ReggaeFamily
D-sharp
minor
Le
mie dita si spostavano incerte sul pianoforte, alla ricerca di una
combinazione di note orecchiabile. Non ero un grande compositore,
impiegavo un secolo a trovare una melodia convincente.
Mi
sentivo a disagio. Succedeva sempre quando mi trovavo da solo con
Freddie; io e lui avevamo legato tanto negli ultimi mesi, da quando
ero stato coinvolto nei Queen, ma ancora non ero riuscito ad
abituarmi del tutto al suo modo di fare stravagante, ai suoi sguardi
indagatori, alle sue battute pungenti e ai suoi silenzi carichi di
significato.
Forse
era per quello che, mentre lui mi osservava stravaccato su una
poltrona alle mie spalle, non riuscivo a combinare nulla di sensato
con lo strumento di fronte a me. Mi sentivo in un certo senso sotto
esame.
“Sei
un po' rigido, tesoro” commentò il mio amico, dopo
qualche minuto in cui lasciai le mie dita incespicare sui tasti
bianchi e neri.
“Il
pianoforte non è proprio il mio strumento” gli feci
notare. “Come si faceva il re diesis minore?”
borbottai poi tra me.
Sentii
Freddie che si alzava e si accostava a me. Non mi mossi e non mi
voltai, semplicemente osservai le sue dita che si posavano con
sicurezza su tre tasti neri ed eseguivano l'accordo che stavo
cercando. “Re, fa e la, tutte diesis”
spiegò poi.
Mi
ci volle un attimo per rendermi conto che l'altra mano, la sinistra,
l'aveva posata sulla mia spalla. Non mi parve strano, era un gesto
tipico di Freddie.
“Oh,
grazie!” Sorrisi appena, sebbene lui non potesse vedermi.
“Sai
Deaky, penso che cantare ti aiuterebbe parecchio per comporre. Perché
non lo fai?” se ne uscì Freddie dopo qualche secondo.
Ancora non si era mosso, si trovava in piedi alle mie spalle, a pochi
centimetri da me.
“No,
io... non ho una bella voce, sono stonato e cantare non è da
me, non mi piace...” precisai subito, in imbarazzo.
Non
avrei mai osato cantare di fronte a lui, che era così bravo e
talentuoso. Mi vergognavo.
“Oh,
avanti, Deaky! Ti prego, cantami qualcosa, sono curioso di sentirti!”
mi implorò lui, attaccandosi a me e abbracciandomi
affettuosamente.
Per
poco non caddi dal seggiolino; mi ritrovai con la testa premuta sul
suo petto e per un attimo venni colto da un capogiro. Non ebbi
nemmeno il tempo di avvampare, perché Freddie subito iniziò
a farmi il solletico e io mi dimenai.
“O
mi canti qualcosa, o continuo a farti il solletico!”
“Non
sono Brian, non cedo così facilmente.” Cercavo di
mantenere la calma, non volevo dargli soddisfazioni, ma mi veniva da
ridere e da fuggire. E poi avere le sue mani addosso mi provocava una
strana ansia...
Una
parte del mio cervello sperava ardentemente che Roger o Brian
giungessero nella stanza all'improvviso, almeno quel momento si
sarebbe concluso. E il mio cuore avrebbe potuto riprendere a battere
regolarmente.
Freddie
mi diede tregua solo quando, cercando di bloccargli i polsi, mollai
per sbaglio una gomitata ai tasti del pianoforte. Un suono atroce e
poco armonico si diffuse nell'aria, secco, poi lasciò spazio a
un assordante silenzio.
“Povero
pianoforte” commentò il mio amico con una risatina.
In
bilico sul seggiolino, sollevai lo sguardo e incrociai gli occhi di
Freddie per la prima volta da quando era entrato nella stanza: li
trovai colmi di una strana dolcezza. Non era da lui.
“Ma
prima o poi riuscirò a farti cantare” mormorò.
Poi,
senza alcun preavviso, si chinò appena e posò le labbra
sulle mie.
Oh,
merda. Freddie, che cazzo stai facendo?
Sentivo
il volto bollente, i muscoli rigidi e tesi, le mani ghiacciate che mi
tremavano. Era tutto così sbagliato... ma non lo respinsi, non
ne ebbi il coraggio.
Il
mio amico mi stava baciando e io non volevo respingerlo.
Anzi, fui proprio io ad
approfondire quel contatto: senza rendermene conto mi ritrovai in
piedi, con Freddie che mi stringeva a sé, mentre lasciavo che
le nostre lingue giocassero tra loro, si inseguissero e si
scoprissero con calma e passione.
E nel frattempo inalavo il
suo profumo, giocavo con i suoi capelli, sentivo il mio corpo
infuocarsi contro il suo. Era tutto così fottutamente bello.
Fu lui a staccarsi da me. Mi
scrutò attentamente in volto e non so cosa trovò nei
miei lineamenti, nel mio sguardo. Di certo non dovevo avere un
bell'aspetto, perché la mia mente era talmente scombussolata e
piena di domande che si rifiutò di assistermi e funzionare.
Tutto ciò era troppo
irrazionale e fuori dal mio controllo perché lo potessi
accettare e assimilare.
“Ehi... tutto bene?
John?” mi domandava preoccupato, accarezzandomi piano una
spalla.
Non dissi niente.
Freddie allora mi abbracciò
e mi fece posare la testa sulla sua spalla, cullandomi con dolcezza.
E ancora una volta non mi opposi, troppo scosso per compiere
qualsiasi movimento.
Mai avrei pensato che uno
come lui, talmente eccentrico da risultare inquietante, potesse avere
un lato così tenero. Non pensavo potesse prendersi cura di me
in quel modo.
“Va tutto bene, non è
successo nulla di grave” tentò di rassicurarmi.
“Freddie, io sono
etero e ho una ragazza” riuscii a sibilare, la voce rotta da un
uragano di emozioni.
“Ciò che viene
dal cuore non è mai uno sbaglio. Non avere paura di essere
spontaneo” ribatté lui solenne, poi ridacchiò e
mi lasciò un leggero bacio tra i capelli. Rabbrividii da capo
a piedi e d'istinto mi strinsi di più a lui.
La verità era che
averlo così vicino mi stava facendo impazzire e stavo da dio
tra le sue braccia.
Nessun ragazzo mi faceva
questo effetto, io ero convinto del mio orientamento sessuale. Ma
Freddie era un'eccezione a tutto, riusciva a mandare anche me fuori
dagli schemi. Proprio me, l'ordinario e anonimo John Deacon.
In silenzio, Freddie afferrò
una delle mie mani – che fino a quel momento aveva torturato
nervosamente il bordo della felpa – e la portò
all'altezza del suo cuore. I miei polpastrelli percepivano i suoi
battiti forti e lenti, così rassicuranti.
Perché
stai facendo tutto ciò?,
avrei voluto chiedergli. Ma come al solito non trovai il coraggio di
formulare quella domanda e tacqui, frugando nella mia mente alla
ricerca di una risposta logica.
Dopo circa un minuto di
silenzio, Freddie si irrigidì e istintivamente mi separai di
botto da lui. Un brivido di freddo mi attraversò da capo a
piedi.
Le voci di Brian e Roger
rimbalzarono tra le pareti del corridoio; i due si stavano dirigendo
nella nostra direzione, sicuramente preoccupati per la nostra
sparizione.
Prima che i due si
affacciassero alla porta, Freddie mi rivolse un'occhiata complice e
maliziosa, poi mi lanciò un bacio a distanza e si ricompose.
Dal canto mio, beh, non
sapevo se sarei mai riuscito a riprendermi.
“Ah, siete qui! Ci
avete fatto prendere un colpo!” esclamò Roger,
comparendo sulla soglia.
Per evitare di incrociare il
suo sguardo, tornai al pianoforte e posizionai le dita a caso sui
tasti.
Re
diesis, fa diesis e la diesis. L'accordo di re diesis minore.
Scossi il capo e sorrisi tra
me e me.
♣
♣ ♣
Ci
sono degli eventi che ti cambiano la vita e che ti portano a fare
delle cose che non avresti mai creduto di fare.
L'avvenimento,
nel mio caso, è stato andare al cinema l'1 dicembre 2018 e,
senza nessuna grande aspettativa, giusto per ammazzare il tempo,
vedere il film Bohemian Rhapsody.
Da
ciò sono conseguiti due fatti inaspettati: mi è
piaciuto talmente tanto che sono andata nuovamente a vederlo l'8
dicembre... e poi, beh, è nata questa storia.
Sono
passata da “i Queen, un bel gruppo, mi fa piacere sentire le
loro canzoni alla radio” a “oh mio dio, ma cosa mi sono
persa in tutti questi anni? Come ho potuto fare a meno di questi
ragazzi?”.
Assurdo
come un semplice film possa cambiare radicalmente il pensiero di una
persona!
Ed
ecco la mia prima “figlioletta” in questa categoria, su
una coppia che mi ha da subito rubato il cuore. Lo so, non spicca in
originalità ed è solo uno sbilenco esperimento, ma
avevo bisogno di dar vita a ciò che mi piace immaginare, alla
mia versione di Freddie e Deaky. L'idea mi è sorta nel vedere
i loro caratteri così diversi e opposti, poi si è
rafforzata quando ho letto in giro che John è entrato in
depressione e si è chiuso in se stesso dopo la morte di
Freddie – ma quest'ultima notizia non so se sia vera :P
Ho
dato una fugace occhiata alla categoria e mi sono resa conto che non
ci sono storie su questa coppia, almeno non mi è parso di
vederne. Ma che ci possiamo fare? Ho sempre dei pairing strani e
fuori dal normale XD
Se
qualche fan dei Queen (molto più esperto di me) ha letto
questo breve racconto e mi vuole dare un parere, un consiglio e
apportare qualche correzione, gliene sarei molto grata. Non ho molta
dimestichezza con questi personaggi e la loro storia, potrei aver
scritto qualche imperdonabile stronzata e nel caso è giusto
che lo sappia!
Ma
ringrazio comunque tutti coloro che si sono voluti cimentare in
questa lettura, spero sia stata di vostro gradimento :3
Alla
prossima!!! ♥
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