sera d'agosto (hinata x aso)
Titolo:
Serata d'Agosto
Autore: Arwen88
Fandom: Suki dakara suki /Mi piaci perché mi piaci
Personaggi: Shiro Aso, Hinata Asahi
Avvertimenti: What if, One-shot.
Genere: Romantico, Sentimentale.
Rating: Verde
Introduzione: Scenetta ambientata dopo la
fine del manga, Hinata ormai si è diplomata e può
essere considerata
adulta ma non è comunque cambiata di molto. A causa delle
lunghe
assenze di lavoro di Aso i due ancora non sono sicuri di cosa l'altro
pensi di sé come uomo o come donna.
NdA: Le parti in corsivo sono un flash back.
Serata d'Agosto
Le
lampade di carta colorata oscillavano pigre al tenue venticello di
quella sera d'agosto, i sentieri del tempio erano invasi di bancarelle
e persone. L'atmosfera generale era rilassata ed il chiacchiericcio
allegro degli umani si andava a sommare al frinire dei grilli sugli
alberi.
Hinata Asahi saltellava felice dall'alto dei suoi sandali di legno, le
braccia si muovevano a tempo con le gambe mentre le ali del kimono rosa
pallido si aprivano appena ad ogni suo saltello.
La ragazza si fermò improvvisamente e, portando le mani
dietro la
schiena, si voltò verso l'accompagnatore alle sue spalle.
-Prof... Ehm, Aso: dove ti piacerebbe andare prima di tutto?-
L'uomo in polo celeste e pantaloni chiari aspirò lentamente
dalla sigaretta tra le sue labbra prima di allontanarla dalla bocca
espirando piano.
Shiro Aso si prendeva il tempo per riflettere osservando attentamente
la ragazza davanti a sé: Hinata non era cambiata di molto
rispetto a quattro anni prima quando si erano conosciuti; certo, ora si
era diplomata, ma sia fisicamente che caratterialmente era rimasta
praticamente tale e quale: sincera, gentile, esuberante.
Con il solito sorriso meraviglioso sulle labbra.
La ragazza aveva preso a dondolarsi avanti e indietro tanto che la
risposta stava ad arrivare, il sorriso vivace ancora dipinto sul viso.
Aso distolse lo sguardo dalla ragazza per concentrarsi sulla folla. Per
quanto il tempo passasse il pericolo che correva Hinata, quello di
finire tra le mani di persone "sbagliate", continuava a
persistere; l'ideale sarebbe stato non frequentare luoghi
così
affollati ma lei sembrava tenerci veramente molto ad andare a quella
celebrazione.
-Aso,
vuoi venire al tempio con me questo venerdì notte?-
Aso aveva osservato la
ragazza da
sopra il giornale che leggeva: indossava un pigiama rosa pallido in
stile cinese e sopra di esso un grembiulino bianco da cucina e lo
guardava speranzosa.
Come si può
dire di no ad uno sguardo simile?
L'ex poliziotto
soppesò
velocemente i pro e i contro: lei sembrava attribuire molta importanza
a quell'uscita ma il luogo sarebbe stato pieno di gente per cui anche
molto pericoloso.
-Solo se mi stai
vicino...-
La ragazza
sgranò gli occhi.
-Davvero?-
-Davvero...-
-Davvero davvero?-
Ancora l'uomo non si era
abituato a queste reazioni per cui impiegò qualche momento a
riprendersi.
-Sì.-
-Evvai!-
Sotto lo sguardo
raddolcito del poliziotto privato Hinata prese a saltellare per la
cucina.
L'uomo
rifletté che probabilmente la maggior parte della folla si
sarebbe accalcata attorno alle attrazioni più facili e a
quelle
preferite dai bambini.
Ma probabilemente erano le stesse bancarelle a cui voleva avvicinarsi
Hinata...
Aso sospirò vagamente riportando lo sguardo sulla ragazza
che lo fissava in aspettativa.
-Lo vuoi un pupazzo?-
-Sì!-
Il
giovane uomo osservò con disappunto il contenuto del proprio
pacchetto di sigarette: ne aveva fumate cinque in meno di due ore.
Richiuse il pacchetto considerando che forse era tutta quella gente a
tenerlo sul chi va là nei confronti di probabili maniaci e
rapitori. L'improvvisa entrata nel suo campo visivo da parte di un
calamaro fritto lo riportò alla realtà: Hinata
gli
sorrideva da sotto in sù tendendogli il cibo infilato in uno
stecchino di legno e cercando di non far cadere niente dei due pupazzi,
il palloncino di gomma e la bustina col pesce rosso dentro che teneva
tra le braccia.
Era veramente buffa.
Aso sorrise vagamente prendendo il dono dalla mano della ragazza.
-Vuoi una mano? Posso portarti i pupazzi.-
Lo sguardo sorpreso della giovane si posò sul suo viso.
-Dici davvero? Io pensavo che non ti saresti sentito a tuo agio con dei
pupazzi sottobraccio...-
Shiro Aso si voltò dall'altra parte tirando fuori il solito
sguardo burbero che fece ridacchiare la sua ex alunna.
-No, non c'è problema. Che facciamo ora?-
Con le braccia decisamente più libere la giovane
poté nuovamente battere le mani per l'entusiasmo.
-Mi piacerebbe molto andare a vedere il laghetto!-
Aso annuì accigliato incamminandosi verso l'ala ovest del
tempio.
-Mmh.-
Hinata
Asahi si accovacciò sui talloni presso la riva del laghetto
sacro.
Rivolgendo lo sguardo al compagno gli pose solo una domanda.
-Come facevi a sapere che il lago stava da questa parte?-
Ma la risposta la immaginava già.
-Ho studiato la pianta del tempio prima di venire qua.-
Il sorriso di Hinata si allargò mentre annuendo riportava
l'attenzione sul laghetto.
Era
passato molto tempo dall'ultima volta che si era potuta recare
tranquillamente in visita ad un tempio di notte, generalmente le amiche
cercavano di stare con lei ma, per quanto lei gli volesse bene,
preferiva di gran lunga stare con l'uomo che amava.
Hinata osservò il laghetto scuro illuminato dalla luna, in
esso
vide riflessa l'immagine dell'ex poliziotto fermo un paio di passi
dietro di lei.
La ragazza si perse nei suoi pensieri: Shiro era veramente molto
affascinante, nonostante ormai conoscesse il suo aspetto quasi a
memoria non riusciva ad impedirsi di osservarlo ad ogni occasione. E
lui... Lui chissà come la vedeva...
Ripensò ad un vecchio discorso fatto tempo addietro con
Tomo-kun
a proposito delle cose da adulti... lui gli aveva detto che gliele
avrebbe insegnate la persona del suo cuore.
La giovane pensò per un attimo che avrebbe potuto chiederlo
ad
Aso ma improvvisamente la sua attenzione venne catturata da una
lucciola sul laghetto. Hinata rimase a bocca aperta quando vicino alla
prima si illuminarono tanti altri puntini mentre nuove lucciole
mostravano la loro presenza.
Shiro
Aso osservava la ragazza: purtroppo stava spesso via per lavoro e non
erano molte le occasioni in cui potevano stare soli in pace. Non
l'avrebbe ammesso a voce alta con nessuno ma gli era mancata.
Erano passati quasi due anni da quando le aveva chiesto di essere la
sua ragazza ma, a causa un po' dell'innocenza di lei e un po' delle
lunghe assenze di lui, non erano ancora riusciti a diventare
propriamente "intimi".
Shiro rifletté che nonostante le apparenze in
realtà
Hinata era maturata ultimamente, certo niente di eclatante ma erano dei
piccoli mutamenti che lui aveva notato. Era diventata una bella donna.
Improvvisamente l'uomo pensò che ora non sarebbe dovuto
stare in
guardia solo da probabili rapitori ma anche da possibili rivali.
E poi lei chissà cosa pensava di lui come uomo...
Hinata
stava osservando il suo ragazzo già da un po': prima
sembrava
perso nei suoi pensieri poi aveva incrociato le braccia e tirato fuori
lo sguardo burbero per poi raddolcirsi un po' rimanendo comunque con le
braccia incrociate e lo sguardo perso.
Shiro ritornò alla realtà quando la mano della
giovane si
posò sul suo braccio, aveva lo sguardo preoccupato.
-Tutto bene?-
Lo sguardo dell'uomo si addolcì mentre un piccolo sorriso
tendeva le sue labbra.
-Sì...-
La ragazza sembrò sollevata mentre con un gran sorriso
piegava
la testa incontro alla grande mano che era andata ad accarezzarle il
viso.
-Meno male! Ora dove ti va di andare?-
Gli occhi della giovane sgranarono quando il braccio libero dell'uomo
le circondò le spalle avvicinandola a sé.
Lentamente l'uomo si abbassò per sfiorare le labbra della
ragazza con le proprie per poi, allontanandosi di poco, osservare la
sua reazione.
Dopo un attimo di sorpresa Hinata riprese fiato e, spinta da un nuovo
desiderio, si alzò sulle punte dei piedi per raggiungere
nuovamente le labbra dell'amato.
Shiro baciò lentamente la ragazza facendole assaporare tutti
quei sentimenti che proprio non riusciva a tirare fuori a parole.
Quando si separò da lei sorrise appena delle sue
guance
rosse e degli occhi lucidi ma poi si inchinò un po' di
più per raggiungere con le labbra una delle sue piccole
orecchie.
-Torniamo a casa?-
Hinata sorrise felice all'amato.
-Sì...-
Ringrazio coloro
che hanno letto il capitolo precedente e lenu88 che ha recensito e
messo tra i seguiti, spero che anche questa one-shot vi sia piaciuta.
Ne approfitto per ringraziare Ayla, lenu88 e Roy4ever per aver
recensito la mia "Una giornata perfetta". Come al solito se vorrete
lasciare un commento ne sarei felice...
Rispondo alla recensione ricevuta:
lenu88:Ti ringrazio per i complimenti, ci tenevo tanto a quella storia
anche perché quella coppia mi piace davvero tanto! Sono
contenta che lo stile ti piaccia, spero ti sia piaciuto anche questa
one-shot. Baci!!!
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