Una serie di corrispondenze per sfogare il mio bisogno implacato e implacabile di scrivere lettere agli uomini che ho amato.

C’era un particolare vento caldo, e tutto era bianco o blu-verde. lui rideva piacevolmente e talvolta camminava girato di spalle, in un flusso di passi che ormai nessuno dei due controllava. Procedevamo sospinti dal vento, senza che la nostra volontà interferisse. Sembrava che il nostro passo non si dovesse mai arrestare. E invece, si arrestò.

Mentre suona per ore o per anni la stessa musica, io sono chiusa in questo spazio irreale, con un uomo che amo ma che non conosco. Che suoni per noi ancora un po', ci lasci amarci.
(Si consiglia di leggere la storia da un pc o dispositivo con cui si possano contemporaneamente tenere aperte due finestre).

Lettera ad un amore non amore.
Dal testo: "Sapessi Andrea. Sono anni ormai che il mio cuore è pronto. Ci nuoto nell'amore che ho da donare."

Clara ed Ettore sono i protagonisti di questa storia fuori dal tempo e dallo spazio. Il loro unico modo di comunicare è attraverso delle lettere, che li vedono stretti in un metaforico abbraccio inizialmente formale poi sempre più intimo. Ciò che li unisce è un irrimediabile senso di solitudine.

Questi componimenti (senza vanto, dal verbo "comporre" cioè "porre insieme, assemblare") rientrano nella categoria "poesia" giusto perché non sono in prosa. Sono poesie d'amore, più o meno, perchè come dice il cantautore Brunori Sas "canzoni che parlano d'amore; perché alla fine, dai, di che altro vuoi parlare?".
Serena lettura.

che forse
il mio dolore
sono io

Ho scritto una preghiera
proprio io
che non ho mai pregato
in vita mia

Un fiume incontenibile di parole credo sia l'immagine più fedele che possa restituire l'animo impetuoso di una giovane amante.

Solitamente si pubblicano le lettere di un autore famoso - poeta o scrittore che sia - perché queste, altrimenti irrilevanti, possono servire a comprendere la sua poetica. Io presuntuosa non lo sono mai stata, ma credo che come l'amore faccia poesia nella sua banalità, così queste mie lettere d'amore possano cogliere l'animo di anche solo un unico lettore, sciocche nella loro espressività quotidiana. Quella a seguire sarà una raccolta di lettere, da un'amante per l'amato. Sono graditi i commenti di qualsiasi tipo.

Era sempre un giorno di primavera, quando mio padre prese l’ultima camicia dall’armadio. Mi diede un bacio sulla testa, mi disse “devo andare, ma ricorda: non ci lasceremo mai e poi mai” e chiuse il cancello di casa dietro le sue spalle.
Il testo è un monologo teatrale.