Intima peritura vivimus

di G RAFFA uwetta
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Burattino

L’autunno esiste per insegnarci come si lasciano andare le cose morte – CLaRosa7, Twitter





Infine, venisti a patti col tuo passato.

Mentre danzavi l’ultimo valzer con le foglie, il cielo terso era brillante come la gemma che portava al dito Dorotea, la vecchia assistente sociale, quando chiusero definitivamente il coperchio della bara.

Non avresti voluto essere lì, ma l’odore delle castagne appena tostate, mischiato a quello pungente dell’incenso, era una droga che ammansiva l’anima.

«Un bicchiere di vin brulé al giorno ti aiuterà a campare cent’anni!» bisbigliasti al suo gatto Sofocle, imitandola. «Credi che il buon Dio, ora che è morta, la farà attingere alle sue scorte? Ci teneva così tanto all’eternità,» sospirasti melliflua.





Note dell’autrice: l’autunno raccoglie le foglie cadute ai suoi piedi, come un netturbino i rifiuti dopo un concerto. Agata ha fatto piazza pulita soddisfacendo i propri demoni.

Secondo il contacaratteri in uso sono 100 parole esatte.





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