Perdòname

di Crateide
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Lo aveva sentito piangere tante volte, oltre la porta del bagno, ma adesso quelle suppliche avevano un suono diverso, una colpa diversa da espiare.

Miranda aveva torto: le persone non cambiano.

Le persone non cambiano...

Il freddo del pavimento le intirizziva il corpo seminudo e il viso tumefatto, che a stento riconosceva nello specchio davanti a lei. Solo la sua schiena che vibrava a ogni respiro rendeva vive quelle membra non più sue.

Mentre le ombre si adagiavano su di lei, Vico chiuse gli occhi e la sua mano scivolò fra le gambe, laddove il padre le aveva inferto la ferita mortale.

Una mano le sfiorò i capelli.

«Perdòname, Vico...»

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Salve a tutti,

è la prima volta che scrivo in questo fandom e ammetto di aver iniziato con qualcosa di forte, anche se il rating è basso. Non so perché ho voluto scrivere proprio di Vico che non è fra i miei personaggi preferiti, forse perché nell’ultima stagione la sua storia mi ha colpita e ho voluto immaginare un epilogo diverso dal “e vissero tutti felici e contenti” propinato dall’ultimo episodio. Ho voluto immaginare che il padre avesse mollato tutto, che avesse fallito il recupero con gli alcolisti anonimi e con lo psicologo e la situazione fosse tragicamente degenerata.

Spero di aver reso bene la situazione e il personaggio e di non aver banalizzato nulla.

Si tratta di un piccolo esperimento (sono 110 parole esatte) e spero di tornare presto con qualcosa di più allegro, anche se non prometto niente.

 

Senza pretese,

Elly

 

 





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