che vorranno
scrivermi e vi do l’appuntamento a presto per altre avventure
di Gintama e di tutti i suoi personaggi.
Grazie.
|