Omake:
Academy Life
“Iruka-san!
Vengo adesso dal palazzo dell'Hokage... Ho i risultati della prova di
valutazione dei candidati genin!”
“Prima
di tutto calmati e prendi fiato, Konohamaru-kun.”
Ormai
giunto ad un'età matura, Iruka non poteva non guardare con
un misto
di ammirazione e divertimento la solerzia del suo allievo e aspirante
istruttore. C'era da augurarsi che rimanesse così,
l'entusiasmo era
fondamentale per quel lavoro.
Il
suo modo di fare è un monito anche per me. Non posso
lasciarmi
andare e fare quello che ormai è diventato vecchio, saggio e
posato,
dannazione.
Impedendo
alla sua mente di vagheggiare oltre su quei pensieri, pose la
fatidica e prevedibile domanda: “Allora, quanti? Chi? Ah, la
cosa
più importante... – Aggiunse con fare ironico
– Quel cosmico
baka di Naruto sarà seppellito vivo nel giardino della villa
degli
Hyuuga da Hiashi-sama o la sua dolorosa esecuzione verrà
rimandata
ancora per qualche tempo?”
Konohamaru
sorrise divertito, comprendendo al volo a cosa Iruka volesse alludere
e prontamente rispose: “Il Kyuubi non dovrà
trovare un nuovo
jinchuuriki, almeno per ora. Non so come, ma Naruto ha promosso il
team sette. Non credo che Haruna, Ako e Hanabi siano riuscite a
fregargli i campanelli... Tant'è, meglio così. Le
altre squadre
promosse sono la due e la quattro.”
“Shino
e Shikamaru, eh? Dal primo dei due onestamente non me lo sarei mai
aspettato... Spero non li abbia sottoposti a qualche assurda prova
di coraggio con qualche insetto particolarmente disgustoso. Per
quanto sia altamente probabile.”
“Non
lo so... Piuttosto, da quanto ho capito, Shikamaru li ha piantati in
asso in un locale senza soldi per pagare.”
“Per
certi aspetti è quasi più sadico questo tipo di
scherzetto, che la
prova dei tre campanelli... Chi mi stupisce sono piuttosto Tetsuo,
Akane e Ai... Tsunade-sama ti ha per caso detto come mai Aoba li ha
bocciati?”
“No...
anche se so che ha cercato di aizzarli l'uno contro l'altro e loro ci
sono cascati in pieno. E' un vero peccato, il loro era il trio
più
forte!”
“La
forza non basta, Konohamaru, e lo sai. Guarda tu stesso i risultati:
i gruppi peggio assortiti sono sopravvissuti, mentre quelli
più
omogenei non hanno passato l'esame dei loro maestri.”
“Beh,
però sia il team due, sia il sette avevano soggetti dal
potenziale
nascosto in squadra. Najiko e Ako...”
“Aspetta,
aspetta... Il potenziale non è nulla se non si impara a
sfruttarlo
nel momento più opportuno. Credi che Naruto sia diventato
così come
è ora solo perché 'aveva del potenziale'? Se
è per quello allora
sarebbe potuto finire consumato dal Kyuubi e la sua storia finire
molto prima. Non molti in questo mondo hanno la grazia degli dei di
non avere rimpianti, o anche solo riuscire a fare sempre del proprio
meglio, in fondo. Per certi aspetti, per quanto non fossi
inizialmente d'accordo, ben venga persino la prova dei campanelli, se
oltre allo spirito di squadra, insegna loro il valore del sacrificio
e a trarre il massimo dalle opportunità che si presentano
loro,
contro ogni previsione. In pratica il team tre aveva degli ottimi
esecutori, ma con un pessimo spirito di adattamento.”
“Ma,
Iruka-san, fondamentalmente noi insegniamo agli allievi
dell'accademia ad obbedire agli ordini. Non è un po' il
contrario di
quello che ha appena detto?”
“Sì
e no. Da una parte saper eseguire celermente delle istruzioni
è
quanto di meglio si possa desiderare da un ninja. Ricordarsi di stare
al posto giusto al momento giusto è fondamentale e se tutti
cominciassero a fare di testa propria sarebbe il caos... Ma se un
buon shinobi sa sopprimere la propria volontà per portare a
termine
la missione, un ottimo shinobi deve anche saper decidere da solo,
considerando con chi, per chi e per che cosa sta combattendo. E,
è
inutile girarci intorno, questa abilità si impara
– se mai si
impara davvero nella vita – solo con il tempo. E con gli
errori
commessi. Tanti, tanti errori.”
“Ma
allora torniamo punto e capo! Compiere uno sbaglio sul campo di
battaglia costa la vita! Non sono mai stato quello ciecamente ligio
agli ordini, ma il codice ninja, per quanto sembri inumano e crudele
è... Rassicurante. Viaggiare avendo come punto fisso solo e
soltanto
la propria morale è come navigare a vista in un mare
ricoperto di
nebbia.”
“Infatti
non sto dicendo che sia sbagliato seguire una autorità
più grande
di sé. Quello che sto dicendo è che il massimo
che possiamo fare
qui è far loro imparare a 'osservare'. Guardarsi intorno e
cercare
di capire il senso di quello che stanno facendo. Ammetto che potersi
permettere di ragionare è un privilegio che un normale
soldato
difficilmente può avere. Ma che ben triste vita avrebbero i
nostri
allievi se pensassero anche solo un istante che tutto quello che gli
stiamo dicendo è utile solo allo scopo di farli diventare
delle mere
pedine in un gioco più grande di loro, non credi?”
“Non
lo so, Iruka-san, è un discorso su cui faccio fatica a
mettermi il
cuore in pace. A volte mi sembra che l'intero sistema ninja abbia un
che di fallato. E' davvero possibile la pace in un mondo, come il
nostro, si basa sulla guerra, sull'apprendere sempre nuove tecniche
per uccidere un ipotetico nemico? Adesso abbiamo ancora negli occhi
gli orrori e le catastrofi cui siamo andati incontro. Ma una volta
allontanatosi il pensiero del pericolo scampato, chi può mai
dire
quando i governanti delle terre del continente, o gli stessi kage, si
stuferanno di avere un esercito armato e pronto e di lasciarlo
inutilizzato? So che forse è un pensiero pessimista, ma
credo che la
gente si stanchi piuttosto rapidamente della
tranquillità.”
“Beh,
allora, se non vuoi litigarci, non farti sentire da Naruto, sai che
non la pensa così... Anche se non mi sento di darti torto su
tutta
la linea. L'unica cosa che posso rispondere è che a maggior
ragione
dobbiamo insegnare la disciplina ai nostri ragazzi... Per far capire
loro quando è davvero il caso di sfidarla.”
A
quella replica, Konohamaru rimase in silenzio, non sapendo come
controbattere. Quindi, con un tono più leggero, come preso
dall'ansia di cambiare discorso, aggiunse:
“Piuttosto,
come va la nostra bambina prodigio?”
“Ah,
intendi Kiriko Mitokado? Avrebbe potuto benissimo sostenere l'esame
per diventare genin, anche se ha solo dieci anni. Sa completare le
tre tecniche base del ninjutsu e con le arti illusorie non se la cava
affatto male. Ovviamente è uno scricciolo che non
è ancora entrato
davvero nella fase fisiologica della crescita, per cui è
inferiore
per quanto riguarda la resistenza fisica alla fatica. C'è
però da
dire che è molto agile. Non volevo mandarla allo sbando,
forzando la
mano per una prova di ammissione prima del tempo, però se il
suo
trend di crescita si mantenesse stabile potrebbe avvicinarsi al
record di punti complessivo di Hanabi... Anche se non credo che
nessuno batterà mai quello di Najiko nelle prove
teoriche...”
“Non
so se gioire o dispiacermi a pensare quanto la piccola Nacchan sia
cambiata, da quando è entrata qua dentro...”
“Ahahah!
In effetti... Gli dei benedicano gli Hichiraku che le hanno fatto da
genitori adottivi. Essere orfani e odiare il mondo per questo
è
qualcosa che ancora adesso ricordo bene. Se adesso si comporta in
tutto e per tutto come una adolescente pigra, svogliata e supponente,
allora significa che è riuscita a buttarsi alle spalle il
buio che
aveva dentro. A dirla tutta avevo pensato con Tsunade-sama di
inserirla nel team sette al posto di Ako, ma credo sarebbe stato
davvero troppo per il povero Naruto. Poi, a Genji-kun serve averla a
fianco. E non perché stia facendo il tifo per la sua cotta
preadolescenziale per lui, ma perché può imparare
molto sulla
gestione del dolore.”
“Sia
come sia, noi abbiamo fatto quello che potevamo... Adesso tocca a
loro.” Concluse con un sospiro Konohamaru.
Iruka
abbozzò un sorriso e si limitò a dire, ricordando
il tempo in cui
aveva fatto quasi da padre a un certo scavezzacollo biondo:
“Già.
Che i kami li proteggano.”
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