Whiskey
Shiho
non era un tipetto facile: era caparbia, introversa, con la battutina
sarcastica sempre pronta, solitamente non gli si dava un gran peso,
lei era così e dato il suo passato era anche giustificata.
<<
E che cavolo! E maledizione! Mattaku!
>>
Ma
quando aveva la luna storta allora diventava veramente
insopportabile.
<<
Ma dove cavolo... uffa... ma vai a vedere tu … >>
Stava
borbottando da almeno venti minuti.
<<
Siamo allegri oggi >>
Shiho
non lo degnò nemmeno di uno sguardo.
<<
Certo che te ne esci sempre con battute intelligenti >>
Aggottò
la fronte. Era decisamente acida quel giorno.
<<
Shi-ho >> tentò.
<<
Niente “Shi-ho”. Quello stronzo del mio collega ha perso dei dati
per la mia ricerca. Hai una vaga idea del casino.... >> Si
guardò intorno alla ricerca di chissà che cosa << dove
diamine l'ho lasciata? >>
Rei
alzò un sopracciglio.
<<
Cosa cerchi? >>
<<
La mia carpetta stupido detective mancato! >>
Sapeva
che aveva le sue ragioni per essere nervosa, ma così stava
esagerando.
<<
Calmina >> la ammonì pacato ma fermo << Quando sei
entrata in casa non avevi alcuna carpetta >> disse sicuro della
sua memoria.
Shiho
lo guardò allibita per due secondi. Poi serrò la mandibola con aria
assassina.
<<
Oh fantastico! Adesso devo tornare in ufficio >>
<<
Dai non è grave. Ti accompagno io... Stai calma >>
Ora,
poveraccio, aveva inavvertitamente detto le due parole che non vanno
mai dette ad un doppio cromosoma x incazzato.
Shiho
si mise a parlare a raffica.
<<
Non dirmi di calmarmi! Certo tu che ne sai... lui i suoi casi li
risolve in mezza giornata... lui fa una torta e passa la paura...
>>
Quel
“lui” stava moltiplicando le sue “l” e le sue “u”
diventando ad un certo punto “llluuui”
<<
Settimane buttate al vento e... >>
Il
ragazzo la guardo serio, poi la prese e la trascinò fino al muro
facendo attenzione a non farle male.
<<
Ehi! Che diamine... >>
Le
bloccò i polsi e la baciò nonostante le sue proteste.
Shiho
continuò a cercare di parlare nonostante le sue labbra fossero
bloccate da quelle di lui.
Dopo
trenta secondi buoni o poco più cominciò a rassegnarsi, smise di
ringhiare e dopo un minuto chiuse gli occhi lasciandosi baciare.
Apri
le mani e rilassò le braccia senza opporre più resistenza ed infine
ricambiò il bacio.
Rei
lascio la presa sui polsi e poggio le mani sui suoi fianchi. La
ragazza poggiò le mani finalmente libere sul suo collo.
Gli
venne il dubbio che volesse strozzarlo ma fortunatamente la ragazza
non era così malvagia.
Sorrise
contro le sue labbra.
<<
Va meglio? >>
Shiho
chinò il capo ed incrociò le braccia al petto sbuffando.
Rei
sospirò e le massaggiò la schiena.
<<
Non è un problema insormontabile. Ti accompagno a prendere la
carpetta e riguardo i dati possiamo chiedere a Sumi di recuperare i
vecchi backup dal computer >>
Shiho
piano piano si calmò ritrovando lucidità.
<<
Giusto Shi? >> tentò Rei continuando a massaggiarla.
La
ragazza annuì con un po' di vergogna.
<<
Forse ho esagerato >>
<<
Dici? >> Disse lui con una punta scherzosa
<<
Forse sarà meglio che vada. Ho bisogno di restare sol... >>
Lui
scese con le mani sino a toccarle le cosce e con un gesto rapido e
deciso la prese in braccio.
La
ragazza avvolse le braccia attorno al suo collo per non cadere.
<<
Tu non vai da nessuna parte >>
Shiho
cercò di divincolarsi.
<<
Rei... davvero oggi non è giornata >>
Il
ragazzo si sedette sul divano continuando a tenerla stretta a se e
Shiho sbuffò nuovamente.
<<
Rei rischi di beccarti qualche insulto >>
Il
ragazzo sorrise.
<<
E dove sarebbe la differenza con gli altri giorni? >>
Shiho
alzò un sopracciglio.
<<
Baka >>
Rei
le iniziò da dare dei delicati baci sul collo.
<<
Avrei un'idea per migliorarti la giornata... >> disse con un
tono strano.
Shiho
assottigliò gli occhi incuriosita.
<<
Che vorresti fare? >>
Lui
alzo un sopracciglio e parlò contro le sue labbra.
<<
Ti fidi di me? >>
*
Shiho
aveva un gran sorriso stampato in faccia da quasi un'ora.
Rei
inclinò la testa sorridendo soddisfatto.
<<
Grazie mille >>
Un
uomo di mezza età che era poggiato ad un muretto accanto a lui fece
spallucce.
<<
Ma figurati Furuya >>
All'unità
cinofila del dipartimento erano arrivati i nuovi cuccioli da
addestrare.
Come
ufficiale del psb conosceva il responsabile e l'addestratore e non
gli era risultato difficile entrare nell'area apposita.
Inizialmente
Shiho e Rei si erano messi a fissare i cuccioli da lontano ma poi uno
di loro si era allontanato dal branco e aveva iniziato a gironzolare
intorno alla ragazza.
Il
ragazzo aveva intuito le piacessero gli animali ma non pensava fino a
quel punto
Shiho
era letteralmente retrocessa a livelli infantili e aveva iniziato a
giocare col cucciolo inginocchiandosi per terra.
<<
Ehi vieni qui su... che bello che sei >>
Lo
accarezzava e lo coccolava tutta contenta.
<<
Ha un nome? >>
<<
Glielo assegneranno oggi >>
<<
Ne avrei in mente uno >>
*
<<
La signorina è la nuova veterinaria? >>
Rei
si poggiò contro la recinzione.
<<
No è l'assistente della Baba >>
<<
Che peccato... sarebbe bello vedere ogni mese una figura del genere
>>
Come
biasimarlo...
<<
“Assistente della Baba”... sarà mica il genio? >>
L'agente
ridacchiò, in effetti la ragazza aveva questa nomea.
<<
Si suppongo sia lei >>
<<
E che ci fate qui? >>
<<
Ecco... ho perso una scommessa >>
L'uomo
si girò meravigliato.
<<
Ontoni? In dieci anni non ti era mai capitato >> guardò
l'orologio << Beh io vado. Tra mezz'ora iniziamo
l'addestramento e vorrei mangiare qualcosa prima >>
<<
Ah senti >>
<<
Si? >>
<<
Il cucciolo 97K7... ci sono problemi se lo chiami "Whiskey"?
>>
L'uomo
aprì le labbra sorpreso, poi mise le mani sui fianchi riflettendoci
su.
<<
No anzi. È un bel nome. Bella dritta Furuya san >>
<<
Grazie. Matta nee >>
*
Dopo
mezz'ora i due si rimisero in macchina per tornare a casa. Da lontano
Shiho intravide il piccolo cucciolo saltellare contento dopo aver
ricevuto in premio un biscotto.
Rei
la guardò con la coda dell'occhio. Era un piacere vederla così
allegra.
<<
Allora va meglio? >>
Shiho
poggiò la testa sulla sua spalla.
<<
Molto meglio. Grazie >>
Rei
si girò a guardarla e sorrise con uno strano luccichio negli occhi.
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