ReggaeFamily
The
Car Game
Mike
sbuffò. “Ragazzi, non è divertente.”
“Smettila
di lagnarti” lo apostrofò Chester dal sedile anteriore.
“Questa
benda mi sta massacrando. Quanto cazzo dista questa fatidica
sorpresa?” sbottò
Dave, ignorando completamente le parole del cantante.
Mike lo poteva capire bene:
da un tempo indefinito lui e il bassista erano stati presi in
ostaggio da Chester, Rob e Joe, caricati sull'auto del batterista e
impossibilitati a vedere grazie a delle bende legate attorno alle
loro teste. C'era da aspettarselo, dato che da poco entrambi avevano
compiuto gli anni e non avevano organizzato chissà quali
festeggiamenti.
“Non temete, l'attesa
verrà ripagata!” esclamò Joe, stretto tra Mike e
Dave sul sedile posteriore. Il suo compito era fare da guardia e
assicurarsi che non sbirciassero o tentassero di fuggire –
sebbene fosse abbastanza improbabile, ma quegli erano stati gli
ordini di Brad.
“Qualcosa mi dice che
è il caso di avere paura” borbottò Mike. Avrebbe
voluto alzare gli occhi al cielo, ma in quel momento gli veniva
difficile.
“Okay, facciamo un
gioco!” sentenziò Chester, afferrando il telecomando
dell'autoradio. Rob gli lanciò una breve occhiata
interrogativa, ma non disse una parola. “I concorrenti sono
Mike e Dave, ovviamente.”
“Come osi escludermi,
Bennington?” protestò subito Joe.
“Sta' zitto. Dicevo...
adesso io farò il giro completo di tutte le stazioni radio e
voi dovrete indovinare titolo e artista dei brani che troveremo.
Ovviamente vince chi dei due ne indovina di più.”
Chester aveva utilizzato un tono da presentatore televisivo per
annunciare le regole.
“E come ci dovremmo
prenotare?” chiese Dave perplesso.
“Avrete a disposizione
dei pulsanti che saranno... le ginocchia di Joe!”
“Col cazzo!”
sbottò subito il dj.
“Okay, allora dovrete
dire bip. Abbiate pazienza, dalla regia ci dicono che non
abbiamo altro a disposizione.”
“Bip? È
uno scherzo?” esclamò Mike con una risata.
“Ricordatemi perché
vi ho fatto salire nella mia macchina” parlò Rob per la
prima volta, scuotendo la testa.
“Ricordatemi perché
abbiamo preso Chester nella band” aggiunse Joe in tono ironico.
“Andate a fanculo e
tacete, il gioco sta per cominciare!” li interruppe Chester,
accendendo l'autoradio. Dalle casse si diffuse uno sponsor
pubblicitario abbastanza irritante.
“Dobbiamo indovinare
anche questo?” s'informò Dave sghignazzando.
“Spiritoso. Sto per
cambiare, siete pronti?” ribatté il cantante, gettando
un'occhiata ai sedili posteriori.
I concorrenti del gioco
annuirono.
“Okay.”
Un istante dopo
nell'abitacolo risuonarono le ultime note di un brano familiare a
tutti.
“Bip!”
strillarono i due quasi in contemporanea.
“Arbitro! Chi ha
premuto prima il bottone?” chiese Chester.
“Tralasciando il fatto
che ho perso l'udito a entrambe le orecchie, direi Dave”
constatò Joe.
“Quest'arbitro è
corrotto e contraffatto, faccio ricorso!” Mike incrociò
le braccia al petto, fintamente offeso.
Lui, in risposta, gli diede
una gomitata nelle costole.
“R.E.M., Shiny
Happy People!” disse il bassista con sicurezza.
“Esatto, punto per
Phoenix!” strepitò Chester, mentre sulla faccia del
vincitore si allargava un sorriso tronfio.
“Vai, cambia. Ci sto
prendendo gusto” ammise Mike, sfregandosi le mani.
“Tre, due, uno...”
Pubblicità.
“Pubblicità!”
si affrettò a dire Mike.
“Non ti sei prenotato
e non era da indovinare!” protestò Dave.
“Punto nullo, andiamo
avanti” concordò Chester, cambiando nuovamente.
Arrivò il turno di
una stazione abbastanza disturbata, ma tra i vari fruscii affiorarono
le note di un pianoforte.
“Bip! Adele,
Someone Like You! Ah, questa è mia, siamo pari!”
si illuminò subito Mike.
“Come cazzo hai fatto
a sentirla?” si sorprese Joe.
“Uno a uno, bene.
Siete pronti a continuare?” li riportò all'ordine
Chester.
“Vai!” confermò
Dave.
Dalle casse si diffusero le
note di una canzone dai toni estivi e allegri.
“Bip” si
prenotò Dave, esitante. “Questa dovrebbe essere Hey,
Soul Sister...”
“Artista?” lo
incalzò subito Chester.
“Ehm... potrebbe
essere...”
“Tempo scaduto, non
vale! Lo posso dire io?” lo interruppe Mike. “Sono i
Train!”
“No, scusa, il titolo
l'ho detto io!” si rivoltò Dave.
“Se dovete fare rissa,
aspettate a quando saremo fuori di qui: ci sono io tra di voi”
li implorò Joe.
“Come risolviamo
questa questione? Questo punto non vale” affermò
Chester.
“Mezzo punto a testa?”
propose Rob.
“Okay, siete uno
virgola cinque pari.”
“Che punteggio di
merda!” borbottò Dave.
“Cambia, Chez. Devo
vincere!” incitò Mike con un sorriso.
Rob fu il primo a uscire
dall'auto e lanciò un'occhiata a Brad, che stazionava
dall'altro lato della strada, sul marciapiede, con un rotolo di carta
azzurra tra le mani. Il chitarrista gli sorrise con fare complice,
senza proferire parola.
Il batterista aprì la
portiera posteriore e aiutò Mike, ancora bendato, a uscire.
Seguirono Joe e Dave.
“Eh? La sconfitta
brucia, vero Shinoda?” Dave non faceva che sorridere trionfante
e punzecchiare il suo amico.
“MI hai battuto solo
di due punti. E poi sono uscite un sacco di canzoni di merda!”
“La verità è
che ho più memoria di te per i titoli e sono più
intelligente!”
“Sì, vabbè...”
Joe si schiarì la
gola per attirare la loro attenzione. “Comunque siamo qui per
un motivo.”
“Ci possiamo togliere
la benda?” domandò Dave impaziente.
“Un attimo. Mike, tu
stai fermo come sei. Tu, Phoenix, dovresti ruotare di circa
ottantacinque gradi verso sinistra.”
“Ottantacinque? Ma che
cazzo...?” Dave aggrottò le sopracciglia per quanto gli
fosse possibile e si girò leggermente.
“E alla fine ti
troverai rivolto verso sud sud-ovest” li prese in giro Mike
ridacchiando.
Joe lo ignorò.
“Perfetto. Potete slegare le bende.”
I due si misero subito
all'opera: quando i loro occhi furono finalmente liberi di vedere,
entrambi batterono un paio di volte le palpebre per l'incredulità.
Sul marciapiede dall'altro
lato della strada, Chester, Brad e Rob sorreggevano un enorme
striscione azzurro con la scritta: “BUON COMPLEANNO, MIKE &
DAVE” in caratteri cubitali; sulle teste dei tre svettavano dei
discutibili cappellini colorati a forma di cono e sulle loro facce
erano stampati degli enormi sorrisi a trentadue denti. Alle loro
spalle, invece, una miriade di palloncini colorati erano appesi alla
facciata di un locale: la porta era spalancata e da essa fuoriusciva
della musica e un gran vociare.
“Non ci credo!”
strepitò Dave.
“Una festa a
sorpresa?!” aggiunse Mike, sgranando gli occhi.
I due festeggiati riuscirono
appena a scambiarsi un'occhiata confusa, prima che Joe li avvolgesse
entrambi in un abbraccio fraterno. “Tanti auguri, vecchietti
miei!”
♥ ♥ ♥
AUGURI DAVE E MIKE *-*
Ed eccomi qui per
festeggiare anche questi due cari ragazzi, che sono quasi gemelli :P
La cosa buffa è
che ho scoperto solo l'8 febbraio che in quel giorno Dave compie gli
anni, quindi il progetto iniziale – per il compleanno di Mike –
si è trasformato nel compleanno di entrambi! XD
Che dire? È una
storia piccina e senza pretese, ma spero che vi abbia strappato
almeno un sorriso! L'idea è sorta dal fatto che – almeno
questa è la mia impressione – i Linkin Park e in
particolare Mike trascorra un sacco di tempo in macchina! Succede
tutto in auto, è un “luogo” ricorrente negli
aneddoti che hanno raccontato alla stampa XD
E niente, ho una passione
sfrenata per lo zapping in radio e per le sorprese ^^
Grazie di cuore a
chiunque abbia deciso di dare una lettura e a chi recensirà!
:3
E ancora tanti auguri ai
nostri ragazzi, che per loro sia un anno di ispirazione e gioie!!! ♥
P.S: a voi i link delle
canzoni che ho nominato, nel caso non le conosceste e fosse curiosi.
Per la cronaca, le ho trovate davvero in radio mentre scrivevo :D
R.E.M.
– Shiny Happy People
Adele
– Someone Like You
Train
– Hey, Soul Sister
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