“Stai cercando di attirare l’attenzione? Che stai facendo?”
Wade alza il viso e incrocia, a una distanza di una decina di metri,
l’amichevole Spider-Man di quartiere seduto sulla ringhiera del ballatoio di
una scala antincendio. Voci, giù al Sister
Margaret’s, volevano il pupillo di Iron
Man fin troppo giovane , ma ora che l’ascolta, ma non può fare a meno di
chiedersi se gli sono scesi i testicoli
e se Tony Stark l’ha rapito davvero dal seggiolone
come ironizzato da Weasel la prima volta che s’è
sparsa la voce che era diventato un Avenger.
“Le fangirl devono andare matte per te. Più carino di
Tobey Maguire e più adorabile di Andrew Garfield, non voglio pensare alle fanfiction
Daddy –Kink che circolano
su di te e Stark.” tace un attimo accigliandosi “
Anzi no… Voglio proprio pensarci.”
Spider- Man borbotta di non star capendo, e le labbra di Wade si tirano in un sorriso. Alza la bottiglia di antigelo
nella mano sinistra e riprende a bere. Se deve essere sincero, un po’ se
l’aspettava che i suoi tentativi di suicidio
avessero attirato l’attenzione degli Avengers,
visto che nel mezzo qualche morto c’è scappato, ma s’aspettava almeno Iron–Dad in persona e non il suo
cucciolo a tirargli la giacchetta.
“Smettila! Sei impazzito?” la ragnatela gli strappa via la bottiglia dalla mano
facendola volare per terra e Wade torna a guardare
Bimbo Ragno. Si umetta le labbra, prima
di tirare giù la maschera che aveva arrotolato fin sopra al naso per poter bere:
“ Visto che ho sniffato più di mezzo chilo di coca, mi sono lanciato di testa nella gabbia di un orso polare e
fatte altre cose fighe off-screen di cui gli amici spettatori di Deadpool 2 ignorano, direi che pazzo sia una definizione
piuttosto ristretta mio amichevole Spider-Man di quartiere.”
Altro silenzio, mai nei fumetti, Spider-Man non ha una lingua sciolta quanto la
sua? Che c’è? La ficcynara non ha idee oltre quello
che far rimanere il suo interlocutore in silenzio? Lo guarda scendere in
strada, un balzo e gli atterra davanti, alla distanza di un paio di metri. Per
quanto quella tutina lasci poco all’immaginazione, Spider-Man è un nanetto, e
non riesce a trattenere un sorriso quando lo vede avvicinarsi “Non solo per
Cable, anche per te hanno scelto un attore più basso.”
“Si può sapere di che parli?”
Wade scrolla il capo. Niente di che, nulla di
importante.
“Perché stai cercando di ammazzarti in giro per la città?”
Wade smette di
cercare di liberare la mano dai residui pastosi della ragnatela che gli ha
strappato di mano la bottiglia di antigelo. Questo dovrebbe essere il momento
in cui racconta di aver perso la madre futura madre dei suoi figli,
praticamente l’amore della sua vita. A diciotto anni, oltre che avere la vocina
bianca, hai il pene che ragiona per fatti propri. Valli a capire discorsi come
il per sempre e finche morte non ci separi.
“L’immortalità è noiosa. Mai sentito parlare di Twilight?
“ gli chiede intanto che lo sente
avvicinarsi, il rumore dei passi reso acquoso dalle pozzanghere “ Sono troppo
vecchio e troppo brutto per fare il liceale a vita e…”
“ Per davvero… Com’è che vuoi ucciderti?”
la voce di Spider-Man è serena, come se stesse parlando ad un amico e
non ad uno a cui, probabilmente deve staccare la testa se fa troppo casino. Wade alza il viso e ruota il capo verso di lui. Odia i
buoni, hanno il potere di farlo sentire sbagliato.
“Hanno ucciso la mia ragazza. Sai sceneggiatori con poche idee, ficcynara che ama l’angst. Vanessa è morta e per quanto cerchi di
tornare indietro a salvarla con questo coso, non riesco a fare a meno di
vederla morire ogni volta.” gira il polso, mostrando il dispositivo del tempo
di Cable e Spider-Man piega il capo verso una spalla osservandolo “ Secondo il vecchio ci sono alcuni fatti che non possono
essere cambiati, punti cardine della storia, ecco come li ha chiamati. Vanessa doveva morire… Quindi, tanto vale,
andarsene da lei con il botto. Nessuno ha bisogno di me.”
“Sono certo che non è vero.”
Oh andiamo, non può essere così… così… così buono.
Wade sente un brivido di fastidio arrampicarsi lungo
la spina dorsale mentre osserva Spider-Man avvicinarsi ancora. Da che ha
iniziato a vestire i panni di Deadpool, sono poche le
persone che si sono fidate così tanto da entrare nel suo spazio personale senza
conoscere Wade, ma solo il mercenario. Arretra, preso
da una strada onda di disagio, mentre Spider-Man porta le mani alla maschera e
la solleva per scoprire la bocca “ Che ne dici di fare
un giro di pattuglia con me? Magari la smetti di fare il mercenario e ti
appassioni alla vita del Supereroe.”
“E questo come potrebbe distrarmi da…”
Spider–Man arriccia le labbra in un sorriso, e Wade
pensa che è per quello che ha tirato su la maschera… Per farsi vedere
sorridere. È un bambino cazzo, si dice,
però un bambino carino. A differenza di Russell e la sua vena di
stronzaggine. “…Dal volermi uccidere.” Conclude.
“Perché potresti renderti conto che molte persone hanno bisogno di te e sentirti meno solo.”
ribatte Spider-Man semplicemente e Wade alza le mani
davanti a quella logica infantile.
Al…
Dopinder…
Domino…
Tutti andati. Tutti polvere.
Wade non può fare a meno di pensare che la ficcynara deve aver avuto un infanzia orribile per essere così
stronza mentre gira per la X-Mansion vuota alla
ricerca di Colossus, Testata Mutante e Yukio. Qualcuno ha
lasciato il televisore accesso e la giornalista sta riferendo che, secondo
alcuni fonti vicine al governo, Iron Man sarebbe
stato recuperato e ricondotto sulla terra. Wade fissa
il televisore in silenzio mentre un pensiero inizia a ronzargli nella testa e
un nuovo nome s’aggiunge alla lista delle persone che deve riavere nella sua
vita.
Arrivare a Tony Stark è difficile, ma non impossibile.
Lo stronzo è circondato da bodyguard, dagli Avengers
sopravvissuti allo schiocco di dita di Thanos ed è
sorvegliato a vista da Capitan America, che entra ed esce dalla sua stanza ad
un ritmo di una volta ogni dieci minuti. Wade , girando per i condotti di areazione dell’ospedale è
riuscito ad ottenere tutte le informazioni che desiderava tranne una.
Stark volta appena la testa sul cucino quando lascia
cadere la grata e salta all’interno della camera. Ha gli occhi gonfi,
arrossati, mezzo morto per la disidratazione, non sembra capire chi ha di
fronte anche se, vivendo entrambi a New York, è capitato di incontrarsi e
scontrarsi nei vari campi di battaglia.
“Wade Wilson, ci conosciamo già. Iron-Dad,
dov’è Spider-Man?” le labbra di Stark si arricciano
in una smorfia e Wade non riesce a trattenere lo
spasmo che gli fa chiudere le mani a pugno di scatto “ Dov’è?”
“E’ andato anche lui.” risponde Stark “ E’ morto.”
“Morto?” mormora con un filo di voce.
“Thanos … Ha ucciso anche lui.” specifica Tony
voltando il capo dalla parte opposta alla sua.
Wade non sa perché, di colpo, è così incazzato da
sentire il sangue ronzare nelle orecchie. Si avvicina al letto, afferra Stark per la maglia e lo solleva dal cuscino. Vorrebbe fargli del male, ammazzarlo di
botte, lasciarlo morente in un lago di sangue, ma l’espressione che questo gli
rivolge gli fa presumere che gli farebbe un favore e no…Non è in vena di far
favori a chicchessia.
“Perché sei venuto a chiedermi di Peter?” lo sente mormorare.
Peter? È così
che si chiamava? Peter?
“Perché
era…”
Che cazzo era Spider-Man per lui? A parte ovviamente il suo pseudo interesse
amoroso in una fanfiction di quarto ordine. Preme le
labbra una contro l’altra da sotto la maschera intanto che molla la presa su Stark che si lascia cadere di nuovo sul letto. “ Era…” mormora voltando il capo, ricordando ogni singola
sera passata a pattugliare i tetti del Queens per poterlo a incrociare e
mangiare ancora assieme dei chimichanga. La volta che
lo aveva tirato via dalle mani di Electro, beccandosi
una strigliata per aver fatto male un po’ troppa gente per farlo. E soprattutto
ricordando il sorriso infantile di quella primissima volta. Quello che lo aveva
fatto sentire un po’ al sicuro rispetto alle brutture del mondo.
“Era …” sussurra con un filo di voce “ …Era
mio amico.”
E nient’altro ovviamente, eppure quella parola gli è dolce sulle labbra.
Spider-Man era suo amico e lui sente di rivolerlo cazzo, rivolerlo ad ogni
costo. Indietreggia di un passo dal letto di Stark “ Quando… Quando andrai a fare il culo a Thanos,
verrò anche io. Se è così forte come dicono, lui può riportarlo indietro.”
Stark aggrotta la fronte, gli chiede perché lo
rivoglia a tal punto di sfidare la morte. Wade si chiude nelle spalle mentre sostiene il suo sguardo “Devi stare attento a chi
sorridi, potresti dare una ragione per cui vivere alla persona sbagliata.”