Eva, con in braccio la sua bambina, stava percorrendo i corridoi
dell'ospedale che avrebbe lasciato qualche minuto dopo. Accanto a lei
Marco sorreggeva la valigia con tutti gli indumenti della ragazza.
Fuori, nella macchina che li avrebbe portati a casa li aspettavano
Walter e Simona che avrebbe visto per la prima volta la piccola
Martina. Eva guardò Marco. Adesso sarebbero tornati a casa
Cesaroni. In seguito all'euforia iniziale della famiglia i due ragazzi
avevano paura che tutti tornassero a vederli soltanto come una coppia
di amanti clandestini, e non come due innamorati. Ancora Giulio e Lucia
non avevano detto niente ai loro figli su quanto riguardava il loro
futuro, ma entrambi sapevano che ce l'avrebbero fatta.
Arrivarono alla luce del sole e videro una macchina grigia metallizzata
con un fiocco rosa sul parabrezza.
- Walter e le sue solite mania di grandezza. - fece Marco sorridendo e
abbracciando Eva.
- Guarda piccola, ecco zio Walter e zia Simona! - continuò
rivolto alla figlia.
Masetti scese dall'auto e andò incontro ai suoi migliori
amici:
- Ehi, come state? Dai venite. - disse loro sorridendo raggiante.
Anche Simona scese dall'abitacolo: - Ciao Eva! - la salutò
andandola ad abbracciare. - E così questa è la
piccola Martina! Com'è bella! Però potevi dirmelo
che volevi tornare a Roma, potevo venire con te invece di restare a
Milano senza sapere niente. - fece poi rivolta a Marco.
- Si, lo so, scusa. - dichiarò Marco con aria innocente.
- Dai, non preoccuparti, - gli rispose abbracciando, - …
papà.
Marco ed Eva sorrisero a quella parole. Il viaggio verso la Garbatella
fu piacevole e passò molto velocemente. Quando arrivarono
davanti a casa Walter fece il galantuomo ed aprì la portiera
della macchina dalla quale usciva Eva e la bimba.
- Grazie Walter! - ringraziò la nuova mamma.
- Di niente piccola. - le sorrise Walter. - Allora, adesso la
piccolina, verrà in braccio allo zio, vero? -
domandò alla neonata allungando le braccia e sorridendole.
La prese in braccio molto premurosamente ed iniziò a farle
qualche smorfia.
- Quant'è carina! Forza Martina, andiamo a casa Cesaroni! -
fece Walter restituendo la bimba a Marco e incamminandosi verso la
villetta di famiglia.
Eva e Marco appena entrarono in casa furono assaliti da tante persone
che corsero verso di loro ad abbracciarli ed osservare la piccola nuova
arrivata.
- Ehi siete arrivati! Finalmente. - Rudi si avvicinò ai
ragazzi e li abbracciò prima di concentrarsi sulla piccola.
- E così tu saresti mia nipote... - sorrise malignamente.
- Non la lasciate neanche un secondo in braccio a questo troglodita.
Fidatevi! - una voce femminile arrivò dalla cucina
precedendo di poco la proprietaria. Alice si avvicinò alla
sorella e dopo gli abbracci prese in braccio la piccola Martina. - Non
dar retta a questo qui, non impressionarti, è brutto da
paura, ma dopo un po' cominci ad abituarti... - fece guadagnandosi
un'occhiata assassina da parte del fratellastro che non agì
soltanto perché Martina era in braccio ad Alice.
Lucia e Giulio, accorgendosi di tutto quel chiasso si avvicinarono
all'ingresso della loro casa. Quando i loro occhi incrociarono quegli
dei figli un misto tra la tenerezza e la felicità
così corsero ad abbracciarli.
- Ma adesso ci spiegate tutta la vostra storia? - chiese Mimmo sbucando
dalla cucina per dirigersi verso i nuovi arrivati.
{Spazio Autrice}
Okay, lo so che
come capitolo fa schifo, non piace neanche a me... SCUSATEMI,
ma soltanto adesso sono uscita dalla punizione. E così
adesso ho aggiornato. Spero che questo capitolo vi piaccia!!! E spero
di riuscire ad aggiornare prima!!
Ci sentiamo al
prossimo capitolo, adesso non posso proprio ringraziare le 11 (mamma
mia, sto sognando?) persone che hanno recensito lo scorso capitolo
perché sto partendo per le vacanze.
Mi raccomando,
lasciatemi un commentino e ci sentiamo al mio ritorno!!!
Baci,
Barbara
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