Mi piacciono i fogli A5 e mi piace scriverti lettere. È la fine. Ho sempre questo brutto istinto di scrivere lettere a chi amo. Che poi non è che sono sicura sicura di aver amato G*. Immagino mi sarebbe dovuta dispiacere almeno un po’ questa storia che si è trovato la ragazza. E invece niente, sono anche un po’ contenta per loro.
Che bello che eri il pomeriggio che mi hai spiegato la cosa del canto di Perseo**. Tu leggevi ed io ti guardavo le mani, le braccia, il collo, i capelli. Hai qualche capello grigio e questo mi commuove doppiamente: come una madre che vede il figlio crescere, e come una giovane amante senza speranza. Non disprezzo un solo angolo del tuo corpo, e non è scontato per me che sono come Elisewin***, che ha paura del mondo interno.
Sei come un ballerino ad ogni tuo passo, sinuoso come un attore attento che sta lavorando a qualcosa di molto grande.
Uno di questi giorni ti confesso che voglio fare l’attrice, così mi stronchi subito e ho il tempo di esaurire le lacrime fino alla maturità.
Ti amo e ti aspetto,
sempre,
S.
24/06/18 (notte)
*Un vecchio amore.
**Frammento di un’opera teatrale. L’amato è un regista, ecco tutto.
***Elisewin è un personaggio del romanzo Oceano Mare di A. Baricco, che ha una particolare malattia senza nome, che le fa temere qualsiasi cosa abbia delle punte, emetta un suono strano etc.
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